[Primo Accesso] Mura di Konoha

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  1. -Meika
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    Una Lettera Importante

    III



    La cosa stava degenerando alquanto. E la colpa, ai miei occhi, non era di Akira. Per inciso, non ero solita prendere le sue parti a prescindere, avevo troppo rispetto per il mio intelletto per lasciare che la mia opinione fosse radicalmente influenzata dai miei sentimenti fino alla "cecità". Tuttavia non riuscivo a comprendere quale fosse la colpa di Akira oltre quella di essere bé... Akira, appunto. Rimasi in silenzio ma quando la discussione iniziò ad assumere toni che non mi piacevano mossi un passo in avanti, voltandomi a guardare l'Hozuki per un istante come per dirgli "per favore, lascia perdere", perché non ne valeva davvero la pena. Solo che poi Atasuke decise di voler parlare con me. E solo con me.
    E fu divertente che ritenesse me la persona più diplomatica quando in effetti la persona più diplomatica lì era stata proprio Akira! Io avevo bullizzato senza ritegno quel beota di Sougo, ricevendo in cambio anche un inaspettato apprezzamento che mi aveva francamente nauseata.
    Certo che è a capo delle Squadre Speciali, dissi alquanto offesa dal tono sorpreso che mostrava Atasuke. E se non si mostrasse così sorpreso eviterebbe di fare la magra figura che il suo sottoposto ha iniziato quest'oggi, Atasuke-san, aggiunsi diretta e cortese, ma senza risparmiar nulla. Non lo conosce, non sa cosa ha fatto per Kiri. Si sta basando sul fatto che ha lasciato perdere diversi insulti gratuiti diretti verso di lui, verso Kiri... o verso la mia persona, inizio a pensare che quel beota dicendo "sembri quasi femmina" si stesse riferendo a me ed ho motivo di credere che a quel punto Akira avrebbe potuto reagire anche peggio, per giudicare che sia adatto o meno a guidare le Squadre Speciali!, assunsi un'espressione alquanto infastidita al pensiero. Non ero la più formosa delle ragazze, ma ero ben lontana dal rassomigliare ad un uomo. Non c'era proprio possibilità di confusione. Vede, Atasuke-san, se non vuole che qualcuno risponda per le rime, non deve indisporlo prima. E per quanto non sia stato lei direttamente ad insultare nell'ordine Kiri, la sua persona e poi dubitare apertamente delle nostre parole quando siamo venuti qui con una certa urgenza, lo ha fatto un suo sottoposto o comunque qualcuno che è sotto la sua responsabilità... e ciò scarica la stupidità delle sue azioni su di lei. Se non è in grado di avere a che fare con la gente lo tenga lontano dalla gente, Atasuke-san. Se Akira ha risposto che siete "retrogradi" è perché ci è stato dietro che siamo "stupidi". Detto ciò, non cambierei Akira per niente al mondo, aggiunsi decisa È leale, è fedele a Kiri, ed è sempre pronto a fare la cosa giusta. Forse è la persona più buona che io conosca e se i suoi difetti sono una scarsa formalità ed una pessima memoria per i nomi sapremo come sopportali a Kiri. Ha sbagliato persona con cui discutere, Atasuke-san, io sono quella che ha colpito Sougo, io sono molto meno diplomatica di lui quando vengo insultata, ovviamente in privato avrei detto ad Akira di tentare - anche solo per scherzo - di cercare di ricordare meglio i nomi. Non avevo speranze di renderlo più formale, ma certamente non potevo sindacare sulla sua diplomazia: le poche volte che non che avevo visto il suo carattere virare verso il violento c'erano ottime ragioni per ciò: come la testa di un bambino schiacciata da un Kijin. Sospettavo che fosse dispiaciuto persino per l'orso che avevamo dovuto uccidere nella caverna di Genosha!
    Se non le dispiace, tornerei dai miei compaesani, Atasuke-san. Chiudiamo qui questa faccenda, facciamo come se non fosse mai accaduta, dopotutto è una cavolata di dimensioni epiche sulla quale credo di aver speso anche troppe parole. Comunque, Asmodai non è un mio parente, ma lo conosco. Aspetterò il Mizukage per sapere le sue peripezie, dissi. E se Atasuke non avesse avuto nulla da ridire mi sarei allontanata per tornare da Akira, ben attenta che le mie parole successive non fossero udite che dai miei compaesani.
    Sei calmo?, dissi ad Akira guardandolo in viso. Non avevo idea di quanto quella storia lo avesse irritato, ma sospettavo che un certo fondo di nervosismo fosse più che concreto. Mi ha chiesto di istruirti a comportarti meglio, lo fissai seria in viso...
    ... per un secondo. Poi ridacchiai.
    Gli ho detto che vai benissimo così, aggiunsi. Sapevo che a volte la sua stupidità irritava anche a me, ma non ero del tutto certa di volerlo cambiare. Men che meno dietro il consiglio di Atasuke Uchiha. Sei stato persino troppo gentile con quel beota di prima, un ceffone non illusorio glie lo avrei fatto arrivare, poggiai la schiena contro l'albero, in attesa che arrivasse il Mizukage. A proposito, come giustifichiamo la presenza contemporanea per una lettera della quale in teoria non dovremmo saperne il contenuto? Diciamo che il falco aveva un collare rosso con su scritto "massima urgenza"?



     
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736 replies since 21/11/2005, 02:02   20791 views
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