Ospedale della Foglia

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    III
    Ospedale di Konoha


    Chino in avanti per prendere caramelle e post-it come il più pezzente tra gli accattoni, Febh si ritrovò in una frazione di secondo con la mano che stringeva qualcosa che decisamente non erano caramelle, ed anzi dalla consistenza ricordava parecchio di più un seno discretamente tornito, scaraventatogli addosso dall'infermiera travolta dalle passioni. Eeeeeh? Mentre una nube di vapore da svariati litri si levava nell'aria, lo Yakushi rimase completamente paralizzato, registrando appena l'intervento degli infermieri che trascinavano via la ninfomane...e fu solo il progressivo rumore dei tacchi in avvicinamento a riportarlo, almeno in parte, alla realtà.

    Questo quantomeno finchè non se ne uscì con quelli che a suo dire erano complimenti, finendo per trovarsi di fronte alla fredda furia di una donna. Era esattamente quel genere di sensazione che riusciva a bloccarlo, facendo leva sul suo innato zerbinismo che lo aveva visto strisciare miserabilmente senza alcuna ragione valida davanti a donne di polso che pure erano più deboli di lui su un piano prettamente fisico o persino politico. Eppure proprio come aveva strisciato davanti alla procace Nikaido o si era annichilito davanti all'autoritaria Ogen, ora stava quasi per cedere e farsi piccolo e miserabile davanti a Shizuka Kobayashi ed al suo sguardo assassino...almeno finchè lei non gli piantò il suo bastone sulla fronte con tanta forza da crepare il muro di un palazzo [Ferita]Ferita Leggera (Resistenza Nera+3 contro Forza Viola), anche se non tanto da creare più che un bernoccolo sulla zucca dell'Amministratore di Oto!

    La botta lo rimise rapidamente in carreggiata: la violenza era qualcosa che capiva in maniera molto più diretta e semplice dello sguardo adirato di una donna abituata a comandare. Poteva tollerare facilmente la punizione (al clan Yakushi le sale delle torture erano praticamente palestre) ma non l'aspettativa della stessa...una differenza sottile ma che chiariva tutto: lui era forte e sapeva di esserlo, e quando dalla minaccia potenziale si passava ai fatti, in linea di massima la soggezione andava completamente via, come quando aveva deciso di sfidare Nikaido e si era trovato capace di bloccarla sul posto con una mano sola o come quando aveva sfidato Ogen per avere un minimo di rispetto in più ed erano arrivati ad un pareggio (più o meno). Adesso che il primario di Konoha gli aveva spezzato un bastone sul cranio lui la aveva istintivamente levata dal piedistallo in cui metteva inconsciamente tutte le donne come lei, e poteva relazionarcisi nuovamente!

    Una volta uno psichiatra di passaggio provò a parlare con Febh di questi suoi strani processi mentali (era stato chiamato da Ogen per convincere il Jonin a diventare Kokage) ed avevano parlato per diversi giorni. Al momento il dottor Freudmaru, originario di Tetsu, è convinto di essere la reincarnazione del leggendario Juubi e vive nelle fogne di Oto collezionando teschi di ratto. Febh continua a dire, quando l'argomento viene tirato fuori, che non vede differenze significative tra il comportamento del dottore prima e dopo i colloqui. Al che molti annuiscono, sorridono e se ne vanno.
    In fretta.

    Digressioni a parte, anche se uno Yakushi sopporta ben di peggio, il nostro mentecatto aveva la lieve tendenza ad ingigantire le cose e quindi si esibì in un urlo di dolore assolutamente fedele a quanto ci si aspettava! AHIO!!!! Ma che sei matta? Cioè, a quel che ci si aspettava da qualcuno che non stramazzasse a terra morto dopo una botta del genere, che tuttavia non gli aveva nemmeno fatto piegare le ginocchia. Quella però gli intimò il silenzio, ed un nuovo breve istante di Zerbinosi si fece avanti mentre lei per qualche motivo annunciava di avere ventuno anni...e poi andò a conficcare uno spiedo rovente proprio là dove fa male, denigrando il poveraccio per le sue evidenti mancanze...solo che ormai lo aveva colpito, e quindi lui era più che libero di rispondere a tono, imporporandosi (per l'imbarazzo, non certo per collera) mentre batteva un piede a terra e sollevava l'indice, quasi stesse facendo chissà quale ramazina. Cos...EHI! Innanzitutto io di anni ne ho ventisei, e chiunque sia amica della vecchia Ogen può anche dire di avere quindici anni, ma sappiamo che non può essere altro che una tardona! Poi puntò la mano con due dita alzate, noncurante di aver appena pronunciato una frase che avrebbe potuto causare la morte di qualcuno. In SECONDO luogo, uno va a fare i complimenti ad una che ha un corpo da urlo nonostante sia attempata e questa va anche a picchiarlo! Ma pensa te che razza di gente gira per Konoha! Quindi mise su tre dita alzate. E TERZO, io con le donne ci so fare un sacco! Un sacchissimo! Mai avuto un giorno della mia vita senza donne! Venne interrotto dalle risate isteriche di una donna dai capelli rasati che lo indicava mentre si rotolava a terra, sganasciandosi dalle risate.

    Febh la guardò con una strana espressione, non tanto ferita quanto piuttosto a metà tra sorpresa e rassegnazione. Oh...di nuovo... Sussurrò appena mentre due infermieri accorrevano, nonostante i pericoli, per raccogliere quella paziente che era scappata dall'ala psichiatrica e che ovviamente non aveva riso dell'affermazione dell'Amministratore ma era semplicemente pazza. Certamente. Semplice coincidenza...che comunque contribuì a smorzare i toni fino a raggiungere un discorso un pelo più sensato, con lo Yakushi che specificava il limite di tempo e citava la lettera, solo per trovarsi di fronte ad un preciso chiarimento dell'equivoco! Quella Kobayashi NON era la Mihoko della lettera!

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    L'evidente illuminazione sul viso di Febh non ebbe un seguito in scuse o battute legate al più che evidente fraintendimento. Anzi, quel disgraziato fece del suo meglio per ignorare l'intera questione, fingendo di aver capito tutto alla perfezione sin dall'inizio. Era un vero esperto in quel particolare settore, tanto che cancellò rapidamente l'epifania sul suo volto sostituendola con un'espressione corrucciata/attenta, annuendo di quando in quando. Quella continuò a spiegare qualcosa, salvo poi interrompersi e decidere di spostare la conversazione altrove. Beh, non è che abbiamo molto tempo, ma suppongo si possa anche fare. Avrebbe commentato facendo spallucce, nel farsi condurre fino all'ufficio di lei, dove prese posto alla meglio dove gli venne indicato...ovviamente sedendosi come il peggior teppista di strada (nel suo ufficio LUI aveva un'amaca sulla quale passava il 90% del tempo) mentre lei offriva del thè. Se Shizuka Kobayashi pensava di dover seguire una qualche regola formale con quel povero cretino di Febh Yakushi stava prendendo una delle più grandi cantonate del secolo: Febh era formale solo se la cosa gli conveniva o se era particolarmente motivato.

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    Soppesò la tazza, aspettando a bere fino a che non si fosse freddato un poco (già una volta in passato si era ustionato malamente bevendolo tutto d'un botto...era anche vero che in quell'occasione era convinto di essere entrato in un bordello e invece aveva sbagliato edificio, finendo nella sala da the là accanto). Ecco, riguardo quella questione dei venti minuti...diciamo che posso anche tirare a un'ora. Massimo due, ma devo decisamente organizzare il rientro oggi, e tu dovrai venire con me, con il campionario o almeno qualcosa che ci somigli. Spiegò con un sorriso imbarazzato. In realtà sono arrivato tre giorni fa ma c'è stato qualche contrattempo quindi mi sono trovato a sistemare la cosa all'ultimo...quindi nella peggiore delle ipotesi devo comunque portarti a Oto anche senza nulla, e aspettare che arrivi il resto dopo.

    L'etichetta poi penso possiamo anche lasciarla da parte.
    Aggiunse facendo un cenno con la mano come a disperdere del fumo. Dopotutto sono già passato dal quel beota e lo ho persino portato in gita assieme a Kiyomi quindi tutte queste manfrine non servono. E poi di solito non ci bado a prescindere! E qui sta anche il motivo della mia fretta, diciamo...te la faccio breve! Secondo le analisi di un profeta cieco di Suna morto suicida nei mesi scorsi, quando Febh Yakushi pronunciava queste parole il rischio di fraintendimenti legati ai suoi riassunti aumentava del 700% e la quantità di caos nel mondo cresceva di svariati punti percentuale. Ho sbagliato un pò le dosi e preparato un pò troppo veleno per interrogatori, quindi ho pensato che visto che il demente sta sempre a fare mille domande a tutti senza rendersi conto di quanto è noioso gliene ho portato un pò da vendere. Ogen come lo ha saputo si è raccomandata di venire anche a prendere qualcuno dei Kobayashi per i suoi vestiti. Arrivato qui però, dopo un mezzo litigio con quell'Atasuke con la scopa nel didietro sono arrivato dal vostro boss, che però prima di parlare di affari mi ha fatto acconsentire al trasferimento di quella povera ragazza dal cuore spezzato, Kiyomi...è stata lasciata da un mezzo farabutto Otese, Devecoso, e ora ha voluto cambiare aria per trovare nuovamente la pace...fortuna che sembra molto legata a Raizen, anche se non capisco perchè abbia preferito vestirsi da gatta piuttosto che mettere il costumino da dinosauro che lui le ha regalato. In quel momento, un Hokage a caso avrebbe forse percepito un brivido lungo la schiena, con le orecchie che fischiavano e forse avrebbe persino starnutito senza alcun motivo. Ad ogni modo, dopo qualche accordo sulla vendita è finita che serviva una cosetta che si può trovare solo alla Corte di Kusa, il mercato nero itinerante a cui si può andare solo se invitati o accompagnati, e ce li ho portati. Là quel cretino di un Kage ha rischiato di crepare perchè anche se sapeva di essere allergico ha preso una sostanza particolare...e gli ho dovuto salvare la vita per l'ennesima volta. Poi siamo tornati ma con tutto il trambusto le ore sono volate e quindi ora mi ritrovo a dover ritornare a casa con quello che serviva a Ogen.

    Aveva bevuto lentamente la bevanda tra una frase e l'altra, poggiando poi la tazza vuota. In poche parole: oggi si parte, che tu sia pronta o no! Se hai proprio gente instabile qua ricoverata posso pensarci io in cinque secondi...per il resto, arrangiati nel tempo che rimane! E concluse con un sorriso incoraggiante che ben si mescolava a quel tono allegro da persona a cui non importa minimamente dei guai degli altri e che comunque fa quel che vuole, quando vuole e come vuole. Stava alla kunoichi adeguarsi o pagarne le conseguenze!

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