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Asgharel.
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**Kat**.
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Sasori Uchiha.
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Dall'Hokage
Sasori era in giardino quel giorno. Si stava allenando, ma era un allenamento a modo suo. Stava combattendo contro la sua parte illusoria. A corpo a corpo. Un auto-allenamento per così dire. Voleva migliorare i propri limiti, ma si stava stancando, controllare l'illusione e combatterla al tempo stesso provocava un dispendio di energie notevole. Ma ancora aveva un certo margine. Andava avanti dalle sei della mattina. Era più o meno l'ora di pranzo. Era sul giardino sul retro della sua casa. Essendo impegnato non sentì suo padre entrare in casa.Sasori, sono tornato
Ma il ragazzo non poteva distrarsi quella copia di sè stesso sapeva il fatto suo. Non poteva distrarsi. In fondo era l'originale ed una copia non può essere migliore dell'originale ne vale una questione di principio. Suo padre iniziò a cercarlo per casa, non impiegò molto a capire che era in giardino sul retro. Il padre vedendolo preso nell'allenamento, decise di non distrarlo e si mi mise seduto a godersi lo spettacolo. Finalmente dopo quasi una mezzagiornata di sforzi, Sasori mandò nuovamente nel mondo delle tenebre la sua copia illusoria.Non male, posso parlarti ora?
Non mi ero accorto che fossi già tornato dalla missione. Non mi aspettavo di vederti a casa così presto. Ci sono novità ?
Andiamo in cucinaSasori annuì con la testa, si andò a fare una rapida doccia, poi tornò con i suoi vestiti puliti, in uniforme da guerra, con le insegne di Konoha ben visibili oltre che lo stemma del clan Uchiha sul retro del colletto della veste. Il padre nel frattempo, si apprestò al solito ad isolare la stanza dal resto della casa. Era una abitudine che non dimenticava mai.Sasori per una volta sii sincero, che cosa diavolo hai combinato?
Niente, come al solito. Dai è un po' in realtà che non vado in missioneIl padre guardò in maniera severa il ragazzo. Forse l'aveva troppo viziato, senza la presenza di sua madre. Decise di andare diretto al punto.Sei stato convocato dall'Hokage. Sai dov'è ?
In amministrazione del villaggio ,credo, almeno che non si sia eretto un palazzo tutto per sè.
Per una volta non fare lo spiritoso. Potrebbe essere una buona opportunità. Sei ancora interessato ad entrare, giusto?Il padre stava alludendo al suo desiderio di voler entrare a suo tempo nella squadra speciale di villaggio. Da tempo latitava come membro della squadra medica. Era un ruolo che non gli era mai piaciuto, era così diverso da coloro che aspiravano ad entrare nella squadra medica. Era un compito che non era nelle sue corde. Aiutare il prossimo, curandolo nel momento del bisogno, la vedeva, soltanto come una un effetto di una causa ben più a monte. Per questo preferiva intervenire a monte nella causa, ossia eliminare le avversità prima che potessero nuocere a qualcuno. L'atteggiamento del ragazzo si fece serio ed interessato al punto sollevato da suo padre.Certamente
Bene, allora fai del tuo meglio, qualsiasi cosa sia. Io rimarrò qui, vorrei riposare un po' il viaggio di ritorno è stato lungo, sai ? Vado a riposare di sopra.[...]
Uscì di casa di buon passo, per recarsi in Amministrazione, era da tempo che non entrava nel palazzo. Però vide a parte qualche nuova faccia, che l'ambiente era sempre lo stesso. Quindi si recò in direzione dell'ufficio dell'Hokage, non sapeva se erano stati convocati altri elementi del villaggio. Quindi una ragazza, probabilmente una nuova, perchè non la riconobbe al primo posto. Lei lo aveva riconosciuto, forse perchè aveva visto la foto nel suo fascicolo in amministrazione.Sasori Uchiha,giusto ?
Al suo servizio, piacere di fare la sua conoscenza
Prego, l'Hokage la sta aspettandoEntrando nell'ufficio dell'Hokage, vide oltre all'hokage, un ragazzo che non conosceva ed Atasuke. Quindi salutò tutti i presenti con un cenno del capo, poi salutò quelli che probabilmente conosceva da più tempo.Buongiorno Hokage-sama, Ehilà Atasuke, Ehilà Ayuuki. A cosa devo l'onore della chiamata ? Inoltre mi piacerebbe parlare,se ci sarà tempo, di una questione con lei Hokage-sama, possibilmente in separata sede. Niente di cui preoccuparsi.
[...]
Quando arrivarono tutti gli invitati, l'Hokage fece un riassunto sul motivo di quella chiamata,facendo partire la registrazione delle telecamere. Sasori osservò con la dovuta attenzione, quel filmato, valutando i comportamenti dei due interlocutori ed anche la situazione che si era venuta a creare. Ascoltò il primo intervento, che era di Atasuke, anche la Fuyutsuki. Dopo di che si sentì subito dopo di esprimere il suo parere.Yato giusto ? La tua arroganza, mi fa sorridere. L'Hokage sarà anche poco "diplomatico", ma secondo me è un ottimo kage e credo nel suo incarico; è l'Hokage di cui Konoha aveva bisogno. Hai parlato di Otafuku, come se la conoscessi a fondo. Ma penso che io, l'Hokage-sama ed Atasuke, la conosciamo a fondo e sappiamo cosa si muoveva nell'ombra da quelle parti,fino a poco tempo fa.
Diede una rapida occhiata ai due, poi proseguì senza incertezze nel discorso. Quando arrivò a pronunciare la "mela marcia", mimò le virgolette per enfatizzare il discorso.Per la questione della "mela marcia", se è davvero così potente come dici, richiede un intervento di una squadra di villaggio, mandare un genin da solo, per quanto tu possa essere forte, è un suicidio. Sei ancora giovane, apprezzo il tuo fuoco, ma non è la tua battaglia. L'Hokage deciderà il meglio per Konoha.
Osservò le reazioni del ragazzo, mentre concludeva il discorso, pronto per qualsiasi eventualità. Non sapeva se fosse stato sufficiente il suo discorso per convincerlo.. -
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Doppia convocazione
I - Giornata pigra annullata
Sole, caldo, una bevanda ghiacciata ed un prato sul quale sdraiarsi. Una perfetta giornata estiva per rilassarsi sotto i raggi del sole e farsi un po’ di abbronzatura, nonostante Youkai fosse talmente pallido da riflettere la luce stessa. Nulla poteva rovinargli quella giornata di ozio.
Tranne Ayuuki.
Quando si puntava su una cosa, guai a cercare di farle cambiare idea. Ma un ordine del genere per l’albino era una sfida alla quale non poteva sottrarsi, sarebbe riuscito a contrastare la sua volontà a qualsiasi costo. Per questo, mentre i povero Inoichi sudava allenandosi duramente sotto al sole, Youkai se ne stava appollaiato su uno scomodo cuscino legnoso, sorseggiando una bibita ghiacciata vestito con una camicia a fiori e dei corti pantaloncini, con tanto di infradito.
Mmmh… Ayuuki ti dispiace? Mi copri il sole.
La figura della ragazza, la più esperta fra i tre e quindi spesso capa del neoteam, troneggiava inquietante verso il rilassatissimo ragazzo, che sorseggiando rumorosamente la sua bibita coprì metà delle parole della ragazza.
Ey, una giornata del genere non la si può sprecare con degli allenamenti. Dovresti provare a rallentare un po’.
Iniziò a sudare freddo quando sentì le nocche della kunoichi scrocchiare, alzando la schiena e lanciando via la bibita, terrorizzato. Ma la fortuna era dalla sua parte (più o meno), e la tremenda punizione venne bloccata da un chuunin, che diede una lettera a lei e una all’albino. La fissò, aprendola e leggendone rapidamente il contenuto, intuendo dalle parole di Ayuuki che si trattasse della medesima convocazione. Posandosi sugli occhi gli occhiali da sole che teneva poggiati in testa, fece spallucce e si rimise sdraiato sul suo tronchetto di legno, ignorando temporaneamente la cosa.
Non mi pare urgente. Sarai stanca dopo tutta questa tirann… EHMHEM, dopo tutti questi allenamenti, no? Mettiti giù due minuti, su, fai prendere un po’ di sole a quella pellina bianchiccia. Tra un po’ andiamo.
Da che pulpito. Il giovane chiuse gli occhi, beato, sentendo appena le ribellioni della kunoichi che non vedeva l’ora di raggiungere l’amministrazione.
Tz, quell’uomo ha bisogno di ben poche cose, se ha chiamato noi gli servirà qualcuno per sistemare qualche faccenda su cui non vuol metter mano. ...Uh? Trascinar-
Non fece in tempo a finir la frase che sentì la salda presa della Fuyuutsuki sulla caviglia, trascinarlo letteralmente da lì fino all’amministrazione.
Ma sei scema?! Ok, ok, cammino!! Ah! Ahio!! Almeno evita i sassi!! ...Non mi stai nemmeno ascoltand-OW! Oh per Amaterasu!
Incrociando le braccia, si limitò ad impastare chackra sulla schiena mentre veniva trascinato sui sentieri più duri, borbottando lamentandosi della sua scomodissima situazione per tutto il tempo. Arrivati a destinazione, la ragazza lo lasciò andare, rimettendolo lei stessa in piedi. La camicia, squarciata sul retro, lasciava spazio a graffi e lividi dovuti al viaggio, i capelli, tutti sparati per aria, avevano raccolto sassolini, rametti e polvere in quantità, e la sua espressione lasciava intuire quanto il tutto fosse stato piacevole. Ironicamente, i pantaloncini risultavano quasi intatti, data la posizione con cui era stato trascinato, giusto un po’ polverosi.
La segretaria fissò entrambi con aria confusa, evitando di far domande e limitandosi ad indicare l’ufficio ad entrambi. Ghignò solo a sentire l’ironico complimento:
A-ha, tranquilla. So bene che ti piaccio. Parlo di continuo proprio per evitare che tu ti innamori.
Entrò nell’ufficio con l’aspetto di un barbone malridotto, salutando chiunque vi fosse con un debole cenno della mano, Raizen compreso. Youkai era ben lontano dal mostrarsi formale davanti a figure come l’Hokage, nonostante provasse un profondo rispetto per l’aiuto che gli era stato dato. Si voltò verso Yato, fissandolo torvo, quasi stesse studiando qualcosa, per poi sgranare gli occhi, indicandolo:
Yato! Ma quello è il tizio che mi ha accompagnato a fare il primo giro assieme all’altro ciccione! Non dirmi che ci devo fare una missione insieme, se viene pure questa mi uccidono entrambi.
Indicò Ayuuki col pollice, mettendosi poi sulla prima sedia disponibile, seduto in malo modo, ascoltando la reale convocazione. Un breve filmato mostrò a tutti i presenti ciò che era successo in quell’ufficio, concentrandosi molto sull’istante in cui Yato entrò nella stanza, dove i rumori che richiamavano al combattimento parvero alimentare una sua speranza anziché una paura o sospetto. Ne seguirono vari discorsi dove Yato mostrò senza veli il suo odio verso l’Hokage. Youkai non disse nulla, lasciando la parola agli altri presenti, ascoltando attentamente pur apparendo svogliato, con tanto di mignolo infilato nell’orecchio. Prese parola in un momento di quiete, borbottando:
Beh, mi pare che la mia capa e i due signorotti qua accanto abbiano detto abbastanza, no? Eddai Yato, non far arrabbiare il Kage. Neanche io se mi ci impegno riesco a costringerlo a convocare così tanta gente.
Si voltà verso Raizen con un sussulto, come se gli fosse venuto in mente qualcosa.
Ah!! Ho fatto una scoperta importante dopo l’ultima volta, dovrebbe interessarti. Ma… vorrei evitare di rivelare i miei segreti a chiunque. Mentre i consiglieri valutano la situazione, non è che mi segui due minuti in un’altra stanza? Ci vorrà un attimo.
Avrebbe insistito, mantenendo appositamente la richiesta sul vago. Non si sarebbe mosso senza un cenno di assenso, seguendolo in una zona più isolata. Lontani da tutti, avrebbe cambiato espressione, diventando molto più serio (anche se era difficile dato l’aspetto attuale). Parlò a bassa voce, onde evitare ulteriormente che lo sentissero.
Ma sei serio?
Si fermò, aspettando una qualsiasi reazione, per poi continuare:
Senti. Capisco il tuo sospetto, ma… Quello che ci hai fatto vedere è, per l’appunto, un sospetto. Non hai uno straccio di prova. Come facciamo a non credere che tu sia paranoico?!
Gesticolò, gridando sottovoce, sospirando una volta finita la frase.
So bene che sei decisamente più esperto di me e forse di tutti noi la dentro. Potresti anche aver ragione, per quel che ne so. Ma non hai uno straccio di prova. Quel filmato non è una prova. Che vuoi fare? Aprire il cervello ad un Genin per capire se i tuoi sospetti erano esatti? Beh, se sono esatti bravo, ottimo lavoro, tanti applausi. Ma se per caso fossero errati? Non ci faresti una bella figura. E non sto parlando di quelle stupidaggini dell’apparire in pubblico o essere formali, ma del tuo modo di agire, del non sentirsi liberi di avere un proprio pensiero senza che tu venga a saperlo e a sospettare dei tuoi alleati.
Si fermò, prendendo fiato e guardandosi attorno, quasi temesse che qualcuno potesse apparirgli alle spalle all’improvviso.
Credo che tu debba semplicemente alleggerire la presa. Non stargli così tanto col fiato sul collo. Hai paura che sia una pecora nera? Benissimo, manda qualcuno di noi ad investigare. Il fatto che sia tu a volerti occupare di quello che, agli occhi di tutti, è solo un genin che ha mostrato odio nei tuoi confronti, potrebbe far credere che tu sia solo un tipo suscettibile. E quella pazza allora? Perchè di lei non dobbiamo preoccuparci? Lei ti ha attaccato, lui è solo entrato nella stanza con un’espressione diversa da quella che tu ti aspettavi! Cos'è, lei ti fa comodo portartela a letto e quindi non perdi nemmeno tempo a sospettare di un attacco così diretto?!
Deglutì, portando una mano sul collo, forse stava esagerando con il suo modo di porsi.
Ey, so che il mio parere può non voler dire nulla per te. Sono un pesce piccolo anche io in fondo. Ci tenevo a dirti il mio pensiero, ma non mi sembrava il caso di rivelarlo a tutti. Magari quelle che ho detto sono solo cazzate, però… pensaci un momento. Rispetterò ogni tua decisione. Ti devo molto, il minimo che posso fare è dimostrarmi un buon ninja della foglia.
Se Raizen non avesse avuto altro da aggiungere, Youkai sarebbe tornato nell’altra stanza, con il solito fare annoiato, trascinando la sua sedia a fianco di Yato, sedendovisi al contrario.
Ey, che dici, finito tutto ce ne andiamo a mangiare qualcosa? Stavolta pago, lo giuro, ho imparato come ci si guadagna uno stipendio.
Sperava che il suo “fraternizzare con il presunto” nemico non sconvolgesse troppo i presenti. Certo, ora il seme del dubbio si era insinuato pure in lui, sarebbe sicuramente stato più attento ad ogni mossa di Yato, pur mantenendo il suo solito carattere apparentemente stanco e svogliato.
Edited by Waket - 4/7/2016, 18:43. -
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Invitati mancanti
Dopo l’arrivo di Youkai, Hitomi lo avvisò che Sho e Oda non erano stati rintracciati, si limitò quindi a prendere parola qualche istante per rivolgersi ad Atasuke.
Mh, grazie Atasuke, io però ti domandavo dei comportamenti di Yato, riguardo la missione è scontato che farò qualcosa a riguardo.
Una volta risolto questo se ti sembra impellente dirmi qualcos’altro torneremo anche su quel punto.
Incrociò poi le mani in un sigillo per creare un clone e allontanarsi con Youkai, rivolgendogli la parola solo una volta ottenuta la privacy richiesta dal ragazzo.
E di preciso perché sta trafila?
Chiese prima di lasciarlo parlare, commentando solamente una volta che ebbe finito.
Punto uno, continua con questa storia del fighetto "son stanco ma geniale e prendo la vita easy, less worries more relax"e ti torco il collo. Schiena dritta e petto in fuori.
Son serio.
Mi piace non tenere un aria troppo rigorosa, ma c’è un limite, pensavo di essere stato chiaro.
NON fartelo ripetere.
Sbuffò, sfogando quel piccolo accenno di rabbia.
Per il resto devi capire che ci sono precisi modi di agire a questo genere di stimoli.
Ad esempio, immagino saprai per sentito dire che Sho è un torturatore, no?
Anche lui dovrebbe saperlo, ed un minimo di tensione dovrebbe acquisirla, se è sincero altrimenti dovrebbe essergli indifferente.
E viceversa dovrebbe nuovamente reagire quando saprà che quel beota non è stato rintracciato.
Non ho intenzione di occuparmi della faccenda, ho intenzione di comprendere.
Un genin che motivo ha di odiarmi?
Sono sulla mia poltrona da quanto lui era studente e da allora abbiamo interagito un'unica volta, non ho nemmeno fatto in tempo a sbagliare.
Curioso, no?
Non ho MAI creduto nelle coincidenze, e la previdenza non mi ha mai portato guai.
E poi, non pensare che un ninja abbia capacità da genin soltanto perché dice di averle, ci sono migliaia di modi per nascondersi agli occhi di tutti, ma non è su questo che vertono i miei dubbi principali.
Spero avrai capito però che le tue parole sono un giudizio parecchio parziale.
Deciderò dopo il da farsi tuttavia mi hai appena chiesto una missione, e visto che sembri conoscerlo così bene…
Sorrise.
Beh, la hai.
E non dimenticarti cosa ti ho detto, mi va bene il tuo rispetto implicito, ma voglio anche che lo dimostri.
Smettila di fare il cazzone, il tempo del bavaglio è passato da un pezzo.
E il clone scomparve.
Tra i due non c’era un distacco di età troppo grande, ma evidentemente la vita aveva deciso di dare al Colosso carriolate di ormoni per la maturità rispetto al ragazzo, o semplicemente aveva anche dimenticato come stare al mondo.CITAZIONEpiccolo interpost per giustificare l'assenza di sho e oda, palla ad atasuke e poi a yato. -
Asgharel.
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Amministrazione di Konoha
V
::.La Prima Vera Prova della Missione.::
Hokage-sama. Mi inchinai dopo la sua lunga disquisizione sulle condizioni del governo di Konoha e della malagestione che lo aveva preceduto, continuando a sostenere il suo sguardo mentre chiudevo, almeno da parte mia, quella parte del discorso. Io non vi ho chiesto di giustificarvi. Ho solo espresso la mia personale opinione sul quadro politico...oltre alla mia pessima opinione personale su di voi e sul vostro atteggiamento. Avevo già detto che ero pronto ad essere punito per quelle mie parole, tanto valeva sostenerle. Ho alzato i toni, di questo mi scuso, ma non mi scuso per i contenuti. Non sta a me giudicare la storia, ma suppongo mi sia ancora consentito avere delle opinioni. Quando lui decise di chiamare altri per visionare il nostro breve incontro mi trovai a inarcare un sopracciglio, sinceramente colpito dal fatto che la paranoia dell'Hokage arrivasse a tanto, così come la sua insicurezza: stava chiedendo supporto perché non era in grado di valutare la situazione da solo...dubitava del suo stesso giudizio dopo aver visto fallire i tentativi di intimidazione con cui disperatamente voleva avere qualche conferma di chissà quale lontano sospetto.
Come meglio credete. Siete il Kage e sono ai vostri ordini. Almeno finchè sarete Kage...ma avendo fatto trenta e volendo fare trentuno...ogni vostra reazione da quando sono entrato non ha fatto altro che rafforzare le mie convinzioni. In un certo senso per questo vi ringrazio. Incrociai le braccia, attendendo così l'arrivo degli uomini e delle donne che erano stati chiamati. Avevo sentito il nome di Atasuke Uchiha, ovviamente, ma anche Youkai non mi era sconosciuto...solo non capivo per quale assurdo motivo volesse chiamare un ninja di così basso rango...forse per valutare che non ci fossero idee come le mie tra i giovani shinobi del villaggio? Feci un respiro profondo, poi, tornando al suo discorso. E' tanto forte che ovviamente non sono in grado di combatterlo, ma frequento Otafuku da diversi anni come parte del mio addestramento e so come raccogliere informazioni. Il mio unico intento è di indagare senza dare nell'occhio, e un ninja di basso rango che fa domande sicuramente è più efficiente di un viso noto...appena scoperto qualcosa di solido avrei passato la mano a shinobi più adeguati alla lotta. Forse degli aiutanti sarebbero utili, ma non più di due, per non complicare le cose. Tutto qui. Un po' generico e abbozzato come piano, ma sapevamo talmente poco che ogni informazione poteva essere una conquista.
Ed eccoli là: il Guardiano delle Mura, lo stesso Youkai che avevo conosciuto in passato, un Uchiha sconosciuto e una ragazza che non doveva essere molto più grande di me, alla quale dedicai una lunga ed attenta occhiata. Per quale motivo era stata chiamata là con noi? Cosa aveva di speciale? O Youkai, come mai proprio lui? Forse L'Hokage mi faceva seguire e sapeva che ci eravamo incontrati? Ma se era vero...quanto poteva essere radicata la sua paranoia? Chiusi gli occhi, facendo mente locale: non dovevo permettermi di cadere a mia volta nella trappola della paranoia. Con le mie capacità era impossibile pensare a troppe mosse tutte assieme, mi dovevo concentrare sul presente.
Il primo a parlare fu Atasuke Uchiha, che non fu parvo di domande sulla faccenda della Mela Marcia, come avrebbe dovuto esserlo il Kage, secondo la mia modesta opinione, se non fosse stato troppo attento ad arrovellarsi sullo sguardo carico d'odio di un ragazzino che conosceva appena...e penso che quei pensieri fossero più che chiari sul mio viso mentre ascoltavo tutto. Stavo per rispondere quando l'Hokage si intromise, forzando il Guardiano a una seconda risposta...e a quel punto aspettai che anche gli altri dicessero la loro. Sono Yato, del clan Senju, come avrete certo appreso dal video. E poi su Youkai. E noi ci conosciamo già. Confermai le parole dello strambo ragazzino senza approfondire. Ayuuki, la ragazza, partì in quarta con una difesa spassionata dell'Hokage, piena di accalorate espressioni alle quali tuttavia non feci una piega...l'Uchiha invece, come ogni persona normale, diede decisamente più importanza alle mie parole su Otafuku che non al modo in cui le avevo riferite e per finire Youkai spese appena due parole superficiali prima di appartarsi col Kage...ma chi diavolo era per fare una cosa del genere? Impossibile non accigliarmi e guardarlo con sospetto.
Alla fine venne il momento delle risposte, prima delle quali guardai tutti con estrema attenzione e feci un breve inchino. Vi ringrazio per le vostre parole e critiche...ogni cosa che possa aiutarmi a crescere è bene accetta. Per poi guardare sottecchi l'Hokage. Anche se di alcune cose farei volentieri a meno. Mi riferivo ovviamente agli sviluppi di tutta quella faccenda. Permettetemi di cominciare dal principio...ho incontrato il Kage il giorno della festa del suo insediamento...o forse un suo clone visto che al contempo era sul palco. Ci siamo incontrati in un vicolo dove mi erano atterrati davanti tre cadaveri. Ho chiamato aiuto, e la prima cosa che ha fatto è stata accusarmi di averli uccisi, senza uno straccio di prova! Col senno di poi ho compreso che volesse solo prendersi gioco di me, ma questo non fa che rendere la cosa ancora più bieca. Feci un lungo respiro. Sospetto si trattasse di terroristi di qualche genere e che fosse stato lui stesso a sconfiggerli con qualche tecnica non vista, ma non ho prove di questo...le sue accuse sono continuate solo per umiliarmi e farmi ammettere la mia debolezza...e il mio desiderio di superarla a ogni costo. Scossi il capo. Mai lo avessi detto...perché a quel punto le sue provocazioni immotivate sono solo aumentate, e così le umiliazioni, fino a fargli dire che il mio voler diventare più forte per soddisfare l'onore del clan era un ostacolo per lui. Il che in effetti erano le esatte parole del Kage. Solo cinque minuti, ma sufficienti a farmi capire che genere di persona orribile fosse il nuovo Kage...e niente mi farà mai cambiare idea su di lui da questo punto di vista. E in effetti era quello, e SOLO quello il motivo del mio odio. La missione del doverlo uccidere era assolutamente slegata da ogni forma di rapporto personale con Raizen Ikigami, ma in quell'occasione lui era riuscito a farsi odiare, con le sue sole forze, senza che io dovessi metterci nulla di mio. Forse era un motivo infantile...alla fin fine riducibile all'essersela presa per il fatto che aveva preso in giro me e il clan, ma nessuno di loro poteva sapere come mi ero sentito in quell'occasione, e certamente il loro giudizio era del tutto irrilevante rispetto alle emozioni che mi aveva scaturito quell'incontro.
Quanto alle implicazioni politiche, non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto detto prima, che avete visto nel video. Non sta a me legittimare o meno qualcosa, ma un vero Kage è qualcuno che viene scelto dai ninja che lo seguono e che ne ha la fiducia. Non è il ninja più forte che si trovava da quelle parti e ha deciso di prendere la situazione in mano, anche se fosse il più abile amministratore e stratega esistente. E anche quello era un punto fisso della mia educazione: ero molto ferrato in studi civici, dovendo uccidere il Kage dovevo essere in grado di discriminare sempre chi fosse quello legittimo in caso di divisioni interne o complicazioni burocratiche.
A quel punto rimasi in silenzio qualche istante, per poi arrivare alla questione più pressante: la Mela Marcia. Atasuke-sama, posso comprendere che sia inverosimile, ma il mio rapporto è assolutamente veritiero e può essere confermato anche dall'altro genin là presente: Jin di Suna. Ci siamo incontrati mentre concludevo la mia Missione di rango D, e lui mi ha parlato di alcune voci riguardanti i ninja più forti dell'Accademia che giravano liberamente. Pareva che fosse un uomo col soprannome di... Esitai, sapevo che dirlo mi avrebbe reso ancor meno credibile, ma non potevo fare altrimenti ...Uggiolo, un frequentatore abituale del Bordello di Babà la Zuccherosa, a sapere qualcosa al riguardo, quindi abbiamo chiesto alla sua prostituta preferita dove potevamo trovarlo, e lei...lui...non che sia così importante. Meglio non indagare troppo sugli attributi sessuali di Cioccolatino Croccante. Comunque siamo finiti alla biblioteca della città. Mi voltai verso Sasori. Se davvero frequentate Otafuku saprete anche che quella città brucia ogni qualche mese...gli incendi sono assai frequenti ma mai nella storia recente quell'edificio è mai andato a fuoco...e abbiamo scoperto il perché. Sopra era una normale biblioteca frequentata da loschi individui persino più deboli di uno studente, che abbiamo messo in fuga. Abbiamo identificato Uggiolo che è scappato di sotto inseguito da Jin...che si è trovato davanti a un'enorme archivio di informazioni sotterraneo. Io intanto catturavo e interrogavo una delle guardie. L'interrogatorio andava bene, ma alla fine l'uomo col mantello rosso è intervenuto e ha fatto piazza pulita. Lo chiamavano Mela Marcia...ma non ho idea del perché ci abbia risparmiato. Questo era tutto quel che sapevo su quella vicenda, e che avevo riportato nel rapporto, più qualche altro dettaglio che avevo saltato per non dilungarmi ma che avrei fornito se richiesto.
E come dicevo prima, forse nella parte che il video non ha registrato, io sono perfettamente consapevole di non poter combattere contro un individuo che si muove con velocità almeno pari all'Hokage. Serrai le labbra. Ma posso almeno investigare senza dare nell'occhio. Sono almeno cinque anni che frequento Otafuku come parte del mio addestramento e posso muovermici tranquillamente. Appena saprò qualcosa passerò l'informazione al villaggio per organizzare una squadra capace di combattere! Poi verso Ayuuki. Mi chiedi quale sia il mio obbiettivo? E' semplice: diventare più forte per portare onore al mio Clan e al mio Villaggio. E l'unico modo in cui potevo essere accettato era uccidere l'Hokage...e come avrei potuto farlo senza diventare forte? Non per me, ma per loro. Per i miei genitori, i miei nonni e i miei zii. Forse può sembrare un valore vuoto o superficiale per altri, ma per me è tutto quello che conta. Per il bene di Konoha e dei Senju. Odio l'Hokage, ma questo non mi impedisce di obbedire ai suoi ordini. Se ci fossero altri candidati certamente non sosterrei Raizen Ikigami, ma finchè sarà Kage, lui sarà il mio Kage, anche se lo odio. Mi avvicinai a lei. L'odio è un veleno potente che può sporcare tutto, io posso odiare, ma non lascio certo che sia l'odio a muovermi, altrimenti non sarei certo venuto qui a parlare della Mela Marcia con un uomo detestabile solo per il bene del villaggio!. -
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Parola alla giuria
Raizen annuì senza commentare, sorridendo di quando in quando alla visione del Senju del modo di interagire che aveva lui.
Ho finito da un po’ di parlare, in realtà.
Disse senza rivolgere la parola a nessuno in particolare.
Quindi non avendo nulla in mano per contestare ciò che dice Yato e non volendo trasformarlo in un altro battibecco vi cedo la parola.
Anche perché a prescindere direi che il vostro parere si sia parzialmente delineato.
Fece un cenno con la mano ai presenti passandogli la parola.. -
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Sasori Uchiha.
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Parola alla corte
Ascoltò ogni singola parola del ragazzo per argomentare le sue azioni. Rimase ad ascoltarlo con aria passiva, senza cambiare espressione. Aveva preso la faccenda con un certo interesse. In fondo un pretesto per tornare ad Otafuku, lo stava cercando da tempo. Questo poteva essere un buon motivo per tornare lì dove tutto era iniziato. Valutò attentamente, quanto il ragazzo stava dicendo, poi alla prima occasione, intervenne:Bello investigare, eh ? Ma se ti catturano e sei da solo, nessuno verrà a cercarti e tanto meno i rapitori chiederanno un riscatto. Prenderanno le informazioni necessarie, poi ti faranno a pezzi senza che nessuno sappia nulla. Ma cosa vi hanno insegnato durante l'Accademia ? Ai miei tempi si insegnava a non morire o per lo meno a tentare di sopravvivere tutti insieme, nel nome della volontà del fuoco. Gli "eroi" sono destinati a fare una brutta fine. Spero non sarà mai il tuo caso, perchè mi stai simpatico e sinceramente mi seccherebbe andare a cercare qualcuno che in qualche maniera se l'è cercata. Capisci che intendo ? Niente di personale ovviamente, prendilo come consiglio.
Poi continuò ad ascoltare le sue motivazioni per avercela con l'Hokage. Ma era chiaro che erano delle motivazioni tutte personali e legate a quello che aveva vissuto durante il suo inizio di carriera da shinobi. Ascoltava svogliatamente tutto quel discorso che almeno per Sasori erano futili e di certo non davano di fatto alcuna spiegazione degna di nota, al perchè ce l'avesse tanto con l'Hokage. Ascoltò anche il discorso spassionato della Fuyutsuki.Che strazio,spero non sia solo per questo che odia l'Hokage
Non vorrei ripetermi oltre, quindi sono d'accordo con quanto detto per il momento dalla ragazza.Non gli andava di ribadire la sua posizione rispetto alla legittimità dell'elezione dell'attuale Hokage. Aveva fatto quello che doveva fare, riportare ordine in una regione, dove la mancanza di una autorità si era fatta sentire. Dopo di che, tornò a parlare della questione che a lui interessava maggiormente, in fondo era solo un ragazzo che era frustrato all'idea di essere stato punzecchiato un po' dall'Hokage, ma a fin di bene, almeno secondo Sasori. Ascoltando tutto il racconto c'era qualcosa che a lui non tornava,almeno sul piano logico. Quindi invece di fare una ramanzina, fece una sola domanda.Ho solo una domanda che vorrei farti. Sei libero di rispondere come meglio credi. Perchè non ti ha fatto fuori durante l'interrogatorio con la guardia? In fondo saresti stato l'unico a sapere informazioni che potevano mettere a repentaglio la loro attività. Eri un bersaglio facile. C'è dell'altro oppure stai nascondendo qualcosa o qualcuno ?
Fece una pausa, per riprendere fiato, poi guardando il ragazzo con sguardo tagliente, disse:A che gioco stai giocando ?
Non ammetteva questo genere di comportamento. Era importante che all'interno del villaggio, gli shinobi si supportino a vicenda, scambino informazioni, per il bene comune. Yato diceva di volere il bene del villaggio, ma da come faceva rapporto non sembrava volesse rivelare completamente le carte in tavola.. -
Asgharel.
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Controcorrente
II - Parola alla Difesa
Youkai roteò gli occhi al cielo, chiedendosi come avesse fatto a non intuire ciò che per lui era ovvio:
Uuuh, per non farti fare una figuraccia davanti a tutti nel caso fossero stati d’accordo con il mio pensiero, e non meno importante per non tradire la fiducia di Yato. Non era ovvio? Siamo più o meno amici, se c’è una persona tra queste del quale lui possa fidarsi sono io. E devo dimostrarglielo in qualche modo.
Toccò poi beccarsi una sgridata, alla quale ribattè ugualmente stizzito:
Era il mio giorno libero! E ci hai chiamati perché un tizio ti ha guardato storto!! Non importa, non importa. Regole tue.
Portò le mani avanti, mettendosi poi rigido sull’attenti per qualche secondo, giusto per farlo contento. Purtroppo, con quella camicia completamente aperta sulla schiena non rendeva bene l’idea di un militare così come se lo aspettava il Kage.
Ascoltò il discorso ragionandoci su. Che motivo ha un genin di odiare uno come lui?
...Beh, parecchi motivi. La vera domanda è perché andare a sputarglieli in faccia. Che sia vero o meno, ci rimetterebbe e basta.
Accumulò tutte le informazioni possibili, cercando di sfuttarle per risvegliare dei ricordi sopiti, ma senza fortuna. Per quello probabilmente sarebbe servito un approccio più pratico. In compenso venne preso alla sprovvista quando lui gli ordinò la missione, lasciando l’albino a bocca aperta.
Ma… Io non intendevo… Oh, dannazione.
Borbottò solamente al sentire l’ultima affermazione.
EY! Ho già ricominciato a fare missioni!! E per la cronaca, quell’arpia di una Fuuyutsuki non mi lascia un attimo di respiro!
Ma il clone se n’era già andato. L’albino sospirò, riunendosi al resto dei compagni, appena in tempo per sentire la storia del primo incontro tra Yato e l’Hokage. Avrebbe sicuramente sfruttato quella storia per approfondire la loro amicizia e magari estrapolare qualche informazione. Le interrogazioni non erano il suo forte, anche se doveva ancora riscoprire le sue abilità, sentiva che i duelli mentali non facevano per lui.
Tutti dissero qualcosa, chi più chi meno esauriente, ma Yato si sarebbe ritrovato addosso un oceano di parole, e non una di queste che andasse a suo favore. E Youkai, che ben aveva conosciuto la solitudine durante quei lunghissimi mesi rinchiuso nell’ospedale di Konoha, doveva fare qualcosa per midostrargli che stava dalla sua parte. Difenderlo, almeno un minimo.
...Tocca a me? E-ehm. Si schiarì la voce: Beh, non posso che trovarmi d’accordo con tutti loro. Ma capisco le tue motivazioni. Insomma, Raizen...Sama. Non è stato carino da parte sua bullizzare un genin in quella maniera. Ma, allo stesso tempo, il tuo odio è un tantinello sopra le righe. Insomma, occhei, non ti starà simpatico, ma odiarlo così tanto, pur dicendo che seguirai i suoi comandi. Allora non lo odi, ti sta solo un po’ antipatico. Dosa le tue parole. Si avvicinò a lui, confessandogli sottovoce: Pensa, io gli ho mostrato il dito medio e lui me l’ha quasi rotto perché si era offeso. Non è decisamente il tipo con cui litigare.
Fece spallucce, come rassegnato, parlando solamente con Yato seppur udito da tutti:
Siamo pur sempre soldati al suo comando. Il peggior dispetto che possiamo fargli è dimostrargli di essere migliori di ciò che crede, costringendolo a mordersi la lingua. Che dici, ce la prendiamo questa rivincita?
Terminò lì il suo discorso. La sua missione era già iniziata, farsi amico Yato e guadagnarsi la sua fiducia, per scoprire se stava effettivamente nascondendo qualcosa, o se tutta quella riunione era davvero data da un delirio di un Kage troppo diffidente.. -
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Investimenti sul Futuro
Ascoltò il parere di tutti, annuendo di tanto in tanto e sospirando quando si rendeva conto che il povero Yato aveva valutato fin troppo semplicemente il suo lavoro di Hokage, ma tant’era: aveva opposizioni da qualsiasi angolo del mondo ninja osservasse, uno in più non gli avrebbe cambiato la vita.
Aveva dalla sua più di una conclusione a cui far capo.
La Fuiutsuki pareva essere dalla sua parte come anche Sasori e Youkai, seppur quest’ultimo aveva qualche riserva appianata dal loro corto dialogo, tutto chiaro fino a quando Atasuke dovette esporre il suo punto di vista, con tante parole.
Oddio ora non la smette più, ha iniziato con la storia.
Tante parole.
Porca miseria parla solo quando non serve.
Troppe parole.
Ma chi diavolo se ne frega ora degli uchiha!
Decisamente troppe, così tante da confonderlo e portarlo a colpirsi da solo nei genitali mentre urlava per coprire la voce saccente del guardiano.
O almeno così avrebbe voluto fare per evitarsi quella dose di chiacchiere infinita.
Orbene, direi che abbiamo il parere di tutti.
E beh…
Sorrise.
Contro qualsiasi aspettativa o previsione stava sorridendo.
Hai passato la prova.
Battè le mani qualche volta.
Perdonami Yato, ma non potevo metterti al corrente di questa prova, sarebbe stato decisamente inutile passarla senza stress, avrebbe quindi perso di significato.
Guardò Ayuuki, con un piccolo sguardo d’intesa, lei dopotutto già c’era passata.
Il motivo?
Avevo notato la tua scarsa attitudine a tenere a bada la tensione durante il nostro primo incontro e diciamo che volevo fare qualcosa in tal senso alla prima possibilità, capirai che ero abbastanza impegnato durante il nostro primo incontro per poter fare qualcosa in proposito.
Ma direi che ora, tranne qualche incertezza te la sei cavata bene.
Ma mi sembri abbastanza attento da comprendere dove hai errato.
Una scusa abbastanza credibile, soprattutto se Yato era convinto dell’anormalità della paranoia dell’Hokage, ancor più credibile se si teneva in conto del fatto che aveva liquidato Kyomi senza problemi e l’abilità recitativa [recitazione] di certo aggiungeva una buona dose di credibilità.
Direi che potete andare ora, ci risentiremo per le altre questioni che mi avete posto, ora intendo sistemare la missione di Yato, se vorrò coinvolgere qualcuno di voi vi contatterò privatamente.
All’uscita della stanza in realtà l’intera “giuria” sarebbe stata accolta da Hitomi e accompagnata in una stanza secondaria, ma solo dopo aver chiuso la porta dell’ufficio in cui stavano Raizen e Yato.
Puoi prenderti il resto della giornata a chiederti quanto mi odi e quanti altri shinobi mi odino quanto te, ti farò sapere riguardo la missione, ti affiancherò uno shinobi più esperto vista la potenza di Mela Marcia.
Eventualmente nell’eventuale team potrai prenderti qualche libertà organizzativa visto che hai scoperto tu il caso e ne sei il più esperto.
Fino a che non ti verrà assegnata ufficialmente la missione non indagare oltre, tieniti lontano dall’ambiente di modo che non ti vedano spesso, meno sanno di te e della tua faccia più sarai libero di muoverti.
Scusami ancora per i modi, ma purtroppo resto fermamente convinto del fatto che il bastone faccia apprendere ben più cose della carota.
Aspettò i saluti di circostanza prima di far uscire Yato dalla stanza e recarsi dagli altri quattro.
Sparavo cazzate.
Tenetelo d’occhio, seduta tolta, grazie del vostro tempo.
In questi giorni vi riconvocherò per parlare di quelle cose, ora ho bisogno di farmi passare un po’ di rabbia che non vorrei scaricare addosso a qualche innocente.
Poche parole, concise e conclusive, prima di uscire e piantarli sbattendosi la porta alle spalle.. -
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Amministrazione di Konoha
VI
::.Fine dell'Interrogatorio.::
Quella Ayuuki sembrava aver deciso di difendere l'Hokage per partito preso e questo non mi rese certo più gentile o disponibile nei suoi confronti, tanto che continuai a guardarla torvo mentre parlava di "fraintendimenti" e "mettere alla prova", ma io sapevo benissimo ciò che avevo visto e vissuto: non c'era stata alcuna prova o tentativo di insegnamento, ma un puro e semplice atto di crudeltà mossa dalla ricerca del divertimento. Un'azione meschina, e a ripensarci non poi così grossa, ma che aveva messo definitivamente il Kage in una cattiva luce ai miei occhi, e questo ovviamente non aveva niente a che vedere col fatto che dovevo ucciderlo. Anche il Kage più buono del mondo, persino fosse stato mio padre, una volta Kage sarebbe diventato il Bersaglio. Se quello attuale era una carogna, poi, la Missione sarebbe stata ancor più soddisfacente, ma nulla di più. Vedo che ti piace parlare per metafore, Ayuuki. Se lei mi dava del tu non avevo motivo di non fare altrettanto. Ma la vita di un ninja non è fatta di metafore. E ho visto più che abbastanza cenere nella mia missione per la promozione da volerla evitare in futuro. Anche se c'era qualcosa, in ciò che aveva detto poco prima, che in qualche modo restò a ronzarmi nella testa: l'odio è un veleno. Avevo detto di saperlo, ma lo sapevo davvero?
Atasuke parlò di Senju e Uchiha, facendomi inarcare un sopracciglio. Una Genin parla di metafore e un Jonin parla di stereotipi? Il fatto che io detesti l'Hokage non ha nulla a che vedere con il mio Clan. Vero, quell'aspetto era una faccenda puramente personale. E se tutti i Senju e gli Uchiha fossero uguali, dovremmo forse aspettarci un tradimento da voi, Atasuke-san? Ormai ero lanciato e non tenni a freno la lingua, mentre Youkai si avvicinò, sotto una nuova luce ai miei occhi dopo l'essersi appartato con un clone del Kage. Quella del compagnone un po' tonto era sicuramente una qualche forma di maschera, non poteva essere altrimenti. Non sempre le parole possono trasmettere correttamente quello che si prova. Ma anche se apparentemente in contraddizione, io non ho alcun dubbio: servirò Konoha e l'Hokage al meglio delle mie forze. Il fatto che sia una persona sgradevole è solo un fastidio lungo la strada. E ovviamente l'assassinio sarebbe stato, proprio come mi avevano insegnato, l'apice della mia fedeltà al Villaggio.
L'altro Uchiha invece sembrava particolarmente concentrato sulla faccenda della Mela Marcia (e grazie al cielo, aggiungerei), solo che non avevo risposte per lui. Alle sue domande non potei che chiudere gli occhi e fare un profondo respiro prima di replicare: Come ho detto, non ne ho idea. Non c'è alcun gioco dietro né scherzerei mai su una minaccia del genere. Non so perché la guardia sapesse tanto né per quale motivo mi abbiano lasciato vivere. Il Guardiano in realtà qualche idea al riguardo la aveva, e questo mi fece riflettere. Una...trappola? Possibile... Ammisi, improvvisamente turbato dalle possibili implicazioni di quel punto di vista, che tuttavia stonava con il resto. Ma perché elaborare una trappola del genere coinvolgendo due ninja di basso rango capitati là per caso? Mi sembra fin troppo complesso... Con le informazioni che avevamo in mano non potevamo che cedere alle supposizioni, ed era questo il motivo per cui io, spendibile, chiedevo di poter investigare! Ho presentato rapporto appena tornato a Konoha. Aggiunsi poi, arrossendo appena per l'imbarazzo mentre realizzavo che la mia inesperienza aveva forse pregiudicato le indagini future. Non...non pensavo che si dovesse far rapporto anche al Guardiano per mandare una squadra...non c'era più niente là e io...ecco...
Pensavo di averlo scacciato, ma quel mostro chiamato inadeguatezza era ancora in agguato con i suoi artigli pallidi e glaciali che mi serravano i visceri e cercavano di trascinarmi nella fossa della disperazione. Non avevo chiamato subito ninja più esperti perché volevo fare rapporto direttamente al Kage, e poi la questione mi era sfuggita di mano. Ma se fossi stato davvero un ninja preparato avrei seguito una via completamente diversa...e questo significava che non ero pronto. Abbassai lo sguardo, sopraffatto dall'improvviso impatto con la realtà. Mi...dispiace. Non si ripeterà... Parole che pesavano come macigni avvelenati che ero stato costretto ad ingoiare. Quante volte ancora avrei dovuto ripeterle? Quante cose ancora avevo da imparare? Il Sensei mi avrebbe dato una mano, ma dovevo cercare insegnamenti in ogni cosa. A stento cercai di mettere da parte il desiderio di seppellirmi, mentre mi imponevo di prendere quell'evento come un modo per crescere ed apprendere. Apprendere da chiunque e in qualunque modo
Apprendere da Ayuuki che mi spiegava come l'Odio sarebbe potuto diventare un ostacolo.
Dovevo cercare di controllarlo o tenerlo a bada, e non solo con le parole come le avevo risposto, ma dovevo studiarlo e demolirlo: la Missione non aveva bisogno di emozioni.
Apprendere da Youkai, che nascondeva chissà quale segreto dietro quella faccia da tonto.
Dovevo cercare, come lui, di creare maschere perfette con cui celare le mie reali intenzioni.
Apprendere da Sasori, che era rimasto focalizzato su ciò che riteneva importante nonostante le esortazioni dell'Hokage.
Dovevo cercare di rafforzare la mia determinazione per evitare di essere sviato dalla Missione.
Apprendere da Atasuke, che era il più esperto tra tutti i presenti e sapeva come misurare le parole e le azioni.
Dovevo cercare di crescere come ninja e arrivare almeno al suo livello, solo così sarei stato a un passo dal Bersaglio.
Le sue parole sull'elezione del Kage si mescolarono a quelle di Ayuuki sull'odio, mentre il mio sguardo si sollevava verso Raizen ed i pugni si stringevano. Lo detestavo per ogni sua azione nei miei confronti, per ogni parola che mi aveva rivolto, e per la sua elezione irregolare. Avrei voluto rispondere che anche a fronte delle sue belle parole su ciò che serviva a Konoha (per inciso, a Konoha serviva solo un ricambio rapido e possibilmente violento del leader, o almeno così mi avevano insegnato), questo Hokage restava per me un abusivo...ma non lo feci. Dovevo controllare l'odio prima che fosse tardi, come aveva detto la ragazza, e quantomeno provai a farlo rinunciando a parlare e sostenere a oltranza il mio punto. Dovevo fare come Youkai, e mettere via tutto. Mi limitai a sospirare e fare un cenno del capo. Avrebbero compreso che restavo sulle mie posizioni, ma che se non altro non ero più disposto a difendere con calore. Cercherò di controllarmi, Atasuke-san. Grazie per questa importante lezione. Dissi con un inchino, che rivolsi anche a Sasori, Youkai e Ayuuki. Il mio viso era tornato serio e impassibile.
Mi stavo giusto chiedendo chi diavolo fosse Asmodai quando l'Hokage partì in quarta con una sorta di voltafaccia improponibile. Eh? Quello sorrideva, e cominciò, come aveva detto Ayuuki, a parlare di prove, insegnamenti e quant'altro. La mia espressione si fece via via più confusa man mano che parlava, come se non potessi credere alle mie orecchie. Stress? Quello ancora parlava. Giornata libera? E poi ancora sembrava diventato la più affabile delle creature, tanto da lasciarmi praticamente di sale davanti a tutti. In una manciata di secondi aveva spazzato completamente via l'atmosfera pesante che si era venuta a creare.
Finii per congedarmi, praticamente buttato fuori come se l'Hokage fosse un rivenditore di carri usati e io il primo allocco di passaggio, completamente disorientato e palesemente spiazzato dal repentino cambiamento nell'atteggiamento del Bersaglio. Stavo quasi barcollando mentre scendevo le scale, dopo aver salutato con un nuovo inchino confuso i presenti. Probabilmente mi avrebbero giudicato un ingrato megalomane se mi fossi lamentato di quel diverso trattamento, e certamente avrebbero potuto sorridere nel vedere come i fondamenti del mio odio venivano dissolti forzatamente da chi li aveva impiantati, lasciandomi privo di certezze. Ma in realtà una certezza la avevo, ed era solidissima (oltre alla Missione, beninteso)
Non mi ero bevuto una singola parola della sua storiella. Non dopo quello che mi aveva fatto passare. Non dopo le parole passate in mezzo segreto a Youkai.
Ma avrei giocato al suo gioco, facendo l'idiota se necessario.
Dopotutto dovevo imparare anche da lui, se un giorno volevo ucciderlo.. -
**Kat**.
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