Vecchio Palazzo dell'Amministrazione[Amministrativo]

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    A rapporto dall'hokage


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    La reazione dell'Hokage era comprensibile, e il Kinryu l'aveva messa in conto. Lui non era là quando erano stati messi di fronte ad una terribile scelta da prendere in pochi minuti, non poteva veramente capire fino in fondo il peso che ognuno di loro si portava dentro da quel giorno. Tutti, dall'irascibile Kato al sardonico Shunsui, ne erano usciti cambiati, e i due fogliosi non facevano eccezione. Trattenendosi dallo sospirare platealmente davanti al capovillaggio, fece un passo avanti, con l'intenzione di anticipare Kairi sia per addossarsi la colpa proteggendo l'amica, che per prendersi la responsabilità delle sue parole. Le critiche ricevute erano legittime, e Shin si sarebbe guardato bene dal contraddire l'uomo più potente della Foglia, ma non avrebbe accettato supinamente senza spiegare la sua posizione. Visto che mi invita a parlare francamente, lo farò, e credo di poterlo fare a nome di tutta la squadra, signore. Hanno mandato dei genin a fare il lavoro dei chunin, se non dei jonin, e noi abbiamo fatto del nostro meglio. Avevamo altre opzioni? Certo, opporci ai posseduti e venire uccisi, permettendo comunque a loro di tornare, oppure opporci ad Hayate e permetterle di far saltare in aria l'intera città pur di fermare l'arma. Non è stata una scelta facile, penso possa capirlo da solo, ma era il male minore. Di questo, purtroppo, siamo tutti convinti. Inconsciamente, il suo sguardo corse alla compagna, che più di tutti si era opposta ed aveva sofferto per quel triste epilogo.

    Per quanto riguarda il funzionamento dell'arma, ancora una volta ripeto che non hanno mandato persone qualificate ad analizzarla. L'Accademia ha decisamente sottovalutato il problema, ma ormai era troppo tardi per chiedere rinforzi. Ciò che sappiamo l'abbiamo estorto da Hayate e dalla sposa, che si è rivelata piuttosto cooperativa ad onor del vero. La donna, il fulcro dell'intera vicenda, vi aveva rimesso una mano nello scontro con il Kinryu, ma non covava nei suoi confronti alcun tipo di rancore, comprendendo anzi il sacrificio che stava chiedendo alla città. Da parte sua, Shin aveva scelto, dopo una lunga riflessione, di non giudicarla: nelle stesse condizioni, avrebbe forse agito diversamente? Schiarendosi la gola, riprese, richiamando alla mente e alla bocca le parole della donna. "Il Grido è un'arma a uso singolo, ed è già stata usata...se lo paragonassimo a una bomba potremmo dire che semplicemente non ha ancora finito di esplodere in tutti questi anni, per via di un malfunzionamento." E ancora. "Questo Fuuinjutsu mi è stato imposto da mio padre, il generale dell'armata che doveva conquistare Città della Roccia. Io e lui abbiamo...avevamo, la stessa Kinjutsu, e il Grido può essere tracciato solo da uno spirito su un'altro spirito, assorbendo grandi quantità di chakra da alleati consenzienti. Non esiste quindi alcun rischio che il Grido delle Anime che ho addosso possa essere utilizzato da altri." Passo quindi a descriverne il funzionamento a sommi capi, parafrasando la complessa spiegazione ricevuta.Il generale cremisi, il padre della sposa, l'ha usata come catalizzatore per il rituale. Elaborati fuuinjutsu, completamente incomprensibili, tramandati da prima dell'invasione. Accumulare l'energia necessaria le ha richiesto diverso tempo, e lo scopo del jutsu era quello di strappare le anime degli avversari dai corpi, lasciandoli indifesi e permettendo di ucciderli senza quartiere. La tecnica è andata fuori controllo perché interrotta anzitempo dalla catalizzatrice, travolta dal dolore per la morte della persona amata al suo fianco e invece di farli trapassare li ha condannati ad un limbo eterno. Lì le anime sono rimaste in contatto tra di loro, riorganizzandosi ed infine infiltrandosi nei corpi più facili da conquistare, al fine di terminare il rituale incompiuto. A quel punto siamo giunti noi. Il resto lo sapeva. Restava da rispondere all'ultima, definitiva domanda. La sposa era solo il tramite, come dicevo. L'unico a conoscere il rituale nella sua completezza era il generale, ma la sua anima è stata bandita, impedendole di tornare. Nessuno possiede più i mezzi per portarlo a termine. Così ha affermato lei, e da quanto abbiamo visto corrisponde a verità. Fondamentalmente tutto ciò che ha fatto per portarlo a termine, invertendone gli effetti, è stato...sposarsi. Una conclusione che avrebbe avuto del comico, se non ci fossero finiti in mezzo così tanti innocenti. Una tecnica potentissima, legata alle emozioni di una singola donna. "Il Grido è legato all'anima e reagisce con forza alle emozioni", quelle erano state le sue esatte parole, che erano rimaste impresse nello spirito del Kinryu. Ammesso di fidarci di loro, ovviamente, per questo ritorno a suggerire la sorveglianza, signore. L'unica cosa che potevamo fare di più in quella situazione era aspettare che le acque si calmassero ed uccidere o rapire la sposa... Ma siamo stati richiamati prima. Un ordine che lo shinobi era stato ben lieto di non ricevere. Aveva fatto una promessa alla donna, ben diversa del patto obbligato con Hayate, pronto a pugnalarli alle spalle alla prima occasione, e intendeva onorarla. Abbiamo agito al massimo delle nostre possibilità senza lasciare niente di intentato, e siamo tornati per raccontarlo. Questo era il miglior risultato ottenibile, signore. Mi spiace non rispondere alle sue aspettative. Pur rimanendo sull'attenti, come ci si sarebbe aspettato da un soldato che conferiva ufficialmente con un superiore, il giovane non poté che abbassare lo sguardo, mostrando segni di rammarico. Lo sapeva da sé che in quell'inferno tutto ciò che poteva andare storto lo aveva fatto, ma non riusciva a dispiacersi di aver portato a casa la propria pelle e quella dei suoi cari compagni.

     
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