La Tana del Lupo Ubriaco

[Taverna]

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  1. C a n n e l l a
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    Triclopia
    Parte 3


    Sapete, molte persone sostengono che la speranza è l'ultima a morire, e che se si spera abbastanza le cose vanno per il verso giusto. Spera, quindi, che la divina provvidenza ci pensa lei a mettere muovere tutto nella direzione voluta.
    Ecco.
    Non credete a chi dice così: sono solo cazzate. Io avevo sperato, sperato con tutto il cuore, con tutta l'anima e con ogni fibra del mio muscoloso e aggrazziatissimo corpo che il pugno non giungesse. Perchè allora le nocche durissime del tappetto, sparate a velocità disumana, mi stavano colpendo con la forza di una cannonata, fracassando il mio povero zigomo?

    Non avevo fatto neppure in tempo ad assimilare quello che aveva detto. Un mucchio di vaneggiamenti da ragazzino ribelle. Konoha non era un posto degno, io ero solo uno sbarbatello al servizio del potere e bla e bla e ancora bla. Mi stava decisamente facendo montare il nervoso, quel nano di nome Hiei. Stavo ancora elaborando, immerso nei primi fumi dell'alcool, una risposta caustica e soddisfacente, quando la mazzata decise di fare conoscenza diretta con la mia povera faccina.

    Mi rovesciai all'indietro. Un dolore lancinante mi annebbiava la vista. Ogni traccia della possibile sbronza cancellata in un attimo. A fatica, con una mano sotto l'occhio (che stava diventando molto gonfio e molto viola), mi rialzai e feci il giro del tavolo fino a fronteggiarlo.

    «Ascoltami bene, tappo: sei di Konoha, anche se il tuo modo di parlarmi mi fa capire che sei piuttosto un traditore. E sarà pure vero che sei un mio superiore. Ma non dovevi mai, mai e poi mai colpirmi! Cazzo, mi stai facendo saltare i nervi!»

    Un ninja orgoglioso come me non poteva certo lasciar correre una cosa del genere: ne andava del mio onore! E poco importava che Hiei fosse più forte di me! La vendetta non conosce confini.
    Smisi quindi di reggermi lo zigomo ferito, e passai al contrattacco.

    Estrassi i tirapugni dalle tasche e velocissimamente li indossai. Avrei quindi tentato di sferrare un colpo di sinistro, descrivendo un ampio cerchio all'altezza della sua testa. Ovviamente con un piccolo aiutino di Chakra {Impasto Basso - Velocità 500}. Se lo avessi colpito, gli avrei aperto un bello squarcio in quel visino da testa di cazzo. Subito dopo il primo colpo, avrei tentato di colpirlo con un montante destro verso lo stomaco. Sfortunatamente non riuscii a mandare Chakra pure lì: il colpo alla testa mi aveva rintronato non poco. Anzi, adesso che ero sotto sforzo mi sentivo la testa pesante. La stanza intorno a me girava in maniera piuttosto allarmante, e non riuscii a completare l'offensiva che avevo ideato in fretta e furia. Dopo il montante, sarei rimasto lì come un demente, mentre le ginocchia mi cedevano.
    "Ma se pensi che mi arrenda, brutto stronzo, ti sbagli di grosso..."



     
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1310 replies since 19/10/2005, 16:10   17633 views
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