[Primo Accesso] Mura di Konoha

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Kare wa Hokage arimasen, obaka mitai~


    L'Hokage, anzi no. L'idiota che Atasuke si trovava davanti in quel momento, stava dando perfetta prova della stupidità delle sue azioni, oltre che dell'assoluta mancanza di disciplina, rispetto e quant'altro un Kage avrebbe dovuto dimostrare. A stento Atasuke, o meglio il suo clone riuscì a trattenersi dal sottolinearlo, tuttavia, all'ennesima pacca del colosso sulla spalla, seguita da quell'insulsa teoria secondo cui stava facendo la cosa giusta, anche se poteva non sembrare, Atasuke non potè evitare di tendere tutti i muscoli stringendo i pugni per cercare di scaricare il nervoso che con grande gioia averebbe riversato su quell'imbelle che continuava a spacciarsi per Hokage.
    Più per rispetto del ruolo che ricopriva in quel preciso istante, oltre che per il rispetto verso il suo corpo dei guardiani, tuttavia, si impose il decoro necessario e si limitò a sbuffare vigorossamente, scaricando la tensione in modo da poter mantenere un tono quantomeno “cordiale” per rispondete alle belinate di Raizen.

    «Hokage-sama... La vostra vista evidentemente sta perdendo fragorosamente colpi, e non voglio ipotizzarne inutilmente la causa... anche se visto il vostro “modo di operare” mi sembra alquanto palese...»


    Aprì con una frecciata diretta, senza prendersi il lusso in questo caso di tenere un tono sufficentemente celato per essere udito solo dal colosso, ma limitandosi a tenerlo sufficentemente basso da essere udito dai pochi nelle dirette vicinanze. L'Hokage aveva sbagliato, Atasuke aveva cercato di aiutarlo a correggersi, ma ormai era tutto inutile. Troppi avevano già assistito alla scena e per quanto potesse sforzarsi, nemmeno lui avrebbe potuto coprire oltre quell'eccesso che l'Hokage non si sarebbe mai potuto anche solo sognare di permettersi.
    L'apertura dell'Uchiha non lasciava scampo all'Hokage, qualunque potesse essere la sua risposta, era sotto doppio scacco ed in entrambi i casi era la sua faccia a cadere, un danno limitato, valutando la facciata che aveva appena tirato sfondando violentemente il fondo del barile in cui aveva iniziato a raschiare dal momento della sua comparsa.
    Per i presenti, Hokage incluso, era probabilmente palese che il Guardiano si rifesisse a strane abitudini masturbatorie, tuttavia, come soleva dirsi, la malizia è nell'orecchie di chi ascolta e se l'Hokage avesse pensato di ribattere a quella forma di offesa, altro non avrebbe fatto che confermare tale sospetto in maniera ancora più palese di quanto già non fosse, costringendo l'Uchiha a controbattere a sua volta.

    «Hokage-sama! Voi mi disonorate! Come potete pensare che mi prenda tali libertà, specialmente durante il mio lavoro!? Io mi riferivo al duro lavoro che avete nel leggere fino a tarda notte tutti i rapporti che mi richiedete giornalmente sugli ingressi al villaggio!»


    Avrebbe risposto, sempre se l'Hokage avesse in qualche modo cercato di giustificarsi o di ribattere alla prima affermazione.

    Quale che fosse la decisione dell'Hokage, una volta “ristabilito” un minimo di ordine, l'uchiha si sarebbe nuovamente avvicinato, questa volta sussurrando l'informazione. Non voleva in effetti che troppe persone venissero a conoscenza dei livelli di sicurezza delle mura del villaggio.

    «La mia vista alquanto allenata, invece, ha visto un'uomo che si spaccia per rappresentante del MIO villaggio che rapisce una donna che si è volontariamente spogliata senza alcuna apparente motivazione, portandosela dietro balzando lungo il perimetro delle mura per finire in uno dei pochi hotel proprio a ridosso delle stesse... Senza contare che l'amministrazione era esattamente dalla parte opposta del villaggio...»


    In quelle parole c'era del vero, e se solo il colosso avesse pensato con la testa, anziché con un'altra appendice, si sarebbe ricordato dei sistemi di sorveglianza delle mura e del fatto che, per quanto veloce poteva essere, i Guardiani potevano individuarlo lungo il perimetro delle mura. Da li poi a dedurre che si fosse infilato in un'Hotel, era un paso ovvio dato che l'unico edificio a cui poteva accedere dall'ultima posizione registrata era appunto, o l'Hotel o una delle case private, ma Atasuke voleva quantomeno sperare che avesse la decenza di concupire la zoccola almeno in una stanza d'albergo e non in una abitazione privata aggiungendo anche la violazione di domicilio alla lista degli errori di Raizen Ikigami. [Abilità]

    [...]


    Molto accadde poi, dalla sfuriata di Shizuka alla detonazione della cartabomba e per ultima la sparizione della stessa in braccio all'ennesimo clone dell'Hokage che svaniva nel nulla portandosela via, lasciando al suo porto un'ulteriore clone, mentre quello di Atasuke si era ormai allontanato assieme ai due sunesi.

    “Ti devo… ti devo qualcosa Atasuke.
    È necessario ammettere che nel tuo delirante discorso qualcosa aveva illuminato il tuo intelletto.
    E beh… direi che non mi resta che assecondare il tuo consiglio, ricordamelo qualche volta in più, sii gentile, mi vedrai accondiscendente.”


    «No, Hokage sama, non solo qualcosa viste le libertà che vi siete preso in questa situazione»


    Sorrise, sibilando la sua risposta a denti stretti, cercando di darsi un contegno nel rispondere all'esternazione del colosso poco prima che questi iniziasse la sua ennesima scenetta portandosi via Shizuka e lasciando un'ulteriore clone al suo posto, lasciando l'originale di Atasuke, già visibilmente innervosito dalle parole della rimanente Otese, addirittura allibito, oltre che shockato. Possibile che all'Hokage proprio non gli importasse nulla delle buone maniere e dell'apparire in pubblico?
    Alla fine del tutto erano rimasti a quel gate solo un nugolo di curiosi che ancora osservavano la scena allibiti, chiedendosi che diavolo avessero visto, Ritsuko, già furente per ciò che aveva visto, ed ulteriormente inviperita per quanto era accaduto alla sua padrona, l'ultimo clone dell'Hokage ed Atasuke che allertato da Yamazaki a breve si sarebbe apprestato a calare la giusta punizione su Sougo.

    «Ritsuko-sama, perdonateci per quanto accaduto, comprendo la vostra furia più che giustificata, ma per quanto la mia parola possa contare per voi, vi prometto che non accadrà nulla a Shizuka, ve ne prego, tornate alla villa»


    Regalò un profondo inchino alla kumori, nella speranza che ella accettasse quantomeno le parole ben più gentili di Atasuke rispetto all'irrispettosa richiesta del colosso che la scacciò quasi alla stregua di un cagnolino.

    «Hokage-sama... come ben sapete il mio ufficio al momento è occupato, quindi per il rapporto ve lo farò avere da Yamazaki nel vostro ufficio nel pomeriggio, ma prima di andare, vi invito a seguirmi in privato, vorrei parlarvi di questa questione con maggiore libertà...»


    Non attese una vera e propria risposta da parte dell'Hokage, ma si diresse verso uno degli uffici per le perquisizioni, tra i più isolati del piano terra, oltre che studiati apposta per non essere disturbati durante un colloquio.
    Prima di entrare però, diede ordini affinchè il gate venisse sgomberato dai curiosi e venisse ristabilito l'ordine ed il meccanismo di ingresso. Bloccare i gate era una cosa che non poteva e non doveva succedere, specie in una giornata qualsiasi come quella, anche se ormai quel giorno sarebbe rimasto nella sua memoria come “il giorno in cui nulla andava come sarebbe dovuto andare”.
    Una volta entrati nella stanza, Atasuke avrebbe acceso la luce, chiudendo la porta ed attivando il piccolo semaforo posto all'esterno indicando che la sala era occupata, di modo che a nessuno saltasse anche solo lontanamente in mente di interrompere i due.
    Si accomodò su una delle due sedie, facendo cenno all'Hokage di fare altrettanto, sempre che questi non lo avesse già fatto per suo conto.
    A quel punto, lasciò cadere la maschera di rigore che era stato costretto ad indossare fino a quel momento.

    «Che diavolo era quello che ho visto là fuori!?»


    Sbottò diretto, limitandosi a dare a quell'individuo che aveva davanti, anzi, al clone che aveva davanti il rispetto che meritava, ovvero poco o nulla, tolto il minimo di rispetto che l'etichetta poteva imporre.

    «So benissimo che nuovamente non apprezzerai i miei modi, le mie elucubrazioni sull'argomento e blah, blah, blah. Ma da quello che ho visto non solo non hai ascoltato quanto ti ho detto, ma addirittura ti sei preso libertà ben più grandi, ed addirittura in pubblico!
    Ora: partiamo da un punto: Shizuka forse e dico forse ha esagerato nei modi, ma non puoi negare che avesse piena ragione di trattarti a quel modo. Non solo hai mancato di rispetto a te stesso ed alla carica che ricopri e ti fai vanto di ricoprire. Ma hai gettato in ridicolo l'intero villaggio, la sua amministrazione e l'intero corpo dei guardiani.»


    Resosi conto del fervore che lo stava portando nuovamente ad un'inutile battibecco basato sul chi urlava più forte, fermò per un'istante il discorso, inspirando profondamente dal naso e cercando di ridarsi un tono adeguato.

    «Ma voglio fare finta di dare un senso al tuo comportamento. Voglio realmente fingere che tutta quella tua str... messinscena avesse uno scopo che mi sfugge. Ora: Tu ti incazzi se qualcuno ti fa passare per un deficente o ti contraddice in pubblico... Mi spieghi con quale faccia continui anche solo a fingere che stia andando tutto bene!?»


    Si fermò nuovamente, rendendosi conto che il suo tono di voce stava nuovamente andando fuori controllo. Anche per l'Hokage, per quanto ottuso potesse essere, risultò palese la fatica con cui Atasuke cercava di trattenersi, cercando di non indisporlo più del dovuto, anche se era palese che bastava una sola goccia per riportarlo nuovamente fuori dai fogli.

    «Che gli dei mi stramaledicano... Non dico che non puoi fotterti la prima puttana che ti capita sotto tiro. Non sono qui per farti la morale sul come gestire la tua vita privata. Ma che gli dei ti fulminimo, almeno abbi la decenza di presentarti sotto henge se devi farti queste scene in pubblico! O devo forse ricordarti che non sei più semplicemente lo sconosciuto “Raizen Ikigami” ma addirittura il “Decimo Hokage” come tanto ti vanti in giro!?»


    Non riuscì a trattenersi oltre, da troppo tempo si stava tenendo dentro tutta una pesante serie di insulti, decisamente meno cordiali dei toni che era riuscito a manterener fino a quel momento.

    «Ora: Hai almeno una mezza idea di cosa fare in merito a questa questione o credi che le mie “deliranti idee” siano solo una delle tante cazzate che ti sei sentito dire, quindi te ne fregherai tornandotene a casa tutto contento della scopata lasciando che la gente mormori ciò che ha visto?
    Perchè se la tua soluzione è la seconda, vorrei mettere alla tua attenzione il fatto che qui non si tratta di malelingue, ma di fatti. Informazioni che possono essere usate contro di te e che se i miei conti, per quanto raffazzonati sono anche solo lontanamente corretti, sono informazioni che fin troppe organizzazioni possono usare e per quel che ti conosco, temo che questo non sia solo un caso isolato»


    A quel punto stava al clone giustificarsi, o quantomeno rispondere alle domande di Atasuke. L'Uchiha aveva ben altri impegni e non aveva alcuna intenzione di finire come l'ultima volta a discutere di retorica per ore. Tutto stava nel vedere se Raizen aveva in mente piani differenti per la giornata o se voleva costringere l'Uchiha ad un'altra discussione infiammata.


    OT -
    Sistema di Sorveglianza
    Abile: L'utilizzatore, quando è sulle mura, percepisce in qualunque punto delle mura: la differenza tra la Percezione dell'utilizzatore e la Furtività dell'obiettivo Furtivo definisce la distanza in metri dalle mura di villaggio entro la quale l'utilizzatore può percepire l’obiettivo Furtivo. La percezione dell'utilizzatore è ridotta di 3; l'utilizzatore percepisce automaticamente solo coloro presente entro 1,5 metri da sé.
    [Da Chunin in su]

    Ricordando che raizen, saltellando lungo le mura fino al fantomatico hotel nemmeno si prende la briga di provare a muoversi furivamente :zxc:
    - /OT
     
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