Disgrazie, sfortune e scherzi del fato

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  1. Deidara
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    CITAZIONE

    Hoshi, vai a curare il kiriano.
    Allora...
    Ora tu mi spieghi...

    Perché...


    Percepì il tocco sulla propria spalla come ruvido, eccessivo. Fastidioso.
    Incrinò impercettibilmente il sopracciglio destro, un tremolio a malapena percepibile che, tuttavia, suonava come il rintocco feroce di una campana d'allarme che annunciava un cataclisma incombente, un dramma peggiore di un'epidemia mortale o di una devastante piaga su scala globale. Deidara si era irritata. Peggio ancora: Deidara si era irritata, e l'altro stava continuando ad irritarla. Buttare benzina sul fuoco, attizzare un incendio che già divampa, fare le linguacce ad una tigre divoratrice di carne umana dopo averle tirato dei sassi.
    Deidara si voltò. Appuntò su Hamano gli occhi azzurro cielo che andavano rapidamente riempiendosi di un sentimento che esulava dalla sfera delle emozioni umane. Lentamente, delicatamente, graziosamente, inarcò un sopracciglio sottilissimo, mentre l'altro sbottava:

    CITAZIONE

    PERCHE' DEVI SEMPRE ESSERE COSI' MALEDETTAMENTE IMPULSIVA? CHI TI DA IL DIRITTO DI FARE SEMPRE QUELLO CHE VUOI QUANDO PIU' TI FA COMODO? PERCHE' NON RIESCI MAI A METTERE I TUOI DANNATISSIMI CAPRICCI IN SECONDO PIANO? E PERCHE' CAVOLO TI SEI MESSA TUTTO AD UN TRATTO A MARTORIARE IL KIRIANO CHE E' PIU' MORTO CHE VIVO. SEI UNA NINJA DI SUNA ED UNA SAND SCORPION, IMPARA QUALI SONO I TUOI DOVERI OPPURE PUOI BENISSIMO ANDARTENE!!!


    Rimase immobile.
    Non mosse un muscolo, salvo che si scrollò la mano dell'altro Sand Scorpions di dosso con un movimento delle spalle. Per il resto, rimase perfettamente ferma, fissando con gli occhi sgranati e quell'indecifrabile espressione dipinta sul volto, un'imitazione ben fatta di un volto umano che non celava affatto tratti bestiali e innaturali che sono propri di belve e demoni dell'inferno più nero. Sorrideva, anche. Sorrideva come se le avessero inciso sulla pietra quella lieve curva delle labbra color pesca.
    Infine, quando aprì bocca non riuscì a mutare ugualmente espressione. Seguitò a fissare Hamano, sebbene le sue parole non si rivolgessero a lui...

    « Hoshi... »
    Disse piano, con una strana nota che poteva essere gioia o qualcosa di vagamente somigliante, ma profondamente diverso.
    « ... Non toccare lo stronzo kiriano. Altrimenti ammazzo questo qua. »

    Non era una minaccia. Nooooo, assolutamente!!! Le minacce sono altra cosa. Le minacce sono "se provi a non fare come ti dico io, allora sei morto!!!" e nel caso di Deidara Yagi potevano anche essere qualcosa detto con un'espressione imbronciata, tutto sommato tenera, più vicina alla richiesta capricciosa di una bambina viziata che a qualcosa di anche solo lontanamente malvagio. Ebbene: no! Quella non era una minaccia! Da qualunque punto di vista la si guardasse, quella piuttosto era interpretabile come una constatazione. "Se mangi troppa cioccolata, ti verrà il mal di pancia"; "se salvi la vita al Kiriano, Hamano Iga creperà al suo posto", non c'è nessuna differenza fra la prima e la seconda frase. Nessuna, nessunissima fottuta differenza, almeno dal punto di vista di Deidara...


      Ultimo turno di vita di Leopolis, se non viene curato! ♥
     
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26 replies since 11/7/2011, 21:28   476 views
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