Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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    Mai una gioia





    Avevo scordato quanto effettivamente il Kage pretendesse, ma alla fine non dovevo aspettarmi altro, essere suo allievo aveva i suoi oneri oltre che ai suoi onori.
    Raizen infatti non ci mise molto a staccare il foglietto dalla mia fronte, parve bastare un dito umido a compiere quella missione, non mi sentivo arrabbiato o deluso da me stesso, alle fine era la prima volta che provavo e non c'era certo vergogna nel non riuscire subito, era piuttosto il modo in con sui il fallimento veniva esposto ad essere fastidioso. Unica, magra consolazione? Non essere stato il peggiore.

    -Ho capito , ho capito.-

    Sbuffai a Raizen, mentre riprendevo il foglietto di carta.

    -Certo che lo so che non è liscia, mica sono un ritardato.-

    Mi allontanai quindi dal Juudaime e presi la sedia sulla quale originariamente era seduto Hiro.

    -Se mi guardate mi da fastidio, ovvia.-

    Trasportai dunque la sedia in corridoio per esercitarmi lì, fuori dalla pesante vista di Raizen.
    La prima tappa era isolare ancora di più il chakra del demone, bilanciare una forza tale non era certo uno sforzo semplice, la sua influenza alterava inevitabilmente il flusso del mio chakra facendomene perdere il controllo completo.

    Non ci pensare nemmeno, sudicio umano



    "Ehy ehy ehy, parole un pochino forti per uno che è impazzito in un vasetto."

    TI UCCIDO SCHIFOSO ESSERE INFERIORE



    "Lo so lo so, ci hai già provato, non so se ricordi, per ora stiamo uno a zero per me, due se conti anche il primo scherzetto che mi hai fatto mentre dormivo."

    Varie imprecazioni e minacce rimbombarono nella mia testa, il Gobi sembrava non aver gradito la mia presa di posizione, ma la sua influenza andava, in questo frangente, messa da parte, per permettermi la riuscita dell'allentamento.
    Chiusi gli occhi e mi concentrai sul piano introspettivo, affondando nel mio subconscio, per arrivare al mio mondo interiore, dove il demone risiedeva.
    Dopo un tempo che non saprei definire mi sentii sprofondare, come se fossi caduto in una pozza piena d'acqua, eppure riuscivo a respirare.
    Mi osservai attorno e l'unica cosa che vidi fu un'immensa gabbia, a circa cento metri da me, dalla quale proveniva un'immensa moltitudine di vapore che subito era racchiuso in bolle che salivano per una distanza indefinita.
    Improvvisamente il flusso di bolle si interruppe e riuscii a notare distintamente due enormi occhi gialli dietro le sbarre: sembrava che fossi riuscito ad entrare in contatto col demone.

    Cosa ci fai qui umano?



    Provai a parlare, ma quello pseudo liquido che riempiva il luogo mi impedì di esprimermi, provai quindi a comunicare con lui mentalmente, alla fine eravamo nella mia testa, e parve funzionare.

    "Sono qui per cercare di contenere la tua influenza...."

    AHAHAHAH CONTENERMI? TU? UN INSULSO UMANO? Non succederà mai



    "Beh, da un punto di vista puramente teorico tu già sei contenuto in me."

    Pensi di controllarmi umano? Vediamo come te la cavi allora!



    Nuovamente dalla gabbia cominciò a sgorgare una quantità immensa di vapore, sembrava un fiume in piena in stato gassoso che correva verso l'alto.
    Probabilmente si trattava dell'influenza del demone sul mio flusso del chakra, era quella che dovevo stoppare, ma come?
    Sembrava un flusso continuo, tanto più enorme di me, ma lo era davvero? Il chakra del demone era sicuramente superiore al mio, come paragonare un drago ad il più piccolo dei microbi, ma in una situazione come quella, dove lui era confinato in me, dove i suoi poteri erano inevitabilmente limitati da uno stato di prigionia, in questa situazione avrei potuto avere la meglio.
    Forse avevo capito dove mi trovavo, cominciai a nuotare in alto, ancora e ancora, per non so quanto tempo, fino a che non raggiunsi la superficie, sono allora notai che il liquido in cui mi trovavo era mosso da una corrente gigantesca che , tuttavia, non mi spostava.

    "Forse ho capito."

    Pensai tra me e me.
    Probabilmente ero riuscito a concretizzare nella mia mente il concetto del flusso del chakra, davanti a me le bolle derivate dal vapore prodotto dal Gobi sembravano far bollire l'acqua, quella era la perturbazione che dovevo fermare per succedere nell'esercizio assegnatomi da Raizen.
    Lentamente mi concentrai focalizzandomi sullo scorrere del liquido attorno a me, in maniera progressiva questo cominciò ad aumentare di velocità, sempre di più, finché le bolle non furono più in grado di scomporne la superficie.
    Sotto il vapore c'era, e ci sarebbe sempre stato, ero legato al demone in maniera imprescindibile, ma avrei potuto cominciare a controllarlo, a sfruttarlo a mio vantaggio e, magari, quello era il primo, piccolo, passo da fare.
    Mi immersi nuovamente e raggiunsi la cella del demone.

    "Per ora sembra funzionare, che dici?"

    Non mi dominerai mai umano



    "Non voglio dominarti, ma siamo qui insieme, per sempre presumo, non sarebbe meglio imparare a convivere?"

    Cosa è il per sempre per un essere effimero come te? Anche il tuo predecessore me lo aveva promesso, eppure eccomi qui a parlare con te



    Il flusso di vapore dalla gabbia venne interrotto.

    Non sono disposto a darti la mia fiducia umano



    "Capisco, però sappi che io non smetterò di provare a farti comprendere che non sei in una cella qui, le sbarre che ti contengono esistono solo per arignare la rabbia e l'odio che nutri adesso. Spero che un giorno tu lo possa capire."

    Vedremo cosa ci riserverà il futuro debole umano, per adesso limitati a concludere il tuo stupido esercizio da bambocci



    "Ti ringrazio."

    Con un ringhio gli occhi scomparvero da dietro le sbarre, improvvisamente fui solo.
    Riaprii gli occhi, non sapevo quanto tempo era passato, ma a giudicare dalla posizione del sole che potevo vedere dalle finestre, potevano essere un paio d'ore.
    Sembrava finalmente arrivato il momento per eseguire l'esercizio che mi era stato assegnato.
    Presi il foglietto nella mano destra e , come avevo fatto in precedenza, produssi abbastanza chakra da mantenerla attaccata alla fronte senza doverla reggere.
    Una volta che questa fu in posizione però, mi dedicai al cercare di percepirla fin nei più minimi dettagli, capirne la rifinitura, possibili e sottili pieghe che erano derivate dal tenerla in mano o anche semplicemente dal disegnarvi la foglia.
    Lentamente presi coscienza delle fattezze del pezzo di carta in tutte le sue sfaccettature, il primo passo era fatto, adesso l'adesione doveva essere resa più solida.
    Come aveva sottolineato anche Raizen, la carta non era liscia, bensì crespa, pareva quasi ruvida dopo tutta la concentrazione che avevo messo nell'analizzarla al tatto, avrei sfruttato questo fatto per rafforzare la forza attrattiva.
    Dovevo eliminare l'aria che vi era tra la mia fronte e la pseudo foglia ed il metodo migliore per farlo era quello di partire a farla aderire dal centro per poi procedere verso i lati in maniera costante, in questo modo non vi sarebbero state bolle d'aria che avrebbero potuto diminuire l'efficienza del mio operato.
    Ripensai a come il Juudaime aveva rimosso la carta dalla mia fronte ed ebbi un'idea.

    "Magari, potrei sfruttare lo stesso effetto che ha prodotto Raizen leccandosi il pollice....aspetta un momento, si è leccato il pollice....e poi me lo ha spalmato in faccia....Che.Cazzo.Di.Schifo."

    Dopo essermi reso conto che quasi ero stato leccato sulla fronte dal Kage mi ricomposi e mi concentrai nuovamente, l'idea che avevo avuto poteva funzionare.
    Immaginai quindi il chakra come una forza liquida , come una colla, cercando di sviluppare questa sensazione nella direzione che avevo precedentemente pensato, ossia dal centro del foglio verso la sua periferia.
    Sentii la carta aderire con più forza alla mia fronte, come se il chakra riempisse i piccoli spazi increspati che questa aveva per permettere di eliminare l'aria in essi contenuta e sviluppare l'effetto ventosa che mi era stato detto.
    Tentai ancora e ancora, fino a che il meccanismo non divenne automatico, quando mi sembrava che la carta fosse completamente attaccata provavo a tirarla via da un angolo usando indice e pollice della mano destra.
    Man mano che ripetevo l'esercizio il foglietto si staccava dalla mia fronte con difficoltà sempre maggiore fino a che, tentanto di toglierlo, ne strappai un pezzetto in angolo, mentre il resto rimase dov'era.

    "Mmmm, sicuramente va meglio di prima, ma andrà bene a Raizen?"

    Guardai fuori dalla finestra e notai che si era fatta notte.
    Rientrai quindi nell'ufficio del Kage, sperando di trovare lui ed Hiro ancora lì, ero talmente assorto nell'allenamento che non mi sarei neanche accorto se mi fossero passati davanti.

    -O vediamo ora va.-

    Avrei detto a Raizen, pronto a fargli vedere che ero migliorato.

    "Speriamo funzioni, sennò la figura di merda è assicurata."



    Spiegazione visia dell'interazione tra Sho e il Gobi, dal secondo 38.

    Video


    Edited by S h o ! - 26/10/2015, 22:26
     
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