Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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    L'ultima prova

    Triplo Zero si avvicina







    Raizen decise finalmente di alzarsi, procedeva lentamente, dando ai due il tempo di portare a compimento gli ultimi attacchi sull’automa, notato quanto il piccolo genin necessitasse di esperienza.

    Meno zero.

    Disse quando Sho abbattè l’ultimo pugno sull’automa, che si afflosciò restando in equilibrio sui propri piedi, seppur col collo rotto, data l’attuale posizione, ma col ginocchio intatto, seppur ammaccato.

    Hiro, un po’ più di concentrazione non guasterebbe.
    Se sottovaluti i tuoi avversari come hai sottovalutato Zero non posso certamente dirti che la vita per te sarà semplice.
    Sho è evidentemente più esperto di te, ma con questo avversario giocavate ad armi pari, come ha fatto lui ad individuare un articolazione efficiente da ledere mentre tu hai attaccato tre volte consecutive la stessa?
    Senza contare che dopo il primo colpo Zero le avrebbe potute schivare.
    Non sottovalutare il taijutsu, l’unica cosa che lo rende efficace è la varietà, la fantasia, l’impredivibilità.
    E colpire tre volte lo stesso punto capirai che non va decisamente bene.


    Sospirò con aria lievemente rasserenata.

    Ma avete comunque appreso il necessario, se non altro ora state in pari con i genin nei dintorni.
    Avete giusto la prova finale da ultimare.


    Sorrise, quasi perfido, si poteva notare un certo qual godimento nel suo sguardo mentre rovistava nelle pieghe dei vestiti alla ricerca di un qualcosa che pareva essere ingombrante almeno quanto un pugno.
    Sobbalzò lievemente quando la trovò: una sfera metallica così lucida, così perfetta da sembrare quasi aliena. Essa stessa era la definizione di sferico, di lucentezza e perfezione.

    Sapete quanti modi ci sono per levigare un qualcosa?

    Disse mentre teneva la sfera in mano.

    Si potrebbe addirittura scostare gli atomi uno per volta al fine di rendere la forma perfetta.
    Diciamo che questa sfera, al tatto, riesce ad andare oltre, proprio per questo sarà la vostra prova finale.


    L’asciò cadere la sfera in mano al primo dei due che l’avesse presa.

    Potrete saggiarne le abilità con la semplice esperienza, l’obiettivo è semplice, quando riuscirete a sbiancarvi la punta di tutte le dita di una mano senza farla sgusciare via allora avrete finito.

    Al tatto era fredda, o così sembrava, se di tatto si poteva parlare, la sfera sostava infatti a pochissima distanza dalla pelle, sospesa da quello che pareva essere un cuscino d’aria presente in tutta la superficie, complesso dire cosa la producesse, ma soprattutto da dove la emettesse visto che la sfera pareva avere una superficie immacolata.
    Ma la cosa più fastidiosa era un’altra: un particolare trattamento rendeva il chakra adesivo inutile se utilizzato unidirezionalmente.

    Ah, quello è un prototipo.
    Se vi finisce a terra vi lascio in pasto a Zero, e sappiate che arriva fino a triplo zero, inutile interrogarsi sui rapporti di incremento delle sue prestazioni, non è quello il vostro problema, non ancora almeno.


    Si poggiò al muro, osservandoli come se la situazione non fosse poi troppo grave.
    In effetti non lo era, avevano “soltanto” l’oggetto più scivoloso del creato tra le mani.
     
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