Le ricerche dell'orrore a Hatsune

Quest Livello D

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  1. Tokì
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    SPOILER (click to view)
    Narrato - Pensato - Parlato
    Tossicchiai, stringendomi le gambe al petto. Dannate patate, iniziavano a darmi al cervello tutte quelle patate. Dove mi giravo vedevo delle patate, buccia di patate ed altre patate. Se avevo fame potevo mangiarmi una gustosissima PATATA!
    Sbuffai rabbiosamente, ed afferrai una delle tante patate che mi rotolavano intorno, la portai alla bocca e ne strappai via un morso, masticando l’orribile sapore della patata cruda.

    Avevo ricevuto il messaggio il giorno prima, mentre passavo il tempo nei ghetti di OTO a giocare a dadi con qualche malvivente di basso rango, avevo inizialmente vinto circa 500 Ryo, ma alla fine li avevo persi nuovamente con una mano sfortunata, e per l’ennesima volta mi ero trovato con le tasche COMPLETAMENTE vuote, questo mi aveva portato a nascondermi in un carretto di patate che percorreva in parte la strada indicata sulla lettera ricevuta. Ci avrei messo un po’ di tempo, e avrei avuto una relazione complicata con le patate: ma almeno sarei arrivato in tempo.

    Sputacchiai la patata sul sacco, e notai l’indicazione stradale segnata sulla mappa; con uno scatto veloce balzai fuori dal carretto atterrando di peso sull’erba, vicino ad un albero.

    […]

    Superai a passo svelto il boschetto che mi divideva dal sentiero principale, diretto a Hatsune. Mentre mi avvicinavo, potevo notare in lontananza la forma del villaggio, qualche albero di ciliegio faceva da contorno alle strutture ed al centro spuntava un viale che si addestrava nel villaggio apparentemente vuoto. Mi fermai a qualche metro, dal sentiero guardandomi intorno. Era deserto.
    E dove diavolo erano gli altri?
    Iniziai ad incamminarmi lungo il sentiero, guardandomi sporadicamente intorno, potevo vedere le abitazioni apparentemente abbandonate ed in condizioni pessime, qualche albero di ciliegio in parte spennato e poco più avanti, alla fine del sentiero un grosso palazzone il quale, apparentemente non aveva subito una sorte differente da quella delle altre case.
    Fermo a qualche metro, sfilai dalla tasca del Kimono la lettera che mi era stata inviata insieme all'aquila: il messaggio diceva proprio il villaggio di Tatsune.

                            "Ma dove diavolo sono tutti?"

    Mi guardai intorno, e poi di scatto il portone del palazzo si spalancò: un tizio non molto simpatico era spuntato dalla porta, lo fissai, inizialmente spiazzato, ma poi, con fare più deciso mossi qualche passo in sua direzione, prendendo un profondo respiro.
    Mi fermai a circa un metro da lui, indossavo ancora il vecchio Kimono blu legato alla vita con un cordone nero. « Mi manda l'accademia. » dissi, con tono piuttosto sbrigativo. E a giudicare dal copri fronte che portavo al collo era anche chiaro che fossi un ninja di OTO. Entrai, bloccandomi a meno di un metro della porta.
    Non feci domande, semplicemente mi appoggiai allo stipite ed incrociando le braccia. Avrei atteso l'arrivo degli altri, fissando il tizio con la tunica: quel posto non mi piaceva e quel tizio non mi dava l'idea di essere molto ospitale, insomma a dirla tutta gli avrei spezzato molto volentieri un bel pezzo di legno sulle gengive. Una volta arrivati anche gli altri, li salutai con un semplice cenno del capo: saltando eventuali presentazioni e saluti.
    Ed una volta seguito l'uomo -senza domande da parte mia- mi ritrovai in una sala nel retro dell'edificio, dove un gruppo di contadini mi tese un'imboscata. Inizialmente sorpreso lasciai andare il sacco di patate, assumendo una dinamica ed improvvisata posizione da combattimento, divaricando le gambe di qualche centimetro e sollevando le braccia. Ma ben presto, colsi le intenzioni dell'uomo, fissandolo in cagnesco.

    "Dannati contadinotti."

    « .. Era una dannatissima aquila bionda. » ringhiai forte, guardandomi intorno per non rischiare di perdere di vista il resto degli “aggressori”, a quel punto avrei lasciato parlare il resto del gruppo in modo da liquidare la questione il prima possibile.
    In seguito alla presentazione di Tetsui presi posizione al tavolo, di certo in volto non avevo un espressione molto felice, anzi era CRISTALLINO che l'uscita dell'imboscata mi aveva fatto incazzare come una faina. Senza bere il thè che mi era stato offerto, incrociai le braccia al petto ed ascoltai il discorso, spostando di tanto in tanto l'attenzione fra i due fratelli, mi limitai ad annuire: di quello che sapevano quei tizi non mi importava niente, mi sarei occupato della questione di persona, o al massimo con il resto del gruppo.

    [...]

    « .. Ci vediamo a mezzanotte nel corridoio .. »

    Mormorai a bassa voce, cercando di non farmi udire da NESSUN ALTRO al di fuori della "squadra". Non avrei passato una notte in quel luogo senza farmi personalmente un quadro completo di quanto succedeva.

    Una volta entrato nella mia stanza mi guardai intorno: sospirai pesantemente e posai il sacco sul pavimento: sfilai la sacca porta Shuriken, il filo di Nylon, le fasce e la collana a sonagli. Fortunatamente, mi ero portato dietro una maglietta nera mezza bucherellata e sfilai anche quella. Tolta la parte superiore del kimono la gettai sul letto e la sostituii con la maglietta nera a mezze maniche. Fatto questo mi legai la sacca porta kunai alla vita ed indossai un semplice paio di calze, lasciando anche i geta vicino al letto. Avevo qualche ora libera, per riposarmi e meditare prima della notte.

    [A Mezzanotte]

    Indossate le fasce da combattimento su gambe e braccia e la collana avrei aperto la porta e mi sarei addentrato nel buio del corridoio, attendendo l'arrivo degli altri ninja.

    [Continuo il post i due casi, visto che non posso prevedere le azioni degli altri giocatori e penso sarebbe inutile attendere un'altra intera turnazione per esporre la strategia]

    Caso A [Nessuno si presenta]

    SPOILER (click to view)
    Avevo atteso qualche minuto, ma nessuno si era presentato: l'intento era quello di reperire maggiori informazioni possibili su quanto accadeva ALL'INTERNO del palazzo. Prima di tutto, avrei controllato il numero di stanze, cercando di individuare quelle occupate dagli altri "abitanti" del palazzo, e poi sarei andato al piano di sotto, per avere un quadro dell'edificio. -chiaramente, in presenza di altri eventuali piani li avrei visitati, sempre facendo molta attenzione a risultare il più anonimo e silenzioso possibile-.
    Alla fine dell'ispezione, senza eventuali impedimenti sarei poi tornato a letto, preparandomi per il giorno a venire.

    Caso B [Almeno un altro Ninja si presenta]

    Salutai il resto del gruppo con un cenno del capo, e sussurrando inizia a parlare, esponendo la mia teoria. « .. Non so voi, ma io non intendo dormire mentre qualcuno potrebbe ammazzarmi. Non so chi sia la spia, e non intendo farmi un sonno tranquillo sin quando non ne avrò almeno un idea. Dobbiamo perlustrare il villaggio e l'edificio ... » Avrei spiegato. « .. Dobbiamo dividerci in due squadre, una controlla l'edificio e la zona circostante, mentre l'altra perlustra il villaggio .. E' pericoloso, ma almeno non ci faremo cogliere impreparati .. »





    Edited by Tokì - 29/4/2011, 07:08
     
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46 replies since 13/4/2011, 18:23   677 views
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