Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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    Oboro penetrò nell'ufficio dell'Hokage dopo aver preventivamente bussato. Una volta dentro, chiuse la porta alle sue spalle e fece un inchino, il tutto prima di accorgersi che il Kage in questione, non era il suo. L'uomo, molto molto robusto, cominciò a parlare, chiedendo alla ninja quali fossero le sue vere capacità, e quali invece quelle realmente annotate nei rapporti. Quindi appena vide Oboro aprire bocca, si presentò come Raizen.
    Aveva sentito parlare di Raizen nel villaggio, già lo aveva visto in passato, ma non si era mai intrattenuta con lui, ed essendo lei spesso chiusa nella biblioteca del clan o fuori in missione, non le era solito seguire la vita politica del villaggio purtroppo. Non essendo una Aburame ritenuta tale, non aveva vita libera al suo volere, veniva inviata a destra e a sinistra, e se voleva guadagnarsi un posto, non poteva certo rifiutarsi.

    - Chiedo scusa nobile Hokage, non ho riconosciuto la vostra persona. Non trascorro molto tempo con altri o nella vita pubblica, ignoravo ci fosse stata una investitura al vertice della Foglia. Shika Nara è stato il mio Kage fino a pochissimo tempo fa. I miei rispetti. -

    Disse inchinandosi ancora. Il suo primo pensiero fu che il vecchio Hokage fosse stato mangiato dal nuovo.
    Oboro ignorava che Raizen fosse il portatore della Volpe, ignorava praticamente tutto di lui. Lo conosceva solo vagamente di vista.
    La ninja non sapeva ancora bene come comportarsi con questo ninja, non si erano mai parlati, non sapeva come avrebbe reagito, ma la stava mettendo alla prova in qualche modo per capire cosa ci fosse di particolare in lei. In realtà non c'era nulla, o meglio, lei era semplicemente Oboro, non era colpa sua se il suo villaggio non se ne era accorto.

    - Nobile Hokage, non conosco cosa dicono di me i vostri rapporti, appartengo al clan Aburame, ma non sono ancora stata ritenuta degna di portarne le vestigia, poichè secondo i vertici del clan, il mio corpo è troppo debole per portare dentro di sè una vera colonia. Per questo motivo ho addestrato il mio fisico a sopportare correnti di chakra elevate, cosa che mi ha portato a crescere con il solo utilizzo dei ninjutsu, e ha lasciato effettivamente il mio fisico piuttosto debole. Il precedente Hokage mi utilizzava come infiltrata presso gli alleati della foglia nel paese del fuoco, per controllare i capovillaggi minori nelle terre vicine a Konoha, poichè risulto poco appetibile a una squadra di ninja affiatati, tendo a risultare, sgradevole. -

    Disse Oboro estraendo una carta ninja dalla tasca, che attivò col chakra e lanciò al suo Kage.
    La carta si mostrò, risultando un dettagliato rapporto su un ninja di grado chunin di stanza sulle mura. Questo ninja aveva il compito di pattugliare la zona vicina al quartiere Aburame e Oboro poteva osservarlo spesso. Sulla carta erano annotati piccoli dettagli sull'uomo, non solo su quello che faceva più spesso, sulle abitudini, sui gesti, sulle espressioni, sul tono di voce e persino sul modo di camminare.

    - Osservare le persone è un mio passatempo fin dalla nascita, e pare che agli altri questo non piaccia, dopo un certo periodo di tempo. -
     
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    Missione per il nuovo Hokage







    Mentre la ragazzetta parlava l’Hokage si alzò, girandogli attorno per la durata di tutto il dialogo.
    Rispettosa, ma non rigida, assente dalla vita pubblica quanto bastava.

    I miei rapporti non dicono poi chissà cosa, sono quelli che scrivi ogni volta che termini una missione, o quelli che scrivono i tuoi compagni di squadra, insomma, niente di particolarmente interessante.

    Ultimata l’ispezione di una corporatura perfettamente nella norma si sedette nuovamente, intrecciando le mani sopra alla scrivania.

    Orobo, hai mai pensato a quanto tu sia perfetta?

    Guardò la Kunoichi qualche istante prima di parlare, in modo che digerisse il complimento, cosa che pareva gli avessero rivolto in pochi.

    Prima che ti convocassi al palazzo avevo più di una volta rovistato tra i profili di tutti i ninja alla ricerca di un diamante grezzo come te.
    Dire che fino ad ora sei stata sottovalutata è poco, ma voglio spiegarti meglio che intendo.
    Dal tipo di missioni e da come le hai svolte si nota che sei adatta a compierle, per meglio dire: sei invisibile.
    Ti ho convocato per averne conferma e non era possibile averne di migliori, persino il tuo fisico pare sia stato studiato appositamente.
    Altezza nella norma, formosità contenuta, e il tipico abbigliamento degli aburame.
    Aggiungi la tua naturale propensione caratteriale ed hai la perfezione: il bianco più totale.
    Ed il buono del bianco sai cos’è?
    Con una goccia di colore può fingersi qualsiasi altra tonalità senza che nessuno se ne renda conto.


    Prese poi la carta ninja per attivarla, scoprendo le informazioni al suo interno.

    E questa è la ciliegina direi.

    Rigirò qualche tempo la carta tra le mani, sorridendo.

    Purtroppo però il tuo clan non ti apprezza quanto dovrebbe.

    La guardò a lungo prima di parlare nuovamente.

    Facciamo così, sii invisibile anche per loro.
    Se non ho mal compreso studiare ti piace, ma purtroppo un ricercatore senza strumenti non è che un paroliere esperto nelle scienze.
    Non ti resta che procurarti da sola il tuo materiale.
    Purtroppo però gli insetti degli Aburame, sono gli insetti degli Aburame.


    Sorrise malizioso.

    Immagini cosa sto per mandarti a fare?

    Attese risposta e solamente se fosse stata errata avrebbe parlato nuovamente.

    No, in realtà voglio mandarti a rubare gli insetti che poi innesterai su te stessa.
    Ma…!


    E qui lo sguardo cambiò nuovamente, acquisendo una venatura malvagia.

    Io sono l’Hokage, non posso promuovere simili atti, per cui, una volta uscita di qui avrai due ore prima che io allerti il tuo clan riguardo un eventuale furto, in caso contrario entrare e prendere ciò che ti serve sarebbe troppo semplice.

    Si alzò nuovamente, sovrastandola.

    Faccio tutto questo per una sola ragione: necessito delle tue abilità nascoste.
    Ti sto dando probabilmente l’opportunità che aspettavi, ma sappi che non sono stupido e nella remota possibilità che lo fossi sono circondato da tante persone che non lo sono.
    Deludermi non è saggio.


    La vera prova iniziava in quel momento, l’occhio dell’Hokage era su di lei adesso, che quell’improvvisa pesantezza dell’aria fosse da attribuirsi a quel’avviso?
    Elementi simili erano sempre pericolosi, Raizen lo sapeva bene, potevano nascondere dietro alla superficie intenti e ambizioni difficilmente sondabili, e per quanto l’Aburame fosse stata leale fino a quel giorno, per quanto ne sapesse il Colosso, non poteva che aspettare un occasione come quella per fare fagotto e fuggire con uno dei segreti del villaggio.
    Decise di fidarsi, ma farlo totalmente non era mai un bene.
     
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    I successivi minuti furono perlomeno bizzarri per Oboro, tutti questi complimenti non le si addicevano; cosa aveva in mente l'Hokage?
    La spiegazione dell'uomo filava, almeno secondo lei, anche se non si era mai preoccupata di ritenersi niente di che, era semplicemente se stessa, e lavorava duro quando le veniva assegnato un lavoro. Le parole dell'Hokage furono però fonte di gratificazione per lei, almeno la prima metà.
    Pochi istanti dopo il tono di voce dell'Hokage cambiò, così come anche il suo sguardo, e i suoi movimenti, e iniziò ad andare a parare chissà dove; Oboro non parlò, rimase in silenzio per tutto il discorso, fino all'ultimissima parola del suo capovillaggio, e anche dopo che lui ebbe finito.

    - Nobile Kage, la missione che mi state affidando può essere completata. In un'ora e 45 minuti può essere completata in modo da essere talmente invisibili da non far notare alcun furto, per mesi forse, ma prima o poi qualcuno vedrà che sono in possesso di qualcosa che non dovrei portare in giro. La sua missione prevede un mio allontanamento dal villaggio per poterlo servire dall'esterno? Nemmeno lei, penso, può far vedere in maniera positiva una mia simile decisione all'intero clan. -

    Le parole di Oboro furono strane, non solo non mise in discussione una eventuale riuscita della missione, ma non si preoccupò nemmeno di quello che le sarebbe successo, ma solo dove il suo Kage voleva che si nascondesse poi se le cose fossero precipitate.
    Era così dedita alla missione da non battere ciglio se le veniva chiesto di tradire il suo clan, o odiava così tanto gli Aburame da giocar loro questo gambetto?
    Per anni aveva studiato il suo intero clan per poter compiere un'impresa che oggi le veniva chiesto di portare a termine. Nessuno saprà mai se era il coraggio a mancarle, o un'ispirazione esterna.
    Quando l'Hokage avesse risposto alla sua domanda, sarebbe scomparsa in una nuvoletta di fumo.

    [...]

    Si recò nel suo studio nel quartiere Aburame, un minuscolo monolocale pieno zeppo di libri e ancora più pieno di contenitori e vasetti di insetti. Sembrava di stare in un bosco dalla quantità di bestiole presenti lì dentro. [5 minuti]
    Oboro usò la [tecnica del richiamo] ed evocò su un tavolo un mazzo di carte ninja davvero grande, circa 400 unità, e le dispose in modo da poterle vedere tutte o quasi contemporaneamente. Negli anni aveva analizzato ogni singolo membro del suo clan, creando una mappa concettuale impressionante. Ogni carta apparteneva a una persona Aburame, le abitudini, i ruoli, le caratteristiche particolari, i gusti, alcuni punti importanti e dettagli vari, perchè erano i dettagli a rendere credibile una bugia. E rimase lì. In piedi, per molto tempo, a fissare quelle carte, a ticchettare una matita sulla sua gamba. [Mezzora]
    Dopo mezzora da quando era partita dal palazzo dell'Hokage, fece sparire in una nuvoletta tutte le carte, e si recò all'Entomondo, il cuore del clan Aburame.
    Le uniche due cose che rendevano fattibile questo piano erano la sua costante presenza dentro quel posto come studiosa, rendendola di fatto una figura normalmente vista dai presenti, sia il suo assersi tanto addestrata di nascosto a controllare esternamente gli insetti col suo chakra ogni volta che ne aveva la possibilità, anche passando davanti alle teche per vedere se gli insetti al loro interno reagivano.
    Negli ultimi dieci anni aveva dato bocconcini del suo chakra a quasi tutti gli insetti dentro quel posto, per essere pronta un giorno a controllarli, solo per questo le bestiole l'avrebbero riconosciuta senza dare l'allarme. Erano gli unici in grado di riconoscerla sotto la tecnica della trasformazione, ma non l'avrebbero tradita.
    Aveva bisogno di prendere più campioni, in caso fosse stata cacciata dal villaggio. Avrebbe recuperato insetti della distruzione, insetti curativi vari e insetti della comunicazione. Ma non sarebbe stato un vero e proprio furto, avrebbe fatto in modo che proprio i membri del suo clan, le allungassero inconsciamente quello di cui lei aveva bisogno, danneggiandosi con le loro mani. E il piano ebbe inizio.
    • Porta dell'entomondo - guardie esterne - permesso scolara - studio regolare da parte di oboro. [Corpo di Oboro][44 Minuti]
    • Oboro Si reca in biblioteca e recupera 3 manuali sugli insetti divoratori di lumache. [Corpo di Oboro][46 Minuti]
    • Oboro si reca nelle serre di coltivazione dove ha libero accesso per studiare alcune specie. Lì recupera rapidamente un insetto dell'ormone camuffante che le servirà in seguito, e un mascio e una femmina di insetti curativi. Tenendo in mano una matita e un pezzo di carta e coprendo la teca col corpo, sembrano semplicemente di stare studiando gli esemplari. é in grado di passare rapidamente gli oggetti tra le mani e portarne uno con sè. [Prestigiatore][corpo di Oboro][50 minuti]
    • Oboro esce dalle serre dopo alcuni minuti e usa la tecnica della trasformazione per restare la stessa e cambiare l'aspetto dei libri che porta con sè, facendoli apparire con delle scatole di coltura e si reca nella sala di codificazione. [Corpo di Oboro + Trasformazione][56 Minuti]
    • Oboro ha accesso a questa sala normalmente e chiede all'addetta di portare alcuni insetti della comunicazione per studiarne la grandezza delle ali. [Corpo di Oboro][Recitazione][58 Minuti]
    • Oboro sa grazie alle sue carte ninja che le scatole di coltura con gli insetti non saranno ricontrollate prima di 17 giorni, tempo durante il quale nessuno saprà della mancanza di 2 insetti, che comunque potrebbero sembrare semplicemente una vista considerata la grandissima quantità di esemplari presenti. Recupera un maschio e una femmina.[Corpo di Oboro][1 Ora]
    • Tenno aburame E' necessario per accedere a recuperare dei moduli chiave per questo piano. e Oboro sa che entro pochissimi istanti le passerà vicino per un problema intimo che spiegherò in seguito. Lascia la sala e scioglie la trasformazione, gira l'angolo in direzione della biblioteca e aspetta. [1 Ora e 4 minuti]
    • Oboro sa che Tenno aburame si reca ogni giorno nello stesso esatto bagno ogni 45 minuti per una grave incontinenza e ha bisogno di essere lui per entrare nell'ufficio dove può recuperare dei moduli, necessari ad avvicinarla a colei che ha l'accesso alla sala dove sono tenuti gli insetti della distruzione. Si reca in una stanza di servizio dietro ai bagni seguendo da lontano Tenno Aburame portando con sè dei libri, dato che la biblioteca è nella stessa direzione. [Corpo di Oboro][1 Ora e 6 Minuti]
    • Oboro si nasconde dentro un armadietto annullando il suo odore e ogni suono, e usando la tecnica della trasformazione per sembrare un cumulo di abiti appesi alle stampelle se qualcuno avesse aperto. [Corpo di Oboro][1 Ora e 9 Minuti]
    • Oboro quando è certa di essere sola, usa l'arte della terra per immergersi e superare il muro che la divide con i bagni e recupera alcuni campioni di urina di Tenno aburame che è appena uscito.[Arte della Terra][corpo di Oboro][1 Ora e 12 Minuti]
    • Oboro usa l'insetto dell'ormone camuffante con i campioni di Tenno generando il suo odore e annulla il proprio. Quindi si trasforma in lui [Trasformazione - Recitazione] [Corpo di tenno Aburame][1 Ora e 12 minuti]
    • Oboro recupera i Moduli per il permesso di accoppiamento per le specie acquatiche presso l'ufficio di coltura come Tenno Aburame mentre il vero Tenno si trovava come ogni giorno dopo la fermatina in bagno, a prendere un caffè due sale più avanti. Tenno è solito fare avanti e indietro dagli uffici per via della sua incontinenza. Nessuno avrebbe dubitato se avesse visto il vero Tenno entrare lì pochi istanti dopo l'uscita del falso. [Trasformazione - Recitazione] [Corpo di Tenno][1 Ora e 16 Minuti]
    • Oboro lascia la zona e reca verso uno degli addetti che ha l'accesso alla sala della distruzione per consegnarle i moduli che porta con sè e recuperare suoi campioni, può tornare se stessa. [Corpo di Oboro][1 Ora e 20 Minuti]
    • Oboro consegna a Yuki aburame i moduli per l'accoppiamento delle specie acquatiche e stacca un suo capello di nascosto durante l'abbraccio di saluto [Prestigiatore][1 Ora e 23 Minuti]
    • Oboro fa mangiare il capello di Yuki all'insetto dell'ormone camuffante che porta con sè sopprimendo il proprio odore e generando quello della donna. [Movimenti Inodore][1 Ora e 24 Minuti]
    • Oboro si reca nell'ufficio dove si compilano i moduli per il trasporto di addestramento come Yuki Aburame per averne l'accesso e compila un modulo fasullo per il trasporto degli insetti della distruzione cambiando solo una data copiandone uno che ha sbirciato giorni prima presente su una sua [carta ninja] [Trasformazione - Recitazione][1 Ora e 28 Minuti]
    • Oboro si reca alla sala della distruzione e torna se stessa, saluta cordialmente il signor Robu Aburame passandogli il modulo e fingendosi l'addetta del giorno, dato che l'addetto vero e proprio si sta operando a una brutta ciste, e Robu ne è al corrente. [Recitazione][1 Ora e 30 Minuti]
    • Robu Aburame consegna a Oboro Insetti della distruzione vari. [Corpo di Oboro][1 Ora e 36 Minuti]
    • Oboro lascia la zona e si reca all'entrata. Uscita come Oboro [Corpo di Oboro][1Ora e 39]
    • Arrivo al Palazzo del Kage con due minuti di ritardo. [1 Ora e 47 Minuti]

    - Ed è così che sono entrata in possesso di questi esemplari. Alcuni sono in quantità sufficiente per una colonia, altri devo solo farli riprodurre, processo che richiederà al massimo 48 ore. All'interno dell'edificio del clan ho assunto sembianze, odore, suoni e comportamenti propri di altri membri del clan, e agito con efficienza. Secondo la mia stima, il clan potrebbe, poichè non è detto che accada mai, scoprire di una eventuale fuga di esemplari non prima di 17-18 giorni a partire da adesso. Tempo sufficiente per me per creare almeno 768 colonie complete. Questi esemplari già sono abituati al mio chakra, e per come funzionano gli insetti del mio clan, anche i loro figli e i figli dei loro figli lo sarebbero. Anche se non potrei mai controllare 768 colonie. Per adesso.-

    Attese.
     
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    Curiosità







    Quando Oboro rispose Raizen fu percorso da un fremito, eccitato come se avesse trovato sotto l’albero di natale esattamente il regalo che aveva domandato.

    Che peccato, quindi non riuscirò ad informarli?

    Disse falsamente rammaricato.

    Ma non preoccuparti del tuo clan, a termine della missione sarò io a giustificarti con loro, dopotutto stai seguendo un mio ordine e gerarchia vuole che io possa reputarti in grado di imparare la tecnica del tuo clan. Ma comunque, quisquilie, da ora sei sotto la mia protezione.
    Almeno per quanto riguarda questo frangente.


    Strizzò un occhio e le permise di accomiatarsi senza trattenerla ulteriormente.
    Al suo ritorno la aspettava nell’ufficio mentre si dondolava sui piedi affacciato alla finestra.

    Abbastanza puntuale direi.
    Credo che dal terzo appuntamento in poi potrò iniziare a dire “come sempre”.


    Osservò gli insetti incuriosito strizzando gli occhi mentre cercava di carpirne i dettagli più piccoli.

    Sono un totale ignorante in materia, ti scoccerebbe dirmi qualcosa di questi insetti?
    Ad esempio il perché del loro nome e cosa sfruttano per mettere in pratica le loro abilità.


    Una volta ottenuta risposta l’avrebbe guardata dritta negli occhi, e curioso di sapere quale tipo di legami avesse verso il suo clan, o se ne avesse in generale avrebbe posto un’importante domanda.

    Ma piuttosto, dimmi, non ti ha dato alcun pensiero trafugare questi insetti al tuo clan?
    Dopotutto sono un importante segreto, sarebbe come per gli Uchiha svendere gli occhi dei loro cari defunti.


    Attese risposta mentre si accomodava sul suo personalizzatissimo scranno.
     
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    L'hokage l'aveva rassicurata prima di partire, ma questo non la preoccupava, non era tesa per le ripercussioni del suo clan verso di lei, quando il non riuscire a progredire nelle sue ricerche. Una volta dentro all'ufficio, nuovamente, Raizen fu accondiscendente con la puntualità di Oboro, e per lei fu motivo di grande orgoglio; vedere le sue capacità riconosciute era per lei la più grande ricompensa. Quindi la ninja estrasse i piccoli contenitori con gli insetti, e li posizionò sulla scrivania del Kage tutti in fila, erano di tre tipi diversi.
    A questo punto le venne chiesta una rapida spiegazione del "funzionamento " di quelle creature; al che Oboro avrebbe voluto rispondere che chiedere una rapida spiegazione di una cosa simile era come spiegare la teoria della termodinamica dei flussi di chakra con una matita, due stecchini e una gomma da masticare, ma cercò di trattenere la sua sociopatia e si sforzò di accontentare il suo Hokage.

    - Nobile Kage, questi -

    Disse Oboro indicando il contenitore con gli insetti dannosi,

    - Appartengono alla famiglia degli insetti della distruzione. Sono i più comuni che il mio clan ha a disposizione, si nutrono del chakra della vittima, ne esistono di varie tipologie, dimensioni e capacità. Questa variante a scarafaccio o la variante a mosca, sono le più comuni perchè riescono a riprodursi a una velocità superiore a qualsiasi altro insetto, il che li rende ottimi per i combattimenti. Le loro colonie sono praticamente inesauribili. Così inesauribili che se il mio clan non li tenesse sotto controllo, potremmo essere ricoperti di insetti divorachakra nel giro di un paio di anni. E allora sarebbe un problema. -

    Quindi Oboro indicò la seconda vaschetta, contenente due insetti simili a grossi mosconi, o strane libellule.

    - Questi insetti vengono usati per il trasporto di oggetti importanti, come rotoli o altre cose. Sono estremamente resistenti, non fanno rumore, e hanno una stamina inesauribile, il che li rende ottimi per il trasporto di informazioni. Oltretutto hanno una grande forza nonostante la loro dimensione pari a quella di un dito, possono trasportare materiale in ogni direzione e questo li rende ottimi per depistare i nemici. Oltretutto più chakra ricevono prima della partenza, più sono in grado di scattare, in caso il messaggio sia di vitale importanza. -

    La ninja si recò quindi presso la terza provetta, contenente una strana sanguisuga.

    - Insetti taumaturgici. Molti ninja della foglia sono vivi grazie a questi piccoletti. Sono in grado di richiudere ferite, divorare tessuti estranei e in eccesso, ripristinare i flussi di chakra, persino estrarre veleni, sono tra i più preziosi che il clan ha a disposizione, senza contare che sono molto molto precisi in quello che fanno, e richiedono quindi un controllo molto elevato da parte del ninja che li utilizza. Un errore e il medico Aburame potrebbe uccidere il suo paziente. -

    Oboro aveva con sè anche un altro insetto, non sapeva se mostrarlo al Kage, era molto gelosa dei suoi studi, ma dopotutto, era certa che Raizen sarebbe rimsto deluso di una sua omissione nel suo rapporto, quindi infilò una mano nell'impermeabile e tirò fuori uno strano cervo volante, che le stava sul dorso della mano.

    - E lui è Tenzo. Non è stato proprio un furto, sono stata io a crearlo, lui e la sua specie durante un esperimento. E' un insetto dell'ormone camuffante. L'ho creato incrociando due specie di insetti, praticamente gli basta ingerire un campione biologico del soggetto, come un capello, un'unghia, un pelo, una goccia di urina, o un campione di feci, o un pezzo di pelle o *Oboro si dilunga in una infinita lista di cose piuttosto schifose presa dalla passione per la ricerca* Ed ecco che alla fine tramite una ghiandola che ha poco sotto il suo carapace, è in grado di generare un forte odore esattamente uguale a quello della vittima di cui ha assunto il campione. Certo un naso estremamente allenato è sempre in grado di riconoscere l'inganno, ma in caso di distrazione o se uno non si aspetta un inganno del genere, è molto funzionale. -

    Era tutta presa gli insetti che quasi si stava dimenticando dove si trovava. A quel punto il Kage la guardò e le pose una domanda strana. Riguardo il suo clan e quello che aveva appena fatto.

    - No signore, poichè il compito di questi insetti è essere utilizzato per il bene del villaggio e del clan, e a differenza di quest'ultimo, io penso che questi insetti siano molto più funzionali in mano mia che dentro una teca dove non possono esprimere il loro potenziale. -

    E avrebbe voluto aggiungere che il suo clan era colmo di cretini ma quest'ultima parte la tenne per sè.
     
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    Hokage curioso







    Oboro avrebbe notato in poche occhiate l’interesse dell’Hokage per i suoi insetti, durante la spiegazione distaccò poche volte gli occhi da essi, quel tanto che bastava ad individuare un punto ipotetico in cui potessero trovarsi quelli della kunoichi sotto gli occhiali da sole, giusto per far capire che comprendeva.
    Uno sguardo impertinente, quasi indiscreto nella sua immobilità seppur breve.

    Capisco, quindi puoi anche creare nuove razze.
    Ci sarebbe da sbizzarrirsi, chissà cosa potrebbero fare delle banali formiche proiettile se addestrate da un Aburame, oppure degli insetti carnivori con un particolare appetito.
    Sarebbe la fiera dello splatter.


    Si alzò nuovamente mentre parlava, e terminò di parlare di fronte alla ragazza, per poi muovere verso la porta e dare qualche giro di chiave.

    Non serve ovviamente a nulla, ma capiranno che non voglio essere disturbato.

    Tornò a sedere in religioso silenzio, permettendo al rintacco dei suoi stivali di dominare la scena per qualche secondo.

    Sai, anche se non sono esattamente un topo da biblioteca come te c’è una cosa che penso mi accomuni a te: la curiosità.
    E, probabilmente un pizzico di abilità deduttive.
    Non mi hai parlato di come e dove si riproducono e non sono mai riuscito a capire da dove possano entrare e uscire questi cosini, pensi di potermelo mostrare?


    Si prese il viso tra le mani mentre sorrideva.
    A che gioco stesse giocando l’Hokage non era dato sapere, ma era certo che già dalle precedenti domande stesse approfittando dell’accondiscendenza della ragazza per sfruttare quell’occasione di apprendimento.
    O forse voleva testare quel naturale scrigno emotivo che aveva fin dalla nascita?
    Aveva inoltre da rispondere ad un’altra domanda: cosa significava essere inadatti agli insetti degli Aburame?
    Sarebbe morta lei? Loro? Avrebbe sofferto?
    Oppure semplicemente avrebbe negato?

    Ovviamente, dovrai farlo qui, purtroppo qualsiasi genere di ambiente controllato ti esporrebbe ad altri shinobi che non potrebbero tacere riguardo il tuo furtarello.
    Per cui…


    Tese le mani di fronte a se, indicandola come se le lasciasse spazio nel palcoscenico mentre lui si accomodava per godere dello spettacolo.






    CITAZIONE
    Bene, da qui inizia l'addestramento, a te la descrizione e la parte tecnica di questi insettosi sconosciuti ai più
     
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    Oboro cercava di analizzare l'uomo che aveva davanti a sè, durante questo loro primo incontro le era sembrato a metà tra il superficiale e un uomo che ne aveva passate tante, eppure non sembrava per niente serio. Molto diverso da Shika, che era secondo lei, fin troppo pieno di ste stesso. Erano strani questi Hokage. Subito dopo l'interesse del capovillaggio si spostò sul tipo di razze in possesso degli Aburame e sui loro comportamenti.

    - Si, posso, ma non è una cosa semplice, servono anni di studi, e una certa dose innata di talento. -

    L'ultima frase fu pronunciata non tanto come una lode a se stessa, cosa che Oboro non aveva in abitudine di fare, quando piuttosto come una nuova frecciata al suo clan, che l'aveva messa da parte. Raizen quindi si alzò per girare il chiavistello, come simbolo di non voler essere disturbato, e tornò a sedersi; prima di porre altre domande alla ninja, tra cui lo spifferare nel complesso il funzionamento delle tecniche di proliferazione degli insetti Aburame e il loro utilizzo. Certe cose non si spifferano nemmeno al proprio Kage, ne va della sopravvivenza di un clan, e sapere questo è un requisito fondamentale per essere scelti come capovillaggio. Raizen la stava mettendo alla prova per vedere se Oboro fosse stata più sveglia o presa dalle lodi che avrebbe ricevuto nel mostrare tutto il suo sapere. Uomo astuto.

    - Non l'ho fatto e non intendo farlo. Sono una ninja, non una sciocca, nessuno shinobi rivelerebbe tutti i suoi segreti, nemmeno ad un alleato. Sarebbe come girare nudi in mezzo a un campo di battaglia. E lei lo sa benissimo nobile Hokage. Però posso mostrarvi da dove escono. -

    Il kage le chiese quindi di mostrare come si utilizzavano questi insetti, nonostante sapesse che lei era stata rifiutata per il loro addestramento; che sapesse degli addestramenti segreti che aveva compiuto negli anni? Che sapesse dei suoi continui furti di insetti, che negli ultimi 10 anni le avevano permesso di creare una propria colonia in maniera clandestina? A questo punto non aveva senso nascondersi, la posta era troppo alta. Secondo il clan lei non aveva la vitalità necessaria a resistere all'entità di una colonia, ma quello che il suo clan aveva sottovalutato, era la sua perseveranza e la sua capacità di essere estremamente precisa nell'utilizzo del chakra. E lo avrebbe dimostrato.
    Oboro tirò le mani dentro l'impermeabile lasciando le maniche vuote penzoloni lungo il corpo. Rimase in silenzio e compose sotto il mantello il simbolo della capra, concentrandosi.
    Dal momento che non le era possibile addestrarsi con gli altri ninja, lo aveva fatto da sola, di nascosto. Non si preoccupò di null'altro. Il kage le aveva appena ordinato di trafugare il bene più grande del suo clan, tanto valeva fargli vedere che era benissimo in grado di fare quello per cui i suoi familiari l'avevano ritenuta inadatta.

    << Date ascolto alla vostra regina, mostratevi. >> [Comunicazione agli insetti]

    Oboro era molto magra e debole, ma aveva una grande quantità di chakra, non dominava i propri insetti con la forza del corpo o con la vitalità, ma li corrompeva con il suo chakra, se le avessero dato ascolto, sarebbero stati nutriti in modo più che soddisfacente.
    Se il suo controllo fosse stato adeguato, un nugolo di insetti scuro come la notte sarebbe uscito da entrambe le maniche, formando delle braccia fatte interamente di insetti, il cui ronzio era lieve, ma la loro vista terrificante. Se lo spettacolo avesse avuto successo, oboro si sarebbe inchinata facendo compiere agli insetti un movimento come per allargare le braccia come si fa durante una riverenza...
     
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    Insetti Demoniaci







    Il Juudaime fu interdetto non tanto da ciò che gli venne detto quanto da ciò che gli venne mostrato, a sufficienza da fare una smorfia ben percepibile.

    Ah.

    Riuscì a dire scontento, di fatto poco impressionato dall’attento lavoro svolto in anni di studio dalla kunoichi.
    Si sarebbe avvicinato alle mani per osservarle meglio, constatando che erano formate da un cumulo di insetti in continuo movimento.

    Sai

    Disse levandosi nuovamente.

    Abbiamo un problema di fondo qui.
    Hai appena rubato degli insetti dal tuo clan e mi hai appena dimostrato di averlo già fatto più di una volta.
    Potrei essere fiscale quanto te ed informarli del fatto che, una kunoichi non autorizzata gli ha rubato dei segreti così importanti, e con chissà quale recidività.
    E magari potrebbero prima levarti gli insetti, poi le ricerche, i meriti sulle stesse… addirittura imprigionarti.
    Brutta storia.


    L’Hokage la ricattava?
    La fedeltà di Oboro poteva essere sufficientemente grande da non vedere quel gesto come negativo?
    Ci avrebbe potuto riflettere a lungo, ma se avesse accennato ad alzare la manica o mostrargli ciò che gli aveva negato Raizen avrebbe subito portato le mani avanti.

    No no no!
    Scherzavo dai, rimetti tutto apposto.
    Va bene così, anche se vorrei che ricordassi che io sono una persona differente rispetto a qualsiasi altro shinobi, per Konoha io sono LO shinobi, ho rotoli e rotoli di conoscenze proibite ai più a disposizione in cui certo non mancano le descrizioni delle abilità innate del villaggio.
    Ricorda che i villaggi sono luoghi in cui il potere viene dato ad un'unica persona e se questa non ha conoscenze a sufficienza per evitare delle rivoluzioni allora c’è del marcio.


    Accennò un sorriso.

    C’è però un problema, possiedi si gli insetti, ma da poco suppongo e come se non bastasse, per quanto raffinato possa essere il tuo controllo del chakra… cosa succederebbe se assaggiassero un piatto da gourmet?
    Le tue ricerche l’hanno previsto?


    La mano dell’Hokage si tinse in pochi attimi di in bagliore rosso non troppo acceso.

    Ow, interessante.
    Voglio vedere anche io, non mi è mai capitata una follia simile.


    Gli occhi ferini del Juudaime si accesero di una luce antica mentre il chakra della volpe accarezzava i piccoli insetti con degli effetti per loro devastanti.
    La colonia parve impazzire e dopo una frenetica sciamata, probabilmente dovuta all’interazione con un energia così incredibilmente fuori scala, molti di essi cominciarono a perire, decimando agli effetti la colonia mentre gli esemplari più resistenti, un discreto numero con sorpresa di Raizen e probabilmente di Oboro, aumentarono dimensioni e colorazione, evolvendo in regine che contendevano il comando sulla colonia con l’Aburame fresca di iniziazione.
    Dentro alle teche, gli esemplari trafugati poco prima, non parevano avere problemi.
    All’esterno invece le grosse regine erano in preda alle più alte forme di rivoluzione anarchica, ognuna richiamava a se gli insetti sopravvissuti, di fatto in possesso di una maggior resistenza rispetto alla colonia precedente.
    Riprendere il controllo era imperativo, poiché proprio la vita dell’Aburame era in pericolo, vista l’ingordigia sviluppata dagli insetti che nonostante tutto pareva non facessero di Raizen un bersaglio, concentrandosi invece su Oboro.
    Che la vecchia regina andasse terminata per dare spazio alle nuove?
    Quali erano le priorità degli insetti demoniaci?
    Raizen non era una persona malvagia, ma i suoi metodi di insegnamento erano generalmente in grado di eradicare elementi lesivi per se stessi o per gli altri, ed una prova di quel tipo avrebbe dato un giudizio quasi indiscutibile riguardo la preparazione di Oboro. Nessuno sarebbe stato in grado di convincerlo che i libri potessero sostituire l'esperienza in campo, e per quanto aveva compreso Oboro no ne aveva troppa con gli insetti.
     
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    A che gioco stava giocando il Juudaime? Oboro non riusciva a capire se fosse veramente intenzionato a ricattarla o cos'altro. Se veramente avesse spifferato tutto agli Aburame, lei si sarebbe uccisa con tutta la colonia e avrebbe bruciato tutte le sue ricerche, prima di farle cadere nelle mani di quegli idioti. Questo però non avvenne, subito dopo il ninja cambiò idea, rivelando un nuovo scherzo; Oboro stava iniziando a non capire più nulla, aveva il Kage più irritante della storia o quello più superficiale? In ogni caso la dimostrazione sembrò avere successo, ma quello che accadde poco dopo, lasciò Oboro senza parole. Ma non senza risolutezza.
    Raizen volle nuovamente mettere alla prova Oboro, ma in un modo che sarebbe servito solamente a mettere a rischio la di lei vita. Il kage non sapeva come funzionavano le colonie Aburame, e investì gli insetti di Oboro con un chakra enorme e stranissimo, tanto che la ninja spalancò gli occhi sotto i suoi occhiali oscuri. Gran parte degli insetti morì immediatamente come bruciati, altri invece mutarono e iniziarono a comportarsi in modo strano. Oboro aveva sentito di insetti che dopo aver ricevuto una botta di chakra, avevano subito modifiche comportamentali, ma niente di tutto questo. Alcuni divennero dal nulla regine, e iniziarono a combattere tra loro per la supremazia della colonia. Oboro cercò di riprenderne il controllo, ma senza troppo successo poiché il chakra della volpe era troppo potente per una ninja del suo livello, e presto sarebbe successo qualcosa di brutto se lei non fosse intervenuta.

    - Nobile Kage spero che lei abbia dei buoni stracci, perchè dopo quello che ha fatto, se non risolvo entro 3 minuti, le mie interiora sporcheranno il suo ufficio. -

    Oboro aprì il suo impermeabile restando con un piccolo top nero, i seni erano quasi praticamente assenti, la pelle era scoperta da sotto il top fino alla vita, molto chiara, le maniche erano anch'esse corte e lasciavano scoperte le braccia. Si sedette per terra a gambe incrociate e compose il sigillo della capra. In silenzio.
    Gli insetti avevano smesso di combattere all'esterno ed erano rientrati forzatamente dentro Oboro, facendo a pezzi la sua pelle e combattendo all'interno del corpo. Tutta la sua colonia la stava praticamente facendo a pezzi dall'interno, si potevano vedere dei grumi gonfiarsi e spostarsi sotto pelle in tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Del sangue iniziò ad uscire da ogni suo orifizio, ma lei non si mosse. Non aveva mai sentito che una cosa del genere fosse mai accaduta a seguito dell'esposizione di chakra, ma aveva sentito eccome di colonie che avevano distrutto l'ospite. Quello che stava accadendo era esattamente quello che succedeva quando un Aburame falliva l'iniziazione alla colonia. Che Raizen volesse dimostrare la sua incompatibilità con il clan come dicevano gli anziani? Che lei non fosse davvero degna? Impossibile. E Inaccettabile.
    Non aveva mai visto nelle sue ricerche di candidati che avevano fallito l'iniziazione ma erano sopravvissuti al rigetto con le loro sole forze, ma aveva studiato molto altro. Forse sapeva come risolvere il problema, ma sarebbe stata più veloce la ninja, o gli insetti?
    Il piano di Oboro era di impastare e rilasciare tutto il suo chakra, almeno il 99% tutti in un solo istante, lo shock causato avrebbe funzionato come un impulso elettromagnetico; lei aveva abituato i propri insetti a nutrirsi con il minimo indispensabile, per questo riusciva a controllarli senza essere veramente stata iniziata, li corrompeva col cibo, e per questo il loro stomaco si era evoluto più piccolo del normale. Il chakra di Raizen li aveva fatti crescere è' vero, li aveva in parte migliorati, ma non aveva cambiato il tipo di insetto, e il loro stomaco sebbene leggermente cresciuto, era ancora piccolo di razza. Se la cosa avesse funzionato, tutta la colonia sarebbe stata praticamente annientata, e Oboro probabilmente sarebbe morta.
    Se il piano non avesse funzionato, sarebbe morta certamente. Tra le due opzioni, col rischio di perdere tutti gli insetti, persino Oboro non sapeva cosa scegliere.
    Poco male, avrebbe ricominciato da capo con la proliferazione. Se anche avesse perso tutto, avrebbe usato gli insetti presi quel giorno, e avrebbe ricominciato da zero. Dimostrando ancora di più di essere in grado.
    Allora inizò, cominciò a richiamare a sè tutto il suo chakra, togliendo agli insetti quel poco che dava loro continuamente; questo li portò ad irritarsi ancora di più e a farli combattere tra loro ancora più forzatamente, il che diminuì ulteriormente il tempo a disposizione di Oboro, ma era previsto. Erano passati circa due minuti, la pelle della ninja era rossa, il sangue stava fuoriuscedo un po' ovunque, la pelle di strappava e insetti uscivano da ogni parte come se il suo corpo fosse un sacco bucato in vari punti. La stavano praticamente facendo a pezzi.
    Ma lei non si spostava, non si muoveva, non parlava. Era inquietante.
    Poi rilasciò tutto il chakra, tutto, in un istante, lasciando solo una goccia, che se consumata avrebbe terminato per sempre la sua vita. E cadde a terra svenuta.
    Cosa sarebbe accaduto ?.
     
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    Oboro, la kunoichi leggera.
    Così l’avrebbe definita dopo averla vista a torso nudo, ma non solo per la sua apparenza fisica, anche per l’assenza di reazioni ad un ricatto di dubbio gusto, era proprio ciò che stava cercando ed una volta appurato questo riuscì con difficoltà a guardare cosa successe dopo.
    Le regine vennero presto forzate al rientro con quello che pareva essere un ordine imperativo ma del tutto autodistruttivo per Oboro che si ritrovò a dover far combattere gli insetti al suo interno in quella che di fatto era una battaglia tra regine che lei poteva combattere esclusivamente con il chakra visto che la colonia era ormai totalmente corrotta dalla furia e dal chakra estraneo.
    Non era decisamente quello il modo in cui avrebbe voluto vedere come gli insetti rientravano nel corpo dell’ospitante.
    Qualsiasi strategia Oboro avesse utilizzato pareva aver funzionato, la colonia venne del tutto annientata dall’impulso chakrico da lei utilizzato, ed impossibile da percepire per Raizen, che potè solamente osservare come il caos si placava dopo aver quasi letteralmente divorato la kunoichi.
    Ritirò i piccoli barattoli in cui erano presenti gli esemplari trafugati, compreso l’esperimento stesso e chiamo la sua squadra medica di fiducia, venivano convocati solamente quando l’Hokage non voleva che si sapesse chi o cosa veniva rattoppato.
    I cinque fecero su di lei un lavoro eccelso, riducendo le lacerazioni a piccole righe rette che inspessivano la cute, effetto che probabilmente sarebbe sparito una volta assorbito totalmente il trauma.
    Il corpo era stato ripristinato e al chakra aveva sopperito l’Hokage che ne aveva in abbondanza, operazione impossibile senza il team medico visto che lui era del tutto sprovvisto di abilità che potessero concedergli di donare il proprio chakra.
    A lavoro ultimato le condizioni erano stabili per cui fu Raizen stesso a domandare che la lasciassero nel suo ufficio se questo non avesse causato problemi.
    Quando la mingherlina riaprì gli occhi la prima voce che udì fu quella del suo inconsapevole aguzzino, molto probabilmente dispiaciuto, lei era distesa sulla scrivania.

    Pessima esperienza immagino.

    Gli diede una pacca sulla spalla.

    Ma quegli insetti non ti appartenevano del tutto purtroppo.
    Se io sono stato in grado di nutrirli e tu di richiamarli vuol dire che qualcosa è andato decisamente storto.


    Prese nuovamente gli insetti portati da Oboro e glieli pose davanti.

    Direi che è ora di ricominciare, ma con un obiettivo diverso: falli tuoi, solo di te devono nutrirsi e nelle quantità che reputi più giuste, io non sono l’unico problema che può capitarti.
    Mi dispiace per quello che è successo, non potevo immaginare un simile risvolto.
    Ma se vuoi questo potrebbe darti spunto per insetti futuri, se vorrai avrai la mia collaborazione per farne di nuovi potenziati per così dire.


    Strinse le labbra guardandola a disagio, considerando il chakra e le ferite l’aveva indirettamente ridotta in fin di vita, l’unica loro fortuna era la preparazione del team medico, pagato quasi esclusivamente per tenersi pronto in quelle occasioni.

    Questa stanza è a tua disposizione per tutto il tempo necessario a ripartire, è la più sicura del villaggio, se avrai fame chiedi, se necessiterai di qualcosa chiedi, non ti mancherà nulla.
    Inizia quando più ti aggrada.
    E... scusami ancora, dovevo vedere se il tuo clan proteggesse te o se stesso.


    Ripartire, correggendo gli errori del passato, era l’unica via possibile.
     
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    Quando Oboro riaprì gli occhi, non ricordava nulla degli eventi appena accaduti, non si era minimamente accorta dell'intervento della squadra medica, era solo distesa a terra, ricucita alla meglio, ma almeno viva. Non aveva ancora visto il suo corpo riflesso ad uno specchio, ma immaginava che questo non fosse ridotto in buono stato dopo quello che aveva provato. Si sentiva diversa, non riusciva a percepire alcune sensazioni che per lei prima erano normali, come i capelli, o il vento sulla faccia che entrava da uno spiffero della finestra, c'era qualcosa di diverso. L'hokage si trovava vicino a lei, lo vedeva ancora in maniera offuscata, ma si rendeva conto che lui era lì, ne sentiva l'odore; infatti fu lui stesso a parlare da lì a poco, quando si accorse che la ragazza aveva ripreso conoscenza.

    - Si, non delle migliori. Devo aver perso punti in avvenenza... -

    Non aveva ancora potuto specchiarsi ma era già in grado di capire in che stato era, gran parte del corpo era cambiato, la lotta intestina degli insetti aveva creato una rivoluzione nel suo fisico, e non in maniera positiva. Gli insetti avevano distrutto gran parte del suo tessuto cutaneo, demolendo i follicoli presenti negli strati della pelle, riducendola a un essere totalmente glabro, dalla testa ai piedi. Non solo, le pupille degli occhi erano diventate giallastre, vitree, come gran parte del corpo. I corpi liquefatti degli insetti si erano fusi con il suo apparato epiteliale grazie all'intervento del chakra medico, dando a tutto il suo corpo un inquietante colorito giallastro cadavere. Sembrava una sorta di larva umana. E se ne rendeva conto. Quando la pacca dell'hokage la colpì alla spalla, quasi non la sentì. Il suo sistema nervoso era ancora sotto shock, e gran parte delle sensazioni non si erano ripristinate.
    Il kage si mostrò dispiaciuto per l'accaduto, e risultò collaborativo in quello che doveva essere il futuro più immediato della ninja, portandole le piccole giare con gli insetti da lei trafugati. Oboro non sapeva se essere felice di essere viva, o abbattuta dal suo fallimento come Aburame; ora sarebbe stata sia la prova vivente che in lei gli insetti non dovevano stare, sia che era in grado di controllarli, ma solo in parte. Raizen si scusò ancora, le offrì cibo, acqua, e ogni tipo di supporto, ma lei scosse la testa.

    - Grazie, chiederò in caso di bisogno, mi bastano molta carta e molte matite. -

    Era di poche parole, si sentiva come se la parte umana presente in lei fosse morta quel giorno, e fosse rimasta solo la parte entomologica. Era rimasta più umana o più insetto? La sua testa era leggera, quasi vuota. Si rese conto solamente di una cosa, non aveva la forza di creare un legame dispotico con gli insetti, aveva provato a comandarli, ma non aveva mai avuto il loro rispetto o tantomeno la loro considerazione; ma ora che come donna era deceduta, poteva ripartire da insetto, e stringere con loro un nuovo legame, simbiotico.
    Aveva con sè insetti della distruzione, insetti della comunicazione, e insetti curativi. Nell'ordine, questi insetti venivano donati ai giovani aburame via via che diventavano più abili nel controllarli, in questo modo potevano apprendere un po' per volta come creare una colonia.

    - Non appena sarò tornata in forma, il clan mi accetterà e mi doneranno gli insetti della comunicazione e quelli curativi, tanto ora non saprei come controllarli in ogni caso. -

    Quindi aprì la scatola di questi due tipi di insetti, e li divorò. Senza pensarci due volte, davanti a un probabilmente disgustato Raizen, che ignorava determinate pratiche Aburame.
    Effettivamente mangiare quel tipo di insetti dopo che un certo chakra vi era venuto in contatto, magari avrebbe potuto ripristinare parte di quel chakra...Se anche avessero fatto male alla pelle, nel caso di Oboro sarebbe stato tutto di guadagnato. Una volta terminato il rapido spuntino, la "ragazza" avrebbe guardato il kage con uno sguardo del tipo "Beh, dovevo rimettermi in forze."
    E cominciò a concentrarsi sugli unici insetti rimasti, tenendoli tra le mani, chiusi lì, sotto un continuo e costante sebbene minuscolo, flusso del suo chakra, per nutrirli, ma soprattutto per farli crescere abituati a lei; e nel farlo, si mordeva le labbra, per far cadere gocce del suo sangue sui piccoli insetti, in modo che crescessero nel suo sangue e nella sua energia, prima di inserirli dentro il suo corpo e creare una nuova colonia.
    Avrebbe passato i primi giorni in questo stato, restando sempre con gli insetti che intanto iniziavano a moltiplicarsi, lasciandoli fuori dalle sue mani pochissime ore al giorno, quelle necessarie ad appuntare annotazioni complesse e assurde per un occhio ignorante di entomologia; persino il sonno era passato assieme alle bestiole. Il tutto fino al settimo giorno, quando ormai il gruppetto di insetti restava a fatica entro le sue mani. A quel punto Oboro chiese un bisturi e nel giro di pochi minuti dall'averlo ricevuto, si sarebbe praticata una leggera incisione una decina di centimetri sotto lo sterno, poco profonda. E avrebbe istigato gli insetti ad entrarvi, attirandoli col suo chakra.

    - Troveranno la strada di casa... -
     
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    Avrebbe gradito che la situazione iniziale fosse stabile, invece quella che la kunoichi aveva addosso pareva solo essere l’ultima muda di un insetto che ai primi movimenti del corpo cadde in grosse scaglie, rivelando che al di sotto si celava ben altro.
    Non seppe come reagire a quella mutazione, fino a quando durò lo scambio di parole mascherò il profondo disagio con una faccia di profondo dispiacere, per poi defilarsi una volta ultimato.
    Si ritrovò solo, in uno stanzino, al limite di una crisi isterica.

    Ohhh, avanti, almeno ora è particolare.

    Una risata divertita si accese nel profondo mentre lui ancora con gli occhi sbarrati si schifava per il disgusto provato verso la ragazza che aveva contribuito a rendere… mostruosa.
    Provò più di una volta ad accettarsi ed accettarla, ma più di tutto era difficile comprendere l’arrendevolezza con cui aveva accettato quella condizione, senza la minima espressione o dispiacere, era per lei quasi un cambiamento dovuto, come se la sua vita fosse dedita ad uno scopo nettamente superiore che non richiedeva avere un corpo accettabile.
    Si torturò le mani per ore, seduto in chissà quale stanzetta isolata trovata aperta, alla ricerca di una soluzione per cui si stupiva di non aver ricevuto nemmeno richiesta.
    Sentiva il peso delle colpe sulle spalle decuplicate da quelle di un animo così particolare da non desiderare minimamente che gravassero su di esso.
    Si strinse le tempie più di una volta prima di convincersi che senza una richiesta non poteva fare nulla, quale essere mostruoso doveva essere per dire alla ragazza che era diventata un incrocio biologico sgradevole e che avrebbe fatto di tutto per ripristinare la sua apparenza?
    Ben più grande del Kyuubi.

    Hey. No, aspetta. Non vado mica a dirgli che è brutta, quel grillo parlante di mio fratello la troverebbe addirittura bella, a me onestamente non mi cambia nulla, sei tu che sei abituato a labbra carnose e seni imponenti quanto basta da non poter accettare un’altra forma di vita.
    Per quanto orrenda sia AHAHAHAHAHAHAH


    Gli bestemmiò più di una volta il nome di suo padre nel viso prima di lasciarlo a ridere.
    Avrebbe lasciato la kunoichiai suoi comodi per tutto il tempo di cui necessitava, ancora a disagio con lei quanto con se stesso in sua presenza.
    L’ultimo giorno che tornò a sorvegliare i progressi della ragazza era riuscita ad espandere la colonia quanto bastava per potersela innestare in un modo che lo fece parzialmente ricredere riguardo alla disgrazia accaduta nei giorni precedenti.

    Ah, è un abitudine quindi.

    Trattenne nuovamente la viscida bestia del vomito che gli si contorceva nello stomaco con una professionalità che aveva dell’incredibile [recitazione]

    Oboro, qualche giorno fa abbiamo sfiorato la tragedia, hai un maggiore controllo sugli insetti ora?
    Puoi dimostrarmelo o spiegarmi perché dovresti avercelo?
    Ho visto che hai subito dei cambiamenti non indifferenti ma… insomma, come ti senti?
    Tu, gli insetti, tutto.


    La squadrò più di una volta cercando risposte anche nello stato del suo corpo.
     
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    [la seguente giocata si svolge dopo l’incontro tra Oboro e il decimo]



    Certo, non ero un architetto o un ingegnere edile, ma perché non provare? Da tempo il villaggio di Konoha aveva necessità di un edificio di contenimento per i criminali, ma fino ad adesso nessuno si era fatto avanti per proporre un’idea.
    Immersi ancora una volta la piuma nell’inchiostro, uno strumento senza dubbio all’antica, ma adoravo come questa scorresse facilmente sulla carta ed il tratto che lasciava al suo passaggio. Il progetto era già stato scritto, dovevo solo finire le illustrazioni, una cosa a cui tenevo particolarmente. Fin da quando riuscivo a ricordare avevo sempre trovato affascinato il disegno e come questo potesse creare un mondo migliore della realtà. Posai la penna e dolcemente soffiai sull’inchiostro fresco per farlo asciugare velocemente, volevo portare immediatamente la mia creazione al palazzo dell’amministrazione per sottoporla all’hokage.

    -Il decimo…-

    Sussurrai. La sua presentazione mi aveva quantomeno stupito, era un personaggio da cui francamente non sapevo cosa aspettarmi, mi pareva un tipo simpatico ma senza dubbio anche folle.

    “ Oh beh, tanto anche se non gli piace mica mi può punire… cioè, per lo meno lo spero.”

    Pensai arrotolando delicatamente il foglio prima di riporlo nell’apposito rotolo da disegno che avrei portato sulla schiena con una tracolla. Presi i restanti fogli del progetto e me li infilai sotto braccio; mio fratello dormiva ancora, se dio vuole, la notte precedente aveva fatto tardi a guardare film horror e sapevo che, una volta sveglio, mi avrebbe tartassato con le sue manie sul soprannaturale. Uscii così facendo il minor rumore possibile e mi incamminai verso la mia destinazione. Giunsi in pochi minuti al palazzo , prima di entrare ricontrollai ancora una volta il disegno e lo scritto del progetto.

    “Su, andiamo!”

    Pensai dandomi coraggio. Era la prima volta che parlavo con l’hokage e se fosse risultata in una brutta figura certo non mi avrebbe fatto piacere, quindi la leggera tensione che nutrivo per quell’incontro mi pareva più che naturale. Mi diressi verso l’ufficio del decimo, dove mi dissero si trovava al momento.

    -Permesso-

    Dissi bussando alla porta nonostante questa fosse già aperta.

    -Sarei qui per il progetto sulle prigioni..-

    Continuai sollevando la mano che reggeva i fogli dello scritto e poi indicando con il pollice dell’altra il rotolo da disegno che portavo sulla schiena.

    -Posso disturbare?-
     
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    Colloquio di lavoro








    Le giornate in amministrazione, dovette ammettere a se stesso, non erano la cosa peggiore che potesse capitargli nella vita, anzi una volta delegate le giuste persone aveva una discreta quantità di tempo libero da passare in uno studio il cui arredamento quasi gli impediva di credere di stare al chiuso.
    L’amaca a scomparsa era la genialata del secolo.
    Poteva sembrare una normalissima tenda quando riposta, ma una volta tesa la sua funzione era evidente, ma nessuno l’aveva ancora scoperto, per cui poteva tranquillamente godersi i suoi momenti di relax, e non era egoistico dire che ne avesse bisogno.
    Il mondo sembrava stesse per andare in fiamme e per quanti fuocherelli riuscisse ad estinguere aveva sempre qualche brace pronta ad incendiarsi nuovamente.
    Si stava massaggiando le tempie quando bussarono alla porta, costringendolo a riporre l’amaca e sedersi compostamente alla scrivania, punto in cui lo Yamanaka l’avrebbe trovato.

    Si, si.
    Mi hanno detto di te, hai preso l’appuntamento qualche giorno fa.


    Allungò un piede sotto la scrivania, trovando senza difficoltà la seduta della sedia riposta sotto quest’ultima, dandogli un lieve colpetto e facendola scivolare.

    Prego, siediti pure.

    Indicò la sedia appena scostata per poi attendere che il ragazzo eseguisse.

    Ehhh… si.
    Direi che è il momento di farmi vedere se hai palle a sufficienza da fare una prigione decente o se ci dobbiamo accontentare di quella schifezza da checca che avevamo fino ad ora.


    Attese di sentire la proposta del ragazzo, ben poco convinto di una proposta decente a causa di una prima impressione che di certo non lasciava trasparire quel sottile sadismo necessario a costruire una prigione degna di tale nome. Quantomeno nell’ottica dell’Hokage più singolare della storia di Konoha.
     
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    Non è sadismo se è per il villaggio




    "Checche" non era certo il termine che avrei attribuito al mio progetto, e , non appena lo avesse visto, anche il decimo avrebbe condiviso questa opinione, ne ero sicuro.
    Sorrisi leggermente e mi sedetti nella sedia indicatomi mentre toglievo la tracolla nella quale era riposta l'illustrazione della prigione.

    -Le palle...-

    Cominciai.

    -Le dovranno avere i criminali per continuare ad infrangere la legge, se questo mio progetto dovesse prendere vita.-

    Dissi sorridendo all'hokage.
    Con calma tolsi il tappo al contenitore e cominciai ad estrarre il disegno in esso contenuto mentre lo scritto era poggiato sulle mie ginocchia.

    -Anche io penso che quella che abbiamo adesso non sia una prigione appropriata. Volevo qualcosa che incutesse paura, terrore; qualcosa che facesse smettere di sgarrare anche al più incallito degli assassini. Non sono certo un architetto e potrebbero pertanto esserci dei difetti nella struttura di cui però si potrà occupare chi di dovere; sono però abbastanza esperto nell'arte della medicina, ed ho studiato a lungo metodi , per così dire, adatti alla nostra situazione...-

    Lo sguardo divenne serio e diretto ad incrociare quello del Kage mentre avrei disteso il foglio dell'illustrazione sulla sua scrivania, volevo che capisse quanto mi fossi dedicato a quel lavoro, e quanto effettivamente ci tenessi.

    -Questa è l'illustrazione generale, un'idea dalla quale partire, il progetto è descritto nel dettaglio qui.-

    Dissi poggiando di fianco al disegno la risma di carta che descriveva minuziosamente le prigioni.

    -Spero di non avere esagerato.-

    Torani a sorridere leggermente in attesa che il capo villaggio analizzasse il mio lavoro. La frase era quasi provocatoria, sapevo bene che, nella sua follia, che si faceva più evidente ai miei occhi già dopo un breve dialogo, avrebbe apprezzato il lavoro svolto. Poteva non essere perfetto, ma di certo non era troppo per punire chiunque avesse commesso crimini nei confronti del mio villaggio.

    Prigioni di Konoha

    Esternamente è possibile vedere solo una costruzione avente la forma della testa di un Tengu di colore rosso acceso la cui bocca funge da entrata, ha un’altezza di circa 6 metri ed una larghezza ed una profondità di circa 5. Aperta la porta d’ebano ci si nota che lo spazio è occupato da una singola stanza al cui centro vediamo una botola di 4 metri per 4, in acciaio, apribile solo grazie ad una determinata sequenza di sigilli che viene periodicamente cambiata. L’enorme botola possiede inoltre degli incanalatori di chakra che permettono di riconoscere chiunque stia passandovi attraverso.
    Attivato il marchingegno la botola si apre per scorrimento rivelandosi composta da tre sezioni, dal terreno emerge una piattaforma che fungerà da ascensore, il vero edificio, infatti, si dirama nel sottosuolo.
    La struttura principale è quella di un cono con base rivolta in alto. È diviso in 7 piani tutti con la stessa conformazione: al centro vi è un buco di forma quadrata che permette il passaggio dell’ascensore mentre le celle sono disposte al margine della circonferenza. Naturalmente allo scendere di ogni piano la circonferenza diminuirà.
    TUTTI i prigionieri sono forniti di un collare di controllo capace di percepire il battito cardiaco di chi lo indossa. Aumenti eccessivi del suddetto comportano una scossa di intensità X (crescente al diminuire del livello) per tutti i condannati tranne il colpevole del fatto. L’imput della scossa può essere dato anche dai carcerieri tramite un comando, le attività del collare sono tuttavia monitorate in modo da evitare eventuali abusi.
    In tutti i piani vi è un'unica cella situata tutta intorno all’estremità della stanza.
    Il sistema di areazione gestisce i livelli di saturazione dell’ossigeno sui vari piani: al diminuire di piano l’aria perde O2, in parte per la respirazione dei prigionieri dei piani precedenti, in parte per il controllo del sistema.
    Le sbarre delle celle sono composte di un metallo che repelle il chakra e ne impedisce il passaggio attraverso, in questo modo non solo eventuali ninjutsu su di esse sono inabilitate, ma viene vanificato anche il pericolo di gengjutsu che potrebbero colpire le guardie. Anche le pareti sono composte del medesimo materiale.

    Piano -1:
    Riservato a crimini, è il piano più grande e con minori meccanismi punitivi. Anche le pareti sono composte del medesimo materiale. La luce è sempre accesa. Le pareti, i soffitti ed i pavimenti, così come i vestiti dei prigionieri, sono di un colore bianco; le sbarre, invece, nero.

    Piano -2:
    Crimini più gravi dei precedenti sono puniti con questo piano. In questo livello vi è il buio più totale accompagnato da una melodia continua e ripetitiva. Vicino alle sbarre vi sono un totale di 6 lampade molto potenti che vengono accese ad intervalli di tempo irregolari, per pochi attimi, e che irrorano la stanza di una luce abbagliante.

    Piano -3:
    Da questo piano i detenuti sono privi di vestiti. La temperatura è continuamente monitorate e viene alternata tra un caldo umido fino a 45 C° effettivi e una di -10 con tempistiche irregolari. Durante i periodi in cui la temperatura è minima viene inoltre introdotta una corrente ventosa sferzante artificiale ( i livelli di O2 di questa sono comunque monitorati).

    Piano -4:
    Sulla testa dei detenuti è applicato uno speciale sigillo di tortura (sigillo di tortura. ogni tot round genera una goccia dall'umidità dell'aria che cade dove apposto il sigillo ). Il corpo dei malcapitati è fissato nel terreno di cemento come in un cogito, generalmente fino al ventre, ma molto dipende dalla fantasia dei carcerieri, le articolazioni delle gambe sono quasi sempre lussate al momento dell’interramento per i condannati per crimini più gravi. A livello degli arti inferiori, in corrispondenza del corpo dei muscoli maggiori, sono posizionati elettrodi che, tramite una stimolazione lieve e perpetua, impediscono l’atrofia muscolare derivata dall’immobilizzazione e che sfocerebbe successivamente in decubito e degenerazione tissutale inoltre, a questo piano, i collari elettrici sono settati in modo da scaricare anche quando i battiti scendono sotto una soglia prestabilita, in questo modo viene indotta una privazione del sonno la cui durata è sempre differente.

    Piano -5:
    In questo piano è impostato un sistema automatico di docce dalle quali sgorga candeggina in cui è diluita una lievissima quantità molare di soda caustica. Le sostanze, estremamente basiche, lavano via prima il prodotto sebaceo presente sulla pelle e lentamente corrodono anche quest'ultima. I detenuti svilupperanno quindi una ipersensibilità che risulterà nel provare dolore persino per il contatto della cute con la stessa aria che respirano. I dolori peggiori verranno però percepiti una volta che i malcapitati proveranno a muoversi, il semplice sfregarsi dei tessuti sottostanti con lo strato basale della cute martoriata dalle sostanze chimiche produrrà infatti un forte dolore paragonabile a quello di un'ustione di intensità proporzionale al movimento effettuato.
    Inutile sottolineare l'odore nauseabondo presente su questo piano.

    Piano – 6 e -7:
    Il sesto piano sotterraneo è molto piccolo, non vi è spazio camminabile al di fuori della cella circolare lungo tutta l’estremità della parete. Subito dopo le sbarre vi è infatti il margine per il piano di sotto, questa particolare conformazione, assieme ad un'unica luce, centrale, che punta sul piano sottostante, replica l’aspetto di un macabro teatro antico. Il -6 è infatti il posto in cui risiedono i detenuti che sarebbero condannati a morte, la cui punizione è , appunto, “solo” quella di aspettare la fine. Tale obiettivo è raggiunto una volta trasferiti nel -7, un piano composto da un’unica stanza: la sala torture. Questa, ben visibile dal piano -6 è il luogo dove i prigionieri perdono il loro ruolo di esseri umani e diventano pure cavie. Su di loro sono effettuati i più svariati test clinici dai torturatori, medici e scienziati del villaggio della foglia. Nessun detenuto sa con quale processo vi andrà in contro, ma sa che il risultato sarà la morte, una morte che arriverà a bramare.
     
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