Debiti, vecchi e nuovi

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    Falce dei Kaguya


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    Addestramento per Miyori Uchiha (Shinodari)

    Era finita da poco la faccenda alle Mura con Febh ed il mistero del ninja mascherato otese ed ancora a Shiltar si prospettava una discussione con Fujiko ed Itai per quella giornata, così, prima di incamminarsi verso il suo palazzo, il Mizukage s'era diretto verso la coppia di stranieri che cercava di lui, quando ancora era intento ad attendere con lo Yakushi e li aveva informati che li avrebbe incontrati il giorno dopo, a Palazzo, suggerendogli di affittarsi una camera alla Locanda per la notte, il mattino dopo sarebbe stato disponibilissimo per discutere con loro: per una giornata sola aveva avuto troppi otesi per il villaggio, o più correttamente, troppi otesi con cui interagire, meglio non aggiungere visitatori di altri villaggi, prima di risultare poco ospitale.

    [...]

    Il Mattino dopo, come promesso, il Mizukage si sarebbe fatto trovare a palazzo per discutere con quella coppia, o più correttamente gruppo, seppur lui non lo sapeva, di persone che cercava di lui.
    Certo, Shiltar aveva ancora da chiarire qualche aspetto pratico con un singolo otese rimasto a Kiri di sicuro, e le ore di sonno recuperate non erano state poi così tante, ma gli impegni sono impegni ed avrebbe accolto nel suo ufficio chi aveva chiesto di parlare con lui.
    Così, quando quella che risultava essere una kunoichi ed i suoi eventuali compagni si fossero accomodati nel quanto mai particolare ufficio dell'altrettanto particolare Palazzo del Mizukage, Shiltar avrebbe fatto loro portare del thé ed avrebbe chiesto, andando diretto al dunque: "Mi scuso per avervi fatto attendere un giorno intero, ma, da quel che m'é parso di capire ieri, lei conosce Febh Yakushi, quindi potrebbe immaginare perché ho preferito interagire prima con lui.
    Ad ogni modo, prego, mi dica pure di cosa voleva parlarmi."
    , avrebbe cordialmente, e semplicemente, esordito il Mizukage, lasciando all'altra il tempo di esprimersi.

    -----

    OT: Ok, breve intro che ricollega ad un eventuale post situazione alle Mura (così non devi nemmeno attendere tanto ^^' ).
    A te la parola./OT
     
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    Leggende che si tramutano in realtà



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    «Parlato di Miyori Uchiha»
    "Parlato di niisan Hajime Saito"
    "Parlato di Toshi Hijikata"
    "Parlato di Susumu Ymazaki"



    Esiste un vecchio detto nella mia terra d'origine...

    “Attento a ciò che cerchi, perché durante la tua ricerca potresti trovare più di quello che speravi di ottenere.”

    Ero arrivata nell'isola delle Nebbie con un mistero da svelare, una domanda a cui trovare una soluzione, e in questo viaggio, in questa ricerca di un'antica leggenda avevo inaspettatamente trovato un tassello del mio passato, una storia mai raccontata.
    Io che avevo visto spezzarsi i miei legami di sangue, proprio a Kiri ne avevo forgiato uno nuovo, ritrovando un cugino perduto, Itai Nara.
    Eppure per quanto questa rivelazione avesse rischiarato il mio nebuloso passato, dovevo a malincuore porla in secondo piano, almeno fino a quando non avessi scoperto la verità su quelle parole...


    Se sarai in grado di rinascere dalle tue ceneri, la leggenda si tramuterà in realtà. Per riaccendere l'antico patto dovrai parlare con Shiltar del clan Kaguya...

    Poche parole pronunciate da una ragazza sconosciuta, eppure le aveva dato valore, avevo creduto e mi ero diretta verso Kiri.

    Il Mizukage,un titolo onorifico si cui si poteva fregiare Shiltar sama, ci diede udienza l'indomani nella sua dimora.

    Trascorsi la notte immersa nei mie pensieri, rigirandomi nel letto, cercando di porre ordine a quello che era accaduto in quella singola giornata trascorsa a Kiri, fino a quando non mi addormentai e sognai...
    Sognai lingue di fiamma cremisi, una spirale incandescente che lentamente risaliva dal terreno fino ad avvolgere completamente il mio corpo, un calore insostenibile che divampava dall'interno del mio animo e una luce accecante che mi feriva gli occhi.
    Mi svegliati di soprassalto, madida di sudore come avessi realmente vissuto ogni singolo momento del mio sogno. Socchiusi gli occhi, evitando di rivolgere il mio sguardo verso i primi raggi di sole del nuovo giorno, che mi abbagliavano la vista.


    Il Palazzo del Mizukage era alquanto singolare per via dei suoi interni. Molti trofei, molto onore. Mi domandai se alcune di quelle composizioni ossee fossero state ricavate da nemici sconfitti in battaglia dall'onorevole Shiltar. Ma sarebbe stata cattiva educazione da parte mia esternare questa piccola curiosità.
    C'erano argomenti più importanti di cui parlare e non certo di frivolezze legate alle tradizioni del popolo delle Nebbie.


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    L'ufficio in cui ci accolse era arredato con lo stesso gusto stilistico.
    Evidentemente al nobile Shiltar sama piaceva circondarsi dei ricordi delle sue battaglie.
    Spirito degno di un grande guerriero...
    Il titolo di Mizukage, invece, poteva essere paragonato come importanza a quello di un dignitario di alto rango, per cui mi rivolsi a lui come avrebbe fatto la figlia di un daimyo verso un suo pari.
    Reclinai leggermente il capo, accennando ad un inchino nella sua direzione.
    Se volevo essere ascoltata non potevo nascondermi dietro un coprifronte.
    I miei compagni rivolsero un inchino più formale al nobile Shiltar, prendendo posto al mio fianco una volta che mi fui accomodata.

    Terminati i convenevoli di rito, giunse il momento di spiegare al Mizukage il motivo della nostra presenza, come evidenziò nel suo discorso iniziale.

    "Mi scuso per avervi fatto attendere un giorno intero, ma, da quel che m'é parso di capire ieri, lei conosce Febh Yakushi, quindi potrebbe immaginare perché ho preferito interagire prima con lui.
    Ad ogni modo, prego, mi dica pure di cosa voleva parlarmi."


    Lo ascoltai parlare, senza interromperlo, mentre tenevo tra le mani la tazza di the.

    Scossi la testa, mentre il mio sguardo per un istante era concentrato sui rivoli di fumo che salivano dalla superficie della bevanda.


    «Onorevole Shiltar, non avete di che scusarvi. Ad essere sincera non posso dire di conoscere realmente Febh san; in verità, l'unico nostro incontro è stato in una missione accademica, lui era il nostro capogruppo...» serrai la presa, emettendo un lungo sospiro «...Ma ho avuto un assaggio delle... come possiamo definirle... peculiarità?» Osservai, dirigendo lo sguardo verso lo shinobi.

    Peculiarità di cui ancora portavo i ricordi...
    Poggiai delicatamente la tazza sul vassoio.


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    «Vorrei mostrarvi un dipinto.» Continuai porgendo al Mizukage un rotolo di pergamena. «E' il ritratto di una creatura mitologica, una entità la cui storia si fonde con le leggende. Ed è proprio di questo che vorrei parlarle, per quanto quello che sto per raccontarvi potrebbe sembrare più una fiaba che la realtà.» Gli lasciai il tempo di osservare il dipinto, cercando nel suo sguardo, nelle sue movenze, anche un piccolo segno che quell'incontro non era stato il frutto della mia immaginazione. «Vi chiedo solo una cortesia, che questa conversazione rimanga privata e dal mio racconto potrete comprenderne i motivi.»

    Era giunto il momento di svelare la verità...

    «Il mio nome completo è Miyori Uchiha, hime di Suiren. Non sono nativa di Konoha come avrete compreso. Provengo da un paese che si trova oltre i picchi montani a settentrione, sul continente. La mia gente è caduta vittima di un tradimento che ha provocato l'insediamento di un usurpatore. Non ho potuto fare nulla, volevo restare ma se così fosse stato non avrei visto un'altra alba. Per quanto fossi stata addestrata a seguire la via del bushido, quel giorno fu il mio più grande fallimento, il mio disonore, anche se ero poco più di una bambina.» La mia voce vibrò senza che potessi fermarla, mostrando ad uno sconosciuto una ferita non ancora rimarginata. «So che questa storia non ha nulla a che vedere con voi, se non fosse per una leggenda di Suiren che narra di lingue di fuoco che incendiarono la capitale e i paesi vicini. Il principe, un mio antenato, cercò di scoprire la causa e chiaml a sè i kami, forse voi li chiamate yokai, noi non facciamo questa distinzione, per capire cosa stesse succedendo. Il mio antenato riuscì a parlare con il "fuoco" svelando l'arcano e allo stesso tempo aiutando queste creature di fiamma. Grazie al suo eroico gesto, il cui ricordo purtroppo si è perso nel flusso del tempo, la creatura di fuoco diede una delle sue piume al principe dicendogli che se un giorno avesse avuto bisogno di loro, lui o i suoi discendenti avrebbero rispettato la promessa di aiutare chi era venuto in loro soccorso. Ma solo se quella persona avesse avuto la forza di rinascere dalle proprie ceneri.» Terminato il racconto, mostrai a Shiltar sama la piuma che tenevo all'interno di una tasca del vestito. «Appartiene alla mia famiglia da generazioni. Vi sto rivelando tutto ciò perché una misteriosa ragazza mi ha dato il seguente messaggio come pagamento per averle fatto un ritratto. Se sarai in grado di rinascere dalle tue ceneri, la leggenda si tramuterà in realtà. Per riaccendere l'antico patto dovrai parlare con Shiltar del clan Kaguya...» Incrocia ancora una volta il suo sguardo «Ditemi, Shiltar sama, ho fatto male a fidarmi di quella sconosciuta?»
     
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    Shiltar soprassedette sul commento su Febh, dopo la movimentata giornata passata per via dell'amministratore di Oto, oltre che della propria, preferiva cambiare velocemente argomento.

    E l'argomento apparve velocemente sotto forma di disegno, un disegno che Miyori Uchiha, così si chiamava la kunoichi dinanzi al Mizukage, mostrò allo stesso: in una situazione differente, il Kaguya avrebbe commentato che quella era una sorta di fiamma a mò di pollo, malgrado lo sguardo di Shiltar avrebbe forse potuto tradire sia un pò di sorpresa, sia, soprattutto, diffidenza per chi mostrava immagini raffiguranti una fenice stilizzata.
    Il discorso che poco dopo la ragazza della Foglia espose, fece fallire l'idea della scusa sul pollo: l'Uchiha, infatti, iniziò con un racconto sulla sua terra natia ed il crollo del regno della sua famiglia, cosa che non è che fosse di massimo interesse per Shiltar in quel momento, per poi concentrarsi su una legenda relativa a creature di fuoco, che era stata aiutata dal suo antenato e che le aveva offerto una piuma in cambio, come pegno del debito di quelle creature.
    Successivamente la kunoichi mostrò la piuma ed accennò ad una misteriosa ragazza che l'aveva diretta dal Mizukage, chiedendo poi se avesse sbagliato ad essere indirizzata lì.

    In quel momento Shiltar avrebbe potuto negare tutto spudoratamente, ma, tralasciando l'eventuale possibilità che potesse essere scoperto, sapeva bene il modo di fare delle Fenici, specialmente il senso dell'onore di Feng Huang, il signore delle Fenici, lo stesso che aveva permesso di salvare la sua gente sull'isola e che lo aveva legato a quei rapaci immortali.
    "Mi permetta una domanda, prima d'iniziare: chi è stata questa misteriosa ragazza che le ha parlato di me?", tutto considerato, del suo legame con le Fenici lo sapevano i ninja della Zanna, Hoshikuzu e Brando soltanto, nessun altro, se si escludevano le persone del suo clan che convivevano con le Fenici stesse sull'isola che ora era la casa dei rapaci, così come lo erano per quei Kaguya più pacifici; ergo Shiltar voleva capire chi avesse indirizzato da lui quella kunoichi.

    Dopo la spiegazione richiesta, il Mizukage avrebbe restituito la piuma alla kunoichi, "Forse più delle mie parole è meglio che siano altri a parlare.", avrebbe suggerito a quel punto, mordendosi leggermente un dito ed eseguendo la tecnica del Richiamo, così da far apparire sul tavolo della sala Wakonda, la fenice dal piumaggio azzurro.
    "Shiltar-sama, per fortuna che mi ha richiamato! Stavo giusto per raggiungerla in volo!", esclamò prontamente la Fenice, guardando verso gli altri individui presenti, "Se si devono combattere costoro, per quanto vederli seduti lo fa sembrare poco probabile, dobbiamo fare in fretta, c'é bisogno del suo aiuto!!!", avrebbe continuato agitato, muovendo velocemente le ali.
    "Calma Wakonda, ho bisogno d'informazioni: conoscete un luogo chiamato Suiren? Avete avuto mai modo di visitarlo ed entrare in contatto con le loro genti?", chiese il Mizukage, "Sì, Suiren, è una storia vecchia, dovresti chiedere a Bennu-san ed a Feng Huang-sama, ma adesso sono entrambi impegnati nella ricerca delle uova e ci serve il tuo aiuto per questo!", replicò l'esemplare maschio.

    A quelle parole, il Mizukage si focalizzò di più sul problema della Fenice, "Uova? Che è successo?", domandò il Mizukage, "Qualcuno è arrivato sull'isola, ha superato sia i controlli della tua gente, sia quelli della nostra e hanno rubato le uova dei cuccioli, gli unici che ancora non erano rinati, perché troppo deboli e perché avevano perso da troppo tempo la vita, prima della Rinascita del Nostro Signore.", spiegò Wakonda e Shiltar ben sapeva di cosa stesse parlando l'altro, poiché lui stesso aveva aiutato la rinascita di Feng Huang.
    "Tutte le fenici stanno cercando di ritrovarle, abbiamo delle tracce, fortunatamente i ladri si muovono su creature più lente e facili da inseguire, seppur difficili da ingannare con le nostre doti mimetiche.
    Volevano il tuo aiuto, Shiltar-sama, per salvare i nostri cuccioli, per fare qualsiasi cosa le nostre dimesioni, o la nostra natura di volatili, non ci permettano di fare. Ci aiuterai?"
    , chiese alla fine il Rapace blu.
    "Non serve nemmeno chiederlo, Wakonda.", rassicurò il Mizukage, prima di volgersi verso i suoi ospiti che avevano visto la scena: "Temo che per avere una piena spiegazione da parte delle Fenici stessi, su cosa sia successo allora a Suiren, dovrete attendere; come avete potuto sentire, hanno altri e ben più urgenti problemi, per cui li aiuterò.", spiegò prontamente il Kaguya, prima di fermarsi un attimo ad osservare la piuma che l'Uchiha aveva con se.
    "Se volete, Miyori-sama, voi, e solo voi, potete unirvi a me in questo supporto alle Fenici. Se come ritengo volete richiedere alle Fenici stesse di rispettare un'antica alleanza con i vostri antenati, forse dovreste dimostrare altrettanta lealtà verso di loro.
    Di certo, né Feng Huang-sama, né nessuno dei suoi famigliari vi rifiuterebbe un'antica promessa fatta, ma io preferirei vedere se voi sarete leale con loro, come questo vostro antenato, prima di lasciare che vi leghiate."
    , avrebbe aggiunto Shiltar.

    Se Miyori avesse accettato, il Mizukage avrebbe detto all'altra d'incontrarsi un'ora dopo sul versante meridionale delle Mura, la zona meno controllata perché a strapiombo sul mare; stava a lei decidere.

    ----

    OT: Ok, è un post di puro gdr anche questo, ma ci porta alla missione vera e propria per guadagnare il contratto (e le abilità)./OT

     
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    Leggende che si tramutano in realtà, parte seconda

    shiltaravy


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    "Parlato di Toshi Hijikata"
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    Frammenti del mio passato: Verità svelate, cuccioli in pericolo

    Leggere le espressioni facciali di un Kage andava oltre le mie personali abilità, sebbene ebbi come l'impressione che, lo shinobi che avevo di fronte a me, stesse soppesando parola per parola quello che gli avevo rivelato.
    Di certo aveva scelto un atteggiamento cauto riguardo la questione “Fenici”.


    "Mi permetta una domanda, prima d'iniziare: chi è stata questa misteriosa ragazza che le ha parlato di me?"
    Se si fosse tratta di una partita a Shogi, l'avrei definita un'apertura classica.

    Riflettei per un istante prima di replicare.

    «Una ragazza di qualche anno più grande di me. Capelli del colore delle fiamme. Uno sguardo carismatico e un'aura che a ben pensarci potrei definire prorompente. Fisico flessuoso, movenze aggraziate. Non mi ha rivelato il suo nome, semplicemente si è avvicinata a me mentre ritraevo un paesaggio e mi ha chiesto un ritratto. In cambio mi ha lasciato quel messaggio molto particolare.» Spiegai; purtroppo non avevo molte informazioni da fornirgli.

    In ogni caso sembrarono bastare, almeno per il momento.
    Quello che accade dopo per poco non mi fece cadere la piuma dalle mani per lo stupore.
    Lo ammetto non avevo preso in considerazione l'ipotesi che l'onorevole Shiltar potesse evocare una fenice nel suo studio come prova della veridicità delle parole della misteriosa ragazza.
    Per mia fortuna riuscii a mantenere una parvenza di compostezza, sebbene il mio primo impulso sarebbe stato stato quello di restare a fissare imbambolata la fenice dal piumaggio azzurro che era appena comparsa alla nostra vista.


    Wakonda...

    Peccato che avesse frainteso il motivo della sua convocazione.
    Non eravamo nemici, era solo una semplice dimostrazione della loro esistenza.
    Una volta spiegato il malinteso, scoprii dai loro discorsi che la fenice stava per richiedere l'aiuto del Mizukage, anzi averla richiamata lì era stata una fortunata coincidenza, risparmiandole del tempo prezioso.
    Le loro uova erano scomparse, dei cuccioli ancora non nati erano in pericolo.
    Chi aveva potuto commettere una tale efferatezza?
    In quel momento l'aver appreso l'esistenza di fenici che conoscessero la verità sulla leggenda di Suiren, passò in secondo piano.

    Io, voglio... mi resi conto che stavo quasi per alzarmi dalla sedia ...aiutarli... come se mi sentissi coinvolta in prima persona, eppure per loro ero niente di meno che un'estranea.

    Io voglio andare con loro...

    "Temo che per avere una piena spiegazione da parte delle Fenici stessi, su cosa sia successo allora a Suiren, dovrete attendere; come avete potuto sentire, hanno altri e ben più urgenti problemi, per cui li aiuterò."

    Si lo comprendevo, però sentivo che sarebbe stato sbagliato andarmene.
    Incrociai lo sguardo di Shiltar sama.


    "Se volete, Miyori-sama, voi, e solo voi, potete unirvi a me in questo supporto alle Fenici. Se come ritengo volete richiedere alle Fenici stesse di rispettare un'antica alleanza con i vostri antenati, forse dovreste dimostrare altrettanta lealtà verso di loro.
    Di certo, né Feng Huang-sama, né nessuno dei suoi famigliari vi rifiuterebbe un'antica promessa fatta, ma io preferirei vedere se voi sarete leale con loro, come questo vostro antenato, prima di lasciare che vi leghiate."


    Non mi girai a guardare i miei compagni, loro avevano capito, l'avevano saputo ancor prima che il Mizukage mi offrisse di accompagnarlo.
    Mi ritrovai in piedi quasi senza accorgermene.


    «Shiltar sama, se non me l'aveste chiesto, mi sarei offerta io. Non si tratta di leggende o di rispettare antichi patti. Sarebbe un'azione indegna da parte mia accettare per un secondo fine. Non posso permettere che quei cuccioli soffrano, che le loro madri, i loro cari, il popolo delle Fenici soffra di una simile tragedia. Sono piccoli indifesi, il mio aiuto è il minimo che possa offrirvi, che possa offrire loro.» Replicai, seria in volto. «Accetto le vostre condizioni.» Aggiunsi.


    Kiri, versante meridionale delle Mura

    Il Mizukage concesse un'ora per i preparativi, un'ora in cui avrei dovuto fugare le preoccupazioni dei miei compagni, ma soprattutto di nii san.
    Avevo preso la mia decisione, senza fermarmi a soppesare tutte le possibili conseguenze.
    Avevo dato la mia parola, la parola di un samurai.
    Hajime sapeva che non mi sarei tirata indietro.


    "Fai attenzione, Miyori, non lasciarti trasportare dai sentimenti. Ricordati gli insegnamenti, la via del bushido." Furono le sue raccomandazioni, prima che mi separassi da lui, da loro.

    Raggiunsi il luogo dell'appuntamento in perfetto orario.
    Quella parte delle mura si trovava a strapiombo sul mare.
    Chissà come mai il Mizukage aveva scelto proprio quel posto.
     
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    La descrizione che la giovane della Foglia, o almeno relativamente della Foglia, aveva fatto di chi le aveva dato quelle informazioni, fu quanto mai scarsa da chiarimenti, lasciando un pò di dubbi comunque nel Kaguya; dubbi che, però, passarono in secondo luogo rispetto all'urgenza del problema presentato da Wakonda.
    Un problema per cui Miyori si sarebbe comunque proposta per cercare di aiutare, a suo dire.

    Dopo un'ora, il Kaguya e la kunoichi si sarebbe trovati sul versante Meridionale delle Mura; Shiltar, anzi, sarebbe stato parecchio puntuale, considerando l'importanza dalle questione in gioco, e munito della Falce di Luna sulla schiena, e poco altro come equipaggiamento visibile, il Mizukage avrebbe detto poche parole alla ragazzina della Foglia, per spiegare il perché di quel punto di partenza: "Giusto per essere chiari, Miyori-sama, le ho detto che saremmo partiti da qui per un semplice fatto: pochissimi sanno del mio legame con le Fenici, finora, e meno sono, meglio è per me, strategicamente.
    Da ciò questo punto di partenza poco sorvegliato per un viaggio che, comunque, spero sia relativamente breve e veloce."
    , concluse, utilizzando ancora una volta la tecnica dell'evocazione, ma non per richiamare il piccolo Wakonda, bensì una più maestosa creatura, Suzaku la più svelta delle Fenici, dopo il loro Signore.

    La Fenice parve momentaneamente sorpresa, prima di notare le figure al suolo ed atterrare dinanzi a loro, in tutta la sua maestosità, "Shiltar-sama, lieta di vedere che ci aiuterai ancora una volta nel momento del bisogno.", esordì, osservando poi Miyori, "Tu, fanciulla, devi essere la kunoichi di cui ci aveva accennato Wakonda, tornando da noi, quella che chiedeva di Suiren... capirai spero che in questo momento abbiamo problemi più urgenti, ti daremo le risposte che chiedi, ma più tardi.", la volle rassicurare la Fenice, ma fu a quel punto il Mizukage ad intromettersi.
    "Lei viene con noi, Suzaku-sama, le ho chiesto se voleva aiutarvi ed ha detto di sì, quindi sarà un supporto in più in questo recupero.", spiegò Shiltar, prima che la Fenice abbassasse un'ala per permettere ai due di salire, "Molto bene, ogni aiuto è ben accetto in questo momento.", sentenziò semplicemente.
    Il Kaguya si mosse per salire sulla Fenice, arrivando fino alla base del collo ed invitando, magari in modo poco fin troppo sbrigativo, con un gesto della mano, Miyori a fare altrettanto, posizionandosi anche lei sul dorso di Suzaku.
    Non appena furono entrambi seduti, forse l'Uchiha sarebbe rimasta stupita da ciò che sarebbe successo: le piume si chiusero, nel più vero e completo senso della parola, attonro a loro, celandoli all'esterno e, per quanto Miyori probabilmente non se ne sarebbe resa conto, Suzaku sarebbe diventata invisibile, capace di far passare attraverso se la luce stessa del sole, prima di mettersi in volo.

    Il volo sarebbe stato inizialmente silenzioso, a meno forse di qualche prima domanda della kunoichi di Konoha, solo dopo un pò il Mizukage avrebbe iniziato a fare delle domande alla Fenice: "Quanto sono lontani Feng Huang-sama e gli altri?", avrebbe chiesto, "Diverse ore di volo verso Sud-ovest, temo che il contatto mentale fra te ed il nostro Signore non potrebbe essere sufficiente al momento, Shiltar-sama, o richiederebbe troppe ore che, al momento, non abbiamo, per farti recuperare le forze.", suppose Suzaku.
    "Non mi preoccupo particolarmente per le mie forze in un momento del genere, piuttosto temo ci possa mettere un pò a trovarlo... ad ogni modo, Suzaku-sama, esattamente, cos'é successo? Wakonda era parecchio agitato, non mi ha dato moltissime informazioni.", domandò il Kaguya.

    "Non abbiamo capito moltissimo di come ci hanno trovato, chiunque fossero.
    E' stato tutto molto strano: una sera eravamo nei nostri nidi sul vulcano quando tre individui sono apparsi dal nulla lungo i margini del vulcano stesso; non li avevamo visti arrivare, né Kururu e la sua gente li avevano notati attraccare sull'isola.
    Poi c'é stato il caos: sembrava quasi che quel gruppo di individui potesse muoversi, entro certi limiti, usando una sorta di teletrasporto ed il terreno stesso pareva piegarsi per proteggerli quando abbiamo tentato di allontanarli dalla montagna; anche alcuni degli abitanti del villaggio sono giunti in nostro soccorso e hanno ingaggiato battaglia con questi stranieri, ma quando qualcuno degli uomini di Kururu sembrava star per avere la meglio, il suo avversario spariva e riappariva da un'altra parte.
    In tre hanno tenuto occupati in battaglia cinque dei tuoi consaguinei, Shiltar-sama, mentre una quarta persona, apparsa dal nulla al pari dei compagni è riuscita a raggiungere le uova dei nostri cuccioli, non so come, prima di evocare quattro grosse libellule, grandi un pò più di Homa, e fuggendo sulle stesse, portando con loro tre dei nostri cuccioli ancora non nati."
    , raccontò Suzaku, mentre sfrecciava veloce nel cielo, divorando chilometri su chilometri nel volo.
    "Non siete riusciti a fermarli in alcun modo, nemmeno con l'aiuto di Kururu, i suoi e con tutte le vostre fiamme?", domandò il Mizukage di rimando.
    "Uno dei tre sembrava capace di dominare il fuoco che gli veniva lanciato contro, quindi i nostri attacchi risultavano inutili su di lui! Un altro pareva essere una specie di spadaccino e riusciva a tenere testa da solo ai cinque uomini di Kururu, mentre il terzo l'ho visto sfondare le difese di alcuni di loro a mani nude e lasciarli al suolo esanimi e feriti gravemente.", spiegò turbata la Fenice.
    "Ma davvero?", domandò Shiltar, leggermente incuriosito da qualcuno in grado di sfondare a mani nude una corazzatura d'ossa e, allo stesso tempo, innervosito da un'azione del genere su quella che era un'isola di Kaguya sotto la sua protezione, per così dire.

    Ad ogni modo, a meno di ulteriori domande da parte di Miyori, il volo sarebbe poi continuato in silenzio per ancora qualche ora, finché il Kaguya non avrebbe esclamato: "Ho trovato Feng Huang!"
    "Sono ad una decina di chilometri più ad ovest della nostra posizione. Kunoichi della Foglia, si prepari ad uno spostamento forse un pò... turbolento...", esclamò il Kaguya, prima che Suzaku ed i due sopra di lei subissero il naturale richiamo inverso che il signore di una stirpe può permettersi con i suoi seguaci.
    Shiltar, dal canto suo, era ormai pressoché abituato ai richiami inversi, poiché le Locuste cui era alleato lo compivano spesso su di lui, ma non sapeva se altrettanto pronta, fisicamente e psicologicamente, lo sarebbe stata la ragazzina di Konoha, che in pochi istanti si sarebbe trovata dal volare sulla maestosa Fenice solitaria a trovarsi in uno stormo di cinque Fenici, Suzaku compresa, anche se, in effetti, solo quattro dei Rapaci immortali erano visibili, poiché, Wakonda aveva attivato la Mimesi di Luce, al pari della creatura su cui i due ninja volavano.
    "Didone e Bennu?", chiese il Kaguya, guardandosi attorno, "Sono rimasti sull'isola per aiutare la gente di Kururu e proteggere l'ultimo uomo ancora non schiuso.", rispose Suzaku stessa, prima di sciogliere la bardatura di piume attorno al Kaguya, che, nel frattempo, si sarebbe rivolto alla giovane kunoichi con lui.
    "Miyori-sama, voi restate su Suzaku-sama, io vado dal Signore delle Fenici.", avrebbe semplicemente detto il Mizukage, sorridendo serafico, mentre il più grosso fra i Rapaci si spostava leggermente nella propria traiettoria di volo, portandosi più in basso rispetto alla loro posizione e su un fianco, pochi istanti prima che Shiltar, ridendo spudoratamente, si gettasse nel vuoto, per poi arrivare quasi alla perfezione sul suddetto volatile immortale.

    La kunoichi di Konoha, sarebbe così rimasta da sola in volo con Suzaku.

    [...]

    Avrebbero volato ancora per qualche ora, con quattro sagome davanti all'orizzonte, finché, quando ormai la luna stava alzandosi in cielo, le stesse sagome iniziarono a planare verso una piccola isola poco distante.
    Fu a quel punto che Suzaku e le altre fenici si portarono in una formazione più stretta, quasi mettendosi una di fianco all'altra e fu allora che la creatura avvisò Miyori di cosa stava per succedere: "Noi non possiamo seguirli al suolo, fanciulla, quindi starà a te ed a Shiltar-sama, assieme a Wakonda e Homa, i più minuti fra noi qui presenti, inseguirli a terra e recuperare le nostre uova." e, di fatti, di lì a poco, Suzaku si sarebbe avvicinata abbastanza alla costa da permettere a Homa, una Fenice dal piumaggio rosso di aiutare la giovane della Foglia a scendere al suolo, mentre il Kaguya su Feng Huang si sarebbe nuovamente buttato giù, da un'altezza comunque relativamente minore, senza preoccupazione apparente.

    Ora stava a loro, una volta arrivati sulla costa.

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    OT: Post di puro gdr con però una finalità pratica per diventare Evocatrice, cioé iniziare a sviluppare il tipo di legame che permette il Chakra Condiviso, che, a mio dire, è dovuto ad una conoscenza ed empatia che va oltre il semplice "io ti evoco".
    Vedi tu come far interagire il tuo pg con Suzaku durante tutto il viaggio, anche quando restate da sole, allo più se vuoi le risposte gliele dai da te, se non sono inerenti la trama dell'addestramento, tanto penso tu abbia capito il carattere più o meno.
    Ps: quello che Shiltar usa per comunicare con Feng Huang è il Legame telepatico, che è un'abilità personale./OT
     
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4 replies since 4/6/2011, 11:04   94 views
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