Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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  1. Alkaid69
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    Come Kunihiro si aspettava, a Raizen Ikigami non piacque essere ricordato di quanto era accaduto l'anno prima. Era tutto calcolato: l'aveva detto apposta.
    Il ragazzino rimase pertanto impassibile durante la sfuriata dell'uomo e non perse la sua faccia da tritacoglioni col sorriso, nonostante l'altro si fosse alzato e avesse un volto visibilmente poco calmo. [Recitazione]
    Kunihiro, d'altronde aveva già testato più volte, di proposito, la pazienza dell'Hokage e l'aveva trovata inaspettatamente profonda. Era divertente stuzzicarlo e non ne temeva le conseguenze, in quanto la montagna stessa era uno scapestrato fuori controllo e andava d'accordo con altri individui di quel genere. Forse per l'Hokage Kunihiro era il modo per dimostrare a sé stesso di possedere una tempra fuori dal comune non solo in combattimento ma anche nella gestione del personale. In un certo senso, Kunihiro elevava ed esaltava l'ego dell'uomo.

    La riprova ne fu il fatto che, un attimo dopo, nonostante tutto, Raizen Ikigami scese a compromessi: Kunihiro avrebbe avuto ciò che voleva se avesse portato prove tangibili.

    -Aaah, Hokage-sama, voi siete magnanimo come immaginavo.

    Si inchinò.

    -E' la caratteristica tipica dei leader dicono. Sapete c'è questo grande imprenditore a ovest del Paese, defunto, purtroppo, pace all'anima sua, ma comunque... se non ricordo male una volta questo individuo disse che... non ha senso assumere gente sveglia per dire loro cosa fare. Piuttosto, bisogna assumerla per far sì che siano loro a dire a noi cosa va fattoAAEAAQAAAAAAAAQ9AAAAJDkwMmRhZmE0LTllZDEtNGVlZS1hNGM5LWVhMjU2ZjA4MDJiOQ. Voi avete appieno messo in pratica questo insegnamento, quest'oggi! Me ne complimento! Ad ogni modo, un grazie di cuore, Hokage-sama, tornerò con succulente informazioni che sono sicuro vi faranno avere ancora più fiducia in questo umile, umilissimo servitore!


    Così dicendo, Zheng svanì, lasciando l'Hokage a cercare di comprendere il motivo per il quale aveva appena promosso un ragazzino di 15 anni con un evidente desiderio di mettersi in situazioni spiacevoli. Se avesse pensato però abbastanza a lungo, avrebbe capito che era l'unico modo per dare una scossa a un Villaggio che per troppo tempo aveva soltanto reagito agli eventi e non ne era mai stato il principale artefice.

    Kunihiro, dal canto suo, si diresse immediatamente agli archivi, come consigliato dall'Ikigami.
    Lì lesse alcuni rapporti di missione, uno dei quali lo lasciò interdetto: l'uomo con la maschera della tigre, Sho Saitama, era svanito o forse era stato rapito. Il possessore di uno dei demoni di legittima proprietà del villaggio della Foglia aveva fatto perdere le proprie tracce ad Ame. Poteva aver tradito, qualcuno avrebbe potuto carpirgli informazioni, avrebbero potuto rubargli il demone. Qualsiasi azione di quel genere avrebbe danneggiato la Foglia.

    Kunihiro alzò lo sguardo dal rapporto, poi sorrise. Il resto sarebbe venuto da sé.
     
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