Un Tremito nel Chakra

Atto V
Tale padre, tale figlio †

Il ragazzo di Konoha sembrava essere convinto delle sue parole: lo sguardo fisso, gli occhi colmi di rabbia, il rancore profondo che potevo sentire, la fredda concentrazione che lo animava, facevano trasparire una profonda fedeltà a ciò che stava dicendo. In sostanza, sembrava certo che Keiji non fosse morto. Ebbene lo era, e lo era davvero, che lui lo avesse voluto o no. Quell'uomo non esisteva più, era solo l'ombra di un passato inetto, di una sensazione di impotenza perpetrata all'infinito. Kiri ed i Kenkichi meritavano di meglio ed io che avevo preso il suo posto lo ero eccome.
TU MENTI! Gridò, mentre sentivo la mia presa di vento allentare leggermente la sua morsa, similmente a quanto successo prima. Oda sapeva fiaccare la mente avversaria proprio come il sottoscritto ma, ancora una volta, non sapeva sfruttare le sue emozioni. Lasciati andare, Oda. Sfoga la tua rabbia. Colpiscimi con tutta la tua forza! Nonostante però riuscisse ad entrarmi nella testa, la mia presa era comunque abbastanza forte da soggiogarlo: mi domandavo chi fosse in grado, in tutti i villaggi accademici, tra i ninja del mio grado, di tener testa alla mia forza bruta senza dover ricorrere a stupidi giochetti. Mentre il vento dilaniava le sue carni procurandogli vari tagli su tutto il corpo e la corrente gli stritolava le membra, il giovane Saitama riuscù a parlare lanciando l'affondo più potente che avesse potuto sferrare. Che ti devo dire? Tale padre, tale figlio a quanto pare... La mano sinistra iniziò a ruotare più lentamente e la presa sul corpo del ragazzo iniziò ad affievolirsi. Se Sho era uguale a suo padre e suo padre era morto, quella frase voleva dire una cosa soltanto. La mano si arrestò mentre la voce iniziava a farsi grave, potente e, per Oda, immonda. COME HAI POTUTO LASCIAR MORIRE TUO FRAT ... Non riuscii a terminare la frase. Vidi il fratellastro di mio figlio portare le mani al petto, come addolorato.
Ma poi non ricordo altro.
Niente.
Solo l'eterno dolore e l'odio infinito del mio mondo interiore.