Ogni storia ha un inizio

[Giocata Free]

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  1. Nevi
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    9hCk363
    Senza perdere tempo Febh mise al corrente sia lei che Deveraux delle novità, presentando quello che era a detta sua lo "sventracarogne" di Oto, ovvero un certo Eiatsu.
    Era un uomo abbastanza esile, di sicuro non adatto a lavori di forza bruta e guardando le sue dita così fine, presto capì come mai si occupava di sezionare cadaveri.
    L'aspetto ricalcava alla perfezione quella che era la sua professione.
    Dunque erano stati messi sotto Genjiutsu eh? Beh per quanto riguardava quello che avevano trovato loro era intuibile, però le sfuggiva chi fosse il secondo testimone.
    Evidentemente dovevano averlo recuperato da sotto le macerie, per sua fortuna.
    Comunque sia dopo la breve presentazione, le porse quello che era un foglietto con sopra scritte alcune parole, spiegandole di cosa si trattava e che cosa avrebbe dovuto farci.
    Lesse attentamente cosa vi era scritto, trovandole inizialmente senza senso sebbene più le rileggeva, più sembravano prendere forma nella sua mente lasciando nascere così un pensiero dopo l'altro, supposizioni su supposizioni.
    Rialzò lo sguardo su Febh dal bigliettino, il quale le disse che avrebbe dovuto trovarne almeno un altro nel villaggio così da portarlo in Amministrazione, alla sua attenzione.
    Se come diceva l'Amministratore stesso, ovvero che erano stati sparsi nel villaggio era assai improbabile che non ve ne fosse nemmeno uno rimasto in giro.
    Sorrise amaramente, pensando che se non fosse stato per il fatto che il Neko era saltato in aria... Beh poco ma sicuro che avrebbe cominciato le sue ricerche da li, pazienza.
    Rimaneva comunque il fatto che cominciare dal Quartiere dei Piacieri sembrava la scelta migliore, soprattutto nelle aree limitrofe.
    Di sicuro chiunque avesse avuto un altro bigliettino, si sarebbe allontanato da quel luogo quanto bastava per non essere trovato e non finire nei guai.
    Annuì decisa, convinta di potercela fare. Costi quel che costi avrebbe trovato un altro bigliettino, e portato a termine anche quel compito.
    La mano che teneva il bigliettino andò rapidamente a metterlo in tasca, così da averlo sempre ben in vista per poi ascoltare l'avvertimento di Febh.
    Plagiare le menti eh?
    Quello sì che sarebbe stato un bel problema, lei attualmente non possedeva chissà quali conoscenze in materia, inoltre aveva sempre disprezzati quei trucchetti trovandoli un metodo subdolo e da codardo con cui combattere.
    Si morse leggermente il labbro inferiore pensando a come arginare il problema, tuttavia a parte prestare quanta più attenzione possibile non le veniva in mente altro.
    Avrebbe dovuto arrangiarsi.
    Comunque sia apprezzò il cenno d'assenso che Febh rivolse loro, era già qualcosa.
    Subito dopo disse quale sarebbe stato il loro compito per quella notte, ovvero, mettere pressione a Oka in modo che terminasse il lavoro alla svelta e senza errori.
    A braccia conserte si appoggiò vicino all'entrata, veramente poco distante dalle sue spalle così da poter rivolgere la parola a Deveraux mentre controllava il ragazzo.

    Deveraux, per il discorso che mi stavi facendo prima di partire per il Bosco... L'ho apprezzato, veramente. Però non voglio fermarmi, non posso. A grandi linee so quel che è successo in passato, immagino che non tutto sia detto ai civili e agli studenti.

    Dopotutto era ragionevole, i demoni codati erano sempre stati un argomento delicato e di sicuro le cose nel dettaglio e più specifiche riguardo essi giravano solo ai piani alti, probabilmente sia per avidità che per proteggere il Villaggio stesso, onde evitare che persone sciocche o simili potessero portare a catastrofi sopra le loro case.
    Però nonostante tutto, aveva imparato ad apprezzare quelle creature per il poco che sapeva.
    Era forse il fascino del potere? Sì sicuramente, anche, però non era quello il nocciolo della questione.
    No ciò che l'attirava più di tutto erano quegli spargimenti di sangue stessi di cui si erano resi testimoni, innanzi a così tanta distruzione era divenuta curiosa. Aveva domande, tante domande a cui potevano solamente rispondere quegli esseri e nello specifico proprio quello contenuto li ad Oto, il quale grondava di sangue.
    Era difficile da spiegare... Che fosse pazza? Forse, però non le importava.

    Non è ossessione quella che provo, però non ti nascondo che sono curiosa come non mai. Voglio sapere, conoscere... Ci sono così tante cose che non sappiamo su di loro, che è possibile conoscere eppure nessuno ci prova per paura di finire ammazzato. Non è giusto, voglio fare in modo di spezzare questa catena continua. Le persone non dovrebbero avere il timore di morire quando inseguono i loro desideri.

    Ammise seria come non mai, spostando lo sguardo dritto sul suo viso mentre alle spalle osservava lavorare il ragazzetto.
    Tutto sommato stava andando abbastanza veloce, forse avrebbe fatto in tempo a prendersi un paio d'ore di sonno una volta finito di cercare il secondo bigliettino, sempre se l'avesse trovato.
    Comunque sia dopo aver concluso quel discorso non disse altro, in attesa di sentire una sua risposta.
    Una volta finito di chiarire il tutto, e che Oka avesse terminato il lavoro sarebbe uscita lasciando la videocamera ormai inutile al negozio di proprietà, per poi gettarsi a rotta di collo nelle stradine di Oto.
    Doveva trovare il secondo bigliettino.
    Immediatamente si diresse verso il Neko, tuttavia senza avvicinarsi troppo all'area esatta in cui si trovava bensì continuando a muoversi lungo il limitare.
    Si guardò costantemente attorno, in modo da notare eventuali atteggiamenti sospetti soprattutto buttando un occhio nei vicoli più improbabili, di norma cartacce e cose che si voleva andassero perse venivano gettate via in luoghi gel genere.
    Inoltre il fatto che non portasse alcun coprifronte di sicuro l'aiutava nella sua ricerca, in quanto eventuali possessori di quel bigliettino non si sarebbero allarmati immediatamente non riconoscendola come un ninja, forse giusto una volta arrivati ad una certa distanza avrebbero comunque potuto notare certi equipaggiamenti visti i borsellini.
    Fece ricorso a tutte le sue conoscenze del luogo, sfruttando anche i contatti che il lavoro di guardia alle mura della madre le offriva, oltre che quelli della sorella creati nel negozio in cui aiutava col passare degli anni.
    Inutile dire che sarebbe andata giù di minacce se avesse notato qualcuno reagire in maniera strana alle domande, e anche in maniera pesante pur di far uscire fuori qualcosa dalle loro bocche.
    Un po' alla volta avrebbe allargato l'area di ricerca, passando dal Quartiere dei Piaceri alle aree che lo costeggiavano, andando così via via ad allargarsi sempre di più, senza esitare a guardare tra i rifiuti buttati e simili.
    Non sapeva se sarebbe stata in grado di trovarlo o meno, però ci mise tutta sè stessa e non si diede pace, senza riposarsi e perdere nemmeno un istante di tempo.
    Tempo durante il quale anche l'ultimo bigliettino, avrebbe potuto scomparire nel nulla.
    In ogni caso al termine di tutto ciò e nel caso non l'avesse trovato, solo dopo essere sicura che ormai non c'era più alcun modo di reperirne un altro, si sarebbe recata a fare rapporto a Febh.
    Nel caso l'avesse trovato, beh, sarebbe volata all'istante a consegnarlo.
     
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44 replies since 28/10/2010, 20:17   1433 views
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