A caccia di gregari

[D11] | Free Gdr

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    Basta così. Keima fermò la marcia, con le ridicole alucce da fata che si muovevano appena per la brezza. Pooh lo guardò con aria interrogativa (non che la sua faccia cambiasse..anzi) Questo è il punto ideale per comunicare...vedi? Indicò alcuni ammassi rocciosi. Le linee di forza che passano tra quelle strutture amplificano notevolmente il campo mentale. Forza, aiutami a prepare il posto!

    Pooh, che tutto sommato non era abbastanza sveglia da avere una propria opinione, si limitò a fare quanto le veniva richiesto. In pochi minuti i due avevano raccolto delle pietre e le avevano disposte in cerchio. Quindi Keima poggiò un campanello su ognuna di esse, sedette al centro a gambe incrociate e iniziò a salmodiare qualcosa, provocando ogni tanto un tintinnio con uno spiedo.

    Continuò così per quasi un'ora, senza fare altro, quindi si sarebbe alzato, deluso. Niente da fare...senza dubbio queste antenne che mi ha venduto quel mercante sono difettose....che scemo sono stato a pagarle tanto... Si trappò le ali dalle spalle, calpestandole. Bene...dove stavamo andando?

    Pooh fece spallucce.

    Mmmmhh....non ricordo bene....ma mi sembra che centrassero le popolazioni indigene di Tau Ceti. Pooh annuì vivacemente. Si, ma allora dove andiamo? Pooh indicò la direzione da cui erano venuti.

    Perfetto!

    A meno di qualche intervento esterno, i due sarebbero tornati a Suna, concludendo con un nulla di fatto la missione. Anche se a quel punto sarebbero stati verosimilmente rimandati in cerca del kiriano...solo che stavolta ci sarebbe stato anche lo Yakushi (e forse Keima avrebbe avuto due o tre fratture scomposte)

    E dato che solo loro avevano le indicazioni sul luogo dove andare, Fujiko rischiava di veder sfumare la sua indagine...
     
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  2. Fujiko M.
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    Un'ora di snervante attesa poteva far cedere i nervi anche alla persona più paziente. Non fosse tanto per il non far nulla, quello era sopportabile persino in un ozioso, quanto per quello che si era costretti a guardare.
    Imboscata dietro ad una conformazione rocciosa al riparo dal sole sotto tre alberi, Fujiko se ne stava appostata a scrutare i due otesi.
    Sulle prime non capì quanto stessero facendo: costruire un cerchio di sassi appoggiandoci dei campanellini non rientrava di certo nelle cose logiche di un normale essere umano.

    image

    Decise d'intervenire non sapendo ancora perfettamente come.
    Uscì allo scoperto facendo ben attenzione a non destare sospetti e ancora meno a produrre rumori. Nel parlare avrebbe camuffato in parte la sua voce giusto per non destare sospetti ma nulla di così difficile per chi praticava l'arte del raggiro.

    In quel momento Keima stava perdendo la pazienza, sbuffando e inveendo contro le ali prontamente strappate e calpestate.
    Nella loro discussione Pooh indicò verso Fujiko, sebbene puntasse il dito per indicare Suna. A quel punto la donna si fermò.

    « Ahem... » schiarì la voce profonda ma ugualmente a tratti femminile.

    « Salve a voi » accennando un lieve sorriso.

    Dopo una loro prima reazione lei tentò di presentarsi sfruttando i loro discorsi.

    « Il mio nome è Oki e provengono da Nusa » aveva sfruttando una parte del suo nome anagrammato e di Suna per giustificarsi.

    Per prima cosa doveva instaurare un contatto pacifico con loro per capire quanto già sapeva e, successivamente, farsi accettare nel gruppo.

    « E così, cosa state cercando di raggiungere? » utilizzava parole in contesti generici di modo da poter rigirare il discorso come più le andava meglio.

    « Oh molto bene. Sono stata mandata qui per lo stesso motivo. Sapevano del vostro arrivo e così hanno deciso di mandarvi ad aiutare. Nemmeno io so di preciso dove si trovi il luogo che cercate ma sicuramente è qua attorno. Se ci dividiamo in tre sarà più facile »

    Eventualmente il discorso giustificatore sarebbe proseguito ma quello che Fujiko contava era essenzialmente entrare nel loro gruppo e proseguire le ricerche insieme.

    Un quarto d'ora più tardi lo trovarono. Era una piccola entrata nascosta perfettamenta da rocce di colore leggermente discostante il terreno attorno. E vi erano almeno due impronte sospette.
    Fujiko tornò a recuperarli.

    « L'ho trovato » esclamò felice e saltellante. A stare con loro, probabilmente, avrebbe dovuto comportarsi in modo assurdo convinta fossero le azioni migliori a non destare altri sospetti. Nel caso inverso avrebbe successivamente evitato.

    Quando furono tutti e tre davanti all'ingresso si accorsero però che le rocce movibili erano poche. Dietro ad esse vi era una nuova parete, liscia e marmorea perfezionata da un meccanismo nascosto. Al tocco la parete era fredda e bussando ne ritornò un suono chiuso.

    « E' sicuramente qua dietro. E' l'unica cosa più strana! »

    Fujiko era perplessa. « Non vorrei mai avesse bisogno di una chiave o di qualche parola magica tipo abracadabra... » scherzò quasi seriamente.

    Provarono a smuovere la porta ma non vi era nulla da fare., però...nascosta dalla polvere c'era un'incisione sul lato inferiore sinistro della fantomatica porta.

    "Per entrare nel covo dei C.R.U.E.N.T.I. posizionare la propria mano sinistra in alto a destra in prossimità di una prima cerniera. Collocare il piede destro in posizione opposta e fare perno con il braccio destro tirando a sè."

    I tre si guardarono esterefatti per quella posizione assurda. Fujiko si rifiutò di provare per non rendersi ridicola.

    In ogni caso il marchingegno non sarebbe scattato.

    « Ci stanno sicuramente prendendo in giro. Come si può pretendere di aprire una porta così? »

    Ora Fujiko era nervosa e adirata calciò una piccola pietra non più grossa di una mano che misteriosamente le tornò indietro sfiorandola di pochi centimetri la gamba con la quale l'aveva colpita.
    Essa, la pietra, era collegata ad un filo sin dentro la parete rocciosa. Se l'avessero raccolta avrebbero potuto leggere un'altra annotazione.

    "Se la porta non dovesse aprirsi, suonare il campanello. Grazie!"

    Ed effettivamente una sorta di piccolo pulsante pareva esserci...
     
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    I due sottoposti stavano giusto incamminandosi verso Suna, quando una ragazza si mise in mezzo. Se avessero avuto un QI superiore a quello di un carciofo, probabilmente la avrebbero riconosciuta come la kunoichi della delegazione Kiriana...ma il loro intelletto non raggiungeva quei picchi.

    Salute a te...Oki del pianeta Nusa Disse Keima, sospettoso, si inchinò un poco, come a volerla guardare da un'altra angolazione...poi all'improvviso si mise in verticale sulle braccia, osservandola al contrario. Questo è il saluto tradizionale di voialtri del settore B-six, secondo le mie fonti. Come mai non lo stai facendo? Nusa è sicuramente di quelle parti, no?

    Pooh! Pooh! Pooh pooh pooh! Fece l'altra, agitando una mano grassoccia a mò di saluto.

    Di certo erano degli abili ed esperti ninja, difficili da cogliere alla sprovvista...Sembrarono bersi ogni singola parola, ma alla fine Keima sembrava strano, come se avesse un asso nella manica. Infatti lanciò alla kunoichi uno sguardo tagliente.

    Tks...come se fosse così facile fregarmi...sciocca!

    Puntò una mano in avanti. SO BENISSIMO CHE SEI STATA INVIATA DAL COMITATO GALATTICO PER TRACCIAREI MIEI SPOSTAMENTI E VALUTARE SE SONO DEGNO O MENO DI ENTRARE NELLE VOSTRE FILA!!

    Si avvicinò con aria trionfante Tu sei una loro emissaria e la prova sono queste bio-antenne qua! Avrebbe piazzato con estrema rapidità una mano su uno dei seni di Fujiko, stringendolo con malagrazia. Tks..roba scadente...potevano farle molto meglio!! Pooh si abbandonò a un facepalm, pur senza cambiare espressione.

    [...]

    Andasse come andasse, quel gruppo male assortito era stato deciso.
    E nonostante tutto avevano trovato l'ingresso!
    Peccato per la quantomeno bizzarra metodica di apertura della caverna. Però...interessante Avrebbe mormorato Keima, con aria esperta. Sembra quasi un tipico rituale di accoppiamento tra i barbari tentacoluti di Urano...Poi guardò Fujiko e subito si corresse. Una delle lune, intendo.

    Non tardò a tentare, ma non funzionò affatto. Dovevo immaginarlo...non vedo perchè dovrei corteggiare l'ingresso della porta. Tks...ridicolo.

    Poi saltò fuori il campanello. In uno sprazzo di sanità mentale, Keima sembrò titubante. Potrebbe essere una trappola...ricordo una volta che premendo un pulsante sono stato rapito dagli alieni...era il mese scorso mi pare... In realtà Keima aveva attivato un esplosivo durante una missione..e Febh lo aveva tramortito per portarlo via prima che ci rimettessero tutti le chiappe..ma era un dettaglio trascurabile.

    Poco importava però..Pooh con la spigliatezza che la contraddistingueva, a dispetto di qualunque avvertimento avrebbe schiacciato il bottone. Pooh! Si udì un forte scampanellìo.

    Subito si aprì il terreno sotto i loro piedi, facendoli precipitare verso il basso, in un lunghissimo corridoio con le pareti unte d'olio, dove era impossibile appendersi col chakra adesivo.
    Dannazione! Un altro rapimento!!!
    E alla fine si ritrovarono tutti dentro una grossissima gabbia dalle sbarre estremamente spesse.

    Ma bene, ecco dei piccoli stupidi che hanno premuto il bottone senza stare nella giusta posa. Ora credo che io e il mio piccolo amico ci divertiremo parecchio! Era un tizio grassoccio e dall'aria poco raccomandabile, con lunghi capelli neri e unticci, e un coprifronte rigato, tanto sporco da essere irriconoscibile.

    Il "piccolo amico" di cui stava parlando altri non era che un Chihuahua dall'aria estremamente imbambolata che reggeva in braccio. Un cane con grandi occhioni dorati e un grosso fiocco rosa. Verò, Paris? Li mangerai tutti, vero?

    SANTO CIELO UN ALIENO BICEFALO DEL PIANETA GLAMOUR!!! CI DIVORERA' TUTTI DOPO AVER FATTO ESPERIMENTI SU DI NOI!!!! SALVATECI!!! SALVATECI!!!! In preda al panico, Keima si lanciò contro le sbarre e, afferratele, prese a scuoterle con tutta la forza che aveva, mentre proseguiva la sua lagna e le sue urla di terrore. Si, bravo! Disperati! AHAHAAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHA E alle urla si unì la sua risata malvagia.

    Pooh sembrava interdetta...poi, per semplice spirito di emulazione, si mise a urlare a sua volta, correndo in cerchio con le braccia alzate. POOOOOH!!!! POOOOOOOOH! POOOOOH!!!!POOOOOOOOH!!!
    In sostanza c'era un gran bel casino cacofonico.

    Senza che nè Keima, nè Pooh nè il guardiano se ne fossero accorti, però...la porta della cella era spalancata, a nemmeno un metro da loro.

    Edited by Febh - 17/8/2010, 22:30
     
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  4. Fujiko M.
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    L'irrazionalità e ridicolaggine dell'otese non aveva confini, nemmeno tra i nomi da lui citati.

    « Ehm... » imbarazzata « Ti sbagli. Nusa si trova in direzione nord nord ovest prendendo la strada per la seconda stella rossa. Lì noi salutiamo così »

    E Fujiko si prodigò in un saluto incerto quanto bizzarro stringendo a se le braccia come ad abbracciarsi, piegando la testa a sinistra e mostrando la lingua. Si sentiva un'idiota.

    Ma l'altro non le credeva e per un attimo pensò che la sua copertura fosse saltata.

    « Oh, mi hai scoperto. Ma facciamo che tu non te ne sia accorto. Potrei sempre metterci una buona parola. In fondo il posto libero è molto importante. » lo assecondò.

    Ma quando l'altro si avvicinò palpandole il seno Fujiko di pronta reazione volle tirargli un pugno in piena testa, sperando di colpirlo tanto bene da fargli male.

    « Idiota! Queste non sono antenne! E ti decurterò punti per questo errore! » gli urlò.

    Accettata la proposta di gruppo e trovata la porta, fu Keima a provare quel metodo molto strano constatando l'insuccesso. E quando arrivarono al campanello Pooh lo premette, con assoluta tranquillità, nello stupore altrui.
    Il terreno cedette e loro tre precipitarono lungo uno scivolo all'interno della terra. Le pareti erano unte e difficilmente avrebbero rallentato la corsa. Era buio e stavano sprofondando sempre di più. Atterrarono su del pagliericcio, circondati da una gabbia all'occhio molto resistente.
    Dall'altra parte arrivò una voce seguita da una figura abnorme: il loro presunto carcerario.

    Li volevano torturare e far divorare da...un innocua bestiola di chihuahua.
    Keima urlava insensatezze e Pooh era in preda al panico.

    Fujiko l'unica più sana del gruppo temeva per quella situazione ma abituata a quel genere di situazioni di pericolo tentava di escogitare un diversivo o un piano per uscire guardandosi attorno.

    Quando vide la porta della cella aperta realizzò la situazione in cui erano capitati. Non era una vera e propria cella ma più una zona di passaggio, controllata.
    Fujiko ne uscì portandosi così all'esterno della cella andando a sedersi vicino ad un tavolo di legno mal curato.

    « Mi spiace per non esserci messi nella giusta posa, ma non c'era scritto. E scusi i miei amici ma sa » fece il gesto con l'indice della mano che disegnava un piccolo cerchio vicino alla nuca « hanno dei piccoli problemi. Però sono dei bravi ragazzi. »

    Dopo un eventuale breve discorso un odore nauseante si propagò per tutta la stanza. A seguirlo in ritardo era un nano, molto minuto che a stento arrivava alla vita di Fujiko, puzzolente di un odore tanto pungente quanto vomitevole; era sporco ed unto.

    Prot-Prot Prooooot Proot-Proooooot si udì ritmicamente.

    « Aaaaahhh...Santa fagiolata!!! » esordì. « Che cos'è tutto questo baccano? » rivolgendosi al suo compare. Ogni due parole dalla bocca partivano sputacchi in ogni direzione colando qualcuno sulla sua barba molto cresciuta e poco curata.
    Su di una spalla reggeva con una mano un martello ad occhio il doppio di lui.

    Ricevuta risposta proseguì.

    « Ooooh, voi dovreste essere i nuovi arrivati. I rinforzi! Non vi aspettavamo così presto. »

    Fujiko non capiva la situazione ma sicuramente colse la palla al volo per non far cadere la copertura. Quindi grazie al suo senso d'adeguamento gli replicò.

    « Esatto. Ci siamo liberati di un impegno e abbiamo voluto anticipare i tempi. Ora siamo qui. Loro due sono i miei compagni ma non preoccupatevi troppo se possono sembrare strani » sorrise.

    « Solo che, non ci è stato specificato esattamente in cosa dovremmo aiutarvi. Qualche missione? Rapimento? Infiltrazione? »

    « Oh, nulla di così pericoloso. Ve l'ho detto, siete i nostri rinforzi ma vi spiegherà meglio la situazione uno dei capitani delle due squadre. Seguitemi. Tra poco inizierà una partita e così capirete meglio. »

    Fujiko guardò con dubbio gli altri tre che aveva alle spalle, in particolar modo i due che sarebbero usciti dalla gabbia.

    Vennero portati lungo alcuni cunicoli sotterranei, alcuni di essi si biforcavano in altre stanze all'interno delle quali potevano esserci alloggi o semplici sale con tavoli e sedie, o ripostigli.
    Giunsero all'ennesima deviazione optando per una strada che in poco li avrebbe portati a dirimpetto di un'enorme arena dalla quale, già da lontano, proveniva incitamenti e cori.
    Sotto ai loro piedi, quattro grandi gradinate sprofondavano metri e metri sotto di loro scolpite nella pietra. Al centro dell'arena, quello che dall'alto, pareva un piccolo campo di gioco.

    Più si addentravano e più i cori si facevano pesanti e carichi.

    « Ooooh! Quanto mi piacciono queste parole. »

    L'area era divisa da colori e bandiere in quattro grandi fazioni. C'era il viola e il grigio, Oto; il blu e bianco, Kiri; marrone e giallo per Suna. Blu rosso e verde infine per Konoha.

    Stavano scendendo in mezzo alla fazione otese. Fujiko ebbe timore. Forti le loro urla d'incitamento. Ancora maggiori gli sfottò. In quel momento sbeffeggiavano cantando contro Konoha.

    Bluuuu di saaaangueee
    rooooosso deeeellaaa ver-gooooogna.
    Veeeeeerde color speeeeraaaaanzaaaaa
    la Fooooooooglia che ripuuugnaaaaanza.


    Di traditooooori stai sereeeeen
    la Foglia madre ne èèè pieeeen.
    All'ooooooombra dei vooooolti
    stan i segaioooooli
    Le donne dagli occhi straaaaan sooooon, prrr!

     
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    Forse Keima sembrava star bene, ma in realtà aveva addosso una tale quantità di danni accumulati dai ripetuti pestaggi dello Yakushi, che bastò il semplice pugno di Fujiko per mandarlo gambe all'aria. Subito prese a piagnucolare Va bene, va bene, ti credo picchiarmi più, ti prego!!!

    Una scena abbastanza patetica che Pooh ebbe la buona creanza di sottolineare carezzando con la mano grassoccia la testa del suo compagno mentre ripeteva, come per calmarlo: pooooh...pooooh...

    Alla fine si formò il gruppo, e proseguirono nella ricerca del loro obbiettivo.

    [...]

    Come hai fatto a uscire?? Ringhiò Keima alla volta di Fujiko quando questa uscì dalla gabbia. Sei in combutta con loro!!! Pooh continuava a fare casino per il puro piacere di farlo, mentre il guardiano col Chihuahua sembrava essere stato preso in contropiede. Eeeeh...ma tu....non puoi...cioè... Non sembrava avere esattamente un grande intelletto.

    Poi un'altra persona si avvicinò, con dei modi degni di un gentiluomo. Keima smise improvvisamente di lamentarsi e lo fissò con intensità. Impossibile.... Sembrava vivamente scosso, persino Pooh si fermò a guardare Credevo che i Aerofagi di Antares fossero estinti...invece vivono qui sotto mentite spoglie.... Il cagnolino abbaiò, come a sottolineare la frase.

    Vennero condotti per corridoi angusti e un vero e proprio dedalo di passaggi. Keima ogni tanto si fermava a commentare l'ambiente, spaziando da "sembrano nidi dei vermi cerebrali che conquistarono Konoha tremila anni fa" a "Questa trave è sicuramente un'antenna per il controllo mentale cammuffato!" Nello specifico a quella frase fece seguito un tentativo di strappare la suddetta trave, con un rischio di crollo generale, ma Ppooh scaraventò il compagno contro una parete con un pugno (dimostrando una forza fuori dal comune) e salvando tutti quanti. Poi sarebbe andata da Fujiko, guardandola con estrema aspettativa (anche se la faccia era sempre uguale) Pooooh? Probabilmente voleva che le facessero dei complimenti per il suo gesto.

    [...]

    Alla fine si ritrovarono in una specie di stadio sotterraneo, con tanto di navate e quelle che sembravano delle squadre. Keima si avvicinò a Fujiko e le diede un colpetto col gomito, quindi sottovoce le sussurrò. Sono confuso...è un'arena per i Duelli Sauriani di Omicron Settima.....oppure un matrimonio tradizionale degli alieni di Obiates quando si trovano nelle colonie estere?

    Intanto erano partiti dei cori da osteria, che a quanto pareva canzonavano, a turno, ciascuno dei villaggi. Possibile che quello fosse un raduno di ninja traditori? E se così era....erano forse gli stessi che avrebbero in seguito attaccato e distrutto l'accademia?

    Per il momento loro erano nelle file di Oto, e la navata di Konoha rispose subito a tono.

    DIMENTICATI IL CIRCOOOOOO
    DI MOSTRI E SANGUE SPORCOOOO
    CE NE E' IN ABBONDANZAAAAAA
    AD OTO IN OGNI STANZAAAAAAA

    MALATI, STORPI E GRIIIIGI
    AD OTO SON RIUNIIIIITI
    E TRA LORO I MIGLIOOOORI
    SON TUTTI DEI RICCHIOOONIII!!!!



    E il gruppetto otese ringhiò irritato. Questi canti di corteggiamento plutoniani sono disturbanti...ma chiedo se sia qui che devo cercare quel Chono Gau.... Borbottò Tenma, in un attimo di lucidità. Ed ecco che una decina di teste della fazione otese si girarono di scatto, improvvisamente silenziose e minacciose. E stavano guardando male, molto male i nuovi arrivati.
    Perchè cerchi il campione dei Kiriani? Chiese uno degli otesi, dignignando i denti limati in modo da essere tutti appuntiti.

    Già...perchè lo cerchi??? Fece eco un altro. Non sarai mica una spia?? Un infiltrato??? Si stavano scaldando rapidamente...troppo rapidamente. Nel giro di un attimo probabilmente sarebbe scoppiata una rissa là in mezzo!

    E a complicare il tutto, Keima sembrava più che disposto a dare spiegazioni, del tutto inconsapevole della brutta aria che stava tirando. Lo cerco perchè è un nostro compagno. Dobbiamo fare squadra noi e lui, anche se non lo ho mai visto, ma è la missione che mi è stata assegnata dal sensei...lui è un chunin di Oto, un accademico e poi... A meno che non lo avessero zittito in qualche modo prima che fosse tardi, avrebbe letteralmente mandato a quel paese l'intera faccenda, lasciando tutti nei guai. Pooh a sua volta stava ferma e immobile, troppo tonta per comprendere la minaccia che li circondava!
     
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  6. Fujiko M.
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    Durante il percorso sotterraneo Keima ne tentò di combinare una delle sue. Fujiko iniziava a non sopportarlo. Pooh fortunatamente si dimostrò più intelligente salvandoli da una situazione pericolosa. Dopo aver picchiato il suo compagno la ragazza si avvicinò a Fujiko con la sua solita monoespressione. La ragazza di Kiri non capiva.

    « Sì...? Vedi di tenerlo a bada che rischiamo grosso per colpa sua » l'avvertì. Non aveva capito cosa Pooh volesse.

    Giunti nello stadio, a seguire gli insulti degli otesi, ci pensarono quelli di Konoha. La loro guida era avanti e se li stava perdendo dietro quando il solito otese aprì la bocca per dire una delle sue.
    In breve si ritrovarono circondati e come se non bastasse Keima stava spiattellando tutto il piano.

    Cercò di agguantarlo per il bavero ma inciampò in uno dei gradini e le sue mani raggiunsero le poco nobili parti di quell'uomo tenuta all'ombra del sole.

    « Taci » digrignò lei.

    Cercando di ricomporsi provò a prendere in mano la situazione facendo ricorso a tutte le sue conoscienze interpretative [Interpretazione].

    « Quello che voleva dire è che abbiamo una missione da compiere...e ci hanno chiesto di...ecco...non dovremmo dirvelo...metter il bastone tra le ruote a quel...farlocco di un campione! Ma non ditelo a nessuno o non ci riusciremo...sono convinta che ne trarrà vantaggio la vostra fazione. Dico bene? »

    « Ehi, voi lassù » urlò il nano « Non perdete tempo a chiaccherare con quei ronin di Oto. La sfida sta per iniziare. »

    Fujiko si fece largo tra la folla creatasi approffittando dell'attimo di silenzio. Sperava lo seguissero pure gli altri due.
    Intanto i cori ripresero. Stavolta attaccarono i kiriani nei confronti dei sunesi.

    Giaaaallo color foooooognaaa,
    marrooooooneee attira moooooosche
    uno squallore voi siet.


    Senza sooooldi al bar andaaaaateee
    e acqua sabbiosa voi beveeeeet
    In mutaaaaaande siete rimaaaaaastiiii
    Occhio alla sabbia
    che nel cul vi va, ooooooooooooooooooooooolè!



    Vennero condotti, salvo perdite umane nel tragitto, in un cunicolo che conduceva ad altre stanze. All'interno echeggiavano i cori.
    La stanza in cui giunsero era poco illuminata e puzzava di diversi odori. All'interno vi erano quattro figure: due uomini e due donne. Gli uni vestiti solamente di un tessuto di pelle d'animale tenuto con una cintura di spago. Le altre erano coperte anche nelle parte del seno.

    I presenti guardarono malamente, per quanto si potesse osservare, gli appena giunti.

    « Ecco, loro sono i vostri rinforzi giunti proprio in questo momento. Chono, pensaci tu a dargli le direttive. E sbrigatevi che tra cinque minuti si inizia. » disse sparendo da dove era arrivato.

    Non una parola in più che gli eventuali tre si ritrovarono alla mercè di qualche sconosciuto. Il ragazzo biondo era Chono e fu l'unico a parlare.

    « Così sareste voi gli intrepidi? » li sbeffeggiò arrogantemente. « Non durerete nemmeno un minuto...andate a cambiarvi. Là dietro ci sono altri vestiti. SUBITO! » ordinò digrignando i denti.

    Non pareva un ragazzo minaccioso fisicamente ma di certo il suo terrore psicologico poteva dimostrarsi convincente.

    Mentre Fujiko andò a cambiarsi cercando i vestiti idonei, non tanto dissimili da quelli delle donne, pensò a qualche piano per portare fuori da lì il kiriano e poi sottrarlo ai due otesi. Credeva che la parte più difficile fosse uscire, non prendersi gioco degli altri due.

    Ad un tratto si sentì un urlo acuto. « Aaaaaaaaaah! »

    Fujiko si precipitò nella stanza ormai rivestita pensando fosse stata una ragazza ad urlare. Era lo stesso Chono che terrorizzato si era rintanato in un angolo.

    « Va via! Cosa ti sei fatta? » urlacchiò il kiriano.

    « Ma è un piccolo taglietto » spiegò una ragazza.

    In quella faccenda c'era qualcosa allo stesso tempo di misterioso e assurdo. Guardava impietrita la scena. Cercò di spezzare la tensione.

    « Noi siamo pronti. Cosa dobbiamo fare? » domandò Fujiko.

    Chono si rimise in piedi ed uscì ancora traumatizzato dalla vista di una goccia di sangue.

    « Se...seguitemi... »

    Ritornarono all'aperto, o meglio nell'arena. Stavolta attraverso un altro cunicolo che li fece apparire proprio all'interno della zona da gioco.
    La sotto l'impatto visivo era totalmente diverso e traumatizzante per certi versi.

    Viooooolaaa dell'oooobliiiiiiiooo,
    griiiigio color ceeeeenere
    nel caaaaaaamposaaaaaanto marciret.


    I canceeeeelli sono chiuuuusi
    come le vostre caaaaaase.
    Mangiaaaaateeee scarafaaaaaggi
    tutta una porcheriiiiiiiaaaaa
    che schifar ci fa, aaaaaargh!



    « Attenzione!!! La gara sta per iniziare. Attenzione!!! La gara sta per iniziare » era la voce di una sorta di presentatore.

    Tutta l'arena diminuì il casino che stava creando. Quando vi fu la giusta calma l'annunciatore di cui non si vedeva l'ombra continuò.

    « Alla porta del nord la squadra sfidante di Oto, i Morti che Parlano! »

    Urla, tamburi, boati e bandiere ad accogliere l'entrata degli sfidanti.

    « Alla porta dell'est, invece, i campioni in carica della squadra di Kiri, le Checche! »

    Un tripudio di bandiere blu e bianche accompagnato da urla e boati li accolsero.

    « Le regole le conoscete tutti per cui avvicinatevi, squadre, ai tavoli in mezzo all'arena. »

    Vi erano due tavoli in legno con sopra alcuni vassoi in argento coperti da coperchi del medesimo materiale. Ancora non si capiva in cosa consisteva la sfida.
    A terra, poco sotto i tavoli, dei cuscini con i colori delle rispettive bandiere.

    Fujiko si avvicinò ad una delle ragazze.

    « Scusa, ma in cosa consiste questa sfida? »

    « Come non lo sai? Pensavo fosse rinomata questa gara... » disse lievemente turbata. « E' una sorta di gara culinaria. Una persona è chiamata "il Preparatore" e nella nostra squadra è lei » indicò l'altra ragazza. « mentre gli altri, in due tempi da dieci minuti l'uno si danno il cambio su chi sta disteso sui cuscini e chi in ginocchio di fronte alla loro testa. »

    Fujiko sembrava perplessa. « Ma...in pratica...che cosa avviene? »

    « E' molto semplice. Chi è disteso si fa preparare il cibo tra le dita dei piedi e imbocca l'altra persona inginocchiata a fianco della propria testa. Al secondo tempo ci si da il cambio. Vince chi mangia più cibo e ne fa cadere di meno. »

    Fujiko era letteralmente schifata. Guardò i piedi di Chono e della ragazza con cui aveva appena parlato. Erano scalzi...e sporchi.
    Cosa c'era di peggio? Forse niente...o forse, se l'avesse saputo, quello contenuto nei vassoi...
     
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    Mandato Keima fuori combattimento con la poco dignitosa stretta ai gioielli, Fujiko riuscì a caversela a suon di chiacchiere, mentre Pooh cercava di darle manforte nella spiegazione. Peccato che, poichè sapeva pronunciare solo il suo nome, non fu particolarmente utile in quello specifico frangente.

    Intanto nuovi inni si erano levati, e i Sunesi si lanciarono rapidamente in una risposta a tono verso i Kiriani

    Col freeeddooo e il clima duuuuro
    Vi si è gelato pure il cuuuuuu-loooooo
    Tra la neeebiaaaaa e la neeeeeveeeeee
    Siete tutti meeezeeee seeeegheee!


    Voi Kirianiiiiiii
    Siete caaaaaniiiii
    Fuori Kiiriii, vi squagliateeee
    Fate peeenaaaa andate a caaaasaaa!



    [...]

    Raggiunta la stanza dove cambiarsi, con Keima ancora in stato semicomatoso, fu Pooh la prima a tentare un approccio con Chono. Gli si avvicinò, quindi lo indicò con le dita grassocce e disse Poooooh! Poooh! Pooh! Pooooooh!

    Ma che diavolo sta dicendo questa? Keima si avvicinò un pò barcollante e biascicò Chono Gau....sono qui nel nome di Marte....devo..portarti davanti al consiglio dei saggi torturatori di Urano per insegnarti le vie della Forza! Ma levati! E con un calcione allontanò il pazzo otese.

    Decidendo di tentare più tardi, i due gregari dello Yakushi andarono a cambiarsi. Sia Keima, col suo fisico magrissimo che Pooh con le sue proporzioni tutt'altro che normali non facevano esattamente una gran figura, ma ormai erano in gioco.

    Keima era vicino a Fujiko mentre le spiegavano le regole. Inizialmente parve dubbioso Non sapevo che sulle astronavi dei Begaloriani usassero questi rituali...pensavo fossero tipici di Artemis Tau.... Quindi si avvicinò al banco degli ingredienti. Ma guarda...Pelle di Sqwartz, banane nane di Bananas XII, Funghi albini zamputi di Orione.. E continuò a elencare una marea di oscenità. Peccato che i suoi vaneggi fossero forse migliori della realtà perchè là in mezzo c'erano insetti morti, pelle di pesce, fagioli di un bizzarro colore rosa, occhi di animali e altri abominii...

    Tutto sommato, salvo forse un pò di nausea per Fujiko, andava tutto bene, quando, osservando l'ultimo ingrediente, Keima si fermò, come paralizzato. NOOO!!! Questo non deve succedere, per nessun motivo al mondo!!! Urlò all'improvviso, correndo via verso il centro dell'arena! Toccare delle larve di Kural coi piedi equivale a una dichiarazione di Guerra!!!! Molte voci nel pubblico si zittirono mentre Keima alzava le mani e cercava di attirare l'attenzione. STATEMI BENE A SENTIRE!!!! DOBBIAMO SOSPENDERE TUTTO!!!!

    Cominciarono fischi e pioggia di materiali innominabili. NON STO SCHERZANDO!!!! SE TOCCHIAMO QUELLE LARVE COI PIEDI I KURAL CI ATTACCHERANNO!!!! E FINIREMO TUTTI SCHIAVI NELLE LORO NAVI CASINO' DI LUSSO, COSTRETTI A FARE LE PULIZIE NEI BAGNI PER L'ETERNITA'!!!!

    IO NON CI STO!!! NON MI SONO INFILTRATO QUA DIETRO ORDINE DI OTO E DELL'ACCADEMIA PER SCATENARE UNA GUERRA PLANETARIA!!! NOSSIGNORE!! SONO QUI SOLO PER RAPIRE CHONO GAU E RIPORTARLO ALL'ACCADEMIA NINJA!!!!


    Fujiko era troppo lontana per impedirgli di parlare stavolta...e ben presto ci fu un silenzio assoluto...e un senso di minaccia crescente. Gli altri partecipanti guardavano Fujiko, Keima e Pooh con un misto di incredulità e irritazione. Chono Gau, invece, sembrava completamente spiazzato Come sarebbe riportarmi all'accademia??? Io sono un essere malvagio, un giunto di potere dedito a diffondere caos, morte e devastazione nel mondo, come potrei far parte dell'accademia?? Sono scappato appunto per perseguire il mio scopo e distruggere il mond... Non fece a tempo a finire la frase, perchè Pooh gli si era avvicinata pian piano, e gli mollò improvvisamente una sberla colossale, scaraventandogli la faccia a terra (anzi, per essere precisi alcuni centimetri sottoterra) Quindi lo afferrò per un piede e indicò un'uscita. Poooh!!!

    Fu l'inizio del caos più assoluto...con ninja traditori pronti a gettarsi nell'arena dagli spalti per linciare i tre "rinforzi"
     
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  8. Fujiko M.
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    Quella missione era un suicidio, non più un'infiltrazione. Keima ancora una volta non aveva taciuto. Questa volta era saltato tutto all'aria. Non c'era possibilità di fermarlo perchè troppo lontano. Non c'era modo di fermare quei traditori che iniziavano a rumoreggiare sugli spalti e a scendere verso l'arena.

    Sebbene i corpi di quei traditori kiriani fossero sporchi e segnati dalle fatiche, alcuni tratti fisici erano ancora abbastanza visibili. Quei capelli grigiastri nascondevano certamente una capigliatura dalla colorazione più chiara. Mentre le donne dal corpo non magro, non grasso davano alla vista linee sinuose accattivate da sudore e fango.

    « Che sta farneticando? » disse inorridito l'uomo del gruppo kiriano. Un ragazzo ben piazzato e alto più di Fujiko.

    « Cretino... »

    « Si può sapere chi siete? » domandò la ragazza irritata.

    Che cosa poteva inventarsi? Si trovava stretta nella morsa senza possibilità di fuga. Aveva bisogno di un'uscita o non avrebbe più rivisto la luce del sole.
    Intanto Pooh aveva steso Chono, recuperato per un piede ed individuato un'uscita.

    « ... » era senza parole. Non sapeva più che fare.

    « Di là » incalzò l'altra ragazza dando corda all'intuizione di Pooh.

    Quattro traditori - di cui uno trascinato - e tre accademici si trovarono a fuggire per l'unica uscita che gli si presentava davanti.
    Fujiko, da canto suo, non avendo altre possibilità li seguì. In testa stava guidando il ragazzo.

    « Chiamate i nukenin!!! » si sentì echeggiare una voce quando gli altri imboccarono l'uscita.

    Qualche secondo più tardi - i fuggitivi non l'avrebbero potuto vedere ma di certo udire - una folta schiera di ninja stava attraversando gli spalti e l'arena scavalcando i ronin per poi immettersi nel tunnel. Erano sbucati da vicine postazioni. Quel dedalo di tunnel nascondeva troppe insidie. I nukenin li avrebbero raggiunti in breve tempo se non avessero trovato una soluzione.

    « Ci dite chi siete in realtà? Di certo non avete l'aria da traditori »

    « E' complicato...cerchiamo un'uscita prima. »

    « L'unica uscita è l'ingresso »

    « Allora dove stiamo andando? »

    « Ragazza, non ti pare di fare troppe domande? Finora non ci hai risposto. »

    « Non c'è tempo per queste spiegazioni. Non è una cosa breve. »

    « A destra » indicò la ragazza al suo amico.

    « Cerchiamo di aggirare l'ostacolo, ma non sarà facile. I nukenin sono svelti. Se non aumentiamo il passo ci raggiungeranno in breve. »

    Un minuto dopo, il gruppo in fuga era circondato.

    [...]

    Si risvegliarono tutti quanti, chi prima chi dopo, ognuno all'interno di una cella diversa. C'erano Fujiko, Keima, Pooh, Chono, e i tre amici di Chono. Con loro non avevano nessuna arma. Erano stati privati di tutto il loro equipaggiamento.
    Solo Fujiko aveva ancora due spiedi infilati tra i capelli, a trattenerli. Non glieli avevano tolti.

    « AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! » una sadica e familiare risata echeggiò nel sottoterra.

    « Wof Wof! Woof woof wof! » l'abbaiare acuto di un cagnolino.

    « Sì Paris. Li sbranerai tutti quanti! E poi potrai nascondere le loro ossicina. Guarda quella, ha tanta ciccia. Ti piacerà! » riferendosi a Pooh.

    Il loro carceriere, o presunto tale, era lo stesso uomo incontrato per primo all'ingresso del covo.

    « E così eravate qua come aiuto alla squadra ronin, eh?! Ma che bella scusa che vi siete inventati. »

    « Wof! »

    « Vi tortureremo prima con le pinze, poi con dei seghetti, ed infine cospargeremo le vostre ferite di sale e aceto. »

    « Wof! »

    « A Paris piacerà, vedrete »

    « Wof! Wof! »

    « AHAHAHAHAH...AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH...AHAHAHAH...AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH » e sparì nel buio.

    « Wof! »

    In quella zona erano gli unici prigionieri. Non vi era nessun'altro. Pareva vi fossero delle ossa in qualche cella più lontana ma complice l'oscurità e la distanza non si capiva bene.
    Ad ogni modo non vi era via di fuga da quelle sbarre in acciaio.

    I ronin erano stranamente tranquilli. O forse rassegnati.

    « Grazie per averci messo in questi casini » digrignò una delle due ragazze.

    « Potevate non aiutarci. Ve la sareste cavata. »

    « Ragazza, non sei l'unica a nascondere qualcosa. »

    « Come? »

    « Abbiamo trovato un'opportunità di fuga in voi. Ma a quanto pare non siete stati d'assoluto aiuto »

    « Già...fatti a fidare delle ragazze... »

    « Taci Gai! Se non fosse per me e Iori ora saresti ancora nei pasticci. »

    « Me la so cavare benissimo senza di voi »

    « Infatti si è visto come penzolavi felice con una corda attorno al collo. »

    « Li stavo prendendo in giro »

    « Smettetela di litigare. Non servirà a niente. Piuttosto troviamo un sistema per uscire da qui entro un'ora. Avete qualche idea? Tu ragazza dal nome non ancora svelato? »

    Non ci fu risposta.
     
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    Per le dodici orbite tentacolari dei venusiani! Come hanno fatto a capire che ci siamo infiltrati??? Chiese Keima all'improvviso, stupito dalla rapida piega che avevano preso gli eventi. POOOHH! POOOOH! POOH! POOOOOOH!!! Lo rimproverò la sua compagna...non che si capisse cosa dicesse, ma fu sufficiente per mettere le ali ai piedi dell'occhialuto idiota.

    L'intero gruppo imboccò una via d'uscita, cercando di guadagnare terreno. Bene! Se fuggiamo in così tanti sarà più difficile catturarci per quegli alieni! Anche se uno o due cadessero e venissero sottoposti poi ai loro innominabili esperimenti, gli altri avrebbero comunque delle buone chanches! Meglio essere in molti quando si fugge, ho un sacco di esperienza per queste cose!! Incredibile quanto il cervello di quel disturbato riuscisse a filtrare tutte le informazioni in modo che combaciassero con la sua alienazione mentale! Pooh.... Fu il tiepido commento dell'altra kunoichi....velato da un briciolo di accondiscendenza.

    Taci pezzo di cretino! E' solo colpa tua!!! Ringhiò una delle donne che stavano scappando con loro. Quelli sono pazzi, se ci raggiungono finisce che ammazzano anche a noi!!! Nel mentre Chono Gau stava accumulando un notevole numero di commozioni cerebrali, visto come veniva sbatacchiato qua e là durante la corsa.

    OK! So io come fermarli!!! Avrebbe gridato ad un certo punto Keima, non appena svoltarono a destra. Sfortunatamente mentre cercava di mettere mano al suo equipaggiamento (che non aveva, dato che erano tutti in costume) inciampò malamente, dando inizio a quello che viene comunemente chiamato "Effetto Domino"

    Accidenti....dovevano avere un intralciatore tachionico... Fu il suo unico commento non appena li circondarono. Fu anche l'ultimo, dato che tutti i membri del gruppo, e forse anche Fujiko, si accanirono su di lui con un chiaro intento omicida. Solo l'intervento dei Nukenin gli salvò la pelle...in ogni caso erano stati presi.

    [...]

    Keima era ancora fuori combattimento, il che era probabilmente un bene per tutti. Chono invece si era un pò rimesso in sesto, e stava borbottando qualcosa sul genere Distruggere...vendetta...squartarli e poi strangolarli col loro intestino. Non avrò pietà, non ci sarà pace, io distruggerò ogni cosa e sterminerò ogni forma di vita... Nel mentre dondolava su sè stesso, mordicchiandosi le unghie.

    Pooh lo guardava con la solita inespressività, quindi si girò verso gli altri e, sollevando una mano, si presentò: Pooh!

    La minaccia del traditore Inuzuka e del suo Paris non fu particolarmente sentita dai prigionieri, ma comunque la loro situazione non era delle migliori: chiusi in una cella con sbarre d'acciaio. Se restiamo qui finiremo ammazzati... Disse d'un tratto Choo, sollevandosi. E non posso morire, devo distruggere il mondo prima!

    Pooh! gli diede manforte la rotonda Kunoichi, annuendo, quindi indicò le sbarre, e poi sè stessa. Forse intendeva che poteva occuparsene lei...ma anche supponendo che potesse aprire la porta...come fare a scappare senza venire presi nuovamente? Gau si alzò, cominciando a girare in tondo, con gli occhi iniettati di sangue. Se scappiamo da lì non uccideremmo abbastanza persone....non ne varrebbe la pena...

    Sembrava che non ci fossero soluzioni....ma ecco che una giunse, inaspettatamente, da Keima, che si era rialzato e, sebbene pesto e sanguinante, aveva inforcato gli occhiali e si guardava intorno con aria esperta. Una tipica prigione Hiranti...direi di terzo o quarto tipo. Non hanno ancora fatto esperimenti su di noi quindi è il caso di scappare. Keima era stato progettato e cresciuto come stratega...aveva un QI pari a 500, ma sfortunatamente riusciva ad applicarlo solo a ciò che riguardava gli alieni.
    Ma se era convinto di essere su un'astronave e pensava di dover scappare, allora si poteva contare su di lui!

    Pooh potrebbe spezzare o piegare quelle sbarre a sufficienza per farci passare. E il rumore attirerebbe le guardie, e noi potremmo aggredirle per sopraffarle.

    Adoro colpire di nascosto e sbudellare...ringhiò deliziato Chono.

    Credo dovremmo catturarli, in realtà...e farli parlare per avere la planimetria dell'astronave...non possiamo uscire e basta, bisogna arrivare ai moduli di salvataggio.

    Grazie al Rariatto, una tecnica di Oto simile a un Lariat, dalla incredibile potenza offensiva, Pooh poteva avere la meglio sulle sbarre. Poi tutti si sarebbero nascosti usando il chakra adesivo per stare sul soffitto, così da non essere visti. Chono, usando le sue capacità furtive e una semplice Tecnica dell'Occultamento, sarebbe rimasto fuori dalle sbarre, pronto a spingere i nemici attraverso il varco, così che gli altri potessero sottometterli.

    Questo a meno che non ci fossero idee migliori...
     
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  10. Fujiko M.
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    Dall'inizio di quell'avventura disastrosa, Keima era il problema. Sempre per colpa sua avevano rischiato più volte ed infine anche la cattura rocambolesca.

    Si trovavano in prigione e Fujiko era preoccupata più per la sua sorte che quella degli altri. Doveva uscire in qualche maniera e mettersi in salvo anche a costo di sacrificare gli altri prigionieri.
    Stava ascoltando le parole del gruppo di Oto e degli altri ronin lì presenti che in un certo verso avevano partecipato alla fuga per chissà quale motico.
    Da un lato poteva essere interessante saperlo ma non avrebbe giovato a nulla finchè erano lì dentro.

    Poi da Pooh e Keima arrivò l'intuizione. O quantomeno un tentativo di fuga. Scontato e semplice. In tutto quello Fujiko vedeva grossi problemi, e ne era convinta. Ma tutti parevano sicuri, tranne il trio di ronin delle due donne e l'uomo.
    E fu una di loro a dire una frase rivelatoria.

    « Non servirà catturarli. Conosciamo la strada per l'uscita. L'unico vero problema è costituito dall'eventuale rumore delle sbarre, dalla presenza di guardie nelle vicinanze...ma dubito possano essercene al momento...e da quanti incontreremo lungo la fuga. »

    « Vuoi dire che una volta fuori da queste sbarre sarà piuttosto facile? »

    « Più o meno » rispose a Fujiko.

    Pooh si apprestò a forzare le barre causando un lieve rumore metallico. Da fuori non giungevano suoni.
    I prigionieri uscirono ed attesero in silenzio ma nessuno arrivava.

    « Andiamo. Iori facci strada. »

    « Vado » e la ragazza partì in testa al gruppo dimostrando di conoscere bene il cammino.

    Giunsero all'ingresso delle prigioni ma non v'era presenza di nessuno. Iori controllò i cunicoli ma ancora niente. Li condusse per diversi minuti tra i meandri di quei sotterranei senza problemi. Conosceva molto bene le strade e la sua era una memoria molto solida.

    In un'ipotetica planimetria erano a circa un terzo di distanza dall'uscita.
    Presso una delle sale vicine udirono alcuni schiamazzi. Gai fece il segno di camminare in alto per evitare di essere visti nel passaggio.
    Man mano che procedevano applicavano la stessa tattica evitando così numerosi ostacoli.
    Ma c'erano alcuni di loro che non potevano essere aggirati semplicemente perchè in mezzo al cammino.

    Si nascosero in una stanza vuota. attendendo che passassero.

    « Che idioti! Trasformiamoci da alcuni di loro. Non avremo di certo problemi sino all'uscita. »

    L'idea semplice era fin troppo ovvia che nessuno ci aveva pensato? Ognuno di loro si trasformò in un personaggio intravisto nell'arena.
    Finalmente uscirono indisturbati e a metà cammino avevano già incrociato qualche "falso alleato" salutandolo.

    Lungo una diramazione intravidero della luce.

    « Quella è l'arena... » spiegò Gai. « Evitiamola se possibile »

    « Ho le mie cose laggiù... »

    « Dimenticatele »

    Fujiko era contraria a lasciare il suo equipaggiamento e quanto di poco aveva in quel posto. Era pur vero che dovevano salvarsi in fretta.

    « Recupero per tutti e torno. Farò in fretta »

    « No! Dobbiamo andare »

    Ma Fujiko si era già mossa.

    « Toshiko...seguila. Noi andiamo avanti. Raggiungeteci il prima possibile. »

    Così il gruppo si era diviso. Da una parte Fujiko seguita da Toshiko per recuperare i propri effetti, dall'altra il restante gruppo di cinque persone che proseguiva spedito verso l'uscita.

    Fujiko si fece guidare da Toshiko nella stanza dove qualche tempo prima avevano lasciato tutto. Ritrovarono i loro vestiti ed oggetti. Li misero assieme alla meglio recuperando una sacca di iuta dalla stanza.
    Poi, un sibilo continuo.

    « Che cos'è? » domando Fujiko.

    « E' l'allarme. Qualcuno deve aver notato che siamo scappati. Di qua! »

    Ora iniziavano i problemi.

    Nel frattempo gli altri erano prossimi all'uscita quando s'imbatterono in una decina di loro fermi a parlare e ridere.
    Il problema era uno solo. Tra i ronin c'erano due persone identiche a quelli in cui si erano camuffati Gai e Keima.

    E il problema sarebbe diventato doppio da lì a due minuti in quanto l'allarme stava per essere annunciato.
     
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    Tra corridoi, rapidi scatti e momenti al fulmicotone, la fuga sembrava andare abbastanza liscia. Certo, ci fu il problema di Keima che con la Henge divenne uno strano essere verde con tre occhi e quattordici zampe, ma che si reggeva su tre tentacoli fucsia. Che c'è? Siamo su una nave aliena e gli Ssschjkkkw sono tra i più socievoli, se anche mi trovassero non penserebbero che sono una cavia da laboratorio fuggita!

    Io dico di dar fuoco a tutto e sentirli gridare di dolore! Fece eco Gau, con il solito approccio allegro alla vita

    Pooh! Non era chiaro quale delle due proposte la ragazza stesse appoggiando, ma aveva l'aria di divertirsi...

    [...]

    Di fronte al gruppetto di Ronin, però, tutto si fermò, come congelato. I nemici non li avevano ancora notati, ma di certo non sarebbero riusciti a tornare indietro senza venire scorti. Era una di quelle situazioni in cui il primo a parlare, se calibrava bene le parole, di solito riusciva a spuntarla, o quantomeno a raccogliere più consensi.

    Sfortunatamente per tutti...il primo a parlare fu Keima.

    OH NO! COPIANO IL NOSTRO ASPETTO!!! DOVEVO ASPETTARMELO!!! il suo henge-volto digrignò i denti, estraendo un Kunai. Stava per aggiungere qualche frase sul genere "i vostri Baccelli ci hanno già analizzato" o "le pareti della nave sono ben cammuffate, ma il tocco dei mutaforme tripodi di Artemis Tau è inconfondibile" quando Henge-Gau, con inaspettata prontezza, gli puntò un Kunai alla gola.

    Chiariamo, Gau non aveva certo più buonsenso di Keima...dopotutto era figlio del medesimo progetto segreto. Dunque non era intervenuto per fermare sul nascere quella che sarebbe stata la frase più devastante per la situazione...ma piuttosto aveva deciso in quel preciso momento, senza motivi particolari, che uccidere Keima e spruzzare tutti col sangue del suo collo sarebbe stato divertente.

    Non sembrava che le parole del folle otese fossero state recepite dal gruppetto più avanti, ma con l'allarme in atto, quanto ci sarebbe voluto prima che quelli cominciassero a cercare e li trovassero?

    Ma allora sei anche tu uno di loro? Sussurrò Henge-Keima a Henge-Gau, mentre quest'ultimo aveva un sorriso decisamente poco rassicurante...prima di essere atterrato da una pesante manata di Henge-Pooh. Il rumore ovviamente attirò l'attenzione..e quando il gruppetto più avanti accorse, trovò sia Gau che Keima (ancora sotto Henge) a terra semisvenuti (l'ex-kiriano aveva trascinato l'altro imbecille con sè nella caduta)

    Cosa è successo? Era la voce di uno del gruppo. Ormai erano stati scoperti. Restava solo da combattere. Tutti (svenuti e Pooh esclusi) erano tesi come corde di violino. Poi uno dei nukenin si rese conto che c'erano due doppi. Ehi! Ma quello a terra è Ushio-kun! E quello è Doryo!!! Indicò i due fuggiaschi sotto Henge....poi si voltò di scatto verso quelli nel suo gruppo. Ma se loro sono qui..e Ushio è svenuto...si può sapere chi siete voi??

    Ma che stai dicendo?? Non essere stupido, sono Ushio, e quello è un impostore!
    Stupido a chi?? Scommetto che sei uno degli accademici trasformato...e anche tu! Indicò l'altro doppio. E se invece fossi tu a essere un accademico trasformato e li stessi coprendo??

    Tutti nel gruppetto snudarono l'acciaio e presero a guardarsi in cagnesco. Sembrava esserci una scissione...quelli dalla parte di Ushio e quelli contro. Di lì a poco sarebbero venuti alle mani...sarebbe bastata una piccola spinta nella giusta direzione...
    In ogni caso, erano talmente presi dal loro litigio e dal duello di sguardi, che volendo il gruppetto di fuggitivi sarebbe potuto sgattaiolare via indisturbato, incurante anche dell'allarme.

    Comunque andasse, proseguendo per la strada indicatagli, avrebbero presto raggiunto l'uscita. C'era un solo problema: Paris.
    L'irritante cagnetto e il suo ipocerebrale padrone erano a guardia della stretta scalinata scavata nella roccia che portava ai livelli superiori, all'aperto.

    Non sarebbe stato difficile superarlo con la semplice forza dei numeri, o anche con qualche parola ben assestata. Ma c'erano alcune cose che i fuggitivi non sapevano. Avvicinandosi al guardiano, infatti, Keima avrebbe sparato una delle sue frasi più emblematiche. Ho sete...
    Potresti bere il sangue che sgorga dal cuore appena strappato dal petto di qualche orfano innocente. Disse candidamente Gau, con quel suo sorriso inquietante. ..No, grazie...senta, lei, alieno bicefalo del pianeta Glamour, non potrebbe darmi un pò del suo liquido spinale?

    EEEEH?? MA che ha detto quel tizio, eh Paris?? Il cagnetto in realtà stava ringhiando già da un pò..e quando abbaiò improvvisamente la Henge si spezzò. Ma tu guarda.... Sussurrò il ronin con aria minacciosa...

    ..Turisti? Siete qui per il torneo? Comunque non posso farvi passare, ci sono dei prigionieri in fuga, molto pericolosi...ma perchè il travestimento?

    Non era esattamente un genio, ma non se la sarebbero cavata con le sole chiacchiere...inoltre Paris aveva un che di inquietante. Inquietante con la I maiuscola.
    Anzi, pure con la Q maiuscola.
     
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  12. Fujiko M.
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    Toshiko e Fujiko avevano recuperato il malloppo e si apprestavano a raggiungere gli altri correndo lungo i corridoi.

    Il gruppo rissoso che aveva incontrato l'altra parte dei fuggitivi era ancora troppo impegnato a darsi la colpa l'un con l'altro.

    « Eccoci! » urlò Toshiko non appena riconobbe alcuni dei loro. « Ci sia... »

    Svoltando completamente l'angolo si accorsero, le due ragazze, che un ostacolo impediva di continuare. I ronin erano bloccati dal guardiano con il solito cane, due figure ormai ricorrenti fin troppo in quella giornata. Pareva destino che si trovassero ogni volta davanti alle loro uniche vie di fuga.

    « Ehy, altri turisti? Paris, ma quando sono arrivati? Mica ero in bagno a gustarmi quel buon cosciotto? Perchè non mi hai avvisato? » e gli diede una strigliata.

    Di rimando il cane, Paris, iniziò ad abbaiare al suo padroncino.

    « Paris, buono! Buono ho detto! » e cercò di allontanarlo con un piede.

    Il cane non perse tempo e lo azzannò voracemente.

    « AAAAAAAaaaaaaHHHHHHHHhhhhhh!!!! »

    Silenzio e stasi.

    « AaAaAaAaAaAaAaAaAaAaAHhHhHhHhHhHhHh!!!!!!! »

    Paris si era attaccato con tutti i suoi denti e non aveva intenzione di mollarlo; pareva in grado di tenere sott'occhio la situazione e se non fosse stata per la sua minuscola taglia si sarebbe detto che Paris fosse il capo là dentro.

    « Ok ok! ScusaAaAaAaAaAaA! Non lo faccio più!!! »

    Ma il cane non mollava.

    « Sì sì va bene, la prossima volta darò anche a te un cosciotto! »

    « Scusate ma noi dovremmo uscire » azzardò Gai intuendo l'assurdità di quella situazione. In fondo non doveva essere così difficile scappare, volendolo.

    Paris lasciò la presa e puntò Gai, abbaiando una volta.

    « Paris dice di no. Non ora che c'è una fuga di prigionieri. E voi mi parete alquando sospetti! Paris, controllali! » ordinò puntando loro il dito indice della mano destra.

    Obbediente il cane si avvicinò con classe alle loro gambe e le annusò una ad una. Iniziò da Gai, si spostò appena dello spazio necessario per alzare la gamba e rilasciare un liquido giallastro: urina.

    « Che sta facendo! Ehy, non pisciarmi sui piedi. » Tentò di scrollarsi quel liquido maleodorante invano.

    Intanto Paris stava riservando lo stesso trattamento a tutti, uno ad uno. E nessuno dei presenti di certo voleva lasciarsi marcare; nonostante cercassero di evitarlo Paris magicamente si trovava alle loro spalle e li sorprendeva.

    Quel cane era sempre più strano ogni minuto che passava là sotto.

    « Bravo Paris, e ora il tocco finale. Vediamo se sono dei fuggitivi. Se il liquido rimarrà giallo allora vi farò arrestare. »

    Quelle parole risuonavano assurde e allo stesso tempo minacciose. E per quanto la scienza potesse fare progressi assieme alla chimica, l'urina rimaneva urina, a vedere.

    « Moooolto maaaale. Io direi che abbiamo un problemino qua. Paris tienili sotto controllo mentre chiamo rinforzi. »

    Il guardiano si avvicinò ad un apparecchio che molto probabilmente serviva per comunicare.

    « Morea » richiamò l'attenzione dell'altra ragazza « hai ancora quelle tue trappole? »

    Uno sguardo d'intesa fece capire che la ragazza qualcosa aveva in serbo.

    « A terra ragazzi » disse con tranquillità tirando fuori dai suoi abiti da arena qualcosa che assomigliava ad una pallina malformata.
    La lanciò poco più avanti e si accasciò a terra. Gli altri suoi compagni la imitarono, compreso Gau. Fujiko non se lo fece ripetere.

    Il guardiano si voltò non capendo la situazione. Improvvisamente un piccolo tornado dal diametro di tre metri si propagò all'interno risucchiando al suo interno il piccolo cane Paris che con le esili zampe si tratteneva al suolo. Pure il guardiano, piccolo ma grosso, venne ben presto risucchiato e fatto vorticare al suo interno.

    « Era l'ultima. Quindi appena finisce vediamo di scappare svelti. »

    L'effetto del tornado durò ancora pochi secondi, secondi durante il quale l'aria aveva vorticato velocemente scombussolando momentaneamente il senso d'orientamento e i riflessi delle due vittime.

    « Ora! »

    Si rialzarono in piedi oltrepassando i corpi disorientati. Avanzarono in linea retta verso l'unica presumibile via d'uscita che dava la parvenza di salire all'aria aperta.

    Il tunnel era stretto a sufficienza per due persone affiancate e delle torcie illuminavano la via. Corsero per diversi metri mentre da lontano li raggiungeva l'eco del guardiano e l'abbaiare stordente [Il latrato colpisce l'udito causando problemi di Equilibrio].
    La strada si divise in due canali. Si fermarono sapendo invero di non aver molto tempo.

    « A destra! »

    « Sì, vero, prima non esisteva quella uscita. C'è una corrente d'aria se ci fate caso »

    « Io vado a sinistra. Avranno senz'altro cambiato le uscite. Se volete farvi maciullare andate pure! »

    « Non dividiamoci Gau, è rischioso per entrambi »

    Non riuscirono a convincerlo e a malincuore i tre compagni imboccarono la via destra mentre Gau andava a sinistra.
    Fujiko era combattuta. Gau era un obiettivo degli otesi ma dopo quello che era accaduto, andare con gli alleati di Febh era un rischio enorme. Aveva avuto le informazioni che cercava, seppur poche e l'aveva visto in volto. Avrebbe pensato a lui una volta uscita da là sotto.

    Guardò gli altri e seguì a destra pure lei.

    Entrambe le uscite portavano all'esterno a non più di dieci metri di distanza...

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    « FUJIKO »

    « GAI »

    « TOSHIKO »

    « MOREA »
     
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    La strada era bloccata, e mentre Gau guardava il cane avvicinarsi, con gli occhi iniettati di sangue, Keima si avvicinò a Fujiko, con un'espressione di serio disappunto e preoccupazione ...Quell'essere riesce a scindersi....come posso aver fatto un errore di valutazione così grossolano? Non era un alieno bicefalo! Devono essere un normale essere umano e un cane!!!

    Apriti cielo, si poteva gridare al miracolo! Possibile che le botte ripetute avessero finalmente distrutto la parte del cervello del ragazzo che "alienificava" tutto quello che vedeva? Il taglio deciso degli occhi e l'aria assorta sembravano rivelare quello che, forse, era il vero aspetto del ragazzo. Una mente, allenata specificatamente per dominare quelle altrui.

    Dovremmo cercare di liberarlo dal controllo mentale... sussurrò ancora. Ok, forse non era del tutto libero dalla sua psicosi, ma perlomeno si era moderato parecchio. Anche se dopo quegli orribili esperimenti per fonderlo con il cane, consentendo comunque la scissione... Scosse la testa, amareggiato ..temo che sarà impossibile, avrà il cervello fritto...se solo avessi il mio galvanizzatore corticale...

    Pooh... Commentò puntualmente l'altra Kunoichi, senza particolari inflessioni. Ti capisco...è triste.

    Fortunatamente gli altri membri del gruppo erano un filino più svegli. Gau, abituato agli altri ninja, si gettò a terra al segnale. Dopotutto era solo uno psicopatico violento, ma per il resto non era stupido. Keima stranamente reagì in maniera sensata, per una volta, gettandosi a terra e trascinando con sè la rotonda compagna, mentre la trappola dava i suoi frutti!

    [...]

    Nella concitazione che ne seguì, i due gruppi finirono separati. Gau, Keima e Pooh da un lato. Fujiko e gli altri ronin dall'altro. Due diversi percorsi, forse senza uscita...

    [Gau-Keima-Pooh]

    Fermiamoci un attimo, non ci inseguono. Gau si arrestò pian piano. Faceva da apripista, e poggiò la mano sottile sulla parete. Un crudele gioco di luce faceva brillare quasi le unghie, dando alla scena come un tocco inquietante e quasi sovrannaturale. Potrebbero avere dei segugi harlockiani, con la testa scheletrica e tutto il resto... Borbottò un preoccupato Keima, guardandosi indietro. Pooh era ferma a poca distanza, con le mani sulle tozze ginocchia, ansimante per la corsa.

    Gau voltò lentamente la testa, con un'espressione dannatamente perversa sul volto. Non serve correre, perchè sarò io a uccidervi! Con le pupille dilatate, stava finalmente dando spazio alla sua coscienza omicida, dopo averla trattenuta per tutta la fuga o quasi. Kunai alla mano, balzò su Keima, solo per venire scaraventato contro un muro da un possente calcio della piccola kunoichi!

    Tanta fu la forza, che la parete tremò appena...e polvere e pietrisco cominciarono a cadere pian piano dal soffitto. Forse hai esagerato...temo che l'impatto abbia attivat l'autodistruzione della navicella...dobbiamo trovare dei moduli di salvataggio.
    Ci fosse stato Ffebh, probabilmente avrebbe urlato qualcosa come "siamo sottoterra pezzo di idiota! Non su una nave! Chiudi quella bocca e corri!!!"

    Ma la sua compagna si limitò a un Pooh di rimprovero. Quindi afferrò un comatoso Gau per la caviglia, si diede alla fuga lungo il corridoio, con Keima alle calcagna. Probabilmente il rauma ripetuto mentre sbatteva sui muri e sul soffitto, durante la corsa, avrebbe lasciato l'ex-kiriano incosciente per parecchio tempo

    Cosa avrebbe trovato questo gruppo sconclusionato sulla sua strada?

    [Fujiko-Gai-Morea-Toshiko]

    Meno problemi per l'altro gruppo in fuga. Almeno all'inizio. Correvano rapidi ma senza grosse preoccupazioni...anche se un debole latrato in lontananza rivelava che Paris e il suo padrone avevano preso la stessa strada. Non c'era il tempo di fermarsi, nemmeno per spiegare meglio chi fossero o perchè fossero ansiosi di scappare alla prima opportunità. Senza contare che dopo pochi minuti arrivò un rombo sordo, che fece tremare appena le pareti..

    Poi ecco che un pezzo del soffitto precipitò, proprio in direzione della testa di Fujiko! Che se la cavasse o meno, era solo l'inizio. La grotta era stata scavata dai ronin senza troppo criterio...e la botta di Pooh di poco prima, aveva inconsapevolmente fatto superare il limite di rottura in quella particolare area. Forse il complesso sotterraneo sarebbe rimasto grosso modo illeso, ma di certo quei corridoi stavano per diventare un budello ripieno di massi!

    Gambe in spalla quindi! Dovevano scappare quanto più rapidi possibile, sotto una pioggia di massi, pietre e polvere potenzialmente letali e sempre più frequenti.

    E in quella già brutta situazione, il latrato alle loro spalle si faceva ancora sentire, sempre più vicino...e per quanto innegabilmente Paris e Socio fossero privi di cervello, erano comunque ninja armati, e dunque un problema, almeno in quella situazione.

    Avrebbero dovuto rallentarli...e al contempo continuare a fuggire, o sarebbero stati raggiunti nel giro di due o tre minuti, e sottoposti a una doccia di Kunai e ossi smangiucchiati (???) che arrivava dalle loro spalle!!!
     
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  14. Fujiko M.
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    Dopo la preoccupazione del gruppo diviso, quello di Fujiko doveva occuparsi di schivare le rocce cadenti sopra le loro teste.

    Tentavano di evitarle a zig zag dove possibile o allungare il passo con del chakra se troppo grandi da schivare.

    E più avanti andavano più sentivano gli inseguitori alle calcagna. Se quella via, come aveva preannunciato Gai, portava all'uscita i quattro avrebbero continuato ad avere il problema di Paris e padrone.
    Pertanto valeva la pena provare a tenerli laggiù, sepolti da ammassi di roccia. Prendendo tempo potevano scappare e far perdere le tracce.

    « Dobbiamo bloccarli qua sotto. Se facessimo crollare ulteriormente...anf anf...il soffitto...anf anf...che ne pensate? Gai quanto siamo distanti secondo te? » domandò Fujiko.

    « Ancora un minuto direi, a naso... »

    « Non sono molto convinta, se non per il fatto che sbagliando calcoli rischiamo pure noi di rimanere intrappolati. »

    « E non è bello! »

    « Ragazze, fidatevi di me. Se vi dico un minuto, un minuto è! »

    « Come l'ultima volta? Dieci minuti all'esplosione. Peccato che il botto ritardò di mezzora e ci catturarono... » rincalzò la ragazza.

    « Non è stata colpa mia se qualcunA non ha fatto il suo compito a dovere... » tentò di difendersi.

    « Mancano trenta secondi giusto? »

    « Un minuto... »

    « Ma era un minuto trenta secondi fa! » Protestò Fujiko.

    « Ecco, ci risiamo... » sbuffò Toshiko.

    L'aria diventava più calda man mano che si saliva, segno che probabilmente erano vicini all'uscita nei pressi del territorio di Suna.

    « Ho appena lasciato una cartabomba alle nostre spalle. Dieci secondi all'esplosione. »

    Non si poteva dire che il quartetto fosse in sincrono con i tempi dei rispettivi membri. Dieci secondi più tardi la bomba esplose alle loro spalle costringendo il tunnel a cadere su se stesso frandando verso il basso e quindi verso gli inseguitori.
    Il frastuono con le vibrazioni, raggiunse anche gli altri del gruppo che si trovavano a neanche un centinaio di metri dall'uscita. La polvere cadeva incessante e con essa le pietre. Nessuno di loro venne risparmiato ma si trattavano di piccole botte o graffi per lo più superficiali.

    Gai raggiunse l'uscita scaraventando alcune pietre poste ad oscuramento dell'entrata.
    Si poteva dire che bene o male, i quattro erano salvi.

    Dieci metri alla loro sinistra, un pastore del deserto era tranquillamente seduto su uno dei grandi massi che ostruivano il tunnel del gruppo otese. Vicino a lui una decina di cammelli.

    Non si erano ancora accorti di loro.

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    [Il Team di Oto]

    Alla fin fine nessuno li stava inseguendo..e ebbero vita abbastanza facile...massi in caduta libera esclusi...che perdipiù aumentarono dopo una nuova, pesante vibrazione...forse un'esplosione poco distante. Pooh... Sembrava preoccupata. Stai pensando agli altri schiavi umani che erano con noi? Credo se la sappiano cavare.

    Dimostrando un briciolo di umanità, Keima continuava a correre a perdifiato, seguito dalla compagna, mentre un sempre più pesto Gau lasciava delle simpatiche chiazze di sangue mentre veniva sballottato qua e là.

    Ma la loro fuga ebbe presto termine: Un grosso masso bloccava l'uscita..e alle loro spalle la galleria collassava su sè stessa...li avrebbe inghiottiti entro poco. Pooh si limitò a fare spallucce..avrebbe fatto quello che la sua semplice mente le suggeriva: SFONDARE TUTTO A PIENA POTENZA!
    Iniziò a far ruotare il tozzo braccio, come a caricare un pugno dalla forza devastante, quando improvvisamente una sagoma si frappose fra lei e l'ostacolo.

    Aspetta! Un Gau pesto e contuso si era messo in mezzo, con aria allarmata. Se la spacchi potrebbe crollarci tutto addosso! E poi sento un odore da fuori...dalla puzza potrebbero benissimo essere quei tizi che ci inseguono...o forse qualche animale.

    Eppure l'astronave sta per esplodere...dobbiamo arrivare alle capsule di salvataggio ad ogni costo! MA DI CHE ASTRONAVE PARLI, IDIOTA??? Ruggì lo psicotico ex-kiriano. Tks...devi essere stato stordito dal gas che permea la nave...ora la vedi come una grotta, ma ti assicuro che questo è tutto acciaio! Battè le nocche contro il muro, sicuro di sè..e in tutta risposta una roccia si staccò dal soffitto, precipitando deliziosamente in testa al folle otese e mandandolo fuori combattimento.

    Gau gridò per la frustrazione, ma la rotonda Pooh lo prese per un polso, e sollevandolo come fosse una bambola di stracci lo scaraventò a terra. Fuori due. La piccola sapeva bene come rimuovere gli ostacoli di troppo. E infine mise in atto il suo piano.

    [Riunione]

    Fujiko e i suoi si erano messi in salvo, e un ignaro pastore, di certo incapace di opporsi, metteva a disposizione un mezzo per la fuga, anche se un pò puzzolente: cammelli.

    Non li aveva notati, e certo ci sarebbe voluto un istante a metterlo fuori gioco e rubarli. O si poteva anche seguire una via più diplomatica, ovviamente...peccato che non ce ne sarebbe stata la possibilità.
    Infatti, dopo alcuni istanti, il pastore prese letteralmente il volo, schizzando nella stratosfera assieme alla roccia su cui si trovava!

    E dalla nuvola di polvere che si era sollevata (con tanto di cammelli in fuga tutto intorno) emerse una figura rotonda che trascinava due corpi. Si guardò intorno...e non sembrava tanto sveglia. Era Pooh.

    Se non si fosse fatto avanti nessuno, avrebbe semplicemente scrollato le spalle e preso a correre lontano, per tornare a Suna (con i due poveracci che rimbalzavano qua e la come lattine legate al carretto degli sposi)

    In caso contrario...sarebbe stata più che conciliante e collaborante, purchè anche l'altro gruppo fosse intenzionato a tornarsene verso Suna..
     
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15 replies since 15/8/2010, 22:58   228 views
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