[Abitazione] Pensione dei Casi Disperati

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,702
    Reputation
    +1,595
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline

    jpg


    Dimensioni: 26 SD
    Lotto: 120 metri quadri. Due Piani.
    Disposizione e Descrizione: Un edificio dalla forma rettangolare, con tetti spioventi e apparentemente rimessa a nuovo di recente, disposto su due piani. Presenta un solo ingresso, anteriore, e un totale di dieci finestre nel piano inferiore, quattro nel piano superiore e un lucernaio.
    Piano terra: Ingresso, corridoio con tatami che prosegue fino a una porta che da a un bagno. Le scale sono a sinistra accanto all'inizio del corridoio. Tre porte sulla destra danno rispettivamente a una Cucina, Una sala comune e una camera da letto (interno 1A). Due porte sulla sinistra danno a altrettante camere da letto (interni 1B e 1C).
    Primo piano: Le scale danno a un piccolo ambiente rettangolare con cinque porte. Una è un bagno. Le altre sono camere da letto (interni 2A, 2B, 2C, 2D)
    Strutture Assegnate: Telecamere di Sorveglianza (per tenere d'occhio gli inquilini, principalmente per la loro stessa incolumità
    Costo: 7500 ryo (6500+1000)

    Inquilini:
    Interno 1A // Libero
    Interno 1B // Sunako
    Interno 1C Pooh
    Interno 2A Keima
    Interno 2B // Libero
    Interno 2C Gau
    Interno 2D // Libero


    Il clan Yakushi possiede diversi terreni e svariati edifici disseminati per tutta Oto. Visto il clima di decadenza che negli ultimi anni ha fatto da padrone nella famiglia, la maggior parte delle strutture era in uno stato di abbandono. Tuttavia in tempi recenti Febh Yakushi, nuovo arrivato nel clan, ha badato bene di ristrutturarne uno, perlopiù a sue spese, con un piccolo aiuto da parte di alcuni volenterosi allievi (Link e Link) che avevano ripulito e riverniciato il tutto.

    Poi da lì, con un pò di lavoro e qualche studentello mandato a lavorare sulla struttura di base (gran cosa essere amministratore), era stato rimesso tutto in sesto, fino a rendere quel capannone una casa abitabile.
    Fin troppo abitabile...quasi mi secca darla a voi imbecilli.. Sospirava lo Yakushi, con le braccia conserte davanti alla porta. Alle sue spalle stavano i suoi tre diretti sottoposti: il Team Casi Disperati.

    Da quanto ho capito ci sono altri idioti come voi in giro per i villaggi...e in un modo o nell'altro dovrò prendervi tutti in carico...nemmeno fossi un dannato manicomio! Ringhiò.

    I manicomi non esistono..sono strutture governative che cercano di togliere dalla circolazione le persone illuminate....o che sanno troppo...
    Il ragazzo magro e occhialuto, ben vestito, che gli stava davanti lanciò la sua affermazione col tono astuto di chi la sa lunga...ma chiunque conoscesse Keima sapeva bene che dietro quell'apparente aria seria stava un perfetto imbecille, oltre che completamente matto. Per lui tutto si riduceva a ridicole teorie del complotto e a bizzarre interazioni con esseri provenienti da altri pianeti.

    Pooh! Fece eco, con tono allegro, la bassa e rotonda compagna del ragazzo. Pooh era semplicemente Pooh...non diceva altro. Non faceva altro. Non era chiaro se fosse completamente tonta, o semplicemente fosse limitata nella comunicazione (ma dato che tendeva a fare qualunque cosa le si dicesse...anche se si trattava di Keima...la prima ipotesi sembrava sempre la più probabile). La sua forza erculea la rendeva un utile alleato in battaglia.

    Un bel posto...mi chiedo se ci sia abbastanza spazio nelle intercapedini per nascondere i cadaveri... Sussurrava con aria malvagia il terzo elemento del gruppo. Un ragazzo magrolino, biondo e dall'aria smunta, con gli occhi che brillavano di follia omicida. Gau non era normale. Aveva un'intelligenza quasi vicina alla soglia minima accettabile (il che lo rendeva un genio rispetto agli altri membri del Team) ma semplicemente era un pazzo assassino. Fortunatamente soffriva di una intermittente paura del sangue, quindi raramente metteva in atto i suoi folli piani fino alla fine. E comunque in genere veniva messo KO da Pooh prima di riuscire a rivoltarsi contro i suoi compagni.

    Febh schiaffò la mano sulla faccia. Ma chi me lo ha fatto fare...

    Ora il Team aveva una sua casa...o comunque un suo covo...e poteva solo crescere col passare del tempo...sempre che sopravvivessero alle prime giornate di convivenza senza supervisione.

    Edited by Febh - 31/1/2012, 21:33
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous
    La Pensione dei Casi Disperati

    Narrato
    Pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Restai a fissare quella che sembrava una sorta di capanna riconvertita in abitazione per alcuni interminabili istanti, senza voltarmi ad incrociare lo sguardo di nii san.
    Sapevo cosa avrei potuto leggere nei suoi occhi, ma era pur sempre possibile ci fosse una spiegazione al riguardo.
    Non che quella dimora avesse qualcosa che non andava. Pur essendo modesta era un'abitazione di tutto rispetto.
    E di certo la mia persona aveva imparato fin troppo presto ad adattarsi alle circostanze.
    Rispetto ai primi giorni in fuga da Suiren, quella villetta poteva essere paragonata alla dimora di un alto funzionario.
    Ciò che mi fece confrontare più volte l'annotazione scritta sul foglio di carta con l'indirizzo della villa, furono piuttosto gli strani sguardi che gli occasionali passanti ci rivolgevano, per poi accelerare il passo per mettere più distanza possibile tra noi e loro.
    Per non parlare dei commenti, non troppo occasionali, che sembravano usciti dalla mente di qualche folle.

    Ragazzi, allontanatevi da lì. Quella casa è maledetta!

    Per tutti i Kami, ma sapete chi abita in quel luogo?

    E mentre le nostre espressioni variavano tra l'incredulo e il confuso, un'anziana signora, spinta non si sa bene da quale mistico coraggio, ci porse un portafortuna che era appartenuto da generazioni alla sua famiglia, spiegandoci che sarebbe servito più a noi che a lei.

    Ora dopo tali fatti, qualunque persona dotata di un minimo di raziocinio avrebbe optato per una ritirata dignitosa verso una qualche locanda del villaggio meno problematica.
    Peccato per Hajime, io non intendevo dare ascolto a quella che sembrava una farsa architettata ad arte per un qualche divertimento nei confronti di due malcapitati stranieri.
    Inoltre Sunako chan abitava lì e mi aveva invitato ad andare a trovarla.
    Ed io ero fermamente intenzionata ad onorare tale promessa.
    E dopo i recenti incidenti occorsi in compagnia di Febh e la mia amica che aveva una particolare predisposizione a compiere gesti melodrammatici, che altro poteva capitare?

    Ripiegai il foglio di carta, infilandomelo in tasca.
    Poi con aria decisa mi incamminai verso quella che sembrava la porta di ingresso, con nii san che mi si era affiancato. Notai il suo sguardo vigile e la mano pronta sull'impugnatura del dadao.

    Non si fidava e probabilmente non potevo dargli torto, ma alla fine vivere in tempi interessanti non era poi così male, no?

    Cercai il campanello, in caso non ci fosse stato avrei bussato sulla porta, sempre che chi dimorava in quella abitazione non ci avesse intercettato prima.

    Chissà se Sunako chan era tornata dal suo turno di guardia al Gate.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,702
    Reputation
    +1,595
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    Oltre la porta stava una stella gialla. Una stella che splendeva di luce propria, meravigliosa e gentile nel concedere il piacere della sua contemplazione a chi gli stava intorno. Si trovava in quella casa perchè era il posto giusto in cui stare, per ispirare ed essere ispirato. Il suo nome era Star. E il fatto che la maschera fosse sporca di marmellata vicino alla bocca non era minimamente riconducibile al fatto che stesse curiosando in cucina. Oh, salve! Devi essere una mia ammiratrice, sono felicissimo di vederti qui! Le avebbe schiaffato un foglio in mano, apparentemente un fazzoletto (forse non usato) con sopra una stella disegnata (storta) con un pennarello arancione dal tratto grosso. Mi raccomando, compra il mio ultimo successo "Prigioniero dei Suoni", già in vetta alle classifiche. E ora ciao! Si sporse in avanti per cercare di schioccarle un bacio sulla guancia (la faccia era palesemente di gomma) e poi si ritrasse, sbattendo la porta alle sue spalle e lasciando la kunoichi là fuori.

    arakawa-03-0443-star-face

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous
    La Pensione dei Casi Disperati, atto secondo

    Narrato
    Pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Qualcosa interruppe la nostra silenziosa attesa.
    In un primo momento pensai di essere vittima di un genjutsu, l'istante successivo di avere avuto un'esperienza mistica con Kami o più probabilmente uno youkai... E l'istante dopo ancora realizzai di trovarmi davanti un uomo stella, un tizio la cui faccia aveva tutto l'aspetto di quelle stelle disegnate su un foglio di carta, con tanto di 5 punte belle arrotondate, un volto... ebbene si aveva un volto, fin troppo sorriderete e affabile e segni di … marmellata?... che sporcavano il giallo acceso del suo colorito. Il colorito del suo viso a stella per essere più precisi.
    Non ebbi quasi il tempo di realizzare cosa ci facesse a casa di Sunako chan una tale personalità alquanto eclettica, che mi ritrovai nel giro di una manciata di secondi con un foglio di carta, che a ben vedere aveva tutta l'aria di un fazzoletto sperabilmente non utilizzato, stordita da una serie di frasi senza senso sull'essere una sua ammiratrice e di comprare non si sa bene quale cosa e con il lato piatto della lama del dadao di nii san tra le mie labbra e quelle dello sconosciuto, la cui faccia stellare rimbalzò come se fosse di gomma. Probabilmente neanche si era accorto di aver avuto un incontro ravvicinato con una lama.
    E mentre cercavo di dare un senso logico a quella serie di eventi che non ne avevano affatto, il tizio ci sbatté la porta in faccia.

    Attimi di silenzio...

    Gli sguardi miei e di Hajime in cui si riflettevano emozioni discordanti...

    Il trovarmi nuovamente davanti alla porta a bussare prima che nii san decidesse di usare modi meno da samurai per annunciare la nostra presenza.


    «Sunako chan? Sei in casa?» chiamai, fingendo che tutto quello che era appena avvenuto fosse il frutto della nostra immaginazione. Stress da una giornata con Febh.

    E soprattutto una vocina insistente nella mia mente, che ripeteva come un'eco un'inquietante frase...


    “Perdete ogni Speranza o voi che Entrate...”

    A voler sottilizzare noi non eravamo ancora entrati, ma questi erano altri dettagli di quella che sembrava annunciarsi come un'esperienza psichedelica.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,702
    Reputation
    +1,595
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    Dei passi si avvicinavano alla porta e già si sentiva una voce. Ma bene, quindi qualcuno oggi ha deciso di morire, molto, molto bene. MWAHAHAHAHAH. Si udì il bacio metallico di una lama che scorreva nel suo fodero, e di scatto la porta venne spalancata, mostrando un ragazzo magro con capelli sul bianco-grigio e la più pura e assoluta follia omicida negli occhi. Gau era un killer nato, ed era stato cresciuto per accentuare questa predisposizione naturale, fino a generare uno psicopatico e violento omicida che ogni tanto era preso da terrificanti pulsioni che lo obbligavano ad uccidere qualcosa. Purtroppo la cosa era andata un pò fuori controllo, e tendeva a "uccidere" anche mobili, cuscini, alberi e qualunque cosa avesse a portata di coltello. Nonostante questo, tra i membri della squadra era quello con il QI più vicino alla norma. E in quel momento aveva il braccio sollevato, con un coltello pronto ad affondare nelle carni della Uchiha.

    accelerator8



    Se non fosse stato per l'altro suo piccolo problema: per controllare questa macchina di morte gli avevano impiantato una fobia profonda tramite condizionamento...ma anche qui qualcosa era andato storto, e invece di sviluppare la paura nei confronti di un solo oggetto (che sarebbe stato poi usato per controllarlo) Gau aveva sviluppato una vera e propria panfobia, divenendo terrorizzato da qualunque cosa...e per sorte o per sfortuna, perlomeno non aveva costantemente paura di tutto, ma l'oggetto del suo terrore variava di continuo (con due sole eccezioni: Febh, Sunako e Pooh, la cui ostilità era un terrore fisso). E il caso volle che in quel momento fosse una ginofobia di proporzioni cosmiche.

    Quindi quando vide la Kunoichi sbiancò, serrando ancora di più la mano sul coltello che teneva sollevato sopra la testa. Ora ti ammaz....oh..eh..BUUUUAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!! AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!! prese a strillare disperato, chiudendo la porta di scatto e dandosi alla fuga con passi pesanti, udibili fin dall'esterno...per non parlare dell'urlo di terrore che continuava. AAAAAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!......

    Edited by Febh - 16/5/2012, 22:02
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous
    La Pensione dei Casi Disperati, atto terzo

    Narrato
    Pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Questa volta il rumore di passi fu accompagnato da una voce alquanto minacciosa.
    La mia mano sfiorò istintivamente l'impugnatura di Ninfea di Giada, mentre le mie dita si serravano attorno ad essa.
    Con la coda dell'occhio mi resi conto che anche nii san aveva imitato il mio gesto.


    Le parole poco rassicuranti provenienti dall'interno furono accompagnate da un suono metallico.
    Un suono che non era minimamente paragonabile al rumore di una chiave che girava all'interno di una serratura, quanto piuttosto...

    ...Quello di un...


    ...minaccioso coltello sollevato a mezz'aria rivolto contro le nostre persone.
    E se a tale scenario si aggiunge la presenza non proprio amichevole del proprietario di tale minacciosa lama, penso fosse plausibile che per un istante la nostra sanità mentale subì uno scossone di tutto rispetto.

    Il misterioso inquilino si sarebbe potuto scambiare per un normale giovane, se si trascurava quel dettaglio di poco conto rappresentato dal minaccioso coltello di cui sopra, se non avesse avuto il volto stravolto da un sorriso folle, accompagnato da uno sguardo folle, circondato da capelli sparati in direzioni folli.


    Stavo per sguainare la katana, pronta ad intercettare la lama del coltello, quando la minacciosa frase si trasformò un un gemito di tutto rispetto, qualcosa del tipo...

    Ora ti ammaz....oh..eh..BUUUUAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!! AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!

    Per un istante mi venne la tentazione di girarmi su me stessa di 180°, per comprendere cosa avesse spaventato il minaccioso ragazzo trasformandolo in una sorta di fantasma pallido, che in un impeto di terrore ci sbatté la porta in faccia, continuando a gemere di paura.

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!......

    Mi voltai verso nii san e non c'erano parole che potessero spiegare una tale... stravaganza...

    E come se non fosse abbastanza, la vocina del mistero mi sussurrò frasi suadenti su come sarebbe stato più saggio dimenticarsi di quella casa infestata, o se proprio eravamo così pazzidesiderosi di accedervi, di conttare il più vicino esorcista a disposizione, acquistando in saldo, all'ospedale di Oto, una cospicua scorta di quelle camicie con tanti legacci utili nei casi più pericolosi, fuori di testa.

    Ignorando l'ipotesi che dopo quella giornata avessi sviluppato una sorta di personalità dissociata, schizofrenia o dir si voglia, non che fosse infatti normale sentire le voci, neanche quelle proveniente dalla propria coscienza, decisi di sfidare ancora una volta la sorte bussando alla porta.

    Dimenticavo...
    Naturalmente, quando guardammo dietro le nostre spalle, non trovammo nessuna causa che potesse aver ridotto allo stato larvale l'amichevole pazzo omicida di quartiere.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,702
    Reputation
    +1,595
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    Nuovi impatti sul legno della porta. Nuovi passi. Un nuovo arrivo a quella soglia che fino a quel momento aveva vomitato solo follie.

    268997-keima_2_super
    Con un abito estremamente elegante, degli ochiali dalla montatura sottile e un'aria seria, questo abitante della casa sembrava assolutamente normale, se paragonato a quelli che lo avevano preceduto. Oh, sei tu. Molto bene, ti aspettavo, anzi, cominciavo a pensare che non arrivassi più. Portò lo sguardo su Hajime, socchiudendo gli occhi. E lui chi sarebbe? Nessuno dei loro mi aveva avvertito. Sembrò soppesare la cosa per alcuni secondi, poi allungò la mano per cercare di prendere la mano di Miyori e tirarla dentro. Presto, entrate.

    All'interno, finalmente conquistato, si respirava un'aria insospettabilmente normale. Dopo un piccolo atrio dove si potevano lasciare le scarpe (ma lo strano ragazzo con gli occhiali non se le tolse) c'era un corridoio su cui si aprivano diverse porte ed una scala in fondo, che portava al piano superiore. La prima stanza a sinistra era una cucina, vuota, mentre la seconda venne aperta dal ragazzo, conducendo all'interno i due ospiti. Sedete sui divani. Abbiamo molto di cui parlare.

    La stanzetta era arredata all'occidentale, con divani, un televisore, un tavolino basso da the e un piccolo armadio a vetri con dei piatti esposti. Il mio nome è Keima. Vi ho chiamati non appena quell'individuo è venuto a vivere in questa casa. Chiuse gli occhi, congiungendo le dita delle mani e respirando profondamente. Credo lo abbiate incontrato, prima stava bazzicando vicino alla porta. Li fissò con intensità. Quell'uomo è un alieno. Credo ci voglia conquistare tutti...ma sono riuscito a scoprire la sua identità appena è arrivato...i segni sono inequivocabili per chi li sa cogliere....la pelle gialla, le cinque corna craniche, i discorsi sulle stelle. Voltò il capo, portando una mano alla fronte in una posa estremamente teatrale Sinceramente non so come sia possibile che nessun'altro se ne sia accorto...fa credere che la sua orrenda testa extraterrestre sia una ridicola maschera gialla, ma ho scoperto la verità coi miei strumenti. Indicò uno strano agglomerato di legno e metallo in un angolo, vicino alla tenda (sembrava un forno a microonde mischiato con un aspirapolvere e un paio di grucce per appendere gli abiti)

    E quindi ho contattato la polizia intergalattica appena ne ho avuto la possibilità. Avete la mia piena collaborazione...cosa intendete fare?

    In quel momento la porta si aprì, mentre una ragazzina tonda e alta poco più di un metro entrava nella stanza. Il suo volto sembrava paralizzato in una eterna espressione imbambolata, con piccoli occhi e i capelli neri raccolti in due chignon. Pooh! Disse semplicemente. Aveva in mano un pennarello arancione e un foglio di carta. Andò in un angolo del tappeto, quindi sedette e iniziò a disegnare, nascondendo col suo corpo la sua opera d'arte. Lei è Pooh. Non badate a lei...non è sospetta. Anzi, è un'ottima combattente, potrebbe supportarci.

    Se ci si fosse avvicinati a lei, la ragazza avrebbe smesso immediatamente di disegnare, ma non si sarebbe opposta se qualcuno avesse voluto guardare il disegno: un bellissimo paesaggio innevato con numerose creature fantastiche, giochi di chiaroscuro e un'aurora boreale meravigliosa. Non sarebbe stato completo, ma certamente lo aveva disegnato in pochissimo tempo. Unico dettaglio: era pieno di colori...ma lei aveva solo ed esclusivamente un pennarello arancione...
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous
    La Pensione dei Casi Disperati, atto quarto

    Narrato
    Pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»
    "Parlato di Hajime Saito"


    Quando la porta si aprì ancora una volta davanti ai nostri sguardi, mi domandi cosa ci avrebbe riservato questa volta l'abitazione di Sunako chan, sempre che non si fosse trattato di un falso indirizzo, cosa che stavo cominciando a sospettare.
    Il ragazzo che ci venne incontro era fin troppo perfetto per abitare in quella dimora.
    Aria seria, fin troppo seria, sembrava essere in netto contrasto con gli altri ospiti che avevamo avuto la sfortuna di incontrare.
    Purtroppo, in virtù di quanto accaduto in precedenza, non riuscii a rilassarmi mentre si rivolgeva alla mia persona.
    Probabilmente avrei dovuto accorgermi che qualcosa stonasse nella conversazione, ma per il desiderio, no, per una crescente curiosità di conoscere cosa si celasse all'interno di quella villa, non diedi troppo peso ai suoi discorsi.
    Di diverso parere sembrava essere nii san.


    "Chi sia io non dovrebbero essere affari che vi riguardino. Se "loro" non vi hanno avvisato, non è un mio problema." esordii con un tono di voce affilato. Per quanto, ad osservarlo, la sua espressione fosse rimasta imperturbabile, l'atmosfera che si stava venendo a creare non mi piaceva affatto.
    Con la coda dell'occhio vidi la sua mano portarsi verso l'impugnatura del dadao.


    «Lui è Hajime, ed è mio fratello. Spero non ci siano problemi al riguardo.» mi affrettai ad interrompere quel crescendo di negatività.

    Mi frapposi tra i due, scoccando un'occhiata eloquente a nii san. Occhiata che fu accolta con una scrollata di spalle.
    Il significato era fin troppo chiaro.
    Ero libera di cacciarmi nei guai, ma lui non mi avrebbe assecondato.
    Che stesse succedendo qualcosa di strano in quella dimora ne ero consapevole a mia volta, però, pur mantenendo i sensi allertati, non opposi alcuna resistenza quando mi sentii afferrare la mano e tirare oltre la porta.

    Ad una prima occhiata non notai nulla di fuori dal comune di quello che mi sarei aspettata di trovare all'interno dello stabile.
    Mi tolsi le scarpe, sistemandole di lato in ordine, imitata da Hajime.
    Gesto, che invece non eseguì il nostro misterioso accompagnatore.
    Guardandomi intorno feci mente locale della disposizione delle varie porte, cercando di annotare ogni minimo particolare.
    Una sorta di abitudine derivata non solo dal mio addestramento, ma anche dal disegno.
    Dipingere a mente poteva rivelarsi a volte un utile esercizio per la memoria.
    Mentre lo seguivo, cercai di fare una specie di punto della situazione.
    Il giovane sconosciuto era stato preavvisato della mia venuta.
    La più semplice delle deduzioni, senza scomodare stravaganti idee sulla presenza di pazzi psicotici, voleva che fosse stata Sunako chan a ragguagliarlo, e che si fosse scordata di dirgli della presenza di Hajime.
    E' vero, il ragazzo aveva parlato al plurale sul fatto di essere stato avvertito; qui c'erano solo due ipotesi ragionevoli. o si rivolgeva alla kunoichi dandole del voi oppure qualcuno che mi conosceva era passato di recente. E l'unico che qualificasse da quanto potevo sapere era Febh; in fondo non era un segreto che volessi andare a far visita a Sunako chan.
    Che il giovane fosse un po' paranoico lo si poteva giustificare dal grado di insanità mentale raggiunto dai due precedenti inquilini.
    Per cui quando entrammo nella stanzetta dai toni occidentali, mi ero creata una sorta di barriera di sanità mentale a protezione di quella reale, che aveva ricevuto fin troppi scossoni negli ultimi minuti.

    Quando il ragazzo riprese a parlare, in un primo momento, tutto sembrò filare liscio, discorsi compresi.
    Si presentò come Keima e ci spiegò che ci aveva chiamati... Chiamati? Percepii un tremito nella barriera... a causa di uno degli inquilini che vivevano nella casa.
    Si trattava dell'uomo con la faccia a stella.
    Ora che fosse un po' particolare lo avevo intuito anche io, ed a prima vista poteva essere scambiato per uno yokai; ma un alieno? Mi sembrava una storia fin troppo fantasiosa, per non parlare dei suoi "strumenti di rilevazione": un'unione creativa di un forno a microonde, un aspirapolvere ed una coppia di appendiabiti.
    Stavo per replicare, quando il mio udito afferrò una serie di vocali e consonanti che diedero vita ad una frase che non aveva alcun senso logico.


    E quindi ho contattato la polizia intergalattica appena ne ho avuto la possibilità. Avete la mia piena collaborazione...cosa intendete fare?

    Polizia Intergalattica? Per poco non mi cadde la mascella. Il tremito nella barriera assunse l'intensità di un terremoto di scala "distruzione del mondo e della sanità mentale che doveva proteggere".

    Sentii distintamente la mano di nii san afferrare la mia, mentre cercava di tirarmi all'indietro dal potenziale pericolo.
    O perlomeno l'intenzione era quella, peccato che un nuovo ospite fece la sua comparsa in quella aberrante situazione.
    Si trattava di una bambina alta poco più di un metro, dalle forme paffute. Aveva un'espressione trasognata e teneva tra le mani un pennarello arancione e un foglio di carta.
    L'unico suono che emise alla nostra vista fu
    "Pooh!" e a quanto sembrava era il suo nome.
    Ora cercare di replicare al fissato di cospirazioni aliene, mentre la ragazzina si sedeva in tutta tranquillità da una parte mettendosi a disegnare, divenne sempre più complicato.
    Sentii la mano di nii san lasciare la presa, ma l'altra era ancora serrata sull'impugnatura del dadao.
    Pur mantenendo lo sguardo fisso su Keima, non potei fare a meno di notare, avvicinandomi di qualche passo a Pooh, che fosse un'artista talentuosa. E se in un primo momento avevo creduto che, forse, una persona normale in quella casa l'avevo trovata, tale speranza crollò quando mi resi conto che la bambina in questione avesse realizzato un dipinti dalle sfumature multicolore con l'ausilio del solo pennarello arancione.

    Ma in che razza di posto eravamo capitati?

    Respirando profondamente provai a trovare una via di scampo prima del crollo definitivo della barriera mentale.

    «Keima san, mi duole avvisarvi che noi non faremo nulla al riguardo. Siamo venuti qui solo per osservare l'evolversi della situazione. Inoltre mi spiace deludervi, ma ci hanno dato come contatto non la vostra persona, bensì una certa Sunako, che dalle informazioni in nostro possesso, dovrebbe dimorare in questo luogo.» esordii, fingendo di credere in quello che stavo dicendo.

    Ignorai lo sguardo incredulo apparso sul volto di nii san.

    No, non ero impazzita, semplicemente stavo seguendo i precetti di un vecchio detto: "Se non li puoi battere, alleati."

    Il rumore di schegge che percepii nella mia mente, fu il campanello d'allarme che mi avvisava che anche l'ultima barriera, a salvaguardia della mia sanità mentale, fosse appena esplosa.






     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,702
    Reputation
    +1,595
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    No, no, naturalmente non ci sono problemi di sorta per suo..."fratello". Replicò Keima senza scomporsi alle parole di Miyori, accogliendo entrambi nella casa, anche se il tono con cui aveva detto fratello sembravano lasciar intendere che non credesse minimamente nella veridicità di quel rapporto familiare e, tuttavia, non gli importasse particolarmente.
    Mentre Miyori si spostava un secondo per osservare il lavoro di Pooh, Keima rimase in silenzio, attendendo la risposta del duo e osservando con discreto ed elegante distacco tutta la scena, senza mai perdere di vista la Dadao di Hajime. Si tratta di un cammuffamento molto ben fatto...sembra vera. Avrebbe mormorato, molto piano, forse senza essere udito.

    Ah..Sunako. Keima sembrò indispettito quandovenne nominata la donna, e aggrottò le sopracciglia, letteralmente spremendosi le meningi. Non capisco...ho già verificato più volte...Sunako è certamente umana e non comprendo cosa possa aver fatto per attirare la vostra attenzione. Spalancò quindi gli occhi, fissandoli. Non vorrete mica arruolarla? ho fatto richiesta molto prima di lei! Non sapeva nemeno della VOSTRA ESISTENZA prima che gliene parlassi IO! Non potrei tollerare una simile prevaricazione! Indignato strinse le mani a pugno, pur senza alzarsi, continuando a fissarli con aria di sfida.

    Solo se tranquillizzato su questo dettaglio avrebbe ripreso ad essere collaborante, mentre Pooh completava il suo disegno senza farsi vedere da nessuno, e poco dopo lo accartocciava per mangiarlo in un boccone. Pooh. Si sarebbe quindi alzata, allontanandosi dalla sala comune. Se non volete recrutarla allora penso di non avere diritto di intromettermi... Li guardò ancora. Ma vi posso assicurare che cul Pentacornuto Giallo non ha nemmeno un quarto delle informazioni di cui sono in possesso io! Calmatosi, keima si appioggiò nuovamente allo schienale. Se volete parlarle, comunque, credo sia nella sua stanza, proprio di fronte a noi, sul lato opposto del corridoio. Appena tornata a casa dopo il turno al gate mi disse di aver confiscato da un mercante diverse dosi di sostanze tossiche, quindi ha preso alcuni bicchieri e ha detto che si sentiva ispirata. Sarà stato...forse mezz'ora fa, se non erro. Keima discusse il tutto con estremo distacco, tenendo una mano sul mento, in una posa da pensatore distratto. probabilmente viveva da così tanto tempo in quela casa con Sunako da non essere più allarmato dai suoi comportamenti.

    Se i due si fossero gettati nella stanza incriminata si sarebbero trovati di fronte a quello che poteva essere il luogo di ritrovo di qualche oscuro culto demoniaco. Tende nere alle finestre e sulle pareti, nessuna luce salvo qualche debole candela rossa e simboli oscuri e incomprensibili in ogni dove. Sul letto, che per fattura ricordava tanto una bara, Sunako era distesa, forse priva di sensi, ma con un filo di lacrime sul viso. A terra diverse parti del tappeto nero ricamato con simboli arcani erano state danneggiate e consumate, forse da qualche sostanza chimica a giudicare dai frammenti di vetro che potevano ricondurre solo a bicchieri o contenitori di qualcos. Delle sostanze nessuna traccia, comunque.

    Apparentemente Sunako non stava respirando, ma un'attenta analisi avrebbe scorto il debolissimo sollevarsi del suo petto ad ogni respiro, e anche se con qualche difficoltà, sarebbero riusciti a svegliarla. Ancora una volta era solo il sonno. Avrebbe detto lei, dopo essersi messa a sedere, quindi con aria incommensurabilmente triste avrebbe aggiunto. Forse dovrei smettere d'illudermi. Guardò i resti di vetro, quindi chiuse gli occhi. Il mio ultimo tentativo...e anche stavolta il fato crudele ha mosso le mani della fanciulla per fermarmi. Come mai sei qui, Miyori-sama? Almeno tu giungi armata per porre fine alla mia esistenza come mi hai promesso al Gate? Impugnò un coltello, preso dal comodino

    b6ac1240b05b00_full



    Un duello di spada all'ultimo sangue nella luce dela luna rossa. Sarebbe bellissimo.

    Mormorò, sognante.
     
    .
8 replies since 15/3/2011, 22:56   154 views
  Share  
.