Impervio ritorno

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    Impervio Ritorno

    Hasegawa ed Oniji avevano appena lasciato una struttura medica dell'accademia, dopo aver lasciato ai medici una compagna ferita in una missione conclusa pochi giorni prima. Per tornare ai rispettivi villaggi, i ragazzi avrebbero dovuto percorrere un tratto di strada insieme, ma appena percorsi pochi metri fuori dall'edificio sarebbero stati raggiunti da un signore di mezza età, visibilmente sconvolto.

    image

    L'uomo avrebbe contattato i due shinobi con un tono molto allarmato, parlando velocemente.

    "Voi ragazzi, siete ninja vero? Dovete aiutarmi, sono stato derubato, e qui dicono di non avere ninja a disposizione, vi prego aiutatemi!!"

    L'uomo si fermò a riprendere fiato, attendendo la risposta dei due ragazzi.

    Se i ragazzi avessero chiesto spiegazioni all'uomo, questo avrebbe risposto di chiamarsi Eizo , e d'essere un mercante di un piccolo villaggio, situato in montagna, ad un giorno di cammino dalla loro posizione. In caso di domande più specifiche sul cosa gli fosse accaduto, l'uomo avrebbe aggiunto d'essere stato derubato di un prezioso manufatto, da uno straniero comparso nel suo villaggio.
    Se i ragazzi avessero chiesto della ricompensa, Eizo avrebbe risposto di poter pagare 1000 RYO ai due.


    -----------------
    Note: Allora Casin, questo è il primo post d'introduzione, lascio rispondere te per primo, dopo di che risponderò con Hasegawa in relazione a come si è comportato il tuo pg, e poi metterò la reazione del pgn. La giocata sarà improntata più sul gdr e poco sul combattimento, o al più sarai tu maggiormente protagonista negli scontri xD
     
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    Ritorno?!
    Capitolo XVIII


    Finito il corso Genin erano stati trasportati verso una struttura ospedaliera in zona accademica. Lì era stata lasciata la ragazza del gruppo, che aveva riportato gravi ferite. Per tutta la permanenza nella struttura, Oniji era rimasto in disparte, non curante dello stato di salute della ragazza; era lì perchè si sentiva obbligato. Ma finalmente era giunto il momento di tornare al proprio villaggio, alla propria routine. Si avviò insieme ad Hasegawa, senza rivolgerli nessuna parola, era tentato di complimentarsi con lui, poichè grazie alle sue azioni era riuscito ad uccidere quei due Nukenin; ma una voce proveniente da dentro glielo impedì, fermando le corde vocali.
    Uscirono dall'edificio, le circostanze vollero che i due erano obbligati a percorrere un tratto di strada insieme, ma non il quel giorno. Infatti davanti a loro si presentò un uomo chiedendo aiuto ai due shinobi, intuendo che lo erano. Oniji non lo considerò, proseguendo per la sua strada e non curante della reazione del suo compagno d'avventura. « Un'altra seccatura, come se non avessimo avuto problemi qualche giorno fa!? Se continua dovrò ricorrere a qualche altro mezzo di persuasione... » Fece ancora qualche passo in avanti, stavolta girandosi in modo da osservare con la coda dell'occhio ciò che poteva accadere, per poi riprendere una lenta andatura, con le orecchie ben concentrate nel recepire ciò che l'uomo avrebbe detto. Se avrebbe tratto un guadagno personale, utile ai suoi progetti, poteva sempre accettare. Brutta bestia l'adolescenza infelice.


    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:19
     
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    The adventure begin

    Hasegawa

    Dopo aver portato la compagna nella struttura medica, Hasegawa fu curato a sua volta, non era ferito gravemente, ma i medici vollero medicare i due tagli che si era procurado incassando due fendenti.
    Al termine della medicazione, quando pure Oniji fu pronto, i due si congedarono dalla kunoichi, uscendo dalla struttura.
    Nessuno dei due shinobi parlò, Hasegawa per sua natura era silenzioso, ed i due procedettero in silenzio. Avrebbero dovuto percorrere un tratto di strada insieme per tornare ai rispettivi villaggi, ma il destino quel giorno aveva progetti diversi per i due.
    Infatti dopo aver percorso pochi metri fuori dall'edificio accademico, Hasegawa ed il suo compagno furono raggiunti da un signore di mezz'età, il quale iniziò a parlare in modo affannato e spedito.


    CITAZIONE
    "Voi ragazzi, siete ninja vero? Dovete aiutarmi, sono stato derubato, e qui dicono di non avere ninja a disposizione, vi prego aiutatemi!!"

    *Diamine quanto parla veloce, non si capisce nulla.*


    Hasegawa si fermò per rispondere all'uomo, notando invece che Oniji lo aveva ignorato totalmente.


    -Si calmi. Siamo ninja, racconti cosa è successo, chi l'ha derubata e come, ma per favore parli piano signore.-


    Hasegawa ascoltò la risposta dell'uomo, il quale parlò più lentamente, per la gioia delle orecchie del sunese.
    L'uomo raccontò di chiamarsi Eizo e d'essere un mercante di Tzumoto, un piccolo villaggio tra i monti, nel quale si era presentato un ragazzo. L'uomo riteneva colpevole il ragazzo, poichè sparito nello stesso giorno in cui gli è stato portato via il manufatto.



    *Si prospetta un ottima occasione per allenarmi.*

    Hasegawa rispose subito al mercante, cercando di rassicurarlo.


    -L'aiuterò volentieri, ho sempre amato le cacce all'uomo.-


    Poi rivolgendosi ad Oniji aggiunse:


    -Oniji, sei interessato? Non ci pagano ma ci saranno crani da rompere.-


    Subito dopo le parole di Hasegawa, il vecchio, tornando a parlare affannosamente disse di poter offrire ai due 1000 RYO, se avessero recuperato la refurtiva.

    --------------------------

    Narratore


    Il vecchio avrebbe atteso la risposta del ninja del suono, dopo di che avrebbe risposto alle eventuali domande.
    Se gli avessero chiesto del manufatto e di dove fosse conservato, Eizo gli avrebbe detto che lo custodiva in un magazino dietro il suo negozio, e che si trattava di un antica statua, alta 120 cm, molto pesante e quindi molto difficile da trasportare, raffigurante un antico nobile. Aggiungendo poi che il ladro aveva incendiato, e raso al suolo completamente il magazzino dopo aver rubato la refurtiva.

    Se gli avessero chiesto maggiori informazioni sul presunto criminale, avrebbe rivelato agli shinobi, che il giovane indossava una casacca e dei pantaloni neri, dimostrava circa una ventina d'anni, e che aveva capelli castani ed occhi marroni, senza apparenti segni particolari, se non una bandana nera a coprirgli la fronte. Aggiungendo che questo ragazzo prima di sparire aveva trascorso due giorni nella locanda cittadina.

    Se i due ragazzi avessero provato a trattare sul prezzo, l'uomo si sarebbe rifiutato di sborsare più di 1250 RYO.


    Infine se i ragazzi avessero voluto indicazioni su come raggiungere il villaggio, l'uomo si sarebbe offerto di accompagnarli, e di pagare loro la locanda per un eventuale permanenza.


    Edited by Kruzx - 14/6/2011, 20:24
     
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    Scocciatura
    Capitolo XIX



    Come poteva quell'uomo rendersi utile per il suo progetto? La risposta era semplice: in nessun modo, e Oniji lo sapeva bene, ecco perchè lo aveva evitato. Al contrario dell'otese, il suo compagno si fermò attaccandoci bottone. Gli chiese informazioni e l'uomo rispose dicendo che proveniva da un piccolo villaggio tra i monti e che era stato vittima di un furto, supponendo che sia stato un ragazzo che la sua comparsa e la sua scomparsa erano accidentalmente collegate con la sparizione dell'oggetto. Quando l'uomo ebbe finito di parlare iniziò il sunese, ma stavolta era rivolto a Oniji: « Oniji, sei interessato? Non ci pagano ma ci saranno crani da rompere. » L'otese si limitò a guardarlo male, come se quelle parole l'avessero infastidito. « Ne potrei anche fare a meno. » Subito dopo le parole del sunese ricominciò a parlare l'uomo, aggiunse che come ricompensa gli sarebbbero stati dati 1000 Ryo. L'offerta fece ragionare il ragazzo: « 1000 Ryo... non è che poi sia quella cifra gigantesca, ma è comunque un buon inizio. Cercherò comunque di aumentare la posta in gioco... » Dopo questo breve ragionamento anche Oniji prese la parola. « Va bene... ma non ti pare di averci dato un pò poche informazioni?! Per esempio: come possiamo raggiungere questo villaggio? Come è fatto questo ragazzo? E la cosa più importante! Come possiamo riconoscere l'oggetto che è stato rubato?! E poi pretendi un nostro aiuto offrendoci solo 1000 Ryo?! Per favore sii più ragionevole! » Queste parole vennere tutte pronunciate con un tono di sfida, come se volesse mettere a tutti i costi in difficoltà l'uomo. Quest'ultimo partii con la serie di informazioni richieste; descrivendo le fattezze dell'oggetto: una statua alta 120 centimetri, molto pesante. « Come ha fatto, quel ragazzo, a passare inosservato trasportando una statua di 120 centimentri!!? E' impossibile! » Tuttavia, anche dopo questi pensieri, lasciò proseguire l'uomo che aggiunse, che la statua si trovava nel suo magazzino, raso al suolo dalle fiamme dopo il furto. Poi proseguì descrivendo com'era più o meno fatto il ragazzo: abiti neri, capelli castani; una normale persona che si poteva trovare per strada. Forse solo una bandana nera, che indossava, era l'unica informazione che poteva essere utile. Aggiunse che il ragazzo si era trattenuto per due giorni una locanda nel villaggio. Poteva essere la loro prima tappa, per scoprire qualcosa di più sul presunto ladro. In quanto alla paga, l'uomo non salì a più di 1250 Ryo, meglio di niente.
    Analizzate bene le parole dell'uomo Oniji si rivolse ad Hasegawa: « Perfetto, io dico di partire dalla locanda. Magari qualcuno sa dove il ragazzo si è sia diretto dopo il furto. Però voglio comunque analizzare il magazzano, mi sembra strano che un solo uomo sia riuscito a trasportare via una statua e poi dare fuoco a un magazzino. » Detto questo si avvicinò ai due, lasciando tempo a Hasegawa di riflettere e di parlare.


    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:28
     
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    Ingaggiati!!

    Hasegawa

    CITAZIONE
    « Perfetto, io dico di partire dalla locanda. Magari qualcuno sa dove il ragazzo si è sia diretto dopo il furto. Però voglio comunque analizzare il magazzano, mi sembra strano che un solo uomo sia riuscito a trasportare via una statua e poi dare fuoco a un magazzino. »

    Hasegawa credeva di poter risolvere quell'enigma anche da solo, ma era sollevato dalla presenza dell'otese, dato che gli era già nota la sua bravura in battaglia, la quale sarebbe risultata utile se si fosse rivelato più di un nemico, cosa possibile, data la stranezza dei fatti.


    *Un ragazzo che ruba da solo una statua cosi pesante? Ed incendia anche il magazzino? Forse era solo un complice, mandato per sviare l'attenzione dai veri ladri.*



    -Concordo con Oniji, bisogna indagare, tanto che fosse solo o meno, trasportare quella statua tra i monti richiederà molti giorni, non avremo problemi a recuperare il vantaggio, appena avremo capito dove cercare, e con chi abbiamo a che fare.-



    Hasegawa fece una pausa per riprendere fiato, aggiungendo poi.



    -Bene Eizo, facci strada, una volta li decideremo dove andare.-


    Hasegawa benchè fosse una situazione strana, era alquanto impaziente d'imbarcarsi in questa nuova avventura, fremeva, benchè la cosa non trasparisse troppo, poichè per lui era un ottima occasione per affinare le proprie abilità ninja, oltre che misurarsi con uno o forse più temibili nemici.

    -----------------------------------
    Narratore

    Nonostante l'otese avesse tentato di estorcergli più denaro possibile, Eizo si sarebbe dimostrato molto felice di avere entrambi gli shinobi a disposizione.
    Alle parole del ninja di suna (-Bene Eizo, facci strada, una volta li decideremo dove andare.-), avrebbe risposto dicendo:


    "Perfetto, seguitemi, ho un carro qui dietro."

    Incamminandosi dietro l'edificio accademico, dove ad un albero era legato un carro scoperto trainato da due cavalli marroni. Indicando il mezzo si sarebbe rivolto ai due shinobi.

    "Mettetevi comodi ragazzi, e tenetevi forte, a piedi impiegheremmo un giorno di cammino al mio passo, con questo carro impiegheremo un paio d'ore. Verso sera saremo al villaggio, cosi potrete controllare la locanda, e riposarvi per la notte."

    Appena i ragazzi sarebbero stati pronti a partire, Eizo avrebbe spronato i cavalli, alla volta del villaggio. Il viaggio si sarebbe rivelato tranquillo, con un bel tempo, e senza brutte sorprese, avrebbero attraversato varie stradine secondarie, salendo tra i monti; ed infine verso il tramonto il carro avrebbe varcato le "porte del villaggio", ovvero un grande arco in legno, posto simbolicamente all'entrata del villaggio, per indicare la grande ospitalità del villaggio, e sul quale era inciso "Benvenuti a Tzumoto". Pochi minuti dopo Eizo avrebbe fermato il carro davanti un edificio, dicendo loro di scendere, poichè erano giunti alla locanda, per poi esortarli ad entrare, rifocillarsi ed indagare, mentre lui sarebbe andato a casa sua, tornando a prenderli il mattino seguente per portarli al magazino.
    Una volta scesi i ragazzi, il mercante sarebbe ripartito, imboccando una stradina del villaggio e sparendo alla loro vista.


    Note:
    La locanda si presentava esternamente come un locale abbastanza vasto, recante un insegna con scritto "Il ruscello".
     
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    Si parte
    Capitolo XX



    Anche il sunese espose la sua opinione, era d'accordo con Oniji, una volta giunti lì avrebbero cominciato a chiedere informazioni sul ragazzo e osservare un pò, quel che rimaneva del luogo dove era stata rubata la statua. Vedendo tutti e due gli shinobi disponibili ad aiutarlo, gli portò con se sul retro della struttura, dove era presente il suo carro. Quando tutti si sarebbero preparati, il viaggio sarebbe iniziato.
    Saliti sul carro, Eizo, spronò i cavalli e il carro cominciò a muoversi. Due ore di viaggio li attendevano. Il tempo era sereno, anche se il sole stava per tramontare non era possibile scorgere nessuna nuvola all'orizzonte. All'inizio sembrava di procedere sulla strada principale, ma poi l'uomo cominciò a prendere strade secondarie che salivano verso i monti. Erano deserte. « Non deve essere una meta così richiesta, a quanto vedo. »
    Ormai il tramonto era al pieno della sua fase e i tre giunsero alle porte del villaggio. Su un arco vi era scritto: "Benvenuti a Tzumoto". Vedendo l'arco, Oniji, ebbe la conferma di ciò che aveva pensato precedentemente: il villaggio non doveva ricevere molte visite, questo spiegava anche i sospetti dell'uomo sul ragazzo incriminato del furto. Proseguirono ancora per un pò, fino ad arrivare alla locanda. Eizo sarebbe tornato il mattino seguente per portarli al magazzino.
    Oniji scese, poi, prima che Eizo partisse, si rivolse a quest'ultimo per avere più chiarimenti sulle ricerche: « Eizo, il tuo magazzino si trova un pò in lontananza dal centro del villaggio? Oppure è in un'area visibile a tutti? E' importante saperlo, qualcuno potrebbe aver visto chi è entrato nel magazzino. » Una volta ottenuta, o no la risposta si sarebbe rivolto ad Hasegawa: « Entriamo? » Davanti a loro c'era una locanda che pareva abbastanza ampia, sull'insegna vi era scritto: "Il Ruscello".


    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:20
     
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    On the road

    Hasegawa


    Una volta saliti sul carro, Eizo partì spronando i cavalli. Il viaggio fu tranquillo, persino noioso, Hasegawa durante il viaggio si stese a contemplare il cielo, limpido, senza una nuvola, e pur non abbassando la guardia trascorse il viaggio a rimuginare sul furto.

    * Bha, questa storia non mi torna molto, un ragazzo da solo non può aver fatto tutto ciò, anche ammettendo che fosse un ninja, quella statua è pesante per una sola persona. *


    Dopo molte riflessioni, l'ipotesi più accreditata resto quella che il ragazzo servisse per sviare i sospetti dai veri colpevoli.
    Quando giunse il tramonto, Hasegawa si alzò, poichè col buio era meglio tornare a concentrarsi al massimo; ma non ci furono problemi e dopo poco arrivarono al villaggio, infatti il carro varco un arco con scritto: "Benvenuti a Tzumoto". Eizo guidò il carro fino ad un grande edificio situato nel cuore del villaggio, che Hasegawa identificò subito come locanda, per via dell'insegna.


    *"Il ruscello", strano nome, speriamo si mangi bene.*


    L'uomo si rivolse agli shinobi, esortandoli a scendere per andare nella locanda, ma Oniji prese la parola rivolgendosi al mercante.


    CITAZIONE
    « Eizo, il tuo magazzino si trova un pò in lontananza dal centro del villaggio? Oppure è in un'area visibile a tutti? E' importante saperlo, qualcuno potrebbe aver visto chi è entrato nel magazzino. »

    Hasegawa ascoltò la risposta dell'uomo ma attese di essere solo con Oniji per iniziare a fare considerazioni di sorta. Lo shinobi del suono si rivolse poi a lui dicendo:

    CITAZIONE
    « Entriamo? »

    -Andiamo.-

    Rispose prontamente ad Oniji seguendolo verso la struttura, mentre Eizo alle loro spalle ripartiva.
    --------------------------------------
    Narratore

    Alla domanda dell'otese:

    CITAZIONE
    « Eizo, il tuo magazzino si trova un pò in lontananza dal centro del villaggio? Oppure è in un'area visibile a tutti? E' importante saperlo, qualcuno potrebbe aver visto chi è entrato nel magazzino. »

    Eizo risponde dicendo:

    "Il mio negozio affaccia sulla via principale del villaggio, il magazzino è situato, anzi era situato, in un vicolo della strada principale, l'ingresso del vicolo è proprio vicino il negozio, in questo modo potevo spostarmi da un edificio all'altro in poco tempo. Spero abbiate fortuna, ma qui nessuno gira di notte, ed ho già chiesto in giro, l'unica cosa notata sono state le fiamme."


    Una volta entrati nella locanda, i ragazzi si sarebbero trovati davanti un classico locale in legno, molto ampio con vari tavoli e sedie, ed alla loro destra, avrebbero notato un bancone, ed in fondo, parallelamente alla porta d'ingresso, si trovava una scala, la quale portava ad un piano superiore.
    Nella sala c'erano quattro clienti ad un tavolo, intenti a cenare, tre ad un altro, con dei boccali, ed un solo individuo addormentato, con la testa sul tavolo.
    Al bancone c'era una donna con abiti marroni, ed un grembiule da cuoca, la quale appena notati gli shinobi, si avvicinò a loro dicendo:


    "Salve ragazzi, siete appena giunti nel villaggio vero? Qui abbiamo ottimi prezzi."

    Se i ragazzi si fossero identificati come shinobi assunti da Eizo, la donna li avrebbe fatti accomodare ad un tavolo per portar loro del cibo, dicendo che dopo li avrebbe condotti nella camera dove aveva alloggiato il ragazzo misterioso.


     
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    La locanda
    Capitolo XXII



    La risposta fu esauriente, ma niente di eccezionale. Infatti non aveva portato nessuna informazione aggiuntiva, dato che nessuno aveva visto chi aveva commesso quel delitto.
    Ora erano davanti alla porta della locanda, dopo che anche Hasegawa acconsentì di entrare, Oniji si avviò verso la porta; sicuro che il suo compagno avrebbe fatto lo stesso. Aprì la porta, davanti ai suoi occhi aveva un classico locale vecchio stile: mobili e struttura il legno, scale che portavano alle camere, un bancone, e i classici clienti ai tavoli. Non sembravano molti, in confronto all'ampiezza del locale; ad occhio e croce c'era spazio per moltissima altra gente. Oniji si fermò un secondo per osservare ciò che aveva attorno, vide però che una donna, proveniente dal bancone, si stava dirigendo verso di loro. Indossava un grembiule da cuoca, forse, oltre ad essere la cuoca, era anche il gestore. I due ne ebbero subito la conferma: « Salve ragazzi, siete appena giunti nel villaggio vero? Qui abbiamo ottimi prezzi. » Tipico atteggiamento di chi ha bisogni di clienti. « Sì, per quanto mi riguarda vorrei restarci il meno possibile... » Poi proseguì, cambiando discorso: « Ci ha mandati qui un certo Eizo, sa dirmi qualcosa su di lui? Aveva problemi con qualcuno? Non cerchi di fare la furba con me, lei lavora in questa locanda; sicuramente avrà sentito qualche notizia, se mai ci fosse stata! » Aveva assunto un tono decisamente sgarbato, ma la donna li fece accomodare ad un tavolo, forse per servirli. Quando si sarebbe allontanata la donna, Oniji, si sarebbe rivolto ad Hasegawa, tenendo un tono di voce basso, temendo di essere sentito da qualcuno. « Hai qualche idea? Secondo me, in questa faccenda, c'è sotto un bel gruppetto di criminali. Questo spiega anche il magazzino bruciato, forse per spregio o forse per vendetta. » Attese la sua risposta, poi iniziò a guardare intensamente ogni singola persona presente in quel locale, cercando di analizzarne i particolari. « Tipiche persone che frequentano questi luoghi: viaggiatori, mercanti, straccioni. Perchè ho accettato questa scocciatura? Si rivelerà solo una perdita di tempo... » Sbuffò. Era raro vederlo scocciato, dato che non traspariva mai nessuna emozione.


    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:21
     
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    Una cena pesante

    Hasegawa

    Appena entrati nella locanda Hasegawa ed Oniji si ritrovarono nella classica taverna, tavoli, alcuni clienti. Una donna, si avvicino ai due per dare loro il benvenuto, in tutta risposta Oniji aggredì verbalmente la donna. Hasegawa preferì non interferire ed appena il breve discorso fu finito, la locandiera, condusse i due ad un tavolo, dicendo che poi si sarebbero occupati dell'indagine.
    Appena la donna fu lontana, Oniji utilizzando un tono molto basso disse al sunese:



    CITAZIONE
    « Hai qualche idea? Secondo me, in questa faccenda, c'è sotto un bel gruppetto di criminali. Questo spiega anche il magazzino bruciato, forse per spregio o forse per vendetta. »

    -Sono d'accordo con te, c'è qualcosa che non torna, mi sembra tutto troppo strano per essere un semplice furto.-


    *Oniji sembra scocciato, forse i misteri non sono il suo forte.*

    Hasegawa condivideva a pieno i sospetti del ninja del suono, ed era curioso ed impaziente di far luce sulla cosa, e non era per nulla annoiato, anche se evitava di far trasparire troppe emozioni.


    Dopo un attimo di contemplazione, aggiunse:


    -Appena finito di cenare, controlliamo la stanza, ed interroghiamo per bene locandiera, ed in caso anche qualche cliente abituale, sempre di trovarne d'abbastanza sobri.-

    Soffermandosi a guardare l'uomo addormentato, a qualche tavolo di distanza.
    -----------------------------

    Narratore


    La locandiera rispose ad Oniji con una singola frase:

    "Ci sono molte cose sospette di cui parlare, ma questo non è il momento, ora dovete rifocillarvi, e non voglio sentire storie."

    Facendo poi strada ai due, fino ad un tavolo vicino ad un muro, facendo accomodare i due shinobi, in modo che fossero seduti uno di fronte all'altro, Hasegawa dava le spalle al muro, ed Oniji al resto del locale. La donna si congedò dicendo che sarebbe tornata dopo poco con i pasti.



    Pochi minuti dopo si sarebbero potuti udire dalla cucina due forti rumori di pentole, come se fossero cadute da uno scaffale, e pochi secondi dopo una figura avrebbe attraversato il bancone, non la donna ma bensi un uomo, con vesti marroni, alto poco più di 1,70 m. L'uomo indipendentemente dal fatto d'essere notato o meno dagli shinobi o da altri clienti, avrebbe estratto un kunai e lo avrebbe scagliato contro Oniji. [Forza 50 || Potenza 8 || Durezza 3]

    Nello stesso istante dal muro alle spalle di Hasegawa sarebbero spuntate due mani, le quali avrebbero tentato di toccare le spalle del sunese per attivare una tecnica.



    CITAZIONE
    Tecnica del Sonno – Nemuri
    Villaggio: Generico Posizioni Magiche: Tocco ( 1 )
    L'illusione si attiva prendendo alla sprovvista la vittima e poggiando le mani sulle spalle. La vittima cadrà in un sonno illusorio per 3 ore o finché non rilasciata. L'efficacia è pari a 10. Danni leggeri o superiori svegliano la vittima.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi

    Indipendentemente dall'esito dell'attacco al sunese, pochi secondi dopo, si sarebbe dissolto un muro illusorio, rivelando "il proprietario delle mani", un altro uomo, vestito nello stesso modo dell'altro assalitore, ma molto più magro, ed alto.

    Note:
    Il muro illusorio era stato creato precedentemente con la tecnica del muro fantasma.

    CITAZIONE
    Tecnica del Muro Fantasma
    Villaggio: Generico Posizioni Magiche: Scimmia, Serpente, Tigre ( 3 )
    L'utilizzatore potrà creare un muro composto da chakra entro 12 metri da sé. Le dimensioni massime sono 6 metri in lunghezza e 6 in altezza, e avrà uno spessore pari a 10cm; l'aspetto è a discrezione dell'utilizzatore al momento della creazione. Di per sé ha le stesse caratteristiche di un copia della tecnica della moltiplicazione del corpo, ma non potrà muoversi. L'utilizzatore, se si allontana oltre 50 metri, disattiverà la tecnica. Non ha potenza difensiva.

     
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    Accoglienza
    Capitolo XXIII



    La donna zittì Oniji, aveva ragione, quello non era il momento giusto per parlare. Ascoltò la risposta del sunese limitandosi a fare un cenno di conferma con la testa, poi tornò a guardare gli uomini che aveva dietro. Ne vedeva i comportamenti: uno stava dormendo appoggiato al tavolo, altri stava mangiando, altri bevendo allegramente. Improvvisiamente, poco dopo l'allontanamento della donna, un rumore di pentole cadute a terra riempì il locale, e da dietro il bancone comparve un uomo; quest'ultimo estrasse un kunai e lo lanciò dritto verso Oniji. Nello stesso momento del lancio del pugnale, l'otese, vide due mani comparire dal muro dietro Hasegawa, stava per avvertirlo quando incodizionatamente schivò il kunai, spostando il suo busto verso il suo lato sinistro [Velocità 100]. Il kunai non lo sfirò nemmeno e proseguì il suo tragitto alle spalle di Oniji, che si alzò di scatto in piedi.
    Se la tenica del sonno fosse andata a buon segno, quindi le mani del nemico poggiavano su Hasegawa, Oniji avrebbe velocemente estratto un kunai e lanciato ad altezza del collo, precisamente ad altezza del cono elastico del legamento vocale, dell'uomo che gli aveva precedentemente lanciato lo stesso oggetto [Forza 100]. Ad altezza del cono elastico poichè, grazie alla sua posizione centrale, se il colpo fosse andato a segno avrebbe sicuramento inflitto dei gravi danni, bloccando le vie respiratorie. Quella posizione era utile anche se il nemico avesse cercato di schivare il pugnale abbassandosi: infatti l'oggetto avrebbe cercato di colpire la fronte del nemico. Dopo il lancio, senza badare all'esito, Oniji avrebbe rapidamente estratto il suo Dadao, con il quale aveva ucciso due nemici durante la precedente missione. Si era instaurato un bel rapporto fra i due, certamente l'otese avrebbe cercato di utilizzare al meglio quell'arma. Con il Dadao impugnato con la mano destra cercò di mirare ad altezza del gomito dell'avversario che aveva le mani poggiate sul sunese. Il movimento procedeva dall'alto verso il basso, ma giunto quasi a metà strada si sarebbe interrotto, rivelandosi una finta. Indipendentemente dal fatto che il nemico avesse tolto il braccio o no dalla traittoria dell'arma, il ragazzo avrebbe cercato di sferrare un fendente, da destra verso sinistra, che mirava al busto dell'avversario [Velocità 100 (+1/2 Basso) = 150], ad altezza del fegato. Non mirava ad ucciderlo subito, magari in punto di morte gli avrebbe estorto qualche informazione. Se il colpo fosse andato a segno o meno non importava, Oniji avrebbe matenuto la solita distanza dall'avversario, pronto ad ogni sua eventuale mossa.
    Se Hasegawa fosse riuscito a schivare le mani del nemicon in tempo, e quindi a non cadere nella tecnica del sonno, Oniji avrebbe velocemente estratto un kunai, mirato e lanciato ad altezza del cono elastico [Forza 100] dell'uomo che gli aveva appena lanciato lo stesso tipo di arma. Poi si sarebbe concentrato sull'avversario che aveva preso di mira Hasegawa: avrebbe velocemente estratto il suo Dadao e sferrato un affondo mirando sotto l'ascella del nemico [Velocità 100]. Questa offensiva era più mirata a distrarlo che a colpirlo, dando così al suo compagno una chance per attaccarlo. Se il colpo fosse andato a segno o meno, Oniji avrebbe assunto una posizione più difensiva che offensiva: portandosi con la mano che non impugnava il Dadao più avanti e ruotando, quindi, il proprio corpo sul lato sinistro. L'unica differenza, se fosse andato a segno il colpo era che avrebbe prima estratto la lama per poi mettersi nella posizione difensiva.

    CITAZIONE
    Vitalità: 10 Leggere
    Energia Vitale: 30 Leggere
    Ferite subite: Nessuna
    Chakra rimasto:
    Ipotetica 1: 9 1/2 /10 Bassi
    Ipotetica 2: 10/10 Bassi
    Chakra utilizzato:
    Ipotetica 1: 1/2 Basso

    CITAZIONE
    Slot Azione I: Lancio del kunai
    Slot Azione II:
    Ipotetico 1: Fendente verso il busto
    Ipotetico 2: Affondo sotto l'ascella
    Slot difesa I: Spostamento del busto verso sinistra per schivare il kunai
    Slot difesa II: Non utilizzato
    Slot gratuito: Finta, estrazione kunai, estrazione Dadao
    Slot tecnica: Non utilizzato



    EDIT: Mi ero dimenticato della tabella riassuntiva XD


    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:21
     
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    Strano combattimento

    Hasegawa

    Hasegawa ebbe appena il tempo di capire cosa stava accadendo.
    Mentre parlava con Oniji, sentì provenire dalle cucine un gran rumore di pentole.



    *La cuoca avrà fatto qualche guaio.*


    Non immaginando cosa stesse per accadere, pochi istanti dopo notò che un uomo usci da dietro il bancone, e che lanciò un kunai verso di loro, precisamente verso l'otese. Hasegawa stava quasi per lanciarsi all'assalto dell'aggressore, ma prima che potesse alzarsi dalla sedia, sentì due mani stringere le sue spalle.


    - Ma che diav..-

    Il ninja di Suna non potè finire la frase che di colpo perse i sensi. Non fu condotto in nessun mondo illusorio, s'addormentò e basta, come fosse stato narcotizzato.
    ---------------------
    Narratore

    L'uomo uscito dalle cucine vide il suo colpo andare a vuoto, e si accorse del contrattacco dello shinobi del suono, troppo tardi per riuscire a schivarlo, fu colpito in piena gola, cadendo a terra agonizzante, per morire pochi secondi dopo.


    Il muro illusorio era ormai scoparso, ma l'altro uomo era riuscito nel suo intento, mettendo fuori gioco Hasegawa. Purtroppo per lui Oniji non si fece cogliere alla sprovvista, e con un abile finta riusci a colpire l'addome dell'uomo, il quale però riusci ad indurire i muscoli, riducendo di molto il danno. [Resistenza 150] Infatti la ferita sul corpo del misterioso aggressore non fu profonda, ma sicuramente fu un duro colpo.
    In tutta risposta lo shinobi misterioso, avrebbe, con dei movimenti resi molto rapidi con il chakra, compiuto uno spostamento laterale a sinistra, ed un piccolo scatto in avanti, al fine di distanziarsi da Oniji. [Velocità 175]
    Per il ninja di Oto sarebbe risultato molto difficile poter prevedere, o bloccare quel suo spostamento per via dei tavoli che separavano i due.


    Se il suo scatto non fosse stato bloccato, lo shinobi nemico, si sarebbe allontanato di circa 6 metri e poi avrebbe eseguito una tecnica contro l'otese.



    CITAZIONE
    Telecinesi
    Villaggio: Generico Posizioni Magiche: Tigre, Dragone, Ratto, Cavallo, Tigre ( 5 )
    L'utilizzatore sarà in grado di manipolare oggetti non convenzionali per scagliarli contro l'avversario. Non sarà possibile muovere armi ninja, ma oggetti come sassi, tegole, bicchieri dal peso non esageratamente elevato. Ognuna di queste armi avrà potenza pari a 10. È possibile manipolare esclusivamente oggetti presenti frontalmente l'utilizzatore ed avranno una gittata di 10 metri È possibile manipolare fino a 2 oggetti per grado ninja posseduto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou

    Lo shinobi misterioso, grazie alla tecnica avrebbe sollevato due grandi boccali da birra, uno posto dietro ad Oniji, ed uno posto lateralmente, e li avrebbe scagliati contemporaneamente verso lo studente, il quale avrebbe avuto un lato chiuso da un tavolo, da Hasegawa privo di sensi e dal muro, invece dal rimanente lato e dalle sue spalle sarebbero arrivati i due boccali a gran velocità, gli unici lati liberi sarebbero stati o verso il nemico, o verso una qualche direzione diagonale.
     
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    Lo stregone
    Capitolo XXIV



    Il kunai andò a segno, colpendo a morte lo sventurato. Non dovevano attaccare, specialmente se c'era Oniji nei paraggi. Presto gli avrebbe fatto rimangiare quelle azioni. Dopo il lancio non potè che vedere il proprio compagno cadere addormentato, da una, a lui sconosciuta, tecnica. Ebbe soltanto il tempo di dire aprire la bocca e non finire nemmeno una frase: « Ma che diav.. » Vi fu quindi la reazione pronta dell'otese: l nemico cascò nella finta, che aveva velocemente elaborato, e subì un colpo ad altezza dell'addome. Il colpo fu duro e violento, ma il nemico non sembrava un gran che scosso, anzi molto velocemente si mosse verso sinistra, con una rapidità molto superiore a quella di Oniji. Oltretutto in mezzo al suo cammino vi erano dei tavoli e il corpo addormentato del suo compagno. Tutto questa serie di ostacoli favorì lo spostamento del nemico, che si portò ad una distanza di circa sei metri. Prontamente lo shinobi del villaggio del Suono, ripercorse il percorso dell'avversario, cercando di portarsi a meno di un metro di distanza dal nemico. Mezzo metro per l'esattezza. Con la coda dell'occhio, sul suo lato destro, vide un boccale di birra che stava iniziando a lievitare, giunto ad una certa altezza, più o meno ad altezza della testa di Oniji, iniziò a spostarsti verso di lui a gran velocità. Vide come unica scappatoia proseguire l'avvicinamento verso il nemico, cercando di giungere a mezzo metro da lui. Una volta arrivato a quella distanza, si sarebbe lanciato verso il nemico, seguendo delle fasi che gli avrebbero potuto far schivare i boccali: avrebbe piegato le ginocchia giungendo ad un'angolazione minore ai 90°, poi si sarebbe dato lo slancio con le braccia, abbassò la testa e quando si fosse trovato in aria avrebbe cercato di assumere una posizione parallela al terreno, distendensosi completamente. Il ragazzo non immaginava che dietro di lui si stava muovendo un altro boccale, ma questa manovra aveva, involontariamente, predetto anche questa avversità, dato che anche questo boccale mirava alla testa, sarebbe stato semplice schivarlo; magari avrebbe anche colpito il nemico. Nella fase di atterraggio verso l'avversario, lo shinobi di Oto, avrebbe leggermente spostato in avanti la spalla sinistra per caricare un ulteriore affondo con il Dadao, che impugnava nella mano destra. [Velocità 100 (+1/2 Basso) = 150]Soltanto il boccale proveniente da dietro di lui sarebbe stato in grado di sfiorarlo, sempre detto che Oniji rientrasse nella sua traiettoria. Magari, schivandolo, avrebbe colpito l'altro shinobi. Una volta atterrato, colpo andato a segno o meno, avrebbe aspettato di essere fuori pericolo prima di rialzarsi e portarsi ad una distanza di mezzo metro dal nemico.

    CITAZIONE
    Vitalità: 10 Leggere
    Energia Vitale: 30 Leggere
    Ferite subite: Nessuna
    Chakra rimasto: 9/10 Bassi
    Chakra utilizzato:
    1/2 Basso su Velocità di affondo

    CITAZIONE
    Slot Azione I: Spostamento di 5 metri e mezzo percorrendo il percorso dell'avversario
    Slot Azione II: Affondo con Dadao
    Slot difesa I: Abbassamento per lo slancio
    Slot difesa II: Postura, in aria, parallela al terreno
    Slot gratuito: Salto/slancio di meno di un metro, indietreggiamento di un metro e mezzo
    Slot tecnica: Non utilizzato



    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:23
     
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    Narratore


    Il misterioso shinobi aveva previsto l'arrivo dell'otese dalla sua parte, ma non avrebbe mai potuto prevedere di rischiare d'essere colpito dalla sua stessa tecnica. L'unica sua speranza era di riuscire a schivare in tempo sia il boccale che il ragazzo.

    Il boccale lo avrebbe raggiunto per primo, e l'uomo per fermarlo ricorse ad una tecnica da lui conosciuta, utilizzando il chakra per rendersi rapido, allungò la mano perso il boccale in arrivo verso il suo volto, bloccandolo con la mano destra, appena fu alla sua portata.


    CITAZIONE
    Al Volo
    Villaggio: Generico Posizioni Magiche: Nessuna ( 0 )
    L'utilizzatore può muovere in modo fulmineo l'arto superiore per afferrare al volo gli oggetti mobili che si trovano entro la sua portata; può afferrare armi purché lanciate da parigrado o inferiore, di dimensioni piccole o inferiore. L'oggetto viene sempre afferrato dalla parte non dannosa, come il manico. Dal grado genin, spendendo uno slot azione aggiuntivo, può bloccare due slot azione avversari, utilizzando uno o due arti, entro i limiti del realismo; il costo sarà raddoppiato.
    Tipo: Taijutsu

    Lo shinobi commise però un errore nel calcolare i tempi, e non potè far nulla se non incassare l'affondo dell'otese nel petto. L'uomo non dandosi per vinto, mentre la lama lo trapassava, urlando dal dolore, abbassò di colpo il boccale per colpire la nuca dell'avversario, sapendo di aver ricevuto un colpo mortale, utilizzò nell'azione più chakra di quanto avrebbero potuto sopportare le braccia.[S&M|| Forza 200]
    ------------------------------
    Note 1:
    L'affondo di Oniji si sarebbe rivelato letale, lo shinobi nemico sarebbe morto pochi istanti dopo aver vibrato il colpo all'otese.


    Per l'otese sarebbe stato quasi impossibile schivare un colpo simile da quella distanza e posizione, se non con un azione sovrumana, quindi inevitabilmente ne verrebbe colpito. Il colpo alla nuca una volta ricevuto gli farà perdere i sensi.
    -----------------------------
    Un ora dopo

    Un ora dopo, nel cuore della notte, i due grazie a dei particolari sali, sarebbero stati svegliati dalla locandiera e da una ragazza di circa la loro età, molto magra, e molto brutta. Oniji si sarebbe inoltre accorto d'essere stato medicato.
    Appena svegliati entrambi, la locandiera avrebbe preso per prima la parola raccontando loro di essere stata costretta a condurli al tavolo dell'agguato poichè i due uomini tenevano sua figlia in ostaggio (la ragazza brutta).
    Se gli shinobi avessero chiesto alla donna cosa volessero i due ninja, lei avrebbe risposto che erano andati a rovistare nella camera dell'uomo apparso prima del furto.
    Se i due ninja avessero voluto controllare la camera "dell'uomo del furto", non avrebbero trovato nulla, se non una stanza messa a soqquadro.

    I due aggressori morti erano stati lasciati nella loro posizione originaria, uno steso a terra con un kunai in gola, e l'altro attaccato ad una parete dal dadao di Oniji. Se avessero rovistato nei cadaveri, nell'uomo a terra avrebbero trovato due fogli di carta uno con una sorta di messaggio, l'altro con degli appunti.

    CITAZIONE
    Foglio 1:

    Sono sicuro che troverete questo foglio pulendo la mia stanza.
    Ora potrete dire d'essere stati derubati dal Magnifico, il quale vi porge i suoi omaggi e vi ringrazia per l'ospitalità.
    Saluti Il Magnifico

    CITAZIONE
    Foglio 2:

    Il ruscello
    tecniche d'acqua
    nascondigli possibili--> vicino fonti d'acqua

    Note2:

    Preciso che durante lo scontro i vari clienti si tengono a debita distanza, e quando i due si risvegliano non c'è più nessuno tranne i due shinobi, locandiera e figlia.
     
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    Detective
    Capitolo XXV



    Tutto procedeva correttamente: Oniji era riuscito a schivare il boccale che proveniva da dietro di lui, l'oggetto lo sorpasso per poi essere preso al volo dal nemico. La presa non fece intimorire l'otese che trafisse il petto del nemico con il suo Dadao. Non potè immaginare, però, che l'avversario aveva deciso di sferrare un ultimo e potente attacco. Con il boccale appena afferrato colpì violentemente la nuca dell'otese. La vista cominciava ad offuscarsi, l'udito era inesistente, stava strisciando, vedeva molto sangue, forse del nemico o forse suo. Non potè altro che pensare: « Dannazione... » Prima di perdere completamente i sensi.

    [...]


    Un'ora dopo si sarebbe svegliato, forse anche Hasegawa. Anche se inizialmente la vista era ancora, parzialmente, offuscata, Oniji riuscì a capire che era notte e, tramite le pareti, di capire che si trovavano nella locanda. A svegliarlo era stata una ragazza, davvero molto brutta. « Chi? Chi diavolo sei tu!? » Fece per alzarsi, ma sentì una debole fitta alla nuca e gli venne, d'istinto, di toccarsela. Si accorse che era stato medicato. Era stata la misteriosa ragazza che avevano davanti? Fatto sta che, accortasi, che i due shinobi si erano svegliati prese parola la donna, che prima li aveva accolti nella locanda. Spiegò che gli aveva fatti sedere in quel tavolo per attirarli nella trappola degli uomini, che ormai erano morti; l'aveva fatto perchè tenevano in ostaggio sua figlia. « Capisco. Ma cosa c'entriamo noi con tua figlia?! Le avranno detto perchè ci cercavano? Perchè l'hanno presa in ostaggi? » Oniji si alzò in piedi. La vista era tornata alla normalità, ma la testa girava ancora. In risposta ebbe che i due uomini si erano recati nella staza del presunto ladro, forse per rovistare, forse erano suoi complici, entrati per eliminare delle prove. Poi si voltò verso il suo compagno: « Vai tu a controllare la stanza? Io ho bisogno ancora di riprendermi. Se non mi trovi qui, mi troverai sicuramente di sotto. » Si poteva sentire un'aria provata dalle sue parole, quel colpo lo aveva debilitato parecchio. Attese la risposta del compagno, anche se non ci fece caso, perchè qualsiasi scelta avesse preso il suo compagno, lo shinobi di Oto si sarebbe diretto verso il piano inferiore: dove era avvenuto lo scontro. Passò qualche minuto e Oniji cominciò a muoversi, scese le scale con rinnovato vigore, notando che i corpi erano stati lasciati come lui li aveva uccisi. Andò dall'uomo disteso a terra e estrasse il kunai dalla sua gola, poi si recò dall'altro e estrasse il Dadao. Ripose le armi nei loro appositi contenitori, ancora insanguinate, e attese l'arrivo di Hasegawa, se mai fosse andato a controllare la stanza. Poi, dopo sue eventuali lucidazioni, prese la parola: « Questi bastardi non mi convincono. Tu controlla quello disteso a terra con la gola perforata. Io mi occupo dell'altro. » Pronunciate queste parole si mise subito a setacciare il corpo, non notava niente di particolare, anzi non aveva niente con se. Senza attendere che Hasegawa avesse finito si rivolse a lui: « Qui niente. » La storia aveva assunto un'inclinazione investigativa, Oniji era sicuro che il lavoro da fare era ancora tanto. « Mmh, questa cosa andrà ancora per le lunghe, ma a me basta arrivare a prendere la mia ricompensa! » Che dire, al ragazzo non importava molto del furto e del ladro, gli bastava avere tra le mani una bella somma di denaro.


    Edited by Casìn - 4/9/2011, 20:22
     
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    Deduzioni

    Hasegawa

    Hasegawa si svegliò nella locanda, era disteso e non più sulla sedia. La confusione albergava nella sua mente.

    * Quelle mani e poi...che diavolo è successo?*



    Dopo un attimo di confusione tutto tornò in ordine e s'accorse di essere con Oniji disteso li vicino ed in presenza di due donne, la locandiera ed una ragazza terribilmente brutta.

    La locandiera prese la parola per prima, spiegando che i due uomini avevano in ostaggio la figlia, ovvero la ragazza che aveva di fronte, costringendola a far cadere i due studenti nella trappola.


    *Ma chi diavolo erano quei due? I compagni del ladro?*


    Oniji gli tolse le parole di bocca, parlando prima che potesse farlo lui.


    CITAZIONE
    « Capisco. Ma cosa c'entriamo noi con tua figlia?! Le avranno detto perchè ci cercavano? Perchè l'hanno presa in ostaggi? »

    Dopo la risposta della donna, l'otese rivolgendosi ad Hasegawa disse:

    CITAZIONE
    « Vai tu a controllare la stanza? Io ho bisogno ancora di riprendermi. Se non mi trovi qui, mi troverai sicuramente di sotto. »

    -Va bene, vado a controllare, indicatemi la camera.-

    Alzandosi, Hasegawa si stiracchiò, ed una volta ricevute le indicazioni sul come raggiungere la stanza, si diresse verso questa. Una volta dentrò notò un grande disordine.

    *Questa stanza è stata rivoltata, qualcuno cercava qualcosa.*


    Dopo una breve ispezione, il sunese potè affermare che oltre al caos, non ci fosse nulla d'anormale in quel luogo. Dopo l'ispezione cercò Oniji, trovandolo di sotto.


    -La stanza è stata messa a soqquadro, forse cercavano qualcosa.-

    CITAZIONE
    « Questi bastardi non mi convincono. Tu controlla quello disteso a terra con la gola perforata. Io mi occupo dell'altro. »

    Hasegawa controllò il corpo indicatogli da Oniji, e rovistando nella veste trovò due pezzi di carta, con dei messaggi scritti da due grafie diverse.

    CITAZIONE
    Foglio 1:

    Sono sicuro che troverete questo foglio pulendo la mia stanza.
    Ora potrete dire d'essere stati derubati dal Magnifico, il quale vi porge i suoi omaggi e vi ringrazia per l'ospitalità.
    Saluti Il Magnifico

    Foglio 2:

    Il ruscello
    tecniche d'acqua
    nascondigli possibili--> vicino fonti d'acqua

    -Guarda qui Oniji, pare che il nostro ladro, avesse parecchi nemici.-

    Avrebbe consegnato i fogli all'otese, aspettando le sue considerazioni prima di decidere il da farsi per la mattina seguente.
    ---------------------------------
    Narratore

    Alla domanda

    CITAZIONE
    « Capisco. Ma cosa c'entriamo noi con tua figlia?! Le avranno detto perchè ci cercavano? Perchè l'hanno presa in ostaggi? »

    La donna avrebbe risposto che i due uomini avevano preso la figlia per costringere la donna a parlare del ragazzo reputato il ladro, e di come si era svolta la vicenda del furto. La donna rivelò di sapere che Eizo era andato a chiamare dei ninja dell'accademia, ed i due allora avevano elaborato quella trappola.

    La donna si sarebbe rivelata utile riferendo al termine della sua risposta di aver udito alcuni discorsi dei due uomini, i quali parlavano del ragazzo della camera chiamandolo "Magnifico". La donna raccontò di aver sentito che per questo tipo gli incendi erano un modo per distrarre le persone e fuggire, inoltre ricordò che i due parlavano spesso di tecniche d'acqua e di come fermarle.

     
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