Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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  1. Mberu
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    Il primo incontro con l'Hokage

    It's over 9000 3 tacche



    L’attacco del torturatore non ebbe un esito positivo.
    La creatura dell’Hokage si era dimostrata più scaltra di Sho, evitando la sua presa con una mossa tanto semplice quanto banale.
    Raizen, dopo essersi spalmato la mano sulla faccia in segno di disapprovazione disse qualcosa apparentemente senza senso.

    “Zero Uno… Doppio zero.”

    Hiro, che dal canto suo era rimasto sino ad allora ad assistere alle fasi preliminari dello scontro, capì il perché di quella strana frase del Kage solamente quando “Zero Uno” si animò di risposta.

    Allora è lui a comandarlo e lo fa con la voce!

    Inizialmente il Genin si rallegrò per l’intuizione, ma poi capì che era difficile che potesse sfruttare quell’informazione a suo vantaggio. Di certo non avrebbe risolto nulla attaccando l’Hokage nel tentavi di farlo smettere di comandare l’androide.

    Beh posso provare ad imitare la voce di Raizen, nel tentativo di farlo impazzire. Certo c’è anche il rischio che impazzisca ed esploda… però insomma la fortuna aiuta gli auda..CAZZO!

    Mentre stava riflettendo, Hiro si accorse che le scaramucce tra il chunin e l’automa erano giunte ad una fase decisiva e l’essere artificiale stava ora puntando su di lui.
    Subito si mise in posizione difensiva, con la parte sinistra del corpo rivolta verso Zero Uno e il peso equamente distribuito tra le gambe, le quali erano leggermente piegate.
    L’automa non perse tempo e lanciò ad una velocità poderosa uno dei suoi arti.
    Hiro, pur sorpreso dal fatto che ad essere lanciato fosse stato un braccio, non si fece cogliere impreparato. Facendo leva sulla gamba sinistra, butto la parte superiore del suo corpo in avanti, atterrando sulle mani e sugli avambracci, quindi, tramite quest’ultimi si diede un’ulteriore spinta compiendo una vera e propria capriola da terra. [Slot Difesa]Basso (+3) Vel:300
    Così facendo non solo aveva evitato la mano vogliosa di strangolarlo, la quale gli era passata a circa mezzo metro di distanza mentre compiva la capriola, in più si era leggermente avvicinato alla bestia meccanica.

    Con il cuore che batteva forte per lo spavento appena preso, Hiro si rimise in posizione.
    Sho stava preparando una nuova offensiva. Questa volta però avrebbe contribuito anche il genin, tentando, al contempo, di attuare il suo piano. Quindi iniziò a correre contro il bersaglio [Slot Ist. Gratuito] Movimento <9m Vel: 225 e nel frattempo a ripetere in continuazione una serie di cifre binarie, tentando il più possibile di ricalcare il tono di Raizen, con la speranza che in primo luogo venisse udito dalla macchina e che, in secondo luogo, venisse scambiato per l’Hokage.

    …Zero Uno… Doppio zero…Uno Zero… Doppio Uno… Doppio Zero…Doppio Zero…Zero Uno… Doppio Uno… Doppio Uno… Doppio uno… Uno Zero…Zero Uno…Doppio Zero …Zero Uno… Doppio zero…Uno Zero… Doppio Uno… Doppio Zero…Doppio Zero…Zero Uno… Doppio Uno… Doppio Uno… Doppio uno… Uno Zero…Zero Uno…Doppio Zero…Zero Uno… Doppio zero…Uno Zero… Doppio Uno… Doppio Zero…Doppio Zero…Zero Uno.. Doppio Uno… Doppio Uno… Doppio uno… Uno Zero…Zero Uno…Doppio Zero


    Se le sue parole non avessero sortito effetti particolari, avrebbe continuato a correre contro l’automa, portando indietro il pugno destro. Giunto in prossimità del suo bersaglio, proprio mentre Sho si dava la spinta decisiva dalla parete nel tentativo di placcare l’avversario, Hiro piantò il piede sinistro a terra, quindi compiendo una semi rotazione delle spalle in senso anti orario portò il pugno destro in avanti, tentando di colpire la creatura di Raizen al petto. [Slot Azione I]Sovraimpasto (+4) For: 275 Vel: 225
    In seguito, roteando i piedi e compiendo un altro mezzo giro di spalle in senso opposto al primo, tentò di colpire nel medesimo punto di prima con il pugno sinistro. [Slot Azione II]Sovraimpasto (+4) For: 275 Vel: 225
    Infine, sempre seguendo gli stessi movimenti di spalle, di gambe e di braccia del primo attacco, provò a colpire per l’ennesima volta Zero Uno al petto. [Slot Azione III]Sovraimpasto (+4) For: 275 Vel: 225

    FOTTITI!

    Da Genin i suoi attacchi non erano potentissimi, ma in quella combinazione di colpi aveva immesso così tanto chakra che le braccia gli avrebbero fatto male per giorni. Almeno l’Hokage avrebbe apprezzato il suo spirito o così sperava il giovane Hiro.



    Vitalità: 5/9.5 Leggere
    Chakra: 13/20 Bassi
     
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    Il ballo del Mattone







    Il braccio di Doppio zero cadde a terra inanimato dopo che Hiro lo schivò, ma quella schivata per il piccolo automa non era che l’inizio dei problemi.
    Sho infatti riuscì a sfruttare la caduta a suo vantaggio in un azione fin troppo fantasiosa da prevedere per un automa dall’intelletto semplice come quello di Doppio zero, subì il colpo del torturatore, pur non ricevendone apparentemente alcun danno, ma fu sulla presa che arrivò la sua reazione.
    Ignorò del tutto la voce del piccolo Hiro, completamente inadatta ad imitare la possente cassa toracica del Colosso che era l’Hokage, come se non la sentisse.
    Tirò indietro la testa e menò una potente testata a Sho, della cui presa gli importava ben poco in quel momento visto che non gli impediva minimamente di attaccare[pot 20 vel 500 s&m] il suo bersaglio con un colpo fin troppo scomodo.
    I colpi di Hiro invece, per quanto dotati di una buona foga, si ritrovarono ad impattare col duro metallo, e proprio la furia fece in modo che le mani del neo genin subissero danni[subisce ½ leggera a colpo inferto], seppur lievi, dal suo stesso attacco pareva che nessuno dei due si fosse reso conto della composizione dell’automa a cui ora spettava il contrattacco.
    Il braccio scagliato in precedenza venne richiamato, probabilmente sfruttando qualche tipo di elettromagnetismo, sarebbe tornato al suo posto volando, ignorando qualsiasi cosa si frapponesse tra lui e l’obiettivo colpendolo con una forza[pot. 15 vel gialla + 3] pari a quella sviluppata durante il lancio.
    Intanto Doppio zero si sarebbe dedicato a Sho, cercando di liberarsi dalla presa avrebbe infatti cinto a sua volta il torace avversario con l’unico avambraccio rimastogli, con una forza sufficiente a tenerlo aderente a se, complesso trovare una via di fuga ad una presa che era ormai già stata praticamente effettuata.
    Appena stretto il corpo dell’avversario le gambe già piantate a terra avrebbero sostenuto il corpo mentre la spina dorsale meccanica si piegava fino a permettere un ribaltamento sufficiente a far impattare la testa di Sho al suolo con una potenza in grado di procurare un serio trauma[for 600 vel 500] cranico al foglioso.
    Raizen intanto iniziava a percorrere il fondo della stanza a passi lesti e nervosi, sollevando ogni tanto le mani al cielo e borbottando questa o quest’altra azione più consona da fare in quell’occasione.

    Le articolazioni!
    Porco mondo le articolazioni!


    Avrebbe gridato al termine dell’attacco di Doppio zero.

    E che cazzo andate a colpirgli tutte le parti corazzate!
    Cioè, se beccate una tartaruga con il carapace di metallo pensate a decapitarla o riempirgli di botte l’unica parte resistente del corpo che ha?!?


    Alzò le mani per poi batterle sulle cosce, palesando quanto per lui fosse elementare quel ragionamento.
     
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  3. Mberu
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    Il primo incontro con l'Hokage

    B-boy ninja



    I colpi di Hiro impattarono contro l’automa con una forza per lui oltre il limite.
    C’aveva messo tutto sé stesso in quell’attacco, ma le sue mani non erano state abbastanza dure da scalfire una delle parti corazzate del robot. Ogni colpo inferto, gli aveva causato dei discreti danni alle estremità superiori, in particolare la mano destra sanguinava ampiamente dalle nocche.

    Merda..

    Il robot non si era completamente curato di lui, i suoi colpi non gli avevano fatto neanche il solletico. Mentre che la creatura di Raizen tentava di liberarsi dalla presa del torturatore, il neo Genin fu costretto a recuperare il fiato che dalla foga dell’attacco aveva perso.

    Prima di allenarmi di nuovo con Raizen dovrò dotarmi di qualcosa di migliore..

    D’improvviso percepì qualcosa alle sue spalle, troppo lentamente si voltò, venendo colpito alla clavicola dal braccio del robot che era stata richiamato dal legittimo proprietario.
    Data la spropositata velocità Hiro finì a terra subito dopo essere stato colpito.
    Fortunatamente per lui, anche se le mani erano sguarnite, il resto del corpo era parzialmente protetto grazie ad una cotta di maglia
    Cotta di Maglia Inferiore [Protezione]
    Indossabile sotto dei vestiti, questa leggera cotta di maglia costituita da sottili anelli di ferro intrecciati ricopre e protegge il busto e gli arti superiori.
    Tipo: Protezione-Supporto
    Dimensione: Grande
    Quantità: 1
    (Potenza: 30 | Durezza: 3 | Crediti: 135)
    , che gli permise di ricevere solo un lieve danno.

    Che stronzo..

    Preso dalla rabbia sbatté una mano a terra, macchiando il pavimento con il suo sangue.
    Nel frattempo, le schermaglie fra Sho e il robot continuava, con quest’ultimo che tentava complesse ma letali contro prese.

    Le articolazioni!
    Porco mondo le articolazioni!


    Si sentì gridare Raizen in lontananza.

    Bah… ma se le articolazioni se le riattacca solo..

    Non volendo però dubitare del suo Kage, Hiro non si diede per vinto.
    Facendo leva sugli avambracci, il giovane foglioso iniziò a compiere una rotazione delle gambetumblr_n9i57m7ZSO1tooympo1_400.
    Dopo che ebbe compiuto due giri completi e che quindi avesse acquisito una notevole velocità, si sarebbe dato una spinta con le braccia verso l’alto ma anche direzionato verso l’automa.
    Raggiunse un’altezza di circa un metro e cinquanta. [Slot Grauito Ist.]
    Mettendosi inclinato rispetto al robot e al pavimento, con il volto più distante rispetto alla creatura artificiale, continuò con la sua rotazione sfruttando una famosa tecnica.
    Menando così tre poderosi calci con il tallone contro le ginocchia dell’avversario, probabilmente troppo distratto nel mantenere il suo vantaggio contro il Chunin. [Slot Tecnica]
    Combinazione dei Tre Colpi - San Meichuu no Gouhei
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare tre attacchi acrobatici in serie a mani nude. Ogni colpo con una statistica incrementata di 3 tacche, a scelta tra Velocità, Forza, Agilità o Precisione; la statistica può essere scelta ad ogni colpo.
    Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]
    [Slot Azione I][For: 175][Vel: 225][Prec:275][Pot: 10 (bonus precisione) + diff For/Res] [Slot Azione II][For: 175][Vel: 225][Prec:275][Pot: 10 (bonus precisione) + diff For/Res]

    Beccati sto mulino a vento!

    Urlò il genin mentre accompagnava la rotazione dei tre calci con una rotazione di tutto il busto e le spalle. Appena iniziò la discesa ritrasse le gambe piegandole, quindi toccò terra prima con uno e poi con l’altro piede. Subito dopo però, volendo essere zelante, forse anche troppo, si allontanò con un balzo all’indietro, mantenendo sempre lo sguardo verso l’avversario. [Slot Grauito Ist.]
    Raggiunta la nuova posizione, riassunse la solita posizione di combattimento.



    Chakra: 10/20
    Vitalità:3,4/9,5
     
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    Al collo





    L'automa sembrò non accusare alcun danno dalla poderosa caduta e si rivelò persino pronto a reagire immediatamente alla mia presa.
    Quando lo vidi tirare indietro la testa feci scattare il braccio sinistro in modo che la parte più vicina al gomito dell'avambraccio si frapponesse tra le nostre fronti, in modo da non subire un colpo in testa.
    Essendo il mio avversario di metallo sapevo che il colpo da lui portato avrebe fatto male, quindi decisi di rinforzare i muscoli dell'avambraccio tramite un cospicuo impasto di chakra.
    L'urto si rivelò molto forte, sentii scricchiolare le ossa del mio avrambraccio, fortunatamente però ero stato abbastanza coscienzioso da far subire il colpo alla parte di esso in cui vi era più massa muscolare, sapevo che se avessi subito un colpo del genere in un punto più scarno, come il polso, si sarebbe probabilmente rotto.

    "Che rompi coglioni di automa, ma non ce l'ha un pulsante per spegnersi?"

    Sentii che la creazione di Raizen mi cingeva la schiena per poi tentare di ribaltarmi , non potevo permetterlo, se mi fossi lasciato lanciare avrei probabilmente impattato con la faccia sul suolo, creandomi un danno che non ero disposto a tollerare.
    Non appena il mio avversario cominciò ad inarcare la schiena metallica spinsi con tutta la forza che avevo a disposizione, persino di più se si considera l'impasto di chakra che utilizzai, in dietro ed in basso.
    Puntai infatti i piadi e flessi le ginocchia fino a che non assunsero un angolo di circa novanta gradi, in questo modo abbassai di molto il mio baricentro rendendomi assai più difficile da sollevare, a questo andava ad aggiungersi la spinta che stavo imprimendo posteriormente, facendo peso direttamente sul braccio avversario che mi cingeva da dietro.
    In questo modo riuscii a non venire ribaltato, non solo, ma mi trovavo in una posizione anche abbastanza favorevole, con l'automa sotto di me.
    Hiro, dal canto suo, si stava dando da fare, perciò cercai di sfruttare la distrazione che avrebbe creato nel mio avversario per portare un'offensiva che seguisse i consigli che Raizen stava urlandoci contro.


    "La fa facile lui! Questo si smonta e si rimonta a diritto!"


    Velocemente portai tre pugni in combinazione, dall'alto verso il basso diretti verso il collo dell'automa sottostante.
    Il primo colpo fu un pugno portato dalla mano destra, un rapido jab eseguito senza indietreggiare con la spalla, il secondo colpo , invece, portato dal pugno sinistro, avrebbe avuto un impatto sicuramente maggiore, sempre se avesse colpito, visto che sarebbe stato accompagnato dal movimento prima indietro e poi in avanti della spalla sinistra e dalla torsione verso destra del busto.
    L'ultimo colpo sarebbe nuovamente stato portato dal braccio destro , che avrebbe colto la posizione del busto, leggermente ruotato verso destra, per caricare un poderoso ultimo colpo dall'alto verso il basso mirato a distruggere il collo dell'avversario, nel punto di giunzione con il busto.



    Charkra: 36/50
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Momento degli Affari
    I
    (Continua da Qui)


    La direzione è perfetta....forse sono un tantino veloce e ho preso male le distanze, ma basterà fare un pò di attenzione in fase di atterraggio. Febh Yakushi solcava i cieli dopo un incontro non proprio illuminante col ligio Guardiano delle mura di Konoha che aveva sigillato la maggior parte della merce. Merce, perchè l'amministratore di Oto aveva appena finito di mettere a frutto le sostanze ottenute durante un viaggio nel Deserto con Shinichi Kurogane e la sua fidanzata prima-ufficiale-poi-non-ufficiale Miyako. Suna ed in generale il Paese del Vento erano una fonte di infiniti metodi per ammazzare qualcuno o rendergli la vita impossibile, con estratti di origine vegetale (dalle poche sterpaglie del deserto), animale (scorpioni perlopiù) e minerale...nello specifico lo Yakushi, pensando a qualcosa da vendere, aveva elaborato una miscela tra l'icore di un piccolo scorpione bianco e l'acqua filtrata attraverso una particolare sabbia calcarea: due sostanze con blandi effetti allucinogeni che, se combinate, aprivano ad interessanti possibilità di indagine mentale.

    Ancora quattro secondi... Il muro dell'amministrazione (non sapeva esattamente se fosse proprio l'ufficio del Kage, ma il piano era sicuramente quello corretto) era sempre più vicino ...tre... Cominciò a prepararsi all'impatto, proprio mentre sul tetto di un edificio accanto, più alto della posizione dello Yakushi, il piccolo Kenichi sbagliava a mirare nella sua pratica coi Suiton ...duuu..EHI! STAI UN PO' ATTEN...

    ¡CRASH!



    41mP0vD48eL._SY300_



    La vibrazione dell'impatto probabilmente si sarebbe estesa all'intero edificio, e non ci sarebbe voluto molto per trovare lo Yakushi barcollante nella stanza che aveva appena ottenuto una nuova presa d'aria. Ora ho decisamente mal di testa. Un pò stordito ed ancora fradicio per il Suiton si guardò intorno, cercando di orizzontarsi ed ovviamente pronto a lamentarsi con la prima persona a portata di mano MA NON AVETE FINESTRE DECENTI IN QUESTO VILLAGGIO DEL CAVOLO? Prima regola del fomentatore di guai: attacca per primo e distogli l'attenzione. Almeno adesso c'è un ingresso accettabile, no? Quindi, provando a far mente locale andò al punto: C'è mica quel fesso del vostro Kage a portata di voce?
     
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    L'ultima prova

    Triplo Zero si avvicina







    Raizen decise finalmente di alzarsi, procedeva lentamente, dando ai due il tempo di portare a compimento gli ultimi attacchi sull’automa, notato quanto il piccolo genin necessitasse di esperienza.

    Meno zero.

    Disse quando Sho abbattè l’ultimo pugno sull’automa, che si afflosciò restando in equilibrio sui propri piedi, seppur col collo rotto, data l’attuale posizione, ma col ginocchio intatto, seppur ammaccato.

    Hiro, un po’ più di concentrazione non guasterebbe.
    Se sottovaluti i tuoi avversari come hai sottovalutato Zero non posso certamente dirti che la vita per te sarà semplice.
    Sho è evidentemente più esperto di te, ma con questo avversario giocavate ad armi pari, come ha fatto lui ad individuare un articolazione efficiente da ledere mentre tu hai attaccato tre volte consecutive la stessa?
    Senza contare che dopo il primo colpo Zero le avrebbe potute schivare.
    Non sottovalutare il taijutsu, l’unica cosa che lo rende efficace è la varietà, la fantasia, l’impredivibilità.
    E colpire tre volte lo stesso punto capirai che non va decisamente bene.


    Sospirò con aria lievemente rasserenata.

    Ma avete comunque appreso il necessario, se non altro ora state in pari con i genin nei dintorni.
    Avete giusto la prova finale da ultimare.


    Sorrise, quasi perfido, si poteva notare un certo qual godimento nel suo sguardo mentre rovistava nelle pieghe dei vestiti alla ricerca di un qualcosa che pareva essere ingombrante almeno quanto un pugno.
    Sobbalzò lievemente quando la trovò: una sfera metallica così lucida, così perfetta da sembrare quasi aliena. Essa stessa era la definizione di sferico, di lucentezza e perfezione.

    Sapete quanti modi ci sono per levigare un qualcosa?

    Disse mentre teneva la sfera in mano.

    Si potrebbe addirittura scostare gli atomi uno per volta al fine di rendere la forma perfetta.
    Diciamo che questa sfera, al tatto, riesce ad andare oltre, proprio per questo sarà la vostra prova finale.


    L’asciò cadere la sfera in mano al primo dei due che l’avesse presa.

    Potrete saggiarne le abilità con la semplice esperienza, l’obiettivo è semplice, quando riuscirete a sbiancarvi la punta di tutte le dita di una mano senza farla sgusciare via allora avrete finito.

    Al tatto era fredda, o così sembrava, se di tatto si poteva parlare, la sfera sostava infatti a pochissima distanza dalla pelle, sospesa da quello che pareva essere un cuscino d’aria presente in tutta la superficie, complesso dire cosa la producesse, ma soprattutto da dove la emettesse visto che la sfera pareva avere una superficie immacolata.
    Ma la cosa più fastidiosa era un’altra: un particolare trattamento rendeva il chakra adesivo inutile se utilizzato unidirezionalmente.

    Ah, quello è un prototipo.
    Se vi finisce a terra vi lascio in pasto a Zero, e sappiate che arriva fino a triplo zero, inutile interrogarsi sui rapporti di incremento delle sue prestazioni, non è quello il vostro problema, non ancora almeno.


    Si poggiò al muro, osservandoli come se la situazione non fosse poi troppo grave.
    In effetti non lo era, avevano “soltanto” l’oggetto più scivoloso del creato tra le mani.
     
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    Ospiti inaspettati

    O quasi







    Raizen si schiarì la voce, attirando l’attenzione di Febh e contemporaneamente quella di Hitomi.

    Atasuke mi ha avvisato del tuo arrivo, scrivi pure, Hitomi.
    Sfondamento di superficie verticale mediante impatto fisico, metri quadri due, e relative rifiniture. Forma del foro varia.
    Costo da preventivare.
    Tieni da parte il foglio, non so quando finirà.


    Raizen sorrise a Febh, non un ombra di malumore gli solcava il viso.

    Sei… tristemente… rinomato, per le tue entrate ad effetto, diciamo che ho preso qualche precauzione.

    Sorrise nuovamente indicando la porta del suo ufficio.

    Non dico che ti aspettavo, ma quasi, o meglio, aspettavo un entrata simile.
    Andiamo e sentiamo che hai da dirmi va, non ho ancora reso questo edificio anti Febh, e non voglio sapere se i miei predecessori avessero o meno messo in conto la tua naturale propensione alle catastrofi.


    Apri la porta dell’ufficio ed una volta entratovi indicò l’interno all’amministratore di Oto aspettando che questo vi entrasse prima di richiudergli la porta alle spalle.
    Prese posto sulla scrivania, ancora infastidito da quel posto e da quel titolo a cui, alla fin fine, non riusciva ad abituarsi proprio del tutto, solamente il lato “io ordino tu esegui” gli dava delle soddisfazioni non da poco, ma il resto era un fardello pruriginoso.

    Se qualcosa ti ha schiodato da quel buco maleodorante di Oto sicuramente un motivo c’è: sputa il rospo, e mettiti pure comodo, ma non sporcare a giro e non mettere i piedi sulla scrivania.

    Lo appuntò.
     
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    L'ultima prova





    L'ultimo colpo Ruppe il collo dell'automa che, dopo le parole di Raizen, si immobilizzò, seppur rimanendo in piedi.
    Sembrava che il mio compagno non avesse dato tutto questo aiuto con i suoi colpi, ma sapevo che, nonostante le parole del kage, mi aveva aiutato, anche solo per aver distratto il mio avversario.
    Durante le parole del decimo mi avvicinai al genin e gli detti un lievissimo pugno sulla spalla destra come per fargli capire che non era andato poi così male, se Raizen gli diceva qualcosa era solo per migliorarlo, era severo con i suoi modi, ma anche giusto.
    Ascoltai poi l'hokage parlare della sfera che cingeva tra le mani, di come essa fosse estremamente liscia e difficile da non far scivolare tra le dita, si trattava chiaramente di un minuzioso lavoro di cesellatura del chakra adesivo, era evidente.
    Mi avvicinai a Raizen e lasciai che questo mi poggiasse la sfera sulle mani, che tenevo a conca.
    Non appena questa venne in contatto con la mia pelle percepii il freddo del metallo, portai quindi le mani vicino al volto, per studiare meglio quell'oggetto.

    -Vi lascio in pasto a triplo zero gne gne gne..-

    Sussurrai, sapevo benissimo che i sensi del kage avrebbero potuto percepire le mie parole, ma nel mio cuore speravo che capisse la battuta, scherzare con Raizen era la cosa che più si avvicinava al detto "scherzare col fuoco".

    "Ehy è pure il Kage della foglia, nel paese del fuoco, ahahahah....... Dio che tristezza, meglio pensare al chakra va..."

    Notai quindi che la sfera non era veramente in contatto con la mia pelle, bensì sembrava levitare e pochissima distanza, quasi impregnata di un qualche potere, ne analizzai attentamente la superficie e non vi vidi pori dai quali potesse uscire dell'aria, non era quindi un meccanismo del genere a farla volare, che fosse magnetizzata? O magari un qualcosa del genere, poco importava, il mio focus adesso era non farla cadere, non tanto per la punizione che aveva promesso il kage, una promessa che avevo certezza avrebbe mantenuto, bensì per l'onore derivato dal non fallire.
    Ovviamente la sfera richiedeva un utilizzo particolare del chakra, altrimenti non sarebbe stato un esercizio logico, avrei semplicemente potuto utilizzare il chakra adesivo nella stessa modalità con cui restavo attaccato alle pareti ed avrei risolto il problema.
    Fare quel tentativo fallimentare mi avrebbe però permesso di capire meglio la natura dell'esercizio.
    Lasciai la sfera scivolare sul palmo sinistro e distanziai le due mani, entrambe con i palmi rivolti verso l'alto, dopodiché sulle vai la sinistra e spostai la destra in modo che fossero l'unta sopra l'altra.
    nella mano che cingeva la sfera, quella più in alto, lasciai scorrere libero il chakra adesivo con la stessa modalità con cui avevo mantenuto adeso il foglio di chakra all'inizio delle prove, vi cinsi quindi attorno le dita e rivolsi la mano verso il basso, la sfera scivolò agile tra le mie dita andando a cadere sulla mia mano destra, come mi aspettavo.

    "Sembra che il chakra adesivo non abbia alcun effetto, ma è davvero così?"

    La sfera doveva essere soggetta all'effetto di tale abilità , dovevo solo capire in che modalità utilizzarla.
    Provai due altre volte nella medesima maniera e con lo stesso risultato, non mi aspettavo certo un risultato diverso, volevo solo capire perfettamente la sensazione che mi dava la sfera scivolando dalle mie dita, ero convinto che il segreto per la riuscita si trovasse lì.
    Tenevo la sfera nella mano destra, col palmo rivolto a conca verso l'alto, ma decisi di concentrarmi sulla mano libera che cominciai ad aprire e chiudere lentamente mentre nella mia mente si muovevano i meccanismi cognitivi che mi avrebbero aiutato a capire cosa fare.
    Osservai molto attentamente la mia mano che si apriva e si chiudeva, concentrandomi prima sulla totalità del movimento e poi sulle singole dita, fino a che non ebbi un'idea.

    "Mmmm, che sia possibile? Per cingere un qualsiasi oggetto l'evoluzione ha dato all'uomo il pollice opponibile, proprio per opporre la direzione della sua forza a quella delle altre dita e creare quindi una presa salda."

    Ripetei quindi il movimento che avevo effettuato fino ad allora, ma stavolta il flusso che chakra che proveniva dalla punta del mio pollice andava in senso contrario a quello delle altre mie dita, da ogni apice partiva una corrente che non solo esercitava una forza traente verso il dito stesso, bensì anche un flusso adesivo che si dirigeva verso il centro del palmo della mano stessa, come sarebbe avvenuto se avessi chiuso un oggeto in una presa.
    La sfera restò per qualche istante immobile , ma quando esercitai maggiore forza sulle dita per eseguire l'esercizio dato dal kage, scivolò sulla mia mano sottostante.

    "Ottimo!"

    Il metodo era esatto si trattava solamente di affinare la precisione di flussi, una cosa che fu piuttosto rapida in fin dei conti.
    Provai altre tre volte prima di riuscire ad ottenere una presa salda sulla sfera, a quel punto tolsi la mano di sicurezza che vi tenevo sotto e mostrai al kage come l'oggetto metallico rimanesse tra le mie dita senza scivolare.

    -A te la palla, Hiro.-

    Dissi poggiando la sfera tra le mani del mio compagno di allenamenti.

    "GG easy."
     
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    Il Momento degli Affari
    II


    Non era solo, questo era sicuro, ma certamente non si aspettava di trovarsi di fronte quell'irritante bestione del suo allievo (per quanto dall'aspetto uno avrebbe potuto pensare che fosse il contrario), soprattutto in compagnia di quella che, sotto ogni punto di vista, era una segretaria sexy. Ancora sporco di fuliggine ed ora di polvere, lo Yakushi cercò di rassettarsi al meglio con le mani, cosa pressochè impossibile, mentre si avvicinava verso il corpulento Hokage che sorrideva. Si, si come no...è impossibile prendere precauzioni per queste dannate coincidenze che mi capitano di continuo. Rispose seccato, gettando una lunga occhiata alla donna chiamata Hitomi. Non dirmi che ti sei procurato una segretaria personale...santo cielo che razzadi cliché!

    Evitò riferimenti alla procacità della donna, subito piccato dai commenti di Raizen. In che senso "edificio Anti-Febh?" Non ho mica motivi per attaccare questo edificio, e se per caso decidessi di farlo crollare fidati che nessuna contromisura potrebbe impedirmelo... Poi si fermò, realizzando forse la piena entità di ciò che l'altro aveva detto. E poi che diavolo vuol dire "naturale propensione alle catastrofi"? Non avrai mica dato retta a quelle stupide dicerie, vero? Alzò gli occhi al cielo. Bell'Hokage che si ritrovano a Konoha! Esclamò mentre si lasciava alle spalle il muro danneggiato come se non fosse qualcosa di importante ed entrò nell'ufficio. Ti porti dietro una segretaria sexy e dai ascolti ai pettegolezzi delle comari sul fatto che in mia presenza possano capitare piccoli incidenti del tutto slegati alla mia persona! BAH! Sbuffò. Solo poche coincidenze ed ecco che saltano fuori fessacchiotti pronti a bersi tutto, come per la storia di Shiltar e Shinodari di qualche anno fa. Ci crederesti che qualcuno pensava DAVVERO che tra loro ci fosse una tresca? Quel qualcuno era Febh, e lui soltanto, e c'era voluto parecchio impegno da parte dell'ex-amministratrice per convincerlo del contrario, ma come sempre lo Yakushi aveva un modo tutto suo di filtrare e riferire le informazioni.

    Quella scrivania non ti dona per niente comunque, ti vedrei meglio dietro un banco da lavoro. O da macellaio. Prese posto dove indicatogli e fu quasi tentato di mettere i piedi sulla scrivania per puro piacere di farlo, ma al momento era là in veste di mercante ed irritare un possibile acquirente non sarebbe stato saggio. Questo escludendo l'averlo insultato con ogni frase pronunciata prima di allora e l'avergli sfondato una parete dopo aver minacciato un suo guardiano. Se quel cretino al gate ti ha avvisato che arrivavo avrebbe dovuto dirti anche il motivo, no? Ma dove lo hai raccattato? Sembra avere più di una scopa su per le chiappe, e pare anche che gli piacciano...ci credi che mi ha DI NUOVO tirato fuori la storia del consegnare le armi? Roba da matti! Restò in silenzio qualche secondo, come se cercasse di ricordare quale fosse il punto della conversazione, poi scosse il capo, riordinando i pensieri prima di continuare. Dove ero rimasto? Ah, giusto! Sono da poco stato a Suna, e se qualcuno avesse riferito la mia più che perfetta reclame ora saresti intento a sbavare in attesa delle mie prossime parole. Sospirò. Ma evidentemente questo non è successo...comunque, ho recuperato alcuni materiali molto interessanti che poi ho processato con estrema fatica ed indubbia abilità. Vero, non era morto nessuno per esplosioni od esalazioni durante la lavorazione, un record per Oto ed un miracolo per lo Yakushi.

    In sostanza sto parlando di Veleno. Veleno molto particolare, che credo potreste gradire qui dove c'è grande tradizione per gli interrogatori. Noi su ad Oto siamo abbastanza pratici da cavarcela senza, ma a volte può servire una marcia in più, no? Allungò una mano sotto la lunga manica della sua maglia, sfiorando il tatuaggio da richiamo ed estraendo una boccetta contenente un liquido appena un poco rosato, molto limpido. Monodose. Si può bere od iniettare e non richiede particolare abilità nell'utilizzo. Dallo ad un prigioniero e quello canterà come un uccellino. Potremmo definirlo un siero della verità...se accoppiato con jutsu di interrogazione poi raggiunge il suo massimo potenziale. Lo fece scorrere sul tavolo per avvicinarlo all'acquirente. Potrebbe interessarti? Ne ho uno stock in una cassa che quell'Uchiha ha preso sotto la sua responsabilità.
     
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    Il primo incontro con l'Hokage

    Il genin zingaro



    Alle parole di Raizen il marchingegno si arrestò.
    Con un sospiro di sollievo Hiro si ricompose, sciogliendo la posizione di difesa che aveva assunto pochi istanti prima.
    Il ginocchio dell’automa era evidentemente ammaccato, ma il collo, a causa di Sho era messo peggio. Il neogenin non si crucciò troppo della differenza tra le due offensive, il chunin era naturalmente più potente a livello fisico di lui e contava su una maggiore esperienza.
    In più, in segno d’amicizia, Sho gli diede un piccolo pugno che contraccambio con un sorriso.

    Forse, però, il ragazzo dai capelli rossi era stato troppo buono con sé stesso, l’hokage non aveva trovato altrettante motivazioni da lasciar soprassedere. Con la testa bassa, Hiro apprese i consigli del capo villaggio e quando quest’ultimo finì di parlare rispose.

    Sissignore, ha ragione.
    Grazie per i consigli.


    Raizen aveva molto a cuore la fantasia, sia nel modo di esercitare il chakra sia in quella di combattere. Hiro dal canto suo invece tendeva ad usare strategie più comuni ma che per un motivo o per un altro riteneva più efficaci. Certo però del fatto che l’hokage avesse ragione non aprì bocca se non per assecondarlo.

    Dopo un piccolo sospiro di sollievo per aver quasi finito l’allenamento, la preoccupazione tornò nel cuore del genin quando l’hokage tirò fuori la palla e ne spiegò l’esercizio annesso. La cosa che però lo fece più tremare fu la minaccia finale relativa all’attivazione del robot in una sua versione potenziata.

    Non posso fallire..

    Molto più tranquillo, Sho si fece consegnare per primo la palla.
    Non avendo la più pallida idea da dove iniziare con la sfera, era necessario per Hiro osservare il procedimento del torturatore. Non standogli troppo appiccicato per il rischio di infastidirlo, rimase comunque molto vicino al chunin, spostandosi di tanto in tanto per cambiare punto d’osservazione. Con minuzia il genin prestò attenzione anche all’espressione del compagno d’allenamenti, rivelatrice in alcuni momenti. La chiave di tutto sembrava essere il movimento costante che Sho faceva compiere alla sua mano sinistra, mentre che con la destra sorreggeva l’oggetto.

    Con contentezza, Hiro si accorse che il jinchuriki era riuscito nel suo intento.
    Al contempo però, una scarica d’ansia lo colpi, ora toccava a lui.

    A te la palla, Hiro

    Grazie..

    Disse mettendo le mani a conca esattamente per come aveva fatto Sho quando a suo a volta aveva ricevuto la sfera da Raizen.
    Anche il genin si accorse che quell’oggetto aveva qualcosa di particolare.
    Con la mano sinistra resse la sfera, mentre con la destra, posta in cima ad essa, iniziò a sperimentare con il proprio chakra. Immediatamente si rese conto che creare delle micro ventose come aveva fatto prima era del tutto inutile, le cose non era facili proprio per come aveva detto l’hokage. Spostando la mano in varie zone della sfera la cosa non cambiava. A corto di idee ripercorse quanto fatto da Sho, ricordò del movimento che aveva fatto con la mano sinistra, aprendola e chiudendola. Allo stesso modo provò a fare il genin, tenendo sempre attivo il flusso di chakra che gli aveva permesso di rimanere in equilibrio sui prismi o di tenere attaccato il foglietto di carta. Qualcosa sembrò avere effetto, ma non riuscì ad identificarne la causa.
    Preso un poco dal panico continuò in quel modo per un poco, cercando di radunare le idee.

    La chiave al problema doveva essere senza dubbio il movimento, Sho così era riuscito nel suo intento. Tutte le volte che però Hiro aveva mosso le mani non aveva sentito particolari cambiamenti, se non appunto chiudendo ed aprendo la mano.
    Raizen però l’avevo accusato di essere poco fantasioso e quindi, cercando di rilassarsi, scavò nella mente, andando a trovare idee e ricordi che apparentemente non c’entravano nulla.
    Fra questi, le memorie di quando si improvvisava un giocatore di calcio con altri coetanei o di quando quella cialtrona aveva provato a spillare qualche soldo a sua madre provando a leggerle il futuro in una palla di vetro.
    Solo per curiosità, decise di imitare i movimenti che circa un anno prima aveva visto fare dalla cartomante. Con sorpresa, si rese conto che allentando e avvicinando lentamente la mano alla sfera qualcosa cambiava, anzi quando le dita venivano aperte e chiuse ad intermittenza e in maniera sfalsata, compiendo una rotazione della mano, si sentiva distintamente il chakra adesivo fare presa. Non capiva bene il perché ma sembrava funzionare.
    La forza che il chakra esercitava però sulla sfera non era sufficiente, doveva provare anche ad usare l’altra mano, con il rischio che la sfera cadesse.
    Con estrema attenzione e con il cuore in gola iniziò a compiere contemporaneamente e in maniera speculare con la mano sinistra i medesimi movimenti che fino ad allora aveva compiuto solo con la destra.

    Forse ci siamo..

    Quando si sentì sicuro, inizio a roteare le mani lungo la sfera in senso orario, reggendo l’oggetto solamente tramite il chakra ai lati della sfera. Era il momento che la gravità sancisse il risultato.

     
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    Bastone e Carote






    Raizen tirò un sospiro di sollievo nel vedere che i due erano riusciti nell’intento.

    Beh, pare non siate del tutto da buttare alla fine.

    Disse con un sorriso ad entrambi, per una volta senza rimproveri o critiche.

    Lentamente diventerà più semplice e naturale usare il chakra, con un po’ di costanza non vi verrà difficile usarlo con la stessa semplicità con cui stringete una mano attorno ad un oggetto.

    Si alzò e si avvicinò ai due con passo lesto ma tranquillo.

    Direi che possiamo uscire, e mi raccomando cercate di tenere la bocca chiusa riguardo a questo posto, come vedete non tutte le cose al suo interno sono controllabili da chiunque.

    L’uscita tuttavia non si trovava nello stesso punto dal quale erano entrati, avrebbero infatti dovuto incamminarsi lungo il corridoio dal quale era venuto Raizen, pareva a giudicare dalle porte blindate in numero abbastanza elevato che ci fosse proprio un laboratorio, probabilmente era proprio da una di quelle porte che era uscito Zero.
    Una di quelle era segnata da due fori circolari perfetti e da uno spiedo di discrete dimensioni che fuoriusciva da esso.

    Oh, mi son dimenticato di ripararlo!

    Disse mentre con apparente semplicità posava il dito sullo spiedo spingendolo dalla parte opposta da cui era entrato.

    Ogni tanto qualche invenzione da risultati fin troppo efficienti.

    Disse con un pizzico di disagio mentre lo spiedo produceva un fastidioso stridio metallico mentre veniva sfilato.
    Conclusa l’operazione si incamminarono nuovamente, uscendo in un altro luogo di Konoha, distante dal primo ma vicino ad un chiosco di ramen.

    Non pensavate mica che mi sarei privato di una simile comodità, spero.

    Disse mentre si dirigeva al chiosco.

    E voi dovreste avere un po’ di fame, tra botte e chakra avrete di sicuro qualcosa da recuperare.
    Ed io sono il miglior cliente qui, ci vuole parecchio a riempire un armadio a suon di ciotole.


    Battè su uno sgabello per invitarli a sedere per poi passargli il menù in cui compariva anche della carne alla griglia e di cui l’Hokage aveva già fatto scorta, almeno per la capienza di due stomaci normali.

    Daisuke, metti le consumazioni sul mio conto.

    Chiese con schiettezza all’uomo di mezza età dietro il bancone, che con altrettanto riguardo gli rispose con un gesto della testa mentre restava impegnato sulla piastra.



    Per me l'addestramento si conclude con successo, ora siete entrambi appiccicosi <3
     
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  12. Mberu
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    Il primo incontro con l'Hokage

    Severo ma giusto



    Fortunatamente la palla non cadde e altrettanto fortunatamente Raizen non ebbe da ridire.
    Tutta l’ansia del pre-incontro ormai era svanita, c’erano stati alti e bassi durante quell’allenamento, situazioni non troppo facili, ma infine Hiro ce l’aveva fatta.

    Uff.. menomale..

    Sospirò il genin alle parole della massica carica del villaggio.
    A quanto pareva l’esistenza del luogo in cui erano stati portati, per come era intuibile, non era di pubblico dominio. L’Abe non ci penso due volte a giurare a se stesso di non rivelare a nessuno dell’ubicazione del luogo. In più durante il tragitto non aveva prestato troppa attenzione ai bivi presi e alle svolte compiute, limitandosi a seguire Raizen.

    Sissignore, non ne farò parola con nessuno!

    Esclamò da bravo soldatino.
    Sorprendentemente percorsero una nuova via verso l’uscita, che Hiro percorse al fianco di Sho.

    Bel lavoro.. senza di te penso che me la sarei cavata molto peggio..

    Disse il ragazzino dalla capigliatura scarlatta, sorridendo a quello che qualche ora prima aveva quasi iniziato a torturarlo.

    Mentre venivano condotti verso l’esterno, l’Hokage incappò in uno spiedo “fuori posto”.
    Hiro non percepì il lieve imbarazzo di Raizen, né tanto meno si sarebbe spiegato il perché di ciò.
    Ancora indottrinato dagli insegnamenti accademici il giovane genin non aveva sviluppato un proprio pensiero critico. Il kage in quanto capo del villaggio poteva permettersi di fare praticamente tutto, se ciò era mirato al bene comune e Hiro, essendo un suo sottoposto, doveva obbedire ai suoi ordini anche se non ne capiva o non condivideva le motivazioni.

    A contribuire a stereotipare la figura che il ragazzino aveva di Raizen, fu il cordiale gesto di quest’ultimo. Da bravo sensei si stava dimostrando severo ma giusto durante gli allenamenti, che venivano conclusi con un pasto a sue spese.

    Stanco e tumefatto Hiro si buttò sul mangiare ordinato, parlando pochissimo poiché troppo intendo a cibarsi di quello che gli sembrava il ramen più buono del mondo.

    Grazie mille Hokage!
    Grazie anche a lei Daisuke, veramente ottimo questo ramen!

     
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    Affari sotto vetro






    Soffiò via la polvere che Febh gli mandava inavvertitamente addosso prima di rispondergli riguardo i clichè.

    Bah, clichè, semplicemente le segretarie fanno comodo, e se oltre che sveglie son belle, che male c’è?
    Insomma, si cerca di prendere due piccioni con una fava, no?


    Fece spallucce, come se a prescindere dall’approvazione dell’otese fosse ben poco preoccupato del clichè ed appagato dalla sua scelta.

    No no, non ci credo, mi limito solo ad osservare che ogni edificio su cui metti piede crolla, non so poi se per sfortuna tua, volere o sfortuna di chi ti ospita, sta di fatto che bisogna prepararsi a resistere alla tua inconsueta capacità.

    Allargò un sorriso.

    Shiltar e Shinodari una tresca?
    Ommioddio, mi si stanno ammonticchiando un sacco di immagini spiacevoli in testa.


    Rabbrividì lievemente al pensiero del kiriano e delle strambe posizioni che le sue ossa potevano assumere.
    Prese posto infine, ascoltando i commenti di Febh riguardo l’arredamento.

    Beh, è proprio per questo che è stato un senju a tirarlo su, come il resto dell’edificio, probabilmente a colpire su questo tavolo faresti prima a sfondare il solaio che rompere lui.
    È praticamente un tavolo da lavoro travestito, insomma, per dirla tutta non sto deludendo il mio aspetto più tipico.


    Sorrise nuovamente, pensando a quanta verità ci fosse dietro alle parole spassionate e disattente dell’otese, la scena gli fece quasi venire un mente sul fatto che in realtà gli imbecilli erano dei grandi saggi, e gli venne da collegarci il fatto che Febh fosse così svogliato da sembrare quasi un autistico, pigro e svogliato all’eccesso ma letale se concentrato.
    Le parole stesse dell’autistico però lo fecero concentrare nuovamente.

    Sbavare?

    Chiese incuriosito prima che Febh potesse iniziare la sua spiegazione per poi osservare l’ampollina, ponendola in controluce per verificarne l’entità, pur non intendendosene il liquido pareva essere abbastanza particolare.

    Un' offerta curiosa.
    Diciamo che oltre al siero potrei anche essere interessato alle mani di chi l’ha fabbricato.
    Ma è una piccola parentesi che aprirò dopo, prima mi interessa sapere perché mi fai queste appetitose offerte.
    Non credo che sia uno di quei regali che le alte cariche dei paesi si fanno tra di loro, no?


    Guardò Febh oltre le mani incrociate, poggiando i gomiti sul tavolo, mentre aspettava una risposta con un sorriso curioso che si poteva solamente intravedere.
     
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    Il Momento degli Affari
    III


    Calunnie. Calunnie nate da coincidenze, ecco di cosa si tratta! Sentenziò l'Amministratore di Oto, negando categoricamente ogni suo coinvolgimento nella serie di danni collaterali che casualmente avvenivano in sua presenza. E comunque quella tra Shiltar e Shinodari è risultata solo una montatura per ingelosire l'altro kiriano che ambiva alla mano di lei...e che lui voleva morto. Scosse il capo. Le cose erano parecchio complicate al tempo...ed io ero solo un guardia del corpo...bei tempi. Asciugò una lacrimuccia, principalmente mossa dal suo incremento in responsabilità, prima di passare alle questioni importanti.

    Le mani di chi lo ha fabbricato le hai davanti, pivello. Io vendo solo roba fidata! Il che considerando i precedenti poteva non essere la migliore delle garanzie, ma forse Raizen rammentava che già in passato aveva subito in prima persona l'efficacia di un veleno dello Yakushi, durante un addestramento per incrementare la riserva di chakra estraendo forzatamente energia dalle cellule. E posso assicurarti che funziona, sono riuscito a far confessare a quel cretino di mio cugino Yasu che era stato LUI a rubare la conserva della vecchia Ogen e non io. Parliamo un secondo dell'antefatto: Febh aveva già una mezza idea di creare un veleno del genere per il puro piacere di farlo, ed aveva anche recuperato gli ingredienti durante un viaggio a Suna...ma c'era voluta l'accusa di furto per fargli trovare la motivazione necessaria a mettersi all'opera...ed essendo mosso dalla terribile sete di vendetta giustizia aveva calcolato un pò male le dosi trovandosi con una quantità di prodotto che sarebbe durata per un paio di vite...e dunque era saltata fuori l'idea di venderla. E se sei un pò sveglio sai che uno Yakushi è quasi impossibile da torturare efficacemente. Tanto che nel clan era considerata un'attività ricreativa. Quindi è un intruglio decisamente eccellente! Concluse battendo una mano col palmo aperto sul tavolo che in effetti, sia lode ai Senju, non si crepò. Ehi, carina. Dovrò procurarmene una! Le mie si rompono sempre così facilmente...

    E no, ovviamente non è un regalo...ma diciamo che potrebbe esserci un piccolo scambio di favori. Potresti pagarmi, e bada che per la fornitura non servirebbero i quattro spicci che spendi per comprarti gli stracci che hai addosso o per pagare lo stipendio al demente alla mura. Con tanti saluti al "non offendere il cliente". Oppure potremmo considerare la cosa in maniera diplomatica come uno scambio di doni per meglio cementare il legame tra i villaggi. E sogghignò, la smorfia di un malavitoso piuttosto che di un funzionario. Sbaglio o eri diventato bravino a fare l'arrotino? Non penso riusciresti a farmi riavere la Snake Sword e comunque non potresti darmi i soldi necessari...però mi avevi accennato di essere anche un mezzo orologiaio...ed io avrei un progettino interessante, sempre che tu sia in grado di realizzarlo. Guardò a destra e a sinistra, come se stesse verificando che non ci fossero occhi indiscreti, e poi porse una carta ninja.

    png



    La ho disegnata io stesso, come puoi comprendere dalla perfezione del tratto. Disse con malcelato orgoglio, a braccia conserte, mentre lasciava che l'Hokage cercasse di decifrare quello scarabocchio che avrebbe fatto ridere anche un bambino di tre anni, sicuramente più abile dello Yakushi con i pennelli.
     
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    Metallo in movimento








    Raizen fece spallucce, quasi come se credesse alle parole di Febh.

    Beh, a prescindere dal fatto che fossero volontarie o meno capirai che devo prendere delle contromisure a prescindere, anche contro la sfiga che ti porti dietro.

    Dopo aver divagato con lo sguardo per la stanza tornò poi sugli occhi di Febh.

    Si, certo, e non mettevo in dubbio che tu fossi un bravo avvelenatore, però sai, da un esperto mi aspetto di più.

    Lo fissò qualche istante, lasciandogli il tempo di divagare su chissà quale proposta, lato di Febh che ormai iniziava a divertirlo.

    Molto semplicemente io contro i veleni sono una schiappetta.
    E sono non poco stufo di dovermi portare costantemente appresso antidoti e compagnia bella, capire quando ingerirli, sprecare tempo a farlo, una gran noia.
    Tuttavia, davanti, ho un esperto avvelenatore ed al contempo un’efficiente macchina da guerra, dove per efficiente intendo che con i veleni è difficile metterti KO.
    Se non ricordo male quella di voi Yakushi non è un abilità legata al sangue ma più ad uno specifico addestramento, roba che con i giusti metodi tutti possono apprendere.
    Almeno sulla carta.


    Tacque nuovamente.

    Mi stai seguendo?
    Se io ti faccio la spada te mi dai i sieri e mi addestri a resistere ai veleni, e siamo pari.
    Nel mentre che ti prendi il tuo tempo per decidere io do un occhiata ai…


    Prese il foglio di Febh per un angolino, rigirandolo più di una volta come se cercasse di trovarvi un verso.

    …disegni?

    Chiese con un sopracciglio alzato mentre ascoltava le spiegazioni a riguardo delle illustrazioni, iniziando a capire grazie ad esse cosa vi fosse rappresentato.

    Beh, la cosa non è difficile, anzi, in realtà ci vuole poco a realizzarla, tuttavia mi domando come farai a far ruotare le lame, devo occuparmi pure di quello o ci devi mettere di mezzo quella strana tecnica delle trottole che usi di solito?

    Analizzò nuovamente il disegno, probabilmente incuriosito da un dettaglio che non gli tornava poi troppo.

    La lama sarà fatta in maniera lievemente diversa comunque, a seguire le tue istruzioni la lama con le lamette e i meccanismi annessi sarebbero esposti e potrebbero sporcarsi o addirittura sfilarsi.
    Ti serve un panino praticamente.
    Due lame lisce accoppiate ed in mezzo quella che sarà una catena con maglie affilati.
    In alternativa potrei farti una lama più spessa e realizzare nel mezzo un binario per la catena che a quel punto non andrebbe più da nessuna parte.
    Mmmhh, forse la soluzione del binario è più resistente e di più facile manutenzione


    Fissò poi l’elsa.

    Inoltre la catena dentata non può arrivare fino a dentro l'elsa, non ha un raggio di piegatura sufficiente ad essere integrato li.
    Ma non è difficile trovare qualcosa a cui sostituirlo, serve una doppia elsa, un involucro che potrai stringere tranquillamente, dei cuscinetti che elimino tutti gli eventuali vincoli ed attriti ed un cilindro che potrà ruotare liberamente, una volta realizzata la dentatura a questo cilindro potrà distribuirecrown%20wheel%20pinion il moto ad un ingranaggio connesso alla catena.
    E risolto tutto, e l’ho pure reso più resistente.


    Battè a sua volta sulla scrivania, come a volersi complimentare con se stesso, riconfermando la durezza del manufatto.

    Se accetti direi che per me l’affare è fatto.

    Disse con un’alzata di spalle.
     
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