Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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    Il Kiriano







    Era mattina quando la segretaria lo avvertì dell’arrivo del Kiriano che aspettava maggiormente in quel periodo, forse addirittura con un pizzico in più di curiosità rispetto al mizukage stesso.
    Sospirò, pensando all’ultima volta che aveva accolto un kiriano nel suo ufficio.

    Santi dei che pezzo di imbecille…
    Penso di non aver conosciuto mai nessuno di così scemo.


    Nel mentre che alle mura rilasciavano lo shinobi dopo la dovuta perquisizione preparò il tavolo, impilando le carte che non gli servivano su un lato della scrivania, per lasciare nel suo centro solamente una cartella che, con caratteri dalla foggia meccanica, palesemente battuti con una macchina, riportava delle coordinate che Keiji avrebbe ben ricordato, su di quella missione Raizen sapeva ben poco altro, e ciò non andava bene, non secondo i suoi standard.

    Entra, Kiriano.

    Acconsentì con voce baritona e chiara Raizen quando la porta si scosse sotto le nocche di Keiji, e no, non era un tono cordiale.
    L’uomo avrebbe trovato Raizen seduto dinnanzi a se, dietro la scrivania, ma nonostante la posizione non era difficile intuirne le dimensioni vista la possanza delle spalle, anche se forse la dimensione di scrivania e sedia potevano ingannarlo lievemente essendo proporzionate a lui. Lo squadrò qualche volta per farsi una prima idea, intuendo dalle movenze e dal contorno occhi che non era uno shinobi giovane, forse aveva anche un lieve sentore di stantio, tipico dell’età avanzata, o magari delle bende che notava gli fasciavano mani e volte.

    Quando diavolo capiranno che le bende puzzano da far schifo.
    Si che probabilmente l’ultima cosa che ha baciato questo qui è sua nonna, minimo gli avrà dato il colpo di grazia sul letto di morte.
    Quanto diavolo dovrà puzzare una zona umida come la bocca a stare tutto il giorno coperta, magari con qualche piccola piaghetta che gli rende il contorno delle labbra incerto, come le cose morte da un po’ di tempo


    Scosse impercettibilmente la testa, mentre un brivido gli scuoteva lievemente la schiena, prendendo atto del fatto che lo stile kiriano si manteneva immutato nelle ere. Se non altro avevano la buona creanza di coprirsi la faccia, pensava Raizen, anche lui avrebbe fatto fatica a mostrare in contemporanea la sua faccia e il coprifronte kiriano dopotutto.
    Senza ulteriori parole gli indicò la sedia davanti a lui, senza faticare a ritrovare la concentrazione, liberandosi rapidamente dei pensieri riguardanti le apparenze di quell’individuo.

    Siediti pure, la questione è lunga e non vorrei ti cascassero le gambe per la stanchezza.

    Mise una mano sopra la cartella, facendola ruotare di 180 gradi con un solo gesto per poi porgerla allo spadaccino trascinandola sulla scrivania.

    Ti dicono niente quelle coordinate?
    A me ben poco.
    E questo è un problema, perché vuol dire che qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro.


    Una ruga d’espressione comparve a dividere le sopracciglia, avvicinandole e inclinando la punta più interna verso il basso, un espressione che non venne volutamente mascherata, dopotutto, c’era un problema.
     
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