Yuuyake Bara no Sumire

[Taverna]

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  1. Elfomiracolo
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    Non lo so, non lo so!!! Kumanosuke si mise le mani sulla testa, ed la solita depressione cominciò a possederlo. Ho tentato di non pensarci, di dedicarmi ad altro, ma ogni notte vengo tormentato senza sosta, e non ho nessuno che possa aiutarmi, sono solo e sempre lo rimarrò. Il ragazzo eraormai in un evidente stato di depressione molto pesante, e mostrarlo in pubblico lo fece sentire ulteriormente male.
     
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    Ma che ci han messo nel suo the? Cominciava a pensare il Genin, mentre l'altro sembrava sul punto di prendersi a randellate da solo.
    Ok.....senti, non sono un granchè con le parole io...ma mi sembra che tu stia un pò esagerando...ci sono tanti modi per liberarsi dai pesi eccessivi...e la vita è troppo lunga per starsi a prendere tanto sul serio. Esattamente di che cosa dovresti vendicarti? Che torto ti avrebbe fatto questa persona di cui devi vendicarti? Sei certo che ucciderla sia la sola maniera?
     
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  3. Elfomiracolo
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    Purtoppo le ultime parole del ragazzo andarono a turbare ulteriormente già la poca sicurezza che Kumanosuke aveva. Senti... Scusa per la mia scenata, fai come se non fosse successo niente, anche se sarà un po difficile. Fece un sorriso molto stanco. Comunque queste non sono cose di cui parlo volentieri, quindi scusami se preferisco tenerle per me, comunque sappi che la chiacchierata mi è piaciuta molto, e grazie per il thè. Dopo aver detto questo si sarebbe alzato e avrebbo sporto la mano per stringere quella del ragazzo.
     
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    Oh..ok..scusa se ti ho un pò forzato...lo ho detto che a parole faccio pietà.. borbottò imbarazzato, mentre giocherellava coi capelli. Poi rispose alla stretta di mano.

    Daccordo...allora arrivederci. Fatti sentire se ti serve un aiuto per qualcosa, mi trovi al palazzo Yakushi. Chiunque te lo può indicare. Sorrideva mentre l'altro si allontanava. Una volta che Kumanosuke fosse andato via, il sorriso sarebbe scomparso. Febh si fece decisamente serio

    Un tipo interessante. sarà bene unirlo alla collezione. Da quando Soryo gli aveva insegnato questa particolare capacità, Febh era rimasto letteralmente estasiato. quando ancora il vecchio Homura lo addestrava, il concetto che le informazioni sono la cosa più importante gli era stato inculcato a suon di punizioni ed esercizi sfibranti e al limite dell'assurdo.

    Il genin posò una carta da gioco sul tavolo. Il retro aveva lo stemma degli Yakushi, mentre l'altro lato era completamente bianco. Posò un dito al centro esatto della carta, e mentre il chakra la irrorava, la fece ruotare di novanta gradi in senso Orario.

    Orario per scrivere. Antiorario per leggere.

    Sulla carta apparvero delle scritte, registrando tutte le informazioni accumulate.

    CITAZIONE
    Kumanosuke Arihyoshi
    Uno studente, al momento. Frequenta il corso di Yami Kaguya in accademia. Sembra un tipo timido e piuttosto indeciso su ciò che vuole. Forse si tratta di un carattere un pò fragile, ma sospetto abbia una certa determinazione, ben nascosta. Non ha un clan, ma pare sia successo qualcosa di grave nella sua vita, tanto che deve vendicarsi di qualcuno, non so chi. Sembra odiare fortemente i traditori.

     
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    Febh aveva dovuto lottare con le unghie e con i denti per la saletta privata, strappandola per un soffio a una vecchietta acida e alle sue amiche zitelle dopo una corsa ad ostacoli mozzafiato fino al bancone che era cominciata sin dalla strada.

    La gara resterà certo negli annali per l'immensa quantità di scorrettezze, perlopiù da parte della vecchia, ma in ogni caso il vincitore fu Febh. Un pò accaldato, ora ammirava i giardini interni su cui dava la sala. Shinodari aveva di certo buon gusto quanto a posti per rilassarsi.

    Quando gli chiesero cosa volesse ordinare rispose garbatamente che attendeva una persona.

    Spero solo di non averla disturbata... pensava tra sè Ma no, me lo avrebbe detto se avesse avuto da fare.

    Stava seduto a guardare un'ape che tentava disperatamente di sedurre un fiore e ottenere il suo nettare, e intanto rimuginava su cosa ne avrebbe fatto della roba del vecchio.

    C'è il suo stile segreto nel rotolo...ma è roba di cinquant'anni fa...non sarà un pò sorpassato ai giorni nostri?

    Quando Shinodari fosse arrivata, Febh si sarebbe alzato, salutando

    Ciao, ottima idea la saletta privata....oh, ma accomodati Avrebbe subito aggiunto indicando i comodi cuscini. L'inserviente sarebbe entrata dopo poco. Per me il solito thè al rosmarino...per la mia ospite invece....? Lasciò in sospeso, indicando shinodari con un cenno.
     
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    Shinodari arrivò qualche minuto dopo.

    -Ciao Febh, spero di non aver ritardato troppo.-

    Lo salutò accomodandosi su uno dei comodi cuscini.
    Scelse quello che le permetteva di avere lo shinobi davanti a sé.


    image


    -Mi piace un luogo lontano dalla confusione, anche se raramente vengo qui.-


    Ispirò profondamente.

    -Temo di avere una vita densa di impegni anche per una sedicenne.-

    Ammise con un sorriso che le illuminò le iridi viola.

    Quando la cameriera fece il suo ingresso per le ordinazioni, Febh richiese un the al rosmarino.


    -Per me il the con il bocciolo, grazie-

    Ordinò, indicando la foto sul menù.


    image

    Una volta che fossero rimasti da soli, avrebbe ripreso la parola.

    -Uhm... prima di entrare nella saletta ho visto un gruppetto di signore di una certa età con strani intenti omicidi... Ne sai niente, Febh?-

    Commentò mentre ammirava i fiori in giardino.

    -Sai è davvero tanto tempo che non parliamo... Dal nostro incontro in ospedale probabilmente... Peccato, quel giorno pensai di aver trovato una persona interessante con cui parlare...-

    Diresse il suo sguardo verso il volto dello shinobi.

    -Dunque vogliamo riprendere il discorso lasciato in sospeso circa due ore fa?-

    Osservò.
     
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    Vecchiette? Mai viste delle vecchiette Disse di botto, con una punta isterica nel tono. Un mago della menzogna, decisamente...

    Beh..devo ammettere di non essere un granchè a relazioni sociali..sono un pò orso....sarà che sono cresciuto girando qua e là in cerca di cibo con un vecchio ninja ubriacone in pensione commentò, portando una mano a grattarsi la nuca

    Comunque cercherò di rimediare...è anche vero che ho pochi motivi per andare in ospedale ormai...giusto accompagnare qualcun altro.. o venirti a trovare se ti fa piacere sorrise, lasciando cadere, poichè Shinodari aveva portato subito al punto il discorso.

    Ah, giusto. La Tecnica del Richiamo. In che senso dicevi "che genere di richiamo" ? Io del richiamo so che serve a liberare e sigillare degli oggetti nelle pergamene, sotto forma di iscrizioni...che altro genere di richiamo esiste?

    Era convinto, infatti, che la tecnica di evocazione fosse qualcosa a sè stante.
     
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    Febh negò di aver visto le vecchiette citate dalla ragazza, sebbene Shinodari fosse dubbiosa al riguardo, un po’ per la reazione avuta al solo menzionarle.
    Lo shinobi si definì “un orso” per quanto riguardava le relazioni sociali.


    -Mi farebbe piacere se mi venissi a trovare, non necessariamente in ospedale.-

    Osservò con un sorriso gentile.

    La domanda di Febh la lasciò leggermente stupita.
    Aspettò per rispondere che la cameriera posasse sul tavolo il vassoio con le teiere e le tazze per il the. In quella di Shinodari c’era un bocciolo.
    La ragazza si offrì di versare il the al rosmarino a Febh, per poi prendere la teiera con l’acqua calda e versarne il contenuto fino a riempire la sua tazza.
    Qualche istante e il bocciolo si aprì liberando un’essenza dolciastra nell’aria.


    image

    -Esiste una sola tecnica di richiamo, ma tanti modi per usarla. Dipende dal contratto che stipuli. Si possono evocare delle creature come degli oggetti da particolari rotoli su cui devi apporre il tuo nome con il sangue. Io ho sostenuto un addestramento mesi fa per poter richiamare i draghi.-


    Spiegò la kunoichi.

    Attese un’eventuale replica da parte del ragazzo.


     
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    Grazie..mormorò alla cameriera quando gli versò il the. Intanto nella particolare bevanda di Shinodari il bocciolo si era aperto, diffondendo il suo odore per l'aria

    Però così copre l'odore del mio... pensò seccato, ma non sarebbe stato carino farlo notare...

    E in effetti l'odore del bocciolo non era certo così forte da coprire quello della sua bevanda...perlomeno, non se aveva la tazza in mano a fumargli sotto al naso.

    Strano tipo di the, questo col bocciolo...non lo avevo mai visto disse invece Comunque passerò a trovarti, ogni tanto, promesso! Disse puntando in avanti il pugno a pollice alzato. Guardò lui stesso quel suo gesto

    Oddei...sembro Kamuro... Arrossì leggermente, ritraendo il braccio

    Poi Shinodari tornò al punto. Febh sorseggiò lentamente il rovente liquido mentre lei spiegava le proprietà della tecnica.

    Wow...pensavo che l'evocazione fosse una tecnica a parte. Ma hai detto che tu hai firmato un contratto? Quindi conosci la tecnica? Poi incespicò un attimo, forse era sgarbato chiedere così spudoratamente... Ehm...cioè...intendo... Non è che potresti insegnarmela? Non dico questa cosa dei draghi..solo la tecnica di base...devo assolutamente recuperare delle cose che stanno dentro un rotolo...sono...beh...in un certo senso sono la mia eredità..anche se chi me le ha date è vivo e vegeto e al momento scommetto che se la starà spassando in giro...

    Avrebbe chinato il cap, in umile atto di richiesta, dopo aver sparato l'intera frase senza nemmeno prendere fiato.
     
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    Shinodari notò l’espressione che comparve sul volto dello shinobi.
    Però non disse nulla, chiedendosi, però, cosa l’avesse provocata.

    Febh portò la sua attenzione verso lo strano tipo di the che aveva come ingrediente un bocciolo, poi promise che sarebbe passato a trovarla, alzando il pollice su come Kamuro, come ammise lui stesso arrossendo leggermente.

    Shinodari scoppiò a ridere, mentre le sue iridi si illuminavano.


    -Non ricordo avergli visto fare un gesto del genere, però... non ci trovo nulla di male... Era un gesto spontaneo... E non mi dispiace avere un Febh meno... come dire riservato...-

    Ammise, sorseggiando la bevanda calda.

    -Questo particolare tipo di the non appartiene a questi territori. E’ possibile trovarlo nel Paese del The, però le su origini si perdono un po’ nella leggenda. E’ una storia particolare...-


    Spiegò, poi osservando la tazza nelle mani dello shinobi.

    -La prossima volta proverò il the al rosmarino... Mi ha incuriosito...-

    Concluse.

    Il discorso di Febh si indirizzò verso la tecnica del richiamo.
    Sembrava interessato, tanto da chiedere alla ragazza se potesse insegnargliela.

    Shinodari poggiò la tazza sul tavolino.


    -Ora non so se per recuperare gli oggetti all’interno di quel rotolo basti conoscere la tecnica... Non mi è mai capitato di trovarmi di fronte ad un rotolo del genere, però... certo, la tecnica te la posso insegnare... Non è difficile...-


    Si alzò in piedi dirigendosi verso la veranda.


    -Andiamo in giardino così abbiamo più spazio.-

    Disse.

    Shinodari si posizionò in un punto del terreno sgombrò da piante.


    -La tecnica del richiamo come puoi aspettarti è un ninjutsu. Ora ti mostro il sigillo che devi comporre con le mani per attivarla.-

    Iniziò a spiegare, mostrando il seal

    -Prima di comporre il sigillo devi lasciar fluire il tuo sangue che assieme al chakra darà vita al richiamo. Bastano poche gocce, in genere ci si punge o morde un dito della mano. Poi si poggia la mano insanguinata sul terreno in modo da rilasciare il chakra che richiamerà la creatura. Ora per quanto riguarda un rotolo che contiene degli oggetti, penso che ti possa fermare alla goccia di sangue e seal srotolando il rotolo.-

    Considerò.

    -Io quando richiamo i draghi rivolgo i miei pensieri alla creatura che intendo evocare. Posso mostrati come funziona il mio richiamo. Una volta che imparerai la tecnica potrai utilizzarla sia per richiamare oggetti da un rotolo sia richiamare una creatura dopo aver stipulato con la sua specie un contratto con il sangue.-

    Disse.

    Si portò alle labbra l’indice della mano destra mordendolo. Alcune gocce di sangue scivolarono lungo la mano, mentre componeva il seal per attivare la tecnica. S’inginocchiò sul terreno poggiando la mano insanguinata lasciando fluire il chakra. Assunse nel mentre un’espressione concentrata richiamando il drago d’ombra.

    Una nuvola di fumo, che lentamente si dissipò lasciando intravedere le forme della creatura evocata.

    Un drago che sembrava emergere dalle ombre si palesò davanti ai due ragazzi.


    -Ti presento Ruykage.-


    Disse la kunoichi inchinandosi al drago.


    -Che ne dici vuoi provare la tecnica ripetendola finchè non ne sarai padrone?-


    Osservò Shinodari.
     
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    Te lo ho detto che sono abbastanza orso..brutte esperienze. Sogghignò, mentre lei spiegava i dettagli sul thè.

    Capito. Annuì, poi aggiunse. Il the al rosmarino lo ho scoperto quando stavo col mio primo sensei..in pratica lui faceva il palo mentre io sgraffignavo i rametti dai giardini delle case..a meno che non fossimo nel bosco e in quel caso ci si riforniva per vie più...uhmmm...corrette, ecco... Mormorò Il tizio era negato con le erbe e non si fidava a usare foglie a caso, conosceva pochi tipi di pianta e quindi faceva il the solo con quelle. Ho scoperto solo dopo che il the al rosmarino esiste sul serio e non era una sua mezza invenzione Fece spallucce Diciamo che è come un ritorno all'infanzia, và. Bevve un altro sorso

    Quando il discorso si portò sulla tecnica del richiamo, e Shinodari propose di andare nel piccolo giardino per fare pratica, alzandosi, Febh scattò in piedi, per poi guardare la tazza ancora mezzo piena. Buttò giù di un fiato, scarnificandosi l'interno della bocca con la sostanza bollente, ma si trattenne dall'urlare come un disperato, nonostante le lacrime agli occhi...si sarebbe curato pian piano poi con la tecnica speciale. Posò rapido la tazza vuota sul tavolino e la seguì.

    Non so davvero come ringraziarti...non avrei saputo da dove altro tirarmi fuori le informazioni...ho paura a chiedere ai miei parenti perché potrebbero chiedermi chissà cosa in cambio... Sospirò, scuotendo appena il capo.

    Osservò con cura il processo, e ne approfittò per tirare fuori una carta ninja. Posso, vero? Se non ci fossero stati problemi avrebbe registrato le informazioni sulla carta.

    Infine lei poggiò le mani a terra, e dopo un bizzarro effetto visivo, con decine e decine di simboli che scorrevano, la sua creatura si levò maestosa. Febh impallidì, osservando quel drago di tenebra. Wow... fu tutto quel che potè pronunciare sembra...come una nuvola di fumo...

    Vedendola inchinarsi fece lo stesso, anche se in modo decisamente più goffo e frettoloso. Eh? Disse distrattamente, ancora rapido dalla presenza del drago Ah, si, provare...certo, ok...sicuro.

    Gettando ogni tanto degli sguardi di sottecchi al drago, il Chunin intrecciò i sigilli diverse volte, fino ad essere certo di aver imparato a memoria la breve sequenza. La sequenza è questa, si? Ok. Ora devo...goccia di sangue giusto? E devo convogliare il chakra nella goccia? Ma quanto ne devo usare?

    Tentò diverse volte, impastando quantitativi variabili. Chiaramente non compariva nulla, non essendo il ninja legato ad alcun animale, e non avendo rotoli su cui agire. Ok, ci ho provato con concentrazioni diverse. Penso di aver capito

    Ora devo provare con quello vero. Da una tasca tirò fuori un piccolo rotolo. Ecco qua...qui ci dovrebbe essere quello che mi ha regalato il vecchio. Un respiro profondo, poi aprì il rotolo sul terreno. Intrecciati i sigilli e vi impose sopra la mano, lasciando che la goccia intrisa toccasse la carta. Vi fu una breve nuvoletta di fumo. Ai loro occhi, sul rotolo bianco, ora stavano una snake sword, con tanto di bracciale, e un rotolo chiuso con un sigillo:la nota musicale di Oto, e una lettera: C

    Per cosa starà la C secondo te?
     
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  12. Yami Kaguya
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    Mi guardai un pò intorno, ma poteva andare bene, di difetti non ne avevo trovati. Caldo, accogliente, e probabilmente le sarebbe piaciuto come posto. Mi guardai un attimo indietro, osservando quell'assurda linea di confine che segnava l'ingresso di quel locale rispetto al resto. Come mettere una ruota di pietra affianco a quelle di ferro, quella era l'impressione che dava osservare quei neon abbaglianti del neko, per poi voltarsi e vedere solo lanterne e fiaccole per l'illuminazione. Ma mi stava bene, la luce elettrica ormai iniziava a darmi fastidio, dopo esserci stato sotto tutto il giorno. Lasciai quindi i sandali all'entrata, visto come l'interno mi sembrasse troppo delicato per andarci sopra con le suole.
    Pensandoci ora, il fatto che fossi stato solo al Neko Senzai quando finivo in quel quartiere, non era qualcosa di cui andar fieri. D'altro canto, fra andare in territorio Jaku o sentirmi le lamentele di Hatsune per essere andato alle Yamada e non al Pruno, non erano prospettive allettanti comunque. Quindi, alla fine pensandoci bene quello poteva essere l'ultimo luogo che non aveva ancora avuto una mia visita da quando ero là.
    Feci quindi un giro, dirigendomi verso una saletta appartata, in cui non c'era nessuno. Mi diedi un'occhiata intorno ma non sentii sguardi torvi fulminarmi, quindi entrai e aprii la porta sull'altro lato. Mi ritrovai quindi ad osservare una specie di laghetto artificiale, la cui presenza probabilmente serviva per rilassare i clienti che chiedevano quella sala. Fu una bella sorpresa, non c'era che dire. Quasi per curiosità, feci un passo in avanti, inviando il chakra ai piedi, e camminando quindi su quell'angolo di tranquillità in mezzo a ubriachi e i clienti del neko. Sorrisi, mentre osservavo alcuni fiocchi di neve che avevano iniziato a cadere, sciogliersi appena toccavano la superficie dove stavo. Un posto alquanto strano, per essere a Oto.
    image

    ...Dai registri questo posto è stato aperto sotto il regime di Luis o di Sayaka. Guarda te, certo che a vederli un posto così credevo non potessero immaginarselo nemmeno nell'anticamera del cervello, figurarsi progettarlo.

    C'era poco da dire, andava più che bene. Ora restava da sperare che andasse bene pure il resto. Potevo star facendo una cazzata piuttosto grossa, ad invitarla fuori da soli senza essermi chiarito le idee su come comportarmi. L'ultima volta mi aveva dato dell'ipocrita per come mi comportavo. E comportarsi in un dato modo per qualcuno che sà solo fare ciò che gli pare più conveniente secondo fattori che nemmeno lui capisce, è un casino non da poco.

    Pazienza. Almeno ci avrò provato, chissà che non mi vada bene.

    Sollevai le mani a lato del corpo con i palmi rivolti verso l'alto, muovendo in contemporanea le spalle, in quel gesto melodrammatico del "vada come vada". Tornai indietro mentre un inserviente mi faceva cenno di smetterla di camminare nelle area vietate e tornare nel locale. Prima però che iniziasse a lamentarsi, lo anticipai buttandogli addosso la giacca che mi ero tenuto sulla schiena contro il freddo, mentre con un sorriso sornione l'avrei fissato, appena si fosse tolto il vestito dalla faccia.

    E' occupata questa per stasera?

    [...]

    CITAZIONE
    'Sera, Jaku-hime.
    Allora, visto tutti i casini che sono successi a quella festa per l'anniversario del tuo primo corso, mi è venuta una piccola idea, almeno per ripagare di quello che a quanto pare ha fatto la mia presenza. Una serata per una serata, in cui stavolta ti assicuro di non costringerti a fare nulla che non vuoi, e potrai andartene se la troverai noiosa.
    Se accetti, ti aspetto un paio d'ore dopo il tramonto allo Yuuyake Bara. Altrimenti ti trovo da qualche altra parte a meno che tu non voglia vedermi.

    P.s. L'idea è di ripagare con la stessa moneta, quindi anche stavolta abito elegante, stiamo al coperto ;P

    Yami


    Stranamente la parte più difficile era stata scrivere quell'invito. D'altronde dopo le reciproche manifestazioni di affetto elementali, avrebbe anche potuto mandarmi a quel paese dopo aver letto la quarta riga. Prima di finire in un circolo chiuso di dubbi però, inviai il falco alla sua ricerca. A quel punto potevo solo aspettare.

    [...]

    L'avrei attesa a un tavolo all'angolo, mentre gli inservienti andavano ad accoglierla. E seduto a terra su un cuscino, la osservai avvicinarsi se fosse venuta, con un sorriso divertito.

    Benarrivata. Domanda da primo attrito per le signorine presenti: preferisci tavolo normale o una saletta privata? C'è una bella vista nel secondo caso.

    Poi, solo silenzio. Palla a lei dunque.
     
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    Scendevano i primi fiocchi di neve, che lentamente coprivano il giardino con il loro manto candido.
    Shinodari era seduta in veranda, con le gambe poggiate contro il petto, cinte dalle braccia.
    La testa era reclinata con il mento sostenuto dalle ginocchia.
    Il bocciolo si era schiuso nella tazza rilasciando il suo dolce aroma nell’aria, ma la bevanda ambrata era ancora intatta.
    Accanto alla tazza il foglio semi ripiegato.
    Un falco era stato il messaggero.
    Il destinatario...
    Sospirò.
    La vita era proprio un vero casino.


    CITAZIONE
    'Sera, Jaku-hime.
    Allora, visto tutti i casini che sono successi a quella festa per l'anniversario del tuo primo corso, mi è venuta una piccola idea, almeno per ripagare di quello che a quanto pare ha fatto la mia presenza. Una serata per una serata, in cui stavolta ti assicuro di non costringerti a fare nulla che non vuoi, e potrai andartene se la troverai noiosa.
    Se accetti, ti aspetto un paio d'ore dopo il tramonto allo Yuuyake Bara. Altrimenti ti trovo da qualche altra parte a meno che tu non voglia vedermi.

    P.s. L'idea è di ripagare con la stessa moneta, quindi anche stavolta abito elegante, stiamo al coperto ;P

    Yami


    Le aveva detto che avrebbe continuato a romperle e di voler continuare ad esserle amico, quella sera a Castelvania.
    E in fondo, cosa c’era di male ad accettare un invito in una sala da the?


    -Nulla...-

    Mormorò a bassa voce.

    Eppure era ancora lì indecisa se accettare o meno.
    Indossare un abito elegante...
    Li aveva lasciati tutti a Castelvania, non si aspettava una vita sociale di ritorno ad Oto.
    Si era così immersa nel lavoro da dimenticare di avere una vita privata.


    Una folata di vento fece volare via la missiva, che vorticò nel cielo guidata da una raffica capricciosa fino a planare qualche metro davanti a lei, immersa in parte nella neve.

    Il the aveva esalato l’ultimo refolo di calore qualche minuto prima, lasciando una bevanda gelata.

    La fanciulla si alzò in piedi.
    Fissò per un istante la tazza, per poi dirigersi all’interno della villetta.

    Restò per molto tempo sotto il getto della doccia calda, cercando di schiarirsi le idee.

    Ripagare con la stessa moneta?
    Voleva per caso farsi perdonare di aver evitato di essere ucciso da lei?

    Si avviò in camera da letto, avvolta in un morbido accappatoio con il cappuccio che le copriva i capelli bagnati.


    Aprì l’armadio frugando tra i vestiti, ma non c’era nulla di elegante...
    ...ad eccezione di una scatola ancora infiocchettata.


    Erano passati mesi...
    Si era scordata di quell’abito, se così si poteva chiamare...

    Beh doveva essere un’occasione speciale, come era speciale quello che voleva dirgli...
    Certo quella notizia l’avrebbe stupito non molto, ma poteva essere l’inizio di un’unione ancora più forte.

    Ma il destino, mesi prima, aveva scelto diversamente per tutti loro...

    Poggiò la scatola sul letto, sollevandone il coperchio.
    Il nastro era caduto sul pavimento.

    Sicuramente era fuori luogo per un incontro tra amici, ma alla fine alla ragazza non importava davvero più cosa potessero pensare di lei.
    Alla fine lasciò che prevalesse il suo lato borderline.


    Lo indossò senza malizia, come un normale abito.
    Aveva cancellato da mesi quel suo lato di essere kunoichi.
    Mandò Ys con una missiva per chiamare un risciò.
    Non le andava di camminare fino alla sala da the nel Quartiere dei Piacieri, ne’ di avvolgersi in un mantello per proteggersi dal freddo.
    Freddo?
    Non c’era un gelo peggiore di uno spirito lacerato.


    Ignorò lo sguardo del conducente, quando si accomodò sul risciò, ne’ fece caso a quello dei passanti.

    Il veicolo si fermò davanti l’ingresso della “Yuuyake Bara no Sumire”.
    La fanciulla scese dal risciò con movimenti calmi, leggeri quasi fosse un cristallo di neve sospinto dal vento.

    S’inchinò rivolgendo un saluto formale ai camerieri che erano venuti ad accoglierla.
    Aveva un’espressione angelica, per nulla turbata dagli sguardi provocati dal suo abbigliamento.


    Sfilò con grazia i geta, muovendosi con passo leggero sul pavimento lasciandosi condurre al tavolo d’angolo dove lo shinobi la stava aspettando.

    CITAZIONE
    Benarrivata. Domanda da primo attrito per le signorine presenti: preferisci tavolo normale o una saletta privata? C'è una bella vista nel secondo caso.

    Sulle labbra di Shinodari si dipinse un sorriso dolce, appena accennato.
    Le iridi ametista erano chiare, risplendevano come gemme, non toccate dal nero che in altri momenti Kabane aveva avuto modo di osservare.
    Si sedette sui talloni sul cuscino fissando per un istante il ragazzo.


    -Grazie per l’invito, Yami kun. Per me il luogo è indifferente, ma se preferisci la saletta privata per via della vista che si può godere allora sceglierò la seconda opzione che mi hai cortesemente offerto.-

    Osservò gentilmente, abbassando il tono di voce ad un sussurro in modo che fosse udibile solo dallo shinobi.


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  14. Yami Kaguya
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    L'ultima volta che l'avevo vista era stata una festa piena di sorprese. E anche quel giorno, non sembrò iniziare in modo diverso.
    Mentre aspettavo, vidi il gestore rizzare le orecchie, al che mi sporsi verso l'entrata, e vidi l'arrivo di un risciò fuori dal locale. Mi rimisi quindi a sedere, visto come non l'avevo mai vista fare uso di mezzi pubblici da quando la conoscevo. Beh, il secondo successivo vidi molti dei clienti voltarsi verso l'entrata, al che incuriosito mi sporsi di nuovo. E ringraziai di non star bevendo nulla, visto come mi uscì uno sbuffo di sorpresa dal diaframma, quando incrociai l'oggetto di tanta attenzione, che era appena scesa dal trasporto. Rimasi a fissarla, mentre un cameriere veniva inviato a servire la nuova cliente. Tornai dopo pochi istanti a sedermi, aspettandola con un lieve sorriso in volto, e scuotendo a tratti la testa. Sino a che non vidi con la coda dell'occhio i suoi piedi avvicinarsi, e rialzai lo sguardo. La guardai dal basso in alto, sempre con quel sorriso quasi ironico sul volto, prima di parlare e aspettando repliche. Considerai il sorriso che fece come la prima, visto come per la seconda dovetti aspettare si sedesse. Mossi lievemente la testa indietro per una sorpresa istintiva, quando sentii quel vezzeggiativo per la prima volta.

    "Kun"?

    Rimasi alcuni secondi in silenzio fissando il nulla con una mano sul mento, poi ripresi.

    Strano, suona meglio nome e vezzeggiativo che nome singolarmente, lo sai?
    Comunque, se lasci a me decisione, direi che è meglio saletta privata. Aspettami pure lì, mi metto d'accordo e ti raggiungo. Vuoi ordinare qualcosa?


    Mentre mi alzavo però, sentivo ancora qualcosa sulla lingua che voleva uscire. Ebbi alcuni dubbi però, dopo quello che era successo a Castlevania quando per le avevo fatto l'ipocrita.
    Ma alla fine, mandai tutto a quel paese, tanto valeva rischiare o sarei rimasto col dubbio tutto il tempo.

    Soprattutto per come la vista sull'esterno, non credo sia la migliore. E non solo per me.

    Lanciai un'occhiata eloquente al resto del locale, prima di farle un lieve sberleffo, e sorridere mentre me ne andavo. C'era da dire, che l'ultima volta che avevo sentito quel tuffo al cuore, c'entrava una festa di halloween e un costume. Ora, ci eravamo molti vicini come reazione interna. Il vestito che indossava rispondeva da sè, alla domanda sul perchè aveva preso un risciò. Io stesso mi consideravo ben poco freddoloso, ma non potevo escludere l'idea che le venisse qualcosa per il freddo. La copertura sulle braccia, era offerta principalmente da una manica che copriva dalla fine della spalla destra fino al gomito relativo, mentre la sinistra aveva solo un pezzo di stoffa trasparente fissato sulla spalla, a coprire sino al gomito per poi flutturare libero sul resto del braccio. Per il resto, la copertura del corpo era ridotta al minimo. Le gambe erano coperte da delle calze, ma tutta la zona del torso aveva una sorta di body smanicato e fine come copertura, se non ancora il sottile tessuto trasparente del braccio destro, che copriva dal collo sino al seno, per poi aprirsi in due lasciando il ventre coperto dal body, e continuando sul lato posteriore del suo corpo, finendo come una gonna a coprire i piedi inginocchiati dietro di sè.
    Mi chiesi se l'avesse fatto apposta o meno. Fattostava, che sebbene ripetesse spesso la stessa cosa, era carina come il primo giorno. Fargli un complimento non mi parve tutto questo male.
    Dal proprietario, persi pochi secondi, il tempo di confermare la prenotazione. Mi lanciò uno sguardo sospetto, ma risposi con un sorriso angelico, voltandomi dicendogli di aumentare il riscaldamento nella sala. Sinceramente, non sapevo quanto quella ragazza sapesse nascondere i brividi o reggere il freddo.
    Mi lasciai quindi dietro il locale, entrando nella saletta prima di chiudere la porta dietro di me. Non avevo preso altro da bere se non un infuso alla mela, e in caso l'ordinazione di Shin. Sarebbero arrivate presto, supponevo.

    Spero il posto piaccia. E' la prima volta che vengo qui, quindi è tutto un pò nuovo per me.

    Mi spostai verso il lago, fissandolo attraverso un vetro messo forse per le serate particolarmente fredde. Fissavo quell'acqua immobile e calma, mentre dentro di me sentivo una lieve tensione in parte, così come un senso di tranquillità a stare in un posto isolato dal resto del mondo.Mi voltai quindi verso la persona isolata al pari di me.

    Non credevo fossi così poco freddolosa. Dimmi se la temperatura è troppo bassa, ci mancherebbe che ti faccio prendere qualcosa invitandoti fuori.

    Poi mi accucciai davanti al tavolo, fissandola di sottecchi con un sorriso sornione.

    Non che mi dispiaccia il vestito, ma credo sia adatto ad altri climi.

    Rimasi quindi così, curioso per la scelta di quell'abbigliamento. Per altri argomenti, c'era sempre tempo.
     
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    "Kun"?

    Sembrava sorpreso per quel titolo...
    Forse lo era anche lei, era la prima volta che si rivolgeva a lui con quel suffisso.

    CITAZIONE

    Strano, suona meglio nome e vezzeggiativo che nome singolarmente, lo sai?
    Comunque, se lasci a me decisione, direi che è meglio saletta privata. Aspettami pure lì, mi metto d'accordo e ti raggiungo. Vuoi ordinare qualcosa?


    La ragazza annuì.


    -Si, vorrei del the verde per favore. Beh, per il vezzeggiativo temo di doverti deludere, non ho usato il chan, amministratore. Ma mi fa piacere che ti piaccia questo mio modo di rivolgermi a te.-

    Spiegò, in tono cortese.

    Lo seguì con lo sguardo mentre si alzava, quasi il giovane fosse indeciso se andare o aggiungere qualcosa.


    CITAZIONE
    Soprattutto per come la vista sull'esterno, non credo sia la migliore. E non solo per me.

    Shinodari sorrise a sua volta.

    Si, aveva una certa idea di cosa avesse provocato quell’abbigliamento nel resto dei presenti.

    Attese il suo ritorno restando in una posa ieratica, come se niente potesse toccarla, neanche lo scorrere del tempo.

    Quando la raggiunse, lei lo seguì in silenzio, cercando di ignorare gli sguardi degli avventori.
    La gente proprio non cambiava mai: si giudicava un legame dalle apparenze esteriori.
    Oh beh, non che lei non ci avesse messo di suo per dar vita a quell’ambiguità.


    La saletta privata...

    Conosceva quel posto, un piccolo rifugio dalla caotica vita quotidiana.
    La stanza era calda.
    La ragazza sospettò che Yami avesse chiesto di aumentare la temperatura della sala.
    In effetti, non è che le dispiacesse così tanto evitare di congelarsi per il freddo.


    Un vetro li separava dal giardino esterno, da quel lago così immoto, quasi da sembrare incastonato all’interno di un paesaggio dipinto su tela.


    CITAZIONE
    Spero il posto piaccia. E' la prima volta che vengo qui, quindi è tutto un pò nuovo per me.

    Riascoltò nella mente quelle parole.
    Un tempo passato quel luogo era stato teatro di sangue, ma a quel tempo vi era un altro amministratore, poi i suoi ricordi erano scivolati su Shinè per ultimo su Febh...
    Che strano...
    Mai una volta si erano dati appuntamento lì, lei e Yami.

    Fu distolta dai suoi pensieri dallo sguardo che le rivolse lo shinobi.


    CITAZIONE
    Non credevo fossi così poco freddolosa. Dimmi se la temperatura è troppo bassa, ci mancherebbe che ti faccio prendere qualcosa invitandoti fuori.

    Shinodari accennò ad un sorriso.

    -No, è perfetta... grazie, Yami kun.-

    Rispose sempre in tono gentile.

    CITAZIONE
    Non che mi dispiaccia il vestito, ma credo sia adatto ad altri climi.

    Aggiunse accucciandosi davanti al tavolo.

    Sembrava quasi un felino...

    La fanciulla sorrise, sollevando lo sguardo verso il soffitto per poi riportarlo sul volto del giovane.


    -Uhm, vediamo... ci crederesti se ti dicessi che mi sto addestrando a sopportare le temperature estreme?-

    Commentò, tornando seria per un istante, poi scoppiò a ridere.

    -Mi spiace, ma non avuto tempo di correre dal mio sarto di fiducia. Ho lasciato tutti gli abiti eleganti a Castelvania. Non pensavo mi sarebbero serviti di ritorno ad Oto. Mi era rimasto solo questo dimenticato in una scatola ancora imballata. Lo so che non è adatto all’occasione, ma o così o mi vedevi arrivare in uniforme ninja. Sai tra le scartoffie burocratiche, l’ospedale, il gate senza guardiano, Ryucchan e l’Accademia, non ho più tempo libero per pensare agli eventi mondani.-

    Spiegò contando con le dita le varie occupazioni.

    §E forse è meglio così...§

    Ma questo pensiero non lo esternò, lasciandolo morire nella sua mente.
     
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