[Primo Accesso] Mura di Konoha

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    Il Nindo del Settimo Hokage








    Quando Febh negò di copiare da lui tutti avrebbero chiaramente udito la risata sguaiata del Colosso, fin troppo alta per qualsiasi tipo di battuta, ma non per una buona dose di droghe.

    Certo, come no!
    Infatti sono io che ti ho intrecciato le mani e impastato il chakra per creare un altro te stesso!


    Poi la situazione degenerò, con Raizen che incassava il cazzotto, Febh che se ne vantava e lui che iniziava ad infervorarsi negativamente.

    Dove diavolo è la tua lucertola?
    Eh?


    Intanto in mezzo a quel baccano la Volpe si fece nuovamente sentire.

    Ragazzo, la gamba.
    Ragazzo.


    Non veniva ascoltata per il momento.

    Ragazzo…
    …ragazzo…
    RAIZEN! MALEDETTO STRACCIONE PEZZENTE!


    Nonostante fosse strano sorprendersi per qualcosa che accadeva dentro la sua testa Raizen sobbalzò, voltandosi verso la volpe come se avesse sbottato per nulla, mentre si indicava, con la faccia di chi si domanda se è lui che chiamano.

    Beh che c’è?
    Ti è andato di volta il cervello?
    Rimbomba tutto qui lo vedi?
    Non c’è nemmeno un cazzo di mobile!


    Il demone gli impose il silenzio alzando gli occhi al cielo e sbuffandolo letteralmente via.

    Quella gamba te l’ha ridotta così un genjutsu.

    Ah.
    Toh, e chi lo sapeva.
    Un attimo che rilasc…. Eeeeeei, ma te com’è che fai a saperlo?


    Ehhhhhrm… da sempre.

    L’hokage non potè che rimanere impalato come uno stoccafisso a sentire quelle parole e a vedere l'espressione5887d445a1a95 della volpe.

    Che cazzo vuol dire da sempre?
    Mi impallano il cervello per un sacco di tempo ogni combattimento e tu ti svegli con la notiziona soltanto ora?!?


    Di rimando il demone gli mandò un occhiataccia che avrebbe gelato il sangue a chiunque, tranne a Raizen, che la ricambiò con altrettanta furia seppur con i connotato stravolti dalle droghe di Febh, non esattamente ciò che ci si aspetterebbe da una faccia minacciosa quindi.

    Hai un carattere del cazzo. Non potevo mica prestarmi proprio a tutto.
    Sei migliorato e mi ci impegno un po’ pure io, ecco.


    Ahhhh

    Con un gesto delle mani mandò la volpe a quel paese tornando a concentrarsi sul mondo reale, piantando Febh dove stava senza dedicargli alcuna attenzione. Alcune parole dell’otese infatti gli fecero venire ben più di un dubbio riguardo la pericolosità dell’individuo, ma non riusciva ancora ad immaginare il perché della somiglianza.

    Mi dici dove diavolo hai lanciato Ssalar?
    Eh?!?


    Mentre chiedeva si spostava verso la direzione in cui il povero rettile sarebbe dovuto atterrare, ma, al contrario di ciò che il suo stato poteva far pensare, non la voleva per dargli una leccata, bensì per chiedergli una versione dei fatti meno faziosa di quelli del fashion-amministratore.
    Quando fosse riuscito a trovarla, anche chiamandola dopo qualche tentativo infruttuoso l’avrebbe invitata a salirgli sulla mano, senza preoccuparsi troppo se il gesto potesse essere o meno sgradito, in quel caso però gli avrebbe semplicemente fatto un cenno con la testa.

    Andiamo va.
    Mi rifaccio mettere apposto il naso, roba da cinque minuti, nel mentre mi racconti a modo che è successo, ho sentito solo un’altra volta di una particolare spada nera e potrebbero non essere buone notizie, anche perchè io non mi sono realmente mosso da Konoha.


    Passò nuovamente oltre Febh dirigendosi nel villaggio.

    Io vado all’ospedale visto che rompi le scatole.
    Aspettami qui o accompagnami, ma decidi in fretta.


    Gli voltò le spalle e si allontanò verso l’ospedale, una corsetta di qualche minuto agli effetti che però gli avrebbe rimesso in sesto il viso.
    Nel tragitto si sarebbe fermato un'unica volta, all’andata, per prendersi un panino che tuttavia non riuscì a masticare a causa del colpo di Febh che gli faceva dolere la mascella.
    Quindi decise che se lo sarebbe mangiato subito dopo essere stato curato, e al ritorno avrebbe replicato.

    Te mangi nulla Ssalar?
    Se capita, quando non sono i membri più anziani del clan i miei draghi mangiano di tutto, ma voi lucertole non so che mangiate.


    Ma la paninoteca preferita di Raizen era abbastanza fornita, tra salumi, carni cotte, salse e verdure grigliate era complesso non trovare qualcosa che accontentasse i palati di qualcuno. C’era poi una particolare salsa, l’orgoglio del piccolo locale, il “nindo del settimo hokage”. La salsa aveva una storia assai particolare, era un misto di peperoncino in varie pezzature ed a vari stadi di cottura, ingentilito con cipolle ed una spolverata di aceto, zucchero e miele. Ma perché il nome?
    Beh, Taro, il gestore del negozio, raccontava che quella che albergava nel petto del settimo Hokage fosse la Fiamma più grande che lo spirito di Konoha avesse mai visto ed altrettanto imponenti erano quelle che arrossavano il viso di chi assaggiava il suo Nindo, a cosa si doveva tutto ciò?
    Al fatto che la moglie era una kunoichi erborista ed aveva creato per lui un particolare tipo di peperoncino sfruttando le immense serre del villaggio il Red Leaf Reaper: il mietitore dalle foglie rosse. Non avevano calcolato quanto fosse piccante, ma si andava diffondendo la voce che gli utilizzatori dell’arte della rinascita usassero la salsa per imparare a controllare il dolore durante l’apprendimento della tecnica.

    Ah, mi raccomando non farti ingannare dal bel colore di quella salsa è pic…
    Sicuramente anche Febh avrà fame!


    Tutto in quel panino era rosso, un rosso così intenso da brillare al buio, dalle cose che erano state cotte con la salsa fino a quelle che lo avevano nel mezzo come condimento, solamente l’insalata era salva, travestita con un delicato dressing che dava un tocco di freschezza a tutto.

    Tieni, per sdebitarmi del cazzotto.

    Impossibile rifiutare il panino della pace, anche per Febh.
    C’erano due possibilità, il panino poteva non fargli nulla dati i suoi geni Yakushin oppure farlo diventare il nuovo ambasciatore ad honorem di Konoha.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Fuoco della Concordia
    VI


    Ehi...piantala di ignorarmi! Hai sentito? Raizen sembrava essersi assentato per un secondo, ma Febh non tollerava, come tutte le prime donne mestruate, di essere ignorato quando era al centro dell'attenzione, quindi subito scattò avanti muovendo una mano davanti agli occhi dell'Hokage per svegliarlo, anche se si era incantato per poco più di una frazione di secondo. Ho detto che voglio il secondo round! Che ti frega di Ssalar? Tanto stava straparlando! Ehi...EEEEHI!!! Quello lo ignorò alla grande spostandosi a cercare il rettile, cosa che fece imbufalire ancor di più l'Amministratore: niente è meglio di un muro di gomma per trattare con uno che carica a testa bassa, e forse finalmente l'Hokage lo aveva capito. Quindi si beccò un gavettone in testa (difficile capire da dove Febh se lo fosse tirato fuori) ma continuò imperterrito nella sua ricerca della Lucertola, che al momento stava su un ramo, intenta a giocare a tris contro sè stessa incidendo la corteccia con gli artigli. La ha sSsmesSSsa?

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    Chiese non appena l'altro gli si avvicinò, con uno sguardo che oscillava tra quello di una madre esasperata e quello di un amico spaventato dall'eccesso di giri altrui. Accettò la mano, salendo sul braccio dell'Hokage mentre il suo evocatore cominciava a passare alle maniere forti: dopo il gavettone e le pietruzze lanciate al Colosso della Foglia ora sembrava sul punto di organizzare un secchio con cemento a presa rapida e dei petardi (meglio non indagare cosa pensasse di ottenere o come se li fosse procurati). Nessuno può ignorarmi! Cominciava a minacciare mentre l'altro gli passò accanto con aria di sufficienza, semplicemente dicendo che andava in ospedale. Cos...ospedale? Per una carezza come quella? Sei fatto di porcellana o di carne? Eh? Ehi! Dove scappi? Ma non potendo trovare libero sfogo alla sua aggressività finì per sbuffare a denti tanto stretti che poco ci mancava che li incrinasse, salvo poi seguire l'Hokage. Vengo pure io, ma solo per non lasciarti campo libero per scappare! E come mai tu, razza di rettile traditore, sei sulla SUA spalla? Torna qua!

    Intanto Ssalar aveva alzato gli occhi al cielo, spiegando in poche parole cosa fosse successo, cosa che per inciso l'Hokage aveva probabilmente immaginato. CosSsa vuoi che sSsia sSsuccesSSso? Quello che sSsuccede sSsempre! Ti abbiamo incontrato, Febh ha fatto come sSsuo sSsolito con insSsulti gratuiti che nella sSsua tesSsta sSsono goliardici e quando tu hai fatto finta di non capire e nemmeno di conosSscerci sSsi è irritato e ha cominciato ad andarci giù più pesSsante. Alla fine ti ha dato una pacca sulla sSspalla un pò più forte del dovuto e hai reagito. Con un sSsolo pugno ci hai fatto volare via entrambi e poco ci mancava che Febh perdesSSse i sSsensSsi. Quando sSsiamo tornati indietro, con la ferita che non guariva bene, ti abbiamo trovato che sSsanguinavi per lo sSsforzo ma lui era troppo irritato e ti ha attaccato in maniera più sSseria...ma ci hai fatto volare di nuovo via con un colpo di sSspada, che era tutta nera e aveva un sSsimbolo alla basSse, ma non sSsaprei dirti quale fosSSse...ma sSsul sSserio non eri tu? A me voi umani sSsembrate tutti sSsimili, ma davvero avrei giurato che fosSsi tu...anche la voce era quasSsi la sSstesSSsa...sSsolo il tono e l'inflesSSsione diversSse. Molto più...raffinate? SI PUO' SAPERE COSA STATE FARFUGLIANDO? Si sarebbe avvicinato lo Yakushi, allungando il passo e rompendo loro le uova nel paniere. EH? EEEEH? Cos'è, Ssalar, fraternizzi col nemico? Eh? Comunque io mangio di tutto, ma preferisSsco la carne. Il rettile non gli diede soddisfazione continuando a parlare con il Colosso. Non è che stavi dalla sua e tutto questo è uno scherzo organizzato da voi du...? Non finì la frase perchè la lucertola gli sparò la sua saliva adesiva in piena faccia, tappandogli la bocca. Ne seguì un ruggito e un balzo felino da parte di evocatore e evocazione che iniziarono ad azzuffarsi alla peggio in mezzo alla strada, proprio davanti alla pericolosa paninoteca.

    Quando l'Hokage ne uscì con le vivande i due si erano calmati, anche se la lucertola era, come al solito, appesa per la coda in segno di sottomissione.

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    Senza nemmeno starci troppo a pensare, Febh si ritrovò con un panino in mano. Tralasciamo la velocità con cui si era trovato a cambiare umore e situazione, visto che questa era la norma per un individuo instabile come l'Amministratore di Oto, ma certo arrivare minacciando un pestaggio e trovarsi poi ad accompagnare il "pestato" in ospedale con un panino in mano era una discreta evoluzione della faccenda. Bah...è la norma che chi perde paga. Commentò sprezzante, ma forse era proprio il caso di lasciarlo cuocere nel suo brodo, almeno quando era in queste condizioni. Quindi addentò il panino. Due volte.

    Anche tre.

    Era arrivato alla fine del terzo morso quando cominciò a intuire che qualcosa non quadravaCorpo Perfetto, ma si trattava anche di qualcosa che non era immediatamente dannoso o velenoso...dunque nemmeno qualcosa a cui potesse dar rimedio tanto rapidamente. Forse nella concitazione di uno scontro avrebbe potuto porre rimedio alla cosa, ma di lì a pochi istanti avrebbe percepito un principio d'incendio che dalla bocca si estendeva rapidamente a tutto il corpo, nemmeno avesse ingoiato i carboni ardenti con cui le lucertole di fuoco si pulivano lo stomaco tra un pasto e l'altro. In qualunque altro momento avrebbe gettato il panino cominciando a urlare in ogni lingua conosciuta (una) correndo qua e là e presumibilmente demolendo senza volerlo metà villaggio alla ricerca di acqua, salvo poi ricordarsi che col piccante era meglio usare il pane, salvo poi ricordarsi che mordere il panino zuppo di salsa piccante che aveva appena gettato non era poi una cattiva idea, il tutto per finire in una sorta di fungo atomico di non meglio precisata origine. In qualunque altro momento, però non sarebbe stato là convinto di volersi dimostrare superiore all'Hokage che pure aveva comprato un panino simile (per quanto, a sua insaputa, assai meno piccante) e certo non avrebbe mai tollerato di mostrarsi meno "forte" di lui in quel contesto. Quindi strinse i denti, appellandosi a tutto il controllo possibileStatistiche: Resistenza Nera +7 tacche, Forza Viola

    Corpo Perfetto: -4 Vel, +4 Res
    Insensibile Equivalente di 4 Leggere
    per restare calmo e continuare a masticare e ingoiare, meccanicamente, mentre avanzava. Aveva anche una lacrimuccia, questo va detto, ma finì il panino...e quando infine raggiunsero l'ospedale, se per caso l'Hokage si fosse voltato cercando di indagare se il pasto avesse incontrato i gusti dell'Otese, questi avrebbe flemmaticamente risposto, conservando persino una voce normale: Un pò piccante per i miei gusti, sai? Peccato che gli effetti fossero un tantino visibili a chiunque...con tanto di pompieri in avvicinamento.

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    Visita improvvisata

    I



    Hebiko non aveva la minima intenzione di tornarsene ad Oto in quelle condizioni. L’addestramento l’aveva completamente esaurita, sia fisicamente che psicologicamente, sentiva ancora il freddo gelido dell’acqua addosso. Si sarebbe cercata un Bed’n’Breakfast dove farsi una doccia calda, una buona cena, e trovare un letto caldo ad accoglierla.
    Mentre fissava le mura da lontano, avvicinandovisi a passo svelto, ripensò alla sua confessione a Febh che, per quanto fosse finita bene, le aveva lasciato un trauma sufficiente da farle capire di evitare discorsi troppo delicati con lui, soprattutto se era lei stessa a doverlo mettere al corrente. Ssalar stesso era terrorizzato all’idea che lo Yakushi venisse a sapere che Ame era a conoscenza della “chiave” per aprire chissà che cosa. Rabbrividì, ma perlomeno per quello aveva trovato una soluzione, il suo prigioniero era ormai costretto a rivelare la cosa all’Amministratore, e se l’informazione non usciva dalla bocca della Vipera, poteva gestire meglio la rabbia dell’uomo, poiché sarebbe stata etichettata subito come alleata e non come probabile sospettata.

    No, non posso farlo. Sarà meglio approfittarne mentre sono qui.

    Con Darwin ben saldo sulla sua spalla, che guardava incuriosito i dintorni a lui sconosciuti, la rossa si apprestò a presentarsi alla guardiana, portandosi di fronte a lei con espressione piuttosto stanca:

    Hebiko Dokujita. Segretaria di Febh Ya-a-aTCHU’!

    La creatura sulle sue spalle sobbalzò, mentre lei si copriva la bocca a causa dello starnuto. La nuotata ghiacciata non aveva avuto un buon effetto su di lei.

    Sniff. Segretaria dell’amministratore di Oto. Devo portare un messaggio all’Hokage.

    Fredda, diretta, non era particolarmente incline alle chiacchiere, tantomeno con sconosciuti di villaggi differenti, nonostante fossero alleati. Non era molto incline alla cordialità, cattive abitudini apprese nei vicoli Otesi, ma sapeva essere paziente quando voleva. In quel momento non voleva. Aveva urgente bisogno di una fonte di calore, e più tempo avrebbe impiegato la guardiana per verificare i suoi dati, più aggressivo si sarebbe fatto il suo sibilo, senza considerare il fastidioso mal di testa che la stava tormentando che induriva involontariamente il suo sguardo. Al contrario, Darwin scodinzolava allegro alla vista di una persona nuova.
     
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    Giornata di guardia

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    Pensato
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    Dopo qualche settimana di gavetta chiusa a gestire scartoffie varie ed archivi Kairi finalmente non era più costretta a rimanere segregata nella piccola guardiola. La giornata era serena lì fuori e la ragazza cominciava ad apprezzare quel lavoro in fondo: seppur non fosse quella la sua iniziale idea e non avesse intenzione di fare quel mestiere per tutta la vita, doveva ammettere che l'hokage non aveva avuto tutto i torti nel piazzarla lì, si stava rivelando un'esperienza più interessante di quello che credesse.
    Il suo sguardo fu attirato dall'arrivo di una ragazza dai capelli rossi accompagnata da uno strano animale che non aveva mai visto prima d'ora. Che diamine era? Mentre ancora osservava la strana creatura, incrocio fra un uccello, una scimmia ed un gatto, la sconosciuta cominciò a presentarsi, interrompendo però la frase a metà a causa di un sonoro starnuto Salute esclamò educata la ragazza mentre attendeva la fine della presentazione.

    A quanto pareva si trattava della segretaria di Febh: non pensava che quello strano tipo avesse al suo servizio una ragazza, ne tanto meno che fosse così carina. Accennò uno dei suoi soliti gentili sorrisi in risposta, anche se quest'ultima sembrava tutt'altro che allegra o amichevole a giudicare dall'espressione E' un piacere Hebiko, io sono Kairi Uchiha. Conosco Febh Yakushi di vista, è stato qui qualche tempo fa, un tipo decisamente...curioso ripensò alla strana presentazione dello shinobi ed alla sua seguente scazzottava con l'Hokage: non sapeva come, ma nonostante le ferite subite era uscito totalmente illeso dallo scontro Quasi quanto la creatura che porti sulle spalle. Posso? Sembra amichevole continuò, alzando una mano con tranquillità in direzione dell'animale senza tuttavia toccarlo: solo se avesse ricevuto l'effettivo permesso e la conferma che non fosse aggressivo avrebbe coccolato qualche secondo Darwin, passando un paio di volte la mano dolcemente sul suo viso e sulla sua schiena, sorridendo. Una volta ritratta la mano si rivolse nuovamente all'otese.
    Dammi qualche minuto per controllare i registri, nel frattempo puoi appoggiare qui le tue armi, potrai riprenderle non appena uscirai dalle mura come da prassi prima di entrare nel villaggio qualsiasi shinobi esterno aveva l'obbligo di depositare ogni tipo di arma. Si diresse verso i registri e dopo averli sfogliati qualche istante non le fu difficile verificare come le informazioni della ragazza fossero reali e che non si trattava della sua prima visita a Konoha: giusto per un ulteriore conferma attivò il suo sharingan studiando la kunoichi qualche istante per assicurarsi non vi fossero eventuali armi o oggetti occultati, ed una volta verificato che fosse tutto ok tornò verso di lei, gli occhi nuovamente carbone.
    Se la ragazza avesse infine consegnato tutte le armi senza fare storie l'avrebbe fatta passare senza ulteriori problemi Puoi passare, farò avvisare l'Hokage della tua visita. Ti auguro una buona permanenza a Konoha



     
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    La gentilezza dei guardiani

    II



    Hebiko si era ormai autoconvinta che tutti i guardiani fossero gentili e sorridenti. La cosa aveva anche una sua logica, il compito di un guardiano era sì controllare le mura, ma principalmente accogliere i visitatori, non potevano certo lasciare un vecchio ninja scorbutico che non voleva far entrare nessuno nel suo giardino.
    Da parte sua non c’era molta gentilezza in generale, era sempre stata fredda, anche apprezzando il trattamento ricevuto. Sibilò leggermente innervosita, ripensando al suo capo, per quanto ora le cose si fossero sistemate con ottimi risultati, ora sapeva quali erano gli argomenti out con lui. Si limitò a rispondere distratta:

    Non so se curioso è la stessa definizione che ho io in mente.

    “Beota con capacità nascoste” però suonava male.
    Le pupille della ragazza si allargarono quando l’Uchiha mostrò interesse per la sua bestiola. Ad Oto nessuno sembrava apprezzare la chimera, che veniva maltrattata dagli impiegati annoiati di turno, poco prima che questi venissero a loro volta puniti dalla Vipera. La mora invece sembrava semplicemente incuriosita dal suo aspetto, perciò Hebiko prese la creatura, posandogliela accanto. Darwin apprezzò ben volentieri quelle attenzioni, scodinzolando e sbattendo quelle ali uscite male che gli impedivano di volare.

    Sì è buono. Fin troppo, dovrebbe girarsi più spesso e mordere quegli idioti dei miei colleghi. ...Non avevo ancora trovato qualcuno che ne fosse incuriosito come lo sei tu. Sei gentile.

    Al momento di lasciare tutte le armi, la Vipera sbuffò. Non amava andarsene in giro senza oggetti difensivi, ma era anche vero che lei era abituata ad Oto, e che per entrare in un villaggio quella era la prassi. Lasciò il tucano con la ragazza mentre toglieva le varie armi dalle tasche:

    Me lo tieni un attimo? Ah, si chiama Darwin.

    Tolto tutto fino all’ultimo spiedo, lasciò che la chimera saltò nuovamente sulle sue spalle. La ragazza la fissò per qualche secondo, gli occhi le diventarono improvvisamente rossi, facendo sussultare la Vipera. La cosa finì in fretta, gli occhi ripresero il loro color carbone, lasciando la rossa piuttosto confusa. Probabilmente avrebbe parlato della cosa ad Aoda, ed inconsapevolmente avrebbe potuto ricavarne utili informazioni. In quel momento però l’unica cosa a cui voleva pensare era la congiuntivite della guardiana di Konoha. Kairi l’aveva addolcita a sufficienza da farle dimenticare l’addestramento, ma l’espressione infastidita ancora non sembrava volersene andare: il mal di testa iniziava a diventare decisamente fastidioso.
     
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    Espansione

    Iniziò tutto un giorno di primavera, uno come tanti agli occhi di tutti i non addetti ai lavori...e come biasimarli quei poveri stolti che si sentivano al sicuro dietro le loro alte mura.
    Ma l'arte dell'infiltrazione è per pochi, lo stesso Aloysius non la praticava da anni con efficacia; ed era proprio per questa ragione che il Garth aveva ordinato ai suoi seguaci di apprenderla al fine di diramare la sua rete di informazioni anche all'interno dei paesi e villaggi stranieri. Al resto avrebbe pensato Eiatsu, come sempre d'altronde: il suo bisturi infallibile [Conoscenza Chirurgica Estetica] avrebbe fatto di ogni spia un figuro ignoto anche che per quei pochi che avevano avuto a che fare con la villa e gli uomini del Mikawa. Questa volta nessun jutsu per modificare i ricordi, le pedine erano troppe e schermarle tutti agli occhi indiscreti dei sensitivi avrebbe significato privare il Boss di molto del suo sangue...un sacrificio che non poteva permettersi di compiere, soprattutto in quel frangente: Hoshi sapeva, Itai sapeva e la posizione di Raizen era più dubbia che mai.
    Un'operazione alla vecchia maniera, insomma, dove gran parte delle possibilità di riuscita era affidata alle capacità interpretative dei gregari e il loro saper mantenere l'anonimato durante tutto il periodo di stazionamento in territorio "nemico".
    Tre gruppi, uno per Paese dell'Alleanza [Gregari X3], avrebbero lasciato la base prendendo la strada che era stata loro impartita, ognuno portando con se uno dei corvi del Mikawa [Corvi dal Becco Rosso], anch'esso camuffato dallo squartacarogne per perdere il caratteristico becco cremisi, che qualcuno già iniziava ad associare al Colosso.
    Sarebbero stati via per diverso tempo, lasciando quel giaciglio che da anni avevano imparato a chiamare casa, ma ognuno di loro sapeva di fare parte di un progetto più grande, quello che Aloysius sognava da tempo.

    :::

    Non pensare al tuo cappello e presta attenzione a quello che vedrai. Superata quella collina si vedranno il villaggio di Konoha e allora capirai cosa vuol dire la forza del Fuoco!


    Edddaiiii! Ti pare che papino mi avrebbe mai fatto indossare un vestito del genere ad Oto?! E questi capelli? Finalmente dei capelli normali! Castani, come tutte le altre ragazzine! Guardate come sto bene...devo fare più missioni fuori dal villaggio, così potrò comprarmi altre belle cose! Unohanha ti piace?


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    Ma la donna non era così incline a scambiare futili parole: aveva un compito da portare a termine e sapeva che Diogenes aveva molta fiducia in lei. Di fatti proprio il Boss le aveva infatti accennato alla possibilità di diventare una figura di maggiore spicco per l'organizzazione (e quindi con maggiori responsabilità) e non a caso le aveva affidato Yachiru.
    Il trio faceva la parte di una bella famigliola composta da moglie, marito e figlia in viaggio verso il villaggio più famoso del continente per fini puramente turistici. Il medio-facoltoso babbo, che da tempo aveva promesso all'adorata figliola di poter vedere i volti dei Kage del passato, aveva trovato una settimana libera da impegni lavorativi e così erano partiti. Unohana, la mamma, aveva preparato il pranzo a sacco per la giornata di viaggio e tutte le valige erano impilate su di dietro della carrozza che li stava conducendo a Konoha dal Tsuchigumo, un piccolo villaggio poco distante dal confine con il Suono. Avevano fatto un bel giro, sia per conoscere il territorio che acquisire le conoscenze fondamentali per rendere la loro parte credibile anche per il più autoctono degli abitanti del Fuoco [Gregari Tattici]...nulla di più bello per Ukitake.

    Era dai tempi dell'esecuzione di Godsan che Aloysius non metteva piede alle mura dell'inespugnabile capitale del Fuoco. Più recentemente Eiatsu aveva vissuto traumatiche esperienze ma questa volta il profilo dei tre uomini del Mikawa era decisamente più basso e notevolmente meno pretenzioso.
    I due cavalli si sarebbero dunque fermati alla consona distanza di sicurezza per permettere a Ukitake di scendere dal mezzo di trasporto e parlare al guardiano di turno:

    Salve, sono Ewai del villaggio di Tsuchigumo e sono in compagnia di mia moglie e mia foglia in un lungo viaggio di piacere. Abbiamo costeggiato la Shi no Mori, visitato la Valle dell'Epilogo e pregato nell'antico Tempio del Fuoco...vorremmo entrare nel villaggio per ammirare da vicino i volti degli eroi della Foglia, ammirare i giardini degli Yamanaka e, magari, mangiare un Ramen da Ichiraku proprio come Naruto-sama. Mi dica cosa dobbiamo fare e lo faremo senza indugio.


    Intanto a Suna e Kiri...

    CITAZIONE
    OT/ Gregari Impiegati: Yachiru, Uohanha, Ukitake. Buona giocata a tutti ;)

    Conoscenza Chirurgia Estetica
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare con il chakra operazioni chirurgiche, modellando i lineamenti del paziente o di sé stesso. Il processo richiede 1 round per ogni giorno di trasformazione. Può essere permanente con 8 ore di lavoro.
    [Da Chunin in su]

    Gregari Tattici
    Abile: L'utilizzatore ha istruito i suoi gregari all'arte recitativa in maniera da rendere più sicura la loro copertura. I gregari possono acquisire accenti o modi di fare del luogo in cui agiscono.
    [Da Chunin in su]

    Corvi dal becco Rosso
    Speciale: L'utilizzatore può evocare i Corvi, al solo scopo di comunicare. Non hanno capacità offensive o difensive, sono energia Gialla e non hanno alcuna conoscenza particolare. Sono in grado di individuare in qualsiasi punto dove applicato il 'Simbolo di Richiamo'.
    [Da Chunin in su]

     
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    La situazione non era delle più tranquille ultimamente a Konoha, ed i turni sulle mura sempre più frenetici: a seguito della riunione l'aria al villaggio era tesa, il possibile imminente attacco di Cantha aveva messo tutti sul chi vive e proprio per quel motivo anche i controlli agli accessi si erano intensificati.
    Erano ormai diversi mesi che Kairi occupava quel posto di lavoro e come succede ogni volta che ci si abitua a qualcosa quella routine per lei era diventata la normalità. Il posto in guardiola era stato assegnato ad il classico nuovo arrivato a cui veniva fatto un po' di sano nonnismo e lei ormai era quasi sempre di pattuglia sulle mura o all'entrata in turni giornalieri o notturni a seconda delle necessità.
    Quel giorno era di nuovo di guardia all'entrata: fino ad allora si poteva dire che la situazione fosse sempre stata perlopiù tranquilla alle mura da quando era di ruolo, se si escludeva la visita dello strano amministratore di Oto, visita che si era risolta con una sana scazzottata con l'Hokage.
    Ma lei come molti altri colleghi temevano che quel momento di tranquillità fosse vicino al termine, che non fosse stato altro che la quiete prima della tempesta.

    Quando la famiglia di turisti si presentò alle mura li accolse con il suo solito sorriso cordiale, rimanendo in ascolto fino a quando non ebbero finito di presentarsi. Tuttavia per quanto le dispiacesse dover negare una visita ad una famigliola che sembrava godersi al meglio una sana vacanza gli ordini erano chiari: nessun civile non abitante del villaggio poteva entrare in quel momento, e persino gli shinobi potevano farlo solo con motivazioni più che buone. Erano ufficialmente entrati in clima di pre-guerra, allerta arancione per così dire insomma.
    Il suo sguardo dispiaciuto si posò dapprima sulla bambina, la cui delusione sarebbe sicuramente stata maggiore dal suo punto di vista, per poi passare sulla moglie ed infine nuovamente sul marito Buongiorno a voi, è un piacere vedere una famiglia così unita. Sono però desolata nel dover rovinare i vostri piani, ma per per motivi di sicurezza interna il passaggio è vietato fino a data da destinarsi. Non sono autorizzata a far procedere civili in visita di piacere, mi dispiace temo dovrete rimandare. Si tratta anche della vostra sicurezza rispose posando lo sguardo sulla bambina ed approfittando dell'occasione per osservare le reazioni dell'intera famiglia: non pensava che una famiglia simile potesse essere una reale minaccia ma non poteva neppure escluderlo a priori. Era genin ormai da un'anno ed aveva imparato a sue spese che le apparenze ingannavano più spesso di quello che pensasse.
     
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    Possibile che la minaccia di Aloysius, di cui Raizen ormai conosceva tutto, avesse messo in completo blocco il villaggio più potente dell'Accademia? Oppure Konoha stava vivendo un periodo di problemi interni?
    Per il momento la cosa migliore era continuare a recitare la propria parte, cercando di carpire maggiori informazioni:

    " C...cosa? Konoha non è un posto sicuro?! Ma...ma è il Villaggio più potente dell'intero continente! Mi chiedo cosa possa essere capitato per arrivare a bloccare l'accesso ai civili...può darmi ulteriori informazioni? "

    XSvHZrA

    Un sorrisetto quasi isterico si stampò sul suo volto. Ukitake già aveva capito dove poteva portare il discorso e, soprattutto, sapeva l'importanza di un attento uso delle parole:

    " Fino a data da destinarsi poi...scusi, non vorrei risultare scortese, ma se mi si dice che il punto di riferimento di ogni ninja del Fuoco non accetta la sua gente un po mi preoccupo! Mica vi è stato un attacco al villaggio?! "

    Il finto terrore riempì i suoi occhi, muovendo i lineamenti del volto in un'espressione tesa e affatto calma. Il risultato del modo di parlare e delle movenze di quell'uomo avrebbero immediatamente fatto comprendere alla guardiana di aver difronte un gran fifone...e complottista, per giunta!

    " Dopo l'attacco all'Accademia non si è capito più nulla...l'attentato terroristico al villaggio di due anni fa ne è stata la prova! Dio benedica Raizen-sama e la sua forza! Senza di lui non si sarebbe mai riuscito a ricostruire tutto in così poco tempo...
    Che poi, se i civili non possono entrare, come si fa con le carovane di merci? E anche il popolo all'interno non può uscire per anche solo mere visite di piacere? Di professione faccio il mercante, sa, e posso ben comprendere quale sia la mole di scambi commerciali che Konoha debba intraprendere per sostentarsi! Se avessi un parente all'interno sapendo quello che lei mi ha detto poc'anzi sarei preoccupato terribilmente per la sua incolumità!!!
    Davvero lei mi sta dicendo che, se qualcuno dovesse attaccare ora il territorio del Fuoco, noi abitanti dei villaggi più piccoli non potremo trovare riparo qui, nella Capitale Militare?! "


    Palla alla giovane genin, ora.

     
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    La kunoichi si aspettava delusione ed eventuale ira da parte della famigliola, ma quella reazione fu per lei inaspettata. L'uomo sembrò innervosirsi all'improvviso, preoccupato per la situazione e fu allora che la ragazza si accorse di aver utilizzato parole probabilmente troppo dirette, abituata com'era ormai ad avere a che fare quasi esclusivamente con shinobi e militari e non con civili. Osservò con premura l'uomo prima di rispondere Devo ancora deluderla ma non posso dirle altro a riguardo: posso tranquillizzarla sul fatto che non vi è stato alcun attacco al villaggio però continuò, sfoggiando ancora una volta un sorriso cordiale nel tentativo di infondere sicurezza all'uomo che in quel momento sembrava quasi in una crisi di nervi.

    Temo di essermi spiegata male, le chiedo scusa... esclamò dopo aver educatamente ascoltato l'uomo quando questi ebbe finito di esporre i suoi dubbi Gli abitanti del villaggio sono liberi di uscire e rientrare, d'altronde ormai conosco le facce di quasi tutti quelli che passano abitualmente, almeno di vista, e sono tutti schedati, discorso diverso per gli sconosciuti. Credo sia la prima volta che vedo dei turisti qui in realtà, la locazione precisa del villaggio non è conosciuta a tutti gli abitanti del paese rispose, tranquilla: l'uomo ne era probabilmente a conoscenza essendo un mercante, eppure sembrava non sapere come funzionasse il passaggio delle merci lì Per quanto riguarda il commercio, è strano che lei mi faccia questa domanda, essendo un mercante del paese del fuoco dovrebbe sapere come funzionano le cose a Konoha: siamo un villaggio militare non una semplice cittadina, da quando vi è stato l'attacco di cui lei stesso parla il nostro modo di gestire il commercio è radicalmente cambiato, è molto più sicuro. Davvero non ne avete mai sentito parlare? domandò, osservando dubbiosa l'uomo: possibile che conoscesse alla perfezione le mete turistiche del villaggio ma pur essendo mercante non fosse a conoscenza della situazione che ormai perdurava da 2 anni ed oltre?
    In ogni caso nell'eventualità in cui la situazione si faccia realmente pericolosa nel paese del fuoco non sarà negato l'accesso a chi cerca protezione ed allo stesso tempo gli shinobi del villaggio si muoveranno per salvare il paese, come sempre, ma non è questo il caso. Come le ho detto prima si tratta principalmente di una questione di sicurezza interna, non lasciatevi prendere dal panico, non è necessario. Una volta che la situazione sarà tornata alla normalità tornerà tutto come prima, non dubitatene sorrise, cercando di tranquillizzare l'uomo che dal suo punto di vista aveva avuto una reazione troppo esagerata ed emotiva Se però avete piacere posso farvi compilare già dei moduli così da inserirvi nei registri e velocizzare la situazione la prossima volta quando ritornerete, posso inoltre mandare un falco nel vostro villaggio per avvisare la vostra amministrazione e voi non appena la situazione sarà tornata alla normalità per farmi perdonare per il disguido, Konoha è splendida in effetti e capisco il vostro interesse a riguardo concluse, cogliendo al balzo la palla e sfruttando l'occasione per prendere qualche dato: era praticamente impossibile verificare se i dati fossero reali o meno, ma era pur sempre un modo per registrarli ed ottenere qualche informazione in più. Inoltre in quel modo avrebbe realmente cercato di ripagare il disturbo alla famigliola.


    Per quanto riguarda la situazione dei mercanti e del commercio a Konoha, mi riferisco a questa role


     
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    Viaggio di piacere?

    I



    Era passato parecchio tempo dalla rinascita di Manaita, il giorno in cui il Kuro divenne un vero Kenkichi, il giorno della morte di Tamashi ma della mostruosa Insei nessuna traccia. Il ragazzo determinato nella sua idea di vendetta cominciò la caccia a ogni informazione, seppure piccola o insignificante, riguardo la terribile donna in bianco. Dopo vari e continui buchi nell'acqua il Kenkichi si decise a convincere lo zio Urahara, attualmente play boy fallito e commerciante a tempo perso, ex abile e potente jonin esperto in vari campi, ad aiutarlo nella ricerca. L'uomo si affidò alla sua vecchia rete di conoscenze: informatori, delinquenti vari ed anche killer mercenari. Per vari mesi nessuna informazione, un silenzio di tomba: sembrava che la donna fosse sparita come ingoiata da un buco nero. Qualcuno avrebbe dubitato perfino della sua esistenza, soprattutto non avendola vista all'opera, non conoscendo il destino delle donne che rapiva e trasformava in succubi assetate di sangue infime copie di un Kenkichi. Quindi il Kuro non mollò e di conseguenza nemmeno lo zio si arrese...Finalmente, quando ormai le speranze erano perse, preziose informazioni o meglio indizi: qualcuno sembrava avere informazioni. Almeno così recitava il messaggio invitato da un vecchio contatto dello zio, un tipo purtroppo non particolarmente affidabile ma essendo l'unica pista il Kuro fu determinato a seguila come un segugio inseguiva l'odore della preda. Secondo il messaggio un piccolo delinquente di nome: Daisuke Sasaki, aveva visto una donna vestita di bianco con capacità terrificanti e che brandiva una katana finemente decorata. Naturalmente il mittente avrebbe personalmente sentito il Sasaki parlare della donna, in una notte di bagordi, il tipo si era limitato a semplici accenni. Da altre informazioni si scoprì, vari giorni dopo che il fantomatico Daisuke tentando un furto in quel di Konoha era stato arrestato dalla polizia Uchiha del villaggio della foglia. Quindi il Kenkichi partì subito per il paese del fuoco conscio della possibilità di seguire le farneticazioni di un ubriaco. Quella era comunque un ottima scusa per disturbare la cara Kairi Uchiha...
    Il Kuro partì all'alba evitando così l'interrogatorio di Tamayo, molto meglio evitare che potesse scoprire qualcosa, correndo tra la nebbia il ragazzo si diresse al porto dove dopo un attesa, che sembrò interminabile prese il primo traghetto per il paese del fuoco.
    Dopo due giorni di navigazione, con mare tranquillo, ma giornate agitate a causa dello stato d'animo del giovane la nave giunse a terra. Il genin kiriano continuò il suo viaggio via terra verso la sua meta, praticamente correndo senza interruzione e in circa un giorno e mezzo giunse a Konoha.
    Finalmente era davanti al famoso villaggio della foglia, patria di Kairi, l'ultimo dei villaggi accademici che visitava ma purtroppo non era li per un viaggio di piacere. Ecco davanti ai suoi occhi le imponenti mura di Konoha, poi il portone d'entrata al momento deserto
    Sono Kitori Kuro Kenkichi genin di Kiri! Chiedo il permesso di entrare! Certo Kairi Uchiha...
    Urlò un po' bruscamente e a pieni polmoni, con in volto un espressione seria e determinata...

    Our-dashing-hero-minato-namikaze-20337315-240-148





    Status Kitori Kuro Kenkichi
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    Energia Vitale: 30/30 Leggere;
    Ferite: -



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    Slot Azione 2: -
    Slot Azione 3: -
    Slot tecnica 1: -
    Slot tecnica 2: -
    Armi usate: -


    [\OT PER KAIRI UCHIHA /OT]




    Edited by -RexDraco- - 5/6/2017, 17:32
     
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    In quel periodo la situazione alle mura era stata più tesa che mai, i controlli serrati non aiutavano ed allo stesso modo la psiche della ragazza non era nel suo momento migliore. Era stanca, incredibilmente stanca sia a livello mentale sia a livello fisico, ed il suo umore invece che migliorare era peggiorato con il passare dei giorni: si trattava indubbiamente del suo periodo peggiore da quando era diventata ufficialmente genin.
    Era in pattuglia sulle mura quando un suo collega la venne a cercare Ehi, Uchiha. Giù alle mura c'è un kiriano che urla e ti cerca. Hai combinato qualcosa? il guardiano la osservò aggrottando le sopracciglia ma non indagò ulteriormente quando la ragazza gli rispose con un'occhiata che gli fece ben intendere quanto poco avesse voglia di chiaccherare, senza dire una parola. Bhè vai a vedere, giù ti stanno aspettando. E magari spiegagli che alle mura in questo periodo è meglio urlare il meno possibile, ci è mancato poco che gli tirassimo un kunai in testa per lo spaventocontinuò facendo spallucce ed allontanandosi borbottando qualcosa di poco chiaro sul suo clan.

    La kunoichi si mosse velocemente e non impiegò molto a raggiungere il portone di ingresso, domandandosi chi potesse cercarla in quel modo: aveva conosciuto diversi kiriani nel corso dell'ultimo periodo e per un motivo o per un'altro gli abitanti del villaggio della nebbia erano quelli che le avevano fatto l'impressione peggiore fino a quel momento. Arrivata all'entrata le bastò un'occhiata ai biondi capelli dello shinobi per capire di chi si trattasse.
    Gli si avvicinò accennando a malapena un sorriso e per lo Kitori non sarebbe stato difficile notare le pesanti occhiaie che incorniciavano stranamente il suo volto, ben più stanco e serio rispetto all'ultima volta in cui l'aveva vista Ciao Kitori, mi hai fatto fare una bella corsa fino a qui rispose con tono in parte di rimprovero Tutto bene, è successo qualcosa? Arrivi a Konoha in un momento un po'...delicato, diciamo. Per la prossima volta ti consiglierei di non urlare in questo modo quando ti presenti alle mura spiegò senza scendere in ulteriori dettagli e rimanendo in attesa di una spiegazione da parte del ragazzo. Visto il momento particolare doveva avere ottime motivazioni per poter entrare al villaggio, se si fosse trattato di una semplice visita di piacere la ragazza si sarebbe probabilmente trovata costretta a rimandarlo a casa.
     
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    Viaggio di piacere?

    II



    Poco tempo dopo giunse Kairi: accennando appena un sorriso e con un volto teso ed evidenti occhiaie, segno di poco sonno e molta fatica psico fisica. Probabilmente qualche evento recente o prossimo aveva messo in allarme il villaggio della foglia ma qualche accadimento legato al motivo di visita del Kuro? o qualche minaccia ben peggiore?
    Naturalmente impicciarsi di faccende di altri villaggi poteva essere inopportuno, inutile o addirittura pericoloso quindi era meglio evitare...
    Il Kenkichi rispose alla ragazza tirando fuori uno dei sorrisi migliori che aveva. Anche se come spesso accadeva non completamente sincero: era felice di vedere la ragazza ma la preoccupazione e l'impazienza erano piuttosto grosse. Senza mostrare particolari reazioni, grazie ad un buonissimo autocontrollo, ascoltò le parole della kunoichi molto attentamente.Bhe...Scusa il tono non sei informa vedo. Stai bene? Se magari posso fare qualcosa per te...
    Disse facendo qualche passo avanti ma fermandosi di colpo prima di essere troppo vicino meglio essere prudenti alle mura di un villaggio ed evitare incidenti diplomatici. E purtroppo aveva altro a cui pensare non che non fosse interessato all'Uchiha e alla sua salute, infondo teneva a lei più di quanto la fogliosa potesse immaginare.
    Comunque mostrare i propri sentimenti era quasi un tabù per il Kenkichi, soprattutto verso qualcuno a cui teneva...
    Ma dato la situazione bando ai convenevoli credo che tu abbia da fare quindi vado al punto...Purtroppo non sono in visita di piacere sto cercando un certo Daisuke Sasaki, o meglio le informazioni che dovrebbe avere. E se queste informazioni riguardano ciò che penso potreste avere problemi qui a Konoha...E credo diversi da quello che vi allarma...Aggiungo che il Daisuke è in custodia della polizia Uchiha...Per questo cercavo te...Non vorrei metterti in mezzo e soprattutto in pericolo...Ma visto che sei l'unica Uchiha che conosco se magari conosci qualcuno alla polizia di fidato. Il tipo ha probabilmente informazioni su una certa donna, letteralmente un mostro che si diverte a rapire ragazze e trasformarle in spietata assassine assetate di sangue...Lei ha ucciso qualcuno di importante per me...Devo trovarla e farla a pezzi...
    Spiegò all'amica con freddezza e distacco glaciale anche e soprattutto nell'ultima frase...Quasi privo di emozioni ma con freddo sguardo carico di odio e sete di sangue. La ragazza avrebbe quasi potuto toccare con le mani l'odio e la sete di sangue e "sentire" l'aura maligna della spada al fianco del Kuro. Forse Kairi avrebbe persino notato come il biondo sembrasse più adulto, sicuro e più forte...
    Il genin restò poi in attesa osservando l'Uchiha dritta negli occhi.



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    Scosse stancamente la testa alle parole del kiriano, sforzandosi di sorridere Non puoi, ma grazie. Credo mi serva solo tempo, ed un po' di riposo. Al momento però non posso proprio concedermelo rispose cercando di modificare anche il suo tono di voce in maniera da risultare meno spigolosa: non era da lei essere così eppure in quel momento le era estremamente difficile comportarsi in maniera diversa.
    Rimase poi in attento silenzio ragionando sulle sue parole, aggrottando le sopracciglia quando lo shinobi cominciò a scendere in dettagli: non aveva di certo voglia di ulteriori complicazioni e le notizie che gli stava fornendo non erano esattamente positive Non mi stai portando buone notizie...Ma in ogni caso puoi stare tranquillo, se in questo momento è in custodia alla polizia del villaggio è in ottime mani non era però di certo confortante sapere che il villaggio poteva essere in ulteriore pericolo, e lo sguardo di Kitori non lasciava intendere nulla di buono a riguardo...
    Abbi pazienza e lasciami il tempo per fare un paio di ricerche. Forse posso aiutarti Ed aiutare allo stesso modo Konoha...questa storia mi piace molto poco pensò fra sé e sé, mordendosi in contemporanea il dito e facendo uscire una goccia di sangue che cadde pesantemente sul terreno: composti i sigilli comparve davanti a lei, accompagnato da una nuvoletta di fumo, un lupo grigio dal folto e morbido manto ed intensi occhi smeraldo. Tsume si scrollò il pelo per pulirsi dalla polvere che si era sollevata a causa del richiamo, alzando poi lo sguardo verso la kunoichi Problemi? l'animale sapeva perfettamente la situazione in cui si trovava la ragazza ed anche quella del villaggio e per quanto di poche parole come al solito il suo sguardo faceva ben intendere la sua preoccupazione.
    Niente di grave o urgente, ma devi recapitare un messaggio per me, non posso abbandonare la postazione al momento. Ascoltami con attenzione si abbassò sulle ginocchia spiegando al lupo a bassa voce la situazione, alzandosi solo quando ebbe concluso Vai a cercare mio padre e chiedigli tutte le informazioni che ha a riguardo e poi torna da me appena possibile. Grazie Tsume annuì e si allontanò di gran carriera verso il centro di Konoha, diretto alla centrale di polizia in cui lavorava Izuna. In questo modo la ragazza prese due piccioni con una fava, non essendo costretta a parlare con suo padre di persona visti i rapporti piuttosto tesi nell'ultimo periodo e riuscendo a sistemare la questione senza muoversi da lì.

    Si rivolse nuovamente verso il kiriano In massimo mezz'ora dovrebbe essere qui, nel frattempo posso offrirti un thé se lo gradisci indicò la guardiola a pochi metri di distanza Ne ho sempre una teiera pronta sul fuoco per gli ospiti poco problematici, diciamo. Nel frattempo hai voglia di spiegarmi qualcosa di più riguardo questa situazione? Perché dovresti uccidere una donna, e che cosa sai esattamente di questo Daisuke?

    .......................................................



    Che Kitori accettasse o meno il thé Kairi ne avrebbe preso una tazza anche per lei, facendosi sostituire momentaneamente nella ronda sulle mura da un collega e rimanendo in compagnia del kiriano ascoltando ciò che aveva da dire. Come aveva previsto Tsume arrivò circa mezz'ora dopo, una pergamena ben arrotolata legata attorno al collo. La kunoichi slegò il foglio di carta dando una gentile grattata dietro alle morbide orecchie dell'animale Grazie, puoi andare se vuoi e senza dire una parola il lupo scomparve in una nuvoletta di fumo così com'era arrivato.
    L'Uchiha attivando lo sharingan srotolò e cominciò a leggere la pergamena che agli occhi di Kitori sarebbe risultata completamente vuota: tutti i membri della polizia Uchiha, anzi tutti i membri del clan a dirla tutta, per comunicazioni riservate utilizzavano un inchiostro particolare visibile solo tramite l'abilità oculare di clan, un intelligente modo per evitare fughe di informazioni indesiderate.
    Sembra che non sia più a Konoha da un paio di mesi ormai rispose abbassando il foglio E' stato trasferito in una prigione al di fuori del villaggio, le motivazioni non sono specificate ma penso sia stato fatto a causa di un'esubero di prigionieri, capita spesso. Si trova a qualche ora di cammino da qui, se lo desideri fra un paio di ore finirò il mio turno e potrò darti una mano. Sono interessata anche io a questa situazione, se davvero quest'uomo e questa donna sono pericolosi come dici. Hai voglia di aspettarmi? concluse arrotolando nuovamente la pergamena e rimanendo in attesa di una risposta.
     
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    Viaggio di piacere?

    III



    La ragazza, come prevedibile, rifiutò l'offerta di aiuto del giovane... Fu subito chiaro anzi lampante che Kairi non era la solita di sempre, evidentemente era incappata in qualche brutta avventura e molto probabilmente qualcosa di personale. Il ragazzo osservò i di lei sforzi per sorridere e cambiare il tono di voce, palesemente diverso dal solito. Il visitatore avrebbe voluto chiederle, sapere qualcosa ma si convinse a non impicciarsi, meglio non infastidire ulteriormente l'Uchiha, probabilmente quando si sarebbe sentita pronta e se si fosse fidata del Kuro abbastanza si sarebbe aperta di sua iniziativa. Il biondo ascoltò attentamente le parole della kunoichi, sperava proprio in un aiuto, il kiriano osservò poi l'amica utilizzare una goccia di sangue per usare il richiamo. Evocando un lupo dal manto grigio ed occhi verdi,
    Il genin della nebbia ammirò l'animale in silenzio
    Bell'animale! Con Sue sarebbe uno spettacolo...Cane contro gatto show ahahah
    mentre la guardiana istruiva, la nobile, creatura sul da farsi: l'animale avrebbe dovuto portare un messaggio, visto che la kunoichi non poteva lasciare la sua postazione di guardia, alle imponenti mura del villaggio della foglia. Immediatamente il canide cominciò a correre, abbastanza, veloce verso il centro abitato sfrecciando tra le vie del paese. L'Uchiha spiegò che probabilmente l'animale avrebbe impiegato all'incirca una trentina di minuti per svolgere l'incarico affidatogli. La fogliosa allora offrì un tè all'alleato accademico e approfittò del momento per fare qualche domanda ed informarsi più approfonditamente. Lo shinobi del paese dell'acqua replicò dicendo:
    Si, grazie accetto volentieri un buon tè...
    Con sorriso naturale ed amichevole, che si sciolse come neve al sole lasciando il posto a un espressione fredda, distaccata totalmente controllata in modo da non lasciare trasparire nessun sentimento.
    Vendetta...Quella donna non è una donna, è un mostro vestito di bianco!!! Una Kenkichi deviata dominata dalla sete di sangue...Lei ha ucciso la mia maestra colei che mi ha permesso di ottenere la mia lama insanguinata e diventare un vero Kenkichi. Ne io ne Kato abbiamo potuto fermare il mostro, Insei...Come ho detto prima lei rapisce delle ragazze qualsiasi e le trasforma in bestie fameliche una specie di ombra di un Kenkichi...Se è qui vicino presto cominceranno a morire innocenti...Ho promesso, a Tamashi la mia mentore, di fermarla a qualsiasi costo...Anche per proteggere qualcuno...Di Daisuke non so molto, è un criminale ma non so di che tipo e livello. So soltanto che una mia fonte ha giurato che lui ha avuto "contatti" con una donna "mostruosa" e vestita di bianco nelle vicinanze di Konoha quindi sono partito subito...

    Così, parlando e bevendo tè, trascorse una buona mezz'ora e come preventivato dalla ragazza il lupo ritornò portando un rotolo di pergamena legato al collo peloso. Consegnata la missiva e dopo una grattatina ed un ringraziamento la creatura evocata ritornò, tra una nuvoletta ovattato di biancastro fumo, al proprio luogo di origine.
    Scommetto che se provassi a grattare Sue, lei cercherebbe di cavarmi gli occhi; Dopo avermi fulminato con lo sguardo...
    La padrona di casa attivò la propria innata, i suoi occhi si tinsero di rosso cremisi, così come avvenne parecchio tempo prima ai tempi della casa stregata quando il Kenkichi vide per la prima volta quelle splendide pupille. Contrariamente a quella volta il Kuro non ebbe alcuna reazione visibile a quel rosso o comunque ormai era perfettamente capace di dominarsi. Kairi srotolò il foglio e cominciò a leggerlo stupendo un po' lo spadaccino, il quale vedeva semplicemente un foglio bianco. Evidentemente il clan della fogliosa utilizzava qualche trucchetto oculare per mantenere privata la corrispondenza, ottimo giochino per mandare messaggi ad una amante sposata...
    Conclusa la lettera la guardiana riferì il testo "fantasma", spigando che il Sasaki non era più a Konoha ma era stato trasferito in una prigione fuori villaggio a qualche ora di cammino. L'amica continuò a parlare offrendosi di aiutare il genin, una volta concluso il suo turno di guardia alle mura. Kitori fece un sorriso leggermente malizioso e rispose:
    Aspettare una bella ragazza come te non è un problema...Ahah
    ritornando subito serio
    Sinceramente speravo nel tuo aiuto...Le tue capacità oculari sarebbero molto utili...Grazie.




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    La giovane guardiana era stata fin troppo abile nell'eludere l'insidia di Ukitake, dimostrando (nonostante il grado di semplice genin) di saper ben gestire situazioni spinose anche nei confronti di semplici civili. Tuttavia, una volta preso atto del blocco totale del villaggio, almeno nei confronti dei non ninja, le possibilità di accedervi erano ben poche: il gruppo di gregari non aveva la forza e soprattutto le capacità per penetrare in maniera furtiva attraverso le alte mura di Konoha, quindi l'infiltrazione per raccogliere informazioni doveva essere per forza di cose rimandata.

    La ragazza, inoltre, sembrava aver iniziato anche ad insospettirsi riguardo il mercante il quale cercò di mantenere la sua parte e non cadere in passi falsi! Dopotutto Ukitake aveva studiato bene l'uomo che interpretava e aveva una grande esperienza:

    " Ho detto di essere un mercante, certo, ma ben lungi dai grandi scambi di merci di Konoha. Ho la mia bottega e i miei agganci nel settore tessile...ho avuto un leggero successo ma nulla di più! Per questo dicevo ti poter solo immaginare la mole di merce che dovrebbe uscire ed entrare nel villaggio...sa, il mio negozio è sempre pieno di scatoloni! "

    Insomma, un uomo di affari di medio successo che in un villaggio di provincia aveva il suo bel giro; il settore tessile poi era l'ideale per viaggiare e conoscere le maggiori tratte commerciali del Paese del Fuoco. Gli abitanti di Konoha dovevano pur vestirsi o foderare i propri cuscini, no?

    " Ohhh bene, bene! Queste sue parole mi rincuorano! Sa, devo ammettere di non essere un gran combattente...anzi pessimo direi; l'idea stessa di ulteriori conflitti nel Fuoco mi fa rabbrividire! Ma sapere di poter contare sulla forza dei nostri ninja mi rincuora molto! "

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    Piano piano l'attimo di frenesia stava scemando; un classico piccolo attacco di panico da parte di un uomo facilmente impressionabile. Quanto alla possibilità di velocizzare la pratica per un possibile ritorno, Ukitake sapeva bene che quella poteva essere una situazione spinosa da dover gestire; la sua copertura era sufficientemente salda ma perché permettere ai fogliosi di ravanare nei movimenti di Diogenes? Beè il motivo era semplice, un no, visto come era andata tutta la discussione, poteva sembrare tremendamente sospetto a quel punto della vicenda.

    " Ma certo! Sarebbe magnifico e, devo dire, fin troppo generoso da parte vostra...considerando la condizione non facile del villaggio. "

    L'uomo avrebbe quindi compilato i moduli con i dati richiesti, fornendogli quelli che i tre gregari avevano ben studiato durante il periodo di ambientamento a Tsuchigumo. Completata l'operazione avrebbe infine rivolto un ultimo, cordiale saluto alla guardiana cercando di mantenere sempre coerente la sua interpretazione:

    " Allora a rivederci, signorina? Spero che la situazioni torni al più presto alla normalità e che le bellezze di Konoha siano accessibili a noi cittadini del Fuoco. Devo anche ringraziarla per avermi calmato con la sua pacatezza prima, quando mi ero fatto prendere un attimo dal panico.
    Attenderemo impazientemente il falco con buone nuove! "


    Se tutto fosse andato come stabilito, l'uomo avrebbe quindi raggiunto le sue donne sulla carrozza e avrebbe fatto retro front verso il villaggio da cui erano partiti. Sebbene l'infiltrazione poteva definirsi fallita, però, il trio aveva raccolto qualche informazione importante da dare in pasto alla mente di Aloysius e magari un nuovo nome da aggiungere alla sua lista nera.

     
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