La Ricostruzione

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  1. Ratty
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    LA RICOSTRUZIONE
    Lavori Forzati per Ninja Sfortunati



    Erano passati alcuni giorni dalla Riunione dei Kage ed ormai era tempo di agire per ricostruire la struttura accademica. Shika era stato uno dei promotori di questa iniziativa, per rinsaldare il rapporto dei ninja di tutti i villaggi e rafforzare l’idea d’unione, quanto poter demolire con le proprie mani pezzi dell’odiata accademia, lei e i suoi dannati messaggi che obbligavano il Nara ad una serie di estenuanti missioni, corsi, addestramenti..
    Afferrò il sigillo da applicare al corpo, imprimendo una piccola quantità di chakra e schiacciandolo contro il braccio sinistro. In questo modo avrebbe potuto entrare all’interno della zona accademica in fase di ricostruzione, altrimenti inaccessibile.



    Cartamemoria
    La carta memoria è un foglio di carta con alcuni simboli, simile ad una carta bomba. È facilmente applicabile al corpo tramite un impasto di chakra. Questa carta non altera in alcun modo l’utilizzatore, ma se esce dal perimetro dell’accademia, dimenticherà di aver visto qualsiasi capacità o potenzialità dei ninja. È possibile in questo modo sfruttare durante la giocata qualsiasi tecnica, capacità o conoscenza, senza che nessun altro ninja se la ricordi in futuro. L’effetto è applicato ad evocazioni e altre creature o costrutti sfruttate dall’utilizzatore.
    Non attivare la cartamemoria non permette l’ingresso all’accademia. La cartamemoria non è disattivabile o staccabile. L’effetto termina una volta usciti dall’accademia: non è possibile rientrare senza riattivarla.
    Non è possibile falsificarlo, sostituirlo o distruggerlo.


    Avrebbe camminato ben poco prima di venire fermato per un aiuto. Dovevano affliggere una bacheca e servivano dei profondi buchi in profondità, in modo da piantare in modo saldo i due pali che la reggevano. Shika osservò in modo un po’ dubbio quel foglietto che aveva addosso, osservò quello degli operai. Fece spallucce e compose una posizioni magiche: “Gallo”. L’ombra del Nara si animò, staccandosi dal terreno e andando a formare due spessi fili d’oscurità. Salirono verso l’alto, rapidamente, per poi precipitare a terra per bucare il terreno, come richiesto [Consumo: Elevato]. Sciolse la tecnica e osservò la strana bacheca, mentre veniva installata.



    Bacheca di Legno conduttore di Chakra
    Questa bacheca è costruita con legno conduttore di chakra e rappresenta la mappa dell’accademia in fase di ricostruzione. Sono presenti diversi segnalini. Applicando una minima quantità di chakra nel segnalino e posizionandolo nella bacheca, sarà possibile attivare il suo effetto speciale: il segnalino si sposterà nella mappa esattamente dove presente il ninja. In questo modo è possibile vedere dove posizionato ogni ninja; se un ninja esce dal perimetro dell’accademia, il segnalino cade a terra.
    Il segnalino all’attivazione presenterà il nome scelto dall’attivatore.


    Un po’ incuriosito, applicò del chakra al segnalino scrivendo il nome “Shika Nara” e se ne andò verso l’area di ristoro, per mangiare qualcosa e recuperare dalle “straordinarie” fatiche che aveva appena compiuto. Si sarebbe seduto tranquillamente in un tavolo e ordinato una ciotola di ramen. Pacatamente, avrebbe aspettato guardandosi attorno. Era tutto come programmato. L’area accademica era divisa in 4 zone: Zona Demolizione e Zona Ricostruzione, Zona Ristoro, Zona Esterna.



    Zona Demolizione
    La zona accademica centrale è per lo più ricoperta di macerie e muri instabili, pronti a cadere dal un momento all’altro. Alcuni punti sono meno danneggiati di altri, facendola sembrare quasi integra, ma per la realizzazione di una nuova accademia è necessario smantellare tutta la zona. Gli addetti ai lavori dovranno, quindi, demolire e rimuovere le macerie per fare posto a nuove costruzioni. Non è possibile attaccare in maniera incontrollata la zona in quanto la parte sottostante dell’accademia, i sotterranei, sono ancora integri e tali dovrebbero rimanere.
    I ninja sono invitati a sfruttare le loro tecniche e conoscenze per distruggere quello che rimane dell’accademia.


    Zona Ricostruzione
    La zona di ricostruzione si estende per tutto il perimetro della nuova accademia. Il progetto è composto da una serie di elaborati proposti da tutti e 4 i villaggi. In termini di off GdR, è necessario proporre una nuova zona in Questo Topic prima di costruirla.
    I ninja sono invitati a sfruttare le loro tecniche e conoscenze per costruire le nuove sale accademiche; ogni ninja, da chunin in su, ha inoltre a disposizione 1 unità di aiutanti ogni 2 gradi ninja posseduti.


    Zona Ristoro
    La zona di ristoro è composta da una mensa in grado di servire una discreta gamma di piatti, semplici da preparare, dei servizi igienici, e, nei piani superiori, diverse camere da poter sfruttare liberamente.
    Mangiare o dormire permetterà di recuperare interamente il chakra.


    Zona Esterna
    La zona esterna è una zona non edificata o dove non presenti macerie. Circonda la zona accademica ed è composta da un bosco poco fitto ed un fiume che scorre ad est.


    OT
    Giocata free libera per tutti gli accademici, da Studente a Jonin. Ricordo che sono presenti un numero abbastanza indefinito di PNG, brutti e cattivi, quindi ponderate le azioni da compiere: è il centro nevralgico del mondo ninja, mica fruscoli. Poco consigliati i colpi di testa xD
    L’intervento dei PG verrà ricompensato in RYO, in base al numero di pagine della giocata e se presente una reale partecipazione del personaggio. Ulteriori Informazioni.

    I progetti dell’accademia, e questa giocata, verranno terminati il 15 Novembre.
    Affrettatevi a giocare e proporre! XD
    /OT
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Ricostruire l’orgoglio
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    Quanti mesi erano passati? Un bel po’. Io ero presente durante quell’attacco e ricordo bene la distruzione che aveva provocato. Respirare quell’aria, nuovamente, mi fece sentire bene e un nuovo ottimismo mi fece nascere un sorriso sul volto: veder distrutta la propria forza era brutto, ricostruirla era meraviglioso.
    Feci quanto richiesto per entrare, applicando un piccolo foglietto sull’avambraccio e m’inoltrai nel cantiere dove molte persone stavano lavorando assiduamente.
    Ben presto una grossa bacheca di legno m’incuriosì e mi avvicinai per vedere. Appesa al muro vi era una mappa particolare, dove molti segnalini si muovevano come animati, ognuno dei quali indicava la presenza di un ninja all’interno dell’area. Allungai una mano su uno dei segnalini ancora inermi e v’impastai una modesta quantità di chakra, vedendo il mio nome segnarsi su di esso.

    « Simpatici. »

    Dissi tra me e me. Cercai nomi che conoscevo, ma fino a quel momento l’unica persona presente della quale ricordavo il nome era Shika Nara. Notai la divisione in zone e mi sorpresi quando scoprii che c’era ancora qualcosa da demolire.
    Con un moto di rabbia mi voltai pensando al giorno in cui tutto ciò si era reso necessario: le esplosioni erano state devastanti, fin troppo e l’accademia era stata distrutta.
    Mi diressi verso la zona demolizione e prima di pensare a come gettare giù quei muri mi guardai attorno, in cerca di qualcuno che magari non aveva applicato il proprio segnalino sulla mappa, oppure che mi era sfuggito.
    Ma no, non c’era ancora nessuno in vista purtroppo. Certo che avere Shiltar o Drake al mio fianco avrebbe reso alquanto facile le operazioni di distruzione: più che a pezzi i muri sarebbero stati ridotti in polvere per quanto, se messi insieme, potevamo diventare pericolosi.

     
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  3. ƒ r a n z
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    Ricostruzione
    1/?

    Aveva dovuto chiedere ancora una volta il permesso a sua madre. Nonostante fosse un ninja e fosse capacissimo di prendere delle decisioni da solo, aveva dovuto chiedere a sua madre di potersi recare all’Accademia. Quando gli venne chiesto il motivo lui rispose semplicemente, dicendo che voleva dare una mano nella ricostruzione dell’Accademia. Sua madre aveva storto il naso al pensiero di vedere il proprio figlio, erede di un potente e nobile clan, lavorare come manovale e insozzarsi di polvere e vernice, ma dovette poi riconoscere i buoni intenti del figlio e quindi lo lasciò andare.
    Era appena arrivato all’Accademia, semi-distrutta dopo l’attacco di alcuni individui definiti “terroristi”; non aveva capito nulla riguardo l’identità degli aggressori o riguardo le loro motivazioni,ma i risultati dell’assalto erano palesi di fronte a lui. « Ehi bimbo! » gli venne detto da quello che probabilmente un addetto alla sicurezza. « Mi dica » rispose Kotaro con tranquillità, non cogliendo la nota di sarcasmo dell’uomo; « devi indossare questo, e poi vai alla bacheca che vedi lì in fondo prima di iniziare! » disse la guardia consegnandogli un piccolo foglio di carta su cui era inciso un sigillo. Kotaro se lo applicò sul petto, dove non gli avrebbe dato fastidio – e dove non avrebbe potuto stonare con i suoi vestiti.
    Si diresse verso la bacheca che gli era stata indicata pochi istanti prima: una semplice bacheca con una mappa del cantiere, se non per alcuni punti che si muovevano da soli. Erano due, di colori diversi, ed ognuno portava un nome; leggendoli il nome di Shika Nara non gli disse nulla, ma Itai Nara invece lo conosceva. « Allora c’è pure Itai-san! » esclamò entusiasta, senza però fare subito un collegamento tra i cognomi dei due che aveva appena visto; prese un segnalino anche lui e, dopo averlo appoggiato alla bacheca lo lasciò. Il segnalino cadde a terra, nella polvere; Kotaro lo raccolse, pensando fosse difettoso, e lo rimise nel cesto senza dare nell’occhio, prendendone un altro. Quando però attaccò pure quello alla bacheca, questi cadde come il precedente. « Mica saranno tutti così? » si chiese. Solo dopo scorse un biglietto, su cui c’era scritto di imprimere una parte del proprio chakra nei segnalini. Kotaro fece come indicato, e il suo segnalino andò a posizionarsi di fronte alla bacheca, mostrano il suo nome; cercò quindi con lo sguardo quello di Itai, ma vide Itai stesso poco distante mentre era intento a guardarsi in giro.
    « Itai-san! » chiamò a gran voce; « Itai-san! » urlò di nuovo, avvicinandosi di corsa e alzando un braccio in segno di saluto. Arrivato davanti ad Itai accennò un inchino, dando pi un colpo di collo per scostare la lunga treccia rossa che gli era finita davanti agli occhi. « Come al solito è una piacere rivederla! »

    CITAZIONE
    Macs non puoi sfuggire :onan:

     
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    Y Danone
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    ..Ricostruzione..
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    L’ultima volta che aveva visitato quel luogo un brutto ceffo dai quattro volti aveva tentato di staccargli la testa con un colpo di lama, il ricordo di quella brutta esperienza ancora gli faceva gelare il sangue. Il piccolo Hoshi come di consuetudine era stato mandato dalla distilleria ambulante a dare una mano alla ricostruzione della ormai scomparsa accademia, dato che il ragazzino era presente durante l’attacco al Kazekage era sembrato giusto inviarlo per dare una mano durante le manovre di sgombero. Il Chikuma poteva ormai considerarsi un veterano, aveva passato gli ultimi anni a spazzare a colpi di vento tutte le piazze dei templi del clan, per lui ripulire un posto era diventata una bazzecola.

    -Wow.. certo che ne è arrivata di gente!!!..-


    Il rosso era stato mandato li preparato ad entrare subito in azione, Gin gli aveva infatti dato uno speciale pass che gli avrebbe permesso di accedere alla zona senza problemi, un pass che solo gli addetti ai lavori possedevano. Il cantiere era ancora in fase di preparazione ma già si poteva notare l’imponente organizzazione che stava dietro a quell’imponente lavoro. Mentre camminava tra gli operai Hoshi si guardava costantemente attorno cercando qualche volto familiare, sembrava che ancora nessuno dei suoi conoscenti fosse giunto per dare una mano, molto probabilmente molti erano impegnati in chissà quale pericolosa missione. Dopo diversi minuti il suo orientamento lo condusse vicino ad una bacheca rappresentante l’intera zona del cantiere, erano presenti quattro diverse zone, ogni una dedicata a cose diverse.

    -Mmh.. dunque.. Ricostruzione.. no.. zona esterna.. direi di no.. demolizione.. zona ristorno!.. direi di aver trovato la mia prima meta.. eheheh.. pranzo gratis sto arrivando!..-


    Dopo aver affisso il suo bollino sulla bacheca firmandosi come “Turbine Rosso” ed essersi orientato il moccioso si sarebbe diretto verso la zona di ristoro. Durante la passeggiata tuttavia i suoi occhi si soffermarono su un gruppetto di operai intenti a buttare giù una paratia, era praticamente stata quasi demolita ma qualcosa sembrava trattenerla bloccata. Il rosso incuriosito quindi si diresse verso gli operai chiedendo che diavolo stesse succedendo e soprattutto se poteva dar loro una mano.

    -Ehi!.. serve aiuto?!.. mi chiamo Hoshi.. sono venuto per dare una mano..-


    -Eh?.. una mano.. lascia stare piccoletto.. questi sono lavori da veri uomini!..-


    Il volto del moccioso si incupì, sembrava quasi che la morte dovesse piombare sulla vita di quei beoti da un momento all’altro, l’unica cosa che lo trattenne fu che quei tizi erano suoi alleati. Dopo qualche secondo di silenzio il ragazzino si sarebbe schiarito la voce avvicinandosi nuovamente al tizio di prima, che con tutta probabilità doveva essere il capo di quella squadra.

    -Ehm.. mi scusi!.. se vuole posso provare io a buttare giù la paratia..-


    -Chi tu?.. WAHAHAHHAHAH.. ragazzino forse è meglio se vai a mangiare qualcosa e aiuti a servire ai tavoli.. è tutto il giorno che proviamo a buttar giù questa paratia.. ci vorrebbe un tornado per smuoverla!!!..-


    Gli occhi del rosso si illuminarono a quelle parole, il tizio aveva detto tornado. Come di istinto i suoi polmoni si erano già caricati di chakra, se avevano bisogno di un tornado avevano trovato la persona giusta. Il rosso senza esitare si sarebbe avvicinato al muro per capire bene dove colpirlo per farlo cadere senza conseguenze per il resto delle strutture circostanti, quindi avrebbe intimato tutti di togliersi. Aveva appena raggiunto il livello di un Chikuma esperto, i suoi polmoni fremevano all’idea di esplodere addosso a quell’ostacolo.

    -EHI VOI TOGLIETVI DI MEZZO!!!..-


    Il rosso quindi avrebbe inspirato profondamente per poi scatenare contro la parete una vera e propria tempesta di vento dalla potenza devastante, il vento si sarebbe schiantato contro il muro facendolo cadete a terra in un tonfo secco, la nuova potenza dei suoi polmoni aveva dell’incredibile, passare tutto quel tempo al tempio del vento glorioso aveva dato i suoi risultati. Riuscito nel suo intento il moccioso avrebbe così salutato tutti con un gran sorriso avviandosi verso la zona di ristoro, li avrebbe sicuramente avuto modo di rifocillarsi a dovere e capire meglio dove le sue abilità sarebbero state utili.

     
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  5. The_Drake
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    ~ La Ricostruzione ~
    Una Passeggiata...


    Aveva sentito da un pezzo ciò che stava succedendo in quel dell'Accademia: la stavano finalmente ricostruendo e la cosa era molto positiva; ritornando su quei posti sentì il profumo della gloria e il profumo della speranza.
    Era proprio quell'ultimo sentimento a mandare avanti le persone e i costruttori o i ninja riuniti in quel posto, tutto per far tornare il centro amministrativo dei ninja alto, un nuovo stendardo simboleggiante l'alleanza dei 4 villaggi.
    Era finita la riunione Kage e la cosa era proprio un toccasana.
    Drake arrivò nel loco passeggiando tranquillamente, come se non avesse nulla da fare: era cambiato parecchio in quel periodo, sia nel corpo che nella mente.
    Ufficilamente meno egocentrico, anche se non del tutto, moto più serioso, ma speranzoso e testardo; Era diventato molto più fisso su certi concentti di lealtà e fedeltà nel villaggio a cui si appartiene, sviluppando anche una ironia e voglia di divertire enorme: voleva trasmettere spensieratezza alle persone.
    Una bacheca davanti a lui, dotata di quelle carte di memoria così strane: era un'idea davvero interessante e utile; almeno non ci sarebbero state intrusioni di nessun tipo: applicò quel piccolo pezzo sul braccio destro, per poi scrivere i suo nome sulla mappa.
    Ora era ufficilamente rintracciabile da tutti.
    Osservò tranquillamente la bacheca e vide che nel posto c'era già giunto Shika Nara, e Itai, altri che non conosceva e soliti lavoratori.
    Notà che le zone più interessanti erano quattro, demolizione dove sicuramente c'era la parte negralgica del lavoro di ripulitura, ricostruzione dove si creavano nuovi edifici, ristoro per mangiare e esterna per cazzeggio; voleva prima rendersi utile fisicamante in demolizione, però doveva dire qualche cosa all'amministratore della Foglia.
    Osservò doe fosse la sa posizione e si spostò in tale direzione: zona ristoro.


    Che calma...


    Vide il giovane Nara seduto a recuperare le forza mangiando qualcosa, l'eremita si fece sempre più vicino, coperto dal suo mantello che lo celava tutto, lasciando libera solo la testa.
    Gli fece un cenno e piano cercò di attirare la sua attenzione: doeva dirgli qualcosa di importante e sperava moto che il giovane potesse aiutarlo.


    Salve Shika, ora come ora non vorrei disturbarti, ma mi interesserebbe una cosetta: prima o poi metterò su un negozietto, nella zona di ricostruzione, che ho intenzione di sfruttare per guadagnare qualcosa per arrotondare le spese.
    Ho già intenzione di imparare il mestiere delle armi, costrire e venderle mi farebbe passare il tempo....rimanere in Accademia poi m permetterebbe di stare a contatto con tante persone e la cosa mi sembra ottima.
    Ora non ho progetti o altro, per cui, tu che hai un cervellone, riusciresti a prenotarmi un posticino da qualche parte? Basta anche che mi avverti se si crea qualcoa per mercanteggiare...io arrivo e ved che fare, ok?
    Mi faresti un piacere enorme...anche perchè ora vado nella Demolizione, dato che mi sento abbastanza in colpa per quel posto...se non fossimo stati in grado di agire al massimo delle nostre possibilità, ora quegli edifici sarebbero ancora in piedi...vado a dare una mano, lì per un pò...ci vediamo!
    Fammi un fischio se sai qualcosa!


    Si congedò alzando la mano per salutarlo e si diresse passando per una lato ampio delle zone per dirigersi verso il loco delle macerie.
    Notò che anche Itai era in quella parte: come non dargli torto; in due avrebbero fatto velocissimo a rimettere apposto quel posto: avevano fatto molto di peggio.
    Camminò serafico salutando e mostrando una faccia tranquilla e solare: era cambiato molto anche per quella cicatrice che in due gemelle gli ricopriva l'intero petto e schiena; era morto già una volta e la resurrezione lo aveva plasmato.
    Lento e insorabile si spostò tra le macerie osservandosi attorno: ricordi della battaglia riaffiorarono rapidamente; le urla delle persone dentro agli uffici, le esplosioni, il sangue versato e le ferite subite e fatte: troppo dolore in quella zona.
    Vide in lontananza quei capelli biondi del compagno, seguito insieme da un'altro ragazzo.
    Non voleva interrompere la loro chiaccherata, quindi si mosse verso la zona nevralgica, dove un ragazzino dai capelli rossi aiutava con del vento a spostare delle macerie, per poi andarsene: si ricordava di qualche ninja con quei capelli, anche se ea seguito dal Mizukage.
    Si sedette su una panchina osservando ciò che i lavoratori stavano facendo, preparandosi al lavoro vero e proprio: avrebbe dato il meglio di sè per rimettere in piedi quel posto


     
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  6. scroccodile-dundee
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    Amida era di Ame, di Kiri, del Bambù. Non ha mai tradito, ma ha numerose provenienze. Ed oggi ancora una volta, avrebbe unito 2 diverse provenienze, per seguire la sua strada.


    Una carovana di persone si avvicinavano nei pressi della zona soggetta ai lavori di ricostruzione. Carri, persone, guidati da una persona che si appoggiava su un bastone, con delle bende sugli occhi, apparentemente del tutto impotente.
    Si trattava di Amida, dei suoi 4 gregari e di alcuni aiutanti. Già, questa era un'occasione da sfruttare per far entrare nelle grazie dell'accademia il villaggio del bambù, era un'occasione imperdibile. Amida, come Kiriano era conoscenza di ciò, come supervisore del Bambù era obbligato ad agire.
    L'unico modo per sopravvivere, per quell'umile villaggio, era di instaurare una via commerciale, in modo da vendere all'accademia ciò che di più prezioso aveva: il legno. Già, per ricostruire tutto ciò sarebbe servito decisamente tantissimo legname, per questo gli abitanti del villaggio del Bambù erano dunque accorsi.

    Uno dei gregari, Karin, andò per prima in avanti, su ordine di Amida, cercando una persona che doveva essere un pezzo grosso dell'Accademia. Essa si guardò intorno, in quell'oceano di ninja, individuandone uno che non lavorava minimamente.


    « Ci sono, se non lavora vuol dire che può permetterselo!
    Hey, signore! Hey! Abbiamo portato qualcosa per voi. Veniamo dal villaggio del bambù, abbiamo fatto un viaggio lunghissimo per giungere. Vi prego, venite a vedere. »


    L'uomo adescato da Karin era Shika Nara, persona non conosciuta dal giovane Amida. Questo, nel frattempo, si stava facendo spiegare la situazione da Airon, capendo dunque cosa ci fosse di bello da fare.


    Bene, bene - disse ricevute le indicazioni di Airon - Penso che avremo molto da fare oggi. Il bambù pianterà le sue radici, nel bene o nel male.


    Dunque, avrebbe atteso l'esito delle azioni di Karin, pensando già a cosa avrebbe fatto successivamente. Butsu, sii con noi si augurava, tutti gli abitanti del Bambù rimasti nelle loro umili case se lo auguravano maggiormente.


     
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  7. S h a y
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    Build It Up With Wood And Clay..

    Alla fine, dopo numerose riflessioni alcune delle quali spiacevoli, mi ero decisa a raggiungere il luogo ove stavano edificando la Nuova Accademia.
    Non sapevo nemmeno troppo bene cosa mi sarei dovuta aspettare, non sapevo niente di come si costruisce qualcosa, non sapevo nemmeno se sarei riuscita a risultare utile una volta giunta a destinazione.
    Tuttavia mi avevano insegnato, proprio in quel della vecchia accademia, ad essere una persona migliore e a non mollare quando la testa iniziava a diventare un peso per il proprio sviluppo.
    Mi vestì con qualcosa di semplice, un paio di pantaloni di stoffa robusta, scarponcelli da lavoro che avevo ritrovato chissà dove dentro l’armadio, una camicia di cotone con grossi quadrati ricamati sopra di color rosso ed un cappellino con la tesa corta per proteggermi dal sole, qualora vi fosse stato.
    Mi guardai allo specchio, sembravo proprio una senzatetto e la cosa non mi causava fastidio alcuno.
    Quando mi avviai, incurante del fatto che le mie abilità Ninja erano più utili di qualsiasi strumento esistente, presi anche una piccola cintura con legato un martello, un paio di scatoline di chiodi, una chiave inglese e un sacchettino con qualche cerotto. Era meglio prevenire la mia maldestria per tempo.

    lungo la strada, a cerca metà del tragitto verso l’accademia, forse meno, incontrai una persona a me già nota, era Ame, la ragazza di Suna con cui avevo condiviso la Classe durante il corso Genin. Mi avvicinai, ero elettrizzata all’idea che anche lei si fosse unita a quella grande marcia che tanti di noi stavano compiendo, anche solo per poter vedere ciò che veniva creato nel nome dell’unità.
    Sin da quando avevo parlato con Fujiko, la mia idea di cercare unità tra i villaggi si era fatta strada, e quel preciso evento, ne era un risvolto pratico a cui avrei dato tutto.
    La salutai, chiedendole se potevo accompagnarla durante il viaggio, ma soprattutto se era diretta anche lei all’accademia. Lo avevo dato per scontato.
    Tenevo i capelli raccolti in una lunga coda rossa, facendola passare nello spazio tra il cappello e il laccetto di chiusura, avrei chiesto ad Ame come le sembrava che stessi vestita a quel modo e, nel caso avesse commentato in modo negativo, mi sarei limitata a sbuffare qualcosa e riderci sopra. Ero realmente ridicola.

    Quando, dopo circa un’oretta, arrivammo dove sorgeva l’accademia, c’era una marea di gente che si accalcava qua e la alla ricerca di qualcosa da fare o a svolgere qualcosa che avevano già iniziato.
    Guardai Ame, sorridendo.

    -E’ in momenti come questo che credo realmente che.. un giorno non ci saranno più conflitti.. -



    Sospirai profondamente, quindi aspettai che la donna mi rispondesse, e poi proseguì sino ad arrivare ad una strana bacheca dove figuravano molti nomi, alcuni dei quali si muovevano a gran velocità in un disegno di quella che sembrava la zona dell’Accademia. Osservando un uomo che, avvicinandosi e toccando la bacheca creò un segnalino col proprio nome, feci lo stesso, catalizzando appena una frazione di Chakra. Apparve un segnalino con mio nome.

    -Guarda, Ame! Si muove se mi muovo anche io! – Feci alcuni passi ed il segnalino si spostò impercettibilmente nella stessa direzione. –Fallo anche tu!-.

    Dopo aver “registrato” i nostri nomi, le chiesi se voleva cercare qualcosa di idoneo da fare, io avrei cercato di farmi assegnare un posto in alto, sul tetto possibilmente, per ammirare il panorama e dare un senso agli utensili che mi ero portata appresso inchiodando assi di legno o quant’altro.
    Se Ame mi avesse seguita avrei cercato un direttore dei lavori, quindi avrei presentato entrambe.

    -Salve.. io e.. lei – Indicando Ame – Vorremo poter aiutare.. siamo studentesse e ci piacerebbe ricostruire parte del tetto – ovviamente il balbettio nervoso non mi era ancora passato, almeno per quanto riguardava gli estranei.

    L’uomo ci guardò con occhio cinico, anche se non sembrava necessariamente burbero come ci si aspetta da chi lavora a contatto con gentaglia del calibro di alcolisti e violenti. –Beh.. potreste salire la seconda scala e aiutare a sistemare il settore nord, quello che da verso la zona di ristoro, prestate attenzione e.. – frugò dentro un grosso sacco di tela, estraendo due caschetti color rosso e appoggiandoceli in testa – Questi pazzoidi stanno usando le tecniche più disparate per costruire l’accademia, c’è il caso che vi becchiate qualcosa in testa.- Bussò simpaticamente sul mio elmetto. –Quindi teneteveli stretti sul capo ed evitare i raggi che spara qualcuno. – poi si voltò verso un gruppo di lavoratori particolarmente assonnati, urlandogli contro ogni ingiuria che avessi mai udito.

    La seconda rampa era una scala a Pioli posta a strapiombo sulle fondamenta ancora scoperte in quel punto, che saliva per oltre tre piani, arrivando al tetto.
    Iniziai a scalare, contentissima della cosa, dopo aver rivolto un sorrisone alla mia compagna.
    Mano a mano che salivamo guardavo in giro, ovunque c’erano Ninja, Shinobi e Kunoichi, che si impegnavano, usavano ogni tecnica per aiutare gli operai che invece andavano di olio di gomito. Ammiravo molto di più quelle persone che non i Ninja. Usare le tecniche era l’estrema semplificazione del lavoro e dell’impegno. Anche se era estremamente divertente.
    Arrivata in cima, notai che Ame aveva qualche fastidio, dovuto probabilmente all’altezza e alla quasi totale mancanza di protezioni.
    Le allungai una mano, sorridendo.

    -Va tutto bene?.. Guarda, concentrati sul bellissimo panorama che c’è qua, e dimmi se non è davvero qualcosa per cui vale la pena lavorare.. -



    Tutto attorno il bosco, fitto, con il cielo che sembrava fondersi con le cime degli alberi, uno spettacolo meraviglioso, incredibile, qualcosa che ti lascia segnata dentro.
    Dopo essermi assicurata che Ame stesse bene e tranquilla, mi avvicinai al bordo del tetto, dove molti stavano proseguendo nell’opera di sistemare nuove assi e intelaiature per la copertura.
    Raccolsi un’asse ed iniziai a inchiodarla con il martello sulle travi sottostanti.
    Di tanto in tanto guardavo giù, verso la sala di ristoro dove andavano e venivano molte persone, a volte guardavo anche dallo strapiombo del tetto, cercando ovviamente, di non sporgermi troppo.
    Era bello stare li. In compagnia di una persona che conoscevo, che avrei voluto diventasse mia amica.

    -Sai Ame.. – Le dissi tra una martellata e l’altra – E’ bello essere qui. – Non aggiunsi altro, mi stavo impappinando di nuovo e non volevo fare l’ennesima figuraccia. Arrossì leggermente.

    C’era solo un motivo per cui l’accademia era importante, perché si fondava su dei valori, ed uno di essi, forse il più importante, era l’Amicizia.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Aveva partecipato alla Riunione dove, fra gli altri argomenti, si era parlato anche di questa idea e, per quanto non fosse mai stato particolarmente affascinato dalla struttura in se, Shiltar non poteva negare che rimettere in piedi il palazzo dell'Accademia e farlo fare agli stessi ninja che "collaboravano", piu o meno, per mezzo della stessa, era un ottimo modo per creare uno spirito unitario, o quanto meno, per conoscere la gente che abitava nei vari villaggi... nel bene, o nel male.

    In ogni caso, fin dalla Riunione stessa, il Kaguya si era dimostrato favorevole e pronto a fare la sua parte, non tanto dal punto di vista "proponitivo", considerando il dubbio che gli avevano fatto sorgere riguardo il suo gusto estetico non sempre apprezzato da tutti, quanto dal punto di vista piu pratico e, in fondo, se il Mizukage stesso della Nebbia andava a lavorare per riparare l'edificio poteva essere un buon esempio.

    Cosi Shiltar arrivò a quello che era il luogo dove mesi prima l'Accademia sorgeva; ancora il ricordo di quel tipo con il dragone d'argilla esplosivo era abbastanza vivido in lui, malgrado Sobek lo avesse digerito da parecchio, in tutti i sensi, ed ancora i resti delle esplosioni prodotte da quei tizi erano presenti sul terreno distrutto.

    Il Mizukage arrivò dinanzi ad una specie di mappa, dopo aver messo sul braccio destro quello che, gli era stato spiegato, era un mezzo per evitare che qualcuno portasse via con se i segreti di altri ninja.
    La mappa indicava diversi nomi che parevano trovarsi nelle diverse aree che erano state attrezzate, fra i nomi ne saltarono alcuni agli occhi del Kaguya: Shika Nara, che sembrava fosse nella zona ristoro, Itai, Hoshi, entrambi nell'area demolizione, e poi ce n'erano altri, per la maggior parte ignoti, a Shiltar.
    Il Kaguya stesso prese uno di quei segnalini lì presenti e, immettendovi del chakra, lo posizionò sulla tabella di legno, trovandosi ad essere individuato dalla stessa, "Simpatico oggettino... dovremmo metterne uno a Kiri.", commentò fra se, dirigendosi poi verso la zona delle demolizioni.

    Hoshi lo intravide soltanto, o meglio, notò una figura dai capelli rossi buttare giù un muro con un soffio e poi dirigersi verso la zona ristoro, ma preferì non disturbarlo; vide Itai ed anche il tipo che con il Jinchuuriki e Febh aveva combattuto ai tempi dell'attacco, lo stesso che aveva visto anche nella scorta di Konoha alla riunione, ma piuttosto che avvicinarsi ad uno dei due, Shiltar si diresse verso un gruppo di "lavoratori" che stavano cercando di rompere e spostare un grosso blocco di pietra, grande più o meno come quattro persone, il che era, decisamente, complicato.
    "Spostatevi.", affermò semplicemente il Kaguya, concentrando il chakra ed attivando la propria abilità innata, così da generare un grosso martello osseo, grande quanto una tagliateste, facendolo uscire dalla propria schiena, prima di iniziare a colpire, e rompere, il blocco, così che i lavoratori potessero spostare i diversi pezzi di pietra.

    Dopo di che, martellone osseo in spalla, andò a vedere dove altro ci potesse essere bisogno d'aiuto.
     
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  9. w e a s e l
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    Sopra i tetti come i gatti...


    Ame aveva deciso di partecipare alla ricostruzione dell'Accademia, tutti i villaggi ne erano stati informati e così anche lei era venuta a conoscenza di questa possibilità. All'inizio la notizia non l'aveva toccata nè interessata minimamente, in fondo lei non era certo un carpentiere e non poteva essere troppo d'aiuto. E poi, per dire la verità, odiava lavorare se non era strettamente necessario.

    Poi aveva colto quello che era divenuto il motivo scatenante della sua voglia di partecipare. Era lavoro pagato, e il guadagno era sempre stato tra gli interessi della ragazza, non tanto per avidità, ma per il suo amore per la vita comoda e per il buon cibo. E non solo, in un posto che necessitava di così tante cose e della presenza di così tante persone chissà che non fosse riuscita a rimediare qualcosa di utile. Che fosse un lavoro o un pasto gratis.

    Aveva viaggiato con calma e senza fretta, e quasi arrivata aveva incontrato una figura conosciuta. Shay, la ragazzina che aveva conosciuto in accademia. I sentimenti che Ame aveva provato erano stati contrastanti, da una parte era felice di incontrare una faccia conosciuta, dall'altra la sua avversione per la socialità era riemersa prepotentemente, più perchè non sapeva come conversare che per antipatia.

    La ragazzina si era unìta a lei nel viaggio verso i territori accademici, come sempre aveva subito rivelato la sua natura gentile e un po' eterea, come se non fosse sempre presente, se infatti si era premurata di chiederle se poteva proseguire con lei, domanda a cui aveva risposto affermativamente, e poi si era preoccupata di chiedere come stava conciata come una boscaiola nel giorno libero, domanda a cui Ame si era limitata a un Molto originale per non sbilanciarsi, allo stesso modo, quando furono arrivate davanti ad una folla di persone, esordì con una frase che sembrava far parte di un discorso che stava portando avanti da sola: -E’ in momenti come questo che credo realmente che.. un giorno non ci saranno più conflitti.. -

    Ame sorrise, annuendo col capo, più per impulso che per rispondere a Shay. In verità non gliene fregava un granchè di questa visione globale e pacifica, lei era più del tipo che finchè hai dove vivere, dove mangiare e qualcuno ogni tanto nel letto tutto poteva proseguire senza nessun cambiamento. Non molto originale, ma decisamente funzionale.

    Le ragazze si avvicinarono così alla grande bacheca di legno, piena di segnalini colorati che si muovevano. Un foglio li appeso spiegava di applicare il proprio sulla bacheca e un foglio con un sigillo su se stessi.

    Mentre Ame provvedeva ad applicarsi il foglio col sigillo sul lato di una gamba, perchè non la infastidisse, Shay invece si stava dedicando alla bacheca, che evidentemente tirava fuori il suo lato più 'bambino', infatti dopo aver applicato il proprio segnalino esclamò: -Guarda, Ame! Si muove se mi muovo anche io! Fallo anche tu!- Ame scoppiò a ridere, una delle poche risate di cuore che si permetteva. Sei proprio buffa sai?! Esclamò Ame mentre guardava Shay fare avanti e indietro davanti alla bacheca per testare il suo segnalino. Aspetta, fammi applicare il mio, poi andremo a vedere che inventarci" disse la ragazza mentre impastava un filo del suo chakra nel segnalino per poi attaccarlo alla bacheca.

    Si recarono poi da uno dei capomastri del cantiere, e Shay si occupò di presentarle e di chiaccherare con l'uomo, per trovare qualcosa da fare per entrambe, una cosa decisamente insolita conoscendo la natura timida di Shay. Intanto Ame si stava guardando intorno interessata, non aveva mai visto così tanti ninja tutti insieme, da così tanti posti diversi, ed era decisamente interessata, specie ad alcuni, decisamente uomini, finalmente più grandi dei soliti studenti che si trovava a frequentare. Stava giusto per salutare Shay per andare a lavorare su qualcosa che non aveva nulla a che fare con chiodi martelli o calce, quando Shay la riportò alla realtà indicandole dove avrebbero lavorato.

    Merda, mentre non ascoltava quella ragazzina mezza matta aveva procurato per entrambe un lavoro sul tetto. Merda merda merda.

    Ame soffriva disperatamente di vertigini.

    La seguì lungo il percoso di scale, sempre più ripide e sempre più in bilico, Ame si costrinse a muoversi, certo, rigida come se l'avessero ingessata, ma si rifiutava decisamente di confessare a chicchessia che non sopportava le altezze.

    Shay probabilmente doveva essersi accorta che qualcosa non andava perchè chiese: -Va tutto bene?.. Guarda, concentrati sul bellissimo panorama che c’è qua, e dimmi se non è davvero qualcosa per cui vale la pena lavorare.. -
    Ame si trattenne a stento dal bestemmiare pesantemente e si limitò ad annuire col capo cercando di non guardare in basso e sorridendo forzatamente. Bel panorama un cazzo! Così la prossima volta imparo a non perdermi dietro al primo figo che passa e ad ascoltare dove vuole andare questa tipa!

    Arrivata sul tetto Ame si piazzò nel punto più lontano da tutti i bordi, non guardando da nessuna parte se non le sue mani e le assi che doveva ricoprire di pece per impermeabilizzarle. Sentì solo di sfuggita Shay che esprimeva la sua felicità nell'essere li.

    Ame sorrise sinceramente alla ragazzina, quella frase immaginava che fosse un suo modo per dimostrare amicizia. Così Ame rispose Anche a me fa piacere mentre però pensava: Però la prossima volta scelgo io dove lavorare!
     
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  10. Manu ©
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    Aria di rinnovo.



    Era strano tornare lì dopo tutto quello che era successo.
    Nonostante non avesse fatto moltissimo, era comunque stato presente all'attacco subito dall'accademia, e aveva anche partecipato alla sua difesa.
    Ora era tutto ridotto ad un cumulo di macerie ed era uno spettacolo davvero strano. Difficile pensare che da quel cumulo di macerie tempo fa si ergeva una delle più importanti strutture del mondo ninja.
    Per entrare mi applicai il sigillo obbligatorio per poi andare alla bacheca dove, con non poco divertimento, constati che la pedina che mi raffigurava si muoveva al mio spostamento.
    Guardò i nomi dei ninja alla ricerca di qualcuno familiare, quando nel leggerne uno la sua protesi ebbe un sussulto.
    C'era Ame, la ragazza che, a quanto gli avevano raccontato, lo aveva soccorso al gate subito dopo l'attacco. Si sentiva il dovere di ringraziarla almeno.
    Vide anche il nome di Hoshi, ma siccome era già nella zona ristoro non voleva raggiungerlo perchè si sentiva davvero in bisogno di fare qualcosa.
    Grazie alla bacheca scoprì che si trovava nella zona ricostruzione perciò si diresse da quella parte.
    Il numero di persone presenti era incredibile, e tutti si stavano adoperando coi propri mezzi a ricostruire la perduta accademia e alla vista di ciò Hamano avvertì un senso di appartenenza che non aveva mai provato prima.
    Arrivato nella zona cominciò a salire le scale fino a raggiungere il tetto dove poté trovare la ragazza che stava cercando.
    Si avvicinò a lei con calma, non voleva di certo spaventarla a quella altezza. Arrivatole vicino cercò di attirare la sua attenzione.

    Ehm, scusi, signorina Ame.

    Le dava del lei nel segno del rispetto.

    Immagino si ricordi di me. Sono Hamano Iga, guardiano di Suna, e sono venuto a conoscenza di ciò che ha fatto per me alle porte del villaggio.

    La fissava negli occhi in uno sguardo carico di rispetto.

    Il suo aiuto mi ha permesso di continuare a vivere, e per questo mi sento in debito con lei. La prego di accettare i miei più sinceri ringraziamenti.

    Il suo carattere forgiato dalla rigida disciplina del suo clan gli impediva di dormire tranquillo sapendo di avere un debito insoluto d'onore, e ora finalmente si ritrovava a chinare la testa e ad inchinarsi, con il braccio metallico davanti al petto, davanti alla persona che prima di tutti l'aveva salvato.

    Permettetemi di aiutarvi.

    Aveva voglia di lavorare di lavorare, aveva voglia di ripagare il suo debito, e ora aveva l'opportunità di fare entrambe le cose.



     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Via il muro, via il dolore
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    Sentii una voce chiamarmi, mentre ero impegnato ad ammirare un enorme muro e a cercare di caire come buttarlo giù senza creare troppo disagio ai presenti. Mi voltai verso la voce e un ragazzo giovane, con una chioma fulva, si presentò davanti a me. Era il ragazzo che avevo addestrato qualche tempo fa.

    « Kotaro, che piacere rivederti. » risposi « Sei qui per distruggere? »

    Chiesi infine. Ebbi la sensazione di essere osservato, come un piccolo bruciore dietro la nuca e dietro le orecchie. Mi voltai a guardare chi fosse presente dietro di me e notai Drake. Era il compagno adatto per quel genere di cose, forse perché era l’unico ninja in grado, come me, di creare un caos assurdo.

    « Ehi Drake, anche tu? Non che sia un sorpresa! » dissi con colare al ragazzo « Drake lui è Kotaro, Kotaro, ti presento un Chunin della Foglia, Drake Jo Ryouji. » continuai dopo le dovute presentazione « Ho voglia di abbattere questo muro, ma temo possa essere pericoloso, è molto alto e sta in piedi per puro miracolo » dissi analizzando il muro alto due piani dietro di me « Colpendolo alla base dovrei essere in grado di farlo inclinare nel modo giusto. Drake, hai una di quelle rane abbastanza grosse ancora? I miei tengu sono piccoli e l’unico grosso che ho non è per niente adatto a questi lavori. »

    Quindi, se avesse acconsentito ad evocare una delle sue rane in grado di sospingere il muro verso il lato preposto, sarei andato avanti. Io, comunque, avrei evocato Nin pagando un piccolo tributo di sangue dal mio indice della mano sinistra. Il Tengu svolazzò allegro per l’aria fresca, stupendosi di non trovare battaglie, di trovare tanta gente e soprattutto, di trovarsi in un cantiere.

    « Itai.. ma che…? »
    « Dobbiamo ricostruire l’accademia Nin, ho bisogno del tuo aiuto. »
    « Certo, tutto quello che vuoi!» sorrisi al Tengu « Bene Nin, principalmente dovrai dare fuoco al tornando, niente di strano. Prima però vola attorno e assicurati che la zona nel raggio di cinquanta metri sia sgromba. »
    « Tu sei pazzo ad usare una tecnica del genere, pazzo! » ridacchiai « Suvvia Nin, fa quanto ti ho chiesto e nessuno si farà male. Allora Drake, me la dai una mano? Colpiamo la mase di questo muro e il tuo rospo lo spingerà dal lato, dovrebbe cadere davanti a noi e non sopra. »

    Non borbottò qualche altra volta la parola “pazzo” e poi sparì in alto, iniziando ad urlare a tutti di levarsi perché quel muro presto sarebbe crollato. Mi misi davanti al muro quindi, pronto ad evocare un Fuuton per gettarlo giù, anche con l’aiuto delle tecniche di Drake.

    « Pronto Drake? »


    Edited by -Max - 6/10/2010, 07:41
     
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  12. manugiuliocesare
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    Il più solo degli Hyuga stava camminando verso l'accademia,accompagnato dal suo amico Haky,che aveva incontrato lungo la strada,così,per caso. . Effettivamente,non era più solo.

    qui stanno rivoluzionando tutto,eh...


    commentò,vedendo l'impressionante mole di ninja che passavano attraverso la porta principale dell'accademia. Vide che tuttti quanti quelli che uscivano portavano dei foglietti attaccati al braccio,e che tutti quelli che entravano si dirigevano a prendere,appunto,'sti cosi e ad applicarseli al braccio.lo Hyuga toccò una spalla all'inuzuka,e poi si fece seguire fino al luogo dove erano riposti i foglietti. C'erano dei sigilli scritti sopra. Quindi c'entrava il chakra....Sioshy applicò un po' di chakra sul foglietto e lo spise sul braccio,col riusultato che l'oggetto si attaccò saldamente alla pelle dello shiobi.

    fai anche tu così


    disse,rivolto all'inuzuka. Poi,entrarono,e la prima cosa che vide lo Hyuga fu una bacheca a cui erano attaccati dei segnalini,ognuno assegnato ad un nome.La scrutò con attenzione,notando due nomi che conosceva:Kotaro fuuma,un Kiriano contro il quale aveva pareggiato in uno scontro,e Shy Hyuga,con cui...bhe,era una cosa un po' complicata,a dire il vero. però,tant'è. Prese un segnalino e,aiutato da del chakra,lo attaccò alla bacheca,sperando che Haky avesse fatto lo stesso. Poi,gli chiese:

    senti,Haky. Io vado allaricostruzione,te che vuoi fare? no,perchè avrei un paio di progetti in mente...

    concluse,con la mente satura di idee e progetti. In ogni caso,si sarebbe diretto verso il quariere dedicato alla ricostruzione,passando prima,però,a prendersi una scodella di....un piatto a caso,mangiato abbastanza velocemnte,per poi precipitarsi verso i cantieri. Non era un architetto,però era sicuro che avrebbe trovato qualcuno in grado di aiutarlo:e poi,il movimento non faceva male. Per caso,scorse con la coda dell'occio dei capelli rossi,sopra un tetto;istintivamente si strinse nel Kimono,continuando però a muoversi con disinvoltura...però,se la ragazza lo avesse riconosciuto,c'era il rischio che si scatenasse un putiferio,a suoi danni,ovviamente. Arrivò finalmente nei pressi dell'impalcatura che gli interessava,in cui notò un uomo,immobile,che non sbraitava ordini e nemeno sonnecchiava:stava lavorando,era un architetto. Senza difficoltò,lo Hyuga si arrampicò sull'impalcatura fino ad arrivare direttamente a pochi metri da quell'uomo.

    Salve

    disse,improvvisamente.

    il settore demolizioni è da quella parte;no,non sono un operaio,si,sono un architetto,e no,non ho bisogno di aiuto.

    senti..

    lo interruppe il moro

    io ti aiuto,e tu in cambio,mi disegni dei progetti che avre in mente.


    terminò,iniziando a prendere un mattone
     
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  13. Shuku
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    Camminavo al fianco di Sioshy, mani in tasca e pensieroso, anche Snow era al mio fianco...



    qui stanno rivoluzionando tutto,eh...

    Già, ci sono un bel pò di cose da fare... avevo in mente qualcosa...

    Sbrigai le pratiche per l'accesso all'accademia, Sioshy mi spiego cosa fare, anche se lo sapevo perfettamente, naturalmente notai che Shay era in zona...


    Vengo con te... anch'io ho dei progetti in mente...

    Presi qualcosa da mangiare e lo seguii, mentre lo seguivo vidi Shay sul tetto e la reazione di Sioshy...


    Almeno è sul tetto... spero che non ci vedi altrimenti ci lanci addosso le prime cose che trova e se sto lavorando ai miei progetti e me li rovina questa è la volta buona che perdo lla pazienza...

    Sioshy chiese ad un architetto di aiutarlo ma l'uomo non sembrava molto collaborativo...


    Facciamo così, tu mi aiuti con i miei progetti e io ti aiuto con i tuoi, sono un bravo disegnatore. Poi meglio non stare in alto...

    Buon intenditor, poche parole... non voglio rovinarmi la giornata... mi è già bastato quella sera!

    Nel mio paese natale si insegnavano le basi per i futuri lavori, e per mia fortuna il disegno tecnico era una delle materie dove andavo meglio nonostante non fossi bravo in quello artistico. Feci cenno a Shioshy di seguirmi, sarei andato in un luogo dove si erano creati dei veri e propri "studi da campo" ognuno con il nome di chi ci lavorava, trovai il mio ed entrai: proprio come piaceva a me, una grande srivania con tutto l'occorrente per disegnare i progetti. Estrassi una piccola pergamena dalla tasca, data a tutti gli architetti, la apri sul tavolo e utilizando del chakra questa ritorno alle sue dimensioni normali, poco più grande, di un foglio da disegno per architetti, e utilizzando ancora del chakra comparvero i fogli con le bozze del progetto a cui stavo lavorando: L'Arena Accademica.



    Che te ne pare? Comunque che progetti hai in mente? Inizio a buttar giù una bozza...

    Mi sarei quindi seduto aspettando una risposta dal mio amico, intanto Snow si era seduto comodo in un angolo riservato a lui, era strano vedere un lupo fiero e forte come lui in una cuccia, se non lo si conosceva...

     
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    Y Danone
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    ..Un Chikuma ai Fornelli..
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    Il ragazzino avanzava spedito verso la zona di ristoro, la fame ormai aveva preso completamente il sopravvento su ogni suo bisogno fisico, anche se lo avessero chiamato o salutato lui non se ne sarebbe accorto troppo impegnato a seguire le tracce lasciate da quello che sembrava essere ramen appena fatto. Il rosso sbavava letteralmente dalla fame, facendosi strada tra diversi operai anche usando i gomiti. Alla fine del suo lungo viaggio durato non più di cinque minuti giunse davanti ad un chiosco allestito per l’occasione assieme a molti altri per dare un po’ di conforto e ristoro ai poveri operai. Gli occhi del rosso si illuminarono quando videro le meraviglie che il negozietto proponeva. Aveva deciso di mangiare una mega porzione di ramen di quelle da indigestione, il bello era che tutto veniva offerto gratis il che lo rendeva ancora più buono, ormai era pronto a ordinare quando una voce indispettita lo bloccò.

    -Oh ACCIDENTI!!!.. non vuole accendersi!.. come faccio a cucinare senza fuoco?!.. dai accenditi!!..-


    Il rosso incuriosito si sporse dal banco del chiosco per vedere che diavolo stesse succedendo. Dietro di esso una ragazzina sembrava piuttosto in difficoltà nell’accendere un fuoco sotto ad un immenso pentolone, li per li il Chikuma ritornò sui suoi passi se non fosse che la ragazza era un vero schianto. Carico di buone intenzioni quindi mise da parte la fame per andare a vedere che avesse quella gentil donzella, subito vide che il problema era piuttosto semplice, la ragazza infatti voleva accendere il fuoco utilizzando un semplice fiammifero.

    -Ehi ciao!.. mi chiamo Hoshi e vengo dal villaggio di Suna.. ti vedo in difficoltà.. emh.. se vuoi posso aiutarti con il fuoco..-

    -Ah!Davvero?!.. è tutta la mattina che ci provo.. davvero puoi aiutarmi?!..-


    Il ragazzino pieno di rinnovato vigore avrebbe preso l’accendino dal taschino per poi estrarre dalla sacca la bottiglietta di alcool, ciò che stava per fare molto probabilmente la ragazza lo aveva visto fare solo al circo. Bevuto un sorso di liquido infiammabile il rosso avrebbe soffiato verso la legna appiccando il fuoco al combustibile sputato, una fiammata gigantesca si scatenò alimentata dal suo vento che finì per dare vita ad un scoppiettante fuocherello. La ragazza si illuminò scoppiando in un urlo di gioia mentre saltava addosso al rosso per abbracciarlo, cosa che gli faceva estremamente piacere. Meno piacere invece provò il ragazzo quando si vide legare alla vita un grembiule per ritrovarsi successivamente in mano un grande mestolo da usare per girare il ramen, non c’era che dire era stato incastrato.

    -Hoshi-chan sei fortissimo!.. ti prego aiutami a cucinare il ramen.. io non sono brava a ravvivare il fuoco.. invece a te riesce così bene!.. ti prego..-

    -Ehm.. ma io non ho mai cucinato in vita mia..-

    -Non preoccuparti tu tieni vivo il fuoco al resto ci penso io.. -


    Il rosso a malincuore quindi si accucciò prendendo a soffiare sul fuoco che scaldava il pentolone, la ragazza invece era concentrata a cucinare al meglio, Hoshi non aveva ben capito cosa stesse cucinando, molto probabilmente nemmeno lei aveva mai cucinato in vita sua il che rendeva il suo ruolo di fornello vivente ancora più degradante. Quando il ramen fu pronto il rosso si alzò da terra stiracchiandosi per ben, era giunto il momento di avvisare gli operai che la sbobba era pronta, preso un bel respiro il rosso esplose in un urlo degno del miglior strillone, poter fare affidamento su dei polmoni Chikuma aveva i suoi vantaggi.

    -GENTE IL RAMEN E’ PRONTO!!! ACCORRETE PRMA CHE SI FREDDI!!!...-


    Il rosso avrebbe così cominciato a dispensare ciotole di ramen a chiunque fosse stato abbastanza coraggioso da mangiarlo, fare quel genere di lavori non era mai stato il suo forte tuttavia quella era una buona occasione per imparare e la compagnia non era poi male. Dispensando ramen e sorrisi il Chikuma si sarebbe dato ai fornelli fino a quando tutti non fossero stati sazi o stecchiti per avvelenamento.

     
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  15. The_Drake
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    ~ La Ricostruzione ~
    Inferno



    Itai si era accorto di Drake, che rivolgendogli un sorrise accolse la presenza anche di un nuovo ninja di nome Kotaro; Si alzò tranquillamente dalla panchina e mostrando una faccia altezzosa e da snob, guardò Itai dritto negli occhi: stava per fargli capire cosa realmente sapesse fare quando doveva distruggere e radere al suol ogni cosa.
    Fece cenno di osservare, mostrando un sorriso beffardo mentre si moriscava il pollice e facva uscire quel piccolo liquidi scarlatto; Era da un pezzo che non evocava qualcosa di così enorme e devastante.


    Cinquanta metri? Prendi per il culo!?
    Ora segui quello che sto per fare dammi un supporto con il tuo Fuuton...non mi frega se vuoi dargli fuoco, tanto ora ti mostrerò qualcosa di ancora più bello e potente che ogni cosa tu possa fare, passerà in secondo piano...Hahaha!
    E ora attaccati fort! Si volaaa!!!!


    Batte le mani a terra e un'enorme circolo d'evocazione comparve a terra, ricoprendo metri e metri di raggio attorno al trio o al duo se Kotaro si fosse spostato.
    Un fumo enorme comparve e gli shinobi si sarebbero alzati di colpo, innalzandosi di sessanta metri o più: tutti si sarebbero trovati schiacciati dalla forza di gravita che gli innalzava fino al cielo o anche superando quell'enorme muro.
    Si sarebbero ritrovati sopra la testa di uno dei rospi più potenti del contratto di Drake: Gamahiro, lo spadaccino delle rane; come un dio si osservò attorno per poi guardare in alto la testa e scorgere i suoi ospiti.
    La colorazione era giallastra con righe nere sulla schiena; due enormi katane portate sulla schiena, legate mediante una cintura.


    Gamahiro, mi serve una mano per demolire questo bel campo di macerie...serviranno le tue armi, il tuo olio e la mia potenza.


    Speravo una battaglia...non dire nulla al Boss o si incazza se mi usi a caso...


    Certo, sarò muto come un pesce!


    Come un fulmine prese le due katane e con rapide tagli dell'aria andrò a smnuzzare tutto il mega muro: se fosse stato più alto di lui, avrebbe saltato usando le sue doti di razza, distruggendolo mentre saliva.
    I pezzi si sarebbero sparsi in mezzo al resto, distruggendo le cose ancora intere e alzando un grande polverone; avevano fatto molto veloce, ma la cosa non era finita lì, infatti, doveva sgomberare tutto.
    fece un cenno ad Itai di avvicinarsi se fosse stato ancora attaccato al dorso del mega rospo, in vaso avrebbe urlato per farsi sentire.


    Ora seguimi Itai....quello che farò ora sevirà a distruggere ogni cosa per parecchi metri...il tuo vento dovrà servire per spegnere o attenuare il fuoco in modo che non distrugga anche gli altri settori.
    Direi che come nella vecchia battaglia, chiederei al tuo bestiolo di portarti in alto e colpire nell'epicentro dell'inferno....si inferno!
    Gamahiro.....olio!


    la pancia del rospo iniziò a gonfiarsi in maniera spropositata, come se avesse evocato o richiamato dentro allo stomaco un'enorme quantità di sostanza.
    Jo compose rapido 5 sigilli, per poi sbattere una gamba sulla testa del mega gigante, in modo che capisse che doveva gettare l'olio: la fusione del suo attacco di fuoco e quello dell'olio, creò una Katon epico.
    La fiammata era larga più di 80 metri di diametro e poteva espandersi per 100 metri o altre: la potenza era immane [Potenza 70 + 55 ---> 135] e avrebbe incenerito ogni cosa avesse trovato nella sua area; ferro e pietre non potevano resistere.
    Se pure il Kiriano avrebbe fuso il suo Fuuton con la mega fiammata, l'attacco avrebbe aumentato di conseguenza espandendosi al suolo e incrementenando raggio e forza [Potenza 135 + 20 [Impronta Vincente] ---> 155 (non considero la tua Fuuton].
    Era un vero e proprio inferno in terra che si sarebbe spento grazie alle capacità del Jinchuriki e del suo tengu: era bello alle volte collaborare con il suo ex compagno, dato che in due formavano una coppia di morte invincibile.
    Drake avrebbe osservato fiero ciò che aveva creato, sorridendo ancora una volta al suo compagno o a Kotaro, se si fosse trovato sopra Gamahiro.
    Aveva speso parecchio chakra per quella cosa, ma era comunque contento del risultato: si sedette a gambe incrociate sopa la testa del rospo, riprendendo fiato e asciungandosi il sudore della fatica.
    La rana era molto più diligente del dovuto e avrebbe aiutato a spgnere le fiamme usando le katane come mega ventagli o colpendo le parti incandescenti per disgregarle.


    Grazie Hiro, finisci te che recupero le forze due secondi...anf anf...


     
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40 replies since 30/9/2010, 09:26   732 views
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