Disgrazie, sfortune e scherzi del fato

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  1. Deidara
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    Trentasette. Trentasette!!! Tre decimi e sette unità. Dodici volte tre, più uno ancora! 3-7, proprio inteso come trenta-sette, che in tutte le lingue del mondo sta ad indicare una cifra composta da trentasette elementi diversi. Ai poteva anche riderci su, scherzare in merito a quella mattanza, poteva fare tutto l'umorismo che voleva e mettersi pure a fare le statistiche, ma erano TRENTASETTE MORIBONDI, che per Seira -l'unica cosa che si avvicina anche solo vagamente ad un medico nella troupe di Danzatrici di Suna- erano trentasei di troppo!!!

    « Insomma, in quel momento io volevo rimanere sola con Otonashi-sempai, no? ♥ E a quel punto, lui mi ha detto... sensei, ma mi ascolta?? »
    Kuroko Shirai scoccò un'occhiata di rimprovero alla sua dolce, affettuosa e un po' svampita sensei, rea di non dare la dovuta e fondamentale importanza agli
    ultimi romanticissimi sviluppi della futura relazione rovente e proibita che la vedevano protagonista.
    Ma Seira, la numero tre della palestra, non la ascoltava. Tutti i suoi neuroni erano intenti a saltellarle in testa ripetendo "trentotto, trentotto, trentotto",
    come i moribondi che la scatenata Haruka aveva lasciato sul campo di battaglia del night club.

    CITAZIONE

    -Ehm.. ciao!.. sono Hoshikuzu Chikuma.. l’amico della nan.. ehm di Deidara.. ti ricordi?!.. devo dire che avete fatto davvero un gran bel lavoro qua.. si insomma.. eheheh.. al resto ci penso io.. a stabilizzare questi poveracci!..-


    « Oddio, no, ti prego... »
    Stavano per diventare trentotto. Peggio ancora, l'aspirante trentottesimo era il nipotino del Kazekage!!!

    Seira sbiancò. Abbandonò il tizio che aveva cui stava riattaccando le dita con la stessa perizia di ricomporre un puzzle, calpestandogli la faccia nella foga di salvare la vita al povero Hoshizuku Chikuma, che abituato com'era alla piccola Deidara non aveva la più pallida idea di quanto pericolosa possa essere la Prima Danzatrice del Loto Bianco. L'irascibile biondina aveva fatto passare un brutto quarto d'ora ad nukenin e minacciato di morte un compagno, e questo era indubbiamente un comportamento degno di una persona molto pericolosa, ma Haruka Yakumo aveva massacrato trentasette traditori e minacciava con la sua sola aura mortifera di fare strage anche degli alleati presenti nel locale se provocata in maniera del tutto priva di tatto. E si dava il caso, che spesso e volentieri non servisse nemmeno una vera e propria provocazione per scatenarla.
    La solitamente leggiadra Danzatrice irruppe sulla scena con la violenza di una mandria di bisonti, trascinando via il Rosso dopo aver biascicato una scusa del tutto inventata circa il dover interloquire urgentemente ed in privato con il Chikuma. Fatto ciò lo trascinò fuori e sbatté la porta, sentendo dietro di se lo sguardo di Haruka, che ai suoi sensi era fin troppo simile a delle sferzate di un gatto a nove code crudelmente uncinato

    « Salvi. »
    Disse con un sospiro di sollievo, scaricando Hoshi di fianco al gruppetto formato da Hamano, Deidara ed Ai.

    CITAZIONE

    Guarda che so tutto mia cara, quindi ti dirò sì, quel Kengamine è proprio quel Kengamine lì.
    Non riesco proprio a capire il motivo di tutti questi segreti. Sono persone adulte no? Se hanno avuto qualche problema possono risolverlo parlandosi, non vedo il problema.


    ... Sicura, Seira?

    « Ah... quindi è proprio quel Kengamine... »
    Rifletté Ai, puntando gli occhi da gatta sulla sempai appena sopraggiunta con aria pensosa.
    « Okkey, io ho da fare. Vediamo, è più lontano il paese del thè o l'estremo sud del paese del fuoco...? »
    Ancora sollevata per lo scampato pericolo, Seira non intuì immediatamente cosa stava succedendo.
    « K... Kengamine...? Non mi è nuovo. »
    Ai le sorrise, e sorrise anche agli altri, prima di riprendere il suo taccuino, scarabocchiare due parole, strappare un pezzo e darlo a Deidara.

    « Bene, voi ragazzi tornate al villaggio, preparatevi di corsa e poi ripartite per Kiri, la scusa è che riportate personalmente questo qui al nido. »
    Indicò il nukenin che se l'era vista brutta con la biondina, prima di rivolgersi a Seira con la solennità di una camerata in guerra che saluta la compagna
    di mille avventure prossima ad imbarcarsi in una missione suicida per salvare il resto del plotone.
    « Seira, davvero... è stato bello conoscerti. Nel caso, ti autorizzo ad usare Kuroko come scudo umano. Quando tornerò al villaggio verrò a trovarti... »
    Ci pensò su, poi sorrise ancora allegra e spensierata.
    « In effetti chissà se ci sarà ancora un villaggio, ahahahahahahah!!! Ok, ciao. »
    Compose un sigillo e scomparve.
    La risata aleggiò per un po' nell'aria e suonava terribilmente seria.
    Più o meno in quel momento, Deidara guardò il foglietto per gli appunti che le aveva dato Ai.

    "Scappa. Portati dietro i due. Non guardarti indietro.
    Qualsiasi cosa accada, tieniti ad almeno qualche decina di chilometri dalla Diavolessa."
    Senza chiedersi né chi né quando né perché, raccattò il suo nukenin tirandolo su per la collottora, lo sbatté in braccio ad Hoshi e si avviò alquanto di fretta.

    « Bene, noi andiamo. »
    « A... andate dove??? »
    « Kiri. »
    « E... mi lasciate qui??? »
    « Ah-ah... »
    « Da sola??? »
    « Ah-ah... »
    « Con lei??? »
    « Ah-ah... »
    « ... Portatemi con voi. »
    « Scusa Seira, siamo di fretta... »

    E se necessario avrebbe trascinato via Hamano e Hoshi urlanti e scalcianti pur di andarsene in fretta da lì.


      Bene, giocata conclusa come da accordi. Si prosegue in quel di Kiri, appena apro la giocata vi invio i link. Il filone narrativo di questa giocata sarà ripreso e concluso (o ampliato ulteriormente, a seconda di come ci gira) al termine della scena a Kiri, come da accordi fra me e Manu.
     
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26 replies since 11/7/2011, 21:28   476 views
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