[Primo Accesso] Mura di Konoha[Free GdR] [Macro GdR]

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  1. Waket
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    Il rosso era particolarmente agitato quella mattina. Gli capitava relativamente spesso dal ritorno di quella tremenda missione. Il trauma di quella giornata lo aveva ossessionato nei riguardi di quella misteriosa associazione, al punto da ricercali ovunque con così tanta minuzia che persino i pochi shinobi che avevano assistito quella missione iniziavano a dubitare della loro reale esistenza o pericolosità.

    C'erano rotoli sparsi ovunque nell'ufficio, tutti aperti e poggiati perlopiù sul pavimento. C'erano una miriade di segni fatti in inchiostro scuro, alcuni tentativi falliti di fuinjutsu, altri disegni di ciò che gli capitava di vedere in giro (la gran parte di essi sembravano oggetti di ufficio, anche se non era semplicissimo riconoscerli) e moltissimi triangoli con svariati appunti di fianco. Tra i documenti sparsi, un intricato nodo di fili rossi cercava di collegare tutte le informazioni che lui riteneva utili. Aveva già iniziato a spiegare svariati di quei punti da un po', nonostante Raizen a malapena alzasse la testa dalle sue sicuramente poco importanti scartoffie. ...ed è proprio qui che ho pensato "perchè fare delle patatine a forma di triangolo? Hanno una forma comoda, le punte ti si piantano nelle gengive e il sale non fa che peggiorare la situazione! Una pessima scelta di design... Girava per la stanza con apparente calma, prima di sbattere con violenza un sacchetto di patatine sulla scrivania dell'Hokage. OPPURE UN SIMBOLO! Aprì il sacchetto con un gesto plateale, facendo cadere tutte le patatine sulla scrivania. Scommetto che la fabbrica stessa è uno dei loro covi segreti! Per non parlare di tutti quei questionari per poter creare "il gusto perfetto", da quando in qua una fabbrica si interessa a tal punto del consumatore da... Continuava a blaterare, zompettando in giro per la stanza cercando gli appunti necessari, sgranocchiando una delle patatine di tanto in tanto.

    E poi il trillo che risvegliò Raizen dal coma. Che il rosso ignorò, dato che stava solamente interrompendo il suo complesso ragionamento. E un po' anche perchè Youkai detestava le mura. Più volte avevano cercato di farlo lavorare lì davanti, e aveva odiato ogni singolo momento. Davanti a lui passavano un sacco di persone interessanti che non poteva seguire, per non parlare degli shinobi più sgarbati che rifiutavano di seguire il regolamento, o degli innumerevoli infiltrati che avevano ingannato il chunin con estrema facilità. Uno di loro lo aveva persino corrotto con un pupazzetto in edizione speciale di Spiderboy, regalo che il rosso aveva interpretato come ringraziamento per il suo incredibile lavoro. Ricordava ancora con dolore il momento del sequestro, non era nemmeno riuscito a portarlo a casa che gli era stato strappato via come "merce sospetta". Non ci avrebbe sofferto così tanto se solo Raizen avesse imparato a distinguere il merchandising originale dalle copie tarocche di scarsa qualità.

    Cercò di ignorare anche il secondo, ma Raizen non gli toglieva gli occhi di dosso. Mugolò sconfitto, roteando la testa annoiato e strisciando sconsolato verso il suo ufficio. Sembrava che ci fosse un ospite avesse richiesto esplicitamente la sua presenza all'esterno. Signor Raizen! Gridò, direttamente dal suo ufficio. E' il Kaguya dalla faccia nera! Ce l'ha un appuntamento? Certi jonin sembravano avere un pass gratuito per poter interrompere l'Hokage quando preferivano, bypassando tutte le pratiche burocratiche per prenotare un appuntamento. Tornato nella stanza dell'Hokage, lo trovò tutto ben vestito, quasi fosse pronto a partire per qualche missione. E adesso dove vai!? Io non avevo mica finito! Si lagnava, ma gli ordini erano stati dati, e con uno sbuffo iniziò a raccogliere i suoi rotoli, mettendoli da parte. Al sentir nominare la richiesta di essere professionale aggrottò la fronte, vagamente preoccupato. Oh. Dovrò cambiare cravatta.

    Uscì dall'ufficio con una certa fretta. Le mura erano ben lontane dall'Amministrazione, e Raizen gli aveva non solo chiesto di fare in fretta, ma anche di accompagnare l'ospite fino alla montagna! Per non parlare della richiesta di professionalità. Devo sbrigarmi, devo sbrigarmi! Mise mano al suo taccuino, che ormai aveva l'abitudine di portare con sè quando lavorava come segretario. Anche se alla fine della giornata c'erano più disegni annoiati e folli teorie complottiste, con qualche importante appuntamento nascosto tra un triangolo e uno sticker. Salì in sella della sua bicicletta, aveva un paio di negozi da visitare prima di dirigersi alle mura.


    Un breve tonfo seguito da un leggero trillo del capanellino della bicicletta anticipò il suo arrivo. Youkai fece finalmente capolino dalla porticina, ansimando avidamente. Huff, huff... A-ehm. Cerco il signor Kaguya. Indossava la sua semplice divisa da segretario, una camicia bianca con pantaloni scuri e scarpe eleganti, con una cravatta rosso fuoco e fiammeggiante, con il simbolo di Konoha sulla punta. In mano aveva una scatola con appiccicato sopra un foglietto con scritto "Kaguya". Avrebbe spalancato la bocca nel vederlo, restando ammutolito per qualche secondo dall'aspetto principesco del colosso biondo di fronte a sè. O-Oh! Io sono benvenuto, le do il... no. Arrossì visibilmente, inchinandosi in un misero tentativo di nascondere l'imbarazzo e porgendo la scatola a mani tese. Mi manda l'Hokage! Questo è un pacchettino di benvenuto. Si ricompose goffamente, sforzandosi di tenere la schiena ben dritta, lasciando qualche minuto al biondo per esplorarne il contenuto. Dentro ci aveva infilato (a spese dell'Hokage): dei dango per un delizioso spuntino, una sciarpa rossa con il simbolo di Konoha ricamato, un portachiavi raffigurante Kurama, tre buoni regalo da diversi negozi in centro città, una maglietta da turista medio (che al Kaguya sarebbe stata a dir poco attillata, sempre se fosse riuscito ad infilarvici almeno un braccio), una foto di Raizen con tanto di autografo (era diventato bravissimo ad imitare la sua firma) ed una rivista tipica konohaniana.

    Recuperò ulteriore fiato, fino a che il Kaguya non fosse stato pronto a partire. Ah, sì. L'appuntamento. Mi permetta, signor Bel Kaguya. Si morse un dito, facendo cadere una goccia di sangue a terra, che al contatto col terreno si allargò, mutando in un luminoso cerchio luminoso dal quale saltò fuori un buffo corgi dal pelo bianco e blu, che saltellò intorno ai due ospiti con evidente curiosità, prima di sedersi sotto ordine del suo evocatore. Tayoko. Abbiamo un ospite importante, e questa è un'emergenza. Il corgi ruotò appena la testa, incerto. Youkai indicò le mura, dandogli il suo ordine a testa alta. Aprici un portale per raggiungere la cima della montagna degli Hokage. Per favore. Tayoko mugolò, protestando. Ma dopotutto era un cucciolo, e nonostante il suo evocatore fosse ben consapevole di quanto una tecnica simile fosse problematica nelle lunghe distanze, di certo sapeva benissimo a cosa andava incontro. O almeno era quello che credeva. Abbaiò, e nel punto indicato dal suo evocatore, un portale come quello utilizzato per evocarlo apparì proprio sul bordo delle mura. Anche se non trovarono esattamente ciò che Youkai si aspettava.


    Sconsolato dal quo fallimento, il ragazzino iniziò subito ad impanicarsi portando le mani tra i capelli. Cosa faccio adesso, cosa faccio? Il signor Raizen ha richiesto la sua presenza sulla cima del monte, ma se non posso usare i portali non so come arrivarci in fretta! Se solo avessero avuto le ali.
     
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736 replies since 21/11/2005, 02:02   20791 views
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