Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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  1. Waket
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    Doppia convocazione

    I - Giornata pigra annullata



    Sole, caldo, una bevanda ghiacciata ed un prato sul quale sdraiarsi. Una perfetta giornata estiva per rilassarsi sotto i raggi del sole e farsi un po’ di abbronzatura, nonostante Youkai fosse talmente pallido da riflettere la luce stessa. Nulla poteva rovinargli quella giornata di ozio.
    Tranne Ayuuki.
    Quando si puntava su una cosa, guai a cercare di farle cambiare idea. Ma un ordine del genere per l’albino era una sfida alla quale non poteva sottrarsi, sarebbe riuscito a contrastare la sua volontà a qualsiasi costo. Per questo, mentre i povero Inoichi sudava allenandosi duramente sotto al sole, Youkai se ne stava appollaiato su uno scomodo cuscino legnoso, sorseggiando una bibita ghiacciata vestito con una camicia a fiori e dei corti pantaloncini, con tanto di infradito.

    Mmmh… Ayuuki ti dispiace? Mi copri il sole.

    La figura della ragazza, la più esperta fra i tre e quindi spesso capa del neoteam, troneggiava inquietante verso il rilassatissimo ragazzo, che sorseggiando rumorosamente la sua bibita coprì metà delle parole della ragazza.

    Ey, una giornata del genere non la si può sprecare con degli allenamenti. Dovresti provare a rallentare un po’.

    Iniziò a sudare freddo quando sentì le nocche della kunoichi scrocchiare, alzando la schiena e lanciando via la bibita, terrorizzato. Ma la fortuna era dalla sua parte (più o meno), e la tremenda punizione venne bloccata da un chuunin, che diede una lettera a lei e una all’albino. La fissò, aprendola e leggendone rapidamente il contenuto, intuendo dalle parole di Ayuuki che si trattasse della medesima convocazione. Posandosi sugli occhi gli occhiali da sole che teneva poggiati in testa, fece spallucce e si rimise sdraiato sul suo tronchetto di legno, ignorando temporaneamente la cosa.

    Non mi pare urgente. Sarai stanca dopo tutta questa tirann… EHMHEM, dopo tutti questi allenamenti, no? Mettiti giù due minuti, su, fai prendere un po’ di sole a quella pellina bianchiccia. Tra un po’ andiamo.

    Da che pulpito. Il giovane chiuse gli occhi, beato, sentendo appena le ribellioni della kunoichi che non vedeva l’ora di raggiungere l’amministrazione.

    Tz, quell’uomo ha bisogno di ben poche cose, se ha chiamato noi gli servirà qualcuno per sistemare qualche faccenda su cui non vuol metter mano. ...Uh? Trascinar-

    Non fece in tempo a finir la frase che sentì la salda presa della Fuyuutsuki sulla caviglia, trascinarlo letteralmente da lì fino all’amministrazione.

    Ma sei scema?! Ok, ok, cammino!! Ah! Ahio!! Almeno evita i sassi!! ...Non mi stai nemmeno ascoltand-OW! Oh per Amaterasu!

    Incrociando le braccia, si limitò ad impastare chackra sulla schiena mentre veniva trascinato sui sentieri più duri, borbottando lamentandosi della sua scomodissima situazione per tutto il tempo. Arrivati a destinazione, la ragazza lo lasciò andare, rimettendolo lei stessa in piedi. La camicia, squarciata sul retro, lasciava spazio a graffi e lividi dovuti al viaggio, i capelli, tutti sparati per aria, avevano raccolto sassolini, rametti e polvere in quantità, e la sua espressione lasciava intuire quanto il tutto fosse stato piacevole. Ironicamente, i pantaloncini risultavano quasi intatti, data la posizione con cui era stato trascinato, giusto un po’ polverosi.



    La segretaria fissò entrambi con aria confusa, evitando di far domande e limitandosi ad indicare l’ufficio ad entrambi. Ghignò solo a sentire l’ironico complimento:

    A-ha, tranquilla. So bene che ti piaccio. Parlo di continuo proprio per evitare che tu ti innamori.

    Entrò nell’ufficio con l’aspetto di un barbone malridotto, salutando chiunque vi fosse con un debole cenno della mano, Raizen compreso. Youkai era ben lontano dal mostrarsi formale davanti a figure come l’Hokage, nonostante provasse un profondo rispetto per l’aiuto che gli era stato dato. Si voltò verso Yato, fissandolo torvo, quasi stesse studiando qualcosa, per poi sgranare gli occhi, indicandolo:

    Yato! Ma quello è il tizio che mi ha accompagnato a fare il primo giro assieme all’altro ciccione! Non dirmi che ci devo fare una missione insieme, se viene pure questa mi uccidono entrambi.

    Indicò Ayuuki col pollice, mettendosi poi sulla prima sedia disponibile, seduto in malo modo, ascoltando la reale convocazione. Un breve filmato mostrò a tutti i presenti ciò che era successo in quell’ufficio, concentrandosi molto sull’istante in cui Yato entrò nella stanza, dove i rumori che richiamavano al combattimento parvero alimentare una sua speranza anziché una paura o sospetto. Ne seguirono vari discorsi dove Yato mostrò senza veli il suo odio verso l’Hokage. Youkai non disse nulla, lasciando la parola agli altri presenti, ascoltando attentamente pur apparendo svogliato, con tanto di mignolo infilato nell’orecchio. Prese parola in un momento di quiete, borbottando:

    Beh, mi pare che la mia capa e i due signorotti qua accanto abbiano detto abbastanza, no? Eddai Yato, non far arrabbiare il Kage. Neanche io se mi ci impegno riesco a costringerlo a convocare così tanta gente.

    Si voltà verso Raizen con un sussulto, come se gli fosse venuto in mente qualcosa.

    Ah!! Ho fatto una scoperta importante dopo l’ultima volta, dovrebbe interessarti. Ma… vorrei evitare di rivelare i miei segreti a chiunque. Mentre i consiglieri valutano la situazione, non è che mi segui due minuti in un’altra stanza? Ci vorrà un attimo.

    Avrebbe insistito, mantenendo appositamente la richiesta sul vago. Non si sarebbe mosso senza un cenno di assenso, seguendolo in una zona più isolata. Lontani da tutti, avrebbe cambiato espressione, diventando molto più serio (anche se era difficile dato l’aspetto attuale). Parlò a bassa voce, onde evitare ulteriormente che lo sentissero.

    Ma sei serio?

    Si fermò, aspettando una qualsiasi reazione, per poi continuare:

    Senti. Capisco il tuo sospetto, ma… Quello che ci hai fatto vedere è, per l’appunto, un sospetto. Non hai uno straccio di prova. Come facciamo a non credere che tu sia paranoico?!

    Gesticolò, gridando sottovoce, sospirando una volta finita la frase.

    So bene che sei decisamente più esperto di me e forse di tutti noi la dentro. Potresti anche aver ragione, per quel che ne so. Ma non hai uno straccio di prova. Quel filmato non è una prova. Che vuoi fare? Aprire il cervello ad un Genin per capire se i tuoi sospetti erano esatti? Beh, se sono esatti bravo, ottimo lavoro, tanti applausi. Ma se per caso fossero errati? Non ci faresti una bella figura. E non sto parlando di quelle stupidaggini dell’apparire in pubblico o essere formali, ma del tuo modo di agire, del non sentirsi liberi di avere un proprio pensiero senza che tu venga a saperlo e a sospettare dei tuoi alleati.

    Si fermò, prendendo fiato e guardandosi attorno, quasi temesse che qualcuno potesse apparirgli alle spalle all’improvviso.

    Credo che tu debba semplicemente alleggerire la presa. Non stargli così tanto col fiato sul collo. Hai paura che sia una pecora nera? Benissimo, manda qualcuno di noi ad investigare. Il fatto che sia tu a volerti occupare di quello che, agli occhi di tutti, è solo un genin che ha mostrato odio nei tuoi confronti, potrebbe far credere che tu sia solo un tipo suscettibile. E quella pazza allora? Perchè di lei non dobbiamo preoccuparci? Lei ti ha attaccato, lui è solo entrato nella stanza con un’espressione diversa da quella che tu ti aspettavi! Cos'è, lei ti fa comodo portartela a letto e quindi non perdi nemmeno tempo a sospettare di un attacco così diretto?!

    Deglutì, portando una mano sul collo, forse stava esagerando con il suo modo di porsi.

    Ey, so che il mio parere può non voler dire nulla per te. Sono un pesce piccolo anche io in fondo. Ci tenevo a dirti il mio pensiero, ma non mi sembrava il caso di rivelarlo a tutti. Magari quelle che ho detto sono solo cazzate, però… pensaci un momento. Rispetterò ogni tua decisione. Ti devo molto, il minimo che posso fare è dimostrarmi un buon ninja della foglia.

    Se Raizen non avesse avuto altro da aggiungere, Youkai sarebbe tornato nell’altra stanza, con il solito fare annoiato, trascinando la sua sedia a fianco di Yato, sedendovisi al contrario.

    Ey, che dici, finito tutto ce ne andiamo a mangiare qualcosa? Stavolta pago, lo giuro, ho imparato come ci si guadagna uno stipendio.

    Sperava che il suo “fraternizzare con il presunto” nemico non sconvolgesse troppo i presenti. Certo, ora il seme del dubbio si era insinuato pure in lui, sarebbe sicuramente stato più attento ad ogni mossa di Yato, pur mantenendo il suo solito carattere apparentemente stanco e svogliato.


    Edited by Waket - 4/7/2016, 18:43
     
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