L'altra faccia di Halloween

[Free Gdr] [Evento]

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    È colpa tua. Ratty

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    Another Story



    Il festival di Halloween era un evento a cui pochi volevano mancare. Festa, costumi, musica e un pò di sana allegria, come quella che ci voleva dopo i terribili eventi che avevano distrutto l'accademia. Niente carte memoria, e i Fuuinjutsu perimetrici erano stato opportunamente modificati.

    Niente segreti nè preoccupazioni. Solo un pò di sano divertimento.

    E in effetti così sarebbe stato per tutti coloro che raggiungevano l'area di ristoro, coi costumi più disparati e sgargianti, ma tutti accomunati dal voler sembrare qualcos'altro ed esorcizzare le paure diventando paura.

    Ma c'è un'altra storia che andrebbe raccontata. La storia di tutti coloro che, attraversati i confini del festival, si sarebbero ritrovati in un posto strano. Il cambio fu appena percettibile. L'ambiente era identico..forse un filo più grigio, con una strana nebbiolina e un inquietante silenzio. Ma visto il tema della serata, non era strano pensare che potesse essere un effetto scenico voluto.

    Certo, dopo qualche minuto le cose sarebbero cominciate a diventare sospette. Nessuno in giro. Strane macchie di sangue, forse un pochino troppo realistiche, e i confini dell'area di ristoro che parevano assenti. Tutte le rovine dell'accademia erano accessibili, anche quelle parti sventrate e le poche zone ancora in piedi...che constavano forse di una stanza o due. Più i sotterranei. La mensa c'era ancora, e lo stesso valeva per alcuni capanni. In effetti le rovine erano ridotte molto meglio di quanto i ninja non potessero rammentare.

    Ma certamente la cosa più strana era l'assenza di persone. Le bancarelle erano deserte. I giochi sembravano abbandonati da giorni. Il cibo era andato a male e strati di polvere erano depositati ovunque. E nell'ombra ogni tanto si intravedeva un movimento, o si percepivano sussurri lontani. C'era qualcuno o no?

    Cosa accadeva? E perchè anche allontanandosi, si finiva inevitabilmente per ritrovarsi all'area ristoro? E di chi erano i sordi mugolii in avvicinamento?

    Per non parlare di quel fastidioso rumore di mandibole all'opera, che sembrava arrivare, sempre più forte, da ogni angolo.


    CITAZIONE
    Benvenuti alla quest di Halloween, parallela al festival in tutti i sensi. Per chiunque abbia voglia di un pò di atmosfera alla Resident Evil o affini, siamo qui per servirvi!

    Ingresso libero e non c'è turno di posting. Ognuno può iniziare dove e come vuole, da solo o in gruppetti. Unico obbligo in questo primo post è che dovete trovare lo zombie di voi stessi (e eventualmente altri zombie) invece che il festival!

    Non temete di morire, questa è come una realtà alternativa e non vi accadrà nulla...ma chissà, il trauma potrebbe segnarvi a vita :guru:

     
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  2. manugiuliocesare
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    image No Zombies, No Party image



    Sioshy Varcò il portone dell'accademia,incuriosito. Da oggi iniziava il periodo della festa di Halloween. Lo Hyuga si aspettava di vedere un esercito di bambini correre di qua e di la, inseguiti da dei genitori disperati, E forse anche qualcuno con cui potesse scambiare due chiacchere,o forse apprendere qualcosa di utile. Invece,no. L'accademia era interamente pervasa da una strana atmosfera,aiutata a creare disagio da una leggiera nebbiolina e da un rumore lieve,eppure così maledettamente sinistro...Sioshy però vide concretizzarsi i propri sospetti quando riuscì a scorgiere,per casu,una macchia di sangue. Era piuttosto realistica. E lui di esperienza ne aveva in questo campo,visto che aveva ingoiato,sputato,scivolato,fatto la doccia nel sangue. Oggi non indossava il solito Kimono,che da un po' metteva da parte a favore di un vestito in pelle borchiata. Si abbassò,toccando il sangue con due dita. imageSe lo portò al naso. Ne assaporò(si fa per dire) un po'. Se era finto,era incredibilmente realistico,senza alcun dubbio. Si legò agli avanbracci i bracciali che suo padre gli aveva lasciato. Ovviamente,erano muniti di lame,ed erano delle armi letali. Sioshy si alzò,dirigendosi con un passo piuttosto veloce verso l'uscita. Ma sentiva il lieve rumore di prima intensificarsi sempre di più,e sempre più lui aumentava il passo,con il risultato che ad un punto si mise a correre. Peccato che inciampò. lo Hyuga si ritrovò per terra,disteso,e scorse con la coda dell'occhio una figura avvicinarsi. Si girò di scatto,sferrando un fendente con la zanna del leone. Vide una testa rotolare. Ma il corpo non stramazzò a terra,come lo Hyuga si aspettava. Quella....cosa,senza testa e dalla pelle verdastra,era....era....uno Zombie! Un fottuto zombie!Quell'ammasso di carne si riprese la testa,e non curante,se la riattaccò al collo. Sioshy però,dopo un attimo di momentaneo stupore,decise di farla finita. Lo tagliò letteralmente a pezzi,mentre il suo sangue nero lo insudiciava. Terminata l'opera,Sioshy bruciò i vari pezzi con la palla di fuoco suprema. Ma si accorse,con disgusto,che i rimasugli del mostro continuavano a brancolare. Lo Hyuga non fece in tempo a fuggire che vide un altro zombie....Il suo zombie. Davanti a Sioshy,un lui stesso,soltanto con una pelle di un pallore mortale,ancora più pronunciato del suo,i capelli interamente bianchi,ed i vestiti a brandelli. Tra l'altro,portava un Kimono che lui aveva indossato pochi giorni prima. ma cosa diavolo stava succedendo?
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    - Thriller Night -



    *Shaina varcò un po' in ritardo come suo solito l'ingresso del festival, chiedendosi ancora una volta come l'avessero convinta a mascherarsi e andare a spassarsela con tutto il lavoro che aveva da fare. Non che le dispiacesse trovarsi lì, in fondo qualunque cosa era buona se riusciva a farle dimenticare almeno per un po' gli ultimi avvenimenti, anche se trovarsi davanti agli occhi l'edificio dell'Accademia quasi totalmente distrutto non era esattamente qualcosa che ti risollevava il morale.*

    image
    *Si sistemò un po' le bende che le ricoprivano le braccia. Quel costume l'aveva fatto da sola con materiali di risulta, e nemmeno lei era sicura di cosa rappresentasse esattamente, ma il colorante rosso con cui aveva tinto le bende faceva il suo lavoro, e al resto ci pensavano il kimono bianco e il fondo tinta che aveva trasformato il suo sano colorito abbronzato in un pallore mortale.*

    *Appena messo piede all'interno, qualcosa colpì i suoi sensi. Silenzio. Fu questa la prima cosa che la accolse, assieme alla nebbia che si avvolgeva in lente spirali attorno alle sue gambe. Però, l'organizzazione doveva aver fatto le cose in grande, perché quello sembrava davvero un luogo infestato...eppure, qualcosa non andava. Per quanto la finzione scenica fosse realistica, ad un festival che si supponeva dovesse essere pieno di gente ci si sarebbe aspettati almeno un po' di rumore, persone che chiacchierano in sottofondo, risate, grida dei venditori che chiamano i clienti, e invece...niente.*

    *Shaina cominciò a camminare verso la zona ristoro, e più si avvicinava e più le risultava chiaro che qualcosa non andava. Non era solo il silenzio innaturale, lì non c'era proprio nessuno. Rimase ferma per un attimo. Di certo era arrivata in ritardo, ma non poteva aver mancato del tutto il giorno della festa. Si guardò intorno. Più che altro, sembrava che la zona fosse stata abbandonata di fretta, perché il cibo era ancora tutto lì, e avvicinandosi comprese un particolare ancora più inquietante...quella roba era lì da giorni, si stava già decomponendo.*

    *Un brivido le corse lungo la schiena. Era meglio andarsene di lì alla svelta. Fece un passo indietro, e il suo piede parzialmente nudo toccò qualcosa di appiccicoso. Si ritrasse in fretta, e si chinò a guardare meglio il liquido scuro e colloso che macchiava il terreno.*

    §...dimmi che è caramello...o un qualunque colorante...non puo' essere...§

    Caramello un corno, quello è sangue, stupida Ragazzina!

    *Perfetto, ci mancava Shukaku a mettere la ciliegina su quella macabra torta.*

    §Ok, e visto che siamo così intelligenti, che ci fa qui del sangue?§

    E io che ne so? Magari qualcuna di queste patetiche imitazioni di ninja è impazzita e ha fatto una strage...peccato però, avrei voluto godermi lo spettacolo.

    *Shaina si rialzò, guardandosi intorno.*

    §No...il sangue sembra fresco, ma il cibo sta andando a male come se fosse qui da giorni...deve essere successo qualcos'altro, e non sono così curiosa di scoprirlo.§

    *Mentre il demone le dava della smidollata, Shaina cominciò a camminare verso il luogo da cui era entrata, ma una volta raggiunta l'uscita si ritrovò improvvisamente davanti alla chiazza di sangue con l'impronta del suo piede. Deglutì a vuoto. Decisamente c'era qualcosa all'opera laggiù. Che fosse un qualche jutsu messo apposta per dare del pepe alla festa? Però quello era sangue vero, e come finzione le sembrava un po' eccessiva.*

    *Scrollò le spalle. Visto che non poteva andare via, tanto valeva addentrarsi ancora un po'. Cominciò a camminare nella nebbia che sembrava farsi più fitta, con tutti i sensi all'erta e una strana sensazione che le stringeva lo stomaco. Forse per il nervosismo, ma un paio di volte le sembrò di sentire degli strani fruscii lontani, e come l'eco di voci che mormoravano suoni privi di senso.*

    §Forse sto uscendo di testa...adesso mi sembra anche di sentire degli strani rumori...§

    *Si fermò, in ascolto. Non si era sbagliata. Alle sue orecchie giungeva un rumore viscido che aggiunse brividi a quelli che già aveva. Non fu difficile individuare la direzione da cui proveniva. Una bancarella di dolci e bevande poco più avanti. Shaina si avvicinò con cautela, girandoci intorno per raggiungere la zona dietro al bancone. Si schiarì la voce, cercando di richiamare l'attenzione di qualcuno.*

    ...ehm...ehilà?! C'è nessuno?...Ehilà...?!

    *Rimase pietrificata. Accucciata a terra davanti a lei c'era una figura umana dai vestiti laceri, che emanava un forte fetore di decomposizione, chinata su un'altra figura che aveva tutta l'aria di essere morta da tempo. Al suo richiamo, l'uomo -o quello che un tempo era stato un uomo- si voltò con movimenti incerti dalla sua parte, mostrando un volto parzialmente scarnificato, con i denti in bella vista da cui pendevano brandelli insanguinati della carne del corpo su cui era chino. Gli occhi vacui e bianchi la fissarono voraci mentre si alzava e si voltava completamente nella sua direzione.*

    *Shaina indietreggiò con gli occhi sbarrati, squadrandolo dalla testa ai piedi. Quello era uno stramaledetto morto vivente, e lei era completamente disarmata.*

    Senti amico...mi dispiace averti disturbato, solo...non ti avvicinare...

    Si, come no, perché secondo te quel coso capisce che stai dicendo? Fallo secco dannazione!

    *Le parole di Shukaku la riscossero abbastanza per farle superare quel momento di orrore. Ormai lo zombie -beh, perché di questo sembrava trattarsi- era vicino abbastanza da cominciare a protendere le mani verso di lei. Per quanto le facesse senso, Shaina gli afferrò il braccio e fece leva per scaraventarlo a terra, ma la carne putrida del mostro si ruppe con il risultato che il braccio le restò in mano mentre quello, per niente infastidito dall'aver perso un arto cercava di afferrarla alle spalle con quello che gli era rimasto attaccato.*

    *La ragazza lo colpì con una gomitata sotto al mento con tutta la forza che aveva, e sentì distintamente il rumore delle ossa che si spezzavano, ma anche con la mascella fracassata il mostro non sembrava voler rinunciare alla carne fresca che gli era tanto fortunosamente capitata a tiro. Shaina si voltò in fretta, gli afferrò la testa con le mani e gli spezzò il collo con un colpo secco. Sentì il corpo dello zombie perdere forza e lo lasciò cadere a terra. Rimase a fissarlo, ansimante, per qualche secondo, prima di rendersi conto che tutto intorno a lei, tra le ombre e la nebbia che la circondavano, dovevano essercene altri...molti altri.*

    *Aveva bisogno di pensare. Cominciò a muoversi il più rapidamente e silenziosamente possibile cercando di evitare incontri indesiderati per quanto poteva, in cerca di un luogo abbastanza sicuro e difendibile, approfittando per recuperare qualche coltello e qualche altra suppellettile utilizzabile come arma dalle bancarelle che vendevano cibo.*

    *Sembrava andare tutto abbastanza bene, a parte uno o due sgradevoli incontri che si erano conclusi con uno spiedo da dango ficcato nel cervello delle cose che l'avevano attaccata, finché girando dietro uno degli edifici in rovina non si trovò davanti qualcosa di agghiacciante.*

    *Un'esile corpo femminile malfermo sulle gambe, un kimono bianco con delle bende che trasudavano sangue e liquidi di decomposizione, capelli neri unti e appiccicati alla testa, labbra ormai ritratte da cui emergevano due file di denti macchiati e parzialmente marci e acquosi occhi di un verde smorto che avevano perso da tempo ogni luce.*

    *Shaina spalancò la bocca, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quella figura grottesca. Quella pallida imitazione di essere umano...era una sua copia perfetta.*

    SPOILER (click to view)
    OT Chi azzecca la citazione del primo incontro Shaina-Zombie vince un mio autografo :riot:
     
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  4. Yami Kaguya
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    ¬ I c h i ¬
    ...So, that's the party?

    Sbuffo.
    Un passo, un altro passo. Albero, svolta a sinistra, svolta a destra, e riprendere a camminare.
    E poi un altro buffo.
    Ormai non sapevo più nemmeno se lo facevo per il caldo o per la situazione in cui mi avevano messo.
    Anche se sarebbe stato meglio parlare al singolare.
    Sebbene le mani all'opera mi fossero sembrate quattro, più che due.
    Iniziai comunque a vedere alcuni dei riferimenti con cui in teoria avrei dovuto orientarmi, così vista la situazione decisi di usare gli ultimi minuti per fare mente locale un'ultima volta, tanto per essere sicuro di aver valutato ogni possibilità di cavarmela.
    Così come per cercare di trovare un modo utile per evitare che una cosa simile si ripetesse una seconda volta. Solo ripensarci mi faceva prudere la fronte, maledizione a lei...
    CITAZIONE
    Dovevo ammettere di essermi preoccupato, quando l'avevo letto. Era la prima volta che mi mandava un biglietto diretto, e anche la prima che richiedeva un incontro senza tramite da quando mi aveva spedito a Suna. Ero arrivato all'oasi vicina al villaggio trafelato, vagando con lo sguardo in ogni direzione per trovarla.
    Il primo segno di vita che sentii, però, fu una singola parola.

    Prendilo!


    In ordine apparve prima una cortina fumogena, poi una rete, e infine un sacco in testa. La botta finale non sapevo se era inclusa, ma quando mi ritrovai legato a una palma, un colpo in testa lo sentii di sicuro. E dubitavo avessero iniziato a crescere noci di cocco, sugli alberi di Suna.

    Uff...ok Nill, portami tutto.

    La stessa voce di prima. Quel timbro e quel tono che conoscevo bene, e che non mi avevano fatto agitare più di tanto, dopo che la rete mi si era avvinghiata addosso.
    Come al solito, se voleva fare qualcosa, la faceva e basta.

    ...A parte legarmi a una palma per soddisfare qualche vena sadica, volevi vedermi per qualcos'altro, Sasha-sensei?

    Doveva essere una domanda ironica, ma la risposta fu semplice quanto esplicativa. E forse avrei anche dovuto prevederla. Il mio errore era stato credere che dopo tanto tempo, la cosa fosse stata lasciata cadere nel dimenticatoio. Così, nel momento esatto in cui compresi di star rischiando la vita, sentii un brivido lungo la schiena che divenne qualcosa di simile a un sentore di morte, quando finita la frase, Sasha si mise a ridere in maniera sommessa.

    Vediamo... ti dicono niente, le parole "missione" e "Chikuma"? Sì, vero?

    Purtroppo, sì. C'era stata una missione andata a finire male. Una in cui Sasha si era spaccata la schiena, per farmi entrare. Una in cui avevo combinato una cazzata, e da cui ero tornato prematuramente.
    Praticamente, mi ero messo in casini tali, da essermi volontariamente chiuso in casa quasi un mese intero sfidando la fame, piuttosto di correre il rischio di...beh, trovarmi esattamente nella situazione in cui ero.

    ..Se mi lascia spiegare, "signorina" Sasha, io-

    Naaa.
    Ormai l'idea mi piace troppo.


    Sentii rumore di ferro che striscia contro altro ferro. Poi una mazzata tale che non realizzai nemmeno la forma di cosa si era schiantato contro la mia testa.

    Il resto, lo sapevo grazie al pezzo di carta che avevo in tasca. Ero dalle parti dell'accademia, primo. Sembrava ci fosse una festa in un luogo ricostruito da poco, secondo. Se tornavo sui miei passi, la volta successiva, cito testualmente, "verrò colpito da qualcosa di peggio", terzo.
    image
    Anche se mancava il termine di paragone, visto che non avevo idea di cosa mi avesse colpito, avrei preso la minaccia sul serio lo stesso. Oltretutto avevo realizzato l'istante successivo che essendo arrivato sin là in stato di incoscienza, non avevo nemmeno idea, di come tornare sui miei passi.
    E a dirla tutta, per farlo mi sarebbe servita prima dell'acqua. Con tutto il trucco che avevo addosso, temevo avrei dovuto togliermi la pelle, per levarmi quella senza solventi.
    Mi ero visto allo specchio solo una volta, ma mi era bastato, una volta sveglio. Non avevo idea di cosa mi avevano messo addosso, ma non ci voleva molto per capire due cose: primo, era un costume da Halloween. Secondo, sembravo un dannatissimo snob zombie appena uscito da una tomba. Per carità, poteva andarmi peggio, ma quella giacca blu con rigagnole verdi e verticali....
    Per il resto mi avevano riempito il corpo di una tintura cadaverica, sporcato qua e là di terra, messo piercing e fili di sutura sul lato sinistro del viso e sull'orecchio, messo delle lenti a contatto per dare una tonalità verdastra all'intero occhio, e pure colorato i capelli. Dovevano essersela goduta, visto quanto tempo doveva aver richiesto tutta quella roba.
    Comunque, la cosa che più mi preoccupava, era che le suture sul volto non sembravano tanto un "trucco". Anzi, al tatto, quello era proprio filo da sutura.

    A un certo punto però, mi fermai. Smisi di sbuffare, e misi a tacere i ricordi. Mi avevano scritto di avermi lasciato non troppo lontano dal luogo in cui si sarebbe svolta la festa, ma erano passati almeno venti minuti, da quando mi ero messo in marcia. A meno che la festa non avesse i fondi per permettersi delle luci adeguate, però, non vedevo proprio niente di festoso, attorno a me. Era tutto buio, grigio, e sembrava esserci un'atmosfera di degrado, più che di festa.
    ..Veniva da chiedersi che razza di concetto avevano di "divertimento", quei tizi.
    Comunque, non avevo tempo di girarmi i pollici, e dunque proseguii. Solo che le brutte sorprese, erano appena iniziate. Prima, mi voltai di scatto in risposta a dei passi alla mia destra. Poi, mi accorsi che nel punto che stavo fissando in cerca della fonte del rumore, c'era anche lo stesso punto di riferimento che avevo passato poco prima, e che doveva indicare l'inizio del terreno adibito alla festa.
    Mi sarei dato del cretino, in una situazione simile. Quandò però cammini seguendo una linea retta, non puoi darti del cretino e ignorare che, pur senza deviazioni, sei ritornato al punto di partenza.
    Provai quindi a cambiare direzione, stavolta. Mi incamminai verso le rovine, ma interruppi nuovamente la marcia quando notai a terra quello che non sembra, il classico risultato dello scemo di turno dopo aver rotto un bicchiere.
    Il terreno era macchiato con qualcosa di fin troppo simile a sangue, per non farmi capire che c'era qualcosa che non andava. A quella vista, poi, si aggiunse distintamente anche il suono di quella che sembra una mandibola che scatta a vuoto.
    Voltandomi di scatto però, non vidi niente. Di nuovo.

    Ehi. Cos'è, nemmeno chiedi se ti dò qualcosa, prima di partire con gli scherzi?

    La risposta fu un altro scatto, stavolta però da sinistra. Nel punto in cui vidi quello, che sembrava tanto un piede di una persona sdraiata.
    ...E qualcosa mi diceva che dovevo aver sbagliato festa, a quel punto.
    Forse il fatto che il piede sparì dietro la porta, e che la probabile proprietaria uscì di "casa" guardandomi con la testa a penzoloni. Rimase in quella posizione qualche secondo, ma non ci feci quasi caso. Nel momento in cui un alito di vento si alzò, un'odore di carne marcia mi assalì le narici come un pugno.

    Urgh?!
    Por.. Ehi, và bene il realismo, ma- cristo, puzzi come una discarica!


    Mi portai la mano al naso, ma quella sembrava ignorarmi totalmente. Iniziò semplicemente ad avanzare, zoppicante, mentre il mio umore ironico iniziava a virare verso il nervoso. E fu allora, che guardandola negli occhi realizzai un paio di dettagli rilevanti.
    Le sue pupille erano totalmente dilatate, e la cornea era vitrea. Una parte di me aveva capito cosa mi stava venendo incontro, ma lo realizzai solo nel momento in cui, a pochi metri, stese una mano verso di me.
    Il tempo sembrò rallentare, mentre per istinto la scacciai col dorso della mano, come se fosse stata una mosca.
    Il suo torso seguì la parabola della mano, e indietreggiò di qualche passo rimanendo china sulle ginocchia come se la l'avessi schiaffeggiata. E nel momento in cui rialzò la testa, uscì dal suo stato catatonico.
    E per farla breve, senza se e senza ma mi si gettò addosso urlando.

    Ma che ca-!

    La tipa era avanti con gli anni, gelida come il cadavere che era, ma di forza ne aveva eccome. Per un attimo cademmo insieme, ma ebbi la prontezza di mettere il piede fra me e lei, prima che l'impatto alla schiena mi togliesse il fiato per un istante. Col piede posto fra noi, però, evitai dimostrazioni di affetto troppo intime, e allo stesso tempo ebbi la possibilità di scalciarla via dietro di me, con un effetto a catapulta.
    Mi rialzai subito dopo, voltandomi verso quella "cosa", e osservandola mentre cercava di rialzarsi in maniera scomposta, come se ogni parte del corpo agisse per conto proprio.

    ..Così io sono il costume e tu l'originale, neh?

    Mi girai a dare un'occhiata ai dintorni, appuntandomi di ringraziare quelle due cretine per avermi tolto ogni arma, nel mettermi il costume. Ovviamente là intorno non c'era niente di utile a prima vista, così le alternative si ridussero a una sola, praticamente. Di norma per assicurarsi che un assassinio fosse andato a buon fine, la cosa migliore era prendere la testa come trofeo. Essendo però sprovvisto di lame, dovevo optare per il rompere ciò che la connetteva al resto del corpo. Così, rifilando un calcio dritto sul setto nasale a quella donna cadavere troppo arzilla, con l'altra gamba mi avvicinai in fretta per poi scenedere con tutto il mio dolce peso e di ginocchio sul suo collo.
    Il "crack" che sentii, sperai ponesse fine al problema. Il rumore di mandibole però, era ancora forte. E io non ho i mezzi, per gestire una rissa con altre di quelle cose.
    Feci quindi la cosa più sensata, e mi allontanai. Solo che uno di quei cosi, mi si parò di nuovo davanti. E stavolta vidi il mio costume, dinanzi a me. Solo più sporco, senza cuciture, con vestiti che avevano visto tempi migliori e pieno di bava, sangue e bile. Di fronte alla versione reale del mio travestimento, mi veniva quasi da ridere per l'ironia della situazione.
    Solo che vedersi morti, ansanti e con gli occhi vitrei realizzando che si ha davanti sè stessi....ammazzava un bel pò, la voglia di ridere.
    SPOILER (click to view)
    *ragiona sulla citazione*
     
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    Ledah si guardò attorno, doveva esserci qualcosa di strano perchè nel momento in cui aveva messo piede alla fiera, aveva sentito distintamente un capogiro e quando s'era ripreso, l'effetto della trasformazione indotto dalla pergamena era svanito.

    E così era tornato sé stesso, ma l'improvviso scioglimento della trasformazione l'aveva lasciato stordito e confuso, barcollando verso un posto a sedere, sentì sotto di sé qualcosa di vischioso e tiepido al contatto, voltandosi a guardare cosa fosse, capì che era sangue ed alzandosi di scatto, vide che tutto attorno a lui, avevano cominciato a diffondersi macchie di sangue che sembravano convergere verso di lui e fù solo grazie alla presa salda d'una mano nodosa che riuscì ad impedire al Chunin di venir raggiunto da quel misterioso pericolo, scomparendo in una botola prima che fosse troppo tardi.

    Adesso sia Ledah che il suo msiterioso salvatore si trovavano al buio, in quella che probabilmente era una sorta dilaboratorio sotterraneo, sempre tenendolo per il braccio, la figura prese a spostarsi, comunicandogli con voce gracchiante ma nonostante tutto, familiare:

    "Sono anni che attendevo questo momento, avevo calcolato..."

    Poi si girò improvvisamente, rivelando due luminosi punti bianchi nel buio:

    "Ed ora eccoci qui, faccia a faccia!
    Ma non possiamo restare quiii...dobbiamo scendere siiii...nel mio laboratorio siii...non temere, lì non sarà buio..."


    Ledah procedette quindi per il cunicolo, era come se avesse perso qualcosa, la sua testa era vuota e ciò che gli veniva detto rimbombava all'interno del cranio senza poter venire decifrato.
    Una cosa era certa, in quella realtà alternativa il duplicato del Ledah del mondo ninja none ra riuscito perfettamente come nella maggior parte dei casi a causa del travestimento, se prima aveva un nome ed un vago scopo, adesso aveva perso anche quei dati.
    Dopo circa mezz'ora, i due si fermarono e la luce venne finalmente accesa, dopo un breve accecamento, la luce bianca del sotterraneo illuminò un laboratorio di tutto rispetto, al centro del quale si trovava una grossa capsula ed ora, la figura misteriosa era visibile e riprese a parlare:

    "Ora che simo qui...possiamo farlo!
    Molti hanno perso il cervello, ma io nooo...ma il corpo decade sempre più...sono incompleto...ed anche tu lo sei...insieme, diverremmo un esistenza perfetta...nessuna di quelle creature potrà più farci del maleeeee..."

    image



    E detto questo, Ledah, la cui mente continuava a vagare, si lasciò posizionare all'interno della capsula, all'interno della quale era posta una lastra, lo zombie Ledah si posizionò nell'altro lato ed avviò il marchingegno.

    La capsula cominciò a ruotare su sè stessa con velocità sempre maggiore mentre le due entità, entrambe incomplete, si ritrovarono ridotte in due liquami, come se fossero state messe in un frullatore e quando la parte centrale si sollevò, le due s'unirono.

    A quel punto, la capsula rallentò sino a fermarsi e subito dopo, un poderoso pugno sfondò la parete metallica del contenitore dal quale poi uscì la nuova forma di vita.

    Guardandosi attorno, il nuovo essere trovò degli abiti che indossò rapidamente e subito dopo, uno specchio nel quale andò ad ammirare il suo nuovo aspetto.

    image



    L'aspetto di Ledah era cambiato soprattutto a livello di tono muscolare, assieme all'aggiunta di un nuovo tatuaggio sul torace dal significato misterioso.
    Ma una cosa era certa, sentiva fluire un nuovo potere lungo le proprie vene e parlando per la prima volta, il nuovo essere disse voltando le spalle allo specchio:

    "Ora non sono nessuno dei due Ledah, sono un perfetto ed anche se non ricordo nulla delle mie due vite passate, sento un grande potere in me...il mio nome da ora in poi sarà...Kanpeki."

    E così, Kanpeki si diresse in superfice ebbro del suo nuovo potere...

    SPOILER (click to view)
    Fusion powah!
    Ok, per qualsiasi cosa, ho chiesto a Febh e lui m'ha dato l'ok, il valore enrgetico per ora non verrà detto. Xd
     
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