Casa di Atasuke Uchiha

Quartiere Uchiha

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Riparazioni - Gli ultimi colpi (al cuore)~


    Questa volta Atasuke per non farsi fregare da un risveglio ritardato si era piazzato la sveglia alle 6 del mattino, in modo da potersi quasi godere l'alba mentre faceva colazione e per dedicare maggior tempo alla pulizia della casa ed alle sue riparazioni.

    °Oggi è meglio se mi do da fare, e questa fresca arietta frizzantina del mattino, sono sicuro che mi aiuterà a tirare come un treno°


    Quel gioro aveva come un sentore, come se sarebbe dovuto accadere qualcosa di particolare, come se qualcosa sarebbe potuto accadere cambiando completamente o in parte la sua esistenza. Si rimboccò quindi le maniche e si diresse alle tre stanze del piano terra per dare un'aultima risistemata pulendo quindi dapprima i letti e gli armadi, sbatetndo fuori i kimono per gli ospiti stivati negli armadi e le varie coperte poi. Gli ci volle tutta la mattina per ripulire e rassettare quelle tre stanze, tuttavia non appena ebbe finito, con il sole già alto che penetrava dalle vetrate appena ripulite potè notare con stupore le pitture che arredavano quelle tre stanze. Ogni stanza infatti, oltre ad essere progettata in modo differente per un uso differente, aveva anche una sorta di tema rapresentativo. Nella prima stanza, la più grande con un letto matrimoniale, infatti erano rappresentati fiori ed alberi di ciliegio in fiore in una sorta di dolce ed armonioso abbraccio, semplicemente perfetto per una stanza in cui si sarebbero rintanati due sposi o una giovane coppia amorosa.

    °Cavolo, quant'è bella questa stanza! Non fosse che sono un fighissimo single sarei ben lieto di sfruttarla per qualche dolce notte passionale°


    Si disse ridendoci anche un po su. La stanza doppia invece dal canto suo aveva un tema più calmo e tranquillo, essa infatti aveva come colore primario l'azzurro e rappresentava dipinti di spiagge e scogliere, con delicati e possenti turbinii di acqua mista alla spuma delle onde che si infrangeva su quelle immaginarie scogliere.

    °Caspita, se il mare è veramente così bello da ammirare, dovrò dirigermi al più presto a visitarlo!°


    Ben diversa era invece la stanza singola di colore più pacato, calmo essa infatti era basata sull'arancione ed i colori derivanti, con alcune tonalità qua e là sul marrone. L'intera stanza gli ricordava il suo viaggio a suna di alcuni giorni prima per il corso genin, essa infatti rappresentava montagne e picchi spogli, come parti di deserti violentemente spazzati dal vento che impetuoso soffiava.

    °Cavolo, non fosse che l'ho visto dal vero, non avrei mai immaginato che i deserti potessero essere così tremendi e meravigliosi allo stesso tempo, anche se in effetti è molto meglio ammirarlo da una pittura piuttosto che viverci dentro°


    E fù consì che quindi scoprì e ribattezzò le tre stanze degli ospiti come la stanza dell'armonia, del mare e della sabbia. apeva che molto probabilmente non le avrebbe quasi mai adoperate, ma sperava in un certo senso che prima o poi qualche conoscenza gli avrebbe fatto visita o magari avrebbe potuto ospitare qualcuno per dormire in una di quelle stanze.
    Da quando era arrivato, mai si sarebbe aspettato tante sorprese e tanti tesori nascosti sotto quel metro di polvere che si era depositato. Mai si sarebbe aspettato che suo padre potesse permettersi una casa così bella, tuttavia, aveva già scoperto a sue spese come la vita potesse essere piena di sorprese, alcune belle, altre da non augurare neppure al proprio peggior nemico. Tuttavia quella casa gli adva in un certo senso fiducia, gli dava un senso di protezione che da molto non provava, ma soprattutto quella casa era per lui un segno di speranza dopo tutto il baratro di tristezza che aveva provato.
    Giunta quindi l'ora di pranzo, Atasuke fece un rapido controllo ai lavori da fare e vide con stupore che ormai non gli era rimasto più molto. Tra tutti i compiti era rimasto ancora da potare e rimettere in sesto il prato del giardino e ripulire la cantina che aveva già provveduto a liberare dal cibo vecchio di 18 anni e dove aveva scoperto un'enorme scorta di vini stagionati dall'eccellente qualità e gusto.
    Si dilettò quindi ai fornelli per perpararsi un degno pasto a festeggiare la fine dei lavori e poi dopo un'oretta di riposo dopo il pasto, si diresse alla cantina portando con se oltre che scopa acqua e secchiello i chiodi ed il martello più qualche asse di legno avanzata dalle precedenti riparazioni.
    L'odore acre di quella stanza era pungente e la mancanza di un buon sfiato daria rendeva quell'atmosfera quasi irrespirabile, tuttavia Atasuke sapeva che quel buco andava pulito ed attendere lo avrebbe solo fatto peggiorare, quindi trattenendo il respiro dava diversi colpi si spazzola sui ripiani per poi fuggire fuori dalla stanza a respirare aria "fresca". Il suo schema era semplice, prendere aria, fiondarsi all'interno spazzare finchè poteva e uscire per respirare di nuovo. Oltre che le pulizie non si stava accorgendo dell'allenamento forzato ai polmoni che stava facendo per migliorare l'apnea e aumentare il quantitativo d'aria inspirata, cosa che prima o poi gli sarebbe servita non poco, soprattutto con la palla di fuoco, la quale richedeva di soffiare il fuoco, spesso anche a lungo.

    °Uff che faticata! Di questo passo prima di finire la pulizia qua sotto creperò per mancanza di ossigeno! Speriamo solo che il detergente spazzi via anche questa puzza mefitica e renda quasi vivibile questa cantina°


    Gli ci volle quasi tutto il pomeriggio per pulire quella cantina, ma alla fine il risultato ne valeva alquanto la pena, poichè dopo alcune spazzolate aprì involontariamente una porticina nascosta dentro la quale trovò una pargamena su cui era scritta una sorta di testamento.

    -Se leggi questo messaggio, probabilmente io sono morto o sono stato catturato. Perdonami per averti abbandonato Atasuke, figlio mio, ma non potei fare nulla di più per proteggerti, spero che i tuoi stiano bene e ti abbiano tratato con riguardo. Se sei qui deduci che tu ti sia dato alla carriera ninja e ti sei trasferito nella nostra veccha casa. Spero ti piaccia, dato che è tua e sei l'unico proprietario, Saluterò tua madre da parte tua dall'altro mondo, anche se in parte spero vivamente di poterti rivedere ancora una volta prima di andare dalla mamma. Se vuoi conoscerla la troverai al ci***e*o di *ono**, si ch**ma** *a*u** **ma***a-


    Mentre leggeva le lacrime gli scendevano a fiotti dagli occhi tristi. In parte era commosso dalla lettura di quelle righe, che forse erano anche le ultime parole che suo padre gli avrebbe potuto dire, ma ancora maggiore fù il suo dolore nel sapere che sua madre era morta e che il tempo e l'umidità di quella cantina avevano danneggiato irreparabilmente l'ultimo pezzo del messaggio rendendo illeggibile il nome. Rivoltò quindi il foglio nella speranza di trovare altre informazioni ma trovò solo una piccola postilla, la quale tuttavia era di grande importanza.

    -Figliolo, se mai vorrai venire a cercarmi, ti sconsiglio di farlo, tuttavia, ti lascio in eredità il mio mazzo di carte ninja. Sta tranquillo, ho già impresso anche il tuo chakra, così potrai leggerle non appena ne sarai in grado, stammi bene figlio mio e porta con onore lo stemma della tua famiglia-


    Dopo quella lettera ritrovata non sapeva più bene se essere felice o triste. Da un certo punto di vista aveva messo a posto la propria coscenza e sapeva che suo padre non lo aveva abbandonato poichè era un traditore, tuttavia ancora troppi enigmi gli frullavano per la testa e per distrarsi si fece una passeggiata per il prato anteriore iniziando a falciarlo per bene finchè non venne sera e si rese conto che stava ormai falciando una giungla che non c'era più. Tanti erano stati i suoi pensieri che neppure si rese conto di aver finito i lavori ed aveva scoperto l'origine della sua famiglia.

    ~The End~



     
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26 replies since 11/7/2011, 16:55   316 views
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