Ospedale della Foglia

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Preparativi per un Grande Viaggio
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    Ospedale di Konoha


    L'ufficio aveva un ché di bizzarro che in qualche modo faceva sentire l'Amministratore a casa sua, il che era abbastanza indicativo di quanto fosse pervasivo il caos all'interno della stanza. In ogni caso, a parte un brevissimo tentativo di toccare il castello di carte (che miracolosamente resistette alla presenza dello Yakushi), non ci furono commenti od ulteriori interazioni, per il bene della stabilità strutturale dell'ospedale e, a seconda della magnitudo, dell'intero quartiere. Passarono alle prime spiegazioni e all'inelegante approccio di Febh al cibo, mentre la padrona di casa faceva del suo meglio per mantenere un'inutile aria di formalità. Un plauso alla sua forza d'animo.

    Va detto che quando tornò alla scrivania e cominciò ad imbastire un discorso riguardante i ruoli e le dinastie, si sarebbe trovata di fronte un paio di occhi che dietro a una montatura priva di lenti la fissavano con ignorante cortesia, mentre le dita si stringevano sull'ultimo, preziosissimo biscotto e lo portavano alle labbra. A quel punto le mandibole iniziarono a fare il loro lavoro per garantire a quell'ultimo coraggioso sopravvissuto una sepoltura degna di questo nome, con un servizio funebre degno della più alta creazione di pasticceria in un tripudio di saliva e mescolamenti ad opera della lingua. In tutto ciò, la testa dello Yakushi aveva capito circa la metà di quel che aveva voluto intendere la sua interlocutrice. E la aveva capita male. Come ti pare, Principessa. Se Raizen era un pessimo interlocutore, Febh non era arrivava nemmeno a quel livello e fece spallucce. Io devo solo portarti a Oto e farti fare un pò di soldi. Che poi tu sia una Kobayashi, un'infermiera o una Kunoichi sfigata poco mi cambia. I Kobayashi erano famosi in gran parte del continente. Erano ricchi. Erano influenti. Potevano cambiare la vita di una persona semplicemente volendolo.

    E a Febh Yakushi la cosa non interessava nella benchè minima misura.

    Quindi in sostanza devo chiamarti Principessa invece che Primario. Ok. L'intera questione per lui si era risolta in questo semplice cambio di appellativo, e ci sarebbe voluto ben più che un intervento divino per riportare i suoi pensieri nella giusta forma. Comunque chiamami Febh, non serve stare a fare troppe manfrine, te lo ho detto, Principessa. Poi ebbe come un ripensamento. Alternativamente puoi chiamarmi "Sua magnificentissima esistenza senza la quale non potrei vivere". E annuì. Non era una battuta. E comunque il Villaggio non centra niente, io sono Febh e sono qui per prelevare una Principessa dei Bottegai per farle fare degli affari, non vedo cosa diavolo centrino Oto o Konoha. Nella sua testa erano davvero questioni separate...le finezze delle implicazioni politiche e degli infiniti legami del mondo erano oltre la sua comprensione, almeno quando era in quello stato, quindi semplicemente catalogò quel discorso come "inutile", prese nota di chiamare la ragazza "Principessa" e proseguì nella conversazione.

    Vada per il viaggio in due, faremo più in fretta. Penso che il buon vecchio Ssalshape si sia riposato dopo aver portato quei due fino a Kusa e ritorno, quindi non dovremo nemmeno faticare più di tanto, anche se Kiyomi non pesa quasi niente pur essendo formosa, quell'armadio deve essergli gravato parecchio sula schiena. Non aveva intuito il lievissimo cambio di tono della Kunoichi quando aveva menzionato Kiyomi, e proseguì imperterrito nell'errore. Comunque si, gli ho insegnato un bel pò di cose a quell'armadio, oltre a salvargli la pelle un paio di volte. Aggiunse con un certo autocompiacimento, mentre lei attuava i preparativi con i suoi cloni. Sai mandarli anche tu oltre i limiti di distanza? Io non mi ci sono mai voluto applicare...ho le lucertole per quello, e non mi va l'idea che ci sia troppa gente che pensa come me in giro. Commentò distrattamente. Per inciso, nessuno al mondo avrebbe mai voluto più di un Febh nella stessa epoca contemporaneamente...eccetto un piccolo delirante gruppo di traditori Otesi trasferitisi nel Paese della Neve che inneggiava all'Apocalisse e vedeva nell'otese un candidato come messia oscuro.

    Fu il momento del racconto...e del piccolo incidente con la tazza che esplose senza apparente motivo. Da esperto conoscitore della natura femminile (come già detto) Febh realizzò immediatamente che qualcosa non andava nella Principessa, e naturalmente ne individuò subito la causa. Capisco...immagino debba essere difficile, ma sono convinto che le cose andranno per il meglio. Annuì, cercando di trasmettere saggezza e tranquillità d'animo. Ciò che si spezza può sempre essere rimodellato da zero, non c'è motivo di abbandonare la speranza di una maggiore stabilità. Ovviamente si era autoconvinto che la ragazza fosse una ceramista dilettante e che il suo turbamento fosse legato alla distruzione di una delle sue opere...tanto che concluse con un suggerimento sibillino (per chiunque non fosse capace di leggergli i pensieri). Hai pensato di provare con l'Argilla Palustre? Lei però si alzò...e pur afferrando una seconda tazza senza danni, finì inavvertitamente per distruggere un muro.

    Lo Yakushi rimase in silenzio pochi istanti, osservando la scena senza un solo movimento del viso, decisamente stupito. Poi si alzò con le braccia sollevate al cielo, gli occhi pieni di lacrime.

    LO SAPEVO CHE SONO COINCIDENZE CHE CAPITANO DAPPERTUTTO!



    Lo ho sempre saputo, ma continuavano a guardarmi storto dicendo che ero io causarle. Li sentivo ma facevo di tutto per ignorarli...e ora ho la conferma: SONO COSE CHE CAPITANO!

    Era prossimo all'estasi mistica.

     
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