[Primo Accesso] Mura di Konoha

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Grane in notturna~


    Atasuke stava pattugliando le mura, come d'altronde faceva spesso, specie negli ultimi tempi irrequieti. Egli marciava a passo lento e sicuto lungo il perimetro est della città scrutando con attenzione gli insesistenti movimenti che si celavano nella foresta oltre il grande muro eretto a difesa del villaggio. Nulla sembrava accedere quella sera, quando d'un tratto venne attirato da dei movimenti irrequieti che giungevano non dall'esterno del villaggio, quanto piuttosto dall'interno.
    Vide infatti il giovane apprendista guardiano che correva come un razzo verso l'amministrazione, probabilmente a contattare qualcuno sotto ordine di un suo collega.

    °Che può essere capitato di tanto grave da dover contattare degli amministratori? Non so cosa possa essere successo, ma di certo è bene che vada a dare il mio supporto... Non vorrei che capitino grane durante il mio turno di guardia°


    Atasuke sapeva che in quell'orario oltre a lui ed altri guardiani disposti a pattugliare lungo il perimetro vi era il vecchio Yamanaka, il quale era praticamente sempre di turno all'ingresso, quindi non gli ci volle molto ad intuire che se c'erano dei problemi molto probabilmente questi erano all'ingresso del villaggio.
    Scattò dunque nella direzione opposta del giovane Naoki avvisando il primo guardiano che incrociò di coprire anche la sua area dato che si dirigeva alle mura per dei problemi che sembravano essere sorti. Egli correva rapido e deciso cercando di perdere meno tempo possibile, ma soprattutto evitando di affaticarsi inutilmente. Se ciò che lo aspettava era il "peggio aspettabile" probabilmente avrebbe dovuto intervenire come supporto in battaglia e sarebbe stato alquanto disdicevole arrivare già affaticato.
    La sua mente intanto, fin più rapida dei suoi passi aveva già iniziato ad elaboprare possibili scenari e possibili soluzioni nella speranza di arrivare sul posto già con qualche idea ben piazzata in modo da evitare inutili e pericolose perdite di tempo, tuttavia mai si sarebbe aspettato una scena simile, o almeno non in quel luogo.

    "Il tuo maestro è appena stato accusato di tradimento ai danni di Konoha, principessina, muovi un passo verso di lui e avrò finalmente un motivo legale per sviscerarti come una bestia ... Nessuno, nemmeno il tuo fidanzatino Uchiha riuscirebbe a salvarti stavolta, quindi attenta a quello che fai... non vorrai affliggere la tua famiglia con un altro tradimento dopo quello di tuo fratello Kuroro, vero?"

    "Non osare nominare quell'uomo ... Non osare nominare la mia famiglia ... E non osare minacciare me o le persone che mi sono care ... Sei in anticipo di almeno cento anni per poter credere di incutermi terrore, Takumi... fai un solo passo falso ai miei danni e avrai contro sia i Kobayashi che gli Uchiha... chissà il tuo adorabile Clan cosa sceglierà tra l'onta di proteggere un misero fallito come te o quella di gettarti in pasto alla rabbia dei miei consanguinei? ... Stai giocando con la Principessa sbagliata, impara a stare al tuo posto ratto di fogna"


    Identificò chiaramente le voci di Shizuka e di Takumi che discutevano in maniera a dir poco animata su un argomento a lui sconosciuto o di cui comunque non conosceva abbastanza da poter sviscerare un giudizio pienamente analizzato.
    Raggiunta una distanza utile per intromettersi senza urlare, in modo da evitare di unirsi anche lui a quella scenetta a dir poco patetica, prese parola con tono perentorio e solenne.


    «Takumi... Gentile come al solito... Noi due dovremo fare un discorsetto in separata sede in merito a queste tue esternazioni... Ne approfitto comunque per ricordarti che qui non siamo al mercato e che non è il caso di sare spettacolo con tali discorsi da scaricatore di porto... Altrimenti sarò costretto a farti assegnare alle pattuglie di Otafuku... li sono molto più apprezzati questi discorsi... E non ti dimenticare che pur essendo io un Genin e tu un Chunin posso farlo in qualunque momento portando direttamente la segnalazione a Drake san o ad uno degli amministratori competenti... Intanto lasciale andare il braccio»


    Il suo sguardo era duro e puntato direttamente sullo Yamanaka. Mentre il tono era apparentemente calmo lo sguardo tradiva invece la velata irritazione che provava e la serietà delle sue parole, segno che quella non era solo una semplice e velata minaccia ma un vero e proprio avviso.
    Si avvicinò poi ulteriormente allo Yamanaka in modo da potergli sussurrare in privato alcune semplici parole per chiarire subito la situazione.

    «Takumi, so bene quanto ti stia sul cazzo Shizuka, non è una novità, ma evita soprattutto in servizio di fare queste figure e smettila di giocare al gioco del trono! Non siamo qui a decidere chi ha il clan più figo o chi può fare la voce più grossa, chiaro? Possibile che sia io, un Genin, a dover insegnare a te, un chunin, come si lavora? Mi stai facendo dubitare di come sia possibile che ti abbiano fatto salire di grado»


    La sua voce era appena un sibilo, quasi impossibile da udire anche solo pochi passi più in la, ma abbastanza forte e deciso per essere compresa al volo anche dalle orecchie "dure" dello Yamanaka.
    Passò quindi il suo sguardo su Shizuka cercando di capire che cosa stesse succedendo li domandandolo direttamente a lei.

    «Shizuka... Che cosa ci fai qui alle mura a quest'ora? Ma soprattutto... perchè stai piangendo?»


    Verso di lei il suo tono era divenuto gentile e comprensivo, mentre il suo sguardo si era riempito di gentile tenerezza nel cercare di infonderle il dovuto coraggio e la dovuta tranquillità per ottenere una risposta.

    [...]


    Terminato di ottenere le informazioni da Shizuka, Atasuke si sarebbe quindi riportato verso Takumi, recuperando il suo tono serio e distaccato.

    «Takumi, gentilmente fammi un rapido riepilogo della situazione: Perchè tenevi Shizuka per il polso? Chi è l'uomo alla porta? Quali accuse si muovono verso quest'uomo? Ma soprattutto che diavolo ci fa qui a Konoha uno accusato di tradimento?»


    A quel punto, ottenute anche qui le dovute informazioni Atasuke avrebbe proceduto come da protocollo dirigendosi lui stesso alle porte del villaggio scendendo dalle mura per incontrare il misterioso visitatore tornato dal nulla ponendogli fondamentalmente le stesse domande.

    «Allora... Signor Magato Kanzaki... O devo chiamarti Jaken Zangyaku? Io sono Atasuke Uchiha, guardiano di Konoha... Racconta anche a me che cosa ci fai qui, il perchè di due nomi distinti e tutto ciò che sai dirmi su queste accuse che ti vengono mosse...»


    Intanto gli fece cenno di porgergli i polsi, cosiccè potesse ammanettarlo in modo da formalizzare lo stato di fermo almeno finchè la situazione non fosse stata chiarita con chi di dovere.

    «Non preoccuparti per le manette... Si tratta semplicemente di una formalità... dato che risulti accusato di tradimento credo non ti sia complicato comprendere il perchè di questa semplice precauzione prima di permetterti di varcare la soglia del villaggio... Considerati comunque in stato di fermo fino ad ulteriore comunicazione»


    Il suo sguardo verso il misterioso visitatore non era duro, ne accusatorio, tuttavia non lasciava trasparire alcuna emozione, alcun pensiero. Era freddo, in un certo senso distaccato, come d'altronde si doveva essere nel compiere quel mestiere, specie in quelle situazioni.
    Con attenzione però egli scrutava non solo l'uomo che stava ammanettando, ma guardava oltre, nella foresta, per essere sicuro che in tutta quella sorta di scena non si celasse una qualche trappola o un qualche agguato in cui quel "traditore" stava solo fungendo da esca.

     
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736 replies since 21/11/2005, 02:02   20819 views
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