Verso Oto - Come nasce un'idea?

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    L'idea era quella di viaggiare. Ero appena stato promosso chunin e finalmente potevo permettermi di esplorare tutti quei luoghi di cui avevo tanto sentito parlare dai miei compagni in accademia. Oto era il villaggio che più mi incuriosiva. Non si diceva un gran bene di quel posto, ed effettivamente non c'era quasi ninja che avessi incontrato e che provenisse da lì che non avesse qualcosa di strano. Sicuramente fu quell'aurea misteriosa che proveniva da ogni singola particella otese che mi portò sulla strada di Oto. Non riuscivo però a ricordare con precisione il nome di nessuno shinobi che appartenesse a quel villaggio. Un solo nome mi girava per la stesta... un certo Yakushi forse.... Febh. Non ne ero sicuro. Sicuramente non sarei andato in cerca di qualcuno in particolare una volta arrivato là, semplicemente mi sarei messo a girare con tipica curiosità di chi si avventura in un luogo completamente sconosciuto. Erano tuttavia molte le cose che avevo per la testa. Alexander era scomparso dopo la mia missione per l'esame chunin e poi non l'avevo più visto, sebbene fosse passato molto tempo ormai. Inoltre c'erano un sacco di addestramenti che avrei voluto intraprendere, talmente tanti da farne perdere la voglia al sol pensiero. Il viaggio doveva anche servive per distogliere l'attenzione a tutta quella quotidianeità che decisamente mi aveva stancato.

    Uscii tranquillo dalle porte di Konoha, i guardiani erano stati anche questa volta informati del mio viaggio, pertanto non fecero domande e a pensarci bene ormai era un pezzo che nessuno me ne faceva. Sembrava che il mio fare non interesasse a nessuno. Persino all'interno della residenza Uchiha nessuno mi aveva mai interrogato su alcuna questione. Ero come un fantasma. Feci circa quattro o cinque kilometri camminando, senza correre, dopodiché mi assicurai di non essere osservato, così mi nascosi dietro un albero per indossare tranquillamente la mia vecchia divisa da Ombra che ormai per me non aveva più nessun significato, ma almeno era un ottimo indumento da viaggio.

    Stavo per indossare la maschera, quando ad un certo punto vidi sfrecciare davanti a me un ragazzo dall'aspetto familiare. Si, dovevo averlo già visto da qualche parte, forse era stato mio allievo in una delle tante sessioni di addestramento che condussi per l'accademia.

    - Se non sbaglio quel ragazzo si chiama... -

    « Shintaro! »

    Lo chiamai a gran voce, e sinceramente non saprei dire perché lo feci. Mi venne praticamente spontaneo.

     
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  2. Drakonis.
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    Verso Kiri?


    Non era passato molto tempo da quando era tornato a Konoha e da quando aveva avuto a che fare con quello Yamanaka, eppure era già tempo di ripartire. Era diretto a Kiri, il villaggio della Nebbia. Quel luogo lo aveva sempre affascinato e in qualche modo sentiva di avere qualche legame con esso. Shin non era mai partito per un viaggio ricreativo, ed effettivamente quella volta era abbastanza entusiasta. Certo, ai più sarebbe sembrato un ragazzo serio che non ha conosciuto nient'altro che dolore e sofferenza. Ma con un po' di attenzione qualcuno avrebbe potuto notare i muscoli rilassati del viso che disegnavano un espressione che per quanto fosse seria, emanava tranquillità. Dopo una rapida occhiata a quella che oramai era diventata la sua dimora, il giovane Si incamminò verso l'uscita del villaggio con indosso un lungo mantello. Il suo volto era scoperto e metteva in luce gli occhi color porpora, ereditati dal sangue della madre.

    […]



    Shintaro!

    Il ragazzo fermò la sua corsa, voltandosi velocemente verso la voce che lo aveva chiamato. Quella voce non era familiare eppure in essa non c'era ostilità. Shin notò subito la divisa delle ombre. In mente apparvero flash di Keita, di Ace, ma soprattutto di Jotaro Jaku. Ricordò ancora quando egli fu investito dal titolo di ombra.

    Shinsouretsu.

    Era così che Jotaro lo aveva chiamato. Era quello il suo nome da ombra. Ma quelli erano altri tempi. Da quello che sapeva le ombre non esistevano più, e lui stesso aveva smesso di utilizzare gli abiti caratteristici di quella setta.

    Guardò meglio cercando di capire chi lo avesse chiamato. Era un ragazzino, o almeno così sembrava. Shin guardò il piccolo ninja che sbucava da dietro ad un albero ai lati della strada sterrata. Cercò di ricordare dove aveva già visto quella faccia. Ci volle qualche secondo prima di ricordare.

    Ryuji? E' da molto che non ci si vede...dal tuo addestramento sul come combattere coi pesi...che ci fai fuori dal villaggio?

    La sua voce non tradiva alcuna emozione. E in effetti non ne aveva. Non era ne sorpreso ne felice di vedere quel tipo che, seppur gli aveva fatto da sensei, non era altro che un ragazzino.


     
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    Era davvero chi credevo che fosse. Il ragazzo si fermò a pochi metri da me, come sorpreso di dal sentirsi chiamare, ed effettivamente non poteva che esser così. Non sembrava però che avesse subito capito chi io fossi. Si soffermò a scrutarmi dall'alto verso il basso prestando particolare attenzione per le vesti che stavo indossando. Poi dal nulla evidentemente si ricordò e mi salutò pure.

    CITAZIONE
    Ryuji? E' da molto che non ci si vede...dal tuo addestramento sul come combattere coi pesi...che ci fai fuori dal villaggio?

    Non era per niente felice di vedermi. Dal suo tono traspariva il vuoto più totale. Forse anche io mi sarei comportato così se fossi stato al suo posto.

    « Si è vero, è da allora che non ci si vede... Io sto andando ad Oto... così, senza un vero motivo in particolare... Ah, non fare caso a questi vestiti, è una lunga storia. »

    Non avevo idea di che fare e cosa dire. Iniziai a togliermi a divisa da Ombra e posai tutto nello zaino, dal quale tirai invece fuori il nuovo giubbotto da chunin che mi diede l'amministrazione del villaggio solo qualche giorno prima. Lo indossai e chiusi la cerniera. Mi stava forse un po' grande e pensai che forse sarei parso inadeguato con quell'uniforme addosso.

    [ ... ]

    Ci fu qualche secondo di silenzio, evidententemente nessuno dei due aveva molto da dire all'altro, ma proprio perché ero stato io a richiamare la sua attenzione mi sentii obbligato a continuare la conversazione.


    « Tu dove stai andando? Se parte del tragitto è lo stesso, possiamo percorrerlo insieme se ti va. È più sicuro. »

    - È più sicuro? Ma che sto dicendo? -

    Ciò che dissi risultò quantomento ridicolo. Come se uno shinobi dovesse preoccuparsi della sicurezza in uno stupido viaggio qualsiasi. Ormai comunque la mia figura l'avevo fatta, cercai di mantenere un'espressione seria così di ostentare serietà pure nelle mie parole.

     
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  4. Drakonis.
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    Deviazione di percorso


    Si è vero, è da allora che non ci si vede... Io sto andando ad Oto... così, senza un vero motivo in particolare... Ah, non fare caso a questi vestiti, è una lunga storia.

    Come se Shin quella storia non la conoscesse. Forse Ryuji non sapeva che erano compagni. Ma in fondo era normale. Le ombre si nascondevano anche tra di loro. Maschere e abiti lunghi erano la norma e quindi molto spesso si ignorava l'esistenza di diversi membri.
    Ryuji andava ad Oto, anche lui per motivi personali, o meglio, senza veri motivi.
    Il piccoletto cambiò abbigliamento, riponendo la divisa da ombra e tirando fuori un giubbotto. Shin lo fulminò con lo sguardo. Quello era il giubbotto tipico dei chunin. Distolse lo sguardo, irritato dal fatto che quel ragazzino fosse un suo superiore. Quei tre anni lontani dal villaggio lo avevano lasciato indietro, almeno nel grado. Era ancora un genin ma dopotutto non era passato molto dal suo ritorno a Konoha.

    Tu dove stai andando? Se parte del tragitto è lo stesso, possiamo percorrerlo insieme se ti va. È più sicuro.

    Più sicuro? Shin cominciava ad odiare il fatto di essere, almeno sulla carta, inferiore a quel moccioso. Aveva imparato che non doveva mai sottovalutare nessuno. Ma quel tipo sembrava così ingenuo.
    Avrebbe di certo rifiutato. Non poteva viaggiare insieme a qualcun altro. Gli sarebbe stato solo d'intralcio. Eppure qualcosa gli diceva che un viaggio ad Oto sarebbe stato interessante. Aveva molto sentito parlare di quel villaggio sinistro. Forse avrebbe potuto incontrare qualcuno di interessante. Forse avrebbe potuto ampliare le sue conoscenze. E forse avrebbe potuto ottenere un altro contatto. Inoltre quel Ryuji poteva tornare utile. Avere qualche appoggio anche a Konoha non guastava.

    Andavo a Kiri veramente...ma una sosta ad Oto non mi dispiacerebbe!

    La sua espressione era cambiata. Era più rilassata. Se doveva percorrere della strada assieme a quel ragazzino era inutile essere ostili.

    Cominciamo ad andare, altrimenti posso scordarmi Kiri.

    Senza aspettare il piccolo chunin, Shinaro cominciò ad incamminarsi con passo deciso. Era cominciato il viaggio per Oto.



     
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    Continua QUI.
     
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4 replies since 25/11/2010, 00:43   69 views
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