Le ricerche dell'orrore a Hatsune

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  1. leopolis
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    Hatsune-
    …Tetsui…




    Il ragazzo vestito di viola, ascoltò le loro lamentele, e cercò loro di rispondere. Primo fra tutti l'insistente Akuma.
    Imparare a combattere, vuol dire per noi sconsacrare le nostre tradizioni. Noi viviamo grazie al grande albero di ciliegio, che ci dà da mangiare e da bere. Noi non necessitiamo del sangue altrui, e siamo in pace con noi stessi.
    Sorrise osservando come ognuno di loro si ribellò nel bere il thé. Infondo nessuno li avrebbe avvelenati, ma la parola "spia" li aveva alquanto allarmati. Tetsui, comunque si limitò a sorriderli. Infondo, nessuno di quei shinobi sembrava essere molto loquace. Ognuno si era richiuso nel proprio, senza fare domande. Finite le presentazione ed il thé, il tutto si svolse regolarmente.






    Hatsune-
    …Akuma…




    Come previsto dalla regolazione automatica dell'edificio, le luci si spensero alle 23 di sera. Nulla poteva ormai illuminare le stanze dei shinobi, se non loro stessi. Eppure vi fu una cosa imprevista. Passò un'ora dallo spegnimento delle luci, che un sonoro "click" nella serratura della porta indicò al giovane Genin kiriano che era abbastanza fregato. E per giunta, il click che lui sentì fu doppio. Uno proveniente dalla porta, ed uno dalla finestra. A quel punto l'Akuma rimaneva chiuso nella propria stanza. Avrebbe potuto decidere di sfondare la porta, ma Tetsui non né sarebbe stato molto contento. In ogni caso, la resistenza della porta era pari a 70. Se fosse riuscito nell'impresa di abbattere la porta, difficilmente si sarebbe riunito coi suoi compagni, ed inoltre avrebbe sprecato una moltitudine di chakra nel suo intento. Comunque, avrebbe potuto provare ad agire da solo, magari indagando in giro.
    Con un qualsiasi attrezzo presente in camera, poteva sfondare il vetro della finestra, ma l'altezza gli avrebbe comunque impedito di uscire fuori dal palazzo.
    Inoltre, avrebbe potuto cercare di sentire cosa succedeva al di fuori della sua camera, sebbene nel momento subito successivo alla chiusura della porta, non avrebbe udito né passi, né suoni, né rumori. Non vi erano persone in quel corridoio.
    Nel caso in cui il piccolo Akuma avrebbe deciso di rimanere nella stanza, avrebbe potuto osservare la situazione della finestra. Alle 2:30 avrebeb visto un numeroso gruppo di persone sbucare fuori dal palazzo, e disperdersi nel villaggio.
    Alle 4 di mattino, sentì nuovamente quel rumore strano, atto a sbloccare la porta e la finestra.



    -

    Hatsune-
    …Karai…




    La giovane ragazzina otese, si rivelò essere più astuta del Genin kiriano. Quando scoccò la mezzanotte, ella era già nel corridoio, e non si accorse nemmeno di quell'automatico "click" che chiuse anche la sua stanza. Dopo essersi riunita con gli altri 2 compagni, andò a perlustrare l'edificio. Un piccolo passo verso la vittoria. Camminando, avrebbe visto che i corridoi erano illuminati da delle piccole lanterne che emanavano una luce fiacca. Inoltre, avrebbe scoperto che il palazzo era composto da 3 piani, e su ogni piano vi erano almeno 12 stanze e 3 bagni per piano. Sul piano-terra vi era situato un soggiorno, una cucina e la porta che dava sul retro dell'edificio. Probabilmente, se avesse sentito quel "click" della porta, avrebbe capito che nell'edificio vi era una stanza segreta, da dove veniva controllato l'edificio intero. Il problema stava nel scoprirlo. Inoltre, verso le 2:30 avrebbe sentito inevitabilmente dei passi e dei suoni provenire dal retro.
    Andiamo, andiamo, andiamo, andiamo!
    Era una voce che non conosceva, ma che incitava qualcuno ad andare da qualche parte. Poi avrebbe sentito dei passi veloci, quasi come se ci fosse un gruppo numeroso di persone sul retro. Queste poi avrebbero corso verso l'atrio con le torce in mano, per poi attraverso la porta principale dell'edificio uscire nel villaggio.
    Se non si fosse nascosta, sarebbe stata inevitabilmente catturata da un paio di persone, e attraverso un passaggio sotterraneo sarebbe stata portata verso la base segreta dei banditi.
    Se si fosse nascosta, avrebbe potuto contare il numero dei banditi, e ricavare informazioni utili su di loro, ma nella luce fiacca non sarebbe riuscita a vedere il viso della persona che li incitava, se non per il suo vestito viola. poi quest'uomo vestito di viola sarebbe rientrato nel retro, sparendo nel buio, come se non fosse mai esistito.
    Se alle 02:30 si fosse trovata lontano dal piano-terra, non avrebbe sentito nulla, e non avrebbe ricavato alcuna informazione.
    Se avesse deciso di sfidare il gruppo di persone, avrebbe subito diversi colpi, per poi svenire.



    -


    Hatsune-
    …Morai e Jyazu…




    Come la loro compagna otese, i due si ritrovarono nel corridoio, senza sentire quel "click" che solo l'Akuma avrebbe potuto sentire. Poi i due andarono a perlustrare il villaggio, ma di notte si vedeva ben poco. Avrebbero potuto bussare alle case, per parlare con qualcuno, ma nessuno a quell'ora li avrebbe aperto la porta. In giro non avrebbero trovato segni strani, armi o altro. Era tutto pulito. Nemmeno un'indicazione. Non sapevano nemmeno da che parte il gruppo dei banditi si sarebbe fatto vivo. Eppure... Avrebbero girato a vuoto fino alle 2:30, finché non avrebbero udito delle voci provenire dall'edificio. Erano circa in una ventina, tutti rigorosamente vestiti di nero, coi volti coperti. A quel punto, salvo azioni suicide, i due avrebbero visto come quei banditi cominciarono a sfondare porte e finestre, addentrandosi nelle case, e cacciando via le persone dalle case stesse. Uomini, donne e bambini si sarebbero riversati sul viale principale, mentre le persone armate avrebbero cominciato a tirar fuori dalle case l'oro, i gioielli, i soldi. Inoltre, avrebbero notato un'altra cosa insolita: oltre alle richezze, quei banditi si sarrebbero allargati prendendo in ostaggio anche alcune ragazze, e a quel punto per il duo foglia-suono sarebbe arrivato il momento di agire.
    Se avessero deciso di nascondersi, avrebbero potuto godersi lo spettacolo offerto da quei banditi senza scrupoli, ma avrebbero anche potuto contare a cosa miravano, in quanti erano e com'erano armati. Facendo così, avrebbero potuto seguirli di nascosto una volta finito il saccheggio, ma ahimè, una volta arrivati sul retro avrebbero trovato il nulla, come se quei banditi si fossero smaterializzati.
    Se avessero deciso di intervenire per cercare di salvare il villaggio, avrebbero avuto all'incirca una decina di banditi a testa, pronti a ingaggiare il combattimento con dei studenti.



    -

    Hatsune-
    …Ciliegio...




    Vi erano 5 figure in quel posto. Un magnifico e gigante ciliegio si ergeva dinnanzi a loro. Vi erano 3 uomini, e una donna. Delle piccole torce illuminavano fievolmente i loro volti, ma l'albero dinnanzi a loro era maestoso. Con delle radici profonde e spesse, l'albero affondava nella terra. Le sue foglie, brillavano anche nel pieno della notte.
    Quel tipo, quell'otese... mi preoccupa.
    La ragazza sorrise.
    Non c'è di cui preoccuparsi. Ormai manca poco affinché "Il Petalo" arrivi al potere. Ci manca poco per comprare il villaggio, e con il villaggio questa immensa fonte di chakra.
    Uno dei 3 sorrise.
    "CI"?! Chi ti ha detto che voglia condividere il mio albero con te?!
    Lo sguardo di quella donna divenne freddo. Un veloce gesto con la mano, e quell'uomo trovò un kunai che gli puntava alla gola.
    Te lo dico io.
    Il sorriso scomparve dal volto di quell'uomo. Una scia di sangue volò, un fiacco grido e quindi una risata.
    La mattina dinnanzi al piccolo cartello che serviva a delimitare i confini del villaggio, i shinobi sopravissuti alla notte avrebbero trovato un altro indizio. Un corpo umano, con il volto coperto e un incisione sul palmo destro della mano. Riportava il simbolo dell'accademia.
    Chiedendo a Tetsui chi era, avrebbero ottenuto una fredda risposta:

    E' mio figlio.
    Poi solo lacrime.



    Edited by leopolis - 15/4/2011, 00:48
     
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