Le ricerche dell'orrore a Hatsune

Quest Livello D

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  1. Kikko-kun
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    [IL MATTINO SEGUENTE]


    Dopo una lunga attesa finalmente le luci si spensero. Alzai le spalle al muro e fui pronto per uscire quando sentii uno strano rumore. D’un tratto la porta e la finestra della mia stanza si sigillarono ermeticamente, trovandomi cosi intrappolato nella mia stessa stanza. Avanzai prima verso la porta e successivamente verso la finestra ma niente, non si muovevano di un millimetro. Mi avevano chiuso dentro. Il mio primo impulso fu quello di sfondare con un calcio la porta e uscire, ma decisi di attendere. Non era il momento di farsi prendere dal panico, ma quello di pensare ad una rapida soluzione. Guardai fuori dalla finestra ma non c’era ancora nessuno

    -Sono caduto nella loro trappola…. Che sciocco!-

    Non avevo la voglia di creare un enorme confusione solo per potere uscire dalla stanza, così decisi di attendere. Più tardi verso le 2:30 notai un folto gruppo di persone che uscivano dal palazzo e si dirigevano verso il villaggio. La storia delle spie allora era vera. Non avevo nessuna possibilità di vincere contro un gruppo così numeroso. Inoltre non sapevo minimamente ciò che i miei compagni stavano combinando

    -Speriamo che abbiano raccolto informazioni, e che non siano stati così sprovveduti da attaccare un cosi grosso numero di persone-

    Tutto quello che potevo fare era attendere. Uscire sarebbe stata una mossa sciocca e non avrebbe cambiato di molto la situazione. Puntavo sul fatto che almeno gli altri Shinobi avessero scoperto qualcosa.
    Decisi questa volta di sedermi sul letto, e con lo sguardo fisso nel vuoto attesi

    -D’accordo, questa battaglia l’avete vinta voi! Ma non è ancora finita…-

    Sorrisi all’idea di sapere cosa sarebbe successo il giorno successivo, e di cosa mi avrebbe atteso.
    Passò così molto tempo senza sapere cosa stesse succedendo. Fuori cominciarono a comparire le prime luci del mattino, e la stanza cominciò finalmente ad illuminarsi. Ancora una volta sentii il famoso rumore provenire dalla porta e dalla finestra. Ero di nuovo libero. Mi alzai velocemente, raccolsi il mantello e andando verso la porta vidi che essa era aperta. Nuovamente un piccolo sorriso comparve sul mio volto

    -Proprio in trappola-

    Pensai per un ultima volta.
    Proseguii lungo i corridoi e le scale del grande palazzo. Non c’era nessuno in giro, un silenzio quasi innaturale ricopriva quel luogo. Continuavo a camminare controllando al mio passaggio in tutte le direzioni, sperando di non dover fare incontri spiacevoli. Arrivato nei pressi del grande portone da cui entrammo il giorno prima, decisi di attraversarlo ed un orrendo paesaggio si parò d’innanzi a me.
    Le case ancora più distrutte di come erano il giorno prima, centinaia di persone riversate lungo le case in lacrime per aver perso tutto. Dolore e disperazione contaminavano quel luogo e pochi sarebbero rimasti impassibili davanti a tale scena. A piccoli passi attraversavo le vie del villaggio, impotente davanti a tutto quello che vedevo. Strinsi i pugni e cercai di andare avanti sapendo che però non si poteva continuare così. Arrivai in fine al grande viale dei ciliegi in fiore; quel luogo continuavo ancora a sorprendermi. In lontananza notai un grande gruppo di uomini radunati sotto un albero. Notai che tra di loro vi era Tetsui

    -Che sta succedendo?-

    Mi chiesi e quando mi avvicinai capii tutto. Il figlio di Tetsui era stato trovato morto sotto il grande albero. Mentre guardavo con quale brutalità era stato ucciso, vidi qualcosa di strano. Sul palmo destro della sua mano vi era inciso il simbolo dell’accademia

    -Il simbolo dell’accademia?!-

    Mi rivolsi verso Tetsui

    -Mi dispiace per la grave perdita Tetsui-Sama, ma deve farsi forza. Ciò che è accaduto stanotte va al di là di una semplice incursione di banditi, e se vuole veramente che la morte di suo figlio non rimanga impunita, deve ascoltare ciò che ho da dire!-

    Mi feci serio in volto e cominciai a spiegare tutto ciò che accadde

    -La scorsa notte notai che un diverso gruppo di persone ha lasciato il palazzo per riversarsi nel villaggio. Lei non ne sa niente? La porta e la finestra della mia stanza alle ore 2.30 sono state rispettivamente sigillate chiudendomi dentro, per poi riaprirsi alle 4.30-

    Feci qualche passo in avanti così che tutti i presenti potessero vedermi

    -Qualcuno stava spiando i miei movimenti. Lei dov’era la scorsa notte? Come mai suo figlio si trova qui e…-

    Alzai la mano destra del cadavere per mostrare a tutti il marchio

    -Esso porta il simbolo dell’accademia? Ci sono troppe domande che richiedono una risposta. Voglio che mi dica cosa sta realmente accadendo qui.-

    I miei toni erano duri e severi, suonavano quasi come un rimprovero ma erano necessari. Cominciavo a chiedermi dove fossero finiti gli altri Shinobi e che cosa stessero combinando. Spostai il mio sguardo in direzione del grande ciliegio

    -Infine vorrei chiederle un ultima cosa se non le dispiace. Vorrei che mi parlasse di questi ciliegi. E’ da quando sono arrivato che hanno attirato la mia attenzione. Non sembrano ordinari ciliegi, sono diversi…-

    Appoggia una mano su uno di essi, e poi il mio sguardo si rivolese nuovamente ai presenti. Analizzavo attentamente ogni singola persona. Qualcosa non andava, qualcuno mentiva. Non mi fidavo di nessuno di essi. Attendevo con ansia delle risposte ma non ero sicuro di ottenerle.

    -Questa faccenda è molto più complicata del previsto-

    Il vento riprese a soffiare e i grandi ciliegi ripresero a ricoprire le cose con i loro petali.
     
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