La Tana del Lupo Ubriaco

[Taverna]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. C a n n e l l a
        Like  
     
    .

    User deleted


    Triclopia
    Parte 3


    Sapete, molte persone sostengono che la speranza è l'ultima a morire, e che se si spera abbastanza le cose vanno per il verso giusto. Spera, quindi, che la divina provvidenza ci pensa lei a mettere muovere tutto nella direzione voluta.
    Ecco.
    Non credete a chi dice così: sono solo cazzate. Io avevo sperato, sperato con tutto il cuore, con tutta l'anima e con ogni fibra del mio muscoloso e aggrazziatissimo corpo che il pugno non giungesse. Perchè allora le nocche durissime del tappetto, sparate a velocità disumana, mi stavano colpendo con la forza di una cannonata, fracassando il mio povero zigomo?

    Non avevo fatto neppure in tempo ad assimilare quello che aveva detto. Un mucchio di vaneggiamenti da ragazzino ribelle. Konoha non era un posto degno, io ero solo uno sbarbatello al servizio del potere e bla e bla e ancora bla. Mi stava decisamente facendo montare il nervoso, quel nano di nome Hiei. Stavo ancora elaborando, immerso nei primi fumi dell'alcool, una risposta caustica e soddisfacente, quando la mazzata decise di fare conoscenza diretta con la mia povera faccina.

    Mi rovesciai all'indietro. Un dolore lancinante mi annebbiava la vista. Ogni traccia della possibile sbronza cancellata in un attimo. A fatica, con una mano sotto l'occhio (che stava diventando molto gonfio e molto viola), mi rialzai e feci il giro del tavolo fino a fronteggiarlo.

    «Ascoltami bene, tappo: sei di Konoha, anche se il tuo modo di parlarmi mi fa capire che sei piuttosto un traditore. E sarà pure vero che sei un mio superiore. Ma non dovevi mai, mai e poi mai colpirmi! Cazzo, mi stai facendo saltare i nervi!»

    Un ninja orgoglioso come me non poteva certo lasciar correre una cosa del genere: ne andava del mio onore! E poco importava che Hiei fosse più forte di me! La vendetta non conosce confini.
    Smisi quindi di reggermi lo zigomo ferito, e passai al contrattacco.

    Estrassi i tirapugni dalle tasche e velocissimamente li indossai. Avrei quindi tentato di sferrare un colpo di sinistro, descrivendo un ampio cerchio all'altezza della sua testa. Ovviamente con un piccolo aiutino di Chakra {Impasto Basso - Velocità 500}. Se lo avessi colpito, gli avrei aperto un bello squarcio in quel visino da testa di cazzo. Subito dopo il primo colpo, avrei tentato di colpirlo con un montante destro verso lo stomaco. Sfortunatamente non riuscii a mandare Chakra pure lì: il colpo alla testa mi aveva rintronato non poco. Anzi, adesso che ero sotto sforzo mi sentivo la testa pesante. La stanza intorno a me girava in maniera piuttosto allarmante, e non riuscii a completare l'offensiva che avevo ideato in fretta e furia. Dopo il montante, sarei rimasto lì come un demente, mentre le ginocchia mi cedevano.
    "Ma se pensi che mi arrenda, brutto stronzo, ti sbagli di grosso..."



     
    .
  2. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Non quì, Fuga all'esterno.






    Un fulmine, ero stato una vera scheggia nel mollare quel pugno furibondo verso una delle entità che più odiavo al mondo, uno dei fedeli Fogliosi, pronti a tutto per difendere falze leggie e stupidi dogmi inesistenti.
    Le mie nocche si abbatterono dunque violente sul suo zigomo, molto probabilmente fracassandoglielo, ed esso precipitò a terra, aveva trovato qualcuno che l'avrebbe schicciato senza pensarci due volte, non mi era mai piaciuto parlamentare o cercare di evitare scontri.
    Ovviamente, non avrei arrecato altro scompiglio, almeno non in quel luogo, la mia intenzione era quella di andarmene...
    Ovvio, se il mio fastidioso oppositore avesse voluto a tutti i costi seguirmi per vendicare l'offesa da me recata al suo villaggio e al suo coprifronte, una volta fuori, in terra franca, lo avrei dilaniato per bene.
    Non ero un pazzo, solamente qualcuno che era stato infastidito e che non gradiva il coprifronte di Konoha.
    Ma guarda se mentre mangio devo ingaggiare uno scontro con un molestatore in erba...
    Maledizione.
    Forse ero stato un po' troppo avventato, ma io non lo avevo interpellato e ne cercato, quindi i problemi se li era causati da solo quel Biondo.
    Mi misi in guardia, prestando attenzione al valoroso difensore di Konoha che dolorante si rialzava, e con mia enorme sorpresa impugnava un'arma...
    Uh... come diavolo era entrato?!
    Il tizio aggirò dunque il tavolo per provare a darmi addosso.
    E' senza dubbio stordito, poichè tenta di eseguire un'attacco frontale, si è molto veloce, ma ne ho affrontati decine di quegli attacchi...
    Così rimango immobile, senza una precisa espressione, solo estrema concentrazione, ed inarcando lievemente il busto in avanti, con un movimento circolare del braccio, dal basso verso l'alto, ed ad uscire verso l'esterno, aiutato da una buona dose di chakra, blocco il suo colpo, frapponendo il mio avambraccio al suo, in modo che la lama non riesca a colpire la mia faccia[Riflessi: 400+Basso= 475].
    Il colpo è bloccato, ma ecco che tenta un altro colpo, vuole mozzarmi il fiato colpendomi alla bocca dello stomaco!
    Ahahahahahah! Troppo lento.
    Faccio dunque pressione sulle gambe, ed aiutato dal chakra repulsivo, striscio sul terreno alll'indietro, facendo strisciare il suo montante poco lontanto dal mio volto[Riflessi: 400 + 1/2 Basso Chakra repulsivo= 450].
    Sorrido, e distanziato di tre metri, gli punto contro il mio indice, come se stessi impugnando una pistola, e suimulando lo sparo, dico:



    BANG!
    Mi spiace, ma al contrario di te non mi interessa provocare un incidente tra nazioni...
    Se sei intenzionato a vendicarti del Traditore, mi troverai alcuni Kilometri fuori dalle mura....
    Hai salva la vita per ora, PIVELLO...



    Detto questo, mi portai arretrando verso la porta, sempre controllando ogni sua possibile mossa, e giunto alll'infisso, lo aprii, ed uscii chiudendo essa dietro di me.
    Dunque con un balzo, sempre supportato dal chakra repulsivo, salii sul tetto della locanda, ed iniziai a procedere di tetto in tetto, dovevo a tutti i costi raggiungere le porte di Kiri ed uscire, prima che quel Bigotto mi facesse incazzare ancora.
    Ovviamente prestavo attenzione al fatto che il Biondo non si fosse messo in testa di inseguirmi, d'altronde era un genin , e di solito quelle pedine sanno anche camminare sulle superfici verticali...
    Nel caso avessi raggiunto senza probelmi le porte di Kiri, avrei cercato il deposito delle Armi, dove i Kiriani avevano sistemato le mie, e soprattutto la mia spada, e con il tempo necessario avrei ripreso il mio arsenale, pronto per uscire di nuovo.
    Avrei lasciato detto ai guardiani delle Mura, che presto mi avrebbe raggiunto un altro abitante di Konoha, di farlo passare, poichè sotto la mia responsabilità.
    Ed avrei in seguito lasciato un messaggio da consegnare ad Itai Nara.
    Il Messaggio avrebbe annunciato la Morte del suo conoscente Yosuke Aburame.
    Se non ci fossero state beghe burocratiche, sarei uscito dal villaggio, ed avrei continuato a Camminare allontanandomi dalle mura del triste villaggio della nebbia.
    La temperatura era davvero rigida.
    Qualche kilometro dopo, mi sarei fermato, mantendendo la parola data al pivello.
    Speravo vivamente di non essere obbligato a farlo fuori come una mucca al macello...
    Intanto il mio sguardo era rivolto verso le distanti mura Kiriane, da dove sarebbe potuto arrivare da un momento all'altro quell'esaltato che mi aveva dato del Bassetto!
    Quanto mi faceva incazzare!




     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Pasticci-
    …rogne…



    Rimuginavo lentamente sul destino del mio essere, quando aprendo la porta del solito locale, trovai quel poco di cui non desideravo avere traccia, un abitante di un altro villaggio. Loro mi facevano salire il sangue agli occhi, il solo vederli lì dentro, con quel copri-fronte del cazzo, e non solo. Entrando ancor di più dentro al locale, vidi come quel foglioso combatteva contro uno dei suoi compaesani, contro un povero Genin, ovviamente non ancora in grado di contrastarlo. Eravamo nel nostro territorio, Kiri era la nostra Terra e loro non potevano far baldoria in uno dei luoghi più a me cari.
    No, tu rimani qui.
    Prendersela coi più deboli, fissare gli appuntamenti fuori dalle mura, era una di quelle poche cose che odiavo molto. Il solo pensiero che un foglioso del cazzo potesse infastidire un suo compaesano, più piccolo, mi faceva respirare rabbia. Dal bianco, i miei occhi si riempirono di rosso. Ero pronto a tutto in quei brevi istanti, sebbene cercavo di mantenere la calma. Era da un po' che mi ero informato sulla situazione diplomatica con quelli della foglia, e non volevo provocare altri casini.
    E' così che l'hanno insegnata a comportarsi nel territorio non propriamente suo, signor shinobi della foglia?
    Rimasi fisso dinnanzi alla porta, quel tipo non poteva andarsene come se nulla fosse successo. Era fuori dalla discussione.
    Prendersela coi più deboli, fissare appuntamenti strani, non è propriamente consono alle nostre usanze... e nemmeno il provocare disordini in uno dei nostri luoghi, lo è.
    Mano sull'elsa, non mossi un dito. Quei stranieri del cazzo m'infastidivano non poco. Venivano nel nostro villaggio per combinare guai, per imporre la loro legge, ed era fuori da ogni discussione.
    Esigo spiegazioni. Da entrambi...



    Edited by leopolis - 1/11/2010, 14:12
     
    .
  4. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Mi Incazzo.






    Avevo appena messo al mano sulla maniglia della porta, quando nella locanda, sembrava che a qualcuno non andasse bene ciò che stavo facendo, ovvero togliendomi dai coglioni per non ammazzare quel piccolo impertinente, forse ero più piccolo io, ma insomma.... questa è un'altra storia.
    Mentre stavo per aprire la porta, una voce arrogante e fatsidiosa giunse alle mie orecchie, di nuovo...
    Ma fatevi i cazzi vostri stupidi ghiaccioli del cazzo...
    Mi Voltai con la faccia di chi stà per accusare un'esplosione incontenibile di rabbia, lo fissai truce, quasi tentato di utilizzare la mia tecnica speciale su di quel buffone Kiriano che senza permesso aveva osato parlare con me, e pure con arroganza.
    La bocca digrignata in uno dei miei sarfcastici e spaventosi sorrisi malefici, mentre pian piano pensavo alle parole consone da iutilizzare con quel maledetto disturbatore.
    Il secondo di quella giornata.
    Perchè?
    Non potevo toccarlo, poichè altrimenti Kiri avrebbe fatto casino con Konoha, e lui non poteva toccarmi per lo stesso motivo, così decisi che i ton i della conversazione sarebbero stati quelli che dettavo io, io rimango quì?
    No, te lo scordi bello.



    Che cosa hai detto scusa?!
    IO non prendo ordini da nessuno, figuriamoci da te...
    Voglio andarmene da questo villaggio perchè mi trovo infastidito, quindi non rompermi i coglioni, non voglio provocare casini internazionali!
    Sei stato fortunato ad arrivare nel momento in cui la mia pazienza è già stata compromessa, io me ne vado, se proverai a fermarmi per un tuo codice d'onore o altre cazzate, visto che niente ho leso a Kiri o ad abitanti dello stesso, ne risponderai con l'amministrazione di Konoha, quindi Pochi cazzi, vai a fare l'eroe nazionale da un'altra parte...



    Detto questo, avrei apoerto la porta, e come in precedenza avrei cercato di raggiungere le mura di quel maledetto villaggio pieno di pazzi sconsiderati.
    Ovviamente mentre parlavo mi assicurai che il Biondo stesse fuori dalle palle, tenendo sempre la coda dell'occhio sui di esso.
    Dunque se non ci fossero state altre interferenze sgradite, mi sarei ripreso il mio arsenale, portandomi fuori dal villaggio, dove il potere di quell'eroe intrepido non contqava nulla, dove se avesse avuto dei problemi, avrei potuto ucciderlo indisturbatamente.




     
    .
  5. C a n n e l l a
        Like  
     
    .

    User deleted


    Triclopia
    Parte 4


    Ovviamente nessuno dei mie colpi era andato a segno. L'odioso traditore si era limitato a parare il mio primo colpo e a evitare il secondo. Da lontano si prese gioco di me che, inginocchiato a terra, fui costretto a sorbirmi le sue offese. Disse poi che mi avrebbe aspettato fuori dal villaggio, se proprio ci tenevo. Non voleva scatenare un incidente diplomatico.
    Si allontanò verso la porta.
    Dalla facilità con cui aveva schivato i miei colpi intuii che dovesse essere ben più forte di me. Avevo ben poche possibilità contro di lui, ma mi aveva fatto incazzare a tal punto che non potevo lasciar correre. Per niente al mondo avrei permesso che il mio onore rimanesse intaccato.

    Mi feci forza, rimettendomi in piedi. Da una tasca tirai fuori una sferetta scura, che mi infilai in bocca. Il tonico si sciolse velocemente. Subito sentii che le forze mi tornavano, anche se in parte.
    Il mio avversario aveva intanto raggiunto la porta, sempre guardandomi, quando questa si aprì.
    Nella locanda entrò un tizio di Kiri, che subito si mise a rimproverarci con modi decisamente bruschi. Sembrava avercela più con Hiei che con me, ma si vedeva che non gli andavo particolarmente a genio.
    Dato che aveva fermato Hiei, che già ci stava litigando, mi avvicinai anche io.

    «Ehi, senti, sconosciuto! I nostri affari non ti riguardano! È una faccenda d'onore tra me e questo individuo. Quindi non rompere! Stavamo andando fuori dal villaggio per risolvere la questione in privato, proprio perchè non vorremmo causare danni qua dentro. Quindi vedi di farci passare, o ti considererò alla stregua di un nemico.»

    Se il giovane ci avesse fatto uscire, ne avrei approfittato per accodarmi a Hiei fuori dalle mura, tampinandolo stretto. Gli avrei anche parlato.

    «Visto che qua dentro rischiamo di causare qualche incidente, andiamo fuori. Non cercare di svignartela: voglio affrontarti, e non potrai impedirmelo!»



     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Pasticci-
    …guai…



    Sapevo che quelli di Konoha fossero delle teste di cazzo, ma non fino a quel punto. Pensavano di venire nella Terra dei miei padri, combinare dei pasticci ed andarsene in tutta tranquillità?.. Era escluso. Avrebbero potuto farlo solo camminando sul mio cadavere. Non appena ascoltai le loro parole, che tornai ad appoggiarmi sulla porta, non mi ero espresso a dovere.
    Ho detto che tu rimani qui, ti siedi lì da bravo foglioso del cazzo e mi chiarisci la faccenda.
    Parlava di cose strane, di codici d'onore che non seguivo e cazzate varie. Non mi ci volle molto per classificarlo come un foglioso medio di basso rango. Infondo, infondo... era proprio vero che quelli della foglia ci sapevano fare più con le parole che coi fatti. Era sicuro che non l'avrei sfiorato, era estremamente certo del fatto di essere sotto la protezione del suo ridicolo villaggio. Entrambi... calpestavano con i loro piedi, la mia sacra terra.
    Hmm... per il Genin ancora lo potrei ancora capire. Tutti siamo stati giovani, ma per te...
    Lo fissai dritto negli occhi. Con quale diritto? Da che pulpito?.. No. Almeno quel chunnin non se ne sarebbe andato così. Non poteva farlo, era contro ciò che il mio spirito patriottico mi suggeriva. Da un'altra parte sapevo perfettamente la situazione diplomatica tra i due villaggi. Sapevo che una mia minima mossa, una mossa sbagliata, poteva provocare l'immediata guerra, ma ciò valeva anche per lui. Poi mi accorsi dell'"amministrazione di Konoha" e come avrei dovuto fare i conti con quella. Non riuscii a non sorridere.
    Ma davvero?.. Dubito che a Konoha abbiate un... ehm... amministrazione. A quanto ne so, se avete una capanna al centro di quel ridicolo villaggio è già molto.
    Volevano andarsene... Non riuscii a sorridere ancora. Dopo aver combattuto in uno dei locali del centro di Kiri, come se fosse la loro fogna, volevano andarsene. Avrei potuto anche spostarmi dal davanti alla porta, ma rischiavo seriamente di perdere l'autocontrollo. La situazione peggiorò quando sentii che volevano andare a sbranarsi fuori dal villaggio. Impensabile.
    Il territorio circostante al villaggio, è comunque sotto la nostra protezione... Se vogliono sbranarsi, devono tornare a Konoha. E poi... nel caso di una guerra prevedo una vittoria facile se continueranno a litigare come animali fra di loro.
    Mi ricordavo di come fui punito per un semplice diverbio dentro a quel locale... Non mi ci volle molto per capire che anche loro sarebbero dovuti essere puniti, ma non spettavano a me certe scelte.


     
    .
  7. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Inetti, non devono essere considerati.






    A che gioco stava giocando?
    Aveva forse voglia di prendersi una scarica di colpi mortali ai quali non avrebbe saputo, vista la sua inettitudine dimostrata dalle sue parole, sopperire?
    Quanto era pietoso questo idiota che si intendeva di fare il bullo con me.
    Se mi avesse toccato, sarebbe morto, lasso di tempo neanche un secondo.
    Il Kiriano portò la mano sulla porta della locanda, impedendomi di uscire.
    Una vene prese a gonfiarsi sulla mia tempia destra, stava per provocare uno dei più grandi incidenti internazionali, se quando mi fossi mosso, esso avesse tentato di impedirmi di uscire.
    Ero in preda ad un furore mai provato verso nessuno, anche la sconsideratezza del Biondo era passata in secondo piano, e quella persona così altezzosa, OSAVA SBARRARMI LA STRADA????!!!!!
    Tentò di spiccicare parola, cercando di ordinarmi qualcosa..



    Ho detto che tu rimani qui....



    Stava ordinando a me di rimanere lì, come se un Demone prendesse ordini da uno sciocco secondino di basso rango??!!
    Lo interruppi all'istante.



    Sta zitto...Pagliaccio...
    Non spreco le mie parole con un insulso VERME...



    Mi mossi, e mentre muovevo i miei passi, gli lanciai un'occhiata assassina, che tutti avrebbero potuto interpretare con: "fammi perdere ulteriore tempo e sei morto".
    E prima di raggiungere la porta, dissi:



    Osa un'altra volta tentare di darmi un'ordine, Pagliaccio...e diverrai carne morta...



    Detto questo, in qualsiasi caso avrei aperto la porta della locanda, anche se il pirla che mi stava di fronte avesse recriminato, e mi sarei portato fuori da quel luogo, avevo voglia di starmene lontano dai guai.
    Se per qualunque motivo quel ridicolo esemplare di ninja mi avesse trattenuto toccandomi, allora tutto per lui sarebbe finito in un attimo.
    Mi sarei portato fuori, non badando minimamente a quel disperato ricercatore di gloria, ma proseguendo lentamente verso l'uscita del villaggio.
    Prima di uscire avrei recuperato le mie armi, e finalmente avrei lasciato dietro di me sia il Biondo Fastidioso che quell'idiota che manco sapeva parlare bene la propria lingua.
    Bisogna essere proprio inetti...
    E gli inetti non sono considerabili come forme di vita...




     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Pasticci-
    …demenze…



    Inutili le parole mandate al vento, se essere non venivano accolte. Dalla porta non mi sarei mosso, era totalmente escluso farlo. Voleva ammazzarmi?.. Dinnanzi al barista. Dubitavo fortemente che ci sarebbe riuscito in quel suo intento. Non mi mossi nemmeno di un centimetro da quella porta, giacché il bello stava solo iniziando. Mi rifiutavo di credere che fosse un ninja. Non possedeva l'autocontrollo, non possedeva la disciplina, ma l'arroganza gli faceva da padrone. Mi sparò delle parole a casaccio contro, poi disse un qualcosa di totalmente inutile. Non mi mossi... Parlava di carne morta, cominciava a piacermi.
    Provaci...
    Ancor prima che lui potesse mettere mano alla maniglia, che la mia di mano fu già su quest'ultima. La trattenni, poi la tirai verso di me. Non lo toccai, non sfiorai nemmeno il suo corpo, solo che con molta forza, strinsi la maniglia, tirandola verso di me. Da lì, qualunque cosa lui avrebbe fatto, avrei ripetuto nuovamente le stesse parole di poco prima. Stavo cominciando seriamente a pensare che quelli della Foglia avessero un cervello infinitamente più piccolo del resto del mondo.
    Sto seriamente cominciando a pensare che quelli come te non hanno una particella di materia grigia nel cervello. A cosa serve nascondersi sotto una maschera fasulla, se poi si è questo?
    Sorrisi alle mie parole. Ero pronto a qualunque evenienza. Ero nel mio territorio, ed ero io a dettare la legge, non lui. Non poteva venire e fare casino come se nulla fosse, non poteva. Per un'ultima volta, gli ridissi le stesse cose.
    So che per te viene difficile, ma ti chiedo uno sforzo. Prova, per un secondo, a scendere fra noi poveri mortali in cerca di gloria, e spiegarmi come caaazzo ci sei finito qui, a fare a botte con questo qui?..

    Poi sorrisi... Volevo il suo sangue, tanto era l'odio che cresceva in me.
    In alternativa, potremmo uscire qua fuori dalle mura... non avrò responsabilità di averti ammazzato. O se proprio sei un foglioso, potresti benessimamente andartene in quel paese e non ricomparire mai più qui.
    Parole secche ed estremamente crude, a dimostrare il fatto che non avevo paura, ma la mia mano da quella maniglia non si sarebbe comunque mossa.


     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous
    Problemi da locanda
    E pensare, che in effetti, non avevano nemmeno bevuto

    Mi chiedevo, a volte, come fosse possibile concentrare così tanta idiozia in una sola persona.
    Come quella che si stava amabilmente intromettendo nelle questioni di due forestieri che non avevano fatto altro discutere magari in maniera un po’ “convinta” tra di loro. Cosa centrava, dunque quel mio concittadino?
    Propriamente nulla.
    Ma torniamo indietro, per spiegare com’ero arrivato lì. Dalle mura, finito il mio turno, ero andato alla locanda, in silenzio, senza fare null’altro che prendere un po’ di saké. Avevo osservato l’azione in silenzio e poi, senza dire una parola, mi ero alzato ed ero uscito fuori dalla locanda. Sospirai, richiudendomi la porta alle spalle e avvicinandomi al kiriano, posi semplicemente una mano sulla sua spalla.

    « Cos’è che vorresti fare tu? » chiesi con tono calmo « Perché mi è parso di capire che tu voglia far del male a loro. » sospirai « Bene, te lo dico come consiglio, per adesso: lascia perdere. »

    Sottolineai molto chiaramente quelle due ultime parole. Non dissi altro, sperai, nel suo interesse, che mi riconoscesse – da non poco visto che ero sempre alle mura – era abbastanza probabile.
    Che sapesse soprattutto cosa ero, se mi avesse riconosciuto, gli avrebbe aiutato a capire che avrebbe dovuto ascoltarmi.

     
    .
  10. C a n n e l l a
        Like  
     
    .

    User deleted


    Triclopia
    Parte 5


    Il fastidioso kiriano non si tolse di torno. L'effetto del tonico faceva effetto, cancellando dalla mia testa quelle dolorose fitte. Hiei si stava incazzando di brutto, ed io pure. Quel testardo di un kiriano stava rischiando grosso: mai mettere mano in una questione privata d'onore. E poco importava che si fosse sul suo territorio, o nel suo villaggio. Quella faccenda riguardava me e Hiei, e niente e nessuno mi avrebbero impedito di procedere con la mia vendetta. In quel momento, quindi, è facile capire come il mio odio per quell'abietto individuo fosse maggiore di quello per il mio avversario. Non solo infatti ci sbarrava la strada, ma stava pure offenendo il mio villaggio.

    «Sentimi bene, io di sacchi di merda me ne intendo, e pure parecchio. Ma di grossi e merdosi come te non ne avevo visti mai. Facci passare alla svelta, altrimenti sarò costretto a essere d'accordo con il tizio qui presente, e il doverti mozzare il capo sarà quasi un obbligo morale.»

    Visto che il tizio non cedeva, ma continuava a tenere chiusa la porta tirando la maniglia, gli allungai verso il collo uno dei tirapugni.

    «Facci passare, idiota! Non voglio ripetertelo di nuovo! E se non vuoi farci passare, usciamo tutti assieme. Dopo che ci saremo disfatti la tua fastidiosissima persona potremo continuare il nostro regolamento di conti!»

    Non feci in tempo a mettere in pratica le minacce (anche se avrei voluto, visto che il sangue ormai mi annebbiava la vista) quando un altro tizio dai capelli biondi si intromise, dicendo al suo compaesano di smetterla di importunarci. L'ira sbollì, e ripresi in parte il controllo. Non mi era mai capitato di perdere così il controllo, e decisi che come sensazione non mi piaceva affatto. Però non mi piacque che venisse un altro kiriano a farci da balia.

    «Senta, io non so chi sia lei. Però se lo stronzetto qui vuole una lezione, non vedo perchè negargliela. In fondo non stiamo danneggiando il vostro villaggio. Si tratterebbe di una normale sfida se andassimo a scannarci fuori dalle mura. Non voglio certo dire che lei non sia in buon fede, ma la pregherei di non immischiarsi.»

    Avevo abbassato le armi: non volevo minacciare quello sconosciuto che non mi aveva fatto niente, ma nemmeno mi sarei fatto parare il culo così. Cazzo, un uomo deve prendersi le sue brave responsabilità!



     
    .
  11. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Ho vinto... Eroe.






    Schiantate tutti... Idioti, che cazzo stò a fare quì?
    Quel biondo iniziò anche lui a minacciare il Portiere...
    Bene, stà imparando velocemente ad incazzarsi.
    Ma a me non interessa, voglio uscire di lì, voglio la mia spada, voglio piantarla nella gola di questo eroe giustiziere.
    Non posso far scoppiare un casino a Kiri, ma la mia avventatezza la fa da padrona, infatti le mie mani scatarono a comporre dei sigilli, ma proprio mentre componevo il primo, la porta della locanda si aprì di colpo.
    Un'altro biondo, come se già uno non bastasse, entrò nella locanda, sembrava sapere il fatto suo...
    Era quantomeno un Chunin, o forse un superiore addirittura.
    Alla sua vista le mie mani si arrestarono di colpo, ed esso piacevolmente suggerì all'eroe mascherato di lasciare perdere l'idea di tentare di ucciderci solo per non aver fatto nulla, altrimenti Konoha avrebbe sicuramente creato molto trambusto.
    Rimasi in silenzio, sorridendo, compiaciuto nel vedere che la ragione era mia in quel caso, indipendentemente da ciò che avevo detto, era stato quell'inetto a bloccare due visitatori del villaggio dentro una locanda.
    Ad un tratto però il Biondo con lo zigomo da me frantumato, parlò rivolto allo sconosciuto.



    Senta, io non so chi sia lei. Però se lo stronzetto qui vuole una lezione, non vedo perchè negargliela. In fondo non stiamo danneggiando il vostro villaggio. Si tratterebbe di una normale sfida se andassimo a scannarci fuori dalle mura. Non voglio certo dire che lei non sia in buon fede, ma la pregherei di non immischiarsi.



    In quel momento scattò qualcosa, sapevo come comportarmi per uscire finalmente da quel cazzo di villaggio di merda, ma se quel coglione fosse stato zitto, sarebbe stato molto meglio.
    Così a sentire le parole del Genin, misi una mano come a volerlo fermare, un chiaro gesto che gli intimava di tacere.



    Silenzio giovane...



    Poi mi rivolsi al nuovo avventore della locanda, per aver sgridato quel tizio, doveva essere per forza un suo superiore.



    Il mio nome è Hiei Kuroryu, chunin del villaggio della Foglia, che fino a pochi attimi fa è stato calunniato dal vostro compagno.
    Sono in visita a Kiri per pura curiosità, sono stato disarmato come da procedura, ed ho un messaggio da far giungere ad un certo Chunin....
    Credo che il suo nome sia Itai Nara.
    In questa locanda è scoppiato un diverbio tra me ed il mio subordinato, che si è concluso, infatti al nostra decisione era di non causare danni al vostro villaggio, e di recarci dunque al di fuori dello stesso.
    Purtroppo un più che borioso individuo ci ha trattenuti contro la nostra volontà quà dentro, senza alcun valido pretesto.
    Se lei è un chunin o un Jonin, la prego di prendere adeguati provvedimenti in merito.
    Noi in qualunque caso ce ne andremo.
    E personalmente riferirò agli amministartori il Trattamento ostile usato nei nostri riguardi.
    Adesso, gradirei andarmene.




    Detto questo se non ci fossero state altre obbiezioni, o risposte di sorta, mi sarei incamminato verso la porta ancora presidiata da quell'idiota senza cervello, ed avrei fatto cenno al Biondo di seguirmi.
    Mentre stavo uscendo, lanciai un'occhiataccia quasi impercettibile a colui che avrei così tanto voluto uccidere almeno in quel momento.




     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Pasticci-
    …novità…



    Quel tipo non rispose, non si mosse o quant'altro. Dal lontano ai miei orecchi giunse voce di quell'altro, ma non lo considerai affatto. Vidi come quel tipo stette per compiere un sigillo, ma percepivo dei passi dall'altra parte della porta. Rimasi fisso, pietrificato. Il mio sguardo rimase puntato negli occhi di quel straniero, fissi. Non avevo paura di lui, mi limitavo soltanto a sorridergli, nel mentre alcuni tasselli venivano ricomposti nella mia mente. Sapevo chi fosse Itai Nara. Quel shinobi era divenuto celebre per lo scontro contro il Mizukage, ed avevo la sua mano sulla mia spalla. Sorrisi nuovamente, nel mentre la mia mente funzionava veloce, cercando di capire tutti i dettagli di quella simpatica casualità. Ero un chunnin, come me, e pertanto non aveva molto potere. Sapevo però che era dannatamente forte per il suo livello, probabilmente il più forte nel villaggio.
    Ma che onore!
    Risposi borioso.
    Stavo giusto pensando a come nullificare questo coso...
    Forse era meglio spiegargli la situazione? No. Non avrebbe compreso le mie motivazioni. Poi mi ricordai delle parole che i due fogliosi si urlavano a vicenda.
    Tradimento?.. Lui?.. devo pensarci.
    Nel mentre riflettevo sull'insolita presenza di quel figuro alle mie spalle, che sentii nuovamente la voce di quella fastidiosa zanzara targata Foglia. Poi vidi come si mosse verso la porta.
    Troppo presto...
    Nuovamente mi misi sul suo cammino, sbarrandogli la via d'uscita.
    Ora sarò io a parlare con un tono molto simile al "mamma, mamma... l'uomo cattivo mi vuole male".
    Non riuscii a non sorridere, nel mentre gli parlavo. L'imitare la sua voce mi piaceva alquanto, specie perché non temevo alcuna conseguenza.
    Ebbene... caro Itai Nara... traditore della Foglia...
    Non è che di fronte a me ho un altro aspirante Kiriano? Dio che schifo...
    ...nonché sfidante del Mizukage, ho trovato questi due qui dentro nel mentre si picchiavano, e gridavano l'un all'altro parole strane...
    sei di Konoha, anche se il tuo modo di parlarmi mi fa capire che sei piuttosto un traditore
    Feci una breve pausa nel discorso, e mi voltai guardando per un attimo il famoso kiriano traditore della Foglia dritto negli occhi, poi ripresi la parola rivoltandomi in avanti.
    Beh ho assistito ad un pugno volato in direzione sua...
    Indicai quell'altro.
    Mi sembra chiaro che la loro intenzione era quella di provocare disordine nella locanda, così ho voluto fermarli... Anche perché, tu ben sai, che la morte di un Foglioso in questa Terra, per mano nostra o per la stessa mano fogliosa, può provocare gravi incidenti.
    Sorrisi. Se divertirsi, divertirsi come si deve.
    Quando ho cercato di dialogarci e di farmi spiegare la situazione, non ho ricevuto altro che offese, ed ora credo che sia più una mia questione personale. Quindi, ti chiedo di rivedere le tue considerazioni personali fatti pochi istanti prima e di capire le mie ragioni.
    In teoria, entrambi dovrebbero essere rinchiusi in una prigione... ma conoscendo la situazione diplomatica, dubito che ciò possa succedere.
    Tutta la storia mi suonava strana. Un possibile futuro traditore che deve recapitare una lettera ad un traditore che lo è da molto tempo. Ed entrambi della foglia..., ed entrambi nel mio villaggio. La cosa non mi piaceva per nulla.
    Poi sentii le parole di quel tipo al riguardo dell'amministrazione, e sorrisi ancora. Non aveva capito nulla e i suoi sguardi strani cominciavano a divenire ridicoli. Un ninja che si esprimeva attraverso le occhiate, non era degno di essere un ninja.
    E Itai... dovevo provvedere, qualcuno doveva capire come mai quelle faccende lo riguardavano.
    Dopo aver finito di parlare, non avrei fatto altro se il non aspettare le azioni di quel chunnin kiriano, per poter trarne altre conclusioni.

     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous
    Ciò che ero non sono
    Traditore, sfidante

    Il Chunin della foglia mi spiegò la situazione e disse, inoltre, di avere una lettera per Itai Nara. Rimasi sorpreso da quello e mi affrettai ad aggiungere subito le dovute spiegazioni.

    « Sono io Itai Nara » dissi tranquillamente « E ormai sono Jonin » aggiunsi poi quindi mi rivolsi al ragazzo che voleva picchiare l’Akuma « Non è una semplice sfida » dissi secco « Non sarete voi due a sfidare solo un kiriano solo, non oggi, non sotto i miei occhi » sentenziai con voce ferma.

    Quindi l’Akuma aprì bocca. E lo fece del tutto decisamente a sproposito. Sembrava avere una dote innata a parlare senza riflettere minimamente sulle parole: non si esordiva parlandomi precedendo o facendo seguire al mio nome le parole “traditore della foglia”.
    Ero andato via da Konoha che ero un neo Genin spaurito e totalmente privo di qualsiasi esperienza, adesso ero un Jonin di tutt’altro tipo. Ormai di Konoha in me non era rimasto null’altro che un maledetto cognome.

    « Prima cosa » feci uno scatto più veloce della sua possibilità di percepirlo (Velocità: 700) spingendolo fuori dalla locanda aprendo la porta nel farlo « NON CHIAMARMI TRADITORE DELLA FOGLIA » urlai, riuscendo a calmarmi subito dopo « Non credo di aver mai parlato con te, e se sono noto solo per aver sfidato il Mizukage ed essere ancora vivo per raccontarlo… » dissi riavvicinandomi a lui « Credo che sia significativo come esempio del lavoro che svolgo per Kiri da anni. »

    Non ero imbestialito. Non ancora, perché altrimenti la reazione sarebbe stata ben peggiore, tuttavia odiavo chi ancora, dopo anni passati a Kiri, si ostinava a giudicarmi per ciò che avevo deciso di fare per ragioni tutt’altro che nobili, forse egoistiche e sicuramente valide.

    « Nessun ninja della foglia morirà qui a Kiri » sentenziai « E se dovesse succede, non sarà diversa dalla morte di qualsiasi altro ninja accademico in territorio amico: se un Kiriano uccide uno della Foglia sarà quel Kiriano a pagare e non Kiri per lui » mi resi conto che quel discorso era leggermente ridicolo « Quindi modera le tue preoccupazioni e la prossima volta, a meno di essere sicuro di poterlo fare, evita di metterti in mezzo a liti che non sono le tue » lo guardai negli occhi « Oppure finirai per farti male »

    Comprensibile era che l’Akuma avesse cercato di dividerli, ma provocarli aveva avuto come effetto quello di unire contro di lui due persone che prima si stavano picchiando tra di loro.
    Ed avevo sentito benissimo cosa aveva detto.

    « A meno che tu non sospetti qualcos’altro » aggiunsi poi.

     
    .
  14. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Trovato - Annunciare una morte.






    Era lui Itai Nara?
    Quale assurda coincidenza che fosse proprio capitato nella mia stessa locanda! Proprio emntre un mentecatto provava a farmi sbottare di brutto.
    E' sempre male quando sbotto, ovviamente per gli altri sia chiaro, ma d'altra parte per Konoha avevo altri piani, dovevo ancora crearmi una casa lì, perchè lì si trovavano i genitori di Yosuke, gli unici che si siano mai interessati un minimo a me.
    Comunque era chiaro che presto avrei lasciato anche la Foglia, in compenso non volevo far vivere a quei due Aburame di mezza età le atrocità di una guerra scoppiata solo perchè io ho distrutto mezza Kiri.
    Spiegata la situazione al nuovo venuto, che come ipotizzavo era un Jonin, mi apprestai a consegnare il mio messaggio.



    Ah, bene Signor Nara....
    Devo farle sapere che un suo conoscente di Konoha, che a quanto sapevo la stimava molto, è Passato a miglior vita.
    Forse neanche se ne rimembra, il suo nome era Yosuke Aburame e siete stati colleghi per un periodo...
    Era mio dovere farlo, essendo io suo unico allievo.
    Detto questo...



    Venni interrotto dallo spaccone di prima che iniziò a fare il ganzo anche con un suo superiore, arrivando perfino a chiamarllo traditore della foglia, di certo Itai non avrebbe gradito.
    E fu proprio così infatti.
    Urlando con rabbia indefinita, Itai sfondò la porta, spingendo fuori quell'irresponsabile figlio di puttana.
    Non avevo mai assistito ad una dimostrazione di velocità simile...
    Solamente io riuscivo a raggiungere una velocità del genere, ma ovviamente sfruttando ogni mio potere...
    Non era possibile che esso mi battesse in velocità pur non essendosi neanche sforzato!
    Era per caso un superuomo?
    Fanculo, oltre a Drake un'altro che mi è superiore...
    Dopo quello scatto di rabbia iniziò verso l'Akuma una ramanzina bella e buona, come un vero savio fa con i propri allievi, anche se manco lo conosceva veramente.
    Mah....
    Vedendo che la siatuazione si era leggermente calmata, o almeno Itai era adesso calmo, tornai a parlare rivolto verso esso.



    Beh senza dubbio sei veloce Itai San...
    Comunque come stavo dicendo è la morte del mio maestro, il messaggio che vengo a portarti e detto ciò, l'unica cosa che quì mi tratteneva, è stata risolta quindi chiedo il permesso di recarmi fuori dal villaggio in modo pacifico.
    Il Genin quà dietro ha la bocca larga, per questo me ne andrò via, altrimenti potrei non essere più padrone di me stesso.



    Presi un respiro profondo, poi continuai rivolto verso il Kiriano travolto da Itai.



    Devo ringraziare il tuo superiore per non aver creato un grosso casino, metti la testa apposto, addio...
    Eroe della Nebbia...



    Detto ciò mi voltai salvo altre cose, ed iniziai a percorrere la via principale della Nebbia, dovevo tornare in armeria a riprendere i miei effetti, poi sarei potuto uscire da quel buco schifoso.
    Dopo alcuni passi però, mi voltai...



    Ah! Biondino... se vuoi che io saldi il mio debito con te non devi fare altro che seguirmi!



    Continuai a camminare, senza preoccuparmi di altro, avrei ignorato risposte da parte del biondo, ovviamente avrei considerato Itai, ma non il suo compagno.




     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    image


    Non mi piaceva quella situazione, per niente. Dopo le mie stesse parole, Itai si dimostrò alquanto tranquillo. Seppure gli spiegai la situazione, egli disse che non avrebbe permesso a due fogliosi di picchiarmi. Normalmente, per una cosa del genere, la gente viene punita, ma andava tutto terribilmente liscio, ed io volevo il sangue, il dolore.
    Fu non appena pronunciai la parola "traditore" che mi vidi sfondare la porta e trascinarmi fuori dalla locanda, ma mi limitai soltanto a sorridergli nel mentre mi teneva nella sua "morsa". Poi risposi...

    Puoi stare qui da una vita, o da quanto vuoi, ma per me rimarrai sempre e solo un traditore...
    Composi il sigillo della Capra, e sparii dal suo abbraccio, ricomparendo sul tetto della locandina.
    E non mi servono i tuoi consigli Itai... per quanto ti possa rispettare come ninja, dal lato umano rimarrai sempre ciò ch'eri.
    Lo capivo, capivo il suo Destino, ma nelle sue vene scorreva un sangue foglioso, ovvero un sangue irrimediabilmente debole rispetto al mio. Lo stimavo come combattente, ma lo disprezzavo come persona, ed una tale situazione era irrimediabile viste le mie opinione al riguardo di quelli come lui.
    Poi mi girai verso quell'altro tipo.

    E tu... non capitarmi più sotto lo sguardo, altrimenti non ci sarà più un Jonin a proteggerti dalla mia furia.
    Quindi rivolsi il mio sguardo in direzione del Genin foglioso.
    Cresci.
    Dopo le ultime parole, andai via di lì. Qualche mia congettura me l'ero fatta, ma l'avrei tenuta per me.
     
    .
1310 replies since 19/10/2005, 16:10   17545 views
  Share  
.