Yuuyake Bara no Sumire

[Taverna]

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  1. The Retribution
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    Tè e pasticcini.

    Un uomo una volta mi ha detto
    che per conoscere qualcuno
    devi averci almeno combattuto una volta.


    Quello si che era uno scontro tra individui bizzarri: da una parte c'ero io che non nascondevo nulla spinta dal desiderio quasi autodistruttivo che caratterizzava la mia prima parte d'esistenza, dall'altra Kensuke con una riservatezza quasi assoluta il suo fine mi risultava ancora bella mente oscuro. - Una strana risposta per un Ninja. Criptica al punto giusto. - Afferrai un altro pasticcino facendolo sparire tra le labbra e gustandomi il dolce prima di una domanda decisamente più amara.

    - Potrà sembrarti strano, ma le puttane qui ad Oto sono una piaga. Non parlo di quelle al Neko Senzai o in altri bordelli, parlo di quelli da strada, sporche luride, quelle sono donne che un giorno potrebbero dare alla luce un figlio e.. bam! abbandonarlo al primo stronzo di passaggio. Mia madre, che per inciso lavora la Neko's, è una prostituta da quando aveva quattordici anni. Io sono stata un piccolo.. incidente di percorso. Ecco perchè odio le puttane, semplicemente. -

    La nuda e cruda verità su quell'argomento poteva arrivare più a fondo di infiniti paragoni. Paragoni che non volevo fare perché quella era la realtà e quello lo scotto che mia madre avrebbe dovuto pagare un giorno, sulla sua pelle. Mi concedetti una lunga sorsata, in modo da calmare un evanescente spirito battagliero che mi era preso a montare nell'animo. Non era colpa di Kensuke e la mia ira non era rivolta a lui, ma nell'aria attorno alle mie parole era palpabile il senso di disprezzo e disagio che mi metteva parlare di mia madre.

    - Chi eri hai detto.. Quindi chi eri prima, di cosi particolare, da dover ricorrere ad uno stratagemma per ritrovare te stesso? - Questa domanda era più diretta, semplice, rispetto a quella di prima. Ma era anche mirata ad un motivo specifico. Togliendo la brutta parentesi di mia madre, quel gioco mi piaceva in maniera impressionante e, sebbene io avessi dato la massima sincerità, il fatto che Kensuke potesse liberamente mentirmi non mi turbava affatto. Era una visita dal terapista gratis, ai miei occhi.

     
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  2. Shuh
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    Girly Fun

    - Una strana risposta per un Ninja. Criptica al punto giusto. -

    Alzai la tazza di te, quasi fosse un boccale di birra in una bettola malfamata, sorridendo come se un tizio mi avesse fatto i complimenti per una mia "impresa".

    - Mi piace pensare che sia una delle mie qualità -



    - Potrà sembrarti strano, ma le puttane qui ad Oto sono una piaga. Non parlo di quelle al Neko Senzai o in altri bordelli, parlo di quelli da strada, sporche luride, quelle sono donne che un giorno potrebbero dare alla luce un figlio e.. bam! abbandonarlo al primo stronzo di passaggio. Mia madre, che per inciso lavora la Neko's, è una prostituta da quando aveva quattordici anni. Io sono stata un piccolo.. incidente di percorso. Ecco perchè odio le puttane, semplicemente. -

    - Già, già. Sono pochi gli uomini che pensano alle conseguenze delle loro azioni, quando vanno a puttane. Quindi tua madre lavora al Neko, eh? Dovrò trovarmi un'altro posto allora, sarebbe imbarazzante se mi capitasse... -



    Lasciai in sospeso la frase, per vedere la reazione di Ren. Era uno scherzo di cattivo gusto, ma volevo vedere se si fosse arrabbiata.

    Indipendentemente dalla sua reazione, avrei risposto ridendo.

    - Ahahaha, era solo uno scherzo, tranquilla. Non sono uno di quelli che va a puttane. Allora dimmi, che vuoi sapere? -



    - Chi eri hai detto.. Quindi chi eri prima, di cosi particolare, da dover ricorrere ad uno stratagemma per ritrovare te stesso? -

    - La risposta a questa domanda è... Kensuke Kasumi. L'unica cosa che so è che mi chiamo così. -



    Un velo di tristezza mi coprì il volto, come ogni volta che ripensavo al passato... e l'unica cosa che trovavo era un pozzo nero senza fondo. Fortunatamente i dolci e il te avevano un effetto incredibile, dopo qualche morso e sorso mi sentivo di nuovo in pace.

    - Quindi ora so cosa fa tua madre... e dimmi, sai nulla di tuo padre? Ti ha mai detto niente? -



    Tutte queste domande sui suoi genitori potevano sembrare strane a prima vista, ma visto che non sapevo nulla dei miei genitori, se avessi fratelli o sorelle. Se mi stessero cercando, se mi credessero morto. Una persona normale sarebbe potuta impazzire ma io non ero più normale. Non sapevo che cosa significasse e quindi non mi mancava nulla. Ero semplicemente... insensibile.
     
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  3. The Retribution
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    Tè e pasticcini.

    Un uomo una volta mi ha detto
    che per conoscere qualcuno
    devi averci almeno combattuto una volta.


    - Semplice, ti taglierei i testicoli per giocarci ad acchiappa la talpa con una mazza chiodata coperta di filo spinato e sporca di sangue infetto da sifilide. Ahahahah! - Difficile dire se fossi sul serio arrabbiata per quella battuta di merda oppure semplicemente stesse dando sfoggio dell'educazione criminale che potevo vantare, oltre alla indiscussa padronanza di una violenza verbale non indifferente. Ma dal fatto che mi era presa a ridere, la cosa morì come una battuta, che altro non era per me. - Si, si lo so che scherzavi, è un argomento estremamente fastidioso di cui parlare, visto che non è cosi raro che parli con qualcuno stato a letto con lei. -

    La sua risposta fu breve ma esaustiva, probabilmente era un uomo senza passato, come tanti li ad Oto, ed era del tutto indifferente se non volesse parlarne o non lo ricordasse affatto. C'era qualcosa che lo turbava al pari di ogni altra persona nella sua medesima condizione. A volte pensavo che il mio male fosse niente paragonato a quello di non avere un passato, o un futuro. Io alla fine impazzivo per la sola idea di non avere un padre, figuriamoci cosa mi sarebbe successo se non avessi avuto affatto un passato da ricordare. Mi sarei persa, in quell'oasi terribile che era Oto.

    - Mio padre.. è un terno al lotto. Devo andare a Kiri, da quel che so viene da li.. ma mia madre lavorava a Kusa prima di venire qua, li l'accademia non ha potere e i Ninja erano meno facili da riconoscere ed identificare. Dovrò fare il test del DNA se voglio avere una paternità sicura ma.. voglia di prendere campioni. - Sospirai. - Scusa il piccolo sfogo eh, ma sai, a volte fa bene parlare dei propri problemi con qualcuno. E visto che solitamente devo pagare cinquanta Ryo l'ora uno che non ha nemmeno un diploma, preferisco dirle a te, che sembri più intelligente del mio analista. - Avrei dovuto ammazzarlo, quell'analista, perché mi aveva prescritto un animale domestico per curare i problemi con l'ansia e la rabbia. Non volevo un cucciolo di cane!

    - Non sei un tipo molto aperto, devo ammettere. E non voglio tirare troppo la corda mettendoti a disagio, io possa parlare di mia madre per ore, o dei giorni da carcere minorile, ma sono cose passate di cui nutro un certo distacco e mi fa quasi piacere condividerle, alleviandone il peso. Ma per te credo sia diverso e mi dispiace. - Commentai la questione mangiucchiando pasticcini. - Allora basta domande personali, io sono in difetto di una domanda quindi credo che spetterà a me concludere chiedendoti una cosa sul futuro: cosa ha intenzione di fare sulla lunga distanza? Che sò, vuoi fare il Kazekage? Guarda che non c'è niente di male a sognare in grande. - Quindi finii la mia tazza di tè freddo, curiosa sulla risposta.
     
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  4. Shuh
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    Girly Fun

    La risposta di Ren al mio scherzo era simile a quello che mi aspettavo, ma sia io che lei, alla fine, scoppiammo a ridere.

    Ascoltai con interesse quello che aveva da dirmi riguardo a suo padre, mentre pensavo se fosse meglio non conoscere certe verità o affrontarle a testa alta come faceva lei.

    - Non ti preoccupare per lo sfogo, lo capisco. Non che sia mai andato da un'analista ma se io sono meglio di quel tizio ti consiglio di smetterla. Se vuoi ti faccio io da psichiatra, ti prometto che sarò riservato, ahaahhaah. -



    - Allora basta domande personali, io sono in difetto di una domanda quindi credo che spetterà a me concludere chiedendoti una cosa sul futuro: cosa ha intenzione di fare sulla lunga distanza? Che sò, vuoi fare il Kazekage? Guarda che non c'è niente di male a sognare in grande. -

    - Beh è vero che sono molto chiuso. Cosa vuoi, quando non si ricorda nulla è difficile... o almeno per me lo è. Non ho mai pensato a cosa fare sulla lunga distanza. Diventare Kazekage? Non sarebbe una cattiva idea. Potrei provarci. Anche se al momento preferisco viaggiare ed arrivare a fine giornata. Credo che uno scopo del genere non mi si addica. Ma potrei anche sbagliarmi. -



    Finii il mio te. Mi era venuta in mente una cosa però.

    - Ascolta... potrei chiederti un piccolo favore? Ho notato che quando combatto, a volte, mi vengono in mente... come dei flash del mio passato. E visto che secondo me sei una persona forte, più o meno al mio livello, ecco... vorrei chiederti se, ti andrebbe... di metterci alla prova, ecco, ahah -



    Ero decisamente imbarazzato, quasi come se avessi chiesto ad una vecchia amica di uscire per un appuntamento galante. Quando in realtà non c'era nulla del genere in ballo.

    Non sapevo neanch'io perché. Forse perché quella ragazza era la persona con cui avevo più legato, almeno che ricordassi finora. Buffo. E triste.

     
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  5. The Retribution
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    Tè e pasticcini.

    Un uomo una volta mi ha detto
    che per conoscere qualcuno
    devi averci almeno combattuto una volta.


    Lo guardai un pochino incerta. - Vuoi pestare la tua sensei? Accidenti, questa cosa è scalata velocemente eheheh - Mi divertiva l'idea di potermi mettere alla prova con qualcuno che non odiavo. Avrei potuto persino imparare qualcosa, invece di prenderle sempre come un cazzo di tamburo e sbagliare ogni volta. - Ci stò. Andiamo in una zona più tranquilla dove poter fare pratica, c'è anche l'ospedale vicino nel caso ci facessimo male accidentalmente. Prevenire è meglio che curare, assicuro io. -

    Detto questo mi alzai invitandolo a seguirmi. - Sai.. non è stato un colpo di genio mangiare pasticcini prima di prendersi a schiaffi. - Commentai uscendo dal locale. Chissà come sarebbe finita quella giornata.
     
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184 replies since 24/11/2005, 01:01   2875 views
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