Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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  1. **Kat**
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    II ~ Judgment: Ayuuki no Yakusoku


    A

    ppena entrata all’interno dell’Ufficio dell’Hokage, la Fuyutsuki si accettò di avere a “portata di mano” il buon Youkai-kun. Non poteva di certo lasciarlo a piede libero nell’ufficio della carica più importante del Villaggio. Purtroppo non poteva legargli la lingua ed imporgli il silenzio assoluto. Altrimenti lo avrebbe fatto senza esitare. Non conosceva ancora il motivo di quella convocazione, ma se erano stati chiamati insieme un motivo doveva pur esserci. Le vennero in mente i cinque peggiori motivi e nelle prime posizioni c’era sempre e comunque lo zampino dell’Albino. Raizen-sama li aveva convocati lì per punirli o rimproverarli di qualcosa?
    Riuscì ad assumere una posizione rilassata quando l’Albino salutò con qualche cenno della testa, senza pronunciare alcuna parola o affibbiare qualche ridicolo nomignolo. Probabilmente anche lui aveva capito l’importanza di quella riunione. Erano stato convocati un gruppo di Ninja dalle variegate capacità e dal grado Jonin fino a quello Genin.
    Il filmato fu abbastanza “sconvolgente” per la Fuyutsuki, fin da tenere età le era stato insegnato di dimostrare il dovuto rispetto alle cariche più importanti del Villaggio. Proveniva da una Famiglia che un tempo sedeva nel tavolo dei consiglieri della Foglia. Ed anche se era caduta in disgrazia dopo il marchio del tradimento impresso da Ai-chan, non aveva abbandonato le sue radici. Non capiva come mai si parlava solo del Senju e non della donna che aveva inconfutabilmente attentato alla vita di Raizen-sama. Apparentemente sembrava una colpa molto più gravosa della supponenza di un Genin.
    Eppure osservando bene gli occhi di Yato-san non riusciva a giustificare quell’odio così viscerale diretto verso l’Hokage, anzi verso Raizen-sama. Anche Sasori-kun prese parola e la ragazza ascoltò con interesse gli interventi di tutti. Anche quello di Youkai-kun. In quel momento iniziò a sudare freddo, mentre le sue mani fremevano, pronte a scattare e picchiare l’albino non appena avesse commesso l’imprudenza di proferire strafalcioni davanti al consiglio dell’Hokage. Ma il ragazzo preferì allontanarsi dalla stanza per parlare in disparte con una copia del Colosso di Konoha. Cosa aveva da dirgli? Forse conosceva Yato Senju, visto che era stato proprio lui ad accoglierlo al Villaggio. Lo seguì con lo sguardo verso la porta.
    Rimase in silenzio ad osservare i vari Ninja convocati, ma soprattutto il volto del Genin che aveva mosso la suscettibilità dell’Hokage. Nascondeva davvero qualcosa? La Fuyutsuki si era limitata solo a fare alcune osservazioni, senza entrare nel merito della questione della “Mela Marcia” o di qualsiasi altra missione. Riteneva più importante i sentimenti che si celavano dietro quello sguardo azzurro come il cielo, che qualsiasi altra questione.
    Quando Youkai-kun tornò nell’Ufficio, la Fuyutsuki seguì con lo sguardo l’Albino nella speranza di decifrare l’accaduto dal suo volto. Quel ragazzo restava un mistero per lei. Alternava momenti di genialità a momenti di pigrizia. Sicuramente la sua battuta per stemperare gli animi la fece sorridere. Sospirò leggermente. - Ti dimentichi qualcosa? - Inarcò un sopracciglio. - Hai un allenamento da completare. Ma dopo potrai invitare Yato-san al Chiosco di Ramen per cenare tutti insieme. Sarà ospite del Team 12! - Sulla questione “allenamento” era inflessibile. Ma concordava con l’approccio amichevole adottato dall’Albino. Forse passare un po’ di tempo con qualcuno che la pensasse diversamente da sé o che cancellasse quello sguardo di rancore non poteva far altro che bene al Senju. Youkai-kun era stato geniale, forse senza nemmeno volerlo. Ma non lo avrebbe mai ammesso, o almeno non in sua presenza.
    Tutto il suo discorso sugli ideali, l’importanza della figura dell’Hokage e la Volontà del Fuoco non sembravano minimamente scalfire lo sguardo intenso e serio del ragazzo. E ciò mise in allarme la Fuyutsuki più di qualsiasi riflessione sulla questione della Mela Marcia e delle ideologie politiche che si stavano scontrando in quell’ufficio. La Genin era stata convocata per valutare l’animo del Senju, non le sue parole iraconde, non la sua voglia di partire per Otafuku e non per altro.
    Finalmente Yato-kun decise di replicare e provare a difendersi dalle sottile accuse dell’Hokage, ripercorrendo anche il giorno del loro primo incontro. Nulla sconvolse particolarmente l’animo della Fuyutsuki, anche perché aveva affrontato un percorso formativo altrettanto traumatico e simile. Aveva sofferto le pene dell’inferno per sette giorni, sotto il tacito consenso di Raizen-sama, e guidata da Oboro-san. Era stata avvelenata e reclusa in un laboratorio medico, dove aveva dovuto combattere contro le sue stessa paura e superare il suoi limiti. Dopo aver superato questa prova, da cui lo stesso Hiro-kun non si era ancora completamente ripreso, aveva sostenuto un colloquio con l’Hokage. Ma nei suoi occhi non c’era rancore od odio, solo tanta riconoscenza per averle donato una opportunità per vivere da Kunoichi e non da minore dei Fuyutsuki. - Forse hai semplicemente frainteso.. Yato-kun. L’Hokage non è conosciuto per le sue buone maniere e preferisce mettere alla prova i propri Ninja con metodi drastici e poco consoni. Io stessa ho dovuto affrontare la paura del dubbio, il terrore della morte, per ritrovare dentro di me la forza, la Volontà del Fuoco che mi ha spinta a diventare la Kunoichi che sono oggi. - Indubbiamente aveva frainteso i metodi poco ortodossi del Colosso di Konoha. - Quel giorno Raizen-sama ha visto le tue debolezze ed a modo suo ha cercato di fartele superare. Desiderava una prova della tua fedeltà, anche quando ti ha accusato di aver ucciso quegli uomini. Se della cenere si posa su la Foglia di un grande albero questo non significa che quel grigiore permanga su di essa. Basta una sferzata di vento per mostrare i suoi colori vivaci. Voleva darti una scossa per capire se poteva realmente fidarti di te! - E ciò spiegava il rapporto compromesso tra l’Hokage e il Senju fin dall’insediamento. O almeno queste erano le sue opinioni, in base alle parole di Yato-kun.
    Sulla questione della Mela Marcia la Kunoichi preferì non entrare nel merito. Anche perché riteneva che il suo compito e quello che l’Hokage aveva assegnato a tutti i suoi consiglieri era un altro. Sicuramente Raizen-sama avrebbe provveduto a risolvere la situazione ad Otafuku. Lo sguardo si soffermò serio sul Senju non appena si rivolse direttamente a lei. Rivelò il suo obbiettivi senza esitare, ribadendo la sua volontà di diventare sempre più forte per il proprio Clan ed il Villaggio. - I tuoi ideali sono sicuramente nobili ed accettabili quanto quelli di qualsiasi altro Shinobi del Villaggio. Tutti noi combattiamo per un motivo ed è giusto che li custodiamo in un angolo del nostro cuore, anche quando le nostre mani si macchiano del sangue dei nostri nemici. Ma ricordati Yato-kun.. il Villaggio significa spirito di sacrificio, determinazione e risolutezza.. ma anche collaborazione ed armonia. La Forza da sola non basta, abbiamo bisogno degli altri per alimentare la Volontà del Fuoco che è dentro di noi! - Perché era certa che oltre quegli occhi carichi di odio c’era ancora lo spirito che univa tutti gli abitanti della Nazione del Fuoco. Era così giovane, eppure i suoi occhi così seri e risoluti. - Agli albori di Konohagakure no Sato il tuo Clan si è unito con quello Uchiha per gettare le basi per il Villaggio. Poi successivamente si sono uniti altri Clan legati non dall’Odio che continuo a scorgere nei tuoi occhi, o dalla solitudine che inevitabilmente ti corroderà. Ma dall’unione, dalla lealtà e dall’armonia! - Occhi cristallini che si specchiarono in quelli Oceano del Senju non appena si avvicinò maggiormente per confessarle sibilline parole. - Lentamente il Veleno tenderà a diffondersi. Ed i tuoi tentativi di limitarlo solo a Raizen-sama saranno inutili… si estenderà su tutto ciò che ti circonda. Un Veleno non può essere contenuto. Una volta entrato nell’organismo lo corrode dall’interno, lentamente. - Per il Senju parlare di Veleni con un’Avvelenatrice del Villaggio della Foglia era come addentrarsi in una selva oscura che non si conosceva. Ma aveva fatto un paragone piuttosto calzante. - Hai bisogno di un antidoto. E non ce l’hai! - Continuò con serietà, senza alzare troppo la voce. Era diventato un confronto privato tra loro due. - Trova il tuo antidoto prima che sia troppo tardi. Altrimenti sarà costretta a somministrartelo personalmente. - Un sussurro, una minaccia, una promessa.
    Intanto Raizen-sama volle cedere la parola alla Giuria per esprimere un giudizio definitivo sul comportamento del Senju. Oggettivamente aveva trovato il gesto della Kunoichi, che aveva attentato alla vita dell’Hokage, abbastanza grave per la sicurezza e l’incolumità del Colosso. Ma non voleva sottovalutate quello sguardo risoluto e denso d’odio. Yako-kun, così giovane e malleabile, poteva commettere altrettante “sciocchezze” in futuro. Ma gli riservava sicuramente il beneficio del dubbio. Quando fu il suo turno si chiarì la voce prima di rivolgersi direttamente ai presenti. - Sicuramente è innegabile che il tentato attacco della donna che abbiamo visto in video è apparentemente più grave dell’insolenza e dell’impulsività di un ragazzino. Yato-kun non ha fatto nulla per danneggiare la pace a Konohagakure no Sato o ledere l’incolumità dell’Hokage. Quindi secondo il mio giudizio non è condannabile o biasimabile di nulla. - Puntò stavolta lo sguardo sul Senju per essere sicura di avere la sua attenzione. - Spesso peccare con il pensiero è anche più grave di farlo con le azioni. Le parole feriscono ancora più delle percosse. E ciò che mi ha colpita di Yato Senju, tralasciando la missione ed i suoi nobili o fraintendibili intenti, è stato il suo sguardo. Non ha minimamente battuto ciglio quando da buona cittadina del Paese del Fuoco ho pronunciato ideali che dovrebbero essere insiti nel suo animo, e che sicuramente il Clan, di cui professa e dimostra grande affetto e rispetto, gli ha sicuramente trasmesso. - Alza le spalle prima di sospirare. - Il Seme dell’Odio genera foglie malate, che dovrebbero essere estirpate alla radice. - Era così drastica? Ma come membro della Radice lo avrebbe tenuto d’occhio in ogni caso. - Sono certa che Yato-kun farà la scelta giusta quando si ritroverà di fronte al bene per Konohagakure no Sato ed al proprio Odio. Ma per l’insolenza e la profonda mancanza di rispetto che ha dimostrato per il proprio Hokage non può non essere punito. - Concluse con un sorriso.


     
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