Ogni storia ha un inizio

[Giocata Free]

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  1. Nevi
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    9hCk363
    Che dire quel giorno era stato in grado di insegnarle più cose che tutta la sua vita accademica, tanto per dirne una: non far mai sclerare Febh.
    Se fino a poco tempo fa poteva dire di non conoscerlo, di non averlo mai visto e via discorrendo era più che sicura che dopo quella sua reazione poteva affermare tutto il contrario, in particolare sul suo lato peggiore.
    Il figuro che fino a poco fa era calmo - si fa per dire - e rilassato - si fa sempre per dire - ora aveva cambiato completamente volto, Febh era andato completamente su di giri dopo aver visto quel video e il suo sguardo omicida lasciava ben intendere.
    Voleva semplicemente fare a pezzi quel tizio, con ogni modo possibile e immaginabile.
    Di certo non poteva darli torto, anzi, tuttavia ne passava da qui a immaginare che si sarebbe scatenato in quel modo, soprattutto considerando il fatto che lei fino a poco fa lo aveva visto e immaginato in una maniera completamente differente.
    Non sapeva spiegarsi il perchè, però allo stesso tempo apprezzava e la divertiva come l'Amministratore si stava comportando, insomma fino a poco fa mai avrebbe detto che era il tipo da agire repentinamente, prendendo in mano le redini in una situazione del genere.
    Ci mancò poco che quando passò a indicare Deveraux per comunicare gli ordini, facesse un passo indietro per il volume che la voce aveva improvvisamente raggiunto.
    La cosa più divertente?
    Nessun paziente seppur in preda ad atroci dolori avrebbe potuto lamentarsi di tutto quel casino, sempre se non voleva finire ammazzato un istante dopo.
    Anzi a dirla tutta c'era una persona che sarebbe stata in grado di lamentarsi, e si meravigliò nel vedere che non era ancora accorsa sul luogo.
    In un certo senso era meglio così, non ci teneva a vedere Yushino strillare contro Febh, anche perchè in un momento del genere di sicuro non sarebbe finita bene per lei.
    Continuò a vagheggiare persa nei suoi pensieri, fino a quando non si trovò lo sguardo dell'Amministratore puntato sulle proprie iridi.
    Sembrava essere diventato folle, però a giudicare dalle sue parole sapeva cosa stava facendo e dicendo.
    Tornò immediatamente coi piedi a terra giusto in tempo per sentirsi chiamare per nome... Molto forte.
    Sobbalzò socchiudendo appena le palpebre, infastidita dal tono di voce estremamente alto.
    Di sicuro l'avevano sentita chiamare in mezzo ospedale.
    Comunque sia in breve le venne detto di cosa si sarebbe dovuta occupare, e nonostante rimase alquanto incerta a riguardo, l'idea di poter utilizzare il nome di Febh liberamente affinchè le fosse dato quello di cui c'era bisogno... Beh, le piaceva da impazzire.
    In un istante annuì all'Amministratore prima di correre via, uscendo così dall'ospedale e ritrovandosi tra le strade di Oto.
    Sapeva bene dove prendere una videocamera, oh eccome se lo sapeva.
    Quel lurido vecchio lercio che si trovava di fronte al negozio dove aiutava ogni tanto sua sorella, oltre l'ospedale, faceva proprio al caso suo.
    In tutta fretta si avviò per raggiungerlo, non era eccessivamente lontano.
    Una volta li non si prese nemmeno la briga di salutare, semplicemente entrò dentro il negozio composto quasi unicamente da una vetrata frontale e una porta trasparento con campanello a passo pesante, e come il vecchietto la riconobbe fece per iniziare la solita predica sulle buone maniere.
    Lei semplicemente alzò il tono così da sovrastarlo mentre un braccio indicava la videocamera che aveva adocchiato da fuori.
    L'uomo indossava una veste rosso vermiglio, abbastanza semplice e senza troppi fronzoli. Alto appena un metro e sessanta, con gli occhi castani e ormai quasi completamente calvo a parte qualche capello che spuntava di tanto in tanto, nella desolazione.
    Per il resto era magrolino, gracile a dirla tutta con le rughe che gli tempestevano il volto.
    Si trovava vicino alla porta d'ingresso, probabilmente a sistemare qualcosa.

    Ah guarda chi si vede! Una delle due gemelle, bah, che fine ha fatto la cortesia eh? Eh? Non si saluta nemmeno più? Dov'è il rispet-

    Fammi il piacere di cucirti la bocca per una volta Vecchio. Febh, L'Amministratore di Oto ha bisogno di una videocamera e te gliene darai una. Non so se ti verrà riportata al termine ma credo di sì, vallo a sapere. Inoltre... Non avevi un figlio?

    L'omino se sbiancò per le parole iniziali, oltre che rimanenre di stucco conscio che non poteva controbattere se era Febh in persona a richiederla, quando arrivò a chiedere del figlio ci mancò poco che li prese un infarto.
    Lei dal suo canto sorrise divertita, scuotendo appena il capo. Vai a sapere che stava pensando Nikui, si chiamava così l'anziano.

    Rilassati santo cielo, volevo solo divertirmi un po'. Però seriamente, se non ricordo male era lui che si occupava di verificare che queste cose funzionassero, prima di essere messe in vendita no? Dovrebbe saper smanettare con i video, modificandoli un po'. Se è così ho bisogno di lui, vado di fretta.

    L'anziano dopo essersi un attimo ripreso annuì appena, prima di scomparire dietro le teche di vetro, passando tra di esse e affacciarsi nel retro bottega. Il locale era abbastanza piccolo, vi erano alcuni espositori e un unico banco in fondo, dietro al quale si sedeva Nikui solitamente.
    Vicino un po' più sulla sinistra, una porta che si notava appena conduceva al retro.
    Lo sentì appena dire qualcosa, dopotutto non le importava bastava che si dessero una mossa.
    Qualche istante dopo vede uscire fuori il ragazzo dalla porta, era alto circa un metro e settanta, probabilmente non pesava più di sessantacinque kili.
    Come il padre era abbastanza gracile di corporatura, dopotutto era un cittadino normale di conseguenza a meno che non apprezzasse l'idea di allenare il proprio fisico di suo, beh era normale nel suo caso.
    In testa aveva una zazzera nera corvina, mentre gli occhi erano castani come quelli del padre e indossava un paio di occhiali abbastanza esili.
    Sembrava incerto su quello che stava accadendo, oltre che intimorito però lei non aveva tempo per spiegargli altro.
    Probabilmente non aveva più di ventitrè anni circa.
    Il padre lo incitò ad andare avanti, mentre lo presentava.

    Lui è Oka, fammi il favore di riportarmelo, non mi importa della videocamera.

    Sembrò estremamente serio mentre diceva quelle parole, tuttavia lei non perse tempo, per tanto prese la videocamera e una volta afferrato per il polso il ragazzo lo trasciò fuori dal negozio salutando appena con un cenno della mano il vecchietto.
    Chissà che diavolo stava pensando Nikui, quel ragazzo non avrebbe dovuto fare nulla di pericoloso, anche se però poteva capire come potesse suonare una chiamata così improvvisa dalle alte sfere.
    In breve tornarono dentro l'ospedale, la videocamera a tracolla e Oka che ormai la seguiva a passo spedito a sua volta. Di tanto in tanto sbiancava quando vedeva sangue schizzare in giro a causa di qualche paziente.
    Girato l'ultimo angolo, tornarono dopo un po' da Febh.

    Ecco quanto hai chiesto.

    Con un gesto della mano, fece cenno al ragazzo di farsi avanti mentre gli passava in mano la videocamera.

     
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44 replies since 28/10/2010, 20:17   1433 views
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