Fra Cielo e Terra

[Suna] | [Talenti] [TA]

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    Falce dei Kaguya


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    Hoshikuzu Chikuma era tornato da meno di una settimana dall'ultima missione in cui era stato inviato.
    Certo, chiamare missione ciò che era successo, forse, era un pò riduttivo: il Kazekage, dopo i risultati economicamente non ottimi, ottenuti in quel di Iwa, aveva deciso di non far tornare nemmeno a casa il giovane neo-Jonin D, ma mandarlo direttamente in missione nel Paese del Thé, unica fortuna per il Rosso era stata, allora, di essere ancora in viaggio con il Mizukage, ma questa è un'altra storia.

    Finita quella missione, i due jonin, comunque, s'erano divisi, ed ognuno era tornato nel proprio villaggio natio e lì il giovane Jonin dei Chikuma sperava, forse, di trovare un pò di riposo e tranquillità, peccato che non aveva fatto i conti con il suo beneamato capovillaggio.

    Tre giorni dopo il suo ritorno, infatti, Hoshi ricevette una delle beneamate folate di Vento che tanto aggradavano a Gin e che lui ben conosceva, una folata di vento che portò proprio addosso al Rosso, un nuovo rotolo contenente una nuova missiva.

    CITAZIONE
    Tappo,

    Sei diventato Jonin, sei riuscito persino a completare quel banalissimo incarico che ti avevo affidato, ora non penserai di poter fare la bella vita e stare a grattarti la pancia, vero?
    Ti aspetto presso il Tempio del Vento Glorioso, il sigillo di Dislocazione Remota è alla base del rotolo, preparati, c'é da vedere che tipo di Jonin vuoi diventare.
    E poi non mi hai ancora ringraziato del regalo che t'ho fatto per la promozione, la missione in quel del Thé.

    Non farmi aspettare troppo.

    Gin.

    Il Kanji "Vento Sacro" era alla base del rotolo ricevuto e Hoshikuzu, di certo, ricordava bene cosa questo volesse dire: il Tempio del Vento Glorioso nel Polmone del Deserto, la Vallata segreta dei Chikuma; lì dove aveva abbandonato il suo Boomerang per l'arma del suo mentore, lì dove era stato iniziato a doti ancora più potenti del suo clan ed ad alcuni segreti dello stesso.
    Cosa gli avrebbe fatto fare il Kazekage quella volta?

    Di certo, eseguito il sigillo, la prima cosa sicura sarebbe stata il suo luogo dove Hoshi si ritrovò: la Sala dei Primi Segreti, l'ultimo luogo che aveva visitato del Tempio.

    "Bentrovato, Tappo.", sarebbero state le prime parole del Kazekage, seduto a bere una birra, mentre due libri galleggiavano attorno a lui.

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    OT: Ok, puro gdr di intro, dal prossimo si iniziano le TA personali :riot: /OT
     
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    Quest d'Addestramento
    ..Odio il Teletrasporto..
    Presentazione


    Era incredibile quanto fosse appagante starsene a casa tutto il giorno dopo aver vissuto avventure al limite della ragione umana. Erano passati solo pochi giorni dal suo ritorno in patria e nonostante vi fosse rimasto lontano per poco tempo al rosso sembrava fosse passata un eternità. Era davvero felice di aver ritrovato tutto come era, la sua stanza con il muro sfondato, la sua famiglia sempre indaffarata a seguire missioni o combinare guai ed il suo villaggio sempre così vivo e dinamico.

    Tutta quella tranquillità tuttavia non ebbe vita lunga, il terzo giorno di relax infatti il ragazzino mentre era intento a dormire nel suo soffice letto si ritrovò spiattellato sul muro della sua stanza a testa in giù finendo inesorabilmente a terra sotto atroci sofferenza, era incredibile come Gin riuscisse ad effettuare German-Suplex stando a diverse centinaia di metri con una precisione praticamente millimetrica. Il rosso mugugnò qualcosa trattenendola tra i denti, imprecazioni dirette a lui e agli dei Chikuma che lo avevano voluto a questo mondo durante la sua gioventù. Il rosso rimase a terra qualche minuto prima di prendere a leggere il rotolo che era venuto con la folata di vento, era quasi sicuro che il Kazekage avesse in mente per lui una qualche altra missione suicida o magari una qualche missione fuori da ogni comprensione umana come quella che aveva vissuto poco prima all’arcipelago delle quattro bestie.

    -Accidenti!.. ultimamente Gin mi sta facendo sgobbare davvero come un matto.. solo tre giorni di vacanza.. è un ingiustizia.. d’accordo sono un Jonin adesso.. ho delle responsabilità maggiori.. però così è troppo!!!.. bah inutile lamentarsi.. vediamo cosa diavolo vuole questa volta..-



    Il rosso avrebbe aperto il rotolo tendendolo a debita distanza ed aiutandosi con un righello che teneva in stanza, l’ultima volta aprendone uno aveva fatto un volo di circa quindici metri, di certo non voleva ripetere l’esperienza. Aperto completamente il rotolo non successe nulla, sembrava che questa volta nessuna subdola trappola fosse stata piazzata per martoriarlo nella mente e nel fisico. Una vena pulsante esplose quando il ragazzo prese a leggere la prima parola, era incredibile come la gente si ostinasse a chiamarlo “Tappo” nonostante ormai avesse superato il metro e settanta di ben due centimetri. La lettera come al solito sfumava sull’ironico e sulla finta benevolenza del Kazekage che a tratti si complimentava con il ragazzo in altri elogiava alla sua immensa generosità. Un punto tuttavia colse l’attenzione del rosso, la distilleria aveva accennato a che tipo di Jonin il ragazzino voleva diventare.

    -Che tipo di Jonin?.. mmh.. il genere che un giorno ti prenderà a calci dannazione!!!..-



    Lo sfogo del rosso quindi si spense quando il suo sguardo si spostò su un kanji disegnato al termine del messaggio, conosceva quel simbolo che indicava il termine “Vento Sacro” e sapeva anche cosa sarebbe successo se avesse impastato del chakra su di esso. Hoshi rimase a fissare il messaggio per qualche istante quindi avrebbe gettato il rotolo sul letto e si sarebbe diretto in bagno per darsi una rinfrescata e svuotarsi dei bisogni corporali, sapeva che la cosa si sarebbe dimostrata estremamente lunga quindi era meglio prepararsi a dovere. Vestito e tirato di tutto punto come se dovesse partire per una missione il rosso avrebbe recuperato il rotolo inspirando profondamente, sapeva già come sarebbe andata a finire quella storia.

    -Ok.. prepariamoci per il viaggio.. dannazione odio i viaggio interdimensionali.. ogni volta finisce che..-



    [...]


    Il rosso in un battito di ciglia si sarebbe ritrovato all’interno del primo livello del tempio del Vento Glorioso, l’ultimo luogo che aveva visitato durante il suo addestramento come Chikuma. Il ragazzino poggiando una mano davanti la bocca si sarebbe guardato agitato in giro fino a quando non avrebbe scorto un prezioso vaso alla sua destra, subito la sua testa si sarebbe gettata all’interno del prezioso cimelio scatenando una serie di versi e rumori tipici di chi sta vomitando. I viaggi di quel tipo lo mettevano sempre sottosopra era più forte di lui. Quando il rosso si riprese avrebbe girato lo sguardo accorgendosi che non era solo in quella stanza, Gin Tatsumaki Chikuma stanziava poco lontano mentre era intento a sorseggiare una birra e a leggere due libri volanti, come facesse a manipolare l’aria a quel modo il rosso proprio non lo capiva. Senza farsi tanti problemi per quello che era successo il ragazzino si sarebbe avvicinato con sguardo deciso fissando il Kazekage.

    -Eccomi qua Gin!.. accidenti la prossima volta dimmi di trovarci qui.. questi viaggi a colpi di teletrasporto mi uccidono!!!.. aah grazie per il bel regalo all’arcipelago delle quattro bestie!E’ STATO TERRIFICANTE!!!.. comunque di cosa volevi parlarmi?!.. -



    Il rosso sarebbe rimasto in attesa di un cenno da parte di Gin, se lo aveva convocato li molto probabilmente era per raccontargli il resto della storia del clan o forse per prepararlo a diventare un Chikuma ancora più forte, di certo le cosa di li in poi si sarebbero fatto molto più interessanti.

     
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    Hoshikuzu forse nemmeno sentì le prime parole di Gin, impegnato a trovare un luogo dove vomitare.

    Quando poi il Rosso si lamentò, l'altro lo lasciò parlare, poi scosse il capo, lasciando che il primo dei due libri che aleggiavano attorno a lui arrivasse addosso al neo-Jonin, non tanto per ferirlo, quanto per spingerlo un paio di passi indietro, mentre Gin, quasi galleggiando a mezz'aria, si rimetteva in piedi.
    "Ti devo ricordare che qui non ci sei mai arrivato da solo ed avventurarsi, senza una minima idea di dove si va, nel deserto di Anarouch non è consigliabile?", chiese il Kazekage, "Sarai anche Jonin, ma non rifletti su queste cose, piccoletto...", lo sbeffeggiò.
    "In ogni caso, la missione nell'Arcipelago è andata bene ed il Mizukage come sempre tesse le tue lodi... come fai ad essergli così simpatico, proprio non lo so...", commentò Gin, bevendo un sorso di birra, mentre un foglio usciva dalla sua cinta, svolazzando fra loro, "Tant'é che nel resoconto sulla missione ad Iwa, ha descritto quel pazzo suicida di Brando come una sorta di emotivo ed irrazionale, mentre tu sei un coraggioso ed impavido ragazzo... che s'é trovato davanti ad una kunoichi che sapeva bloccare il vento...", sottolineando le ultime parole con una certa nota di disappunto.

    "Immagino per un Chikuma quanto potrebbe essere scomodo trovarsi senza vento e proprio per questo, vedremo di smussare qualche angolo della tua figura, Turbine Rosso...", aggiunse il Kazekage, muovendo la mano destra, mentre il libro che aveva spinto via Hoshi si risollevava davanti a lui.
    "Apri dove c'é il vecchio segnalibro e vediamo che riesci ad imparare...", avrebbe suggerito.

    Hoshikuzu, leggendo il libro avrebbe trovato diverse note ed un segnalibro con sopra inciso un piccolo tornado, o uno scarabocchio che voleva essere un tornado.
    In quella pagina, c'erano delle note relative alla possibilità di usare il vento non per spostare gli oggetti con folate, ma per manipolare i costrutti di vento così da sostenere e muovere le cose, quasi che il vento fosse un'estensione stessa della persona.
    Stava al Rosso capire come fare.

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    OT: Ok, studia dal libro da cui ha studiato Gin per la prima tecnica personale :riot: /OT
     
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    Quest d'Addestramento
    ..Manipolazione Remota del Vento..
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    Il rosso indietreggiò borbottando parole incomprensibili quando uno dei libri fatti levitare da Gin gli finì sulla testa. Il ragazzino voleva scoppiare in un urlo di sfida, ma aveva promesso a se stesso che dopo l’esperienza ai mercanti e all’arcipelago delle quattro bestie sarebbe cresciuto un po’, quindi accusò il colpo e prese al volo il pesante libro cacciando comunque una smorfia indispettita verso il Kazekage. Le parole di Gin inoltre dicevano il vero, aveva poco da lamentarsi il giovane Jonin, da solo non sarebbe mai sopravvissuto alle terribili esperienze del deserto, infatti ora che ci pensava a mente ferma ogni volta che si era recato nel terribile deserto dell’Anarouch era sempre stato accompagnato, come durante la missione dei Sand Scorpion o quando era stato mandato con Shiltar a sistemare quelli che poi si sarebbero rivelati i suoi fidati amici Fennec.

    -Baah!.. accidenti.. un punto per te Gin.. palla al centro!..-



    La distilleria quindi avrebbe continuato a parlare dicendo di aver ricevuto un rapporto da parte di Shiltar dove veniva elogiato per l’ottimo lavoro svolto, il rosso assunse un espressione fiera e soddisfatta a quelle parole, un po’ meno quando questi espresse dei dubbi su cosa ci trovasse il Mizukage di così speciale nel moccioso. A quel punto il ragazzino sbottò, come osava dirgli certe cose dopo tutte le magagne a cui era stato sottoposto.

    -EHI!!!.. è logico che Shiltar elogi le mie abilità!.. io e lui ci facciamo il culo tutti i giorni li fuori.. rischiamo la vita ogni volta che prendiamo a calci un cattivo!.. non siamo mica come te che te ne stai tutto il giorno a bere birra!!!..Tsk..-



    Certo il rosso non poteva sapere che in passato Gin aveva vissuto praticamente la sua intera esistenza a combattere al fronte, una vita trascorsa tra un campo di battaglia ed un altro senza mai avere tregua rincorrendo un sogno che alla fine si è realizzato per sfumarsi una volta raggiunto.

    Il discorso riprese senza altre interruzioni da parte del giovane Chikuma, sembrava che dal rapporto ricevuto Gin avesse colto che i nemici affrontati fossero molto più forti di quel che si poteva aspettare. Le sue parole si soffermarono soprattutto quando i suoi occhi si posarono sul rapporto fatto sulla ragazza in grado di annullare il vento, il Kazekage sembrava preoccupato dalla cosa, inoltre dalle espressioni facciali che mostrava doveva sicuramente conoscere quel genere di abilità. Gin rimase in silenzio quindi proseguì dicendo che avrebbe smussato gli angoli al giovane Chikuma, Hoshi rimase perplesso li per li fino a quando il Kazekage non gli indicò di aprire il libro che teneva in mano. Sembrava che il ragazzino dovesse aprire il tomo alla pagina contrassegnata da una specie di tornado stilizzato, chiunque avesse disegnato quello scarabocchio doveva essere totalmente negato nell’arte dato che sembrava più una polpetta. Il rosso trovata la pagina prese a leggere con interesse, sembrava che l’ultima volta che era stato li non era riuscito a leggere quel libro, più leggeva più i suoi occhi si illuminavano ed il suo sguardo si faceva concentrato, non riusciva a credere a ciò che stava leggendo.

    -Ma..ma questo è!.. WOOOOOOW!!! QUESTO E’ IL SEGRETO DELLA TUA MANIPOLAZIONE REMOTA DEL VENTO!!!.. WAHAHAHHAHAH.. SAPEVO CHE UN GIORNO ME LO AVRESTI INSEGNATO!!! GRAZIE GIN!! GRAZIEEE!!!..-



    Il rosso preso dall’euforia avrebbe preso a strusciarsi sul Kazekage, in fin dei conti gli voleva un gran bene, inoltre quella che ora si apprestava ad imparare era una tecnica che il rosso desiderava imparare fin dalla primissima volta che lo aveva conosciuto. Quella volta la distilleria ambulante lo aveva scaraventato nel bel mezzo del deserto con quella tecnica. Hoshi festeggiò per qualche minuto prima di ricomporsi e ritornare a studiare il libro, era impressionante come ogni segreto fosse spiegato con estrema precisione, l’uso del chakra e dei polmoni e di come dosare le energie per non rischiare di esagerare e rischiare di restare senza fiato.

    Hoshi si sarebbe completamente immerso nella lettura e comprensione di quella tecnica, era incredibile, chiunque avesse ideato quella tecnica doveva essere un genio nel suo piccolo Hoshi sapeva bene che non sarebbe mai riuscito ad apprendere una tecnica simile da solo. Sembrava che il procedimento per attuare la manipolazione remota del vento fosse una combinazione tra le abilità dei chikuma ed una particolare tecnica di respirazione, insomma in fin dei conti la cosa non era poi così difficile da imparare una volta scoperto il trucco. Hoshi rimase per circa una mezz’ora a leggere il libro soffermandosi colo su quella tecnica, la voglia di leggere e scoprirne anche il resto era grande, ma doveva fare un passo alla volta se non voleva rischiare di inciampare.

    -Mmh.. quindi espiro.. creo la corrente ascensionale.. ed inspiro.. mmh.. sembra facile letto così.. però.. -



    Alzatosi in piedi il rosso avrebbe fatto un gran respiro per scaldare i suoi polmoni speciali, non servivano sigilli strani per effettuare quella tecnica, bastava appunto imparare a manipolare il vento in maniera diversa dai soliti turbini o costrutti. Avrebbe quindi preso di mira un libro che stava poco più in la, un libro di piccole dimensioni e piuttosto leggero. La sua concentrazione era massima, doveva concentrarsi sul fiato e sulla respirazione, il controllo doveva essere ai massimi livelli l’unica cosa che esisteva in quella stanza erano lui e quel libretto. Un soffio partì in direzione del libro smuovendolo dalla sua posizione, in cima al tavolo un turbine aveva preso a roteare, tutta quella pratica gli ricordava un'altra tecnica che aveva da poco appreso e cioè l’armatura di vento, di fatto il concetto del funzionamento della tecnica era lo stesso anche se in questo caso serviva molto più controllo e meno chakra, cosa che il rosso non intuì al primo tentativo. Il libro infatti al primo movimento dal tavolo ad un'altra zona avrebbe cominciato a stracciarsi lasciando foglio ovunque per poi esplodere come se torchiato da una mano invisibile.

    -WAAAAAGH!!!.. ACCIDENTI L’ HO DISTRUTTO!!!.. eheheh.. scusa ma involontariamente ho usato la rotazione del Gyakute.. ahahah.. non era importante quel libricino vero?!..-



    Il rosso si sarebbe grattato la testa imbarazzato, doveva stare attento se non voleva essere la causa della perdita di tutti i segreti dei Chikuma. Ripresa la concentrazione il rosso avrebbe ritentato ancora questa volta utilizzando uno dei sui kunai, era meglio andare per gradi e provare a spostare oggetti sempre più grandi man mano che cresceva l’esperienza. Dopo circa un ora di prove il rosso aveva capito come poter trattenere sospesi oggetti delle dimensioni pari quasi a quelle di un essere umano, il suo respiro era potente, l’allenamento e le esperienze passate lo avevano reso molto più forte di prima. Una cosa aveva notato Hoshi durante l’utilizzo della tecnica e cioè il rumore assurdo che produceva mentre era attiva, l’aria in movimento infatti rimbombava in tutta la grande stanza dando anche fastidio dopo qualche minuto, nonostante i tentativi sembrava impossibile ovviare a quel problema.

    -Questa tecnica fa un sacco di rumore.. bah pazienza è fantastica lo stesso!!!..-



    Il rosso avrebbe continuato a sollevare e spostare oggetti sempre più grandi muovendoli fino a dove la sua abilità di controllo del vento aveva effetto. Sembrava che pian piano il meccanismo gli riuscisse sempre meglio, in fin dei conti doveva solo manipolare il vento in un modo nuovo che non aveva mai sperimentato. Alla fine il ragazzino sembrò padroneggiare abbastanza bene la tecnica tanto da sperimentarla su se stesso, l’eccitazione per l’esperimento era al massimo, finalmente poteva imparare a muoversi come quella dannata distilleria ambulante, muoversi alla pari con lui una cosa che sognava da molti anni ormai.

    -Ok ora provo a sollevare me stesso.. eheheh.. finalmente!..-



    Il rosso si sarebbe concentrato al massimo prima di prendere a soffiare verso i suoi piedi, se voleva sollevare se stesso doveva dare sfogo di quasi tutta la sua potenza. Il soffio partì sospingendo il ragazzino a mezz’aria, un gran fracasso aveva preso a tuonare nella stanza mentre i fogli sparsi volavano via sospinti dal vento, sembrava quasi vi fosse un elicottero dentro al tempio. Il rosso quindi si sarebbe concentrato nel mantenere quelle forti correnti d’aria racchiuse attorno ai suoi piedi donandogli la forma di quella che si poteva benissimo chiamare nuvola di vento. Tutto sembrava andare per il meglio quando la nuvola prese a salire di quota a velocità sostenuta finendo per far schiantare il rosso prima sul soffitto e poi a terra in due lamenti chiarificatori.

    -WOOOOOAAARG!!.. AIHO!!!.. EHI EHI!!.. NOOOO.. BUARGH!!!-



    Il rosso si era appena fatto un andata e ritorno fra cielo e terra un viaggio poco piacevole che tuttavia gli aveva insegnato di sicuro qualcosa di nuovo. Gin lo aveva chiamato li in quel luogo per due ovvie ragioni, la prima era che li si custodivano tutte le tecniche dei Chikuma passati e quindi il rosso poteva aiutarsi per apprenderle, il secondo motivo invece consisteva nello spazio chiuso in cui doveva agire. Non era facile muovere quei costrutti dentro ad una scatola, l’utilizzatore oltre a se stesso doveva tenere sotto controllo anche la posizione del costrutto cosa non da poco. Hoshi rimase a terra qualche minuto prima di riprendere l’allenamento, provare di continuo lo aveva sfinito e un po’ di riposo dopo la caduta non gli avrebbe di certo fatto male. Recuperate le forze quindi avrebbe ritentato l’esperimento fino a riuscire in ogni genere di manipolazione remota del vento, il rosso era soddisfatto ora non gli restava che sentire che altro aveva da dire Gin.

     
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    Gin rimase in silenzio mentre Hoshi lamentava su come il Rosso ed il Kaguya si rompessero le ossa, per così dire, a lavorare, al contrario di lui, però, quando, dopo aver letto l'argomento sul libro il neo-jonin gli saltò addosso, lì sì che il Kazekage ebbe da ridire.

    "Staccati subito! Vedi di lavorare alla tecnica, piuttosto che provare a confodermi con una ragazza, Rosso!", esclamò con una folata di vento, "L'unica persona da cui accetterei un comportamento del genere, se diventa Jonin, è l'amministratrice Otori!", commentò con un mezzo ghigno il Kazekage.
    Dopo di ciò, Gin si mise in attesa di guardare i risultati del Rosso, anche con un certo sorriso in volto, mentre quello iniziava a studiare la Manipolazione Remota del Vento.
    Peccato che poi, al primo tentativo, Hoshi distrusse un libro e nel fare la domanda sull'importanza dello stesso, il neo-jonin, probabilmente, avrebbe letto sul volto del Kage lo sconforto e la disperazione: "Hai distrutto l'antico libro dell'amore Chikuma! C'erano intere tipologie di respiri che non avevo ancora studiato e provato! Sacrilego!!!!", esclamò, portandosi le mani ai capelli, "Non fare altri danni, ci sono libri ricchi di immensi segreti qui, non rovinarli tutti! Usa i vasi, se proprio vuoi provare la Manipolazione!", lamentò.
    "Se un giorno diverrai capoclan, spero che ti capiti anche a te qualche allievo che sia... sia... così disastro...", aggiunse, seppur questa frase quasi la bisbigliò, non volendo che Hoshi lo sentisse, mentre stava provando la tecnica in apprendimento.

    Quando poi il Rosso riuscì a controllare la tecnica, per quanto nel tentativo di sollevarsi da terra andò, come previsto dal Kazekage, a sbattere con il tetto, Gin sorrise divertito, facendo galleggiare verso Hoshi l'altro libro che aveva con se: "Questo ti servirà fra poco, intanto, guarda cosa faccio.", affermò.

    Il Kazekage avrebbe aperto la mano sinistra, lasciando che un vortice si creasse all'interno della stessa: sembrava un piccolo tornado, formato con pochissima aria, aria che iniziava a vorticare su se stessa, assorbendo l'aria attorno a se, quasi.
    "Il suo creatore ha battezzato questa tecnica Rinkai. In quel libro c'é la base per apprenderla e, considerando poi quel tuo Gyakute, che torce l'aria, in fondo qui anche si deve far vorticare costantemente, anche se in modo decisamente più complesso.
    Direi che è un'arma adatta ad un jonin, quindi, prego, divertiti a studiare ed applicare, ma attento ai libri!"
    , spiegò Gin, sottolineando alla fine quel piccolo avvertimento.

    Ora stava a Hoshi passare dalla teoria alla pratica.

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    OT: Ok, Hoshi, a te l'apprendimento del Rinkai :riot: /OT
     
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    Gin sembrava non aver apprezzato il guaio combinato dal rosso e dopotutto come si poteva biasimarlo, il libro dell’Amore Chikuma, ormai più nessuno sarebbe riuscito a leggerne i segreti, a meno che non vi fosse stata qualche altra copia in giro per l’archivio. Hoshi si sarebbe esercitato sulla tecnica fino ad averne il quasi completo controllo, aveva tempo per perfezionarla e portarla al massimo delle potenzialità, per ora quello che più contava era riuscire ad utilizzarla e al rosso riusciva più che bene.

    -Eh?!.. ancora libri?!..-


    Furono le parole del giovane Chikuma quando il Kazekage gli lanciò contro un secondo libro. Gin aveva intenzione di mostrargli qualcosa di nuovo, qualcosa di estremamente incredibile, il suo palmo della mano era rivolto verso l’alto, il rosso proprio non capiva cosa diavolo avesse in mente. Poco dopo osservando bene il giovane avrebbe visto un piccolo tornado formarsi sul palmo della mano di Gin e una potente forza che lo avrebbe trascinato per qualche istante verso la sua mano. Il rosso rimase sconcertato da quell’effetto anche se Gin non sembrava molto convinto nella riuscita della tecnica.

    -Wow ma come hai fatto?.. non dirmi che!!!-


    Hoshi prese subito a leggere il libro senza perdere tempo, era vero che studiare non gli era mai andato a genio, ma quella esperienza poteva aprirgli diverse nuove porte e non intendeva di certo perdersela. Il libro che ora aveva in mano era diverso da quello di prima, chiunque lo avesse scritto non doveva essere un grande scrittore dato che la calligrafia era quasi illeggibile, Hoshi rimase diversi minuti a fissare le prime pagine prima di riuscire a decifrare tutti i vari simboli e la cosa di certo non gli andava proprio a genio.

    -Waaah.. accidenti ma chi diavolo ha scritto questo libro?.. è scritto da cani!!!.. mmh..-


    Il rosso era finito nuovamente immerso nella lettura e lo studio, dopo le prime difficoltà sembrava fosse stato totalmente rapito dal libro, il suo sguardo era fisso e sembrava quasi allucinato mentre fissava quei scarabocchi, più leggeva più le sue mani fremevano e i suoi occhi saettavano da una pagina all’altra per carpire ogni segreto scritto. Era straordinario, ma doveva ammettere che non aveva mai letto niente di così interessante, chiunque avesse scritto quel libro era un vero e proprio genio, un ninja che in vita doveva essere stato una vera e propria forza della natura. Quando Hoshi ebbe finito di leggere il libro lo avrebbe chiuso rimanendo per qualche istante in silenzio, i suoi denti ora mordevano il labbro, sembrava quasi dovesse esplodere da un momento all’altro, invece non accadde nulla. In silenzio il rosso avrebbe appoggiato il libro su uno scaffale per poi spostarsi in una zona di quella sala libera da qualsiasi forma di ostacolo, se quel che aveva letto era vero, quella tecnica poteva rischiare di distruggere il tempio stesso.

    -Ok!.. il tizio del libro dice che per usare questa tecnica si deve possedere una propensione a comprimere l’aria e a controllare il vento in una spazio molto ristretto.. come il palmo di una mano.. il movimento è simile a quello del Gyakute però è continuo..-


    Il rosso posizionatosi avrebbe preso a convogliare il suo respiro sul palmo della mano destra, dopo un breve periodo di concentrazione avrebbe tentato di creare una piccolo mulinello di vento simile a quello creato da Gin pochi istanti prima, era più difficile di quello che credeva, mantenere quel costrutto sul palmo della mano richiedeva una concentrazione assoluta, difficilmente sarebbe riuscito ad usare quella tecnica a quel livello nella concitazione di una battaglia. L’aria attorno al Chikuma prese così ad essere risucchiata lentamente, Hoshi poteva percepire benissimo che all’interno del palmo della sua mano si stava addensando moltissima aria, la pressione su di essa la rendeva pesante ed ingestibile, inoltre una volta fatto partire il processo sembrava non essere più in grado di fermarlo.

    -Oh cavolo!.. ehi Gin.. come si ferma questo tornado risucchia aria.. ehi?!.. cavolo non riesco più a trattenerlo.. oh no.. no!!!-


    Un boato avrebbe squarciato le sale del tempio mentre un Hoshi volante andava a finire a diversi metri di distanza da dove stava praticando la nuova tecnica, il tonfo fu secco e i lamenti del ragazzino si fecero sentire per diversi minuti prima di vederlo tornare al suo posto visibilmente provato da dall’esperienza. Qualcosa era andato storto, ma come prima volta non poteva certo lamentarsi era già riuscito a ricreare il primo stadio di quella tecnica o almeno così aveva letto nel libro. La tecnica infatti consisteva essenzialmente in tre fasi di applicazione, una di risucchio dell’aria, una di compressione e controllo e una di rilascio. Tre fasi semplici a dirsi ma estremamente complesse da mettere in pratica. Il rosso avrebbe tentato e ritentato la prima fase fino a capire un particolare semplice quanto fondamentale.

    -Accidenti non riuscirò mai a controllare tutta quella pressione con una sola mano.. dato che la tecnica non prevede la composizione di sigilli credo che anche se utilizzo due mani il risultato sia lo stesso.. mmh.. certo così mi troverei a dover combattere senza braccia.. baah intanto impariamo a controllare la tecnica a quello ci penserò poi..-


    Il rosso solo dopo un paio di tentativi era già stremato, quella tecnica sembrava drenargli una quantità di chakra impressionante anche se doveva dire che trovava una certa naturalezza nell’applicarla, un po’ richiamava il suo stile e il suo modo di utilizzare la manipolazione del Vento. Deciso più che mai Hoshi avrebbe così tentato di racchiudere le violentissime correnti d’aria compresse tra le due mani, per velocizzare il processo inoltre il Chikuma escogitò di potenziare il mulinello risucchia aria con entrambe le mani, in questo modo il tempo di caricamento poteva abbassarsi ancora. Sembrava che l’accorgimento fatto dal rosso funzionasse, con due mani la sfera di correnti d’aria era molto più semplice da contenere anche se il suo controllo non era ancora perfetto, quando poi il ragazzino tentò di farla esplodere si ritrovò nuovamente a volare per una buona decina di metri all’interno del tempo sospinto dalla stessa potenza della tecnica, certo se continuava così rischiava di lasciarci le braccio il rosso. Le prime due fasi erano ormai state assimilate quasi completamente dal rosso quella tecnica gli piaceva troppo ed era perfetta per il suo stile di combattimento, doveva impararla alla perfezione. L’unica magagna che restava da superare era la fase di rilascio di tutta quella potenza devastante che riusciva a creare tra le mani, era strano ma ogni volta finiva per essere sbalzato via non riuscendo a convogliare tutta la potenza da una sola parte. All’ennesimo volo il rosso si fermò per riflettere e prendere fiato dato che ormai non ne aveva più.

    -Dannazione!.. ANF.. ANF.. ma perché?!.. ANF.. mi lancia sempre.. ANF.. via?!.. ANF.. mmh.. ma certo!!!.. eheheh..-


    Il rosso recuperate le energie avrebbe provato un ultima volta prima di prendersi una pausa per dormire e mangiare a sbaffo, doveva pur recuperare le energie perse dopo tutti quei tentativi. Concentratosi avrebbe posto le mani per creare uno spazio dove contenere la sfera d’aria compressa, subito un piccolo tornado avrebbe fatto comprimere un immensa quantità d’aria tra di esse creando un globo di vento rotante, sembrava il rosso avesse una tempesta tra le mani. A questo punto non restava che scagliare tutta quell’aria verso avanti e per farlo bastava una semplice spinta, quel globo infatti andava accompagnato, bastava un leggerissimo sussulto del fiato del ragazzo per farlo esplodere nella direzione giusta, dopotutto era sempre aria. Poste le mani davanti a se il rosso avrebbe lasciato la sfera che si sarebbe espansa a velocità stratosferica creando una potenza devastante, con una tecnica come quella nessun nemico sarebbe riuscito a resistere.

    -RINKAIIIIIIIIII!!!!-


    Dopo il potente boato che sanciva finalmente la riuscita del giovane nel suo intento, Gin avrebbe visto Hoshi a terra completamente distrutto dalla fatica, sembrava quasi gli mancasse il respiro, cosa strana per un Chikuma. Il rosso aveva appena fatto il primo passo in quella che sarebbe divenuta senza alcun dubbio la sua tecnica di battaglia preferita, certo non poteva sapere che ad inventarla era stato proprio suo padre, ma questa è un'altra storia.

     
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    Al commento sulla scrittura di chi aveva elaborato quel testo, il Kazekage non poté che accennare una risata, "Non era mai stato un abile scrittore... più un tipo pratico, in effetti...", disse, fra se e se, il capo del villaggio della Sabbia, mentre il Rosso era intento nella lettura.

    Gin avrebbe osservato Hoshikuzu fare il suo primo tentativo, partendo da ciò che aveva letto, un tentativo che, però, risultò sfumare, al momento dell'utilizzo pratico, facendo volare per aria il Rosso, mentre il Kazekage si preoccupava di non essere travolto dalla stessa ondata d'aria che il neo-Jonin non era riuscito a contenere.
    Dopo il primo fallimento, comunque, il giovane Chikuma non si perse d'animo e continuò a provare e provare, sviluppando passo dopo passo gli accorgimenti per utilizzare quella tecnica, mentre, agli occhi del Kazekage, l'immagine del Rosso si sovrapponeva ad un'altra, che affiorava dai suoi ricordi, relativamente allo sviluppo di quella tecnica.
    Fortunatamente, comunque, Gin, malgrado i ricordi, non si fece travolgere dalle ondate di vento di Hoshi, probabilmente proprio grazie alle sue abilità innate ed al particolare uso che ne faceva lui del Vento.
    Dopo anche una breve pausa, comunque, Hoshikuzu riuscì, alla fine, ad ottenere il risultato sperato: il Rinkai era stato contenuto e scagliato come doveva essere, sotto gli occhi soddisfatti del Kazekage, che vedeva nel Rosso non poche somiglianze con il precedente utilizzatore di quel jutsu, come doveva essere.

    "Molto bene, Rosso, ma non c'é tempo per riposare stavolta, anche perché, dobbiamo salire di piano.", esordì a quel punto il Kazekage.
    "Non so se ricordi quello che ti avevo detto, ma il palazzo è composto da tre piani, questo è solo il primo e, malgrado per l'ultimo dovrai ancora aspettare per visionarlo, pare che il penultimo sia qualcosa che ormai è alla tua portata, oltre che c'é qualcuno che ha fatto pressione indirettamente perché tu vi arrivassi.", spiegò Gin, avvicinandosi ad una porta che sembrava dare sul piano di sopra del palazzo.
    "Certo, come l'altra volta per passare da un piano al successivo hai dovuto dare una prova d'abilità, così stavolta si chiede una prova delle tue qualità in altri campi, specificatamente, la vastità del tuo chakra.", disse, indicando una porta senza maniglia, con degli strani cardini che sembravano più piegarsi che ruotare.
    "Dovrai soffiare, e credimi dovrai soffiare tanto, per sviluppare abbastanza forza da spingere indietro questa porta.", concluse il Kazekage.

    Ora stava ad Hoshi aprirsi la strada verso il secondo, e penultimo, piano del Tempio del Vento Glorioso.

    ------

    OT: Ok, piccola pausa dalle tecniche prima dell'ultima e passiamo al talento che ti dà chakra in più.
    Considera che per smuovere quella porta ti serviranno almeno 12 slot vento (quindi un Medio di chakra), ergo dopo tutti quei rinkai, malgrado la pausa, dovrai comunque riuscire ad ottenere chakra in più per aprirti la porta per il prossimo piano.
    Ps: lascia poi a me la descrizione del penultimo piano. ^^' /OT
     
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    La tecnica del Rinkai ormai non aveva più segreti per il giovane Chikuma, certo aveva ancora molto da imparare se voleva perfezionarla al meglio, tuttavia le basi le aveva apprese e addomesticate con grande maestria quindi ora poteva concentrarsi su altro. Hoshi era sfinito, il fiatone ormai era diventato qualcosa che faceva costantemente da sottofondo alle sue parole, usare quella tecnica di certo lasciava senza energie rapidamente.

    -Anf.. anf.. wow evviva.. anf.. ero curioso di sapere.. anf.. quando mi ci avresti.. anf.. portato!..-



    Gin aveva invitato Hoshi a salire di un piano, il rosso sapeva che i pieni del tempio erano tre, e lui fino a quel momento aveva avuto modo di visitare solo il primo oltre all’entrata dove erano presenti le varie statue dei Chikuma del passato. Il rosso non stava più nella pelle, raggiungere il secondo piano del tempio significava essere riconosciuti come degni di diventare un Chikuma ancora più forte, peccato che ancora una volta la distilleria avesse in mente qualche nuova prova per il ragazzino. Un grande porta infatti lo separava dalla meta tanto ambita e l’unico modo con cui poteva smuoverla era il suo soffio devastante, cosa semplice se solo ne avesse avuto le forze.


    La riserva di chakra del rosso era agli sgoccioli, addestrarsi sul Rinkai lo aveva lasciato completamente senza energie, doveva tirare fuori delle energie che non pensava nemmeno di possedere se voleva proseguire il suo addestramento da shinobi. Il ragazzino rimase fermo a fissare la grande porta per qualche minuto prima di prendere fiato e provare a smuoverla con un potente soffio d’aria. La porta vibrò sotto il potente getto d’aria anche se non andò oltre, il soffio del rosso non era infatti abbastanza intenso e questo dipendeva principalmente dalle scarse energie che portava in corpo.

    -Anf.. anf.. se continua cosi finisce che svengo!.. devo trovare la forza dentro di me..-



    Il rosso sapeva di potercela fare, le esperienze che aveva vissuto fino a quel giorno lo avevano sicuramente reso più forte, doveva solo prendere coscienza di ciò. Concentratosi al massimo il ragazzino avrebbe fatto pressione sul tantien per cercare di aumentare in maniera esponenziale la sua riserva di energia, anche se fisicamente ancora non aveva la potenza adatta a crescere, spiritualmente le mille avventure vissute lo avevano fatto crescere e non poco. Doveva far tesoro di quelle esperienze e renderle energia atta ad essere usata per il suo stesso sostentamento. Posizionate le mani nel sigillo della capra il rosso si sarebbe seduto pronto a concentrare più energia possibile, doveva sbloccare un nuovo livello della sua riserva, un livello sigillato, ma che poteva essere aperto. Il Chikuma rimase per circa una decina di minuti concentrato ad assimilare più energia possibile, non si stava ricaricando di nuova energia, stava solo cercando più in profondità energia che già possedeva e che non aveva utilizzato.

    -Ok.. sono pronto!!!..-



    Il fiatone era scomparso e l’aria attorno al ragazzino aveva preso a vibrare ad ogni suo respiro, era visibile anche ad occhio nudo la sua rinnovata energia fisica e spirituale, il livello di chakra presente nel corpo del ragazzino aveva raggiunto un nuovo livello. Lo sguardo di Hoshi era sereno e allo stesso tempo determinato, sembrava di vedere una tempesta immobile e racchiusa in se stessa, certo nessuno poteva immaginare che la tempesta racchiusa dentro al ragazzino in realtà si sarebbe presto manifestata. Fatto un gran respiro il giovane Chikuma avrebbe gonfiato i polmoni concentrando in essi una quantità di chakra mostruosa, energia che fino a poco prima sembrava non possedere. Qualche istante di silenzio priva di vedere una tempesta di vento scagliarsi verso il portone facendolo smuovere fino ad aprire il passaggio. La potenza scatenata dal soffio avrebbe spostato il ragazzino facendolo arretrare di qualche metro tanta era la forza scatenata, neppure lui si sarebbe mai immaginato di riuscire a raggiungere un tale livello di energia.


    Il portone era stato aperto ed il giovane Chikuma aveva ancora abbastanza energia per reggersi in piedi e perché no ripetere l’esperienza, la sua riserva di chakra si era amplificata esponenzialmente con la sola esperienza e concentrazione, ora non restava che varcare quella nuova soglia e scoprire cosa vi fosse oltre. Il cuore del rosso scalpitava ansioso di scoprire il secondo livello del tempio.

     
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    Gin attese ed osservò Hoshi durante tutto il tempo in cui il giovane Chikuma si concentrò, prima di liberare il proprio respiro, con ritrovata forza di cui lo stesso Kazekage fu positivamente sorpreso.

    "Molto bene, Rosso, ora seguimi. La sala dell'Alleanza ti attende.", esordì l'altro Chikuma, avanzando per primo e salendo la lunga scalinata a chiocciola che portava al secondo dei tre piani.
    Hoshikuzu, conclusa la salita, avrebbe notato come, al contrario della Sala dei Primi Segreti, questo piano avesse due aree distinte: una era celata da una porta chiusa, l'altra, verosimilmente una guancia del volto, la cui forma il tempio richiamava, era un ampio terrazzo dove i venti del Polmone del Deserto sembravano non infrangersi.
    "Prima di entrare nella sala vera e propria, c'é un'ultima tecnica che voglio trasmetterti e preferisco non rischiare che tu distrugga l'intero tempio nell'apprenderla... potrebbe ancora esserci utile questo luogo.", commentò Gin con una certa sufficienza, dirigendosi verso il terrazzo.

    "Da quel che ho letto nel rapporto della missione, tu ed il Mizukage non aveva trovato un modo per ferire il capo nemico quando quello s'é diviso in una grande quantità di pipistrelli, una tecnica infida, di certo, che richiedeva attacchi su ampia scala per essere combattuta, cosa che sembra nessuno di voi due avesse.
    Direi quindi che è tempo che io ti mostri quello che nel nostro clan è chiamato lo Shougeki Tatsumaki, il Tornado Distruttore."
    , spiegò il Kazekage, invitando l'altro a farsi avanti e contemplare il jutsu che lui stava per utilizzare.
    Una serie di 10 sigilli, forse ben maggiore di quanto Hoshi non ne avesse mai visti in vita sua, una combinazione lunga che, poi, diede vita ad un tornado, sempre più vasto, che s'alzava al respiro del Kazekage, fino ad allontanarsi dal Tempio stesso e dirigersi, aprendosi una strada fra le correnti del Polmone del Deserto, contro una parete di roccia del canyon stesso, frantumandola in parte, prima di scomparire.

    Quando quello spettacolo di distruzione fu completato, il Kazekage, apparentemente un pò più stanco di prima, si voltò verso il Rosso: "Conosci la potenza delle correnti che ci sono in questi luoghi, quindi puoi immaginare quanto sia potente il tornado per muoversi e superarle.
    Ti servirà molto chakra ed una grande concentrazione nel pilotare il vento, ma avrai un'arma di distruzione come poche altre, oltre che un ottimo mezzo per traslocare interi palazzi."
    , commentò, lasciando poi al neo Jonin la possibilità di provare lui stesso.

    -----

    OT: Ok, ultima tecnica da apprendere e poi conoscerai il vecchio Fennec al prossimo post (e per quello dovrò chiederti info via pm, quando sarà ^^' ) /OT
     
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    ..Tornado Distruttore..
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    Sembrava che Hoshi avesse finalmente ottenuto la forza e l’esperienza necessaria per proseguire il suo viaggio di Chikuma all’interno del tempio. La porta che bloccava il passaggio verso il secondo piano era infatti stata smossa dalla potenza del rosso mostrando una lunga scalinata che conduceva alla zona del tempio chiamata Sala dell’Alleanza. Il rosso era piuttosto stanco data l’immane quantità di chakra che era stato costretto ad utilizzare tuttavia sembrava che le forze pian piano gli stessero ritornando, sbloccare un livello più alto della sua riserva di energia gli aveva permesso anche di recuperarla più velocemente.


    Mentre procedeva il rosso si guardava costantemente attorno, quella zona era diversa dalla precedente, molto probabilmente stavano risalendo il volto gigantesco che aveva visto durante la prima esperienza all’interno del Polmone del Deserto. Gin sembrava intenzionato a passare un'altra tecnica nelle mani, o meglio ai polmoni, del giovane Chikuma. Raggiunta una zona del tempio esterna, ma non battuta dal vento la distilleria ambulante prese a parlare, sembrava che volesse insegnare ad Hoshi una tecnica ad ampio raggio in grado di dimostrarsi utile nelle situazioni nelle quali e necessario demolire un avversario con un colpo ad ampio raggio. La mente del rosso finì subito per ripensare alla battaglia combattuta alla roccia degli spiriti nel deserto dipinto, quella volta il nemico aveva dimostrato capacità disumane che lo rendevano a dir poco immenso, con una tecnica adeguata il rosso avrebbe sicuramente avuto più chance di sconfiggerlo, ecco perché ora il Kazekage voleva istruirlo a dovere.


    Composta una lunga serie di sigilli il Chikuma avrebbe quindi emesso dalla bocca una devastante corrente d’aria che si sarebbe avviluppata creando una specie di tornado dalla potenza devastante, il rosso rimase a bocca aperta nel guardare gli effetti che quella tecnica aveva sulla materia, non aveva mai visto nulla del genere, ora capiva per quale motivo Gin aveva ottenuto la nomea di “Tatsumaki”. Il rosso avrebbe osservato con attenzione tutta la procedura, la unga serie di sigilli e poi l’enorme quantità d’aria atta a dare il via alla rotazione distruttrice, non c’era che dire Gin era un vero mostro della natura.

    -Accidenti che potenza!!!.. fammi indovinare.. è grazie a questa che hai ottenuto il soprannome di Tatsumaki?!!.. non ho mai visto nulla del genere.. con una tecnica del genere potresti demolire un intero villaggio nel giro di pochi minuti!!!..-



    Il rosso era eccitato all’idea di imparare una tecnica come quella anche se già sapeva in cuor suo che un abilità come quella non sarebbe mai stata il suo pezzo da novanta dato che il controllo di mulinelli di vento non era certo il suo forte. Ritrovata completamente l’energia il rosso si sarebbe fatto spiegare nuovamente da Gin le varie posizioni, sarebbero bastati pochi minuti perché il Chikuma memorizzasse la sequenza. Il rosso era teso ma concentrato a dare il meglio, doveva creare il tornado e scagliarlo verso la parete come aveva fatto Gin, per ora l’operazione era più che sufficiente.

    -Ok!.. proviamo a creare il mulinello di vento!..-



    Rivolta l’attenzione verso l’esterno del tempio il rosso si sarebbe concentrato per generare la potenza necessaria ad effettuare la tecnica, era necessario effettuare la serie di sigilli per permettere al chakra di accumularsi con così tanta intensità nei suoi polmoni. Fatto un gran respiro il Chikuma avrebbe quindi preso a soffiare dando al vento un movimento circolare, non era facile come sembrava, anche se ormai si poteva definire un Chikuma esperto dare al vento quell’effetto mantenendo un intensità adeguata era estremamente difficile. Il mulinello di vento prese quindi a correre davanti al rosso finendo contro le forti correnti del polmone del deserto, non riuscì a fare più di qualche metro che venne distrutto scomparendo assieme al resto dei forti venti. Il primo tentativo non era poi andato così male, era riuscito a riprodurre una miniaturizzazione di quello che aveva creato Gin, non restava che aumentare la potenza di ogni azione di quel coso e provare a controllarlo.

    -Anf.. Anf.. creare questo tornado consuma un sacco di chakra.. è una tecnica da un colpo e via.. anf.. usarlo a lungo può essere fatale.. devo dosare bene le mie energie!..-



    Il rosso recuperate le energie avrebbe riprovato la tecnica, questa volta utilizzando più chakra e il massimo della sua potenza, un gigantesco tornado si sarebbe formato davanti a se tra i flutti dei potenti venti che spazzavano per il Polmone del Deserto, era davvero gigantesco e all’apparenza potente, forse troppo per un secondo tentativo. Il rosso prese a controllarlo utilizzando il proprio respiro, un operazione difficile da attuare anche per un Chikuma quando la massa d’aria che si vuole spostare è in grado di divorare ogni cosa. Lo sforzo sul suo viso era ben visibile, il suo soffio era costante e potente, tuttavia quella cosa sembrava non volersi spostare anzi, pian piano la massa d’aria in rotazione si avvicinava sempre più al tempio quasi volesse abbracciare il giovane Chikuma.

    -Ehi?!.. ma che diavolo fa?!.. oh cavolo ci sta venendo addosso!!!..-



    Il rosso avrebbe concentrato ancora più chakra per prendere il controllo del tornado e cercare di farlo allontanare dalla sua traiettoria, sembrava che il ragazzino in qualche modo fosse riuscito a deviare la sua traiettoria anche se il tornado poco dopo si sfaldò come in precedenza. Quella tecnica era difficile, estremamente difficile da controllare, molto probabilmente sarebbe riuscito a controllarla al meglio solo dopo diversi anni di allenamento, per ora gli bastava capire come funzionasse. Hoshi avrebbe provato e riprovato più volte fino a riuscire a creare un tornado stabile all’interno delle potenti correnti d’aria del canyon, dopo diverse prove si era abituato a mantenere il costrutto rotante in una posizione stabile riuscendo anche a cambiare la sua posizione con estrema rapidità e precisione, con quella tecnica ora poteva affrontare anche nemici ostici come il Sanga incontrato durante la missione nelle terre di Iwa. Il rosso era determinato a tutto pur di diventare più forte ed abile, non si sarebbe trovato mai più nella stessa situazione vissuta durante quella missione.


     
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    Alla prima domanda di Hoshi, Gin sorrise: "Sì, in parte è anche per questa tecnica che ho preso il nome di Tatsuki, ma non solo, ho dei modi più personali di creare dei tornado.", ridacchiò in risposta alla domanda dell'altro, prima di lasciarlo al suo lavoro, o meglio al suo riposo prima di rimostrargli i sigilli necessari e lasciarlo poi provare.

    Il primo tentativo non andò molto bene, ma comunque il Rosso comprese che quella tecnica gli avrebbe preso non poco chakra nell'essere eseguita, fatto che poi fu confermato nel secondo e più risolutivo tentativo, che si concluse dopo il rischio di essere investiti dal Tornado creato da Hoshi stesso.
    "In ogni caso è un inizio, prova ad utilizzarlo in futuro, magari in luoghi non abitati, o senza palazzi intorno, non vorrei dovermi sentire le lamentele della gente di Suna per degli improvvisi tornadi, sai com'é.", commentò con calma il Kazekage, invitando poi il Rosso a seguirlo all'interno della sala lì presente.
    "La Sala dell'Alleanza è chiamata in questo modo perché i Chikuma che fin qui arrivano, hanno diritto di conoscere i più leali compagni in battaglia che il nostro clan ha avuto nei secoli, compagni che, da ciò che so, tu hai già conosciuto.", commentò Gin, aprendo la porta che inseriva alla stanza interna.

    Nella sala vi erano alcuni, pochi rispetto alla Sala dei Segreti, mobili con dei testi sui lati, ma, più di quello, c'erano immagini incise nella pietra, simili a quelle che Hoshi aveva visto all'ingresso del Tempio, ma minori per numero, poiché rappresentavano un più ristretto numero di ninja, probabilmente tutti Chikuma, ognuno vicino ad una creatura diversa, creature che il Turbine Rosso ben conosceva: i Fennec.

    "E' lui il ragazzo di cui parlavano Kigeki e gli altri? Il giovane Chikuma che potrebbe ricoprire il ruolo di cui, Gin-chan, non ti vuoi ricoprire?", esordì d'improvviso una voce, prima che Hoshi stesso potesse notare un Fennec indescrivibilmente anziano nella stessa stanza.
    "Sì, vecchio Daikenjin, è lui, Hoshikuzu Chikuma, che già ha stretto un patto con alcuni dei Fennec di Kyoushu-san.
    Direi che potrebbe occuparsi meglio di me di rispettare i legami fra le nostre due genti."
    , confermò il Kazekage.
    "Bene, ma quanto conosce delle abilità che gli serviranno per diventare un nostro guardiano? Ha un legame con dei Fennec ed è un Chikuma, ma immagino che non conosca niente più delle arti del Vento, o sbaglio?", lamentò serio il vecchio animale parlante.
    "Siamo qui anche per questo, perché lui apprenda ad utilizzare la terra in battaglia.", replicò calmo il capoclan dei Chikuma, prima di volgersi verso il neo-jonin.

    "Allora, Hoshikuzu, chi sia quel vecchio Fennec, te lo spiegherà lui stesso, io, dal canto mio, ho una cosa ancora da mostrarti, qualcosa che ti possa aiutare semmai ti troverai di nuovo a non poter utilizzare le tue arti innate, o, comunque per sorprendere i nemici con qualcosa in più delle sole arti del Vento.", affermò Gin, prendendo un piccolo foglio di carta in mano.
    "Immagino tu conosca i particolari fogli capaci di riconoscere le affinità di chakra: si bruciano se sei affine al fuoco, piegano se affine al fulmine, bagnano se legato all'acqua, spezzano se capace di usare il vento ed infine sbriciolano quando hai un'affinità con la terra e questa è l'affinità che spero di vederti possedere, o meglio, che devi riuscire a sviluppare per poi usarla su quello.", disse, indicando una ciotola piena d'acqua su un tavolo lì vicino.
    "Impara ad usare l'impronta terra ed a dividere l'acqua dentro la ciotola di terracotta, mediante la stessa.", concluse, lasciando all'altro modo di provare.

    -----

    OT: Ok, a te la descrizione migliore del Fennec (se vuoi, puoi anche farti dare suggerimenti da lui) e nel frattempo sviluppa un buon controllo dell'Impronta Terra :riot: /OT
     
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    ..Il Vecchiaccio e la Terra..
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    Il rosso in qualche modo era riuscito a far sua anche quella terrificante tecnica, Gin sembrava soddisfatto dell’operato del giovane Chikuma e l’unica cosa che ebbe da dire fu che quella tecnica era meglio utilizzarla dove non vi fossero strutture civile o altro dato che avrebbe rischiato di demolirle. Hoshi era stanco, era da molto che non metteva i suoi polmoni sotto sforzo a quel modo, nemmeno nelle ultime missioni che aveva affrontato era stato costretto a tanto. Asciugatosi il sudore dalla fronte il ragazzino avrebbe quindi seguito la distilleria all’interno della fantomatica stanza dell’alleanza, una stanza che dava modo ai Chikuma di conoscere degli alleati nuovi che a quanto diceva Gin il rosso già conosceva.


    Entrato nella stanza il rosso notò subito che non aveva nulla di speciale rispetto a quelle che aveva già visitato, erano presenti alcune statue come nella prima grande sala e alcuni scaffali con dei libri e delle pergamene piuttosto datate, lo sguardo del rosso e la sua espressione mostravano una certa perplessità, non capiva proprio per quale ragione Gin lo avesse portato fino a li. Il rosso stava per girarsi verso la distilleria cominciando ad esprimere i suoi dubbi quando una voce anziana lo bloccò spaventandolo a morte.

    -Ehi Gin ma che razza di stan.. WAAAAA!!! E tu chi diavolo sei?!!..-



    Il rosso finì culo a terra dallo spavento mentre una piccola figura si faceva avanti, non era difficile identificarlo come un Fennec date le enormi orecchie che portava sulla testa, il rosso era confuso, pensava di conoscere tutti i fennec del monte dal nome inpronunciabile e invece ora se ne ritrovava uno nuovo proprio li, evidentemente alcuni erano rimasti nascosti durante la sua prima visita. Gin ed il vecchio presero quindi a parlare dimenticandosi che l’argomento della loro discussione era proprio li presente davanti a loro, cosa che fece incavolare il rosso che si sentiva escluso dalla discussione che proprio lo riguardava. I due presero a parlare di uno strano patto tra fennec e Chikuma e del non adempimento dei doveri del Kazekage nei loro confronti, insomma da quel che aveva capito il rosso era diventato in pochi attimi una preziosa merce di scambio con cui Gin poteva barattare la sua libertà. Il fennec inoltre con aria di sufficienza non sembrava molto contento dell’affare appena concluso indicando Hoshi come un buono a nulla dato che non conosceva altro che le tecniche basate sul vento.

    -EHI MA CHE DIAVOLO SUCCEDE QUI?!!.. Gin chi è questo vecchiaccio e che diavolo è questa storia della terra?!!.. io sono un Chikuma.. manipolo il vento.. al diavolo la terr..-



    Il rosso non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che si ritrovò con la faccia a terra schiacciata da un potente colpo di zampa del vecchietto sulla testa. Il rosso si spiattellò a terra accusando tutto il colpo, era troppo stanco per ribellarsi a dovere inoltre quel tizio aveva preso a blaterare qualcosa sulla sua veneranda età e sul rispetto.

    -POSRTA RISPETTO MOCCIOSO!!!.. io sono Daikenjin il saggio del monte Hitozatohanareta!.. dovresti essere grato agli dei per l’occasione che ti viene data..-



    -Ahia!.. che.. botta!..-



    Sembrava che il Chikuma avesse trovato pane per i suoi denti, pane duro e vecchio questa volta. Ripreso conoscenza il ragazzino si sarebbe posizionato in un angolo della stanza stando ben attento a non avvicinarsi al vecchio fennec, il suo sguardo burbero incuteva timore inoltre il vecchio sembrava nel pieno della sua follia senile, un brutto affare davvero. Sembrava che l’addestramento del rosso non si fosse concluso, Gin aveva infatti intenzione di insegnare al rosso il controllo dell’impronta di chakra affine alla terra, il rosso aveva sentito di nina di alto livello in grado di gestire due impronte di chakra ma non capiva per quale motivo dovesse imparare anche lui a fare una cosa del genere, lui era un Chikuma, il vento era la sua arma, la terra non aveva nulla a che fare con lui.


    Il Kazekage spiegò al rosso che l’apprendimento di tale abilità era fondamentale per lui che basava tutta la sua forza su di un'unica abilità, doveva apprendere nuove tecniche ed elaborare nuove strategie se non voleva ritrovarsi nuovamente nella situazione di non poter fare assolutamente nulla contro il nemico. Il rosso rimase in silenzio, effettivamente Gin non aveva tutti i torti, durante la missione dei mercanti il rosso si era trovato nella situazione di non poter fare assolutamente nulla, in quel caso le sue abilità erano state messe pesantemente in discussione, forse imparare qualcosa di nuovo non era poi una cattiva idea.

    -Tsk!.. ok ho capito.. ho capito!.. che cosa proponi allora?!..-



    Il piano di Gin era semplice, Hoshi doveva sviluppare un nuovo potere, un abilità che lo staccasse completamente dal mondo che si era costruito fino ad all’ora dopo anni di allenamenti, la cosa non lo allettava di certo, ma su una cosa era d’accordo. Durante la missione erano riusciti a renderlo totalmente inutile e questo gli rodeva più di tutto, se era la terra che poteva aiutarlo a crescere come ninja allora alla terra si sarebbe dato.


    La prima prova di tutto quel piano diabolico consisteva nello scoprire se Hoshi fosse portato o meno ad utilizzare le tecniche basate sull’elemento terra. Come al solito vi era un unico metodo per scoprirlo e consisteva nell’immettere del chakra con l’impronta desiderata su di uno speciale foglietto, questi se irrorato con il chakra di terra si sarebbe polverizzato. Il rosso era piuttosto titubante sulla cosa ma non aveva nulla da perdere, preso il foglietto sotto lo sguardo attento di Gin e Daikenjin il piccolo Chikuma avrebbe cominciato ad irrorarlo con il suo chakra stando ben attento a richiamare quello che per lui poteva essere considerato più affine all’elemento terra. Inutile dire che il foglietto reagendo al chakra finì per tagliarsi in due parti perfettamente uguali. Rapida fu la reazione del vecchio fennec che con un salto finì per schiantare la sua zampa sulla testa del rosso provocandogli non poco dolore, le urla ed i schiamazzi presero subito a riempire quel luogo.

    -TERRA!!! ABBIAMO DETTO TERRA RAGAZZINO!!!.. CONCENTRATI NON SONO VENUTO QUI PER PERDERE TEMPO!!!-



    -EHI DANNATO VECCHIACCIO CHE DIAVOLO DI MODI SONO QUESTI?!!.. MI HAI SFONDATO LA TESTA!!! E SOPRATTUTTO COME DIAVOLO FAI AD ESSERE COSI’ FORTE?!!!..-



    Il battibecco sarebbe infuriato per altri cinque minuti prima di vedere il rosso riprendere l’addestramento. Ora il rosso aveva trovato nuovamente la concentrazione e poteva riprovare con un nuovo foglietto. Questa volta la sua attenzione si rivolse non al vento, ma alla terra, nella sua mente poteva sentirla tutto attorno a se, dentro e fuori, ne poteva sentire la consistenza, l’odore e persino il gusto. Il suo chakra ora aveva preso un'altra forma, una forma più controllata e pesante, completamente diversa da quella che era abituato a percepire solitamente. Ci volle un po’ prima che il ragazzino provasse ad imprimere quella nuova impronta che stava scoprendo, la carta si disintegrò dimostrando che il Chikuma era idoneo a possedere anche quell’impronta, di certo vivere nel deserto lo aveva aiutato moltissimo.


    Ora che era riuscito a scoprire quella sua particolare abilità non restava che applicarla su di una ciotola di terracotta per tentare di dividere in due il suo contenuto. Hoshi rimase seduto a fissare la ciotola per un bel po’ prima di appoggiare entrambe le mani su di essa, era fredda al tatto e ruvida, di certo chi l’aveva plasmata non doveva essere un gran artista o semplicemente il contenitore era così antico che aveva perso ogni sua raffinatezza. Il rosso doveva concentrarsi al massimo e provare a ripetere lo stesso esperimento di prima, doveva focalizzare il suo chakra sulla terra dimenticandosi per un momento di essere naturalmente portato ad utilizzare quello del vento, facile a dirsi, ma estremamente fastidioso per chi fin dalla nascita era geneticamente predisposto a fare una determinata cosa. La concentrazione era massima mentre tentava di plasmare la terra della ciotola per dividere l’acqua al suo interno sembrava quasi che il rosso ci stesse riuscendo dato che la forma della ciotola lentamente stava prendendo a mutare quando questa in un botto esplose lanciando frammenti di terra ovunque e bagnando completamente il rosso.

    -WOOOAH!!!.. accidenti è esplosa!!!..-



    -Mmh.. avanti riprova.. Gin sei sicuro che questo moccioso sia la persona adatta?!.. il suo controllo del chakra è pessimo..-



    -Dannato vecchiaccio.. ma chi si crede di essere.. solo perché lo chiamano saggio pensa di essere il più figo..-



    -Moccioso è inutile che borbotti.. posso sentire il battito di una mosca a chilometri di distanza.. pensa ad imparare qualcosa!.. E’ NON CHIAMARMI VECCHIACCIO PORTA RISPETTO!!!..-



    Dopo l’ennesima bastonata il rosso avrebbe preso un'altra ciotola con dell’acqua per ripetere l’esperimento. Più si sforzava e provava più la ciotola cambiava forma, peccato che questa non riusciva a stabilizzarsi per più di qualche secondo prima di esplodere in mille pezzi. Era inutile, dopo una ventina di prove il risultato non era cambiato, il rosso era portato alla manipolazione della terra non c’era dubbio, la sua abilità tuttavia sembrava più portata alla detonazione della terra che al controllo vero e proprio. Daikenjin e Gin osservavano le prove incessanti del rosso stando ben attenti a non restare coinvolti nelle piccole esplosioni, Hoshi dal canto suo era ormai completamente bagnato dalla testa ai piedi. Non poteva certo dire di esser un esperto della manipolazione della terra tuttavia ora sapeva di riuscire a controllare anche quell’impronta il che gli apriva la strada ad un mondo completamente nuovo. Il rosso era pronto ad imparare ed era curioso di poter conoscere meglio lo strano fennec.

     
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    Il Kazekage per lo più rimase a guardare, ridacchiando sotto i baffi che non aveva ad ogni esclamazione furiosa dell'anziano Fennec al Rosso, preoccupato solo che il vecchio lo sentisse con quel suo finissimo udito.

    "Ok, sembra che oltre far esplodere il terreno qui non si vada, ma poco male è sempre un buon modo per iniziare, ora serve giusto vedere quanto capace sarai nel fare queste esplosioni di terra.", esordì Daikenjin, d'un tratto, catturando l'attenzione del Kazekage, volgendosi poi proprio verso di lui: "Bene, da qui me ne occupo io, lo porto con me sul monte, tu, puoi ritenerti sollevato dai tuoi doveri se il ragazzo si dimostra adatto ad apprendere tutto ciò che gli offrirò di apprendere.", concluse il Fennec.

    "Va bene, vecchio Daikenjin, allora alla prossima, spero per chiarire che abbiamo risolto ogni dubbio.", convenne Gin, prima che il Fennec scomparisse, per poi voltarsi verso il Rosso, "Bé, Hoshi, è stato divertente, ricordati quello che hai appreso qui e vedi di allenarti un pò sulle tecniche, oltre questo, buon divertimento con i Fennec.", disse semplicemente e, probabilmente, il Rosso avrebbe potuto intravedere un sorriso maligno e furbo sul volto dell'altro prima che tutto attorno a lui mutasse.

    Il neo-jonin si trovò circondato da una nuvola di fumo, prima che l'ambiente da quello della Sala dell'Alleanza, diventasse un luogo ben più chiuso, pieno di cunicoli e gallerie, un luogo che, forse, il Rosso avrebbe riconosciuto come una delle tante sale interne del Monte sacro ai Fennec, dove era stato appena evocato mediante il Richiamo Inverso.
    Dinanzi a lui ora c'era di nuovo il vecchio Fennec Daikenjin.

    "Visto che, ragazzino, sembri essere portato per far esplodere le cose con l'uso della tua affinità con la Roccia, direi che è tempo che tu mi faccia vedere quanto possono essere devastanti queste tue esplosioni di terra.", sentenziò l'anziano Fennec, poggiando poi le mani al suolo, prima che un grosso muro di pietra si creasse fra lui e Hoshikuzu.
    [Muro del Fennec - Potenza 70]

    "Probabilmente con i tuoi jutsu di Clan potresti abbatterlo, senza troppe difficoltà, ma ce la potresti fare usando solo la tua affinità con la Terra? Poggia le mani sul Muro ed abbattilo immettendovi chakra di tipo terra e controllando la struttura stessa del Muro, forza ragazzo!", ordinò seccon Daikenjin, lasciando al Rosso modo di agire.

    ------

    OT: Ok, per le tecniche, mi sembra fuori luogo inserirle, allo più le si può mettere con il prossimo post con un punto d'incontro fra questo add e quello che aiuta la competenza.
    A parte questo, bé, a te la possibilità di sviluppare fino in fondo la tua impronta terra piegando al tuo volere la terra del muro (piena libertà su come ci riesci, ovviamente) :riot: /OT
     
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    Quest d'Addestramento
    ..Superare il Muro del Fennec..
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    Alla fine di quel primo addestramento il giovane Hoshi era più tumefatto che altro, i continui rimproveri e colpi di Daikenjin lo avevano letteralmente smontato. Dopo diverse prove era evidente che la natura distruttiva del chakra di Hoshi fosse presente non solo nella sua naturale forma del vento, ma anche in quella della terra. Già una volta il rosso si era accorto di quanto fosse stato difficile per lui apprendere l’arte della guarigione dato che ad ogni tentativo le sue cavie esplodevano invece di guarire, quella volta Shaina e Riveriee all’ospedale erano state costrette a procurare parecchio pesce semi morto al ragazzo. Non poteva farci nulla, il suo chakra era più adatto ad offendere gli altri che a proteggerli o curarli, ora che aveva preso coscienza di questo non gli restava che applicare quella sua nuova abilità esplosiva alla terra per dare vita a potenti ninjutsu di terra.

    Mentre stava pensando alle varie applicazioni a quella straordinaria abilità, Daikenjin e Gin aveva preso a parlare di un qualche strano patto che esisteva tra loro, il rosso era troppo stanco per dar conto ai due e si limitò a mostrare una faccia perplessa ed indifferente mentre ascoltava, qualunque cosa fosse non gli interessava anche se lui era l’argomento principale di tale discussione. Hoshi infine ascoltò le ultime parole di Gin, sembrava divertito e sereno, come se sapesse ciò che stava per accadere di li a poco.

    -Eh.. si si cercherò di fare pratica.. EH?.. ehi dove è finito il nonnetto?!..-



    Il rosso ebbe appena il tempo di terminare la frase che in un istante tutto mutò attorno a lui, il fumo prodotto dalla tecnica gli era andato di traverso inoltre come al solito una nausea potente lo aveva assalito come ogni volta capitava dopo un teletrasporto. Senza tanta remore o altro il rosso sarebbe scattato trattenendosi la bocca fino all’angolo più vicino per poi scatenare un conato di vomito non indifferente. Asciugatosi la bocca il ragazzo si sarebbe quindi ripreso sbuffando vistosamente, sapeva bene dove lo aveva condotto il vecchiaccio, era già stato in quei luoghi e per nessun motivo al mondo sarebbe mai riuscito a dimenticarli.

    -Accidenti.. la prossima volta avvisami quando usi la tecnica del richiamo inverso.. bleah.. soffro di nausea ogni volta che qualcuno mi sposta da una parte all’altra!.. bleah.. ma che diavolo ho mangiato questa mattina?!..-



    Il rosso era stato invitato all’interno del monte Hitozatohanareta, quello era il luogo sacro dei Fennec nonché la loro casa, era li che aveva suggellato il patto con la razza di volpi del deserto e sempre li che aveva fatto la loro conoscenza. Daikenjin stava serio e con aria un po’ affranta poco più in la mentre aspettava che Hoshi si riprendesse completamente dal malessere, sembrava che l’addestramento del ragazzo fosse soltanto all’inizio e la cosa di certo non piaceva al rosso.

    Il vecchio Daikenjin aveva intenzione di potenziare e portare al massimo la nuova abilità del ragazzo, doveva portare al massimo la sua affinità con l’elemento terra come sapeva fare con il vento, ormai il ragazzino aveva raggiunto il grado di Jonin e quindi gli era stata riconosciuta l’abilità di poter controllare al meglio le proprie capacità ninja, anche quelle di più alto livello. Il rosso non poteva immaginare che per imparare tale abilità Daikenjin aveva intenzione di imprigionarlo dietro ad un muro gigantesco raffigurante la testa di un Fennec. Poggiando le zampe a terra il vecchio aveva infatti evocato tra lui ed il rosso una paratia di terra e roccia bloccandolo di fatto tra due muri, sembrava che questa volta il rosso fosse stato costretto a fare sul serio.

    -EHI CHE DIAVOLO STAI FACENDO?!!.. EHI VECCHIACCIO FAMMI USCIRE!!!.. EHIIII?!!.. aaah.. dannazione non mi sente.. questa volta mi ha fregato per bene..-



    Il rosso era stanco e quindi si sarebbe seduto con le spalle al muro prima di cominciare ad abbatterlo o almeno a tentare. Senza nemmeno accorgersene nel giro di pochi istanti sarebbe crollato cadendo in un profondo e lungo sonno ristoratore, dopotutto aveva dato fondo a gran parte delle energie durante l’addestramento al tempio. Fu una linguata viscida sulla faccia a destare il giovane Chikuma dal suo torpore, la bava che aveva lasciato sul suo volto ora colava spiaccicandosi a terra dopo un tuffo effettuato dal mento, ci volle poco al rosso per capire chi fosse l’artefice di quello schifo.

    -KIGEKI!!!.. accidenti che schifo.. beh almeno non me l’hai fatta addosso.. ma che diavolo ci fa qua?!..-



    -Fratellone Hoshi ti sei svegliato!!!.. il nonno mi ha mandato a svegliarti.. ha detto che ormai sono più di dodici ore che dormi come un ghiro!..-



    -Dodici ore?!.. eheheh.. ma come sei riuscito ad entrare?!..-



    -Dalla bocca del Fennec.. vedi la in alto.. la bocca del Fennec si apre.. sono passato da li!..-



    -Ah capisco.. beh immagino che non ci siano altri modi per uscire..-



    -No!.. il nonno ha detto che se vuoi uscire devi imparare a manipolare la terra.. inoltre ha detto che se usi il tuo fiato per uscire dovrai pagarne le conseguenze!..-



    -Tsk!.. al diavolo.. un Chikuma che usa la terra.. bah che seccatura..-



    Il piccolo Fennec si sarebbe quindi messo in disparte mentre con la zampa posteriore si grattava una delle grande orecchie. Sembrava che fosse in trappola e non solo, Daikenji voleva vederlo uscire di li senza che utilizzasse le sue arti del vento, gli sarebbe bastato sparare un Rinkai molto probabilmente per abbattere la paratia. Dato che era li non restava che approfittarne e provare ad imparare più cose possibili da quella esperienza.

    Il rosso si sarebbe avvicinato al muro poggiando entrambi i palmi delle mani su di essa, subito percepì la potenza di quel costrutto, il vecchio ci sapeva fare con le ninjtsu e quello ne era un esempio lampante, quel muro oltre ad essere estremamente grande era anche molto spesso e soprattutto denso, forse nemmeno un colpo di Rinkai sarebbe riuscito ad abbatterlo per non arlare poi dello spazio ristretto in cui si trovava. Solo usa se ne rendeva conto, in ambiente così stretto non sarebbe mai riuscito a comprimere abbastanza aria, il vecchiaccio aveva pensato a tutto. Il muro era freddo al tatto, doveva concentrarsi e ripetere la stessa cosa che aveva fatto prima con la scodella, immaginare di avere una scodella gigante tra le mani forse lo avrebbe aiutato. Trovata la concentrazione il rosso avrebbe cominciato ad impastare chakra donandogli la stessa impronta che aveva imparato a manipolare poco prima, la terra appoggiata alle sue mani prese così a mutare forma cominciando a contorcersi in un primo momento per poi modificare il suo aspetto in quello di una bolla. Hoshi era troppo concentrato a fare ciò che stava facendo per accorgersi che quella bolla non era altro che una gigantesca bomba di terra e chakra. Bastarono pochi istanti perché questa deflagrasse contro il ragazzino sbattendolo contro la parete che gli stava dietro, un boato incredibile che fece saltare sul posto anche il piccolo Kigeki. Ripresi i sensi il rosso avrebbe tirato quattro dolci imprecazioni agli dei Chikuma prima di rimettersi in piedi e scoprire un Kigeki letteralmente smontato dalle risate, la piccola volpe infatti nonostante lo spavento era scoppiata a ridere sbefeggiando il ragazzo. Hoshi cercò il corpo a corpo con l’animale prima di riprendere ma senza successo.

    -Accidenti è successa la stessa cosa con la scodella.. a proposito.. comincio ad aver fame.. ehi Kigeki.. portami qualcosa da mangiare!.. non riesco a concentrarmi a stomaco vuoto!..-



    -YEP!!!.. comincio ad aver fame pure io.. aspetta qua!..-



    Il piccolo Fennec dopo essere uscito tramite la bocca di pietra ne sarebbe ritornato portando con se un fagotto fatto con una foglia di palma, chiunque avesse preparato quel cestino doveva essere un adulto, molto probabilmente doveva essere stata Konji. Il Chikuma sbavava dalla fame, già immaginava di abbuffarsi come una matto quando aprì il fagotto per scoprire che il suo spuntino sarebbe stato a base di locuste del deserto, bacche e qualcosa poco identificabile come cibo commestibile. Molte delle cose ancora si muovevano, l’urlo di gioia di Kigeki fu per qualche istante zittito dal sospiro del Chikuma, la fame era troppa per rifiutare l’offerta quindi il ragazzino prese a mangiare senza fare tanti complimenti.

    Terminato lo spuntino Hoshi avrebbe ripreso l’addestramento cominciando a capire come a differenza del vento il chakra di tipo terra andava dosato e lasciato fare espandere attraverso la terra, l’energia doveva scorrere libera tra le varie formazioni roccioso e terrose, solo raggiunta la destinazione adatta si poteva concentrare per farlo successivamente deflagrare. Pian piano il suo controllo si faceva sempre più preciso e soprattutto potente, era strano ma cominciava a piacergli manipolare la terra, era differente dall’aria, il senso di libertà in qualche modo veniva imbrigliato in uno di sicurezza e forza. Dopo svariati tentativi il rosso era riuscito oltre che ad amplificare la potenza delle esplosioni a guidarle in un raggio piuttosto ampio riuscendo inoltre a crearne svariate all’unisono. Dopo circa una decida di tentativi tuttavia non era ancora riuscito a buttare giù quella struttura così resistenze, le crepe che si erano formate erano evidenti eppure non cedeva, molto probabilmente qualcuno dalla parte opposta si stava impegnando per evitare che ciò accadesse. Preso dalla rabbia il rosso quindi si sarebbe lasciato andare abbandonando l’idea di usare la terra per superare l’ostacolo, caricato il pugno destro avrebbe scagliato un poderoso colpo alla struttura scaricando la rabbia.

    -DANNATO MURO VUOIO ANDARE GIU’!!! CROLLA MALEDETTO!!!..-



    Il boato del colpo sarebbe riecheggiato per tutta la montagna mentre il muro devastato dal pugno crollava dando modo ad Hoshi e a Kigeki di uscirne. Superata la coltre di polvere Hoshi avrebbe guardato la sua mano scoprendo di possedere una forza ed una potenza che prima non aveva, manipolare la terra lo aveva involontariamente rafforzato abbastanza da permettergli di sgretolarla con un colpo ben assestato. Era giunto il momento di ampliare questa nuova conoscenza.

     
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    Alla fine la muraglia di roccia cadde e Hoshikuzu si ritrovò di nuovo davanti all'anziano Fennec che lo guardava con un certo grado di soddisfazione in viso: "Bene, ragazzino, sei riuscito a maneggiare in modo più che adatto il chakra di tipo terra, oserei dire che sei arrivato a dei livelli che in pochi altri possono auspicare di avere, persino a Suna.
    In ogni caso, giovanotto, è tempo che tu apprenda anche come usare questa tua nuova affinità."
    , esordì l'anziano, estraendo da dietro la schiena un rotolo piuttosto semplice, come forme ed aspetto.
    "Dato che te la sei presa con comoda, fra pisolino e spuntino, ho occupato il mio tempo contattando Gin-chan e ho chiesto lui un resoconto di tutti i doton sunesi di cui ci fossero informazioni, adatti a chi usa la terra più per distruggere che per creare. Sono qui elencati, con sigilli ad essi relativi e qualche spiegazione più o meno generica, o almeno spero che l'altro tuo maestro sia stato così attento da far scrivere tutto correttamente.", aggiunse, passandogli il rotolo.

    "Ti servirà poter fare qualcosa di più che semplicemente manipolare l'impronta terra per ciò che ti aspetta ora, una prova finale, per essere sicuri che tu sia adatto a ciò che ti attende dopo.", concluse quindi Daikenjin, poggiando poi le mani al suolo.
    Pochi istanti e nuovamente le alte muraglie dei Fennec si fecero vedere.
    "Non è un solo muro, stavolta, Rosso, ma sono tre, uno di fila all'altro, un ostacolo che sarà ben più difficile da superare, ma che spero tu sappia vincere, almeno lo spero per te e per noi Fennec....", concluse la voce, ora lontana, del vecchio canide, mentre Hoshi ed il piccolo Kigeki si ritrovavano di nuovo fra le muraglie, stavolta, almeno, con qualcosa da leggere.

    ------

    OT: Ok, ultima prova, con "scusa" annessa per il cambio tecniche, niente di complicatissimo./OT
     
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