Ospedale della Foglia

[Gestionale]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ¬Chris
        Like  
     
    .

    User deleted


    Stridore di denti
    :wosd:


    Il sole scendeva velocemente lungo la dorsale del paese del fuoco. Dal mio lettino dell'ospedale giocavo con il fin troppo corto pigiama consegnatomi da un'infermiera che sfoggiava una scollatura profonda.
    Ero stato convocato nell'ospedale a causa dell'operazione a cui ero stato sottoposto qualche settimana prima in quel di Suna, dove un dottore molto giovane, fin troppo per i miei gusti, mi aveva rimesso un occhio dopo che in una missione un uomo, piuttosto grosso, barbuto e armato di bottiglia di vetro, mi colpì in viso; da quando ero tornato dal paese del vento, dove era avvenuta l'operazione, dovevo recarmi una volta a settimana nell'ospedale della foglia per degli accertamenti.
    La notte sostavo in ospedale, ormai era l'ultimo appuntamento, l'operazione era andata perfettamente; sarò sempre grato a quel ragazzino, pensavo che la mia carriera ninja fosse finita in quel momento, quando il vetro della bottiglia scavò nella mia carne e mi staccò il bulbo oculare.
    Sorrisi leggermente e lasciai perdere lo sguardo verso il paesaggio che si apriva alla finestra, il sole - che prima tingeva d'arancione ogni cosa - ora era quasi scomparso e solo una leggera tonalità di rosa nel cielo macchiava un azzurro ciano che si fondeva al buio della notte.

    Mi addormentai dolcemente lasciandomi sprofondare nei morbidi cuscini.

    L'urlo che aveva riecheggiato nell'ospedale mi destò e mi fece balzare in piedi prima ancora che mi accorgessi di essere sveglio, la mano si allungo verso un paio di kunai e armandomi di pantofole corsi lungo i corridoi cercando di capire cosa e fosse successo.
    Il pigiama, aperto dietro, sventolava mostrando le mie natiche sode e non troppo pelose...
    Svoltai l'angolo e seguii due infermiere fino ad una stanza, che poi scoprii essere numero 35, un dottore stava morto ammazzato a terra; non potei fare altro che dare un'occhiata veloce nella stanza prima che venisse dato l'allarme e allora corsi a vestirsi e mi feci trovare nel punto di raccolta dove un Jonin della Foglia stava spiegando la situazione.
    La scomparsa del portatore di un demone non era una cosa da prendere alla leggera, avevo - fortunatamente - con me tutto l'equipaggiamento ninja, quindi rimasi ad ascoltare flettendo le ginocchia e rannicchiandomi grattandomi leggermente la testa.
    Ci voleva dividere in tre gruppi, io rimasi in silenzio mentre gli occhi scorrevano sull'edificio da cui il rapitore era scomparso, osservai la finestra della stanza numero 35.
    Le possibilità che fossero usciti da lì era alta, direi altissima, fin troppo. Come avrei agito io? Avrei ammazzato il dottore, se mi fossi trovato costretto a farlo, quindi mi sarei trasformato in mobile all'interno della stanza, avrei aspettato che la gente si allontanasse per poi scomparire all'interno dell'ospedale mentre tutti gli altri mi avrebbero cercato al di fuori. Un'altra possibilità potrebbe essere che, se abile e se non temessi i guardiani della foglia, sarei uscito sì dall'ospedale ma non dalla città, uscire dal villaggio significava diventare un faro per qualsiasi Hyuga che fosse capace di utilizzare la sua innata rintracciando la fonte di chakra...
    Ovviamente, però, non si poteva escludere che si fosse già allontanato dal villlaggio ed era necessario che un team li inseguisse. "Chi non ha testa, ha gambe" recitai sottovoce il proverbio pensando, sorridendo, che valeva anche al contrario. Il rapito - bisognava dimostrare che così fosse - avrebbe avuto qualche difficoltà a muoversi. Si tratta sicuramente di una forza portante i cui limiti non sono conosciuti, ma il fisico è umano e difficilmente da solo si sarebbe potuto allontanare molto. Quindi con voce limpida, leggermente graffiata dal mal di gola che in quei giorni mi affliggeva parlai:

    Salve, sono Kenzaru Kurotsuchi. Studente di konoha.
    Mi metterò a cercare all'interno del villaggio... Abbiamo troppe poche informazioni sul soggetto, non sappiamo nemmeno come è fatto, non saprei nemmeno riconoscerlo se lo vedessi per strada! Ma non penso di poter pretendere troppo...
    - rimasi in silenzio, ringraziai il cielo che fosse notte e nessuno potesse vedere il mio rossore nel volto, forse era per quello che la mia voce era tanto sicura. La mia timidezza cronaca era aiutata dal fatto che non vedessi chiaramente tutti i ninja presenti e quindi, così sperai, nemmeno loro me. Ciò mi rassicurava. - Ehm... Chi viene a cercare Keità in paese?


     
    .
292 replies since 20/11/2005, 15:40   6843 views
  Share  
.