[Primo Accesso] Mura di Konoha

[Free GdR] [Macro GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Shopping a Konoha

    Arrivo al villaggio


    Continua da Alle mura di Oto

    Parlato Kiyomi
    Parlato Hanako

    La giornata era piuttosto afosa e non è che la fiacca velocità del cavallo desse molto respiro alle 2 ragazze a bordo, costringendo la “povera” Kiyomi a sventolarsi ossessivamente col proprio pregiato tessen, in cerca di un po’ d’aria fresca. Non ce la faccio più, ma quanto ci vuole, ancora? Siamo quasi arrivate, signorina. Vede? Quelle sono le mura di Konoha. La piccola carrozza si stava lentamente dirigendo al trotto verso il villaggio della foglia, di cui si vedevano le alte mura in lontananza, dando finalmente un senso alla lunga giornata e facendo ritrovare un po’ di pace alla bella ragazza che non vedeva più l’ora di poter spendere un mucchio di soldi in nuovi vestiti. Mentre avanzavano per la strada principale verso il grande cancello, che preannunciava infine la fine del loro percorso. Spero che non ci sottopongano ad un noioso test di sorveglianza. Bè, è la prassi. Ti prego, taci. E tieni più alto l’ombrellino, mi sto ustionando le braccia. Mi scusi, signorina. Certo che essere la domestica, dama di compagnia e segretaria di una delle ragazze più viziate del villaggio era una bella seccatura, ma Hanako aveva sempre sperato che quel degradante impiego le avrebbe garantito un posto migliore e di maggiore rilievo in futuro, sopportando tutto quello che la sua padrona gli dicesse di fare e, in un certo senso, affezionandosi col tempo a quella situazione, sapendo che in fondo Kiyomi si fidasse ciecamente di lei. Nonostante eseguire continuamente i suoi ordini a volte fosse molto seccante, non poteva certo sottrarsi, quindi con uno sguardo svogliato, sistemò l’ombrellino che per tutto il viaggio aveva tenuto alzato sopra la testa di Kiyomi, in modo da gettare ombra anche sulle sue braccia, come aveva appena richiesto.
    Finalmente quel lungo e barboso viaggio era giunto al termine e la carrozza accostò a pochi metri dal cancello principale, permettendo alle 2 ragazze di poter scendere e sgranchirsi un po’ le gambe. Dopo che Hanako ebbe preso le borsa con gli effetti personali della sua padrona (compresi i soldi) si diressero verso l’entrata del villaggio, col solito passo tranquillo e pacato. Kiyomi non si disturbò neanche a salutare il cocchiere della carrozza, non ritenendo necessario usare i suoi modi cortesi per approcciarsi con la servitù, quindi, senza neanche volgere lo sguardo verso quest’ultimo, si incamminò verso il suo obiettivo, aspettando che la sua domestica attirasse l’attenzione dei guardiani. Buongiorno. Siamo due cittadine del villaggio del suono. Vorremmo il vostro permesso per entrare, se possibile. Il sole continuava a picchiare sulle loro teste, che per fortuna erano ben riparate dall’ombrellino che Hanako reggeva costantemente, mentre Kiyomi era ancora intenta a sventolarsi col suo piccolo ventaglio.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Routine







    Un impiegato abbastanza annoiato si sarebbe recato ad accogliere la ragazzetta.
    Sufficientemente annoiato da concedersi una rapida occhiata e nulla più, ignorando tutti i vizi che la ragazza si portava appresso con una tale dedizione che pareva farlo di proposito.

    Motivo della visita, in primis, e mi consegni le sue armi, potrà riprenderle quando uscirà nuovamente dal villaggio.

    Emise poi un lungo fischio, con cui un ragazzetto si precipitò verso di lui con un carrellino sgangherato.

    Può poggiare qui tutti i suoi effetti.

    Disse con tono gentile mentre alle sue spalle il ragazzino la guardava quasi di nascosto, se intimorito o affascinato non era dato sapere.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Shopping a Konoha

    Arrivo al villaggio - 2


    Parlato Hanako

    Le due ragazze videro avvicinarsi un guardiano che sembrava avesse avuto una giornata terribilmente monotona e simile a tutti gli altri giorni, che si rivolse a loro con un tono del tutto fiacco. Certo che non doveva essere un bel lavoro quello del guardiano, dovendosene stare tutto il tempo a sorvegliare l’ingresso del villaggio e accogliendo visitatori sempre con la stessa procedura, ma Kiyomi non ci volle fare neanche caso, non essendo interessata minimamente ai problemi di semplici impiegati, mentre Hanako passò a rispondere alle sue domande, intercedendo per la sua padrona. La signorina Kiyomi-sama è venuta qui per fare degli acquisti di vario genere, essendo consapevole della nota bravura di sarti e artigiani del vostro villaggio. Non abbiamo armi, può controllare lei stesso, se vuole. Disse poi, consegnando la sua borsa nelle mani dell’uomo che aveva davanti, che se avesse guardato all’interno per ispezionarla, non avrebbe trovato altro che uno specchio, una spazzola, vari trucchi, un fazzoletto di seta, un borsellino per i soldi ed una piccola agenda con una penna legata sulla copertina.
    Intanto si avvicinò a loro un piccolo ragazzo, richiamato dal fischio emesso poco prima dal guardiano, con un piccolo carrello malridotto. Kiyomi rimase inorridita al pensiero di dover mettere in quel sudicio affare i suoi effetti personali, ma intanto non poté non notare il comportamento del ragazzino, a cui era perfettamente abituata ed ignorandolo con fare nobile, soddisfatta che la sua bellezza non passi inosservata in nessun luogo.
    Nel caso in cui il guardiano avesse notato che il ventaglio con cui la giovane si stava sventolando era in realtà un tessen, da cui non si separava mai per poterlo usare in qualsiasi situazione per auto difesa, lo avrebbe guardato per qualche istante con aria interrogativa, per poi richiuderlo e consegnandolo direttamente nelle sue mani con uno sguardo severo, emettendo solo un sospiro infastidito. A quel punto avrebbe detto alla sua assistente di passarle il ventaglio di riserva, ricominciando a sventolarsi ossessivamente dopo che questa lo avesse estratto dal suo vestito e glielo avesse passato. In caso contrario sarebbe rimasta in attesa di ricevere il permesso di entrare, sempre sotto l’ombra proiettata dall’ombrellino che Hanako reggeva incessantemente sopra le loro teste.

    Mi scuso se in questo lasso di tempo Kiyomi ha avuto una mutazione non indifferente, ma credo che il ragazzino la apprezzerà anche così :asd:
     
    .
  4. Asgharel
        Like  
     
    .

    User deleted



    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Violazione del Perimetro~


    Le due viandanti tentavano, forse con intenti precisi, forse solo per gioco o distrazione di forzare il perimetro e la strada sembrava loro spianata. In quell'attimo di “tregua” Sougo, scansafatiche quale era, era di turno ed anziché fare il suo dovere, come al solito era andato a dormire all'ombra di un'albero, godendosi la lieve brezza, mollando il controllo del gate in mano ad un semplice impiegato raccattato per caso e ad un novizio che neppure aveva terminato l'addestramento ninja, manco quello da guardiano. Sfortunatamente per lui Atasuke, quel giorno, era rientrato dall'ultima missione di routine ed aveva il suo sguardo vigile, che teneva d'occhio quanto stava accadendo pronto ad intervenire in caso di disordini o qualsiasi altra minaccia nei confronti del villaggio.
    Sfortunatamente però per le due “visitatrici” Atasuke non era solito a lasciare impunite violazioni del perimetro, sia che queste fossero per loro diretta intenzione, sia che fosse un caso fortuito dovuto alla sbadataggine dei suoi guardiani, o peggio, come in quel caso di un funzionario qualsiasi ed uno studentello che appena aveva imparato come si impugnava correttamente un kunai da lanciare, altro che riconoscere un tessen da un qualsiasi ventaglio da donna.
    Nascoste nell'obra due figure scrutavano, ma una sembrava decisamente più irrequieta dell'altra.

    “Atasuke-sama! Dobbiamo intervenire! Quello è...”

    «Fermati, Yamazaki. Al momento quelle due sono tutto fuorchè una minaccia. Mantieni la tua posizione, devi imparare a non agire d'istinto. Non essere avventato, a volte bisogna lasciare passare per colpire al momento giusto... Prova a sentire il flusso»


    L'Uciha fermò il suo sottoposto con un semplice gesto del braccio e concluse il tutto con toni criptici mentre i suoi occhi da falco non perdevano le due prede.
    Le aveva osservate fin da quando si erano avvicinate alle mura con la loro lenta carrozza. Un mezzo decisamente poco consono a delle shinobi, anche se conosceva bene le usanze di alcuni clan mercantili come i Kobayashi di konoha, i cui membri spesso usavano le carrozze anche se queste li rallentavano nella marcia.
    Tra le due solo una fino a quel momento aveva parlato, segno che probabilmente era lei la “servitrice” o quantomeno la scorta incaricata ad agire mentre l'altra era la padrona.
    Ad un qualsiasi occhio disattento sarebbe apparsa quindi lei l'elemento potenzialmente pericoloso, lasciando cadere tutti gli interessi verso la “padrona”. Tuttavia Atasuke conosceva troppo bene Shizuka e la sua inseparabile e fastidiosissima ombra ed entrambe ai suoi occhi erano equamente pericolose ed in quella scena non vedeva nulla di troppo differente.
    Non si stupì nel vedere che il novizio per la sua stessa ignoranza non si mosse, né diede importanza alcuna al tessen portato dalla “padrona”. I due si congedarono con un lieve inchino ed un saluto, segno che non si erano minimamente accorti dell'errore che stavano commettendo.

    “Atasuke-sama!”

    «Vai a prendere Sougo. Digli che questa volta sono parecchio incazzato»


    Il tono di Atasuke non lasciava adito alcuno a dubbi ed i suoi occhi corvini iniziarono quasi a brillare di un rosso intenso, ma non era lo sharingan ad attivarsi, bensì pura e semplice rabbia.
    Yamazaki non aggiunse ne disse nulla, in parte per timore ed in parte per rapidità, dunque si limitò a scattare via, correndo alla ricerca del superiore che si era messo in guai decisamente più grossi del previsto.
    Un'istante appena, giusto il tempo per le due donne di compiere si e no 3 passi, nulla più e dinnanzi a loro sarebbe comparsa, in una nuvola di polvere sollevata dall'impatto con il terreno una figura nera, avvolta in un mantello tetro il cui unico dettagli di differente colore si trovava nella parte frontale, uno stemma dorato, finemente ricamato che rappresentava tre tomoe.
    Il volto del misterioso individuo era coperto e dei suoi lineamenti le due avrebbero potuto osservare solo le labbra e la punta del naso, mentre tutto il resto era celato dal nero cappuccio e dall'ombra che questo prioettava sul volto dello shinobi.

    «Fermatevi, non avete il permesso di proseguire oltre»


    Tuonò imperativa la figura senza smuoversi anche si un solo millimetro, fatto salvo del mantello che ondeggiò lievemente mosso dalla brezza.
    Avrebbe dato loro il tempo di correggere il tiro ammettendo di essersi “sbagliate” dimenticando sbadatamente di depositare il tessen ed ongi altra eventuale arma in loro possesso celata magari sotto le vesti o da qualche altra parte.


    Se avessero depositato tutto o quantomeno abbastanza da convincere la figura questa sarebbe svanita come era comparsa in una nuvola di fumo bianco lasciando loro il passaggio.

    Se invece la figura non ne fosse rimasta convinta o non avessero depositato nulla, avrebbe ripreso con il medesimo tono.

    «Vi ho dato una possibilità. Un solo altro passo anche solo con uno spiedo a terervi il nodo dei capelli e verrà considerato un'attacco al villaggio e penserò personalmente a porvi termine»


    Un'altra folata ed il silenzio cadde nuovamente sulla piazza.


    OT - Scusa l'inefficenza, ma son tornato operativo ora, quindi da adesso conta che sarò io a farti entrare o meno nel villaggio ed al momento, non hai il permesso ù_ù Calcola che al momento sono sul sospettoso andante dato che secondo la tua ipotetica hai tirato a tenerti il tessen. Per quel che mi riguarda posso anche spogliarti entrambe le PG/PNG per essere sicuro che non ci siano armi celate :zxc: - /OT
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Shopping a Konoha

    Arrivo al villaggio - 3


    Parlato Kiyomi
    Parlato Hanako
    Parlato Guardiano

    Per la gioia della giovane ereditiera, il guardiano non si accorse che quello che stringeva tra le mani fosse un ventaglio da combattimento, o magari se n’era accorto, ma decise di chiudere un occhio per lasciare in pace quelle due belle ragazze. L’unica cosa che importava in quel momento a Kiyomi fu la soddisfazione di poter finalmente entrare nel villaggio per sbrigare le sue faccende (ovvero spendere quanti più soldi possibili in vestiti di lusso).
    Per loro grande sorpresa, però, riuscirono a malapena ad avanzare di pochi passi che un uomo incappucciato apparve davanti a loro alzando una nuvola di polvere. Nonostante non riuscirono a vederlo bene in volto aveva un aria minacciosa e a giudicare dal simbolo che portava ricamato sulla parte anteriore del nero mantello doveva appartenere al noto clan uchiha. Non c’era dubbio che la sua apparizione avesse messo non poco in agitazione le 2 otesi, che ebbero un sussulto non indifferente, ma che fu subito interrotto dalle sue fredde parole.

    Fermatevi, non avete il permesso di proseguire oltre.


    Sembrava abbastanza chiaro che fosse un’altra guardia delle mura, ma in un primo momento non capirono perché non volesse lasciarle passare, spingendo Hanako a chiedergli spiegazioni. Mi scusi, non capisco, noi abbiamo già… Quest’ultima si fermò di colpo, quando si ricordò del piccolo oggetto che la sua padrona stringeva nella mano destra. Probabilmente era a quello che si riferiva il cupo guardiano che si era manifestato pochi istanti prima, facendo cadere la povera domestica in uno stato di angoscia e rammarico per l’accaduto, rivolgendosi poi a Kiyomi. ...oh! Ehm…signorina, credo si riferisca al suo ventaglio. Purtroppo la ragazza, da quando aveva appreso le arti ninja, era abituata a portarsi ovunque il suo prezioso tessen, con il solo scopo di usarlo per autodifesa, ma ovviamente non aveva pensato che essendo un arma non fosse consentito portarlo all’interno di un altro villaggio, quindi dopo aver squadrato con sguardo interrogativo la sua assistente, richiuse rabbiosa il suo tessen e glielo consegnò.
    Hanako si apprestò a depositarlo nel carrellino sgangherato che il ragazzino le portò vicino poco prima, sotto lo sguardo disgustato di Kiyomi. Una volta tornata difronte al ninja incappucciato si scusò per l’accaduto, facendo un breve inchino di scuse e mostrandogli successivamente anche il comune ventaglio di riserva che portava nel suo abito. Sono desolata, ci scusi tanto. La signorina Kiyomi–sama è abituata a portarselo dietro in caso di malviventi, ma le assicuro che non avevamo cattive intenzioni. Questo è un normale ventaglio, come può vedere e non abbiamo altre armi: siamo qui per un viaggio di piacere. Gli disse, continuando a reggere l’ombrellino per riparare entrambe dai raggi del sole.

    Se le “loro” scuse fossero bastate a soddisfare il guardiano delle mura, questi si sarebbe volatilizzato così come era arrivato, lasciando finalmente il passaggio libero alle 2 ragazze di Oto, che si incamminarono appagate verso l’interno del villaggio e varcando una volta per tutte quelle benedette mura. Non poteva proprio farne a meno, vero? Mi sono stancata di finire nei guai per colpa di quel tessen. Nessuno ha chiesto il tuo parere. E passami quel dannato ventaglio, fa troppo caldo.

    Se invece, il guardiano non fosse rimasto soddisfatto, le avrebbe ripetuto di depositare ogni oggetto potenzialmente pericoloso, spaventandole ulteriormente e costringendole a consegnargli, sconfitte, anche le spille che avevano per tenere su le loro acconciature, non avendo nient’altro che potesse presentare un pericolo per qualcuno. Questo è tutto ciò che abbiamo, può anche controllare nella borsa, se vuole. Disse la povera ragazza, mentre Kiyomi si sentì profondamente offesa ed umiliata per la situazione, pensando che se neanche in quel modo fossero riuscite a passare, avrebbe detto alla sua domestica di riprendere ogni oggetto consegnato e di tornare a casa.
     
    .
  6. Asgharel
        Like  
     
    .

    User deleted



    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Violazione del Perimetro II~


    In un primo momento, le due visitatrici sembravano fare le finte tonte, oppure realmente non comprendevano che cosa avesse alterato in quel modo il figuro, tanto da piombargli dinnanzi a sbarrare loro la strada.
    Per loro fortuna, la domestica sembrava decisamente più intuitiva della padrona e comprese a che cosa l'Uchiha si stesse riferendo, prima che fosse necessario renderlo palese puntandolo con la lama della wakizashi celata sotto al mantello, già pronta per essere estratta.
    L'assistente riuscì a farsi dare l'arma dalla suddetta “Kiyomi”, anche se questa sembrava decisamente indispettita per l'accaduto, quasi come se fossero loro a fare un torto a lei e non lei ad aver cercato di introdurre un'arma all'interno del villaggio approfittandosi di due inetti posti al di fuori delle loro competenze al gate.

    “Sono desolata, ci scusi tanto. La signorina Kiyomi–sama è abituata a portarselo dietro in caso di malviventi, ma le assicuro che non avevamo cattive intenzioni. Questo è un normale ventaglio, come può vedere e non abbiamo altre armi: siamo qui per un viaggio di piacere.”


    I suoi occhi erano celati dal mantello, tuttavia entrambe potevano chiaramente percepire di essere osservate con attenzione, cosa che il guardiano stava facendo con precisa e sistematica attenzione.

    «Vero, tuttavia, ho il forte sospetto che la signorina Kiyomi nasconda ben altro tra le sue vesti... Non crederete mica che vi lasci passare dopo che avete tentato di violare il perimetro con tanta sfrontatezza?»


    L'Uciha fermò ogni eventuale tentativo della domestica di rispondere alle sue parole sollevando una mano da sotto al mantello, arrivando, se necessario, anche ad estrarre la lama pur di arla tacere. Non era con lei che doveva parlare, ma con la diretta interessata, quella che tra le due lo insospettiva maggiormente anche per i suoi modi discutibilmente cortesi.
    Non era cosa comune che una nobildonna o comunque una ricca ereditiera girasse con un'arma di quel tipo tra le mani. Certo poteva aspettarselo da parte di una qualsiasi cortigiana di Otafuku o di una Geisha, spesso usate come assassini, ma non da una “comune ragazza” dal portafogli pieno fino a scoppiare, specie se in viaggio da un villaggio ninja ad un'altro “solo per fare compere”, specialmente se il villaggio di partenza era proprio Oto.
    Poche volte l'Uchiha aveva avuto a che spartire con gli shinobi del suono, tuttavia, in ogniuna di queste occasioni, non aveva avuto il piacere di osservarne i modi gentili ed onesti, quanto piuttosto ebbe di che averne da sospettare, dunque non si trovava propriamente a suo agio a lasciar correre un comportamento simile da due otesi.

    «Non è cortese che una donna del vostro calibro faccia parlare una domestica al suo posto. Specialmente quando siete proprio Voi ad aver cercato di violare le regole. Ditemi: Da dove arrivate, il motivo della vostra visita, ma soprattutto: Avete altre armi con voi? E state bene attenta: Non concendo mai una terza possibilità, quindi siate onesta.»


    Era incuriosito, in un certo senso. Avrebbe risposto alle sue domande? Oppure avrebbe cercato di girarci intorno evitando l'argomento? In fondo ben poco importava in quel momento. Forse le due nemmeno immaginavano il casino che stavano provocando. Forse avevano commesso quel'errore per semplice sbadataggine o forse avevano intenzione di farlo fin da subito per coprire magari qualche altro infiltrato o chissà che. Quale che fosse la verità, l'Uchiha non le avrebbe lasciate passare senza una valida motivazione e men che meno a quest punto le avrebbe lasciate fuggire come se nulla fosse.
    Stavano violando il perimetro del villaggio con possibili intenzioni ostili e di slito gli ultimi che ci avevano provato avevano avuto il buonsenso di dare ascolto alle sue parole o erano finiti in galera in custodia preventiva, fino al nuovo ordine.
    Ce avrebbero deciso di fare le due? Avrebbero cercato di cooperare? Oppure avrebbero tentato la fuga facendosi chiudere da un secondo uomo avvolto nel mantello con la katana sguainata e pronta a colpire? La scelta stava solo a loro.

     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Shopping a Konoha

    Arrivo al villaggio - 4


    Parlato Kiyomi
    Parlato Guardiano

    Il fastidioso guardiano non accennò a spostarsi di un centimetro, rispondendo prontamente alle parole di Hanako ancora una volta con tono freddo e insinuando che Kiyomi nascondesse altre armi nelle sue vesti. Quella situazione stava diventando davvero insostenibile per le 2 ragazze, che ormai non sapevano davvero più cosa dovessero fare per entrare nel villaggio, superando quei controlli che ai loro occhi cominciavano ad essere fin troppo scrupolosi. La studentessa di Oto stava cominciando seriamente a spazientirsi, vedendosi la strada sbarrata per l’ennesima volta come se fosse una specie di criminale e prima che la sua domestica potesse giustificare ancora i loro comportamenti, fu bruscamente interrotta dal gesto del rigido guardiano delle mura, che sollevò una mano da sotto il suo mantello per farle segno di tacere.

    Non è cortese che una donna del vostro calibro faccia parlare una domestica al suo posto. Specialmente quando siete proprio Voi ad aver cercato di violare le regole. Ditemi: Da dove arrivate, il motivo della vostra visita, ma soprattutto: Avete altre armi con voi? E state bene attenta: Non concedo mai una terza possibilità, quindi siate onesta.


    Ormai fu chiaro che l’uomo incappucciato volesse parlare proprio con Kiyomi, suscitandone l’evidente disapprovazione che fu cercata di placare dalla sua domestica. Ma prima che questa poté aprire bocca, fu immediatamente fermata dalla mano della sua padrona che gli si parò davanti al volto, e dal suo sguardo gelido che la fulminò, facendole capire che era il momento di tacere.Basta così, Hanako.
    Non capitava spesso che Kiyomi parlasse in presenza di estranei se non ce n’era motivo, considerandosi quasi un evento raro poter udire la sua voce pura e cristallina se già non la si aveva già incontrata in passato, ma in quella situazione non ebbe altra scelta che abbassarsi a rispondere di persona alle domande del ninja. Subito dopo aver riabbassato la mano lungo il suo fianco, voltò lo sguardo verso il suo interlocutore, fissando quel poco del suo viso che riusciva a scorgere da sotto il cappuccio con aria quasi di sfida e preparandosi ancora una volta a rivolgergli la parola, facendo appello alle sue buone maniere, per quanto gli fosse possibile.
    Temo che lei mi abbia frainteso…poiché io non ho alcun interesse a risultare cortese agli occhi degli sconosciuti. E se la mia domestica è abituata a parlare in mia vece non è affar suo, mi pare. Disse la giovane, con tono solenne e con lo sguardo dritto verso il suo volto oscurato. Io sono una studentessa accademica di Oto e come le ha già detto Hanako, e lo ripeto, siamo qui per un viaggio di piacere e l’unica arma in nostro possesso era il tessen che abbiamo appena consegnato. Comunque… A quel punto alzò lentamente le mani e le avvicino al suo collo, afferrando i lembi del suo yukata. …se lei è proprio convinto che io nasconda altre armi sotto i miei vestiti…mi perquisisca pure, non ho problemi. Disse in ultimo, scostando i 2 lati del suo vestito e lasciandolo scivolare lungo i fianchi, lasciando scoperto il suo bellissimo corpo fino al basso ventre e mostrando fiera le sue mirabili curve ed il suo seno prominente.

    image


    Al contrario della sua domestica, inorridita ed imbarazzata dalla scena, lei era del tutto a suo agio, essendo curiosa di sapere se il guardiano avesse voglia di proseguire oltre l’ispezione e guardandolo con aria da finta innocente, mentre mostrava fiera il suo invidiabile e desiderabile corpo.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Takoiyaki e "bottoni"








    Giornata banale, nonostante il suo nuovo ruolo una volta sistemate le incombenze non rimaneva poi troppo da fare, certo, aveva trovato qualcuno a cui scaricare le sue scartoffie. O per meglio dire aveva prima diviso le scartoffie per argomenti e richieste e poi le aveva assegnate ognuna ad uno specialista, cartaccia di poco conto per cui aveva dato istruzioni precise, e generalmente veniva contattato per ogni dubbio, era più efficiente e non doveva stare sempre col culo seduto.
    E poteva essere più puntuale nelle visite settimanali ad Atasuke per ottenere i suoi rapporti.
    Stava per versarsi nella bocca l’ultimo takoiyaki, direttamente dalla bustina, per raccattare anche le ultime briciole di pastella quando LE vide.
    Proprio in quel momento stava passando davanti all’enorme portone di legno, sempre aperto per quanto sorvegliato, per poi prendere le scale che l’avrebbero portato in cima alle mura ed all’ufficio di Atasuke quando LE vide.

    O M M I O D D I O.

    Sbarrò gli occhi, in pochi avrebbero potuto vantarsi di poter vedere con così tanta chiarezza le sue iridi scarlatte, e probabilmente tra le briciole di takoiyaki e l’ultimo che gli finì sul naso nemmeno quella volta ci sarebbero potuti riuscire.
    Non riusciva a credere ai suoi occhi e di certo non voleva perdere nemmeno un secondo del suo tempo a chiuderli o sfregarci sopra, no. Li avrebbe fatti seccare piuttosto. Non era certo il genere di persona a corto di rapporti sessuali, fior di quartieri a luci rosse e bordelli raffinati potevano raccontare delle frequenti visite di Raizen Ikigami -non dell'Hokage, lui era costretto a ricevere delle costose accompagnatrici a domicilio con cui pure la sua resistenza veniva messa a dura prova- , e probabilmente più di un bastardo dai capelli bianchi si aggirava per le terre di Kumo e del Fuoco, ma il momento, il Momento rendeva tutto magico.
    Quando recuperò l’utilizzo delle mani, sempre senza staccare gli occhi dalla donna le portò rapidamente alle tasche, vedeva che Atasuke era intento nella perquisizione e per tutti gli dei non gliel’avrebbe MAI fatta finire, ne estrasse una piccolissima sferetta metallica.
    Certe occasioni, certi gioielli, certi momenti non si potevano perdere o regalare a qualcun altro.
    Nell’esatto momento in cui la stoffa avesse abbandonato l’estremità del seno ancora coperto della ragazza, la punta più delicata e soffice, il piccolo manufatto di metallo avrebbe toccato terra seguito qualche istante dopo da una carica elettromagnetica che si portò dietro un uomo dalla stazza Colossale.
    Il Juudaime Hokage in persona.

    No, no.
    Non così, con tutto questo freddo la tua Fiamma si spegnerà.
    Qui a Konoha siamo dell'idea che il Fuoco vada alimentato


    Dotato di una rapidità indescrivibile avrebbe portato la mano all’altezza del lembo di tessuto, ancora posizionato a quell’altezza e Senza evitare di toccare il sensibile punto mentre rimetteva apposto il kimono in ordine sorrise.

    A Konoha il tempo muta in pochissimi secondi e...

    Mentre la mano destra teneva il lembo appena alzato del kimono la sinistra la imitava nel gesto.

    ...Non vorrei prendessi freddo.
    Vorresti continuare la perquisizione in un luogo più… appropriato?


    Appena posta la domanda un clone afferrò la spalla di Atasuke.

    Shhhht, tutto apposto.
    O si diverte lui, o ti diverti tu con quello che gli succederà.


    Annuì con aria seria.

    Se intanto gradisci possiamo andare ad occuparci dei rapporti settimanali.

    Intanto, l’Hokage più discutibile della storia di Konoha, staccò gli occhi dalla ricostruita scollatura della donna per fissarli in quelli di lei, ma non aspettò risposta, le cinse la vita con l'avambraccio avvicinandola a se.
    Neanche il tempo di un battito di ciglia e si sarebbe ritrovata a quasi una ventina di metri dal punto in cui stava prima, dentro alle mura, altri secondi e l’evento si verificò nuovamente, allontanandola dalla sua servetta.
    L’utilizzo più discutibile di una tecnica versatile come quella che gli Abomini gli avevano donato, ma se non altro poteva ringraziarlo di aver impedito a mezzo villaggio di vedere le sue nudità.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    Controllo al monco

    Post Primo - Arrivo alle mura di Konoha



    Ero da qualche giorno in viaggio accompagnato dal Chikuma del vuoto. Saggiamente avevamo deciso di occultare il cognome della madre di lui. Sarebbe stato solamente Kojiro Sasaki, un nome come un altro di un ninja del paese del vento.

    Le cure che gli erano state date a Suna erano state sufficienti per riattaccare gli arti perduti, tuttavia era qualche giorno che Kojiro aveva degli strani dolori e formicolii alle braccia. Decisi quindi di accompagnarlo a Konoha per vedere qualche altro medico. Dopotutto era colpa mia se si trovava in quella situazione...

    Ci stavamo avvicinando alle mura quando vidi una figura di mia vecchia conoscenza, risaliva agli anni in cui praticavo solo come Detective. E vidi davanti a lui una donna mezza nuda, che gli mostrava chiaramente le sue nudità!

    Grazie al D-Visor riuscii ad ottenere delle ottime foto in alta qualità e con ottimo zoom sia della tipetta che di Atasuke.

    Sarei arrivato poco dietro la signorina, apostrofando Atasuke con finta superiorità.

    Yo, Atasuke. Se volevi cercare armi nascoste potevi aspettare due secondi e te l'avrei detto io. Lo sai che col metallo ci so fare, ahahahah. Lo so che mi hai visto arrivare... di la verità che non hai saputo resistere eh?

    Shinichi-sama. State dando spettacolo.

    Si, si. Scusa Kojiro. Perché non parli con quella ragazza la eh, mentre io e Atasuke ce la sbrighiamo tra noi eh?

    Forse il modo di parlare avrebbe causato una reazione nella ragazza che si sarebbe potuta girare verso il Kurogane. Era difficile da dire ma, nel fortunato caso, sicuramente Shinichi avrebbe scattato qualche foto grazie al silenzioso D-Visor. Non tanto per lui, aveva una memoria di ferro, ma sapeva che certo materiale era largamente apprezzato in certi circoli... sicuramente non si aspettava di avere tanta fortuna!

    Ben presto tuttavia sarebbe giunta una nuova figura, un vero e proprio colosso che faceva invidia al "committente" come Shinichi chiamava il Mikawa di Oto.

    Quest'ultimo avrebbe coperto la ragazza, cercando di condurla all'interno del villaggio e creando una propria copia che stava parlando con Atasuke.

    Attesi l'eventuale fuoriuscita della ragazza prima di parlare nuovamente con Atasuke, sempre che mi avesse prestato un minimo di attenzione.

    Ehi, Atasuke. Vorresti dire al signor Hokage che si è scordato anche questa qui? Non ha armi con se, ho controllato, ma non penso che gli importi più di tanto no?

    Difficile dire se la servetta si sarebbe spaventata dalle parole del ninja della sabbia o se avesse capito che, in fondo in fondo, era un modo per ricongiungerla alla sua padrona.

    Le espressioni e la postura del corpo della serva, unite ad eventuali parole delle stessa, sarebbero stati indizi più che sufficienti per il Detective per capire che c'era un legame di qualche tipo tra le due giovani.

    Inutile dire che come Kiyomi anche Shinichi faceva impazzire il suo sottoposto con il suo comportamento ma, dopotutto, nella vita bisognava pur divertirsi specie se, come Shinichi, si avevano avute svariate brutte esperienze in passato. Specie col sesso femminile.

    Ed in quanto all'Hokage: beh aveva visto delle foto del concerto e lo aveva riconosciuto facilmente. Se il clone si fosse fermato a parlare con lui, poco probabile ma era pur sempre un'eventualità:

    Bel concerto. Ho apprezzato molto la musica che avete suonato. Mi è un po' dispiaciuto non esserci stato... se mi faccio stampare una fotina me lo fa un'autografo? Ce l'avete una stampante qua alle mura no?

    Se l'uno o l'altro gli avessero chiesto dei motivi della sua visita:

    Sono qui per la mia... guardia del corpo. Kojiro Sasaki, shinobi di Suna. Purtroppo ha avuto un piccolo incidente di recente. L'ho fatto visitare da dei medici a Suna ma volevo un secondo parere. La prassi richiede che vi lasciamo giù tutte le armi vero?

    Non avrebbe menzionato che quel "piccolo incidente" era il fatto che il Kurogane con un sol colpo gli avesse mozzato entrambe le braccia. Preferiva non lasciar trasparire quel poco di vigore marziale che gli era rimasto, gli piaceva che lo sottovalutassero.

    Si sarebbe infine rivolto verso la "servetta" sempre che l'hokage non l'avesse "requisita" per farle fare la povera fine della sua padrona (Shinichi non sapeva ancora del rapporto che le legava, ma sicuramente pensava che la principessina fosse in realtà un qualche tipo di "signora della notte" dato che nessuna donna "normale" si sarebbe spogliata così in mezzo al gate. E sicuramente non era stato Atasuke a chiederglielo, conoscendolo)

    E tu? Come ti chiami? Hai ancora voglia di entrare a Konoha? Se ti va puoi passare all'ospedale con noi mentre attendiamo la fine della "perquisizione".

    Se c'era un talento naturale in Shinichi Kurogane quello era far incazzare le persone. Purtroppo, si incazzavano sempre con lui.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,528
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous


    COINCIDENCE

    The world is so unpredictable. Things happen suddenly, unexpectedly.




    «Scusate, Ojou-sama, come avete detto...?»
    Ritsuko Aoki era ferma di fronte alla famosa “Pasticceria Usagi” di Konohagakure no Sato, e fissava allibita di fronte a sé. Il kimono puntinato blu notte che indossava, accollato e ben stirato, era sovrastato da un modesto Hanten di stoffa pesante che le copriva la punta delle dita strette attorno ad un sacchettino di carta azzurro recante l'emblema di un coniglio nero in corsa.
    «Si, Ritsuko... ultimamente lo sto trattando davvero male...» Borbottò Shizuka Kobayashi, la Principessa del Paese del Fuoco, grattandosi la testa con rammarico. Dava le spalle alla compagna, probabilmente per non sostenerne lo sguardo. «Siamo amici da una vita, continuare a bisticciare per queste piccole cose non ha senso. E in ogni caso ormai abbiamo venti e ventuno anni, siamo un po' troppo grandi per far queste ripicche, non pensi...?» Chiese, titubante.
    Quel giorno indossava uno splendido kimono argenteo dipinto a mano con una decorazione di un ruscello rosso vermiglio, in cui foglie di acero dondolavano tra i flutti nel loro tipico colorito autunnale ocra, reso in quel contesto da un ricamo fitto di puro filo d'oro. L'obi rigido, di un color crema dorato, era fermato dietro la schiena in un bel fiocco elegante ricco di pendagli d'argento che richiamavano il colore degli alti geta laccati.
    Sistemandosi lo scialle sfrangiato di seta chiaro sulle spalle, l'Erede dell'Airone sospirò, alzando poi lo sguardo al cielo, perplessa: sua madre era stata chiara in merito, doveva fare subito pace. E stavolta nemmeno lei poteva darle torto...forse il suo avergli tirato da sotto i piedi un tappeto facendolo inciampare con la testa nel piatto della zuppa di miso, l'ultima volta che lui l'aveva invitata a casa sua per “appianare le divergenze tra loro” era stato molto immaturo da parte sua. Che aveva fatto, poi, poverino? Aveva solo preso una lettera dalla nipote della sua vicina di casa.
    Già. Quella maledetta vicina assassina psicopatica Uchiha che la voleva morta da tipo cinque anni e che sembrava fosse persino andata a pregare al Tempio Shintoista perché lei si rompesse il femore il giorno delle danze autunnali della Foglia.
    «M-m-m-ma Ojou-sama!» Gemette con voce strozzata la Kumori, muovendosi nervosamente sul posto. Aveva la bocca secca come polvere mentre parlava. «E'... è solo Atasuke Uchiha! Non state a pensarci troppo!!» Pronunciare quel nome le costò uno sforzo non indifferente.
    […] Quell'infima creatura... erano anni che si metteva sulla strada della sua preziosa Signorina...
    Ah, ma stavolta non lo avrebbe perdonato. No di certo. Lo avrebbe ucciso, piuttosto. Lo avrebbe ucciso davvero, a costo di essere incarcerata.
    Come osava far balzare in mente alla sua Signora che era lei la colpevole di trattare uno straccione come uno straccione?! Ah, gli Dei lo perdonassero...era così stupido. E scialbo. E cosa diavolo era quella giacchetta a fiori che ultimamente indossava?! Faceva bene la sua Padrona a deriderlo, gli avrebbe solo insegnato il suo posto nel mondo, che solo per la di lei pietà non era un porcile!
    Maledetto Uchiha, sudicio anim–...
    «In ogni caso, Ritsuko, ritengo che portare lui dei dolcetti per una delle sue pause non sia un gesto così scandaloso...» Borbottò Shizuka, lanciando un'occhiata alla sua Kumori mentre si incamminava verso le Mura di Konoha. Sapeva che lo avrebbe trovato lì.
    Strinse a sé il sacchetto infiocchettato della Pasticceria Usagi e annuì: aveva preso i mochi alle castagne e alla crema. Lo conosceva bene, sapeva che erano i suoi preferiti. Era sicura che lo avrebbe fatto felice... e così avrebbero fatto pace, già...
    Socchiudendo gli occhi e abbassando il viso sul suo regalo, la Principessa sorrise, felice di quel pensiero. Era ormai una settimana e mezzo che non si parlavano, e adesso era troppo anche per lei.
    «G-gli uomini sono lupi, mia Signora! Chissà cosa potrebbe pensare quell'infame!» Strillò con voce da gallina strozzata Ritsuko Aoki quando vide il sorriso allegro della sua interlocutrice. Un brivido le corse lungo la schiena. «E c-cosa direbbe Raizen Ikigami-sama se vi vedesse fare queste moine?!» Aggiunse, stoccando impietosa.
    «Oh.» Esclamò per tutta risposta Shizuka, fermandosi perplessa un istante mentre la Kumori ghignava trionfante: sapeva sempre cosa dire per indurre in lei il giusto pensiero. Era pur sempre la sua fedele attendente. «Beh senza dubbio Raizen mi deriderebbe molto. Ma cosa c'entra, ora?» Domandò la ragazza, riprendendo a camminare. «Non è un affare di stato, sto solo portando dei biscotti, cosa pensi che possa succedere?»

    «Cosa diavolo sta succedendo?»



    La voce che si sollevò dal niente, gelida come ghiaccio di Genosha, era quella di una donna.
    E non una qualsiasi donna, di questo molti dei presenti al Gate Principale di Konohagakure no Sato, se ne sarebbero subito accorti, con un brivido lungo la schiena.
    Improvvisamente, l'aria parve farsi molto più pesante.
    «S-s-shizuka...» Si strozzò Maruo Arumari, uno dei guardiani del banco d'entrata e uscita del Primo Cancello, sentendo tutto il sangue defluire ai piedi quando vide la Principessa del Fuoco sostare immobile al centro della strada principale del villaggio. In un gesto secco e incoscio si girò di scatto, tanto veloce da sentir il collo scricchiolare, guardò con orrore ciò su cui la nuova arrivata teneva gli occhi, gelida e impietosa, e poi deglutì.
    Di punto in bianco si accorse di star sudando.
    «Maruo!» Cinguettò per tutta risposta l'altra, portandosi una mano al volto e reclinando leggermente la testa di lato, sorridendo nel far scivolare le sue splendidi iridi verdi dal gran spettacolo del suo arrivo ala figura dell'uomo che l'aveva chiamata. «Cosa sta succedendo, qui?» Domandò, iniziando ad avvicinarsi al banco dei registri. Per un attimo il poveretto ebbe come la netta sensazione di essere in procinto di un infarto.
    «Oh, abbiamo una perquisizione in corso, pare che... sai come vanno queste cose, Shizuka... il lavoro di un guardiano è duro...» Mentre pronunciava quelle parole il suo collega, seduto proprio di fianco a lui su una sediolina mezza sgangherata, sospirò sonoramente. Era un ragazzo con il volto bendato e gli occhi color dell'ambra, che dopo un attimo di rassegnata esitazione si alzò con molta flemma, chiuse il registro a cui era addetto, che si mise subito sotto il braccio, si inchinò rispettosamente ad Atasuke, l'Hokage e gli altri presenti, girò i tacchi e se ne andò.
    La spiegazione di quel comportamento, che in molti avrebbero forse definito maleducato, si sarebbe spiegata circa un secondo dopo, quando la Principessa dei Kobayashi fu di fronte alla scrivania dietro la quale egli era seduto fino ad un attimo prima.
    Bella come una bambola di porcellana, con quel suo volto ovale dalla carnagione color pesca incorniciata dai lunghissimi e lisci capelli castani, Shizuka appariva, molto più del solito, splendida. E spaventosa.
    Ma soprattutto, per qualche motivo, terribilmente calma.
    «Hara maa... dunque è così che conducete le perquisizioni qui ai Gate di Konoha?» Domandò dolcemente la Principessa, prendendo tra indice e pollice il registro del suo interlocutore, che sollevò con stizza di fronte ai suoi occhi, guardandolo un poco. Poi sospirò e posò una mano sulla scrivania di fronte a sé. Che un secondo dopo esplose in mille pezzi di fronte alla faccia cadaverica dell'ormai suo unico Guardiano del banco d'ingressi. «Ops, scusa... ho difficoltà a controllare il mio chakra ultimamente. Sai, il lavoro di noi medici è duro, ecco direi che mette a dura prova i nervi. Di continuo. Non puoi immaginare.»
    «Shizuka, pietà, io non c'entro niente stavolta. Te lo posso garantire.» Gemette con voce stridula Maruo. Conosceva abbastanza bene quella ragazza da sapere che non avrebbe esitato a prenderlo per il collo e lanciarlo oltre il Gate per il semplice fatto che non poteva permettersi un comportamento simile verso i veri oggetti della sua ira per una questione di apparenza. E ci sarebbe riuscita. Stava diventando pericolosamente forte, in quell'ultimo periodo. In effetti, anche troppo.
    «Ritsuko.» La giovane ignorò quel commento, preferendo alzare una mano con flemma per schioccare poi le dita. In un attimo la Kumori era già un passo dietro di lei. «Ricompra al corpo dei Guardiani questa scrivania. Anzi, ricompra loro tutte le scrivanie dei loro uffici. E anche gli uffici.» Ordinò, scostandosi una ciocca di capelli dal lungo collo chiaro e infilandosi poi sotto un braccio, in modo meccanicamente freddo, il registro che ancora teneva in mano.
    «Kashikomarimashita.» Rispose subito la Kumori, trattenendo a stento un sorriso nel vedere la polvere di legno che ancora si alzava in piccole volute dal punto della distruzione. Sorriso che non poté però più celare quando la sua Signora si voltò lentamente verso la scena principale di quel lauto banchetto giornaliero.

    «Atasuke.»

    Un sorriso dolce.

    «Raizen.»

    Un altro sorriso.

    «Come sempre così devoti al vostro dovere, vedo.»

    Shizuka Kobayashi si muoveva sempre con grazia, ma senza dubbio, in quel momento, non poté che ostentare un'eleganza rara. Quasi sovrannaturale.
    In effetti, mentre si avvicinava ai due compagni, sembrava più una Mononoke dei boschi, quelle creature delle leggende bellissime e pericolose. Ma era solo un'impressione, quella, perché nemmeno per un istante la ragazza smise di sorridere con gentilezza, tradendo nient'altro che quel sentimento. Chi non la conosceva avrebbe effettivamente potuto pensare di lei solo che fosse la più bella, leggiadra e ben educata fanciulla che avesse mai visto nella vita.
    «Ero qui nei paraggi per puro caso e ho pensato di andare a fare una passeggiata nel boschetto oltre le mura.» Spiegò la Chunin sorridendo ai due shinobi, muovendo gli occhi dall'uno all'altro. «Che sorpresa incontrarci qui, oggi, non è vero?» Chiese, poi cinguettò in una risata adorabile. Miele colante. «E' davvero una bella...» E stringendo il sacchetto di dolci della Pasticceria al petto con violenza tale da accartocciare il pacchettino regalo, la Principessa di Konoha strinse gli occhi. «...coincidenza.» E così dicendo, si girò con lentezza verso la donna semi-nuda da cui né l'uno né l'altro dei suoi compagni schiodava gli occhi.
    Per un lunghissimo istante ci fu il silenzio.
    Immobile al suo posto, Shizuka Kobayashi non disse assolutamente niente, né fece nulla. Un evento più unico che raro, visto il suo carattere. Poi però, improvvisamente, si mosse.
    E si mosse verso la donna mezza nuda.

    [...] Era la fine.
    L'avrebbe spezzata a metà.
    Sicuramente l'avrebbe rispedita con un pugno nel punto del creato in cui era stata rigurgitata, quella sgualdrina.
    Era la fine per Konoha.
    Guerra.
    Infamia.
    Era tutto drammaticamente...

    «Gli uomini non capiscono sovente le esigenze del mondo femminile, Okaku-sama.» Disse la Principessa del Fuoco, togliendosi dalle spalle il suo bel foulard di seta che avvolse con dolcezza attorno al corpo scoperto della straniera. Quel tessuto, leggero e splendido come un artefatto unico, profumava di fiori di loto e magnolie appena colte, come fosse davvero il velo di una Dea dei Boschi. «La via dello Shinobi inasprisce gli animi e rende gli uomini ancor più acerbi di ciò che la natura ha voluto.» Continuò la ragazza, guardando con dolcezza prima la giovane priva di vesti e poi l'altra a cui ella si accompagnava. Sorrise ad entrambe, poi, inaspettatamente, si inchinò. «Sono certa che qualora la vostra persona debba ancora essere perquisita, i miei compagni avranno piacere di farlo presso un luogo più idoneo.» E così dicendo si riportò in eretta postura, trattenendo con due affusolate dita chiare i suoi lunghi capelli, lasciati sciolti sulle spalle. «Benvenute a Konohagakure no Sato, Okaku-sama. E buona permanenza.» E così dicendo, con grazia sopraffina, la ragazza si girò, riprendendo a camminare sui suoi passi.
    Passò accanto a Raizen e Atasuke, ma non si fermò, limitandosi solo a dire a bassa voce qualcosa che sembrava una calda raccomandazione a portare la donna al riparo, poi, austera e gelida come neve, fece per andarsene.
    Nelle mani teneva ancora il sacchetto di dolcetti, ormai accartocciato irrimediabilmente, e nell'altro il registro delle entrate, che stava progressivamente piegando sotto l'inflessione delle dita.

    Erano salvi, pareva.
    A quanto sembrava Shizuka era davvero diventata una donna matura.
     
    .
  11. Asgharel
        Like  
     
    .

    User deleted



    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Principessa di sto...~


    Atasuke poteva definirsi compiaciuto nel vedere quanto stava accadendo, ai suoi incitamenti la suddetta Kiyomi sembrò al fine reagire, zittendo lei stessa la domestica ed iniziando finalmente a parlare per suo conto. In fondo era lei a doversi giustificare ed in quel caso a nulla sarebbero valse le parole di una persona terza.

    “Temo che lei mi abbia frainteso…poiché io non ho alcun interesse a risultare cortese agli occhi degli sconosciuti. E se la mia domestica è abituata a parlare in mia vece non è affar suo, mi pare.”

    «Lo è dal momento che voi avete tentato di volare il perimetro del villaggio che io proteggo»


    Atasuke sbuffò appena, nel rispondere a tale irriverente esposizione, ulteriore segno di distacco da quella che poteva definirsi tra le conoscenze più “simili” a quella ricca e viziata studentessa di Oto.

    “Io sono una studentessa accademica di Oto e come le ha già detto Hanako, e lo ripeto, siamo qui per un viaggio di piacere e l’unica arma in nostro possesso era il tessen che abbiamo appena consegnato. Comunque… ”


    Atasuke ascoltò con attenzione, ma non potè evitare un lieve sussulto nel vedere ciò che la studentessa si stava accingendo a fare con tanta noncuranza.

    “…se lei è proprio convinto che io nasconda altre armi sotto i miei vestiti…mi perquisisca pure, non ho problemi.”

    °Non dirmi che sta facendo quello che credo! Ma sembrerebbe proprio di si... Altro che studentessa... °


    Atasuke rimase stranamente indifferente a quanto stava accadendo. Ancora una volta decise di non muoversi di un millimetro. Effettivamente dalla sua posizione poteva osservare con attenzione ed i suoi occhi, forse troppo ligi al dovere, scandagliavano i vari lembi di pelle alla ricerca di armi o quant'altro, concentranfosi maggiormente sulle pieghe dell'abito che la “studentessa” stava lasciando scivolare a terra.
    Sul suo volto si disegnò un lieve ghigno. Se fosse stato decisamente meno gentiluomo si sarebbe subito gettato a capofitto approfittando della situazione, ma il suo codice morale non poteva assolutamente permetterglielo e si limitò a commentare sarcastico.

    «Ora credo proprio di aver capito come volete risultare agl altri. Vedete di rimettervi i vestiti»


    Non ebbe il tempo di aggiungere altro che da lontano giunse una delle sue varie conoscenze di Suna, un tal Shinichi che evidentemente aveva un qualche motivo per trovarsi in quel luogo e per quel che Atasuke ricordava, spesso quel ragazzo era legato a fatti decisamente spiacevoli. Difficile stabilire se era spesso lui a trovarsi nel posto sbagliato al momento giusto o se fosse proprio lui a portare sfiga.
    Ad ogni modo, in quel momento ben poco importava, era un'altra la gatta morta da pelare e di certo non gli serviva l'ironia di Shinichi a complicargli la vita.

    “Si, si. Scusa Kojiro. Perché non parli con quella ragazza la eh, mentre io e Atasuke ce la sbrighiamo tra noi eh? ”

    «Shinichi, non è decisamente ne il caso ne il momento. Piuttosto, che ci fai qui?»


    Tagliò corto, prima di intimare nuovamente la donna a rivestirsi anziché continuare a dare spettacolo come una donnicciola da quattro soldi quale sembrava essere. Alle sue spalle un'altra presenza era però stata attratta come una falena. Una presenza certo meno contenuta e decisamente meno “ferrea” nella sua disciplina o quantomeno non sufficentemente contenuta da evitare di urlare attirando ulteriormente l'attenzione degli astanti.

    “O M M I O D D I O.”

    °Che gli dei mi assistano... Non l'Hokage, fate che il mio udito si sia sbagliato e che quella non è la voce di Raizen!°


    Sfortunatamente gli dei avevano deciso di giocargli un brutto tiro quel giorno.

    “No, no. Non così, con tutto questo freddo la tua Fiamma si spegnerà. Qui a Konoha siamo dell'idea che il Fuoco vada alimentato ”

    °Per gli Dei! Almeno fingi di non provarci gusto a tastarla tutta mentre le tiri su lo yukata!°

    “A Konoha il tempo muta in pochissimi secondi e... Non vorrei prendessi freddo.
    Vorresti continuare la perquisizione in un luogo più… appropriato? ”


    °Non ditemi che ora se la porta via... Di questo passo rischiamo di finire noi nei casini per un tentato stupro, maledizione! Quel deficente dell'Hokage!°


    Il suo sorriso mutò in una smorfia nell'osservare quella scena, ma ancor più nel sentire la pressione della mano dell'Hokage anche sulla sua spalla.
    Evidentemente un'altro clone aveva fatto la sua comparsa e per fortuna era il clone di Atasuke a pagarne lo scotto mentre lui se ne restava attentamente appollaiato ad osservare la scena lasciando il suo doppio ad operare.
    Come se la situazione non fosse già sufficentemente tesa, entrò in scena anche Shizuka a chiudere quel perfetto quadretto di assurdità, palesandosi con ostentata gentilezza, anche se non era decisamente difficile intuire che sotto sotto avrebbe preferito fare un macello in quel luogo.
    Ella si avvicinò alla donna, ancora semi nuda, interrompendo per un'istante quella serie di eventi decisamente agitata e decisamente poco piacevole, specialmente per Atasuke che si trovava a dover gestire un problema decisamente grosso. Da un lato Shizuka che evidentemente si stava trattenendo appena, dall'altro una zoccola di bassa lega che si era spogliata nel pieno passaggio del gate, da un'altro fronte ancora l'Hokage che sembrava ben intenzionato a palpeggiare ancora la donna ed infine Shinichi, sbucato dal nulla senza apparente motivo. Dall'alto della sua posizione non potè fare altro che sospirare. Quella volta Sougo avrebbe pagato, e parecchio anche.
    Per sua fortuna Shizuka non sembrò aggiungere ulteriormente danni, limitandosi a mettere il suo foulard di seta alla semi-nuda ragazza, sorrise alle due e diede loro il benvenuto, prima di voltarsi andandosene passando oltre Atasuke e l'Hokage, intenti ad osservare la scena. L'uno per fare il suo dovere, l'altro per sbavare sulle nudità della ragazza.

    “Shhhht, tutto apposto. O si diverte lui, o ti diverti tu con quello che gli succederà. ”

    «Non credo affatto. Ti sta colando del sangue dal naso. Fai almeno finta di contenerti.»

    “Se intanto gradisci possiamo andare ad occuparci dei rapporti settimanali.”

    «Vedi piuttosto di smetterla di sbavare, stai facendo fare una pessima figura all'intero villaggio. O ti sei forse scordato del ruolo che ricopri?»


    Lo rimbrottò l'Uchiha con un tono velatamente alterato da quanto stava accadendo, poco prima di vedere con quale velocità l'originale iniziò a fuggire, cercando di portarsi via la ragazza all'incirca rivestita.

    °Brutto idiota!°

    «Vedi piuttosto da ritornare dal tuo originale con l'informazione: La troietta arriva da Oto e stava cercando di entrare sfruttando il suo fascino passando con delle armi con se. Non proverò nemmeno a fermarti, voglio provare a credere che tu lo faccia con qualche scopo, ma vedi almeno di non vanificare il mio operato nell'averla bloccata»


    Sibilò rabbioso verso il clone stando bene attento che nessuno oltre al colosso potesse udire quelle parola, sperando che almeno questi avesse sufficente senso dell'onore da riportare l'informazione piuttosto che restare al gate per leggere una pila di documenti già pronta e che non sarebbe fuggita da nessuna parte, ne avrebbe potuto anche solo lontanamente attentare al villaggio.
    A quel punto non gli restava altro, se non intervenire direttamente nella situazione. Non poteva fermare il colosso, o almeno ben sapeva che a nulla sarebbero valsi i suoi sforzi a quel punto, tuttavia, poteva quantomeno cercare di riguadagnare il controllo della situazione.
    Balzò dalla sua posizione celata, atterrando alle spalle della povera accompagnatrice, ritrovatasi ormai sola.

    «Perdonate, non potevo immaginare una cosa simile, prego, seguite il ragazzo, vi condurrà in un ufficio, almeno potrete restare al caldo finccè non recuperiamo la vostra compagna»


    Nello stesso tempo, il clone stava ascoltando, o meglio ignorando le parole di Shinichi che ancora non si era reso conto di quanto stesse accadendo alle sue spalle.

    «Shinichi, perdonami, ma devo farti attendere, come puoi notare la situazione si è fatta decisamente insostenibile, segui il mio clone, ti condurrà nel mio ufficio e potrete discutere di quanto necessario. Intanto io ho una cosa decisamente importante da fare»


    Aggiunse Atasuke, rispondendo personalmente alle questioni del Sunese dopo che la compagna di Kiyomi venne condotta in uno dei vari uffici, concedendosi un'occhiataccia al clone dell'Hokage, ancora non ritornato dal suo originale, sottolineando quello che era il messaggio per lui: "Vedi di riportarla subito qui senza fare altre stronzate". Questo avrebbe voluto dirgli a voce, tuttavia il suo sguardo era decisamente più palese e conscio di chiò che Shizuka avrebbe potuto fare vedendo quel rapimento, sapeva bene quanto il clone del Colosso che le sue azioni difficilmente sarebbero passate in sordina in quell'occasione...
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    Controllo al monco

    Post Secondo - L'ufficio di Atasuke



    «Shinichi, perdonami, ma devo farti attendere, come puoi notare la situazione si è fatta decisamente insostenibile, segui il mio clone, ti condurrà nel mio ufficio e potrete discutere di quanto necessario. Intanto io ho una cosa decisamente importante da fare»

    Tranquillo. Il tempo di chiamare Kojiro e arrivo. Ehi, Kojiro! Dobbiamo andare in ufficio. Fatti dire dove stanno che le andiamo a trovare se vuoi, tanto di sti tempi non c'è mai niente da fare a casa.

    Il che era effettivamente vero dato che stavano aspettando che arrivasse una nave a prendere un carico.

    Seguimmo Atasuke nel suo ufficio, dove io e Kojiro ci saremmo seduti dalla parte opposta rispetto all'Uchiha.

    Eccoti qua le nostre armi intanto. Mi ha detto Shu che sei un po' schizzinoso su sta cosa, quindi ti ho messo qua tutto.

    Shinichi-sama. Non si sento per niente sicuro dentro ad un altro villaggio disarmato.

    Kojiro, ti potrei creare una katana non appena entrati a Konoha. Io lo so, tu lo sai, Atasuke lo sa. Per cui rilassati, a meno che l'Hokage non sia bisessuale non hai nulla di cui preoccuparti... Non è bisessuale vero? No perché se rapisce vittime sacrificali al gate io un po' inizio a preoccuparmi eh...

    Avrei concluso rivolto al clone di Atasuke.

    Comunque sono qui perché Kojiro si è fatto male in un piccolo incidente e da allora ha qualche piccolo problema. Meglio se gli mostri le cicatrici prima che ti tocchi spogliarti.

    Come? Questa... guardia, mi farebbe denudare come quella ragazza?

    Nah... Se c'è una cosa che puoi dire di Atasuke è che il suo senso del dovere supera la libido. Servirebbero più shinobi come lui, seriamente. Almeno non si rischierebbe un incidente diplomatico con... da dov'è che aveva detto di venire? Perché per me quella viene da Oto. Avrei considerato anche Otafuku, ma quelle di solito non le fermate al gate vero?

    Kojiro avrebbe quindi sollevato le maniche del Kimono, mostrando due cicatrici perfettamente circolari che contornavano le sue braccia poco sopra il gomito.

    Comunque visto che devo andare all'ospedale per fargli dare un'occhiata non è che nel frattempo hai qualche caso per me? Chessò, un omicidio, un furto... lasciamo stare gli stupri però, eh?

    Una breve pausa, sospirando ripensando a quanto in basso doveva essere caduto il paese del fuoco per ritrovarsi un potenziale stupratore come Hokage.

    Piuttosto, conosci qualche medico decente che possa aiutare Kojiro?

    Dopo le eventuali ulteriori domande di Atasuke, col suo permesso, mi sarei diretto verso l'interno del villaggio di Konoha, direzione ospedale. Prima però sarei ripassato di nuovo dal gate, giusto per vedere se stava succedendo qualcos'altro di divertente.
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Shopping a Konoha

    Arrivo al villaggio - 5


    Parlato Kiyomi
    Parlato Hanako
    Parlato Atasuke
    Parlato Shinichi

    Kiyomi era lì, che mostrava i suoi splendidi seni al guardiano, che al contrario delle sue parole sembrava essere rimasto piuttosto contento dalla scena, soddisfacendo lo smisurato ego della ragazza. Il risultato sperato lo aveva ottenuto, ma prima che se ne potesse conto, altre 2 persone giunsero al cancello principale delle mura, osservando la scena e salutando il tetro guardiano come un vecchio amico, sminuendo così il rigido comportamento tenuto fino a quel momento da quest'ultimo davanti alle 2 ragazze di Oto. La situazione si dimostrò piuttosto spiacevole per Kiyomi, non tanto perché ci fosse altra gente a guardarla, ma per il fatto che il ragazzo appena arrivato si fosse limitato ad una squallida battuta piuttosto che rimanere estasiato dalla visione, facendola passare in secondo piano.
    A quel punto si sarebbe anche rivestita, ma un altro paio di mani le si piazzarono davanti, insieme ad un energumeno abnorme che si materializzò davanti a loro, intimorendo ancora una volte le giovani donne. Da parte loro, eccetto la sorpresa, non sembrò un tipo ostile, ascoltando la sua suadente voce mentre le sussurrava di trasferirsi in un luogo più tranquillo e rimettendole a posto personalmente lo yukata sotto gli occhi per niente sbalorditi degli altri presenti. Ma dall'altra parte, il suo tono di voce faceva intuire perfettamente a quale tipo di "tranquillità" si stesse riferendo, facendo capire a tutti le sue intenzioni. Un'altra ragazza giunse sul posto pochi istanti dopo, sorridendo a quelli che sembravano suoi amici stretti e tentando di dare a Kiyomi il suo foulard con l'intento di coprirla ulteriormente, non prima di essersi scusata per l'accaduto. Gesto praticamente inutile, dato che prima che avesse il tempo di completare quell'azione, il gigantesco individuo strinse a sè la bella otese, sparendo poi nel nulla con la ragazza e lasciando al vento il pregiato foulard.

    [Kiyomi]


    Prima che se ne potesse rendere conto, la ragazza si ritrovò in qualche modo all'interno del villaggio, sempre stretta al suo "rapitore" che non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare. Ma come...?! Non ebbe il tempo di finire la frase che già si erano catapultati ancora una volta in un punto del villaggio. Uuh!!

    [Hanako]


    La povera giovane vide volatilizzarsi sotto i suoi stessi occhi la sua padrona, ritrovandola con lo sguardo poco più lontana, solo per poi vederla nuovamente sparire una volta per tutte. SIGNORINA!! Oh, maledizione, ci risiamo! In quel momento si voltò furiosa verso la gelida guardia che era ancora lì ad assistere impotente alla scena, ritenendolo colpevole di tutto l'accaduto. Adesso capisce perché porta sempre con sè il suo tessen? Le garantisco che non è la prima volta che succede una cosa del genere. Ebbe appena il tempo di terminare la frase, che un altro individuo del tutto identico al cupo guardiano, spaventando per l'ennesima volta l'esasperata domestica.
    Ma santo cielo, in questo villaggio vi moltiplicate come funghi. Perdonate, non potevo immaginare una cosa simile, prego, seguite il ragazzo, vi condurrà in un ufficio, almeno potrete restare al caldo finccè non recuperiamo la vostra compagna. Alla povera Hanako non restava che rassegnarsi, tirando un lungo sospiro e chiudendo finalmente quel dannato ombrellino, dato che non c'era più la sua fastidiosa padrona a volere un po' d'ombra. La ringrazio dell'invito, ma fa già abbastanza caldo qui fuori. Non vedo perchè dovrei chiudermi in una stanza, a meno che non abbia anche lei dei secondi fini. Gli disse, lanciandogli uno sguardo accusatorio non indifferente e voltandosi successivamente verso il ragazzo forestiero che era stato impegnato a parlare con la copia/originale guardiano, ignorando la sua precedente provocazione.
    E tu? Come ti chiami? Hai ancora voglia di entrare a Konoha? Se ti va puoi passare all'ospedale con noi mentre attendiamo la fine della "perquisizione" Hanako gli rispose con un tono completamente diverso da quello a cui era abituata ad usare, sembrando addirittura molto rilassata e con un piccolo sorriso sul volto. Sta scherzando? La mia padrona non c'è ed io ho i suoi soldi, faccia 2 +2. Ormai mi sembra abbastanza ovvio che io non abbia armi, quindi, con il vostro permesso, vado a comprarmi dei vestiti nuovi. Anzi, al diavolo, voglio proprio andarmi a bere una buona birra. Quando la trovate fatemi un fischio, sarò probabilmente in una taverna. Ossequi. E detto ciò, si sarebbe diretta verso l'interno del villaggio, se nessuno l'avesse fermata, sotto lo sguardo probabilmente shockato dei presenti.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Ammiratori








    Fu il clone ad occuparsi delle reazioni dei presenti, rispondendo con la gentilezza di chi era impegnato in qualcosa di piacevole.

    Shinichi hai detto vero?
    La firmerò con piacere, sperò tu sia un bravo fotografo, le malelingue non impiegano molto a dire che sono poco curato, ma in realtà il mio è un disordine del tutto voluto, trasandato.
    Hai presente no?
    Riguardo la musica è semplicemente la mia preferita, non so se ti hanno informato ma me la cavo pure a cantarla.


    E, per quanto potessero percepire attraverso i sensi era vero, l’Hokage non puzzava di certo, ma con Atasuke tutto infiocchettato accanto queste cose era sempre meglio farle presenti.

    Shizuka cara, qual buon vento?

    Disse poco dopo con un sorriso eccessivamente pronunciato che gli faceva chiudere gli occhi.

    Atasuke, non ho mai sofferto di epistassi, tantomeno in queste situazioni, posso capire che a te il sangue ti affluisca al naso, ma a me in questi casi va da tutt’altra parte.
    Anche perché penso che un naso con un erezione sarebbe alquanto sgradevole.


    Aggiunse a mezza voce.

    Per l’otese non preoccuparti, poco importa delle motivazioni e delle armi, sarà perquisita fin troppo bene temo.
    Ah, Shinichi.
    L’unico ospedale delle terre ninja ha un prezzo, cerchiamo di non dimenticarcene eh.
    Altrimenti un po’ di finissima sabbia sulle ferite e tutti a casa!


    Tono ironico, ma molto probabilmente serio.

    [Kiyomi]

    Raizen Ikigami, l’Hokage ti mostra una delle tecniche più strabilianti delle terre ninja…
    E tu per tutta risposta a malapena un “uuh”
    Accidenti.


    Snocciolò con sufficienza.

    E io che pensavo ad un po’ di professionalità.

    Aggiunse con una nota di delusione.
    Erano arrivati dietro le mura che di fatto ora li schermavano dal resto dei partecipanti, nascondendoli alla loro vista.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    Shopping a Konoha

    Dietro le mura


    Parlato Kiyomi
    Pensato Kiyomi
    Parlato Raizen

    L’arrivo al villaggio non fu proprio come se l’era immaginato, sconvolgendo completamente i suoi piani e venendo rapita da un colosso albino e trascinata chissà dove. Era capitato già un altro paio di volte che qualcuno fosse rimasto colpito dal suo fascino e avesse tentato di approfittare di lei, ma in quelle occasioni aveva sempre avuto il suo tessen per difendersi, cosa che in quel momento, per colpa di quello scrupolo guardiano, non aveva. Dopo essere rimasta per un paio di istanti sotto shock per l’improvviso trasferimento in un altro luogo, decise finalmente di svincolarsi dalla presa che il gigante aveva su di lei, staccandosi di dosso la sua grossa mano che ancora la cingeva alla vita. Lasciami, toglimi le mani di dosso! Dopo essersi allontanata di un paio di passi per riprendere fiato, si voltò verso di lui, guardandolo in cagnesco per cercare di capire le sue intenzioni.
    Raizen Ikigami, l’Hokage ti mostra una delle tecniche più strabilianti delle terre ninja…
    E tu per tutta risposta a malapena un “uuh”
    Accidenti. … E io che pensavo ad un po’ di professionalità.
    Non mi interessa chi sei, chi ti dà il permesso di … eh? Rispose talmente rapidamente che solo dopo qualche istante riuscì ad elaborare che l’uomo che aveva davanti fosse proprio l’hokage in persona. Rimase letteralmente senza parole per qualche istante, totalmente allibita al pensiero di trovarsi difronte all’uomo più importante del villaggio della Foglia e non sapendo come reagire alla situazione, finché cominciò ad elaborare che forse avrebbe potuto sfruttare la situazione a proprio vantaggio. Gigante infoiato = Hokage … ma se Hokage = Informazioni top secret … Io + Hokage infoiato = Immortalità In un istante cambiò completamente espressione, passando da uno sguardo irritato per la situazione ad un viso innocente ed arrossito.
    Oh, Hokage–sama, quale onore. Sono terribilmente dispiaciuta per averle parlato in quel modo, io non avevo idea di chi foste. Devo aver completamente frainteso il suo comportamento di poco fa, credevo che foste un delinquente qualsiasi che aveva voglia di approfittarsi di una povera ragazza indifesa. Gli disse con un sorrisetto innocente (ovviamente falso), facendo un inchino per rispetto alla sua autorità e alludendo di non aver capito le sue vere intenzioni per non comprometterlo. Comunque lei è stato fenomenale, le garantisco che non avevo mai visto una tecnica tanto strabiliante, è solo che sono rimasta un tantino sorpresa.
    Non aveva certo intenzione di lasciarsi sfuggire un occasione del genere: finalmente era riuscita ad avvicinarsi ad un’alta autorità di un villaggio e quest’ultimo sembrava anche piuttosto interessata a lei, quindi sfoderò tutte le sue arti seducenti per apparire più ammaliante possibile. Cominciò con l’avvicinarsi lentamente verso di lui, con una voce suadente ed un sorrisetto innocente. Raizen… che nome virile ed esotico. Devo dire che lei è proprio un uomo affascinante. Disse, mentre intanto lasciò scivolare “distrattamente” un lato del suo vestito, in modo da lasciare scoperta la spalla sinistra, mentre appoggiò la destra sul fianco. E io? Non trova che anche io sia … molto bella? A quel punto si trovava vicinissima a lui, arrivando a sfiorargli una mano con la sua e cambiando espressione, divenendo improvvisamente molto triste e quasi con le lacrime agli occhi. Purtroppo, ho un cruccio che proprio non riesco a togliermi dalla testa: ormai non sono più una ragazza e molto presto il mio splendido corpo comincerà a sfiorire. Non crede anche lei che sarebbe proprio un peccato? Disse con tono sempre più apparentemente disperato e cominciando ad accarezzare il braccio dell’ hokage con una mano. Se solo ci fosse un modo per poter preservare questa bellezza per sempre. Io farei qualsiasi cosa se solo fosse possibile… Guardandolo dritto negli occhi con il suo sguardo profondo ed appoggiando il suo prominente seno contro il suo addome. …qualsiasi.
     
    .
736 replies since 21/11/2005, 02:02   20787 views
  Share  
.