[Primo Accesso] Mura di Konoha

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    Takoiyaki e "bottoni"








    Giornata banale, nonostante il suo nuovo ruolo una volta sistemate le incombenze non rimaneva poi troppo da fare, certo, aveva trovato qualcuno a cui scaricare le sue scartoffie. O per meglio dire aveva prima diviso le scartoffie per argomenti e richieste e poi le aveva assegnate ognuna ad uno specialista, cartaccia di poco conto per cui aveva dato istruzioni precise, e generalmente veniva contattato per ogni dubbio, era più efficiente e non doveva stare sempre col culo seduto.
    E poteva essere più puntuale nelle visite settimanali ad Atasuke per ottenere i suoi rapporti.
    Stava per versarsi nella bocca l’ultimo takoiyaki, direttamente dalla bustina, per raccattare anche le ultime briciole di pastella quando LE vide.
    Proprio in quel momento stava passando davanti all’enorme portone di legno, sempre aperto per quanto sorvegliato, per poi prendere le scale che l’avrebbero portato in cima alle mura ed all’ufficio di Atasuke quando LE vide.

    O M M I O D D I O.

    Sbarrò gli occhi, in pochi avrebbero potuto vantarsi di poter vedere con così tanta chiarezza le sue iridi scarlatte, e probabilmente tra le briciole di takoiyaki e l’ultimo che gli finì sul naso nemmeno quella volta ci sarebbero potuti riuscire.
    Non riusciva a credere ai suoi occhi e di certo non voleva perdere nemmeno un secondo del suo tempo a chiuderli o sfregarci sopra, no. Li avrebbe fatti seccare piuttosto. Non era certo il genere di persona a corto di rapporti sessuali, fior di quartieri a luci rosse e bordelli raffinati potevano raccontare delle frequenti visite di Raizen Ikigami -non dell'Hokage, lui era costretto a ricevere delle costose accompagnatrici a domicilio con cui pure la sua resistenza veniva messa a dura prova- , e probabilmente più di un bastardo dai capelli bianchi si aggirava per le terre di Kumo e del Fuoco, ma il momento, il Momento rendeva tutto magico.
    Quando recuperò l’utilizzo delle mani, sempre senza staccare gli occhi dalla donna le portò rapidamente alle tasche, vedeva che Atasuke era intento nella perquisizione e per tutti gli dei non gliel’avrebbe MAI fatta finire, ne estrasse una piccolissima sferetta metallica.
    Certe occasioni, certi gioielli, certi momenti non si potevano perdere o regalare a qualcun altro.
    Nell’esatto momento in cui la stoffa avesse abbandonato l’estremità del seno ancora coperto della ragazza, la punta più delicata e soffice, il piccolo manufatto di metallo avrebbe toccato terra seguito qualche istante dopo da una carica elettromagnetica che si portò dietro un uomo dalla stazza Colossale.
    Il Juudaime Hokage in persona.

    No, no.
    Non così, con tutto questo freddo la tua Fiamma si spegnerà.
    Qui a Konoha siamo dell'idea che il Fuoco vada alimentato


    Dotato di una rapidità indescrivibile avrebbe portato la mano all’altezza del lembo di tessuto, ancora posizionato a quell’altezza e Senza evitare di toccare il sensibile punto mentre rimetteva apposto il kimono in ordine sorrise.

    A Konoha il tempo muta in pochissimi secondi e...

    Mentre la mano destra teneva il lembo appena alzato del kimono la sinistra la imitava nel gesto.

    ...Non vorrei prendessi freddo.
    Vorresti continuare la perquisizione in un luogo più… appropriato?


    Appena posta la domanda un clone afferrò la spalla di Atasuke.

    Shhhht, tutto apposto.
    O si diverte lui, o ti diverti tu con quello che gli succederà.


    Annuì con aria seria.

    Se intanto gradisci possiamo andare ad occuparci dei rapporti settimanali.

    Intanto, l’Hokage più discutibile della storia di Konoha, staccò gli occhi dalla ricostruita scollatura della donna per fissarli in quelli di lei, ma non aspettò risposta, le cinse la vita con l'avambraccio avvicinandola a se.
    Neanche il tempo di un battito di ciglia e si sarebbe ritrovata a quasi una ventina di metri dal punto in cui stava prima, dentro alle mura, altri secondi e l’evento si verificò nuovamente, allontanandola dalla sua servetta.
    L’utilizzo più discutibile di una tecnica versatile come quella che gli Abomini gli avevano donato, ma se non altro poteva ringraziarlo di aver impedito a mezzo villaggio di vedere le sue nudità.
     
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