Ospedale della Foglia

[Gestionale]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,973
    Reputation
    +681

    Status
    Offline

    Bluff








    Nell’esatto momento in cui Shizuka mosse il piede verso Raizen questo non si preoccupò minimamente di lei, non percependola nel suo sfogo d’ira, fu Shorinku a fermarla frapponendo un braccio tra lei e il Colosso.

    Abbia l’accortezza di giudicare quando può o non può interagire con una persona.

    Una puntualizzazione rigida e glaciale che Shorinku non faceva fatica a mostrare come tale, anche se i suoi precedenti modi di fare pareva non potessero sfociare in un rimbrotto così fermo.

    Consiglio da Yamanaka.

    Il clan di strizzacervelli per eccellenza.

    Prima comprenderà cosa può e non può fare a l’esterno e quando può e non può farlo, prima imparerà a farlo all’interno di una mente.

    Aggiunse con tono gentile rivestendo una carica da sensei che nessuno gli aveva chiesto di indossare.
    Quando stavano poi per mettersi a lavoro Shizuka passò a Shorinku il suo libro di appunti, dono di cui lo Yamanaka in un primo momento non sapeva che fare, fino a quando non riuscì a scorgere un bagliore di intraprendenza mista a emozione negli occhi di Shizuka quando si apprestava ad aprirlo.
    Annuì qualche volta mentre sfogliava le pagine.

    Troppo caotico.

    Sentenziò.

    Ma il fondo è buono.
    Probabilmente nessuno di essi o quasi funzionerebbe, ma il motivo non è complesso.
    I fuuinjutsu hanno un “alfabeto” codificato che potremmo dire essere internazionale, solo che non a tutti è dato saperlo, certo, potrebbero esserci pure dei “dialetti” da una nazione all’altra, ma diciamo che se hai la laurea in lingue arrivi sempre a comprendere con cosa stai lavorando e se non ce la fai ti basta studiare e tradurre, per questo si deve essere ordinati.
    Se non si è ordinati il sigillo può fare si ciò che desideri, ma come?
    Magari avrà un effetto differente... magari non ne avrà, magari sarà in grado di uccidere, magari no.
    Troppi dubbi, e non possono essercene.


    Strizzò un occhio e portò le mani su Eiatsu.
    Lo Yamanaka si indispettì quando la comunicazione mentale venne rifiutata.

    Oh, maleducato.

    Anche se una fugace stretta di denti fece trasparire ben più di un momentaneo fastidio.

    Ho dovuto porgere le domande mediante l’interrogazione.
    Veda intanto se le torna tutto.


    Quasi preoccupato Raizen si raddrizzò per prendere in mano la carta ninja che gli porgeva Shorinku leggendo rapidamente le poche informazioni contenute.

    Mente.
    O meglio, omette, e di conseguenza mente.
    Mi domando con chi stia pensando di aver a che fare.


    Sentenziò disfandosi della carta ninja con fare spazientito.

    Prevedibile.

    Concordò lo Yamanaka.

    Ma c’è una buona notizia, il ragazzo li dentro è sufficientemente sveglio.
    Poco fa ho provato un contatto con la comunicazione mentale e sono stato respinto, questo mi ha dato la possibilità di sapere e comprendere che non è uno stato di coma troppo profondo.
    Purtroppo non me ne intendo e devo sempre verificare, puoi darmi conferma Shizuka?


    Gli si allargò un sorriso inquietante nel volto che mostrava una serie di denti fin troppo perfetti mentre il suo chakra si alzava nuovamente imperioso.

    In questo stato il cervello è in grado di ricevere gli stimoli uditivi, persino durante il coma vegetativo in alcuni casi, ma qui è ben diverso.
    Quindi no, niente riduzione dei farmaci, deve si essere recettivo, ma non troppo reattivo.


    Protese le mani verso la testa di Eiatsu per poi avvicinarsi, fluente come un incubo.

    Raccontami tutta la tua storia, da quando hai conosciuto Diogene.
    E non dimenticare le date, sii generoso di particolari.


    Scatenò nuovamente ipnosi[Ipnosi efficacia 40 + 25 Yamanaka +10 impronta] con un ordine che questa volta non poteva essere ignorato seguendo un metodo che per accuratezza non era stato adoperato all’inizio.
    Raizen tornò ad aspettare.

    Shizuka, mi raccomando stai attenta a cancellare i ricordi, non deve rimanere traccia di questo trattamento.
    E stai attenta all’attivazione di Genjutsu, non vorrei che il ragazzetto nascondesse qualcosa tra le righe mentre lo interroghiamo.


    Avrebbe parlato sottovoce, conscio del fatto che se Eiatsu era recettivo a quegli stimoli forse era opportuno fare in modo che non ricordasse nulla, nemmeno le voci di coloro che lo circondavano.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Lazzaro

    Alzati e Cammina




    Feci un enorme, lunghissimo, sospiro alle parole dell'Hokage. Posai di malagrazia Seinji su un letto dunque alzai una mano in segno di saluto. Ti devo una cena. E sono scoppiate guerre per molto meno, pistolino.
    Molto maturo.
    Vi starete chiedendo il perché del pistolino. La risposta è semplice ed è conosciuta a qualsiasi uomo dagli otto anni in su: la famigerata regola della L. Probabilmente lui ci sarebbe arrivato, ma dopo avermi definito, cito testualmente: "checca impacciata" non poteva aspettarsi altro. Dunque mi rivolsi ad Iron che conoscevo di fama.
    Iron-san, mi scuso per lo scarso preavviso. Bella scenetta poco fa. Mi strinsi nelle spalle. Non è mica il mio Kage. Lo sei anche tu. Disse tagliente. Iron Inuzuka addestrava chunin quando ancora io non sapevo come tenere un kunai in mano. E si vedeva. Mai definito perfetto, Iron-san! Ascolti, questo tizio qui è un Nukenin. L'ho ritrovato dopo molto tempo, accettando di parlargli in un confronto amichevole dinanzi ad un piatto di sushi. Solo che, mentre parlavamo... lui è crollato nel Sushi.
    Iron mi guardò un attimo stupita, poi guardò l'Akuma, avvicinandosi a lui. Inizio a tastargli i polsi, prima quello radiale, poi, dopo aver tagliato con deliberata malagrazia le scarpe dell'Akuma con un rapido colpo di chakra, anche uno ai piedi. Dunque aprì le pupille e prese una luce, iniziando a controllare i Kami sanno solo cosa.
    Continui Mizukage, la ascolto. ... Non ho altro da dire. Sul serio, Iron-san, parlava, parlava e ad un certo punto e crollato. Così all'improvviso. Un ninja medico di Kiri ha provato a far qualcosa per lui, ma non ha potuto far altro che constatare che... bé sì, non poteva far nulla.
    Mh... è decisamente in coma. Disse annuendo sicura. Può fare qualcosa per lui?
    Forse. Non lo so. Iron parve molto preoccupata a riguardo. Sarà una bella spesa però.
    Bene, oltre che sonno e fegato adesso mi costa anche soldi. Non capivo perché l'avesse messa su un piano così venale. Non si preoccupi Iron-san. Coprirò le spese, e lui me le restituirà a lavoro gratuito se non decido di impiccarlo prima.
    I nukenin dovrebbero stare in prigione.
    Non tutti i nukenin sono uguali. Dissi, improvvisamente serio. Seinji Akuma era una delle più acide teste di cazzo che avessi mai conosciuto, ma amava Kiri a dismisura. Agiva come un bambino, pronto a dar fuoco a tutto pur di ottenere i suoi scopi, ma il suo amore per il villaggio era totale ed innegabile. Non potevo fidarmi di lui, ma non mi sarei privato di un potenziale alleato solo per una questione di principio.
    Ci vorrà molto? Iron annuì.
    Da fastidio se la checca impacciata rimane qui? Ha un discreto senso dell'umorismo. Nah. L'Hokage può solo considerare depennato un credito. aggiunsi con una specie di sorrisetto beffardo.
    Arretrai, abbandonandomi su una sedia con i gomiti sulle cosce, iniziando la lunga attesa.

    Avanti, Lazzaro(ne), alzati e cammina.


    Segnalo l'avvenuto utilizzo della Cp Ryo per acquistare le costose prestazioni del PNG Jonin Iron Tobi Inuzuka :zxc:
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline
    L'interrogatorio è un arte sopraffina, del tutto inefficace se non addestrati alla perfezione a compiere i giusti passi, fare le giuste domande e conoscere a fondo le proprie tecniche. Si, perchè era quello il caso in cui Eiatsu si trovava al momento, inerme difronte a tre rivali potenti ma incapaci di accedere ai suoi ricordi. Era proprio come aveva detto a Ryoshi qualche tempo prima: bisogna giocare sulle sbavature del proprio rivale se si vuole uscire indenni da una tortura fisica o un interrogatorio mentale.

    Lato Yamanaka, anche il secondo tentativo di ipnosi non andò a segno, e questa volta non perchè si era usato un modo poco incisivo per comunicare con il paziente...il motivo era più profondo e a questo punto irreversibile: Eiatsu sapeva di essere sotto minaccia e a questo punto la tecnica poteva infliggere un cospicuo danno a lui e all'intera associazione! Difronte a questi limiti che la tecnica da genin aveva, il chakra si dissolse completamente, perdendo consistenza al semplice contatto con la testa dell'otese *. Il jonin dall'enorme potenziale evidentmente era fuori forma e si era fatto individuare da Eiatsu già al momento dello sblocco dei ricordi e questo gli impediva di esercitare al meglio le sue tecniche illusorie!

    A questo punto senza ipnosi a farla da padrone, Eiatsu non avrebbe spiccicato una parola (ops...pensiero) e quindi la giovane chunin non avrebbe potuto valorizzare al meglio le sue tremende abilità da scenziato pazzo, anche se Eiatsu le era ancora superiore sotto diversi punti di vista. Anche in quella circostanza, infatti, la ragazza non avrebbe scoperto poi molto dalla sua indagine, per quanto minuziosa e scrupolosa fosse.
    Eiatsu provò una strana sensazione quando la tecnica della kunoichi si attivò sulla sua mente: era indescirivbile...comparvero diverse scritte giganti e in men che non si dica, i ricordi pian piano iniziavano ad affriorargli alla mente. Nonostante si sforzasse si farli rimanere dentro era tutto inutile, non riusciva a capire come funzionasse quel jutsu! Per un attimo fu preso dal panico: un misto di terrore e invidia per quella tecnica che sembrava essere invincibile e perfetta anche per le sue indagini mentali. Ma fu proprio quello, furono proprio gli anni dedicati a legegre libri e studiare quella stupenda arte che gli fecero comprendere dove era l'inghippo. Si parlava di veri ricordi e non di pensieri, il che poteva essere un bene come un male, e non poteva rifutarsi di dargliene uno nemmeno con l'ausilio del chakra...dargliene uno...uno qualunque...poteva scegliere quale ricordo dare al suo rivale! Queta rivelazione gli fece ritrovare la anomala calma e inizò a riflettere con maggiore rigore scientifico: "non mi resta che riflettere bene ed impacchettargli un ricordo inutle a tema!"

    Detto fatto, uno dopo l'altro i brandelli di memoria scelti vennero catturati dal chakra della Kobayashi per essere rivissuti e schedati.

    CITAZIONE
    Associazione Diogene e Eiatsu

    Il ricordo prelevato sarebbe stato lo stesso dal quale Eiatsu aveva etsrapolato la risposta all'interrogazione mentale del Jonin. Nulla di nuovo, era stato sincero in quella circostanza. La prima offerta di lavoro non si dimentica mai, no?

    CITAZIONE
    Scopi di copertura dell'associazione

    Scopi di copertura...bhè, sostanzialemnte quanto fatto fin'ora era stata tutta una copertura per favorire i piani del Colosso. Non si era ancora scoperto, facendo tutto sottobanco, e quindi fu abbastanza facile pescare un ricordo poco rilevante di quella tiplogia.
    Ne scelse uno accurato, riguardante una vicenda che Diogenes stesso gli aveva raccontato. Era molto vecchio, infatti mostrava un Mikawa con molte meno cicatrici e più acerbo negli atteggiamento. Difronte a lui non c'era niente di meno che l'attuale Mizukage, anch'esso diverso dall'uomo maturo che era diventato! Parlavano di un complotto per scalzare Shiltar dalla sua carica dopo il tragico avvenimento della morte di Yami Kabane. Un piano mai concluso e mai andato in porto, ma già al tempo si vedeva che i due avrebbero fatto strada nel mondo ninja che contava...

    Di certo quell'informazione poteva porre diverse domande sull'integrità morale di Itai e su molto altro ancora. Ebbene Eiatsu scelse quel ricordo proprio per questo motivo, per cercare di dividere ulterioremente l'alleanza e aiutare la causa anche in quella situazione di assoluto svantaggio!

    CITAZIONE
    Scopi dell'associazione

    Questa fu in effetti l'estrazione più facile da counterare tra tutte. Gli scopi di copertura erano una sottoclasse degli scopi dell'associazione. Quindi ad Eiatsu non bastò che ridarle in pasto il ricordo appena mostrato, sottolineando (se non lo avesse capito) che era di copertura. Si, la stava anche deridendo per i pochi risultati raccolti fino ad allora. Avrebbe potuto utilizzarne anche uno sul vecchio obitorio, di cui Raizen era a conoscenza, ma perchè sottrarsi a quel gioco divertente ora che ne aveva capito il funzionamento?

    CITAZIONE
    Alleati dell'associazione

    Per un momento Eiatsu pensò di dare quello di Raizen e Drake a Villa Mikawa; dopottuto se era stato catturato dall'Hokage stesso non avrebbero scoperto nulla di nuovo. Ma se il Jonin non avesse detto nulla ai suoi sottoposti? Se Aloysius aveva ragione e il gigante di Konoha potesse ancora essere, nonostante tutto, il valido alleato che serviva al Mikawa? Virò rapidamente su altro, trovando con un guizzo di genio il ricordo migliore da far analizzare.

    Eiatsu era da solo al freddo e al gelo di una notte invernale. Si era accampato in una piccola grotta,m al riparo dalla tempesta. D'un tratto un corvo arrivò dall'oscurità del cielo posizionandosi sulla spalla del ninja. La pergamena che portava non era nè bagnata nè stropicciata come se raccolta in un involucro protettivo di puro chakra e quando Eiatsu l'aprì vi era solo una scritta color sangue in essa celata:

    " Riferisci posizione attuale e stato di aggiornamento "

    Eiatsu gettò nel fuoco la missiva, come per delegare a dopo i pensieri sulla missione, e si accovacciò. Era stanco e di ritorno da Ame. Invitò il corvo a stare vicino a lui: quegli animali erano i loro migliori alleati, lo aveva sempre detto. Erano fedeli ed estremamente efficienti, molto più dei ninja che risidevenao nel mondo dei vivi. Se lo prese sotto il braccio e lo accarezzò per quasi un'ora prima che il sonno lo raggiunse.
    Avrebbe potuto consegnare lo stesso ricordo di Oto ma voleva quasi mostare qualcosa in più al suo rivale che ormai aveva compreso non fosse poi così esperto, convincendosi del fatto che, con estrema probabilità, era stato un altro ninja a rimuovere tutti i sistemi di sicurezza che aveva addosso.

    CITAZIONE
    Membri dell'associazione

    Eiatsu era in obitorio. Stava eseguendo l'autopsia ad un cadavere del tutto anomalo. Era morto mantenendo un'espressione del viso del tutto inumana, con gli occhi spalancati e le fauci sporgenti. Aveva un enorme buco sulla testa dal quale però non usciva può sangue.

    jpg

    " Amanimaro Jaku, anni sconosciuti. Probabile causa di decesso: foro di 6 centimenti di diametro sulla fronte. "

    Seguiva tutta l'autopsia del corpo; una cosa che magari alla kunoichi avrebbe anche interessato ma che non poteva dare puoi molte informazioni. In ogni caso, chissò quale sarebbe stata la reazione di Raizen nel constatare che quel ninja, che conosceva molto bene, era deceduto...

    CITAZIONE
    Appoggi di cui poteva godere l'associazione

    jpg
    Sarebbe apparsa l'immagine di una vecchia baracca, immersa nel verde di un'antica e tenebrosa foresta. Dal ricordo emergeva chiaramente che Eiatsu avesse sempre disprezzato quella collocazione: era troppo piccola per delle riunioni, era troppo sporca per utilizzarela come sala operatoria, era troppo esile per essere considerata qualcos ain più di un mero appoggio...l'unico vantaggio era che praticamente poteva definirsi introvabile, lì nel Bosco dei Sussurri lontano dalla cività del villaggio. Il ricordo finiva lì, in quanto la visione stessa della struttura adempiva alla richiesta dell'estrattrice...[forse poteva inuirlo, ma era la stessa baracca il cui interno era stato mostrato nel ricordo sugli affari di copertura.

    Per il momento l'interrogatorio finiva li e a sancire quel fine diprimo round sarebbe stata l'attivazione di uno dei due sigilli lasciati sul corpo del ragazzo. Si sarebbe illuminato di un verde intenso per poi tramutarsi in rosso sangue prima di affievolirsi di intensità. Cos'era?! Cosa significava ?!
    Poco dopo dei rumori iniziarono a sentirsi nella stanza; in un primo momento non si sarebbe ben capoito da dove venissero ma poi fu ben chiaro ai sensi dei jonin, in particolar modo, quale fosse la fonte. Qualcosa era entrato nelle tubature di aereazione che conducevano all'interrato!
    Qualche istante dopo, tramite una poderosa beccata, il corvo riuscì a spaccare il gancio dell griglia ed uscire da quei cunincoli metallici, per andare difronte all'Hokage e porgergli la missiva bloccata alla sua zampa. Il sigillo di sangue metteva la firma sull'appartenenza di quella lettera...ma chi altri poteva spere dove fosse Eiatsu in quel momento?

    " Incontriamoci a Suna, tra 4 giorni, nel piccolo villaggio di Seriou alle porte dell'Aunaroch. Ti aspetto a mezzogiorno alla taverna del Gorilla Ubriaco. Porta Eiatsu con te. "

    Le scritte sarebbero sparite poco dopo, giusto il tempo che anche la Kobauashi potesse vedere quella calligrafia pungente, per alcuni versi terrificante, e constatare che il sangue era l'inchiostro utilizzato per scriverequelle parole. La palla era ora di nuovo nelle mani dei fogliosi.



    CITAZIONE
    OT/* Ho chiesto conferma anche a Febh e Max. L'ipnosi, come da descrizione, specifica che la vittima non deve accorgersi dell'utilizzatore che non deve sentirsi sotto minaccia. Diverso sarebbe stato se avessi trovato un modo geniale per non far sentire eiatsu sotto "attacco". In aggiunta la tecnica dice che non può recare danno a terzi e chiaramente siamo proprio in questa situazione al momento.

    ** riguarda la tecnica "Estrazione", ho chiesto delucidazioni ad Arashi e non dovrei aver commesso alcuna scorrettezza ;)

    Gli interrogatori sono role tremendamente bastarde XD Se volete continuare con l'interrogatorio vi pregherei di inserire il chakra consumato, giusto per avere un riferimento ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 17/9/2015, 21:45
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,973
    Reputation
    +681

    Status
    Offline

    L'inizio dello scontro







    Shorinku sospirò pesantemente.

    Fin troppo sveglio.
    È al corrente di gran parte di ciò che sta accadendo qui.
    Mi domando quanto questo stato possa definirsi di incoscienza.
    Pare sia necessario usare i cari vecchi metodi.


    A quel punto fu Raizen ad interromperlo, facendo cenno a Shizuka, con un semplice gesto della mano di estrarre il ricordo dell’interrogazione ed eliminarlo.

    Se così dev’essere.

    Disse con uno sbuffo mentre si alzava a prendere carta e penna in cui iniziò a scribacchiare.
    Non impiegò tanto a scrivere la prima trance di domande da porre ad Eiatsu.

    In che data hai conosciuto Diogene?
    Da quale Associazione sei legato a Diogene?
    Da che tipo di rapporto tu e Diogene siete legati all’interno dell’associazione?
    L’associazione arreca danno sociale, economico o di altro tipo ai villaggi accademici?

    In quali date hai reincontrato Diogene?
    In quelle date che argomenti riguardanti l’associazione avete trattato?
    Quali mansioni hai svolto per conto di Diogene o dell’associazione di cui i villaggi e l’accademia sono all’oscuro?
    L’associazione è volta a modificare l’assetto geopolitico accademico attuale?

    Di quale individuo è stata l’idea di a modificare l’assetto geopolitico accademico attuale?
    Il nuovo assetto geopolitico che stati favorirebbe?
    Quali azioni lesive per gli stati accademici avete in programma tu o l’associazione?
    Che azione lesive per gli stati accademici tu o l’associazione avete compiuto?

    Quali sono i nomi, in codice e reali, dei membri dell’organizzazione?
    Quali sono le loro abilità?
    Chi sono i volti dietro cui l’associazione maschera le sue azioni?
    Chi sono i vostri alleati?


    Lo scontro iniziava in quel momento.
    Ma pareva che qualcun'altro volesse partecipare: una fastidiosa caciara proveniva dalle condutture dell'aria condizionata.

    Questo posto è pure infestato ora?

    Si levò rapidamente muovendo verso la conduttura da cui proveniva il suono e senza troppi complimenti levò la mano, forando il fine metallo che stava parzialmente a vista data l'assenza di controsoffittatura, prese in contropiede il corvo strizzandolo tra le mani pur senza lederlo.
    Di li a pochi secondi sarebbe stato uno zampillo di interiora se non si fosse accorto che portava un messaggio con se: un frettoloso mandante pareva avesse saputo di Eiatsu.
    Ma la fortuna giocò per il pennuto e Raizen si limitò a posargli sulla testa un telo per coprire ciò che vedeva, anche se la velocità del Colosso probabilmente gli aveva probabilmente impedito di comprendere di essere stato preso.

    Quale sorpresa

    Disse mentre leggeva la lettera, pronto a dargli risposta.

    I medici dicono che non sono sufficienti, stiamo aspettando che si riprenda, è stato attaccato.
    Paese del thè, capitale, sceglieremo sul momento il luogo, non sarà difficile per il primo che arriva lasciare un segno al secondo.
    6 Giorni.


    La risposta venne scritta sul retro del foglio con la medesima penna che aveva stilato le domande dell'interrogatorio, probabilmente l'Hokage se la sarebbe portata dietro da quel giorno.
    Assicurò nuovamente il biglietto addosso al corvo ed uscì all'esterno per liberarlo e permettergli di tornare al suo padrone.




    Le domande sono suddivise per round in cui vengono effettuate :zxc:

    chakra speso:
    59


    edit: avevo dimenticato di conteggiare il chakra per i sigilli e il corvo!

    Edited by F e n i x - 20/9/2015, 11:35
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,056
    Reputation
    +214
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Dove diavolo era quel Itai Nara quando serviva? E poi dicevano anche che aveva la capacità di essere spesso e ovunque. Uhu. Per lo meno Seinji si aspettava di vedere il suo bel faccione, poiché sì, i sensi li aveva persi, ma i ricordi no. E una volta che era caduto con il suo bel faccione dinnanzi, voleva anche risorgere, ritrovandosi il faccio di Itai Nara dinnanzi. E invece quando aprì gli occhi Itai Nara non c'era, disperso da qualche parte, oppure seduto altrove ad osservare come lui, Seinji-l'uomo d'affari, tornava in vita dopo il su sonno letargico. Quel che vide sopra di sé una volta aperti gli occhi fu la faccia di una qualche donna, strana donna, come se fosse agguerrita, ma non troppo; una con quegli occhi profondi, ma non abbastanza, e con un viso gentile, ma comunque non unn viso kiriano.
    «Chi sei?» - sospirò con una lieve preoccupazione nel tono di voce. - «E... dove sono?» - Sospirò di nuovo provando ad alzarsi, ma non riuscendo. Diamine... Per quanto tempo aveva dormito? Poi si sforzò e si mosse, mettendo i piedi per terra e riscoprendo che forse non era passato molto tempo da quando era caduto. E poi... Perché era caduto?
    Diogene MIkawa, i suoi compagni strani, Ame, il Villaggio, Kiri, Itai Nara, Kiri, l'Attacco al villaggio, Kiri, il Patto, Kiri, Itai Nara...
    Dov'era quel tipo?
    Seinji si girò intorno.
    «Sembra che debba trovarmi un altro lavoro» - ridacchiò sorpreso per il fatto che non era affatto l'ospedale di Kiri quello, e in quella stanza non ci era mai stato. Bene. Un altro villaggio aggiunto alla sua lista di visite.
    «Oh, sembra anche che il mio datore di lavoro sia già qui...» - sospirò guardando il Nara seduto poco distante da li. -
    «Ordini?» - Chiese. - «Credo di essermi riposato abbastanza.»


     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Lazzaro

    Chiacchierata a lungo attesa





    L'operazione durò molto più di quanto mi sarei aspettato. Iron pareva molto concentrata mentre con calma teneva una mano sul capo di Seinji, lasciandovi scorrere il chakra in maniera precisa ed attentamente modulata, curando i pesanti danni al cervello dell'Akuma. Mi chiesi più di una volta se una volta risvegliato avrebbe ricordato qualcosa, oppure se fosse stato più che un vegetale. Non ne avevo idea, e non chiesi nulla ad Iron, lasciando che lavorasse.
    Dunque, Shiltar è morto. La voce di Iron mi riscosse dai pensieri e dalla noia. Sbadigliai, stanchissimo, ed annuii con un mugolio. Sì, ha deciso di morire in una missione orrendamente difficile. Lo conoscevi bene? Abbiamo fatto una missione orrendamente difficile assieme. Quella che l'ha portato alla promozione a Jonin ed alla nomina di Mizukage. Iron proseguì l'operazione, ma smise di parlare per alcuni secondi. Mi è dispiaciuto sapere della sua morte.
    Anche a me Ammisi, sinceramente. Per un bel po' non siamo andati d'accordo. Lui mi aveva fatto un torto abbastanza evidente, e grave, che non sono mai riuscito a digerire. A lungo non sono riuscito a perdonarlo, poi dopo una sana chiacchierata a suon di cazzotti il rapporto è migliorato decisamente. Non capisco come sia possibile.Ah, Iron-san, è così.




    Quando Seinji si svegliò parlò. Pareva ricordare tutto, o almeno, pareva non essere ridotto ad un verme. Anzi, scherzò anche! Sospirai, appena sollevato, ma non del tutto convinto. Seinji aveva accettato di servire nuovamente Kiri ma da lì a fidarmi totalmente di lui ne passava di acqua sotto i ponti. Mi avvicinai al suo letto. Grazie, Iron-san. Posso parlargli? Tempo ci è voluto, Mizukage-sama, ma sta bene. Vi lascio. Grazie ancora!
    La Jonin lasciò la stanza, lasciandomi nuovamente solo con Seinji. Mi sedetti su una sedia di fianco al suo letto, dunque incrociai le braccia al petto e parlai. Lascia perdere gli ordini per ora. Dissi secco. Cosa diavolo ti è successo? Sei svenuto nel sushi! Quella era la mia più urgente preoccupazione. Le elucubrazioni con Raizen mi avevano messo inquietudine addosso, ma decisi di rimanere vago senza lasciar sospettare all'Akuma le conclusioni alle quali ero giunto. Ero curioso di sapere cosa avesse da dire senza che le mie parole potessero influenzare la sua verità.
     
    .
  7.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,056
    Reputation
    +214
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Ed ecco che senza attendere oltre, curioso come non mai di scoprire cosa era successo a Seinji Akuma nel sushi, Itai Nara si fece avanti. Si avvicinò al letto dell'Akuma nel mentre questi si metteva seduto sul lettino ad attendere, ascoltare, guardare, o parlare, come egli avrebbe dovuto fare da li a poco. Sedutosi di fianco al letto, incriciò le braccia. In cerca di risposte parlò, e Seinji cercò di ricordarsi il tutto: come si era incontrati per discutere, come l'Akuma aveva accettato di riconoscere un qualche piccolo valutazione degli errori commessi, come, alla fine, bevuto un goccio di vino, si era messo a parlare e a raccontare, forse anche un po' troppo, cadendo nel buio totale.
    «Temo sia il Patto...» - gelido commentò l'Akuma. - «Il patto.» - Disse di nuovo. - «E' una lunga storia, poco adatta ad essere ascoltata dalle mura di questo ospedale... Ma se proprio vuoi ascoltarla... » - Sgranchiandosi un po' i muscoli, Seinji Akuma si alzò dal lattino e si mise davanti al Nara seduto. - «Tempo fa ero di guardia alle Mura di Ame. Sai, dovevo pure guadagnarmi da vivere in qualche modo... Pioveva a dirotto quel giorno, come sempere ad Ame e davanti alla porta si erano avvicinati 3 ninja che volevano entrare nel villaggio di Ame. Da brava guardia quale ero, dissi loro che non potevano entrare... Bluffai dicendo che avrei chiamato altri gruppi di ninja a rinforzarmi. Ne derivò un breve scontro con il più grande di quei 3... Un tale che si disse... Aspetta... Non ricordo... Diogene Mikawa, credo. Uno che appena entrato dentro fece esplodere una bomba staccando arti alla gente. Ah! E quei due che erano con lui... Yashimata ed Eiatsu. Sembra. Comunque non conoscevo nessuno di loro...» - Per qualche istante Seinji si fermò. - «Disse che era in cerca di ninja per fare qualcosa... E dopo lo scontro con me decise tipo di reclutarmi. Era davvero strano quel tipo... Un colosso... Velocissimo. E aveva anche delle strane evocazioni. Ovviamente decisi di unirmi al suo gruppo e andammo ad Ame a cercare un rifugio per il futuro gruppo che questo tipo stava mettendo insieme. » - Parlando Seinji tossì, un po' come se gli era rimasto qualcosa in gola, qualcosa tipo un ricordo. - «Posso avere un bicchiere d'acqua?» - Chiese Seinji prima di continuare, quasi come se volesse lasciare della suspance nell'aria, per non raccontare tutto e subito. Poi continuò:
    «Voleva attirare l'attenzione. Cercava persone da prendere nel gruppo... Poi andammo alla Città dei Morti, dove iniziò il nostro patto. Io sarei entrato nella sua squadra, in cambio lui mi avrebbe aiutato a diventare il nuovo Mizukage di Kiri... al tuo posto.» - Ghignò Seinji. - «Questi erano i termini del nostro Patto. Se non ricordo male, cercava un posto da allestire per la base segreta del gruppo ad Ame... Infine, volammo via verso Oto, nella Villa di questo tizio, dove egli mi fece una tecnica che mi avrebbe impedito di tradirlo, o qualcosa del genere... Solo che... Capii che qualcosa non andava. Capii, che mai avresti lasciato il tuo posto senza combattere, e che un attacco di questo tizio a Kiri avrebbe portato via molte vite. Cosa che volevo evitare, ed ecco il perché della lettera...»
    Seinji sospirò.
    «Poi, durante il mio impeto di amore verso il villaggio, credo di aver tradito i termini del patto... ed eccoci qui,» - Seinji si guardò intorno. - «Nell'ospedale.»
    Poi fece un cenno col capo, quasi come se volesse dire: altro? Bhe, chiedi pure.

     
    .
  8.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Lazzaro

    Rage.






    Si dice che la rabbia più grande non sia quella esplosiva, furiosa e distruttiva. Bensì quella covata e compressa nei più profondi recessi del proprio essere. Man mano che Seinji parlava io stringevo le dita con forza e man mano che la verità giungeva il mio respiro si fece appena più accelerato. Il rumore del mio cuore che batteva furiosamente riempì le mie orecchie e quasi mi pareva di udire il torrente impetuoso del mio sangue che raggiungeva il mio cervello. Ma non mossi un muscolo. Rimasi come impassibile a quella valanga di pericolose notizie.
    La prima cosa che capii era che Diogenes Mikawa era sopravvissuto ad Iwa. La seconda cosa, era che architettava piani tali da lasciarmi stupito. La terza cosa, era che bazzicava ancora con Yashimata e questo, ai miei occhi, lo rendeva complice e colpevole di ciò che era accaduto a Kiri.

    jpg



    Jin.
    Avevo fiutato il puzzo di quel bastardo, ma non ero riuscito a scovarlo. Misi una mano sul bracciolo della sedia, la strinsi con così tanta forza da piegare irrimediabilmente il metallo e continuai a piegare finché non spaccai del tutto il bracciolo. Quel piccolo sfogo non bastò a sedare la mia furia. Mi alzai, torreggiando, rabbioso. Avrei dovuto punire Seinji per aver cospirato contro Kiri, ma il suo pentimento, che mi sembrava sincero, gli stava salvando la vita... e la stava appendendo ad un filo: se avesse tradito la mia fiducia ancora ne avrebbe pagato le amare conseguenze.
    Ma Seinji sembrava un problema improvvisamente ridicolo. Dyogenes Mikawa stava cospirando contro qualcosa.
    I suoi piani. Quali sono. I suoi alleati. Chi. Dissi solamente, con una voce terribilmente fredda ed un tono appena sussurrato. Non c'era nessuno in quella stanza e nessuno in ascolto.
    Non sapevo cosa e quanto sapesse Seinji, ma volevo sapere tutto. Ogni singola cosa, persino quante volte Diogenes era andato in bagno da che si erano conosciuti.
    Prima o poi Diogenes, Yashimata, Jin e chiunque altro coinvolto avrebbe pagato caro il dolore che avevano inflitto a quelle trenta e più famiglie kiriane.

    Sta calmo, Itai. La voce di Chomei giunse nel mio profondo. Mi immersi nel piano dimensionale che condividevo con lui: un cielo senza terra, dove si poteva solo volare. Senza cancelli di nessun tipo. Intendi cercare vendetta? Potevo udire la preoccupazione di Chomei nella voce. Ero davvero cambiato?
    Questa non è vendetta, Chomei. Spiegai. Giustizia. Yashimata e la sua combriccola hanno ucciso molti kiriani, ed ora so che persino un Accademico è con loro... e forse più di uno. Quanti altri sono con lui? Di chi mi posso fidare? Io devo proteggere Kiri, Chomei.
    Capisco. Disse il Demone, con tono tranquillo. Conta su di me allora. Posso sentire ciò che provi, ricorda... Il Demone parve agitarsi. Mosse le sue possenti ali ed il mondo interiore parve scosso da un potente turbinio. E fa arrabbiare anche me.

     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,528
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous


    PLAY THE GAME

    You have to learn the rules of the game. And then you have to play better than anyone else.




    Ferma di fronte al Jonin degli Yamanaka, Shizuka fissava il registro dei suoi appunti con la faccia di chi non ha ben capito come fosse possibile che la sua (invidiabile) intelligenza avesse fallito. Grattandosi il collo, la ragazza reclinò leggermente la testa di lato nell'ascoltare la spiegazione dell'uomo, perplessa.
    «Ah. E' così, dunque?» Chiese la Principessa. Non era un'esperta in Fuuinjutsu e aveva ancora molto da imparare, quindi benché stupita non apparì realmente mortificata. «Quindi, visto che io per creare questo sigillo ho unito questi due...» Riprese a dire, e affiancandosi al Jonin biondo, estraniando quasi del tutto Raizen, a cui diede persino le spalle, iniziò poi a tracciare due Fuuin accanto ad uno dei suoi sigilli negati. Aveva gli occhi brillanti di emozione. «...visto che se non mi sbaglio la codificazione alfabetica di cui parli è indicata da queste due inflessioni di linee di liv.5...» Continuò, cerchiando alcune stanghette dei due sigilli appena scritti. «...se io cambio la composizione in questo modo, posso ottenere un sigillo che abbia la capacità di resistenza che sto cercando, è giusto?» Domandò, disegnando da zero un nuovo Fuuinjutsu.
    Alzò lo sguardo, cercando gli occhi dello Yamanaka, poi sorrise. Le sue iridi verde smeraldo brillarono di quel tipo di tensione che nasce dal mettersi alla prova con un'impresa molto più grande del proprio sé. Sembrava pronta a ricevere un altro ragguaglio, ad essere corretta ancora una volta.
    Affamata di sapere, curiosa sopra ogni altra cosa, e soprattutto con un'innata capacità a creare abilità personali del tutto uniche nel loro genere, Shizuka sembrava trovare la presenza di Shorinku Yamanaka emozionante e soddisfacente come da tempo non capitava con altrui suoi mentori. E quel pensiero fu chiaramente evidente nel leggere l'espressione del suo viso, felice come quello di un bambino.
    «Se ho ragione vuol dire che se pulisco le linee come hai detto tu, Shorinku-san...» Disse ancora la Principessa dell'Airone, premendosi il dorso della penna sulle carnose labbra scarlatte. «...io posso ottenere questi Sigilli.» E facendo una freccia da alcuni dei vecchi, bocciati dal giudizio del Maestro in Fuuin, la ragazza ne tracciò di nuovi. La base era quasi la stessa, ma più pulita. Ordinata. Inquadrata. «Quindi il risultato che voglio sarà il medesimo, ma ecco più mirato, giusto?» A quel punto però esitò, alzò lo sguardo verso l'alto e si grattò la nuca con la penna. «Vorrei però qualcosa... perché solo io possa farlo, capito?» Fissando la faccia dello Yamanaka fu evidente che no, non aveva capito. Non che lei si fosse spiegata, del resto. «Solo io posso leggerli. Solo io posso scioglierli. Solo io.» Spiegò di nuovo, cercando di essere chiara. «E' in mano mia. E basta.» Socchiuse gli occhi, reclinando leggermente la testa di lato. «Mi appartiene.» Concluse. «Ed appartenendomi solo io posso deciderne. Questo come posso ottenerlo? Come posso sovvertire l'alfabetizzazione canonica, conosciuta, e avere il dominio assoluto di questo obiettivo?» Chiese, incatenando le sue iridi verde smeraldo in quelle chiare dello Yamanaka. Poi, sorrise.

    [...] Era fuori controllo. La sete di sapere di quella ragazza andava ben oltre quella ritenuta apprezzabile da una persona comune. Voleva sapere, e si impegnava per sperimentare sempre cose nuove.
    Ed era sola, in questo.
    Da tempo ormai Raizen aveva alzato le mani con lei, le conoscenze della sua allieva, del resto, non erano più niente di quello che lui sapeva. Non capiva la maggior parte delle specializzazioni che lei otteneva, né le abilità che creava per se stessa. Si limitava ad apprezzarne, quando lo riteneva giusto, il risultato. E se nemmeno l'Hokage poteva seguirla nei suoi studi, questo lasciava ben poca speranza ad altri ninja.
    Shizuka era difatti seguita da Norio Uchiha e Iron Tobi Inuzuka, raffinata da Izumi-sama della Peonia Bianca di Otafuku... ma nella sua arte creazionista era completamente sola. Come un composto in continua evoluzione, quella ragazzina alta un metro e due bokken pensava, inventava, sperimentava... da sola.
    E nel farlo, non aveva freni. Solo un grande potenziale nato da un'inesauribile voglia di migliorare.

    «Vorrei, sai, Shorinku-san, arrivare ad un risultato come questo...»

    Disegnò sul registro alcune composizioni e dei calcoli basati sulle equazioni alfanumeriche dell'arte dei Fuuinjutsu, con accenni persino alla maestria in Genjutsu come una specie di improbabile abbinamento.

    «Come posso riuscirci?»

    Sorrise, allegra.

    «Devo leggere tutti i libri della biblioteca di Fuuinjutsu di Konoha, forse? In effetti non ne so abbastanza...» E voltandosi verso Raizen, che riprese in considerazione solo a quel punto, quasi si fosse dimenticata della sua presenza, aggiunse: «Posso, Raizen? La biblioteca, intendo... posso leggere anche quei tomi, per favore?» Domandò gentilmente.

    Non si sarebbe arresa anche qualora avesse ricevuto un rifiuto.
    Avrebbe sviluppato ciò che voleva. Da sola o con l'aiuto di qualcuno. Era del resto indifferente, per lei, il “come”.
    Simile ad un cane sciolto e senza padrone, era la forma che più si avvicinava a ciò che un tempo era Raizen stesso: uno shinobi in continua mutazione, alla ricerca di ciò che considerava "perfezione", "miglioramento" ed "efficienza".
    Non per forza un bocciolo destinato a marcire. Ma probabilmente bisognoso di più attenzioni del normale. Forse.

    “Shizuka, mi raccomando stai attenta a cancellare i ricordi, non deve rimanere traccia di questo trattamento.
    E stai attenta all’attivazione di Genjutsu, non vorrei che il ragazzetto nascondesse qualcosa tra le righe mentre lo interroghiamo.”



    Quel breve sprazzo di divago cessò subito, e i tre, appurata una nuova strategia sul da farsi, ricominciarono a lavorare.

    “Pare sia necessario usare i cari vecchi metodi.”

    “Se così dev’essere.”



    Ascoltando la decisione dei due, Shizuka si avvicinò abbastanza perché solo loro due sentissero, e grattandosi una guancia con l'indice della sinistra, fece spallucce.
    «Non penso di poter essere molto utile a questo punto dei fatti.» Disse allora, inarcando le sopracciglia in due lune inverse. «Ma posso combinare le mie abilità con quelle di Shorinku-san...ho capito qual è la falla della mia abilità, ma assieme a lui, adesso, penso di poter risolvere e avere un quadro generale più completo.» Spiegò la ragazza, guardando prima lo Yamanaka e poi l'Hokage. «Posso rimanere dentro la mente di Eiatsu e sedere pazientemente in attesa che l'interrogatorio si compia, e mentre questo accade vedere quali ricordi vengono utilizzati per rispondere.» Disse, poi parve perplessa. Alzò gli occhi al soffitto per un istante, e allora cercò di spiegarsi meglio. «Quando si risponde ad un'interrogazione, mentale o meno non ha importanza, bisogna per forza attingere dal subconscio della propria mente. E' normale. Quando viene fatta una domanda su un evento passato anche di pochi istanti, è chiaro che lo si abbini ad un ricordo. Se i ricordi sono più di uno, si attivano tutti insieme, per permettere a chi rispondere di mentire, manipolare, gestire. Non è un discorso troppo complicato, se ci pensate. E' ciò che facciamo tutti i giorni, no?» Disse Shizuka, annuendo. Che lo facessero “tutti i giorni” però, sembrava essere una peculiarità solo sua. «Perciò stavo pensando... non mi è possibile scegliere a mia discrezione ciò che posso prendere, è vero, ma posso vedere tutto, se chi lavora al mio fianco agisce nel modo che manca a me. Pertanto, benché ritenga di non poter essere utile come interrogatrice, stavolta, potrei essere una valida risorsa come semplice... spettatrice, diciamo così.» Sorrise quando terminò di parlare, e guardò trepidante sia Shorinku che Raizen, muovendo la testa nella direzione dell'uno e dell'altro.
    Non era ben chiaro se agisse per la voglia di vedere le sue abilità espandersi, per curiosità, o per una sincera voglia di aiutare, ma chi la conosceva davvero bene –e in quel luogo era forse la Volpe l'unica a poterlo dire– avrebbe detto che il suo cercare di partecipare nasceva da una combinazione di tutte quelle cose. Avrebbe infatti aspettato una risposta da ambo i due prima di agire, ritirandosi nel caso le fosse negato l'intervento, oppure avvicinandosi ad Eiatsu qualora le fosse stato concesso. In quest'ultimo caso si sarebbe messa alle spalle di lui, così da lasciare libertà di movimento a Shorinku Yamanaka, e avrebbe poi apposto le mani sulle tempie del paziente così da entrare nella sua mente.
    Era un uso improprio della sua tecnica in quanto, per la verità, la ragazza non andava ad estrarre proprio niente, ma solo a sfruttare le competenze altrui per godersi un buono spettacolo.
    Come al solito Eiatsu non avrebbe avuto probabilmente alcun modo di capire che Shizuka era arrivata, non avrebbe potuto percepire con distinzione il suo entrare nella sua mente e sedere in mezzo a quella foresta di arbusti e specchi, al centro esatto del suo “sè”, rimanendo poi in silenzio. La tecnica del Jonin degli Yamanaka, del resto, molto più invasiva rispetto a quella della Chunin, avrebbe presto cancellato ogni perplessità. Era quella la tecnica a cui Eiatsu avrebbe dovuto resistere...del resto, se anche avesse cercato di capire cosa stava succedendo, cosa avrebbe potuto vedere?
    C'era la figura di una donna nella selva del suo essere. Come una Mononoke dal velo di nebbia e il sorriso flemmatico di chi non ha niente a che vedere con quella circostanza, sedeva su uno scoglio della sua mente, e rimaneva ferma, senza fare assolutamente niente, senza dire proprio nulla. Guardava di fronte a sé. Ferma.
    Tutto qua.
    Era giusto preoccuparsi di lei, dunque, o di chi lo stava così drasticamente violando? La scelta poteva essere solo una.

    Quando l'operazione fosse finita, a prescindere dal risultato, Shizuka avrebbe dovuto sedersi. Ora cominciava a denotare i primi segni di stanchezza.
    «Devo prendere qualche tonico.» Gemette la ragazza, deglutendo. Aveva la gola secca come polvere. «Le mie capacità sono quelle che sono, ma la mia riserva di chakra sembra che rimanga quella di una Chunin.» Borbottò offesa, poi, sospirando, fece l'atto di alzarsi per andare alla sua sacca shinobi posata sopra la sua scrivania...
    ...Ma non fece in tempo a fare niente che improvvisamente un forte rumore provenne dal condotto dell'aria.
    Trasalì, alzando di scatto la testa, e senza neanche pensarci fece l'atto di tracciare un segno nell'aria: incise nel vuoto una linea orizzontale, due oblique da sinistra verso destra... e prima che alzasse la mano per chiudere il simbolo con una strisciata verticale, Raizen intervenne, sfondando la presa d'aria e afferrando al volo un corvo, quasi quella fosse una pellicola d'azione di pessimo gusto.
    La sola vista di quella bestia sembrò disgustare profondamente la Principessa, quasi portandola a rigettare si sarebbe detto, ma ella non disse comunque niente. Si limitò a fissare il suo maestro in silenzio, avvicinandosi per sbirciare il biglietto.
    «Che brutta calligrafia.» Commentò, rammaricata. «Si dice che la scrittura sia lo specchio dell'anima.» Aggiunse, come se quelle osservazioni da ragazzina adolescente fossero davvero rilevanti in quel momento. «...Ma che mi posso aspettare da uno così vecchio stile che scrive le lettere con il sangue? Giusto, Pochi?» Domandò, seguendo con un rapido gesto degli occhi le frasi che sparivano rapidamente dopo essere state lette.
    Sorrise tra sé e sé, grattandosi il retro del collo bianco, e per un attimo si strinse nelle spalle.
    Festa finita. Il Mikawa sapeva.
    Se anche avesse ripulito Eiatsu fino a salvificarlo della mondezza che portava addosso, a poco sarebbero valse le sue operazioni.
    Cosa stavano rischiando, precisamente? Ma soprattutto come poteva aiutare Raizen, stavolta?
    «Cosa pensi di fare a questo giro?» Domandò la ragazza, alzando gli occhi in quelli del Colosso. Era talmente bassa, in confronto a lui, che arrivava appena alla sua spalla, costringendo l'Hokage ad abbassarsi per parlarle. «Mi dispiace, Raizen, credo che stavolta la situazione sia un po' oltre le mie possibilità...» Diogenes Mikawa, in poche parole, lo era. E non solo un po'. «...ma sono qui, Raizen, e come sempre rimango al tuo fianco. Non esiste nessun Kobayashi che non abbia servito Konoha e il Fuoco nelle centinaia di anni della nostra supremazia...» Disse, mettendosi una mano all'altezza del cuore e inchinandosi con fare molto teatrale. «...come ultima esponente della mia famiglia, dunque, farò altrettanto. Al meglio e oltre le mie abilità.» E così dicendo sorrise, socchiudendo gli occhi.
    Conosceva la Volpe e le sue inclinazioni e dunque non si stupì di sentirsi ordinare di pulire la mente di Eiatsu come tutta risposta per le sue affermazioni.
    Suo malgrado, sospirò: sarebbe stata una faccenda lunga, quella. Se lei fosse stata al posto di Eiatsu, del resto, non avrebbe permesso l'accesso a nessuno.
    Si tolse il camice bianco da Primario, che posò su uno degli sgabelli posti attorno al lettino del laboratorio, e con esso anche il coprispalle scuro. Rimase con indosso solo il suo bustino nero e i pantaloni di pelle con un cinturone da cui pendevano penne, forbici e bisturi.
    Dopo essersi fermata i capelli in un'alta crocchia, la ragazza si concentrò, e lasciò che le sue dita si circondassero di un palpitante alone di chakra blu elettrico che poi adagiò con dolcezza sulle tempie dell'otese. Quando chiuse gli occhi, si trovò dentro la mente di lui.
    C'era un bel caos lì, più che un fiume in piena o una foresta abbandonata, come le era parso di vivere poco prima, adesso quel luogo rassomigliava ad un gioco di specchi riflettenti, alcuni rotti, altri interi, certuni piegati, certi altri convessi e distorti. In mezzo a quel percorso di inganni, l'acqua fredda dell'inconscio dello shinobi arrivava a Shizuka alle ginocchia, vischiosa e nera come la notte, rendendole difficile muoversi per cercare ciò che voleva. Era un posto claustrofobico, lo aveva sempre pensato e difficilmente avrebbe cambiato idea, ma non si aspettava da meno dal lucida scarpe di Diogenes Mikawa.
    Fortunatamente il ricordo che cercava era vicino, e lei non avrebbe dovuto rimanere invischiata in quel posto per troppo tempo, così, allungando le dita sul bagliore che le interessava, avrebbe strappato via ad Eiatsu tutto ciò che concerneva quella situazione, dal momento in cui Raizen lo aveva colpito e lui era svenuto, a quel preciso istante. Appose il ricordo su uno dei fogli di carta ancora posati sul lettino medico, che poi bruciò con un getto di fuoco dalla sua bocca, finché non ne rimase niente.
    «Ciao, Pochi.» Disse a quel punto la kunoichi, sorridendo. «Piacere di conoscerti.»
    E così dicendo sospirò, stanca. Ormai aveva perso il conto di quante volte si era presentata alla solita persona per la seconda, terza, quarta volta...
    Era vero ciò che le aveva detto Norio: quello che aveva scelto di fare, corrodeva.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    Lo stupro mentale era ancora in atto e questa volta i due interrogatori stavano collaborando per avere le giuste risposte. Eiatsu non potè accorgersene poichè apparte la voce maschile fare le domande, non perceviva la tremenda costrizione di poco prima nel dover dare a tutti i costri un ricordo. Dunque quando l'interrogatorio partì, l'eliminatore pernò di essere semplicemente soggetto alla nota tecnica dell'interrogatorio mentale che padroneggiava da anni ormai. Le domande iniziali non furono affatto tremende e per questa ragione l'otese non decise nemmeno di mentire a molte di esse; dopotutto Raizen sapeva già alcune cose e quindi mentire a riguardo avrebbe servito a ben poco.

    In che data hai conosciuto Diogene?

    " Era un giorno di inverno, di ormai quasi 6 anni fa. Entrò nel mio obitorio e il resto della storia già la conoscete... "

    Era il ricordo che aveva già dato loro per tre volte in quell'interrogatorio. Forse questa volta la ragazza avrebbe potuto accorgersi di alcuni miccoli particolari: di sicuro quello era un Aloysisu più giovane e inespero mente Eiatsu era sempre lo stesso. Evidentemente il ragazzo aveva usufruito negli anni di una notevole chirurgia estetica per mantenere invariato il suo aspetto. Che anche lui soffrisse della stessa ossessione che aveva portato il leggendario sannin fondatore del Suono a sconvolgere i villaggi ninja?

    Da quale Associazione sei legato a Diogene?

    " Non è tramite una associazione che io e il tuo mentore, Aloysius Diogenes Mikawa, siamo legati. La nostra unione nasce anni fa, prima ancora che tu entrassi nelle sue grazie. "

    Non stava mentendo, il rapporto che legava Diogenes e Eiatsu andava ben oltre l'associazione. Tuttavia Shizuka avrebbe potuto veder oltre quella dichiarazione in quanto nella sua mente figurò una parola stampata a lettere cubitali: Alba. Che fosse proprio l'alba che decenni prima aveva disseminato il terrore nel continente?

    Da che tipo di rapporto tu e Diogene siete legati all’interno dell’associazione?

    " Lui è il mio capo ma il nostro rapporto non si limita a questo. "

    Arashi avrebbe visto nuovamente Villa Mikawa; Diogenes e Eiatsu erano seduti su due portone e discutevano di questioni leggere, non lavorative. Si parlava di una bambina in particolare, che il Colosso chiamava Yachiru...l'aveva trovata da poco e aveva deciso di prenderla ed accudirla nella magione. Eiatsu non era d'accordo poichè non riteneva Aloysius in grado di darele le giuste cure. Il tono era leggero e scherzoso e l'ora tarda...forse avevano anche alzato legegrmente il gomito quella sera. Si, c'era ben altro dietro il rapporto lavorativo che legava i due ninja. E questo avrebbe fatto comprendere in che guai la giovane kunoichi si era cacciata...

    L’associazione arreca danno sociale, economico o di altro tipo ai villaggi accademici?

    " Può farlo, certo. Dipende dalle scalte che i singoli villaggi guidati dai loro sapienti kage faranno. E' sempre stato così nella storia e così sarà nel futuro. "

    La Kobayashi avrebbe potuto vedere come ricordo associato a questa domanda, il Mikawa e Raizen faccia a faccia...era una proiezione di uno specifico ricordo di Eiatsu legato ad un discorso con il Colosso [vedere ricordo di 2 post fa]. Apparte la cattura di Eiatsu, sarebbe apparso chiaro alla kunoichi che il Garth voleva incontrare Raizen per parare...e la missiva del corvo confermava il tutto. Cosa volesse dirgli questo era solo nella testa del gigante...

    In quali date hai reincontrato Diogene?

    " Ci siamo visti con cadenza settimanale fino alla sua partenza per Iwa. Dopo il suo rientro, abbiamo passato diversi giorni insieme ma solo due volte per parlare di affari. "

    Ancora una volta il ricordo sulla discussione per la partenza verso Konoha. Servivano domande più specifiche e mirate per far estrarre un singolo ricordo rilevante dalla chunin; la combo funzionava al meglio se la domande richiamava ad un unico evento che la tecnica potesse rubare indisturbata senza possibilità di scelta!

    In quelle date che argomenti riguardanti l’associazione avete trattato?

    " Abbiamo parlato di come rafforzare Oto, di come difenderci dagli attacchi di altri paesi come Kumo, di come mettere in difficoltà i nostri rivali, di cercare alleati per la nostra causa..."

    Tra le decine di ricordi Arashi avrebbe potuto individuare lo stesso della domande recedente. Portuppo i due non stavano affatto collaborando nell'interrogatorio; agivano separati e senza coordinazione spendendo un mucchio di chakra inutilmente. Tuttavia una cosa era certa: Raizen era evidentemente al centro del piano del Colosso.

    Quali mansioni hai svolto per conto di Diogene o dell’associazione di cui i villaggi e l’accademia sono all’oscuro?

    " Nessuna in particolare. "

    Questa era la prima volta che Eiatsu si rifutava di rispondere ma di certo uno dei ricordi che frullava per la testa dell'eliminatore non sarebbe sfuggito alla kunoichi [Medio]. La ragazza avrebbe visualizzato con esattezza il piano da seguire per l'attacco a Konoha, andando ad aggiungere dettagli preziosi alla faccenda. Video come aveva evocato dei cadaveri nella sala del the e tra di essi vi era Keita Kitase! Se il kage non fosse intervenuto avrebbe visto come sarebeb stato dato fuoco a fairy Tail, l'armaria del noto ma scomparso armiere Drake. Lo scopo era chiaro: mostrare che anche Konoha non era un posto sicuro, nonostante il nuovo inizio.

    In quel momento tuttavia, quella sensazione di costrizione tornò in auge e la figura di un' evanescente mononoke dall'aspetto inquientante comparì dal profondo del suo subconscio...il dubbio subito si insinbuò nella sua mente ma volle fare una seconda prova per accertarsene. Che altre persone fossero nella sua testa in uqel momento? O era una capacità dello stesso ninja che stava eseguendo l'interrogatorio?

    L’associazione è volta a modificare l’assetto geopolitico accademico attuale?

    "Si."

    E ciò era evidente dagli stessi ricordi estratti fino ad ora. Sebbene attaccare Konoha, usare il nome di Alba e sapere di essere alal ricerca di alleati fossero solo la punta dell'iceberg era chiaro che il Mikawa stesse tramando qualcosa di grosso.

    Di quale individuo è stata l’idea di a modificare l’assetto geopolitico accademico attuale?

    "Aloysius Diogenes Mikawa."

    In realtà qui un altro volto fu estratto dalla tecnica della ragazza, quello di Yashimata, il noto Nukenin che con l'attacco a Kiri e l'infiltrazione a Konoha ne aveva combinate di belle. Da un certo punto di vista il precursore di tutto quel movimento era stato proprio l'ex Kiriano, che aveva iniziato a smuovere le acque sin dai tempi dell'uccisione e catture del jinkurichi del demone a nove code.

    Il nuovo assetto geopolitico che stati favorirebbe?

    " Certamente Oto, per gli altri come detto dipende dalle scelte che faranno. "

    A quel punto, la figura femminile proiettata nella sua mente svanì, affievolensodi gradualmente, ed Eiatsu che non capì bene cosa stesse accadendo. Era giunto il momento di provare a mentire un'altra volta e capire se qualcuno stesse ancora frugando nei suoi ricordi. Non poteva saperlo ma evidentemente la chunin si era spinta oltre i suoi limiti e, presa dall'irrefrenabile sete di conoscenza e proiettata in una mente non sua, aveva invece perso la cognizione di se, del suo corpo e della sua riserva di chakra...fu probabilmente solo grazie all'intervento di uno dei due jonin che riuscì a cavarsela da quell'assurda situazione! Qualora l'interrogatorio fosse continuato dopo quel misteriorso cambiamento, la strada sarebbe stata tutta in discesa...

    Quali azioni lesive per gli stati accademici avete in programma tu o l’associazione?

    " Calpestare le aiule di Konoha..."

    Nulla, quella presenza era come sparita [Medio].

    Che azione lesive per gli stati accademici tu o l’associazione avete compiuto?

    " Rubare un po do pesce dai pescherecci mercantili di Kiri " [Medio]

    Quali sono i nomi, in codice e reali, dei membri dell’organizzazione?

    " Naruto, Sasuke e Sakura. " [Medio]

    Quali sono le loro abilità?

    " A uno piace giocare a carte, uno è bravo con il salto della corda e la ragazza fa splendidi mazzi di fiori " [Medio]

    Chi sono i volti dietro cui l’associazione maschera le sue azioni?

    " Il tuo! " [Medio]

    Chi sono i vostri alleati?

    " Diversi e, tra questi, si pensava un certo Razien Ikigami."



    CITAZIONE
    OT / E con questo penso prorpio che Eiatsu ha fatto il massimo per sfuggire all'interrogatorio. Certo qualche domanda mi sembra un po "al limite" tipo: Chi sono i volti dietro cui l’associazione maschera le sue azioni...il fatto stesso che si parli di una associazione...però vabè, capisco che separare il piano umano dal gioco è complicato.
    Per Arashi, oltre ad uno stemma a tema per esserci quasi rimasta secca XDDDD, ovviamente con una bella dormita dovrebbe rimettersi in sesto.In ogni caso buon proseguimenti a tutti :guru: / OT

    Consumo: 180/300
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,676
    Reputation
    +1,585
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    Comunicazioni in Ospedale

    Non erano passati che una manciata di giorni dall'insediamento del nuovo Hokage e già la vita continuava con la sua routine di ogni giorno. Anche nell'ospedale si susseguivano pazienti feriti, pazienti febbrili, pazienti ipocondriaci. E poi c'era il postino di Konoha, un uomo dal'aria nervosa che sembrava terrorizzato anche dalla sua stessa ombra. Sul cartellino col nome stava scritto Hayate...e più di una persona lo aveva guardato male durante i suoi primi giorni di lavoro, tanto che verosimilmente sarebbe stato costretto a cambiare nuovamente città, dopo il difficile viaggio che lo aveva portato alla Foglia da un paesino sperduto nelle lande del Ferro. Ad ogni modo aveva un messaggio importante, un messaggio che aveva pagato al servizio postale per il sistema di consegna più rapido ed assicurato possibile. Non poteva permettersi di sbagliare.

    Il Mittente era semplicemente indicato con le iniziali O.Y., mentre il destinatario era abbastanza vago, ma con tutti i soldi pagati per inviarlo non esisteva destinatario vago a sufficienza. La lettera doveva finire in mano a "Attuale membro della Famiglia Kobayashi con autorità all'interno del Villaggio della Foglia". Hayate aveva impiegato una mezza mattinata buona solo per interpretarlo, chiedendo aiuto ai suoi superiori, e le sue ricerche lo avevano portato fino all'ospedale.

    Quando fosse riuscito a trovare il membro della famiglia Kobayashi che lavorava nell'Ospedale gli avrebbe consegnato la lettera dopo aver fatto firmare (od apporre il sigillo personale) sulla ricevuta. Poi finalmente sarebbe potuto tornare al suo giro.


    Cara Mihoko,

    Ho molto apprezzato il tuo supporto ed i tuoi consigli nella scelta dei vostri articoli durante il mio ultimo acquisto che, devo ammettere, mi ha soddisfatta al punto che non ho avuto necessità di nuovi capi d'abbigliamento negli ultimi tempi. Tuttavia uno sfortunato accadimento ha danneggiato irreparabilmente tutto il mio guardaroba appena pochi giorni fa.

    Ho dunque una impellente necessità di effettuare un nuovo acquisto, anche se comprendo che lo scarso preavviso potrebbe pregiudicarne la qualità.
    Suppongo tu sia ormai succeduta a tuo padre a capo degli affari del clan, quindi capisco che possa avere delle difficoltà nel venire ad Oto come la volta scorsa, ma confido che tuo figlio possa sostituirti egregiamente, ormai dovrebbe avere circa vent'anni, quanti ne avevi tu quando ci siamo conosciute. Sono impaziente di fare la sua conoscenza.

    Per evitare spiacevoli incidenti come la volta precedente, mi permetto di ricordarti che il mio codice cliente nei precedenti acquisti era OD 00973.

    Attendo dunque una vostra visita al più presto, confidando nella riservatezza e professionalità che vi contraddistringue.

    Con l'affetto di una vecchia amica,
    Ogen Yakushi


    Edited by Febh - 3/10/2015, 00:27
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    Shinichi in ospedale!

    Post primo - La scorta




    Di un po' Atasuke... chi è quel tizio che ti porti in spalla? Non avrai preso anche tu delle brutte abitudini come... chi-sai-tu? E poi pensavo ti piacessero le donne... o a te va bene un po' tutto? No discrimino eh... dove c'è amore c'è amore per quel che mi riguarda.

    Ci stavamo dirigendo a passo normale verso l'ospedale di Konoha e molti si giravano a guardarci, un po' perché Atasuke era relativamente conosciuto un po' per il fatto che aveva in spalla un tizio, un po' per i due che lo stavano accompagnando (anche se in realtà era lui ad accompagnare noi).

    Entrammo all'ospedale e mi sarei diretto all'ufficio informazioni

    Buongiorno. Il mio nome è Shinichi Kurogane e vengo dal villaggio di Suna. Sono qui con il mio caro vecchio amico Atasuke Uchiha e ci stavamo chiedendo se lei potesse cortesemente dirci dove potremmo trovare la dottoressa Shizuka Kobayashi... sa avrei un interessante caso medico da proporle... ah già, e anche un pesante caso di intossicazione da pugni ma sono sicuro che si riprenderà presto.

    Mi sarei girato verso l'Uchiha

    Si riprenderà presto, vero Atasuke? Non è che per errore l'hai accoppato spero.

    Di nuovo verso il/la receptionist

    Si ecco... dove potremmo trovarla? Ah già, questa è la mia guardia del corpo, Kojiro Sasaki Chikuma. Già che c'è vorrebbe farsi un check-up pure lui... allora? mi può aiutare?



    CITAZIONE
    OT

    Lascio a voi due gestire il resto come preferite ;)

    Questa entrata è ovviamente successiva e scollegata a tutte le scene precedenti (ma è collegata all'entrata alle mura, spogliarello compreso).
     
    .
  13. Asgharel
        Like  
     
    .

    User deleted



    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    Tappa all'ospedale


    ~Ordinaria Follia~


    I due, o meglio i quattro erano in cammino verso l'ospedale, anche se in effetti a camminare erano soltanto in tre dato che Sougo era riverso sulla schiena di Atasuke, chiaramente non in grado di muoversi per suo conto.
    Inutile dire che il sunese continuava con il suo umorismo da quattro soldi, forse piacevole in determinati momenti, ma decisamente fuori luogo dopo quanto accaduto, anche se per sua fortuna Atasuke si poteva definire decisamente più calmo, ora che aveva sfogato la sua ira sul colpevole di tutto quel casino.

    “Di un po' Atasuke... chi è quel tizio che ti porti in spalla? Non avrai preso anche tu delle brutte abitudini come... chi-sai-tu? E poi pensavo ti piacessero le donne... o a te va bene un po' tutto? No discrimino eh... dove c'è amore c'è amore per quel che mi riguarda.”


    Prima di rispondere, l'Uchiha diede un'occhiataccia al giovane investigatore, inarcando il sopracciglio in segno di confusione, come se non avesse compreso il senso di quel discorso, anche se era decisamente l'opposto.
    Tirò quindi un sospiro, rilassando per un'istante la muscolatura, ma soprattutto l'espressione prima di rispondere al Kurogane.

    «Idiota. Questo è il tizio che doveva essere alle mura oggi a sorvegliare gli ingressi e da come hai potuto osservare, non ha fatto il suo dovere, ed ora mi tocca pure portarlo all'ospedale e pagargli l'infortunio... A volte mi chiedo se non lo faccia apposta per starsene a casa senza mangiarsi le ferie...»


    Concluse sconsolato mentre in lontananza entrava nel loro campo visivo l'ospedale della foglia, luogo in cui non sapeva se sperare di incontrare Shizuka o sperare che non fosse in servizio.
    Giunti alla struttura, Shinichi li anticipò arrivando rapido alla reception ed esponendo il caso, quasi come se fosse una cosa normale, ma l'infermiera di turno, vedendo l'Uchiha entrare con in spalla l'Okita, non degnò di minime attenzioni il giovane Kurogane, correndo fuori dal suo gabbiotto incontro ai due.

    “Atasuke-sama! Sougo-sama! Ma che è successo!?”


    Chiese l'infermiera, attirando a se l'attenzione di alcune altre presenti che iniziarono a mormorare tutte preopccupate, non si sa bene se più per lo stato in cui versava il guardiano o per una diceria che aveva preso piede pochi istanti prima all'arrivo della Kobayashi.

    «Lieto di rivederti Chiiro-chan, nulla di particolarmente differente dal solito... Tuttavia, vuoi spiegarmi tutto questo mormorio?»


    Alla sua domanda la ragazza arrossì non poco. Probabilmente si sarebbe morsa la lingua piuttosto che parlare, ma alla fine si sbottonò e decise di rispondere.
    Per qualche strano motivo ogni volta che domandava qualcosa alle infermiere dell'ospedale, tutte facevano la fila pur di essere le prime a rispondergli, anche quando sapevano che non avrebbero dovuto.

    “Vedete... Atasuke... sama... ecco... poco fa Kobayashi-sama è rientrata ed era particolarmente nervosa, ecco... E... ”


    La giovane si avvicinò all'orecchio dell'Uchiha, sistemandosi una ciocca dei capelli a caschetto castani che le era scivolata via con il chiaro intento di sussurrargli qualcosa, come se dovesse confessare un qualche profondo segreto o un pettegolezzo per cui temeva la grave punizione se fosse stata beccata nell'atto di tramandarlo.

    “Dicono che Shizuka-sama sia arrabbiata con voi per qualcosa che avete fatto al gate quest'oggi!”

    «C-che!?»


    A sentire quell'affermazione sgranò gli occhi, più per stupore che per paura, in realtà.
    Iniziò a scaricare dalle spalle il “povero malcapitato” senza commentare nulla, chiedendo all'infermiera di aiutarlo a metterlo su una delle barelle in modo da spedirlo direttamente a quella che ormai era diventata la residenza delle vacanze dell'Okita.

    «Vi prego, aiutatemi a poggiarlo sulla barella, poi, se voleste essere tanto gentili da farmi un favore...»


    Alla sua richiesta, alcune delle infermiere che si trovavano in zona sembrarono quasi fare a gara su chi per prima avrebbe potuto aiutarlo, anche se solo tre ebbero la fortuna di aiutare l'Uchiha a depositare Sougo sulla barella e le stesse tre si allontanarono compiaciute con il bionidno, portandono in quella che era la sua stanza praticamente 150 giorni l'anno.
    Le restanti iniziarono ad attorniarlo con sguardi vogliosi, anche se non era chiaro che cosa in effetti tutte quelle donne volessero da lui, se solo il compito che aveva intenzione di affidargli o ben altro.

    «Vi prego, calmatevi, sto bene, ho solo bisogno di un favore»


    Cerò di placarle sorridendo, anche se tardi si accorse del fatto che più che placare gli animi con quel sorriso sembrò quasi infiammarli ulteriormente.

    «Prima di tutto, vorrei che uan di voi si occupi del mio amico, è venuto fin qui da Suna apposta per essere aiutato dal nostro ospedale, vi dirà lui di cosa ha bisogno»

    “Vi prego, Atasuke-sama, lasciate che sia io ad occuparmene”


    Rispose celermente una andando dal Kurogane a sentire di che cosa aveva bisogno.

    “Oh, Atasuke-sama! Siete sempre così altruista da pensare prima agli altri!”


    Disse un'altra, palesemente troppo infervorata per quel luogo, cosa che preoccupò parecchio Atasuke, non tanto per l'immagine che poteva avere l'ospedale, men che meno per la figura che stava facendo davanti al suo “amico” sunese, che poco prima aveva insinuato la sua omosessualità, ma piuttosto nella probabile reazione che avrebbe avuto Shizuka nel vedere tutto quel trambusto ed Atasuke, come al solito, tirato nel mezzo.

    «Vi prego, vi prego, calmatevi! Che cosa direbbe Shizuka nel vedervi così? Eh?»

    °Credo finirei morto impalato°


    A quel solo pensiero gli si gelò il sangue. Se come dicevano Shizuka era già arrabbata con lui, non voleva nemmeno immaginare che altro potesse succedere se lo avesse visto accerchiato dalle infermiere del suo ospedale.

    «Adesso, da brave, vorrei che mi chiamaste Shizuka, è possibile? Ho bisogno di incontrarla»


    Inutile dire che a quella richiesta la folla si placò per alcuni istanti mentre le infermiere, visibilmente impaurite si guardavano l'un l'altra cercando di scaricare quell'enorme ed esageratamente pericoloso fardello su qualcun'altra.


    OT - Un piccolo intro :ghu: La nota positiva è che per quanto sia autocelebrativo, mi risulta che l'idea di un'ingresso di questo tipo era anche in mente alla nostra dottoressa XDDD
    Detto questo a te il post Arashi :zxc:
    - /OT
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,528
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous


    GOOD TO KNOW

    Never make a decision when you are upset, sad, jealous or in love.




    Atasuke Uchiha era il cosiddetto “buon partito”: giovane, attraente, di buon carattere, per giunta appartenente ad un Clan di tutto rispetto e con una florida carriera shinobi di fronte a sé. Molte donne a Konoha lo guardavano con gli occhi di chi, ormai alla pericolosa soglia dei vent'anni, iniziava ad entrare in quella fascia d'età detta “da matrimonio”. Inutile dire, dunque, che il Chunin godesse di quel tipo di attenzione che esulava dal titolo di Eroe che si era guadagnato nei suoi avventurosi passati. Si poteva infatti affermare che fosse il sogno (non necessariamente erotico, ma quasi sempre tale) di molte donne, nel Paese del Fuoco. Per questa ragione, ovunque lui andasse, una scia di sguardi sognanti e fauci pronti all'attacco lo guardavano con malizia.
    […] Era terribile l'età pre-matrimoniale in una donna nubile.
    «“Shizuka Kobayashi”?» Disse stupita la donna al banco informazioni che corse incontro al Kurogane (per fare bella figura con Atasuke). «Intende la Primario dell'Ospedale?» Chiese, come se ci si potesse sbagliare su chi fosse a capo di quel posto. «Mi dispiace, questo pomeriggio la Sensei è occupata con il giro di visite al reparto Degenze Brevi...» Borbottò la ragazza, pensierosa. Purtroppo per lei, però, si diede il caso che proprio in quel momento l'Uchiha si voltò in sua direzione per ascoltare la risposta, e la diretta interessata, dunque, ringalluzzandosi tutta e sfilando da sotto il banco informazioni due fogli da compilare, sorrise in modo smagliante. «...Ma sono certa che potrà ritagliare un po' di tempo per voi! Riesce a trovarlo sempre per tutti, del resto...» Aggiunse, quasi a scusare se stessa.
    Diede poi la modulistica ai due Shinobi, uno da compilare con le referenze dell'Okita e l'altro per il Chikuma, invitandoli a consegnare “con calma e nessunissima fretta” anche all'uscita. A quel punto indicò loro la direzione da seguire per il reparto citato e rimase a salutarli finché i tre non girarono l'angolo.

    L'ospedale di Konohagakure no Sato era una struttura imponente dislocata su cinque piani e con ben nove reparti. Un labirinto per chiunque non fosse vi fosse avvezzo. Fu probabilmente per questa ragione che i tre Shinobi dovettero chiedere più volte per trovare il fantomatico reparto di Degenze Brevi, collocato a quanto pareva al terzo piano... per loro fortuna, comunque, c'era sempre qualche prodiga infermiera pronta ad aiutarli, che spuntava dietro di loro quasi per caso quando ad uno o l'altro del trio fosse uscita di bocca una qualsiasi frase di perplessità sulla loro collocazione (o anche qualora non fosse uscito niente, il che era forse la cosa più preoccupante). Nonostante ciò, quando arrivarono al posto indicato loro, individuare colei a cui tutti si rivolgevano rispettosamente con l'appellattivo di “sensei” non sarebbe stato affatto difficile... E come poteva essere diversamente? Shizuka era in piedi al centro del corridoio, accerchiata da ben quattro persone che sembravano aspettare il proprio turno per dirle qualcosa, anche se lei non sembrava affatto preoccupata di quella fila, dando a ciascuno dei suoi interlocutori l'attenzione che meritava.
    Indossava una divisa bianca pantalone-maglia di morbido cotone, con sandali ospedalieri e un lungo camice recante il simbolo nin del Capo della Squadra Medica. I lunghi capelli castani, raccolti in una treccia, erano fermati dietro la nuca con un fermaglio floreale d'argento, che lei toccava distrattamente mentre leggeva le documentazioni che le venivano offerte. Aveva anche un paio di occhiali sulla punta del naso, dalla montatura fine e assolutamente una novità nel suo aspetto, e un piccolo stetoscopio rosa attorno al collo pieno di pupazzi e peluche per bambini.
    «Non ho idea di chi sia questo mittente, è sicuro di non aver sbagliato persona?» Stava dicendo ad un fattorino che sembrava aver bisogno di una dose massiccia di Valium e Xanax insieme, ma viste tutte le frasi febbricitanti che questo le snocciolò perché lei prendesse la lettera, apponesse il suo timbro e gli permettesse di andarsene, la dottoressa non poté che sospirare e annuire. Non che ci si potesse sbagliare: di Kobayashi in tutto il Fuoco c'era solo il suo Clan. «Certo, del resto lei non ha colpe. La ringrazio per il suo servizio signor...» Lesse il nome dell'impiegato sulla targhetta identificativa e aggrottò la fronte. «...Hayate-san, dal Paese del Ferro.» A quanto pareva esistevano davvero persone che nascevano in un periodo storico sbagliato e con un nome molto più sbagliato.
    «...Devo sedarlo, sensei?» Sussurrò una ragazza dai profondi occhi bianchi e una voluttuosa cascata di capelli corvini, fissando il fattorino che correva via dopo che Shizuka aveva preso la sua lettera e se l'era messa in tasca.
    «Si, Junko. Sedatelo.» Convenne lei. «Quella persona non vi sembra in stato confusionale? Forse ha bisogno di aiuto.»
    Accanto a lei un uomo alto e dai capelli biondo cenere ghignò raggiante mentre si snocciolava le dita. Per qualche preoccupante ragione indossava la divisa da medico e aveva in mano una siringa che stava riempiendo con un liquido bianco.
    «Ci penso io, tesoro.» Rise questo, con occhi brillanti. «Consideralo fatto.»
    «Con garbo, Atsushi.»
    Mormorò sconsolata l'altra prima di trasalire per delle improvvise grida.
    Di punto in bianco, infatti, due bambini arrivarono di corsa nel corridoio, superando Atasuke, Shinichi e Kojiro, fermi di fronte all'entrata del reparto, girando attorno alle loro gambe e lanciando smorfie e linguacce d'occasione con un'energia che li avrebbe detti completamente in salute se non fosse stato che il primo dei due aveva un braccio ingessato e il secondo la testa e un occhio bendati. Ridendo i bimbi si precipitarono addosso a Shizuka che, mettendosi le mani sui morbidi fianchi, si fece severa. Se aveva visto il trio di adulti, sembrava averlo ignorato.
    «Accipicchia, quanta confusione!» Sbottò la Primario, facendosi seria e guardando i due piccoli che cominciarono a trotterellarle attorno, saltando. Per la verità non sembravano prendere sul serio la sua espressione arrabbiata... e se ne sarebbe subito capita la ragione, giacché la donna si accovacciò piano a terra e sospirando lasciò che i due le saltassero addosso. «Spero bene che tutto questa energia sia stata messa anche nel mangiare il pranzo di oggi!»
    «Il pranzo fa schifo!»
    Strillò il bambino con il braccio ingessato, sedendosi comodamente sulla gamba della medico e abbracciandola con forza.
    «Schifissimo per novemila più ottocento!» Gli fece eco l'altro, che saltò sulla schiena della poveretta, stringendola e stropicciandosi tutto a lei che, per tutta risposta, sembrò trattenere a stento una risata.
    «Addirittura?» Domandò divertita, poi parve però ricordarsi di dover essere molto seria e si corresse subito. «Non si dice “schifo”, al limite può non piacervi! Testoni!» Ringhiò ferocemente.
    «La Sensei crede ancora di poter convincere queste due piccoli furfanti a comportarsi come si conviene pur essendo così gentile?» Rise improvvisamente un'anziana donna, arrancando nella porzione di corridoio alle spalle di Shizuka. Accompagnata a braccetto da un'infermiera, teneva con la mano libera una lunga flebo con fiale di medicinale appese. Tossì qualche volta, stancamente, ma poi annuì.
    «Toyama-san, come sono andate le analisi oggi?» Chiese prontamente la ragazza, alzandosi di scatto e tenendo uno dei bambini sulla schiena e l'altro sotto il braccio, come se entrambi non pesassero niente. I due, entusiasta, strillarono felici.
    «Come devono andare per una donna nelle mie condizioni.» Annuì la vecchia, sorridendo. «L'età non lascia scampo a nessuno, Sensei...»
    «Macché, macché!»
    Replicò per tutta risposta Shizuka, sorridendo. «Passerò da lei in serata, sono certa che andrà meglio. Mi lasci solo finire il lavoro di oggi, la notte è giovane per entrambe, ne sono certa!»
    Ridendo, l'anziana donna scosse la testa con dolcezza. «Voi siete troppo buona, Sensei... ma io non sono ancora così sciocca.» E lanciando poi uno sguardo verso l'entrata, si fece dubbiosa. «Piuttosto...» E improvvisamente il suo volto parve perdere dieci anni d'età e acquistarne cento in malizia.
    «Piuttosto.» Ripeté Junko Hyuga, fissando la Primario in silenzio. «Per quanto intendete ignorarli, Sensei?» Sussurrò piano, nell'orecchio dell'interlocutrice. «Qui c'è tutto il reparto ad aspettare di vedere come reagite con Atasuke Uchiha-sama e il suo amico, che pare sia di Suna e venga qui per una faccenda delicata. Anche il suo attendente ha bisogno di una visita, forse è malato.»
    E in effetti dandosi un'occhiata più attenta in giro, Shizuka poté non notare che tutte le infermiere di turno erano indaffarate in chissà quale improbabile incombenza che le teneva ferme nel corridoio, con la testa innaturalmente rivolta verso di lei. Persino i pazienti in grado di alzarsi facevano capolino con la testa dallo stipite delle loro stanze, fissando in silenzio la scena. Aggrottando la fronte, la ragazza esitò.
    «Chi diavolo ti ha detto tutte queste cose?» Bisbigliò, allibita. Per tutta risposta Junko fece spallucce.
    «Lo sanno tutti.» Rispose con aria complottistica. «La notizia sulla confusione al Gate Principale di questa mattina è arrivata qui prima di voi, Sensei...eh beh, il Primario di Konoha che fa eruttare il terreno e incendia il cielo con katon maestosi, non passa certo di secondo piano.» Disse annuendo gravemente.
    «Io non ho mai incen–...» Ma lasciò perdere, aveva idea che qualsiasi cosa avesse detto sarebbe finita ugualmente nei guai.
    Alzando lo sguardo al soffitto e pensando circa un triliardo di bestemmie, tali da assicurarsi una villa con terme private negli alloggi personali di Tenma, in quel dì infernale, Shizuka cercò di calmarsi. Perché quando c'era Atasuke di mezzo doveva sempre avere problemi? Perché era lì? Cosa voleva, ora? Sperava di trovare qualche paziente nuda nei corridoi...? Ah no, forse era lì per concupire il suo corpo infermieristico. Maledetto dongiovanni, gli avrebbe somministrato dosi di eccitanti tali che sarebbe dovuto rimanere seduto per i prossimi cinque anni. Se aveva tanta voglia di vedere il suo amichetto in forma smagliante ci avrebbe pensato lei, personalmente. E non in quel senso.
    «Vedi che sta pensando qualcosa di arrabbiato...» Commentò uno dei bambini all'altro, fissando il viso di Shizuka dalla spalla sulla quale era aggrappato.
    «Mh, già. Forse.» Replicò l'altro, poco interessato, rimanendo accoccolato con la testolina nell'incavo del collo della donna. Sembrò prendere piuttosto male quando questa lo fece scendere. «Mi lasci di nuovo!» Protestò infatti, offeso.
    «Verrò a trovarvi appena finisco, giocheremo insieme.» Promise con dolcezza Shizuka, mentre Junko l'aiutava con il secondo dei piccoli. «Vi porterò un nuovo gioco che ho costruito io, sono sicura che vi piacerà.»
    «Quanti anni pensi che ho io?!»
    Urlò il bimbo, furioso. «Ho otto anni! Sono un uomo adulto!»
    «Questo balocco sputa ninjutsu di fuoco.»
    Osservò Shizuka.
    «Ti aspetto al mio lettino dopo la cena.» Replicò l'altro, e così dicendo il bambino, gesticolando lentamente, si allontanò con flemma accanto a Junko, che si inchinò profondamente ad Atasuke e Shinichi, prima di proseguire verso Pediatria.
    A quel punto, non tanto per gli sguardi pesanti che sentiva bucarle la schiena in modo chiaramente insistente, ma per puro dovere, la Kobayashi sospirò e si avvicinò ai tre, a cui sorrise.
    «Buon pomeriggio, signori.» Disse, accennando ad un inchino verso Shinichi e Kojiro. «Atasuke.» Disse, con voce di otto none più bassa, un vago sentore di fuoco tra le labbra e gli occhi guizzanti di zampilli assassini. Un istante dopo era già tornata tranquilla, rivolgendosi agli altri presenti. «Il mio nome è Shizuka Kobayashi, Primario dell'ospedale di Konoha.» Si presentò, schiarendosi la voce. «Mi sembra di capire che mi cercavate. Purtroppo mi duole informarvi che questo è l'orario della mia...»
    «Posso occuparmi io delle cartelle dei pazienti, Sensei!»
    Strillò improvvisamente una delle infermiere, correndo con una velocità da primato olimpionico dal carrellino di materiale sanitario nel corridoio del reparto fino alla Chunin, a cui strappò letteralmente di mano il programma del giorno.
    «Nessun problema per i prelievi, Sensei, possiamo pensarci noi!!» Esclamarono in coro, concitate, altre due ragazze, scattando poi davanti alla dottoressa e prendendo lei i fogli delle anamnesi.

    Silenzio.

    Ferma al centro del corridoio, con le mai ancora protese nel vuoto ma ormai prive di documentazioni, Shizuka Kobayashi rimase un attimo zitta... poi alzò di scatto gli occhi verso Atasuke, lo stesso Atasuke a cui tutte le infermiere sorridevano desiderose, e improvvisamente sembrò sul punto di aprire un varco spazio-dimensionale verso l'inferno e infilarci di testa il ragazzo degli Uchiha: i suoi occhi brillarono di rabbia, il suo volto avvampò, e lei parve davvero intenzionata a impalarlo con l'asta di una flebo vuota lasciata in un angolo del corridoio.
    Per qualche congiunzione astrale favorevole, però, non fece niente di tutto questo.
    «Hara maaa... che corpo ospedaliero volenteroso, che ho. Sono proprio una dottoressa fortunata.» Disse, portandosi una mano alla guancia e sorridendo dolcemente nel reclinare la testa di lato. «A questo punto pare proprio che non possa rifiutarvi un colloquio privato. Prego, da questa parte.» Aggiunse stizzita, facendo strada.
    Fu così che il trio venne ricevuto nell'ufficio di Shizuka Kobayashi, il Primario dell'Ospedale della Foglia: grande abbastanza per accogliere un lungo tavolo da riunioni e una scrivania, posta in linea retta rispetto alla porta d'ingresso, con una poltrona imbottita nera dalla parte della seduta e due poltroncine per i visitatori dalla parte opposta, quella stanza era... assolutamente stipata di libri, rotoli e archivi. Ce n'erano letteralmente un'infinità, sulle quattro librerie poste ai muri, sulle sedie del tavolo del riunioni (e sul tavolo delle riunioni stesso), per terra e persino a sorreggere vasi di fiori. Erano così tanti che avrebbero potuto tranquillamente gareggiare in numero con la più piccola delle sezioni della Biblioteca della Foglia.
    «Scusate la confusione, vi prego. Sto lavorando ad una cosa e purtroppo ho sempre bisogno di avere tutto sott'occhio.» Spiegò la ragazza. Fogli con appunti troppo complicati da capire per chiunque, forse perché in gran parte elaborati da zero dalla stessa mano che li aveva scritti, erano effettivamente disseminati ovunque. «E scusate anche per la confusione di poco prima, il reparto Degenze Brevi è uno dei più vivaci dell'ospedale...» Disse, liberando una sedia dai suoi documenti e ponendola accanto alle due sedute dei visitatori. Sorrise ai tre, prendendo a quel punto posto sulla sua poltrona. «Dunque, dicevamo, come posso aiutarvi?»
     
    .
  15.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,056
    Reputation
    +214
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Finito di parlare Seinji si prese un bel boccone d'aria. Quanti tizi curiosi in giro nel voler conoscere le cose. Per un attimo scosse la testa, ma la furia del Mizukage non riusciva a fargli sentire di essere completamente libero. Certo, aveva cambiato fazione, ma questo non significava che si sarebbe lasciato massacrare, o che non avesse in riservo altre sorprese per ambo le parti nel futuro. Del resto, le alleanze ninja vanno e vengono; solo i villaggi rimangono in eterno. Che importava se obbedire a Itai Nara o al Mikawa? Importava solo il villaggio per davvero; - importava il seme della speranza, il sangue del popolo di Kiri. Dunque, nel mentre il Mizukage infuriava, egli rimase a guardarlo con un viso gelido e fermo.
    «Nessuno sa quali sono i suoi piani, Itai. Credo che solo lui fosse al corrente della Meta dell'organizzazione... a me importava solo che tu non fossi più Mizukage. Non volevo altro.» - Sospirò un attimo, guardando il viso del Mizukage. Non era poi tanto male nel viso, e se ci fosse stato Etsuko avrebbe saputo apprezzarlo. Poi, dopo un sguardo fugace, continuò a parlare.
    «Gli alleati non li conosco tutti. Credo che io fossi il primo, ma non ne sono certo. E a parte i due di cui ti ho parlato, c'era un altro tizio a Oto... Per il resto non so più nulla, perché, come ti ho detto, ho tradito subito.»
    L'organizzazione era una minaccia per Kiri. Era senz'altro una minaccia per Kiri. E andava fermata. E quel tizio, che seminava morte e sangue anche ad Ame, andava costretto a ripiegare, ma come? Non si avevano informazioni sull'associazione. Non si aveva... non si aveva niente sull'associazione, solo fugaci ricordi di uno che ha già tradito.
    Seinji scosse la testa.
    «Il miglior modo di riperire informazioni sull'organizzazione, è di far sì che io torni li da infiltrato, e continui ad aggiornarti dei suoi movimenti, passi, pensieri, alleati, ma se scopre che ho tradito il Patto... Non credo che mi rivedrai mai vivo, Itai. Però nessuno saprebbe farlo meglio di me dopo così tanti anni, del resto nessuno a parte te sa che ho tradito il Mikawa, né che non sono più un nukenin.» - Sospirò Seinji pensando all'eventuale possibilità. La più pericolosa, ma anche la più efficace per evitare morti a Kiri. Se il Mikawa avesse formato un esercito abbastanza grande, nessuno lo avrebbe più fermato, nemmeno Itai. Ma se... Se nelle sue file ci sarebbe stato un infiltrato, se Itai fosse stato sempre un passo avanti.
    Forse era il caso di correre qualche rischio.
    «In più,» - continuò Seinji, - «ho perso le tracce di Etsuko Akuma. L'ultima volta che l'ho visto, era ferito sulla sabbia nel deserto, poi l'ho portato ad Ame, e lì l'ho perso. Non so quanto sia probabile, ma non di pace l'idea che Etsuko Akuma si sia unito a quel pazzo, e tutto questo per colpa mia. Devo andare a cercarlo, prima che non sia morto, ucciso, dissanguato, o altro. »

     
    .
292 replies since 20/11/2005, 15:40   6821 views
  Share  
.