Ospedale della Foglia

[Gestionale]

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    Shorinku

    Lo strizzacervelli








    Quando il sigillo esplose Raizen sorrise.

    Mh! Stronzetto, lo sapevo che ti eri preparato con cura.

    Il ghigno aumentò quando il veleno si diffuse per la stanza.

    Tieni Shizuka, prendi questo e mandalo giù è un antidoto.
    Poi avvia l’impianto di areazione così ci disfiamo di questa roba.


    Ma mentre parlava la sua allieva era già andata ad accendere l’impianto, più un vecchio carretto che un vero impianto di condizionamento. Sollevato il dubbio dei sigilli gli sembrò doveroso prestare maggiore attenzione all’ispezione del corpo che lo portò a richiedere una particolare attenzione.

    Vieni a darmi una mano, se aveva un sigillo simile è segno che si è preparato a modo, sarà il caso di cercare per bene.

    Analizzando in due la testa l’attenzione ricadde però su un altro particolare: il volto.

    Accidenti, o gli ho rifatto la faccia con l’ultimo cazzotto, oppure ho disfatto qualcosa che qualcuno cercava di nascondere.

    Lasciò a Shizuka il compito di occuparsene mentre lui dava ogni tanto qualche sbirciata ai fuuinjutsu.

    In realtà, qualcosina di fuuinjutsu capisco, presi qualche lezione da un vecchio pazzo, e per quanto ne so io sta roba non è semplice per nulla, ma conosco il giusto uomo, devo solo trovarlo, lascio a te la faccia, ti ci vorrà un po’.
    Per ora cerca solo di comprendere come rimuoverla, se uno di quei sigilli si attiva con la rimozione rischiamo di lasciarci la pelle. E soprattutto un importante pezzo della scacchiera.
    Mi raccomando. Non cercare di manomettere nulla, per quanto ne sappiamo è una bomba ad orologeria.
    Porterò uno dei miei, cerco di essere abituale quando li utilizzo, se c’è una fuga di informazioni so sempre a chi devo fare la pelle ed il suo talento… beh, non credo sia discutibile.
    Ah… non preoccuparti, quei sigilli non sono roba da tutti i giorni, neanche uno di essi, non ti ci arrovellare, arriverà il tempo.


    Indossato il mantello sarebbe uscito dal laboratorio, dirigendosi all’esterno mentre se le teneva aderente al collo, una brezza fin troppo frizzante gli spirava nel viso.
    Giunse al suo ufficio in una manciata di secondi più che di minuti, richiamando a se il Nara.

    Ekichi, sii cortese, mi serve la squadra di esperti in sigilli, e non me ne serve uno qualsiasi.
    Chiamami lo Yamanaka, ma sii discreto, digli solo che ho una certa urgenza.


    Attese lo shinobi percorrendo il proprio ufficio per lungo e per largo, una certa impazienza lo pervadeva, consapevole del fatto che quelle azioni dovevano trovare una rapida conclusione. Non sapeva il motivo di quello stato, ma tendeva a diventare sempre isterico quando le cose, pur non essendo urgenti, erano importanti, forse inconsciamente credeva che il fallimento andasse sempre più veloce della vittoria.

    Oh! Shorinku!

    png
    Fu l’arrivo del biondo a distrarlo.
    Un tipico Yamanaka in realtà, seppur con un particolare abito che vedeva il busto, i guanti, le maniche e il colletto fondersi in unico abito che pareva non presentare alcuna cucitura, aderente a sufficienza da lasciar intendere le forme dell’uomo ma robusto a sufficienza da non farlo sembrare di cattivo gusto.
    Degli hakama a pieghe di tre centimetri coprivano interamente le gambe, le coste erano bianche nella parte superiore e nere in quella inferiore, facendo apparire le gambe striate ed animate da un curioso gioco di luci e ombre che, calzari neri ultimavano il vestiario.
    La Montagna fissò qualche secondo il vestiaro.

    Non so onestamente se farti i complimenti oppure chiederti come tua madre, o tua moglie, ti permettano di uscire di casa conciato a quel modo.
    Oppure quei pantaloni incantano i nemici?


    Lo Yamanaka sorrise leggermente chinandosi e portando una mano in corrispondenza del cuore, portava i capelli sciolti ma estremamente ordinati, lunghi e lisci fino al termine della schiena, tagliati in una frangia piena ed orizzontale sulla fronte come sul retro, fin dal primo giorno che Raizen lo vide pensò che doveva avere un qualche tipo di tecnica per non far annodare nemmeno un capello.

    Hokage-sama

    Disse con un tono di voce gentile.

    Questione di stile immagino.

    Rispose senza farsi troppi problemi a riguardo, ottenendo in risposta l’accenno di un sorriso dal Juudaime.

    Andiamo, all’ospedale ci aspettano.

    Si fece seguire con un cenno della testa, arrivando nuovamente all’ospedale da Shizuka.

    Abbiamo l’uomo giusto.

    Sorrise senza nascondere malizia per poi far entrare in scena Shorinku, che senza nascondere un velo di vanità salutò Shizuka con un cenno della testa mentre chiudeva gli occhi una singola volta.

    Piacere mio.

    Tese la mano a Shizuka e dopo i convenevoli avrebbe fatto un giro di perlustrazione attorno al comatoso.

    Nei capelli, giusto?

    Sentenziò[Vista + Percezione del vero] dopo qualche minuto, ricevendo come risposta esclusivamente un muto assenso del Juudaime.

    E no, non puoi rasarlo, a lavoro terminato ti spiegherò.

    Portò il capo indietro con uno scatto, facendo ondeggiare i capelli, per poi riacquisire la postura solita.

    Va bene, ma mi servirà carta e penna, se non appunto ciò che trovo rischio di sbagliarmi.

    Il lavoro fatto successivamente fu discretamente lungo, Shorinku si dedicò a spostare ogni singola ciocca per identificare con precisione quale direzione assumessero i tratti dei fuuinjutsu, per poi ricopiarli attentamente sulla carta: un minuzioso lavoro di trascrizione, al termine del quale lui stesso fu sorpreso.

    Oh.

    La vocale suonò quasi come un annuncio, risvegliando Raizen da un torpore di noia che l’aveva quasi addormentato.

    Eh? Allora? Sputa il rospo.

    Chiese assetato di risposte.

    Beh, ci è stato fatto sopra un discreto lavoro, non c’è che dire.
    Senza una conoscenza avanzata dei fuuinjutsu direi che sarebbe impossibile cercare di interrogarlo senza fargli saltare in aria il cervello.


    Porse il foglio ai due, mostrando una quantità di sigilli disarmante.
    La reazione di Raizen fu identica a quella di Shorinku, il mantello di una zebra era probabilmente meno complesso.

    Sai dirmi cosa abbiamo sotto mano?

    Il jonin rispose con un alzata di spalle ed un piccolo sbuffo, come se quello fosse in realtà un lavoro da poco.

    In primis non sono presenti solamente Fuuinjutsu, ho dato un occhiata… più attenta diciamo.
    Ed è presente anche un genjutsu che agisce tutt’ora sul cervello, ma il chakra non è agitatissimo, probabilmente è un piccolo blocco non troppo difficile da rimuovere.
    La prima porta è un sigillo esplosivo, non so come si attivi, ma probabilmente non è della stessa portata dell’altro, è probabile che sia l’ultima spiaggia, se qualcuno indaga questo è pronto a farsi saltare il cervello pur di non confessare nulla.
    Un simbolo del silenzio e probabilmente un potenziante, non ho indagato a fondo, ma serve a rendere più complesso l’asporto del sigillo, ed è piazzato su tutti i sigilli.
    Un simbolo di individuazione, tutt’ora attivo, per cui sappi che al momento chi lo controlla sa che è qui, o quantomeno bloccato nei paraggi.
    E poi altri due sigilli, uno è molto forte, senza di me probabilmente gli avreste dovuto spaccare la testa a cazzotti, anche se ho visto che ci avete provato quello non sarebbe probabilmente bastato.
    Il secondo pare sia in grado di ferire chi lo porta ma data l’esigua quantità di chakra probabilmente non è in grado di fare troppo male.


    Quando Shoriko finì la sua esposizione Raizen era del tutto immobile, una statua di sale che solo dopo qualche secondo contrasse il volto in un piccolo sorriso, via via più largo che, con un lieve suono proveniente dal suo diaframma si trasformava in una risata. Una fragorosa risata. Una risata tonante.
    Conosceva la firma apposta sul sigillo “molto forte”.

    MALEDETTO STRONZO!

    Sfogò la sua ira su un muro vicino, probabilmente se fosse stato all’esterno avrebbe completamente demolito la stanza, ma interrato com’era il laboratorio, il ferro presente all’interno del cemento e la terra compattata all’esterno gli permisero di reggere bene la bordata che comunque fece vibrare ogni arredo sprovvisto di ancoraggio.

    Ripuliscilo.
    Ripulisci questo avanzo di pitale.
    Ma stai attento, lasciaci qualcosa.
    Il simboletto per i danni mi puzza di specchietto per le allodole, è probabilmente un riconoscimento, lascialo dov’è, idem quello di individuazione.
    Rimuovi tutto il resto e sventragli il cervello, voglio sapere persino quando questo scrosta cessi ha imparato a cagare nel vasino.


    Shorinku non era un ninja di primo pelo, e tantomeno lo si poteva definire impreparato, ma sapeva bene quando ogni battuta, ogni sorriso, ogni singolo battito di ciglia potesse risultare un vero e proprio suicidio. Era quello il caso, quell’aria così pesante e quella quantità di chakra in tumultuoso movimento dava l’impressione di poter traboccare da un momento all’altro, e nessun dio sarebbe sceso ad aiutarli se il vaso che conteneva la Volpe si fosse rovesciato. Per quanto suo nemico non potè che augurare buona fortuna a chiunque l’avesse provocato.

    Sarà fatto Hokage-sama.

    Shorinku si inchinò lievemente e si mise a lavoro, rilasciando Genjutsu e Fuuinjutsu come ordinatogli dall’Hokage. Apponendo le mani nei punti in cui imposti i sigilli questi semplicemente si alzarono, venendo via come una seconda pelle per poi ridursi in cenere dopo qualche centimetro. Uno spettacolo che probabilmente Raizen avrebbe apprezzato se non fosse stato impegnato a divorarsi il fegato.
    A lavoro ultimato Shorinku parve decisamente provato.

    Tutto bene, bianchetto?

    Si, solo un po’ di contraccolpo, non ho dovuto dar fondo alle mie riserve, ma rimuovere e rilasciare tutta questa roba in così poco tempo è un sforzo non indifferente.

    Raizen annuì mentre l’ira lievemente calava.

    Shizuka.
    Identifica il momento in cui l’ho menato ed elimina il ricordo, ma non tutto, penso che ad un certo punto sapesse di essere braccato, per cui lascia tutto invariato fino a che non sente che mi avvicino a lui, da quando mi percepisce in poi elimina.


    Il primo pezzo era stato mosso, bisognava aspettare che si portasse in posizione, prima di procedere col secondo.

    Shorinku. Carte ninja.
    Interrogalo e zeppale con le risposte che ottieni, ah, e non meravigliarti se mi trovi tra quei ricordi, vedi bene dinnanzi ai tuoi occhi cosa ci stanno permettendo di fare.
    Rendi le carte visibili unicamente a me e a Shizuka.


    Il lavoro sarebbe stato lungo e Raizen l’avrebbe seguito interamente passo dopo passo, suggerendo di volta in volta le domande da porre ad Eiatsu.

    In realtà, Raizen-sama, posso fare ancora meglio questo lavoro…

    Beh, parla allora.

    Posso ipnotizzarlo. Shizuka riuscirebbe senz’altro meglio di me in situazioni differenti, ma al momento il ninja è impossibilitato a ricevere stimoli dall’esterno, però diciamo che è mia abilità distintiva riuscire ad agire in questi casi.

    Hai carta bianca.

    Shorinku non ebbe bisogno d’altro per attivare la tecnica del proprio clan e portando in poco tempo Eiatsu in uno stato ancor più collaborativo[Ipnosi efficacia 40 + 25 Yamanaka +10 impronta] un unico ordine venne impartitoComunicazione Mentale + Tecniche Rapide alla mente di Eiatsu: l’intero racconto della propria vita, dall’esatto momento in cui aveva conosciuto Diogene, nome che solo grazie a Raizen Shorinku potè fare.
    In caso non funzionasse Shorinku si sarebbe placidamente voltato verso Raizen chinando la testa in un gesto di scuse fin troppo plateale, che l’Hokage avrebbe mal accettato.

    Tira su la testa, Shorinku, prima che te la pianti nel pavimento.
    Parrebbe non abbia funzionato, vorrà dire si procederà per metodi più classici, seppur faticosi.


    Chiuse gli occhi e inspirò, preparandosi ad un lavoro che sarebbe certamente stato parecchio lungo.

    Come hai conosciuto Aloysius Diogenes Mikawa?

    Non restava che attendere, o forse no?

    Shizuka, saresti così gentile da dare una mano a Shorinku?
    Se farete domande in due, oltre che confonderlo svolgerete più rapidamente il lavoro.


    Sorrise maligno, mentre l’ira gli infiammava ancora lo sguardo.
    Se Shizuka non avesse obiettato Raizen avrebbe assegnato anche a lei una domanda.

    A cosa punta l’associazione di cui tu e Diogene fate parte?

    Si allungò sulla sedia, ghignando.





    CITAZIONE
    Segnalo l'avvenuto utilizzo della competenza Ryo da me posseduta


    Edited by F e n i x - 15/9/2015, 10:14
     
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