La strana scomparsa di Fumiaki Haiirome

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    [1d:15h:13m:25s dalla scomparsa]



    Hayato Haiirome non era per niente contento. Era un uomo dall'aspetto severo, con gelidi occhi grigi ed una lunga barba castana, e non era affatto contento di come erano state organizzate le cose per il recupero di suo figlio. Lo si capiva benissimo dal suo sguardo gelido, che in quel momento lanciava fiamme d'ira.
    Eppure rimaneva immobile e statuario, seduto davanti ai tre ninja che erano stati urgentemente convocati per intraprendere la missione. Al suo lato c'era un uomo, un impiegato di alto rango ben vestito che avrebbe spiegato la missione ai tre ninja, mentre dall'altro c'era uno shinobi rasato che al braccio aveva legato il simbolo di Konoha.
    Del tutto insufficiente disse Hayato furioso Solo tre Ninja sono del tutto insufficienti, per di più tre semplici Genin!
    L'impiegato evidentemente doveva avere molta pazienza, perché non fece una piega a quella lamentela che di sicura era stata già reiterata più e più volte.
    Hayato-dono, l'Accademia compone le squadre ninja per assicurare il massimo grado di successo della missione assicurò l'impiegato ben vestito La prego, non si preoccupi, la missione sarà portata a termine con successo. Avete detto voi stesso che è improbabile che vostro figlia sia stato rapito. Per quello abbiamo già predisposto una squadra di Jonin.
    C'è una grossa differenza tra improbabile ed impossibile sottolineò Hayato Spero che abbiate ragione.
    L'impiegato allora iniziò a spiegare ai tre la situazione, che non sembrava avere molto di speciale dopotutto.
    Hayato-dono è uno dei Daimyo del Ninshi no Kuni, paese molto distante che si trova a diverse miglia ad ovest nel nostro continente. E' stato onorato ospite del Daimyo del paese del fuoco per alcuni giorni, fino a quasi quattro giorni fa. Sulla strada per il paese del Thè, precisamente il porto di Minatomi, il Daimyo suo figlio si è allontanato dalla colonna ed è scomparso nella foresta attraversata dalla strada. Sono passate alcune ore prima che ci si accorgesse della scomparsa, quindi è molto probabile che il bambino si sia perso. fece una piccola pausa Hayato-sama è corso qui, lasciando tutti quanti indietro. Per questo ci siamo permessi di convocarvi in maniera così precipitosa.
    Sì, perché precisamente la convocazione era avvenuta in maniera alquanto straordinaria. Pochi minuti prima i tre ninja erano stati convocati nelle rispettive Amministrazione di villaggio e lì avevano ricevuto un foglietto su cui era disegnato uno strano sigillo. Un istante dopo un uomo, lo stesso ninja che ora sedeva alla destra di Hayato Haiirome, era comparso e in un istante li aveva teletrasportati in quella stanza.
    La missione è urgente, è più di un giorno che il bambino si è smarrito. Data l'importanza della famiglia inoltre è stata predisposta una squadra di Jonin che vaglierà eventuali ipotesi di rapimento. Agirete in maniera indipendente da loro, Jinsuke-san qui presente è uno dei membri di quella squadra.
    Il ninja alzò la mano in segno di saluto Avrei una certa fretta di tornare indietro, i miei compagni potrebbero aver bisogno di me. Abbiamo finito? Posso procedere al trasporto?
    Non ancora, Jinsuke-san disse l'impiegato I rotoli davanti a voi contengono una foto ed una descrizione del bambino in questione, oltre che una descrizione accurata di ciò che indossava al momento della scomparsa, oltre che una mappa del luogo in cui è avvenuta... non dice molto tuttavia, si tratta di un'infida foresta, molto intricata. Avete altre domande da fare?
     
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  2. The Retribution
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    La strana scomparsa di Fumiaki Haiirome

    Elementare Watson..
    .. il rapitore è..


    - Si ma almeno togliere le macchie di sangue dalle scarpe.. hm.. non finirà bene. - Dopo il teletrasporto mi ero resa conto di avere gli stivali sporchi di sangue sulla punta. Niente di impressionante, solo qualche goccia, dovuta ad una sbagliata trasfusione che stavo imparando a fare con esiti.. imprevedibili. - Comunque ottimo sistema di reclutamento coercitivo, mi piace, è semplice ed efficiente oltre ogni ragionevole dubbio. - Se non altro non ero assolutamente in pessima compagnia dato che assieme a me c'erano il simpatico foglioso con cui mi ero battuta qualche giorno addietro ed il mio primo cliente, nonché possibile compagno di future veleggiate, Takuma. Li salutai con un gesto del capo gentile ed un sorrisetto furbo. Avrei voluto fare qualcosa di più elegante ma quel tizio aveva già iniziato a parlare di quello che dovevamo fare e non sembrava una cosa da niente.

    Già il fatto che un padre lasci sparire il figlio nel nulla, prendendo una strada diversa, lo annovera tra i più idioti dell'intero continente, se poi invece di cercarlo si era messo a frignare in accademia la cosa era anche peggiore di quanto diagnosticato. Afferrai uno dei rotoli controllando la fotografia del ragazzo per poter almeno avere in menti di chi si stesse parlando, giusto per contestualizzare. - Ah.. allora dove ci dobbiamo recare di preciso? - Prima domanda essenziale. Teletrasporto o meno un minimo di indicazioni geopolitiche potevano tornare estremamente comode nell'immediato futuro. - Poi.. perchè nessuno l'ha seguito quando si è staccato dalla colonna? Cioè non dovrebbe avere guardie Samurai o minchiate del genere? Dubito che un bambino possa eludere la sorveglianza se presente e ben organizzata.. inoltre trovo a dir poco incredibile che nessuno si sia preso la briga di seguire il ragazzo o quantomeno avvisare del cambio di percorso. C'è qualcuno su cui sono caduti i sospetti? Un capo della sicurezza, un carovaniere, chiunque potrebbe tornare utile. - Seconda domanda. - Quanti anni ha il ragazzo? Se la foresta è disabitata la sua aspettativa di vita è di circa quarantotto ore, se privo di viveri o di addestramento tali da poterlo proteggere. Inoltre, se non sono state formulate ipotesi di riscatto entro ventiquattro ore, o abbiamo a che fare con dei rapinatori mentalmente ritardati, oppure con qualcuno che non ha alcuna intenzione di estorcere denaro alla famiglia del qui presente Daymio ma semplicemente mira a danneggiarla in qualche modo.. - ed eccoci alla domanda da romanzo noir di bassa lega, quella che tutti si aspettano di sentir dire dal poliziotto scarso poco prima di sbagliare una ipotesi. - .. La sua famiglia ha dei nemici, conosce qualcuno che possa volere il male della sua famiglia? - E poi mi ritirai per un secondo, ragionando un attimo tra me e me.

    Poi alzai il braccio tatuato. - Inoltre TRE Genin sono ben oltre il numero logico per la scomparsa di un ragazzo. Io non mi agiterei troppo. Ci sono dozzine di persone che hanno problemi ben più gravi di questo e non fanno tante lamentele, soprattutto vista la rapidità d'azione che hanno avuto i nostri colleghi superiori qui presenti. Essere un Daimyo non le da il diritto di sparlare su delle persone che si prenderanno in carico la vita di suo figlio, che lei non è riuscito a tenere d'occhio. Ed ora lasci il lavoro ai professionisti, disturbando il meno possibile. - Ma chi cazzo sei, Daimyo, per alzare la voce in mia presenza? Mi passò per la mente mentre lo trafiggevo da capo a piedi con uno sguardo misto di pietà e ribrezzo per un comportamento del genere. Certo, potevo capire la sua preoccupazione, ma sicuramente sminuire le qualità di un'organizzazione tanto rapida lo rendeva solo l'ennesimo inetto sfiduciato nel mondo, tanto più che il figlio lo aveva perso da solo, non in guerra, quindi il novantacinque percento della colpa era la sua. E da come si incazzava lo sapeva benissimo pure lui.

    - Quali sono i nostri ordini specifici? -

     
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    Corsa contro il tempo...

    Bambino cattivo!




    Stavo giocando a scacchi da solo, nella mia tranquilla e sicura abitazione del quartiere Nara, nell'angolo sott'ombra del paese del fuoco quando iniziarono a bussare con forza alla porta. Sospirai, maledicendomi per aver deciso di tornare in quel di Konoha, stavo tanto bene da solo perso nelle strade in un viaggio senza meta. Da quando ero tornato non erano mai finiti i problemi, non avevo nemmeno potuto godermi una delle feste del paese che erano pronti arrivati degli emissari del clan per sottopormi ad una prova...

    Chissà cosa diavolo vogliono ora...

    Mi alzai, senza alcuna fretta ed andai ad aprire. Comparve un ragazzo che mi invitò a prendere le mie cose, capì che si trattava di un'ennesima urgenza, di conseguenza presi senza perder tempo il mio equipaggiamento e raggiunsi immediatamente l'amministrazione. Presi quel foglio,e come gli altri venni teletrasportato nella stanza. Accanto a me c'era la ragazza con la quale avevo combattuto qualche giorno prima nell'arena, poi un'altro ragazzo. Noi tre eravamo allineati, davanti a noi vi era un uomo con lo sguardo inferocito che sembrava rappresentare l'odio in forma umana. Accanto a lui vi era un'altra figura impassibile, che risultò poi essere un funzionario. Non persi tempo nel parlare, da quando mi avevano convocato ero entrato nell'ottica della missione, da quel momento la mia mente Nara pensava solamente alle diverse implicazioni, nulla aveva più importanza. Dopo le prime battute di rito mi resi conto di alcune incongruenze nella descrizione, o più che altro, nei fatti.

    Il figlio di questo illustre signore è riuscito ad allontanarsi da una carovana, una colonna in viaggio senza che nessuno lo notasse. Senza considerare che in teoria dovrebbero esserci non soltanto delle guardie o comunque degli shinobi che viaggiano nel gruppo. Ma dovrebbero esservene che viaggiano in parallelo, nella boscaglia, nell'ambiente circostante, in modo da accorgersi di cosa circola accanto a loro, per evitare agguati, per... Per un fottutissimo numero di motivi...

    Questa era la prima cosa che mi saltò all'occhio, ma non era l'unica sfortunatamente.

    Tuo figlio fugge, ci metti un'ora ad accorgertene, e invece che rincorrerlo decidi di correre al villaggio più vicino a chiedere aiuto... Particolare... Significa che tu stesso hai grossa paura di quello che può aspettarti... E a questo punto... Come colleghiamo il fatto che tu abbia paura per la tua incolumità, al fatto che tuo figlio scompare ?

    La mia mente frullava mentre quell'uomo si lamentava...

    Ti lamenti che siamo solo genin, ma siamo comunque tre shinobi addestrati, che per ritrovare un bambino disperso, è un numero considerevole di forze, senza considerare la squadra in parallelo di jonin... Significa che probabilmente il nostro caro Daimyo ha un'idea di chi sia stato, e vi è la possibilità che lo sappiano anche i nostri funzionari... Spero che il nostro gruppo non sia l'esca per far lavorare i jonin...

    Le mie perplessità si palesavano nelle domande di Ren, la quale quando ci chiesero di esprimerci esaurì quasi ogni mia richiesta. Mi lasciò in parte stupito, non potevo certo dire d'averla conosciuta in un combattimento, ma nelle battute finali dopo la mia resa si era espressa come una persona rozza, non che il suo rimprovero ad un uomo di tale importanza non mettesse in luce la sua natura ribelle o anticonformista, ma non mi aspettavo che avesse notato gli aspetti controversi della cosa come me. Fui rallegrato di questa scoperta, finalmente lavorato in un team dove il pensare non è solo uno sforzo ingrato. Sorrisi, ma volli informarmi su un'altro particolare...

    Feci un passo avanti, poi iniziai a parlare fissando il mio sguardo sugli occhi del Daimyo.

    Invito ad un ragionamento collettivo. è stato detto che fino a circa 4 giorni fa voi siete stati ospiti, dopodiché vi siete messi in marcia presumo. La scomparsa risale a meno di 48 ore fa, ciò significa che per circa uno o due giorni avete viaggiato senza problema alcuno, durante tutto il viaggio nessuno ha notato nulla di strano ? La sua scelta di lasciare indietro ogni altra persona ci impedisce di conoscere questi aspetti, anche il parere di un contadino che viaggiava con lei poteva essere utile, se aveva notato una figura insolita...
    Comunque, questa era solo una premessa iniziale, ciò che vorrei dire è che probabilmente si tratta di rapimento, altrimenti noi non saremmo qui. Se lei non avesse la certezza che di questi si trattasse, si sarebbe messo lei stesso, o avrebbe ordinato a parte del gruppo che con lei viaggiava di cercare suo figlio. Un comportamento più che naturale per un padre che ha perso suo figlio nella foresta, trovo più spontaneo cercare di trovarlo subito piuttosto che perdere tempo nel viaggiare fin qui per poi convocare una squadra. L'unico motivo per il quale lei può aver deciso di correre qui, è che lei abbia la certezza che si tratti di rapimento, o di qualcosa di simile, non è detto che suo figlio sia ancora vivo, né che magari non sia scappato di sua spontanea volontà. Ciò su cui mi preme insistere è che lei ha sicuramente delle ragione che l'hanno spinta ad evitare di inoltrarsi nella foresta a cercare il suo amato figliolo, e queste ragioni sono fondamentali per il nostro lavoro. Non posso sapere se tra coloro che l'accompagnavano vi erano specifici ninja, o guardie o mercenari. Ma sicuramente vi erano uomini fedeli, facente parte della sua cerchia di collaboratori, aiutanti, e tutto quello che serve... Perchè non chiedere il loro aiuto per setacciare una zona limitata ? meglio agire due ore dopo la sua scomparsa, che costringerci adesso ad una lotta contro il tempo. Prima, in due ore un bambino di sei anni non poteva aver percorso chissà quali distanze, a distanza di 36 ore invece la situazione è diversa. Lei ha deciso di lasciare suo figlio da solo, per venire probabilmente a rifugiarsi qui, siccome probabilmente ha paura di fare la stessa fine... A mio avviso!



    Presi fiato, magari avevo detto solamente un'infinità di parole senza senso, ma era questa la mia natura, se avevo un sospetto era meglio chiarirlo, se poi avevo creato un mondo fatto da castelli di carte come Aristotele, allora sarebbe bastato un soffio a spazzarlo via e a ricominciare da capo, ma almeno ero sicuro di non sbagliarmi.

    Quindi, esattamente, cos'è che non ci è stato comunicato ? Se lei inoltre si lamenta di una squadra di 3 ninja addestrati al combattimento per cercare un bambino... è lei un pazzo che ha abbandonato suo figlio, o siamo noi un'esca per lasciar agire meglio l'altra squadra ? Suo figlio si è allontanato per scappare da qualcosa ? Ha avuto delle discussioni con lui ? Gli ha raccontato qualcosa di pericoloso ? Chi è stato l'ultimo a vederlo ? e chi è stato a comunicarle della sparizione ? Quali ordini ha lasciato a coloro che sono rimasti indietro ?


    Avrei potuto continuare a parlare per ora, le implicazioni che nascevano da quei fatto erano assurde... O eravamo gestiti e capitanati da dei folli, oppure il folle era davanti a noi. In ogni caso la missione andava portata a termine, però era meglio sapere sin dall'inizio quali potevano essere le eventualità... Feci un passo indietro, tornando nella mia iniziale posizione.










     
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  4. ·Akashi·
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  5. Il Piccolo Lord

    Occhi Foderati di Prosciutto.


  6. Puff. Ma che caz..fatemi finire con la vaselina, e che diamine! Non ebbi il tempo di rendermi conto del teletrasporto (d'altronde, che teletrasporto sarebbe stato se ne avessi avuto?) e così quello fu il mio esordio. Wow. Gli altri ninja, quelli famosi, hanno motti che fungono da bigliettini da visita. Frasi celebri, che altri pronunciano al posto tuo prima che tu arrivi. Qualcosa tipo "Mio è il Silenzio" o "Ascolta il Rumore delle Tue Viscere". Io probabilmente da quel momento in poi sarei stato il Ninja della Vaselina. Vallo a spiegare, ogni volta, che la vaselina la stavo spalmando sul braccio...


    Con un ingresso in scena del genere, non c'era da meravigliarsi del fatto che il nostro cliente si fosse lamentato di avere solo tre genin. Il suo primo pensiero doveva essere stato: "se son tutti quanti così....". Poco male, ultimamente ero abituato alle figuracce. Figuracce ad Oto per il tatuaggio, figuracce in missione per aver perso l'obbiettivo...insomma, Ninja delle Figuracce non era nemmeno tanto poco verosimile come soprannome.


    Perlomeno, pensai, il numero di persone che avevano assistito alla mia entrata trionfale era limitato. Erano in tre, dato che ero arrivato per primo, quello che sembrava essere il Daimyo, quello che si rivelò essere un suo funzionario, e uno dei jonin di cui mi era stato accennato prima del viaggio. Per mia gran fortuna, poco dopo il mio arrivo giunsero i miei compagni: uno era un ragazzino, mai visto prima; l'altro era Ren, la tatuatrice che aveva provveduto a marchiarmi col simbolo del silenzio. La tatuatrice che volevo portarmi a letto in missione. La tatuatrice che non ero ancora riuscito a portarmi a letto in missione.


    Dopo i saluti e le presentazioni di rito, si passò immediatamente ai fatti. Il funzionario provvide a riassumere la vicenda, che sin da subito assunse strani connotati. Senza nascondere affatto la mia perplessità circa la faccenda, attesi che Ren ed il ragazzo finissero di parlare, poi presi la parola e dissi:Scusatemi un secondo. Facciamo il punto della situazione. Signor Daimyo. Come già sottolineato dai miei compagni, lei vuole forse farci credere che un bambino, circondato da....quante? Cento? Cinquecento? Mille persone? Non importa quante, insomma. Dicevo, lei vuole farci credere che un bambino circondato da un numero non precisato di adulti scappa, e nessuno di questi adulti se ne rende conto? E vuole farci credere che siano passate addirittura delle ore prima che ci si rendesse conto di questo? E' oossibile che a tutti sfugga quella che potrebbe essere la soluzione più ovvia di tutte? Presi una piccola pausa, per poter osservare tutti quanti. Poi ripresi il discorso: Signor Daimyo, mi dica: quanto crede di potersi fidare degli uomini al suo seguito? L'ipotesi di un rapimento ad opera di membri interni è stata scartata a causa di qualche dettaglio che mi sfugge, per caso? Tutto quanto filerebbe, il tutto potrebbe essere stato orchestrato a dovere, in modo che si desse l'allarme scomparsa solo dopo un certo lasso di tempo sufficiente a mettere metri tra il bambino e la carovana, non credete? Ancora una piccola pausa. Poi mi rivolsi a Ren, dicendole: Ren, non è detto che rapitori che non chiedono riscatto siano necessariamente ritardati mentali. Vuoi un esempio? Prova a metterti nei panni di una persona che ha rubato un diamante ad una donna facoltosa che pagherebbe per riaverlo. E prova ad immaginare che questo ladro sia in contatti con un discreto ricettatore, disposto a pagare un buon prezzo. Al ladro, secondo te, potrebbe mai passare per la testa di chiedere un riscatto per il diamante, esponendosi, quando può ricavare quel che vuole per vie traverse? Avete capito a cosa alludo? Altra piccola pausa. Poi ripresi: Avete pensato al traffico di organi? Questa potrebbe essere un'ottima primissima pista, che almeno momentaneamente non dovrebbe presentare contraddizioni. Membri del suo seguito rapiscono il bambino per venderne gli organi, coprono il tutto sino al raggiungimento di una distanza di sicurezza e poi, per non destar sospetti, avvisano il loro signore. Che ne dite? Attesi le singole risposte, poi mi rivolsi direttamente al Daimyo: In ogni caso, signor Daymio, mi permetta di rivolgerle due parole. Mi sorprende molto che proprio lei faccia un discorso di quantità piuttosto che di qualità. Per quanto noi possiamo essere solo tre genin, credo che il nostro operato possa essere ben migliore di quello dei suoi non-so-quanti uomini il cui compito era prestare attenzione al bambino. Le suggerisco di giudicare quindi il nostro operato solo quando lo avremo svolto. La ringrazio.

     
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    [1d:14h:49m:13s dalla scomparsa]




    Freddo.
    Tutti quanti avrebbero provato quell'innegabile sensazione.
    Freddo, un gelo profondo, un gelo dal quale non sembrava essere possibile sfuggire. Le assi del pavimento si coprirono di brina, si udì il rumore del legno che si deformava i vetri si appannarono e persino l'umidità che si era condensata per un istante prese a congelare.
    E l'origine di tutto era lui l'uomo seduto al centro tra il Jonin e l'impiegato, l'uomo dalla barba castana e gli occhi grigi che pareva emettere un furore cieco che congelava ogni cosa.
    Il Jonin rimase quasi impassibile, evidentemente sapeva difendersi da qualsiasi cosa il Daimyo stesse facendo, ma l'impiegato si allontanò sfregandosi le mani sulle braccia per riscaldarsi.
    Hayato-dono, si fermi, la prego dissi il Jonin posando una mano sulla spalla dell'uomo Così lì ucciderà tutti.
    Quelle parole fecero breccia evidentemente nella furia gelida dell'uomo - che si stava dimostrando essere qualcosa di ben più pericoloso di un semplice regnante - e la temperatura, lentamente, iniziò a tornare alla normalità.
    Non sono qui per farmi insultare da voi tre, piccoli impertinenti senza rispetto. Né accetterò accuse disonorevoli come quella di volervi usare come esca il tono dell'uomo era puro ghiaccio, ma non urlava. Hayato Haiirome non urlava mai.
    Mio figlio aveva libertà di vagare lungo la colonna. Tutti i nostri duecento uomini lo conoscevano, e fino a prova contraria, io personalmente non posso in alcun modo controllare qualsiasi movimento. Tra i duecento uomini solo venti erano guardie e quindici facevano la guardia a me e la mia famiglia, gli altri cinque costituivano l'avanguardia e la retroguardia della colonna. Non ci aspettavamo nessun tipo di pericolo. Ho detto spesso a mio figlio di non allontanarsi, ma i bambini disobbediscono... e non vi permetterò di mettere in dubbio la fiducia che io ripongo nei miei uomini. Loro hanno giurato fedeltà a me, ad ognuno di loro affiderei la mia vita e quella dei miei figli.
    S..sì... l'impiegato parve essersi ripreso dallo shock causato dall'improvviso congelamento Inoltre.. le altre persone viaggiavano per lo più in carri ed il bambino, piccolo, è particolarmente bravo a sgusciare via. Vi è la concreta possibilità che nessun uomo l'abbia visto allontanarsi nel momento in cui è sparito. Questo potrebbe dipende anche dal fatto che sia stato rapito, ma signori... l'impiegato si risedette vicino al Daimyo, un po' più distante di prima Non è il vostro compito. na squadra di Jonin sta investigando sulla scomparsa, per cui, limitatevi a ricercare il bambino scomparso. Le venti guardie di Hayato-dono sono già all'opera, vi daranno una mano nelle ricerche. Non c'è altro da dire signori, buona fortuna. Jinsuke-san, portali lì.
    Jinsuke si alzò e si avvicinò ai tre ninja, posando per prima la mano sulle spalle di Takuma ed il Nara... se si fossero opposti non sarebbe servito a niente, l'uomo li avrebbe toccati comunque più veloci di quanto potessero immaginare e li avrebbe teletrasportati via da. Poi fu il turno di Ren.

    [...]



    Si ritrovarono davanti ad un albero come tanti altri, tuttavia, infilato nell'albero c'era un kunai. Il kunai a sua volta teneva fermo un biglietto che si sarebbe rivelato da Jinsuke.

    CITAZIONE
    Nessuno può assicurare che si tratti di rapimento o meno.
    Nessuno può assicurarvi che quindi eventuali rapitori possano attaccarvi. Portate questo kunai con voi, se mi sarà possibile, potrò provare ad aiutarvi.

    Jinsuke

    Attorno a loro però non c'era nessuna. C'era solo un'infida foresta, con rami sporgenti, in cui la luce passava a malapena. Qualcosa di orrendo per smarrirsi, ed un posto più che giustificato per perdersi. Bastava un passo fuori posto ed ecco che di un bambino di sei anni sparivano le tracce.
    Erano arrivati, potevano solo iniziare a cercare qualcosa.
     
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