Il Nuovo Guardiano del Monte

[Suna] | [Abilità] [Energia] [Contratto]

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    ..Hoshikuzu Chikuma Vs. Gekisen..
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    Il Konen’nin dai capelli rossi ora si trovava sulla sommità di quella stanza in compagnia di Daikejin e tre massicci fennec dall’aspetto piuttosto burbero e litigioso, due erano praticamente grandi quanto un palazzo di medie dimensioni mentre un altro grande quanto una persona di grossa stazza ma dall’aspetto estremamente minaccioso stava poco più in disparte. Hoshi li osservò tutti, uno già lo aveva conosciuto ed era lo scudo fennec vivente con cui si era allenato il giorno precedente, gli altri due invece erano Sutikku e Gekisen, tutti e tre formavano la squadra di guerrieri fennec più potente in quel momento. Hoshi si sarebbe presentato ai fennec con il suo solito sorriso accennando anche un lieve inchino, dopotutto quelli erano fennec da guerra capaci di stenderlo in pochi minuti.

    -E’ un vero piacere conoscervi.. anche se forse già mi conoscete tutti molto bene!.. eheheh..-


    Il rosso sarebbe rimasto ad ascoltare quello che il vecchio saggio aveva da dire, sembrava che per il momento la priorità fosse quella di migliorare il controllo del chakra e abituare il suo corpo a combattere mantenendo quella forma, effettivamente Hoshi faceva ancora parecchia fatica a rimanere in quello stato, tuttavia sapeva bene che più resisteva più il suo corpo si sarebbe abituato in fretta, doveva dare il massimo se non voleva deludere la fiducia che molti avevano riposto in lui. Daikenjin come prima prova propose un combattimento tra Hoshi e Gekisen, subito il cuore del Chikuma prese a scalpitare quando il fennec dalla fronte segnata si fece avanti, quello era Gekisen il fennec che non era mai riuscito ad evocare perché troppo potente, era il figlio di Kyoushu in persona una specie di leggenda tra i fennec che lo annoveravano come guerriero più forte nello scontro corpo a corpo.

    -Eheh.. di solito Kigeki tende ad esagerare.. comunque sia farò valere la mia forza durante questo combattimento!.. non ho nessuna intenzione di farmi battere!!!-


    Lo sguardo del rosso ora si era fatto estremamente deciso e sembrava scatenare scintille mentre si incrociava con quello di Gekisen. Il vecchio spiegò al rosso che non solo Shirudo poteva trasformarsi ma anche Sutikku ne era capace anche se per ora era ancora troppo presto usare quella sua abilità, per ora si sarebbe dovuto solo preoccupare della potenza del figlio del boss di tutti i fennec, cosa certo non da poco. Sembrava che entrambi i contendenti dopo uno scambio di sguardi infuocati fossero pronti ad entrare in azione, Gekisen aveva piantato a terra le zampe ed il rosso aveva fatto lo stesso posizionandosi pronto a dare spettacolo, qualche istante di silenzio e poi, la tempesta.

    Gekisen sarebbe scattato alla massima velocità balzando in direzione del rosso che subito percepì che quello che aveva di fronte non era un semplice guerriero ma una vera e propria macchina da guerra. Gli artigli del fennec stavano per cozzare con le sue carni quando al rosso venne in mente che anche lui era dotato di affilati e letali artigli ora che aveva le sembianze del konen’nin, le sue mani si mossero quasi istintivamente andando a cozzare con le zampe dell’animale che ora da vicino mostrava uno sguardo deciso e carico di spirito combattivo, l’impatto scatenò subito un gran boato allontanando entrambi i contendenti di qualche metro, lo scontro si sarebbe sicuramente fatto presto molto interessante [AdR / Artigliata / Potenza: +15].

    Il rosso non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto mentre riprendevano contatto con il terreno, sicuramente si sarebbe divertito da morire. Il bestione appena toccato terra sarebbe nuovamente scattato verso il rosso zigzagando a velocità folle, sembrava che la velocità di quel fennec fosse la sua vera forza, peccato che il rosso non riusciva a stargli dietro. Il ragazzino avrebbe subito tentato un micidiale pugno alla testa del fennec mancandolo miseramente, si era completamente scoperto.

    -Sei lento ragazzino!..-


    Poche parole pronunciate dal fennec mentre assumeva all’improvviso l’aspetto di un uomo adulto piazzandogli un micidiale pugno sulla bocca dello stomaco che non solo lo piegò in due ma lo scaraventò anche contro una roccia poco distante lasciandolo a terra. Erano bastati un paio di scambi di colpi e il Chikuma era già a terra, quel tizio sapeva di certo il fatto suo, alternare la forma di canide con quella umana per prendere alla sprovvista il nemico, un trucchetto niente male che aveva sempre sottovalutato. Hoshi avrebbe rapidamente ripreso posizione mentre ansimava per il fiato spezzato, niente vento per quella occasione speciale, non fino a quando non avrebbe ritrovato il ritmo nel suo respiro.

    -ANF..ANF..ANF.. accidenti che potenza.. ANF.. ANF.. non sarà una passeggiata..-


    -Allora.. Konen’nin.. credi ancora di potermi sottovalutare?!..-


    -Eheheh.. anf.. anf.. ti chiedo scusa Gekisen.. ho peccato di superbia.. anf.. ora sono pronto per combattere al massimo della mia potenza.. FORZA FATTI SOTTO!!!..-


    L’uomo fennec dalla fronte segnata non si sarebbe fatto ripetere la cosa due volte, lanciato un grido di battaglia si sarebbe fiondato sul Chikuma con tutta la sua potenza, dal canto suo il rosso era pronto a difendersi e contrattaccare con tutto quello che aveva, doveva imparare a sfruttare al meglio quella sua nuova forma. Gekisen subito impattò un mega pugno sulla difesa del rosso che indietreggiò scaricando il colpo a terra, quel mostro aveva una potenza assurda, non era forza, ma esperienza e velocità unita ad una tecnica eccezionale, una tecnica, ecco di che cosa peccava il rosso. Caricato il fennec a testa bassa il rosso si sarebbe ritrovato nuovamente dopo qualche scambio a terra, tuttavia ora cominciava a capire, tutto il suo organismo si era mutato, quel corpo ora gli concedeva nuove abilità. Dopo un'altra serie di colpi ecco che il rosso scarica un potente colpo sulla spalla di Gekisen, un pugno niente di più, ma un colpo andato a segno.

    -ANF.. ANF.. eheheh.. comincio ad abituarmi..-


    La posizione del rosso era cambiata, il suo baricentro era basso mentre i suoi arti sfruttavano gli artigli per aumentare la presa sul terreno e la coda e le orecchie per bilanciare il corpo, non aveva mai combattuta a quel modo, il chakra pompava costantemente il suo corpo rendendolo più rapido e sciolto come si confà ad un animale a caccia, era quello lo stile giusto, lo stile del Konen’nin [Tecnica Avanzata][Stile del Konen’nin / Velocità e Agilita: Viola + 3 Consumo: 30pc].

    Ora era il rosso a condurre il gioco subito sfruttando la sua nuova velocità avrebbe incalzato Gekisen con una serie di pugni e colpi potenzialmente letali, ogni suo colpo sembrava quasi potesse distruggere una montagna ed in effetti così era, un sottile strato di chakra esplodeva ad ogni colpo costringendo il fennec ad usare le protezioni che teneva legate agli avambracci, il Chikuma stava infatti sfruttando il controllo del chakra per caricare i suoi pugni di un effetto esplosivo, se continuavano così quel posto sarebbe crollato. Gekisen avrebbe schivato i primi colpi per poi passare ad una difesa più serrata ora il divario che si era creato ad inizio combattimento sembrava essersi cancellato, peccato che le abilità del fennec non si limitavano solo a quello. Il rosso aveva trovato un apertura, un pugno al volto e la partita si sarebbe chiusa, peccato che Gekisen avesse ricoperto l’intero corpo di roccia e terra annullando il colpo, ora era Hoshi a trovarsi scoperto. Un micidiale pugno esplose sul volto del rosso che si ritrovò a volare per circa tre metri prima di schiantarsi a terra e riprendere posizione, un rivo di sangue aveva preso a scendergli dalla bocca e dal naso mentre il fennec lo guardava ansimando per la fatica, quei due non avrebbero mollato per nessuna ragione al mondo, compagni e rivali, una miscela esplosiva.

    -FATTI SOTTO GEKISEN!!!-


    -WOAAAARGH!!!-


    Una trappola, ecco che cosa era quel grido di sfida, Daikenjin aveva detto di migliorare il controllo del chakra e così doveva fare, molto probabilmente migliorare quell’aspetto delle sue abilità lo avrebbe aiutato ad usare con più facilità anche tutto il resto delle sue abilità, attaccata la mano ad un grosso sasso a terra senza farsi vedere il rosso avrebbe aspettato che Gekisen fosse a portata prima di rilasciare un micidiale attacco, il chakra adesivo avrebbe rilasciato il sasso scagliandolo addosso al volto del fennec creando un diversivo con i fiocchi [Controllo del Chakra IV].

    Il rosso sarebbe quindi scattato sfruttando sempre la sua nuova velocità per piazzare un pugno al guerriero, un colpo da maestro che questa volta scaraventò via l’animale in un grido muto di sofferenza, l’animale ritrovato il terreno sarebbe strisciato a terra per diversi metri, il rosso aveva di certo una forza invidiabile anche se non poteva contare sulla stessa padronanza della abilità che aveva il fennec, infatti questi in un batter d’occhio era scomparso lasciando al suo posto solo un grosso foro, si stava muovendo sotto terra, impossibile questa volta percepire i suoi movimenti. Il Konen’nin avrebbe atteso fino a quando il bestione non sarebbe uscito dal terreno sferrando un poderoso morso che riuscì a schivare per miracolo effettuando un agile salto mortale all’indietro per poi riatterrare a terra. Lo scontro stava andando per le lunghe, entrambi ansimavano per le ferite e le energie spese, al rosso non restava che mettere tutto se stesso dimostrando di essere lui il Konen’nin protettore del monte. Non aveva ben capito come ci fosse riuscito eppure ora Gekisen sembrava intimorito dal suo sguardo, involontariamente il ragazzino dai capelli rossi era riuscito ad influenzare la mente dell’avversario con il suo sguardo, molto probabilmente anche quella era una delle abilità del guardiano. Gekisen avrebbe visto la figura di Hoshi farsi estremamente possente e ricoprirsi da una strana aura di potenza quasi il ragazzo zampillasse di energia, di sicuro il timore in lui sarebbe salito alle stelle [Tecnica Avanzata][Sguardo del Konen’nin / Consumo: 20pc].

    -Eheheh.. che c’è Gekisen.. cominci ad accusare la fatica?!..-


    In realtà anche Hoshi era stanco, ma non avrebbe mai mollato, di certo non si sarebbe lasciato scappare la possibilità di combattere con il più grande tra i guerrieri fennec, il suo sguardo autoritario e deciso puntava l’avversario senza dargli tregua, il Chikuma cominciava davvero a prendere confidenza con quelle sue nuove capacità.

     
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    Daikenjin, Shirudo e Sutikku osservavano fra lo sbalordito e l'emozionato lo scontro, specialmente gli ultimi due.
    Tutti e tre erano ben coscienti delle virtù di un Konen'nin e della potenza di Gekisen, ma nessuno aveva mai visto uno scontro come quello prima d'ora all'interno del Sacro Monte.

    Lo scontro continuava da così tanto tempo che i due Fennec guardiani più giovani erano sbalorditi dalla resistenza dei contendenti, tanto da non accorgersi di una cosa che ormai era chiara a Daikenjin: Hoshikuzu stava utilizzando, anche se, forse, in modo puramente istintivo, due delle arti ninja in possesso del Konen'nin, il taijutsu di cui da sempre il guardiano era padrone e la particolare aura che sapeva emettere, qualcosa di inaspettato, ma più che lieto a sapersi, che portò l'anziano Fennec ad intromettersi fra i due combattenti.
    "Molto bene, fermatevi ora e riposatevi. Riprenderemo fra un'ora.", esclamò, ordinando poi a Mijuku di prendere qualcosa da mangiare, qualora avessero voluto rifocillarsi ed invitando entrambi a rilassarsi.

    Per circa tre quarti d'ora intera, Hoshikuzu avrebbe potuto fraternizzare con i Fennec lì presenti, prima che Daikenjin invitasse tutti ad ascoltarlo.
    "Ragazzo mio, forse non te ne sei reso conto durante lo scontro, come credo non lo abbiate fatto nemmeno voi altri, ma sei riuscito a controllare alcune delle arti ninja e delle abilità proprie del Konen'nin, oltre che mantenere per un tempo decisamente cospicuo il tuo stato di uomo Fennec.
    Ci sono però ancora dei limiti che sembri importi, probabilmente incosciamente, pensando a te stesso più come un uomo, che come un Fennec: libera la tua mente e potrai utilizzare alcune delle medesime doti che hai visto sfruttare a Gekisen-sama.
    Inoltre, come Konen'nin hai la possibilità di acquisire un fuuinjutsu e due ninjutsu della nostra razza e se per il primo non potrò fare molto di più che mostrarti il disegno e spiegartene l'uso, per le altre due, potrai provarle durante lo scontro.
    Partendo dalla prima, il Fennec Vorace della Sabbia."
    , a quel punto il Vecchio avrebbe dato una veloce spiegazione del jutsu e mostrato i sigilli necessari, a Hoshikuzu decidere se utilizzarla durante lo scontro o meno.
    "Questo vostro secondo scontro, però, si combatterà usando le armi, quindi, Gekisen-sama, puoi anche estrarre i tuoi artigli da battaglia, mentre per te, Konen'nin, ecco le tue armi.", avrebbe continuato, mentre Shirudo e Sutikku, con un cenno del capo, mutavano forma, l'uno in un lungo bastone e l'altro nel ben noto scudo.
    "Ormai non dovresti avere difficoltà ad usarli, fisicamente, ma solo dovute all'esperienza, spero che questo secondo round con Gekisen-sama ti aiuti anche in quel senso.", avrebbe concluso l'anziano, lasciando ai due campo libero per lo scontro.

    Gekisen, nella sua forma umana, mostrò finalmente il resto delle protezioni degli avambracci, che erano degli artigli, ora allungatisi fino ad un pò oltre 60 cm.
    "Pronto, Konen'nin? Arrivo!", esclamò il Fennec, scattando in una veloce rotazione, un movimento circolare che avrebbe incrementato ancora di più la velocità dell'attacco, mentre un'artigilata montante stava dirigendosi contro il capo del Rosso.
    La battaglia ricominciava.

    ------

    OT: Secondo ed ultimo round con Gekisen (e penso terzultimo post dell'addestramento), in questo caso puoi scegliere se saggiare un altro pò il tuo controllo del chakra, puoi provare il ninjutsu da chunin (quello da jonin lasciamelo per l'ultimo post :sisi: ) e prendere conoscenza ancora meglio sia con i poteri da Konen'nin, sia con due dei nuovi Fennec.
    Buon divertimento :riot: /OT
     
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    ..Le Armi del Konen’nin..
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    Fu necessario l’intervento di Daikenjin per fermare la feroce lotta tra Hoshi e Gekisen, lotta che si concluse qualche secondo dopo lo stop del vecchio con un bel pugno assestato da entrambi i contendenti in pieno volto che li fece crollare a terra praticamente privi di ogni forma di energia. Il rosso schiantatosi a terra avrebbe ritrovato le sue sembianze di umano mentre Gekisen le sembianze di fennec, avevano dato tutto in quello scontro, si erano battuti come due leoni ed il sorriso storpio per le botte di entrambi lo dimostrava. Sutikku e Shirudo sembravano allibiti da quello scontro, fissavano i due guerrieri a bocca aperta, si vedeva lontano un miglio che fremevano dalla voglia di entrare in azione, di certo non capitava spesso di poter essere partecipi di uno scontro del genere.

    -WOOOOOOOOOW E’ STATO FANTASTICO!!!!-


    -WOOOOOOOOOW E’ STATO FANTASTICO!!!!-


    Sarebbe stata la prima cosa che i due fennec arma avrebbero detto dopo qualche secondo di silenzio totale, sembrava che Hoshi avesse fatto un ottima impressione ai due e come poterli biasimare, aveva tenuto testa a Gekisen il più temuto tra tutti i fennec del monte dopo Kyoushu e la sua compagna naturalmente. Quando Mijuku portò loro da mangiare Hoshi e Gekisen si sarebbero seduti a terra continuando a fissarsi, da quando lo scontro era terminato i loro sguardi non si erano mai staccati, sembrava che la battaglia non fosse mai terminata in realtà. Hoshi avrebbe preso a mangiare con voracità senza mai cambiare espressione, era concentrato al massimo e anche mentre Daikenjin gli spiegava qualche altro trucchetto questi non avrebbe staccato gli occhi di dosso al grosso fennec sfregiato sulla fronte. Dal canto suo Gekisen avrebbe fatto lo stesso, sembrava che la rivalità tra i due avesse raggiunto il culmine, nessuno avrebbe mai mollato per nessuna ragione al mondo, da tanto il fennec aspettava un avversario come quello. Passarono circa quaranta minuti prima che entrambi finissero di mangiare, Hoshi aveva ascoltato tutto quello che Daikenjin aveva da dire in silenzio concentrato al massimo, anche se non dava a vederlo aveva assimilato ogni informazione senza tralasciare niente.

    image


    -Allora?!.. pronto per ricominciare?!.. Questa volta non ho intenzione di andarci leggero!!!-


    -Tsk.. non chiedo di meglio piccolo moccioso!!!..-


    Sembrava di assistere ad un incontro di box tra due campioni dei pesi massimi. Alzatosi in piedi il rosso avrebbe composto la lunga serie di sigilli assumendo le sembianze del Konen’nin, ormai la trasformazione gli riusciva senza tanti problemi, una folata di vento avrebbe mostrato il rosso trasformato, al suo fianco Situkku e Shirudo stavano in piedi mostrando tutta la loro imponenza. Gekisen dal canto suo si sarebbe trasformato in forma umana lasciando scattare dagli avambracci delle pericolose armi da corpo a corpo, una serie di artigli micidiali. Il primo attacco di Gekisen sarebbe piombato sul Konen’nin come un fulmine a ciel sereno, una potenza ed una velocità spaventosa che fecero letteralmente esplodere la figura del ragazzo in una densa coltre di polvere e sabbia.

    La sabbia si sarebbe subito diradata, dietro di essa non vi erano più il rosso e due grossi fennec ma solo il rosso con in mano un grosso scudo ed un bastone. Gli artigli dell’avversario erano impattate contro lo scudo spingendo indietro per diversi metri il Chikuma, Sutikku e Shirudo avevano assunto in un lampo la loro forma di armi del Konen’nin, era strano ma Hoshi non percepiva più il peso del giorno precedente, anzi quelle armi risultavano essere estremamente leggere e maneggevoli inoltre sembravano aver mantenuto le loro proprietà di essere viventi, lo scudo infatti avrebbe preso a parlare come se niente fosse [Tecnica Avanzata][Trasformazione del Guardiano Arma].

    -Accidenti per un pelo!!!.. Konen’nin non riuscirò a fermare tutti i colpi di Gekisen.. i suoi artigli fanno parte del tesoro del monte Hitozatohanareta.. sono delle armi speciali.. a lungo andare potrebbe scalfirmi senza problemi!!!..-


    -Sembra che non ci resti che attaccare a testa bassa.. non vedo l’ora di dare il massimo!!!-


    -Eheheh.. allora vediamo un po’ che siete in grado di fare!..-


    Il rosso avrebbe fatto ruotare il bastone, quindi si sarebbe fiondato verso Gekisen irrorando il suo corpo per usare lo stile del Konen’nin, una volta arrivato a portata avrebbe menato un primo fendente con il bastone per poi tentare un poderoso colpo con lo scudo per sbilanciare l’avversario, fu in questa occasione che una bocca gigantesca sarebbe uscita dallo scudo tentando di mordere Gekisen che spaventato evitò il colpo effettuando un gran balzo all’indietro, cosa che lo trovò scoperto abbastanza da lasciare tempo al rosso di irrorare il bastone di chakra, sembrava che quelle armi fennec avessero delle proprietà speciali. Il bastone infatti si sarebbe allungato all’improvviso raggiungendo l’addome di Gekisen piantandolo al muro, un colpo micidiale che lo fece tentennare per qualche istante.

    -AAARGH!!!.. maledetto.. ma non finisce qua!!!..-


    Gekisen infatti dopo il colpo sparì sottoterra ad una velocità spaventosa per poi comparire dietro al rosso, preso alla sprovvista il ragazzo si sarebbe voltato per difendersi, peccato che questa volta l’attacco del fennec mirava a disarmare il Konen’nin delle sue armi, due micidiali attacchi infatti lasciarono Hoshi senza armi, queste infatti vennero lanciate lontane dai due fendenti facendole schiantare a terra. I movimenti di Gekisen erano pazzeschi, sembrava non decelerare mai quel bastardo, ora gli artigli del drago sfrecciavano al fianco di Hoshi sfregiandolo ovunque, doveva inventarsi qualcosa se non voleva finire tagliuzzato come una verdura. Doveva provare ad usare quel ninjustu che Daikenjin gli aveva spiegato poco prima, ma come poteva disimpegnarsi da quella furia omicida, doveva usare una delle armi dei fennec, una delle più potenti forse [Peto Fennec].

    -Eheheh.. eh va bene.. o la va o la spacca!!!..-


    PROOOOOOOOOOT!!!


    Il rosso avrebbe emesso un rumorosissimo e potente peto fennec un’abilità micidiale che serviva a fare scomparire le tracce oppure creare un ottimo diversivo per lasciare l’avversario in confusione o allibito. Gekisen infatti si bloccò per qualche istante infastidito dal rumore del peto, un occasione d’oro per il rosso per indietreggiare e scatenare la tecnica che Daikenjin gli aveva insegnato poco prima, composti i sigilli il Konen’nin avrebbe piantato le mani a terra per scatenare il suo chakra e dare vita ad una tecnica dal potere invidiabile. Una gigantesca testa di fennec sarebbe infatti emersa da sotto terra con le fauci spalancate, Gekisen avrebbe visto il gigantesco costrutto piombargli addosso fagocitandolo interamente. Il rosso mantenendo le mani a terra avrebbe irrorato altro chakra per fare in modo che il grosso fennec di pietra cominciasse a masticare lo spuntino, sembrava che la trappola fosse andata a buon fine dato che si sentiva il forte rumore di pietra rompersi ad ogni morso [Tecnica Avanzata][Fennec Vorace della Sabbia / 10sd / Potenza: 40+37.5 / Terra V / Consumo: 50pc].
    Fennec Vorace della Sabbia - Fennec no don'yokuna Suna
    Villaggio: Monte Hitozatohanareta
    Posizioni Magiche: 6 Sigilli
    L'utilizzatore poggiando entrambe le mani a terra può evocare dal terreno una gigantesca testa di fennec che tenterà di divorare il nemico con la stessa velocità dell’utilizzatore. Avrà potenza pari a 40 e durezza pari a 3. Effettuare più morsi o muovere il costrutto dopo il primo consuma slot azione/tecnica, lo slot movimento del costrutto e dimezzato, il raggio d'azione è pari ad uno slot movimento del ninja. La comparsa del costrutto è preceduta da un tremore, togliere le mani dal terreno annulla la tecnica.
    Tipo: Kōken'nin no Jutsu - Doton
    (Livello: 3 / Consumo: QuasiAlto - Mantenimento: MedioBasso)
    [Dimensioni Costrutto: 5 ogni grado oltre al Chunin]


    Il rosso pensava di avere ormai la vittoria in pugno, peccato che Gekisen non fosse così sprovveduto, conosceva l’arte del Konen’nin il che gli permetteva di evadere dalle sue tecniche con estrema facilità. Il rosso avrebbe appena percepito la terra sotto di lui scricchiolare prima di sentire il pugno del fennec piombargli sul mento scaraventandolo a diversi metri verso l’alto, un colpo potentissimo che per qualche istante fece vacillare la coscienza del Chikuma, stava quasi per svenire, solo il suo insuperabile mordente lo avevano tenuto sveglio, non poteva perdere. Ritrovato equilibrio mentre ancora stava volando il rosso avrebbe visto Gekisen piombargli addosso per finirlo, per fortuna che il Konen’nin non era mai solo nelle sue battaglie, ora faceva parte della famiglia tanto quanto il grande guerriero. Sutikku e Shirudo tornati animali erano infatti saltati per difendere il ragazzo, un gesto di puro altruismo per dare modo al ragazzo di compiere il suo attacco finale.

    -TOGLIETEVI DI MEZZO!!!-


    Gekisen ancora una volta dimostrava di possedere una potenza fuori dal comune, effettuando una rapidissima rotazione infatti scaglio via i due giganti liberandosi facilmente di loro, ora però la figura del Konen’nin era sparita, sembrava che il moccioso si fosse volatilizzato, quel piccolo diversivo stava per trasformarsi nell’atto finale del nemico. Atterrato con i piedi a terra infatti Gekisen avrebbe avuto appena il tempo di accirgersi di una grossa buca poco lontano da lui, era evidente che il rosso si era nascosto sotto terra, non per scappare, ma per annientarlo.
    Una miriade di Hoshi avrebbe cominciato a saltare fuori dalla terra quasi fosse semplice acqua scatenando un tornado di colpi sul fennec che non riuscendo più a capire da che parte lo raggiungevano era succube della potenza del Konen’nin. Ben cinque Hoshi si erano fatti strada sotto terra saltando fuori all’improvviso per tirare un a poderoso pugno a Gekisen, una combo devastante che si concluse con il fiero fennec costretto alla resa [Scavare].
    Le copie del rosso esplosero una volta sconfitto il fennec, aveva botte e lividi ovunque per non parlare delle ferite, ormai era rimasto completamente senza fiato e aveva davvero dato tutto per quel combattimento, Gekisen era stato un avversario davvero ostico ma alla fine era stato piegato dalla sua forza. Avvicinatosi al grosso fennec Hoshi gli avrebbe mostrato la mano con un gran sorriso storpio per le botte aiutandolo ad alzarsi, sembrava che il Konen’nin si fosse davvero divertito da morire.

    -Ahahah.. anf..anf.. bel combattimento Gekisen!!!.. se non fosse stato per Sutikku e Shirudo non sarei mai riuscito a buttarti a terra.. anf.. anf.. grazie mille ragazzi!!!..-


    Il rosso avrebbe quindi preso a ridere assieme al resto dei fennec per poi crollare a terra per riprendere un po’ di energie. Gekisen aveva dimostrato di essere davvero il più forte tra i guerrieri fennec, molto probabilmente nessuno sarebbe mai riuscito a resistere così tanto alla potenza del Konen’nin e delle sue armi guardiane.


     
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    Lo scontro fra Gekisen ed il Konen'nin, supportato dai suoi più fedeli alleati Guardiani, fu decisamente avvincente, persino per l'anziano Daikenjin, che poté solo grazie alla sua concentrazione ed esperienza evitarsi una risata quando Hoshikuzu usò il Peto dei Fennec, o un'esclamazione di stupore ed euforia nel successivo scambio di attacchi, fra lo sfruttamento della tecnica che gli aveva da poco mostrato, l'intervento si Shirudo e Sutikku e, infine, il furbo utilizzò dell'abilità scavare.

    Alla fine dello scontro, mentre i quattro che s'erano affrontati stavano ormai smorzando i toni dello scontro con una serena risata, Daikenjin si sedette in silenzio, sorridendo soddisfatto, ma pensando nel frattempo se fosse il caso di passare già al richiedere la presenza della loro sovrana, o attendere.
    "Riposati per qualche ora, Konen'nin, ed anche voi, ragazzi, se volete potete restare qui a riposarvi, poi ci sarà un'ultima cosa che dovrai fare per me, prima che ti mostri il segreto finale del Guardiano del Monte Sacro.", esordì l'anziano, avvicinandosi ai quattro, mentre Sutikku e Shirudo si scambiavano uno sguardo un pò sorpreso: si sarebbero aspettati che il nuovo guardiano fosse subito portato alla presenza di GadoSaiko-sama e Kyoushou-sama, invece, pareva che il vecchio avesse qualcos'altro in mente.

    [...]

    Ci vollero quattro ore di attesa, in cui Hoshi avrebbe potuto riposare, chiacchierare o fare qualsiasi altra cosa volesse, sia con i fennec lì presenti, sia con qualche altro che s'era riunito nella sala, fra cui c'erano Kigeki e la sorella, Yohishi e Kokatsuna, Toku e Kajitsu, che avevano osservato lo scontro dal basso, assieme a Mijuku.

    Fu poi Daikenjin a parlare al Chikuma: "Bene, ragazzo mio, voglio sottoporti ad un'ultima prova per saggiare i livelli a cui questi addestramenti e scontri hanno portato il tuo chakra, qualcosa che puoi eseguire anche senza essere nello stato del Konen'nin.
    Richiama qui Kyokan, prima di tutto."
    , propose inizialmente, accennando al gigantesco Fennec che Hoshi aveva incontrato durante la sua prima visita al monte, un Fennec che, fino ad allora, non aveva mai avuto le capacità per richiamare. Ovviamente Daikenjin avrebbe indicato il burrone che Hoshi aveva scalato come punto in cui richiamare il Fennec gigantesco, affacciandosi sullo stesso.

    Una volta fatto ciò, poi, l'anziano avrebbe continuato: "Il meno è fatto, ora, ragazzo mio, ti vorrei chiedere una cosa... potresti sollevarlo per un braccio da terra?", una prova che, a richiederla sembrava di una banalità impressionante, ma considerando l'immane stazza di Kyokan, era decisamente un lavoro non da poco se non si era capaci di controllare ed usare al meglio il proprio chakra.

    -------
    OT: Penultima prova dell'addestramento, trattasi della parte del controllo del chakra IV dove si dice che si può aumentare di +1 il consumo per i potenziamenti in una statistica senza problemi (cioé puoi aumentare di +1 il massimo di forza, in questo caso, che penso serva tutto per sollevare 20 slots dimensionali di essere vivente :sisi: ) /OT
     
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    La terrificante battaglia era terminata in una sonora risata. Ora che lo scontro era finito quasi tutti fennec del monte si erano riuniti li in quel luogo per riprendere le forze e vedere che aveva in mente il vecchio saggio del monte. Hoshi sarebbe rimasto straiato a terra mentre Kigeki e Kyoiku correvano e lottavano sopra al suo corpo ormai privo di qualsiasi energia. Sembrava che i fennec fossero capaci di creare una specie di unguento medicamentoso, niente di estremamente potente o che, ma efficace per alleviare i dolori che ora stavano attanagliando Hoshi e il resto dei suoi amici.

    Hoshi avrebbe trascorso la bellezza di ben quattro ore in loro completa compagnia, avrebbe potuto notare tante sfumature del loro carattere che spesso non comparivano durante la battaglia o le varie missioni, in fin dei conti quel gruppo di strani animali non era altro che una grande famiglia felice, si vedeva che erano affiatati e ogni uno legato all’altro. Hoshi era felice di averli conosciuto e di aver stretto il rapporto con loro, quella strana missione nel deserto con Shiltar aveva di sicuro preso una inaspettata piega.

    Dopo qualche ora Daikenjin sarebbe tornato per avvisare Hoshi che era tempo di mettere nuovamente alla prova le sue abilità, sembrava che questa volta non fosse necessario trasformarsi in Konen’nin, la prova era ben diversa, una specie di test per capire se il sunese aveva ottenuto di fatto una forza superiore a quella di prima, aveva allenato la mente grazie alle varie prove in quella strana illusione, ora doveva assicurarsi che anche il fisico del ragazzo si fosse rafforzato. Daikenjin come prima cosa chiese al rosso di evocare Kiokan, il gigantesco fennec che Hoshi aveva visto solo in occasione della sua prima visita al monte Hitozatohanareta. Hoshi era emozionato, non era mai riuscito ad evocare quel bestione così grande, se il vecchiaccio glielo stava chiedendo molto probabilmente era perché ora il Chikuma poteva farlo, o almeno così sperava.

    -Ok!.. allora provo ad evocare Kiokan!.. ehm.. meglio se fate spazio.. non vorrei evocarlo sopra di voi!..-


    Il rosso morso il pollice avrebbe composto i sigilli richiamando a se una grande quantità di chakra, piantata la mano a terra il sigillo disegnato esplose in una gigantesca nuvola di fumo che una volta diradata mostrò ai presenti l’immensa figura di Kiokan. La terrà tremò per un istante mentre il gigantesco fennec comparica con una faccia più consona ad uno che si è appena svegliato che altro, Hoshi tirò un urlo quando si ritrovò in un istante sopra alla testa del gigante, non era abituato a quel genere di evocazioni extralarge. La testa di Kyokan era davvero grande, ci si poteva quasi combattere senza tanti problemi, subito il rosso si sarebbe seduto battendo le mani sulla pelliccia per richiamare l’attenzione del gigante dalle orecchie mastodontiche.

    -AHAHAHAH!!!.. EHI CI SONO RIUSCITO!!!.. benvenuto alla festa Kyokan!!!..-


    Il fennec sarebbe stato in silenzio, quindi avrebbe cacciato un gigantesco e lunghissimo sbadiglio prima di scendere a terra per coricarsi e prendere a dormire, inutile dire che Hoshi rimase piuttosto abbattuto dalla cosa anche se forse la cosa andava a suo favore data la prova che ora Daikenjin aveva escogitato per lui. Sembrava che il vecchio pazzo volesse mettere alla prova la forza del nuovo Konen’nin, voleva infatti che il Chikuma sollevasse da terra quella montagna di carne di Kyokan, inutile descrivere la reazione del rosso alla notizia.

    nomax


    -CHE COSA?!!.. vuoi che alzi questo bestione da solo?!!.. ehi ma lo hai visto quanto è grande?!.. insomma tu potresti fare benissimo una delle sue pulci!..-


    Una sonora bastonata sopraggiunse alla testa del rosso dopo la battutaccia, sembrava che Daikenjin fosse piuttosto insofferente alla sua altezza, come il Chikuma dopo tutto. Ad Hoshi non restava che mettersi il cuore in pace, doveva sollevare quella montagna di carne se voleva dimostrare di essere pronto a concludere l’allenamento. Sputatosi su entrambe la mani per avere più grip si sarebbe scaldato facendo un po’ di stretching quindi si sarebbe abbassato per alzare intanto una delle zampe del gigante, subito si rese conto che senza usare una montagna di chakra non ci sarebbe mai riuscito. Piegate le gambe avrebbe fatto forza per alzare la zampa del gigante mente questo continuava a dormire imperterrito rendendo la cosa ancora più difficile, dato che stava a peso morto.

    -NNNNNARGH!!!.. accidenti!.. ma quanto pesa questo qui?!..-


    Ora stava sostenendo una zampa di Kyokan, ma non bastava, doveva sollevarlo tutto e per il momento stava sollevando solo una minima parte del suo reale peso. Il chakra nel tantien del ragazzo stava letteralmente andando a fuoco, aveva appena cominciato eppure stava già dando il massimo, non poteva fare altrimenti, se sbagliava tutto quel peso gli sarebbe crollato addosso schiacciandolo, era incredibile quanto Kyokan potesse essere potenzialmente letale anche mentre dormiva come un ghiro. Il rosso stava facendo davvero una fatica immane a starsene la sotto con tutto quel peso, era costantemente costretto a richiamare una camionata di chakra per potenziare il suo fisico, non sarebbe resistito a lungo in quelle condizioni inoltre stava già impastando molto più chakra di quello che solitamente usava per i potenziamenti. Le gambe del Konen’nin tremavano come tutto il suo corpo eppure ci stava riuscendo, stava sostenendo il peso di Kiokan in qualche modo, era come se tutte quelle prove avessero spostato il suo reale limite fisico molto più in la. Il rosso stava spingendo i suoi muscoli al massimo mentre tutta la banda di Fennec lo incitavano cominciando a lanciare scommesse se ci fosse riuscito o meno, tra tutti quello che sembrava fare più casino era Kigeki che correva attorno al rosso non curante del pericolo che stava correndo.

    -AAAAAARRRRRGH!!!!-


    Un ultimissimo sforzo incitato da un urlo avrebbe fatto sollevare il gigantesco fennec da terra mentre Hoshi lo sosteneva con tutta la potenza a sua disposizione, non credeva di riuscirci eppure lo stava facendo, gli allenamenti di Daikenjin avevano dato i loro frutti, migliorare il controllo del chakra era stata di sicuro una genialata, da sempre il controllo del chakra era un po’ il tallone d’Achille del Chikuma, ora non più date le prove superate. Sollevato il peso il rosso lo avrebbe quasi subito appoggiato a terra stando attento a non schiacciare nessuno, sembrava che Kiokan non si fosse accorto di nulla, il rosso si chiedeva se evocarlo nel mezzo di una battaglia non sarebbe stato più uno svantaggio che una mossa geniale, di sicuro non conosceva nessuno di così grosso e allo stesso tempo pigro.

     
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    Tutti guardarono stupefatti, alcuni più esaltati, altri leggermente più scontenti per la scommessa persa, fra cui Kajitsu, mentre il Konen'nin sollevava il mastodontico corpo di Kyokan, lasciandolo poi ripoggiare al suolo.
    "Bene, bravo ragazzo!", esclamò soddisfatto Daikenjin, voltandosi poi verso tutti i Fennec lì riuniti: "Lo spettacolo è finito, andate ad avvisare Kyoushou-sama e la nostra signora, ben presto vi raggiungeremo anche noi due.", tagliò corto, mentre alcuni dei canidi si allontanavano sbuffando ed altri più pacatamente.
    Gekisen, passando vicino a Kyokan, gli diede una botta con una zampa sulla fronte, niente di eccessivamente violento, più un gesto pressoché autoritario da fratello maggiore a minore per svegliare l'altro e dirgli di seguirlo, poi, però, prima di allontanarsi con tutti gli altri, il primogenito dei Fennec disse a Hoshikuzu: "Bello scontro, Konen'nin, non vedo l'ora di combattere al tuo fianco... ah, anche Kyokan è utile in battaglia, sia come scudo, perfetto per proteggere te ed un intero villaggio, se messo di profilo, sia come oggetto da evocare sopra i nemici o gli edifici da far crollare.", scherzò con un sorriso soddisfatto.
    "Ti ho sentito, fratellone, non mi pare il caso di dire queste cose davanti al nonno ed al Konen'nin-san!", ribatté il mastodontico fennec, iniziando a seguire gli altri, o meglio a costringere gli altri a farlo passare data la stazza.

    Rimasti di nuovo soli, Hoshikuzu e Daikenjin, fu l'anziano a riprendere la parola: "Allora, ragazzo mio, ci sono due cose di cui ancora dobbiamo parlare e spero che ti piacciano entrambi come argomenti.
    Prima di tutto, la tecnica che restava da rivelarti di quelle in possesso del Konen'nin, qualcosa che forse potrebbe risultarti persino più facile delle altre, considerando le tue basi."
    , esordì.
    "Come ti avevo già raccontato, il Konen'nin è il simbolo del legame fra i Chikuma, maestri del Vento, e noi, i Fennec della Montagna Sacra; è un guerriero che saprà usufruire dei poteri derivanti dalla Sabbia di questo luogo, ma non per questo deve rinunciare alle sue abilità di clan e proprio il Rinkaigan è la summa della fusione di queste due nature.
    Gin-chan ti ha mostrato quella tecnica chiamata Rinkai, ora immagina di utilizzare le tue capacità da Konen'nin per comprimere ancora di più la sfera di vento all'interno della bocca per poi, manipolarla con il tuo chakra e quindi sputarla così da coprire un'area di molto maggiore con un proiettile più piccolo. Questo è l'ultimo segreto del Konen'nin che puoi apprendere."
    , spiegò Daikenjin, invitando il Rosso a seguirlo, mentre intraprendevano il medesimo corridoio già preso da tutti i Fennec.

    "Come ti avevo accennato l'altro giorno e come tu stesso hai ormai potuto capire, ci sono degli altri Fennec con cui non hai ancora sancito un patto di sangue, per quanto, di certo, in questo tempo passato all'interno della nostra casa, ti sei legato a loro in altro modo, a tutti noi.
    Tutti ti abbiamo visto diventare il nuovo Konen'nin e dimostrare le tue capacità nell'uso del potere della Sacra Sabbia, eccetto GadoSaiko-sama.
    E proprio quando anche la nostra Signora riconoscerà il tuo ruolo, potrai finalmente ottenere il legame di sangue con noi Fennec Guardiani."
    , continuò a dire l'anziano, prima di fermarsi, quando erano ormai arrivati in un'altra ampia sala, che si rivelò per quello che era: un'immensa stanza comune.
    C'erano tutti i Fennec che Hoshikuzu aveva evocato nel tempo, tutti quanti da Kigeki fino a Kyokozu, assieme a Kajitsu, Gekisen e Kyokan che ancora dormicchiava; poi c'erano anche quelli che aveva incontrato in quei due giorni, dalla piccola Kyoiku fino a Sutikku e Shirudo; ed oltre tutti loro, c'erano altri due fennec parecchio massicci, Kyoushou, il Signore dei Fennec dinanzi al quale aveva firmato il suo primo patto con i canidi del deserto, ed un'altra creatura, più piccola del Grande capo dei Fennec, ma massiccia quanto l'essere che il Rosso aveva sollevato poco prima, per quanto fosse chiaramente sveglia e femmina. C'erano tutti.

    "Ora, Hoshikuzu, assumi le forme del Konen'nin e dimostraci di sapere domare il potere del Rinkaigan, dimostrati valoroso dinanzi a tutti noi, come lo hai fatto davanti a piccoli gruppi di Fennec durante le prove passate.", concluse Daikenjin, indicando la piccola folla di spettatori davanti al Sunese.

    ----

    OT: Ok, ultimissima prova, dimostra di saper usare il potere ultimo e la signora dei Fennec ti farà firmare l'altro contratto :riot: /OT
     
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    Il rosso era orgoglioso di se, dannatamente orgoglioso di se. Aveva sollevato un palazzo di carne con le sue sole forze, una prova degna del più potente tra gli uomini capaci di richiamare a se immani quantità di chakra. Il rosso rideva di gusto mentre si asciugava il sudore e guardava i fennec sbuffare o inneggiare alla vittoria, quelle volpi del deserto erano davvero una forza. Quando Gekisen passò al fianco del Konen’nin questi gli fece un complimento che il rosso non si aspettava, sembrava che lo scontro fosse stato divertente anche per il guerriero fennec. Hoshi si mise a ridere di gusto quando Gekisen e Kyokan si scambiarono qualche battuta da buoni fratelli dispettosi, certo c’era da stare attenti a scherzare con il bestione, ma Gekisen sembrava non preoccuparsi della cosa sicuro forse della sua potenza.

    -Uuuufff.. accidenti.. questa volta credevo davvero di non farcela.. eheheh.. sembra che alla fine anche io stia cominciando a diventare più forte!!!.. eheheh..AHAHAHAH!!!-


    La risata del Chikuma si interruppe di colpo quando Daikenjin si fece nuovamente avanti, sembrava che nella stanza fossero rimasti solo loro due. Il Vecchio cominciò a parlare, sembrava avere un espressione piuttosto fiera, il che non poteva che fare piacere al rosso che ora si sentiva all’altezza delle sue aspettative e di tutti i fennec. Daikenjin spiegò al rosso che c’era un ultima prova che doveva superare per essere nominato ufficialmente Konen’nin, la prima consisteva nell’imparare una nuova tecnica, la più potente a disposizione del Konen’nin, mentre la seconda consisteva nell’ottenere l’approvazione di Gadosaiko, la signora del monte Hitozatohanareta. Il rosso mandò giù la saliva mentre ascoltava, stava per mettersi alla prova davanti ai due super boss di quel luogo il che lo intimoriva e eccitava allo stesso tempo. Daikenjin preparò bene il Chikuma prima di mandarlo davanti all’intero gruppo di fennec riunito spiegando per filo e per segno la nuova tecnica, se quello che il vecchiaccio diceva era vero, il rosso avrebbe avuto a disposizione un arma invincibile.

    -Wow!.. posso.. posso comprimere ancora di più.. il Rinkai?!..-


    Mentre si muoveva accompagnato dal vecchio fennec Hoshi pensava a come ottenere una potenza del genere, controllare il Rinkai era già estremamente difficile, come poteva riuscire a comprimerlo ancora di più. Quando entrò nella grande stanza il Chikuma vide che tutti i fennec erano li presenti, non ne mancava nessuno, le due figure di Kyoushu e Gadosaiko sovrastavano tutti gettando una innaturale ombra sull’ambiente circostante, il rosso aveva visto raramente delle creature così belle e maestose. Il loro sguardo sembrava severo e allo stesso tempo caloroso, era come se i due nutrissero totale fiducia nel ragazzo. Il rosso dopo essersi avvicinato al gruppo avrebbe rapidamente cosparso la testa con della sabbia che teneva in tasca per poi comporre rapido i sigilli della trasformazione, come al solito un potente mulinello di vento sarebbe esploso attorno alla sua figura facendo comparire dietro il Konen’nin del Monte Hitozatohanareta.

    rispect


    -Sono Hoshikuzu Chikuma.. il nuovo Konen’nin.. è un onore essere qui al vostro cospetto!!!-


    Il rosso avrebbe fatto un profondo inchino, certo quell’atteggiamento non era da lui, ma stranamente fare quel genere di cose ora gli risultava essere estremamente semplice, nutriva un profondo rispetto per quelle creature, per tutte loro, insomma ora si sentiva uno della famiglia. Il rosso quindi si sarebbe voltato rivolgendo l’attenzione verso la parte più ampia di quella immensa stanza, a parecchi metri di distanza una grandissima roccia sembrava essere stata messa li apposta per fare da obbiettivo, il Chikuma non sapeva ancora quale sarebbe stata la potenza del colpo, tuttavia poteva immaginarla. Il Rinkai era una tecnica dalla potenza distruttiva inimmaginabile, comprimere ancora di più l’aria l’avrebbe resa una vera e propria forza della natura.

    -Uuuuff.. ok Hoshi.. hai un solo tentativo.. ormai riesco a controllare il Rinkai alla perfezione.. posso farcela!!!.. il potere del Konen’nin mi rende molto più forte.. me ne sono reso conto mentre lottava con Gekisen.. o la va.. o la spacca!!!..-


    Il rosso avrebbe quindi creato rapidamente un piccolo tornado al centro delle sue mani, l’aria della stanza in pochi istanti si sarebbe contratta verso di esse comprimendosi fino a raggiungere una pressione inimmaginabile, in quella sfera aveva concentrato tutta la potenza del suo fiato, la modalità Konen’nin esprimeva il meglio se unita alla potenzialità dei Chikuma, quella che ora tratteneva tra le mani era una vera e propria bomba capace di buttare giù un palazzo senza problemi [Tecnica Avanzata][Rinkai / Dimensioni: 9 SD Vento / Potenza: 80+37.5 / Vento V / Consumo: 90][Talento: Tecnica Economica -50%]
    Rinkai - Pressione Critica
    Villaggio: Suna
    Posizione Magiche: Nessuna (Caricamento pari a 6 sigilli)
    Richiede: Manipolazione del Vento III

    La tecnica che Hoshi preferisce in assoluto per potenza e stile. Gli viene insegnata da Gin Tatsumaki Chikuma nonostante non sia in grado di utilizzarla al meglio, sarà infatti Hoshi ad esprimere la sua massima potenzialità. È una tecnica inventata da Ryuusei Chikuma, migliore amico di Gin e padre biologico di Hoshi, è l’eredità che gli viene lasciata dal passato.

    L'utilizzatore comprime l'aria circostante tra le mani creando una sfera di vento. Potrà farla esplodere davanti a se tramite slot azione semplicemente con un gesto delle mani.
    L'onda d'urto creata dal rilascio della sfera avrà potenza pari a 80 e le sue dimensioni saranno pari al numero di slot Dimensionali utilizzati alla sua creazione, si espande dalle sue mani con la stessa velocità di un costrutto di vento. Se colpito l'obiettivo, questo verrà scagliato lontano.
    Mantenere la sfera richiede l'utilizzo di entrambe le mani; una volta scagliato un attacco si sfalderà. Dal grado Jonin C sarà possibile mantenerla utilizzando una sola mano.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 2 / Consumo: Elevato + 1/2 Basso*Slot Dimensionale - Mantenimento: Mediobasso)
    [Spinta Vento: 3 metri ogni livello della TS]


    La sfera di vento vorticava tra le sue mani con una potenza devastante, ora non restava che provare ciò che Daikenjin gli aveva spiegato, provare a mangiare una sfera di Rinkai aumentando la pressione della sfera e del vento in rapida rotazione. Il Chhikuma avrebbe fissato la sfera prima di procedere, un errore e la sua testa sarebbe esplosa in mille pezzi, di certo una fine poco piacevole. Fatto un gran respiro avrebbe aperto le fauci per poi schiacciare la sfera di vento compressa nella bocca, i suoi polmoni lavoravano al massimo della potenza per aumentare la pressione. Era strano ma ora che la sfera era tra le sue fauci sentiva che poteva massimizzare la potenza del colpo, d’altro canto quella altro non era che un costrutto di vento come tutti gli altri. Le guance del Konen’nin erano gonfie mentre si preparava a scatenare il colpo, fatto un gran respiro si sarebbe messo a quattro zampe piantando per bene le zampe a terra usando gli artigli, doveva ancorarsi a terra se non voleva essere lanciato via dal rinculo del colpo. Più aspettava più la sfera si faceva piccola, stava funzionando.
    Era pronto, un ultimo respiro dal naso prima di lasciare andare quel costrutto, un piccolissimo proiettile di vento dalla velocità devastante. In pochi istanti questo avrebbe mangiato la distanza tra Hoshi e la roccia, il rinculo del colpo avrebbe fatto indietreggiare il ragazzo per diversi metri mentre restava ancora saldamente aggrappato al terreno. Non poteva cedere ai suoi occhi, quello era il potere devastante del Konen’nin. Il proiettile impattato con la grande roccia sarebbe esploso creando un onda d’urto rotante dalle dimensioni epocali, un frastuono accompagnato da possenti tremori sarebbe riecheggiato per tutto il monte, forse per qualche giorno. Il piccolo proiettile di vento era esploso disintegrando la gigantesca roccia e lasciando al suo posto solo un profondo cratere, che molto probabilmente da quel momento in poi sarebbe diventato una piscina per i fennec, la bocca aperta e lo sguardo del rosso avrebbero lasciato intuire quanto devastante fosse la potenza del Konen’nin [Tecnica Avanzata][RinkaiGan / Dimensioni: 27 SD / Precisione: Viola + 4 / Potenza: 80+37.5 / Vento V / Consumo: 60].
    Cannone a Pressione Critica - RinkaiGan
    Villaggio: Monte Hitozatohanareta
    Posizioni Magiche: Nessuno (Caricamento pari a 4 Sigilli)
    L'utilizzatore è in grado di comprimere ulteriormente una sfera creata con il Rinkai mettendola in bocca. È possibile in questo modo potenziare la tecnica e lanciarla come un proiettile. La potenza del colpo resterà invariata mentre la sua area di effetto triplicherà. Il proiettile avrà dimensioni pari ad ¼ Slot Dimensionale, le sue caratteristiche seguono quelle dei costrutti della Manipolazione del Vento.
    Tipo: Kōken'nin no Jutsu - Fuuton
    (Livello: 1 / Consumo:Medio Alto)


    rinkaigan


    -..ANF.. ANF.. ANF.. wo… woooow.. questo sarebbe.. ANF.. ANF.. il.. Rinkaigan..-


    La stanza era stata letteralmente sconquassata dalla cannonata del rosso. Diradata la polvere e i detriti il rosso si sarebbe avvicinato alla banda di fennec tossendo, aveva respirato un bel po’ di polvere e sabbia inoltre quel colpo gli era costato parecchia energia, di sicuro non era adatto ad essere usato in continuazione. Raggiunti i fennec li avrebbe guardati cercando la loro approvazione, in fin dei conti ci era riuscito e anche con ottimi risultati.

     
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    Tutti i Fennec erano riuniti, tutti intenti ad osservare e tutti, persino il piccolo Kigeki, serissimi, per quanto, forse, se Hoshikuzu avesse guardato alcuni di loro, avrebbe notato dei sorrisi lieti e soddisfatti (e forse da parte di Kigeki, Konji ed altri che avevano con il tempo imparato ad apprezzare il Rosso in ambo i gruppi di canidi del deserto) appena accennati qua e là.

    Dinanzi ai due sovrani di quella grande famiglia, Hoshikuzu s'inchinò leggermente per salutarli come il nuovo Konen'nin e poi eseguì ciò che tutti si aspettavano da lui: lo videro mutare nel Fennec umano e poi iniziare a creare il Rinkai, per poi metterlo in bocca.
    In silenzio osservavano, speranzosi i più, finché alla fine Hoshi rilasciò il fiato e lasciò esplondere il devastante potere del Rinkaigan!
    Kigeki, Kyozoku, Kyoiku e Kokatsuna presero il volo, per poi cadere, fortunatamente per loro, sul morbido, addosso alla pelle di Kyokan, che era un pò più indietro intento a dormicchiare in tutto quel trambusto.

    Alla fine della devastante dimostrazione, Daikenjin si spostò di fianco al Konen'nin, "Ben fatto, ragazzo mio, davvero ben fatto.", si complimentò orgoglioso l'anziano, "Hai scoperto anche l'ultimo dei segret i del Guardiano Sacro, meriti tale ruolo pienamente.", concluse, prima che una maestosa sagoma si avvicinasse, quella di GadoSaiko.
    "Ben detto, Anziano Saggio, davvero ben detto.", esordì la Regina dei Fennec, "E' tempo che il ruolo di Konen'nin sia di nuovo ricoperto e che il legame fra i Chikuma ed i guardiani di Hitozatohanareta sia di nuovo sancito. Firma il contratto con noi, Hoshikuzu Chikuma e così potrai richiamarci quando vorrai sul campo di battaglia e continuare ad addestrarti con noi, se vorrai.", concluse.
    L'anziano Fennec, nel frattempo, vomitò, letteralmente, un grosso rotolo di richiamo, che poi aprì, per mostrarlo al Rosso, "Sai cosa fare, ragazzo, incidi il nome e le impronte e benvenuto nella famiglia.", si complimentò il vecchio, sorridendo lieto, prima che, a firma avvenuta, tutti i Fennec festeggiassero il nuovo Konen'nin.

    -----

    OT: Ok, addestramento concluso con l'acquisizione di contratto e controllo del chakra (e, ovviamente, della competenza) :riot: /OT
     
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    Il Rinkaigan aveva lasciato a bocca aperta anche il Chikuma che di certo non si aspettava di raggiungere una potenza del genere, quel colpo era in assoluto il suo asso nella manica, nessuno al mondo poteva resistere ad una potenza del genere. Hoshi aveva il fiatone per la dura prova tuttavia era riuscito ad effettuare la tecnica al primo tentativo, dopotutto si poteva considerare un Chikuma esperto e cose del genere per lui erano quasi all’ordine del giorno. Rivolta l’attenzione alla regina di tutti i Fennec il ragazzo rimase in silenzio mostrando un sorriso sincero, era giunto finalmente il momento di suggellare il patto con quelle straordinarie creature.

    -Grazie nobile regina!!!.. vi prometto che onorerò con tutte le mie forze il patto di fratellanza che ci unisce!..-



    A questo punto Daikenjin avrebbe estratto dalla bocca un grosso rotolo necessario a firmare il patto con i Fennec Guardiani, non era la prima volta che il Chikuma eseguiva un operazione del genere. La prima volta era stato aiutato da Shiltar nell’operazione, ma ora era grande abbastanza per fare da solo. Morso il dito il rosso avrebbe scritto il suo nome con il sangue accanto a quello che era stato l’ultimo tra i guardiani del monte Hitozatohanareta. Quindi avrebbe piantato il palmo della mano per lasciare il suo marchio, ora si poteva definire a tutti gli effetti come nuovo Konen’nin del monte Hitozatohareta.

    Un boato sarebbe riecheggiato tra le gallerie del monte fino a raggiungere il cielo quel giorno, un boato di gioia che faceva da preludio alle grandi gesta che il Konen’nin si prestava a compiere. Il patto da Chikuma e Fennec era stato nuovamente ripristinato, un nuovo capitolo della storia del continente ninja era stato aperto.

     
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