Ogni storia ha un inizio

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  1. Roronoa™
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    Non può essere

    Villaggio del Suono pt. VII




    Il suo sguardo si soffermò più e più volte su Eiatsu, scrutandolo ogni volta con attenzione maggiore.
    Sembrava aver vissuto tutta la sua vita all'interno di uno scantinato, lontano dalla luce del sole.
    La sua pelle era bianca con i capelli del Chunin. Dai suoi occhi trapelava malvagità e serietà.

    CITAZIONE
    Conosci il nostro squartacarogne?

    Non riuscì a nascondere un sorriso.
    Squartacarogne? Domandò divertito, inclinando il capo di lato.
    Non penso di averti mai incontrato. Disse, rivolgendosi all'eliminatore di cadaveri.

    Deveraux Yotsuki. Annuì, presentandosi senza perdersi in inutili giri di parole. Riportò il suo sguardo verso l'amministratore, che aveva ripreso a parlare, informando ciò che i due avevano fatto durante la sua assenza.
    L'interrogazione aveva permesso all'amministratore di sapere come quel Yashimata aveva operato.

    Quando lo Yakushi porse uno strano biglietto su cui qualcuno, presumibilmente Eiatsu, aveva trascritto a piccoli caratteri uno strano indovinello, Deveraux iniziò a leggerlo.


    Rimase per qualche secondo in silenzio, pietrificato, con il piccolo quadrato di carta tra le mani.

    Ricordò con precisione la scena: nella vasta biblioteca della villa del Mikawa, Daisuke aveva mostrato ad Aloysius uno dei tanti volantini che giravano per Oto in quel periodo, chiedendo qualcosa sul plenilunio.
    Il Garth non si era mostrato sorpreso per la domanda.

    CITAZIONE
    " Daisuke avete risolto la prima parte dell'indovinello, o forse tutto chissà, ma avete scelto di venire direttamente da me. I vostri attuali scopi vi danno ragione di aver fatto la scelta migliore; il contenuto di quel messaggio si riferisce a gente come voi ma per scopi differenti...conservate il biglietto, se sopravvivrete avrete ancora tempo per fare entrambe le cose. "

    Nella sua mente risuonarono le parole pronunciate dal Mikawa, mesi addietro.
    C'era il Garth dietro all'attentato?
    Non poteva crederci, non era vero, erano Febh e lo sventracarogne a sbagliare.
    Avevano preso una cantonata, Hisagi e Gouken li aveva presi in giro.

    Ma difficilmente l'interrogazione fallisce, sopratutto se mentale. E se ancora respirano, i due ninja avranno raccontato la stessa versione dei fatti.

    Non sapeva cosa pensare. Aloysius era il suo mentore, l'uomo che lo aveva addestrato e lo aveva reso più forte ed esperto.
    Fin quando sarebbe stato presente, Oto non correva nessun pericolo. Così il suo sensei aveva promesso nel suo ufficio. Ora quel biglietto lo inchiodava e lo legava a un oscuro individuo, Yashimata, Nukenin di Kiri.

    Forse l'attentatore si è servito di questo vecchio indovinello...

    Mai nella sua vita si era sentito così confuso, ma dubitare del suo sensei gli era impossibile.
    Per rispetto di Oto e dei civili uccisi, dovevano indagare a fondo. A una parte delle indagini voleva lavorarci da solo.

    Questo indovinello gira da molto molto tempo. Ero un Genin a quei tempi. Rivelò, continuando a fissare il foglio, stringendolo con tutta la sua forza.
    Erano sparpagliati ovunque: Gate, Quartiere dei Piaceri, taverne..in ogni angolo del villaggio.
    Alzò lo sguardo verso l'amministratore.

    O la pista è sbagliata e quei due sono riusciti a mentire, disse, mostrando il biglietto. O Yashimata qui ci ha preso casa da parecchio e progettava questo attentato da tempo.

    Guardò Eiatsu. Aveva qualcosa da dire?

    [...]



    Posizionata vicino all'entrata, intenta a pressare con lo sguardo il povero ragazzo con gli occhiali, Nakora si rivolse al suo sensei.

    CITAZIONE
    Non è ossessione quella che provo, però non ti nascondo che sono curiosa come non mai. Voglio sapere, conoscere... Ci sono così tante cose che non sappiamo su di loro, che è possibile conoscere eppure nessuno ci prova per paura di finire ammazzato. Non è giusto, voglio fare in modo di spezzare questa catena continua. Le persone non dovrebbero avere il timore di morire quando inseguono i loro desideri.

    Puoi farcela. Disse, senza nemmeno pensarci.
    Il suo sguardo era perso nel vuoto.
    Purtroppo per la studentessa, il Yotsuki aveva altro a cui pensare.

    Il Nekomata avrà avuto decine, centinaia di contenitori. Non tutti sono morti subito. Sei la mia allieva. Ce la farai. Sorrise.

    La stanchezza iniziava a farsi sentire.

    Si appoggiò anche lui al muro. Insieme a Nakora e a Febh, egli iniziò a fissare l'uomo con gli occhiali.
    Prima quel civile avrebbe finito, prima sarebbe andato a riposarsi.



     
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