Le ricerche dell'orrore a Hatsune

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  1. leopolis
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    Hatsune-
    …Richieste…




    Erauna giornata di sole, e i petali di ciliegio risplendevano di una strana luce, quando alle case dei 4 ninja scelti per la missione, arrivarono degli animali. Per ognuno di loro un'animale diverso, per ognuno un segno. Alla casa dell'Akuma arrivò un corvo nero, alla casa del ninja otese un'aquila grigia, alla kunoichi otese un'aquila bianca, ed infine alla casa del shinobi di Konoha un'quila nera. Probabilmente, avrebbero notato che all'ala di ognuno degli animali vi era legata una busta bianca. Su di essa il malamente disegnato simbolo accademico. All'interno una lettera contente poche spiegazioni, e una piccola mappa sul come raggiungere il villaggio. Non avevano molte scelte, e sapevano di incorrere in una missione pericolosa, ma se era classificata come D, ci doveva pur essere un motivo.
    Arrivando al villaggio, i shinobi avrebbero notato la totale assenza di barriere o mura difensive. Non vi era nulla a proteggere quel villaggio dalle aggressioni altrui, ed un'altra cosa insolita era la totale assenza di vita. Nessuno a salutarli, nessuno a passeggiare sul viale. Nulla. Soltanto delle finestre e delle porte rotte. E dei sguardi, come se qualcuno li osservasse.Il viale, lungo e largo, era costeggiato da una moltitudine di risplendenti alberi di ciliegio. Era come se ogni petalo avesse una propria vita. Infondo al viale vi era un grande edificio, che si ergeva sopra tutti gli altri nella sua imponenza. Arrivati in vicinanza dello stesso, avrebbe senz'altro visto la figura di un uomo ad aspettarli, ma non avrebbero visto il suo volto. Era vestito in una lunga tunica viola. Avrebbe lì atteso che tutti si sarebbero raccolti. Poi...

    Benvenuti. Vi prego di seguirmi.
    Si sarebbe allontanato da quell'atrio, uscendo sul retro dell'edificio. Pochi passi, e il quartetto si sarebbe ritrovato circondato da contadini, con le armi puntate su di loro.
    Ditemi subito di che colore era l'aquila che vi ha consegnato la lettera.
    Non appena i ragazzi avrebbero risposto, che le forche e i coltelli si sarebbero abbassati, e con un sorriso, l'uomo li avrebbe invitati a sedersi. Avrebbero così potuto vedere il suo volto non coperto dall'ombra del cappuccio. Aveva dei stupendi occhi verdi, e dei lineamenti sottili. In tutto era carino, non molto alto e non eccessivamente magro. Aveva sui 30 anni circa.
    Io sono Tetsui Musashi, il capo del villaggio.Vi prego di perdonare i nostri usi, ma dovevamo assicurarci che foste voi.
    Il ragazzo poi li invitò a sedersi e a bere il thé con lui.Ed intanto, quando una tazza di thè si trovò dinnanzi ad ogni shinobi del gruppo, l'uomo parlò, invitando suo fratello.
    Vi prego di salutare mio fratello... Oguchi Musashi.
    Si avvicinò pertanto un uomo vestito con un kimono nero, e con un piccolo coltello legato all'anca. Fece un cenno col capo a mo di salutare i presenti, poi sedette e sorsecchiò del thè.
    In realtà la situazione è peggiore di quanto possiate immaginare. I banditi sfruttano la notte per saccheggiare il villaggio, e noi siamo ancora ad un punto morto. Ormai la paura regna sovrana sulle strade, e gli abitanti del villaggio hanno paura ad abbandonare le proprie dimore.
    Sbuffò. Poi il suo sguardo si posò su Tetsui. Era freddo.
    Inoltre... sospettiamo della presenza di una spia fra queste mura.
    Tetsui rise.
    Dicerie.
    Ma ora basta stancare i ragazzi. Oggi è il vostro giorno di riposto. Ho preparato delle stanze per ognuno di voi. Oggi riposate, e domani lavorate.

    Così Tetsui si congedò, portando ognuno nella propria stanza situata al 2° piano.



    Edited by Cougar™ - 15/4/2011, 14:35
     
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