Il Mondo che Siamo

[Free GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Il Mondo che Siamo

    Avevo, da qualche tempo, il desiderio di farmi una tazza di Thè con pasticcini dopo il lavoro all'ospedale. Tuttavia, considerata l'orridezza di mangiare dolcetti da sola, avevo deciso di passare a prendere Miyori, la nuova arrivata in casa Uchiha, per invitarla a mangiare qualcosa assieme a me. L'abitazione della giovanissima Kunoichi, nel quartiere Uchiha, era ancora da ristrutturare e mancava di qualche pezzo qua e la. Mi ripromisi di aiutarla a sistemare un giorno in cui non sarei stata oberata di lavoro come mulo da soma. Bussai alla porta con delicatezza. - Miyori-San? Sono Shay, Shay Hyuga delle Mura.. volevo sapere se vi andava di prendere qualcosa con me per cena, alla sala del The.. so che alla sera offrono piatti di dolciumi più sostanziosi per terminare quelli della giornata.. e mi chiedevo se vi andava di prendere parte a questa mia.. ehm.. voglia? - Dissi non sapendo bene come definire il desiderio incontrollato di saccarosio che urlava il mio pancreas.

    Il tragitto verso la sala, Per quanto poco interessante dato l'orario, si rivelò essere più rapido di quanto mi aspettassi, ma mi dette il tempo per porre qualche domanda alla mia giovanissima superiore. - Allora.. Miyori-San lei è originaria di un luogo Fuori Konoha e .. non l'ho vista ultimamente girare per la foglia. E' un peccato, considerando le meraviglie che vi sono in questa città.. magari non conoscete la sua storia e potrei raccontarvela io! - Ero sempre disponibile a raccontare qualcosa nei riguardi di Konoha. Certi fascicoli erano segreti, la storia recente comprendeva poche righe e, per la maggior parte, malfatte e scandalosamente archiviate.

    Non volevo essere troppo invasiva, ma le ragazze non sono così numerose, e ancora meno lo sono quelle gentili e sensibili come me.. e come Miyori, quindi mi feci coraggio quella sera per invitarla a mangiare qualcosa nella speranza che nascesse un'amicizia reciproca.. e quel mio bizzarro modo di domandare e di offrirmi volontaria per raccontare e raccontare e raccontare ancora.. era solo un diverso tipo di approccio per fare amicizia. Per rompere il ghiaccio.

    La sala del The, alla sera, diventava un locale tranquillo e sereno, Molto più di quanto non lo fosse nel pomeriggio, vista la presenza di lucine e campanellini colorati che abbellivano le salette ampliamente areate dalla brezza serale. Invitai la giovane a sedersi per prima seguendola a ruota. - Avete mai mangiato qua? Vi assicuro che è il posto migliore per rilassarsi dopo una dura giornata di lavoro.. - Avevo ancora un certo doloretto a causa di una brutta caduta in ospedale, mentre pulivo una delle sale operatore, ma nulla di grave.

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Il mondo in cui vivrò



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    miyoribisbisrid
    Ero da sola in quella villa ancora da ristrutturare, immersa in memorie che ancora non mi appartenevano, con l'unica compagnia la musica del mio flauto.
    Le dita si muovevano guidate dagli anni di studio, donando allo shakuhachi nuova vita.
    Ero seduta sul camminamento che dava sul giardino interno, ammirando la vita rinascere in quella casa abbandonata da anni.
    Eseguivo un'antica melodia delle mie terre, lasciando che le note si fondessero con i suoni della natura che mi circondava.
    Avevo da poco terminato la mia esecuzione quando giunse al mio udito il suono di qualcuno che bussava alla porta, accompagnato da una voce.

    Shay san?

    Mi alzai in piedi, dirigendomi verso l'ingresso, non prima di aver riposto il flauto nella sua custodia di legno laccato.
    Il mio arrivo fu preannunciato da un lieve tintinnio di campanellini che erano legati alla vita.


    «Shay san...» aprii la porta, rivolgendo alla ragazza un inchino. «Perdonate l'attesa, ero lontana dall'ingresso. Siete stata molto gentile a pensare a me per farvi compagnia per la cena. Accetto volentieri il vostro invito. Se volete accomodarvi, mentre scrivo un messaggio ad Hajime san per non farlo preoccupare, siete la benvenuta. Vi prego di non fare troppo caso al disordine, ma ristrutturare l'abitazione dei nonni sta richiedendo più tempo del previsto.» Aggiunsi, arrossendo leggermente, scusandomi per un'accoglienza non propriamente consona per un ospite.

    Durante il viaggio la mia compagna mi pose qualche domanda di carattere personale.
    Mi concessi qualche istante per formulare una risposta; purtroppo non potevo rivelare le mie vere origini.


    «Tetsu no Kuni, il luogo da cui provengo, ammetto sia alquanto diverso da Konoha. Sono cresciuta nel rispetto di uno stile di vita che ora fatico ad integrare qui da voi. Non nego che mi piacerebbe visitare il villaggio, il luogo dove mio padre ha vissuto, però, mi sento per certi versi un'estranea.» Ammisi con sincerità. «La storia di Konoha?» Il mio sguardo si illuminò al pensiero. «Si, sarebbe splendido, conosco così poco di questo posto.» Era vero, ero arrivata a Konoha nella speranza di portare un futuro al mio paese natale, eppure la mia natura fin troppo riservata mi impediva di rompere quella barriera tra i due mondi, da un lato i samurai, dall'altro i ninja, e io mi ero ritrovata nel mezzo, ancora incapace di creare un legame con la nuova realtà in cui vivevo.


    La sala da the...

    Rimasi affascinata nell'osservare quel piccolo gioiello che si presentava ai miei occhi.
    Non era la prima volta che mettevo piede in una sala da the, ricordavo ancora le mie giornate trascorse nel locale dedicato al kami della neve a Tetsu, però questa per certi versi era diversa, speciale, forse perché era il primo passo per comprendere la mia nuova vita.


    Sfiorai delicatamente con la punta dei polpastrelli uno dei campanellini colorati che ornavano le salette, ascoltandone il tintinnio cristallino.
    Prendemmo posto in una delle salette predisposte per la clientela. Le mie labbra si schiusero in un sorriso appena accennato, in risposta alla cortesia da parte di Shay di farmi accomodare per prima.
    Mi sedetti in seiza, prendendo posto su uno dei cuscini, ma attesi a parlare che anche la ragazza si fosse sistemata.


    «No, non mi era mai capitato di passare del tempo in questo luogo fino ad ora, grazie al vostro gentile invito.» Spiegai, mentre mi lasciavo cullare dalla piacevole brezza serale. «Suppongo di non essere abituata nell'apprezzare questi piccoli piaceri della vita. Inoltre le mie giornate al momento le trascorro ad addestrarmi nell'arte della spada.» Aggiunsi, ripensando ai miei continui esercizi per migliorarmi sempre di più. «Shay san, dalle vostre parole deduco che abbiate avuto una giornata faticosa... Scusate se per caso sono stata indiscreta o poco delicata.» Non volevo sembrare curiosa, però mi sarebbe piaciuto conoscere qualcosa di più su di lei.


     
    .
  3. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    - Che? No ma figuratevi.. passo le mie giornate di lavoro col sorriso sulle labbra anche se sono stancanti, mi aiuta a migliorare e diventare sempre più brava in quello che faccio.. io credo che sia importante fare più cose durante la nostra vita per non disimparare mai ad apprendere cose nuove.. usare solamente un genere di arma alla fine porta a stancarsi e diventare esperti di solo quello.. e così è per il lavoro.. alla fine fai solo quello e dimentichi anche di come si cucina! - Sorrisi. La ragazza che avevo davanti era la persona meno ordinaria che avessi incontrato sino a quel momento. E non perché spiccasse per qualcosa in particolare, tutt'altro, era proprio la sua inquietante normalità a renderla straordinaria.. mi lasciai andare ad un lungo sospiro.

    - Purtroppo Miyori-San, il vostro status di estranea perdurerà molto a lungo se passate le giornate chiusa dentro una casa decadente e lorda a tirare di spada! Vedete.. qualche tempo fa anche io ho cercato di migliorare me stessa in modo esponenziale, allenandomi tutti i giorni al combattimento al Dojo di mio "nonno" Ryuken Hyuga.. però ho imparato a mie spese quanto stupido sia diventare bravi e forti ed essere terribilmente soli. - Mi lasciai andare sui grandi cuscini della sala, distendendo la schiena, e rilassandomi. - Ci sono cose che valgono molto di più di saper usare la spada.. dovete credermi e dovete uscire da quel tugurio .. farvi un giro per la città, osservare il tramonto dalla roccia dei Kage - Dissi alludendo alla grossa montagna che sormontava Konoha.

    - Quando siete arrivata vi ho detto che ritrarre Konoha era proibito per una forestiera.. e penso che sia stupido farlo anche per chi la Abita.. Guardate fuori da qui, e ditemi quanto è sciocco perdere tempo a disegnare sulla carta qualcosa che possiamo vivere sulla nostra pelle e sul nostro essere .. io passo il mio tempo chiusa in uno sgabuzzino con due siringhe ed una scopa in mano, guardo la finestra e vorrei viaggiare lontano, conoscere tante persone, vedere tanti posti ed aiutare tutti.. - La fissai dolcemente negli occhi. - Però non puoi farlo restando li dentro a tirare con quel pezzo di metallo che ti porti dietro, non credi? - Mi dispiaceva molto a sapere Miyori chiusa in quella catapecchia a menare di spada l'aria nel tentativo di migliorarsi. Non era il modo giusto per integrarsi a Konoha ne quello per arsi nuovi amici. Era arrivata da poco e aveva già iniziato a sbagliare tutto; Speravo solo che comprendesse il significato che c'era dietro alle mie parole, al problema che volevo sollevare.

    Non avevo mai sentito parlare del suo villaggio, la sua documentazione era irrisoria e la sua personalità Schiva e misteriosa. Alla foglia nessuno può essere schivo o solitario molto a lungo..
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Il mondo in cui vivrò, parte due



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Avere molteplici interessi, non fossilizzarsi solo su poche cose.
    Non era facile, non per chi aveva vissuto una vita intera ad addestrarsi come samurai e come nobildonna, un equilibrio così difficile da raggiungere.


    «Dimenticarsi di come si cucina...» ripetei a voce bassa. «Shay san, voi sapete cucinare? Non mi è stato mai insegnato, in quanto non era il genere di mansioni adatte al mio stile di vita.» Mi lasciai sfuggire; probabilmente quell'ultima constatazione sarebbe potuta risultare stonata alle orecchie della kunoichi.

    Notai il lungo sospiro che emise, preludio di un discorso che mi colpì profondamente.
    Ma come potevo spiegare le mie azioni a Shay san senza rivelare il mio passato, la vita vissuta in una gabbia dorata, le responsabilità che avevo ereditato con quel mio occhio cremisi? La mia terra natale stava soffrendo mentre io me ne stavo placidamente a sorseggiare un the come una qualsiasi ragazzina della mia età. Era davvero giusto?
    Capivo fin troppo bene quello che mi voleva dire, il significato dietro le sue parole, la sua gentilezza mi sfiorava l'anima, e in quel momento avrei voluto sul serio essere solo Miyo chan che discorreva con un'amica, a cui poteva dare del tu, chiamarla con il suffisso chan. Ma non potevo, mi sentivo responsabile per quello che era successo, per essere stata impreparata a quanto era accaduto al mio popolo. Come potevo sorridere se loro stavano soffrendo?
    Il mio sguardo si velò di malinconia al pensiero, ma fu solo un istante.


    «Shay san, Ninfea di Giada è qualcosa di più di un semplice pezzo di metallo, rappresenta la mia eredità, il mio giuramento, il mio credo. Sono nata e cresciuta come un samurai, in un luogo dove l'amicizia non era un lusso che mi potessi permettere. Ho degli obblighi verso la mia famiglia, non posso metterli da parte anche volendo.» Cercai di spiegare alla ragazza che mi sedeva accanto. «Vivere il mondo che ritraggo nei miei dipinti sulla mia pelle? Forse un giorno potrò rifarlo.» Rivolsi lo sguardo verso il paesaggio che potevo ammirare dalla mia visuale. «C'è stato un tempo in cui mi fermavo ad ammirare il tramonto riflettersi sul lago che sembrava tingersi di arancio, di rosso, di giallo, mescolandosi all'azzurro delle sue acque. Oppure scorgere il primo bucaneve che si faceva strada nel manto candido, per annunciare l'arrivo della primavera. Ma erano sentimenti che non potevo condividere, emozioni che avrei voluto raccontare ai miei genitori. Io non ho dimenticato quei giorni, semplicemente racchiudo le mie emozioni nei miei disegni, lasciando che prendano vita, che trasmettano ciò che provo, e allo stesso tempo, non si perdano nel flusso del tempo.» Presi un profondo respiro. «Per quanto riguarda essere soli, sinceramente non ho idea di cosa si provi a non esserlo. Forse è quella sensazione di vuoto che racchiude il mio spirito, una sorta di nostalgia che non comprendo fino in fondo. Non so spiegarlo...» dissi, poggiando la mano destra sul mio petto, ascoltando i battiti del cuore.
     
    .
  5. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    - Non sai cucinare?.. Alla tua età?.. - Ci rimasi un pochino male. Non avevo mai conosciuto nessuno che fosse totalmente incapace di cucinarsi qualcosa. - Eh.. beh nel nostro mestiere bisogna essere un poco flessibili e sapere fare tutto, io so cucinare forse perchè sono una ragazza e perchè ho avuto una educazione abbastanza rigida.. oserei dire stupidamente rigida.. - Mi soffermai, giusto per non oberarla di parole e lasciarle il tempo di assimilare quanto detto.

    Era così strana, Miyori, e senza accorgemene avevo iniziato a darle del tu, dimenticandomi la buona educazione ( o forse il dilagante bigottismo ) che avevo tenuto fino a quel momento. - Miyori.. ma i Samurai sono macchine di morte al pari dei Ninja.. tu vieni da lontano.. io credo che tu non abbia idea di come funzionano le cose in questa parte del mondo. - Piccola pausa. - Qui non esiste l'avere un legame con una spada o con qualcosa.. o giuramenti o altro, qui esistono solo le persone vive e quelle morte. Questo non significa che devi smettere di sognare o di pensare in grande .. ne di perseguire i tuoi scopi, se io mi fossi fermata non sarei nemmeno diventata Genin.. è solo che devi essere perfettamente consapevole di quali sono le Regole di questo mondo che, per quanto ne so e vedo, non hai la minima idea di come affrontare. - Osservai ancora l'esterno, le luci della Foglia ed il chiarore delle stelle.

    La sua storia passata somigliava molto alla mia, per quanto non ci credessi propriamente: Forse cercavo solo di non pensare a come avevo buttato via anni della mia vita chiusa in una stanza ad osservare il cielo priva di amici di qualsiasi tipo. - Quello che dici è molto bello.. ed è anche vero, però io ho passato diversi anni della mia vita chiusa in una stanza da sola per paura di quello che c'era fuori ed il risultato è stata la solitudine più completa di cui non riuscivo nemmeno a rendermi conto a causa della mia totale ignoranza della vita. - Speravo che quel racconto potesse aiutarla capire il mio punto di vista sull'argomento. - Una ragazza bella come te, dal carattere gentile e con un'innata abilità per il disegno dovrebbe essere molto più invogliata a stare con la gente, a condividere, un pezzo di carta dipinto, per quante emozioni possa trasmettere, non sarà mai come la persona che l'ha fatto.. diciamo che quelle tele sono semplicemente dei pezzi di te che vuoi lasciare scappare.. - Mi sistemai meglio i lunghi capelli rossi dietro l'orecchia destra perché non mi occultassero la vista.

    - La solitudine è una brutta, butta cosa, in questo mondo. Bisogna cercare sempre qualcuno con cui condividere e stare bene, altrimenti siamo spacciati ancora prima di provare a combattere per quello in cui crediamo. Guarda me, io sono un'infermiera che viaggia a destra e manca per Konoha e fa cento lavori diversi solo per farsi le ossa e fare il maggior numero di amicizie ed esperienze possibili.. se mi serviranno? Forse no. Ma è inutile battere chiodo su giuramenti, promesse, desideri o stronzate simili se poi, in conclusione, non si resta che soli in una stanza. Credimi Miyori.. Dovresti provare a parlare di quello che disegni, non disegnare quello che vorresti parlare. - Nel mentre una cameriera si era avvicinata in attesa delle nostre ordinazioni, rimanendo un pochino in disparte adocchiando la mia espressione relativamente seria e l'argomento assai delicato che stavo toccando.

    Quando la vidi mi voltai facendole un cenno - Salve.. scusi l'attesa, allora io prendo un piatto di spiedini di frutta e un gelato.. fragola, limone, cocco e melone! Da bere un Succo di arancia grazie.. e per dessert dei pasticcini alla crema di limone. - Mi fissai sulla giovane ragazza per attendere la sua ordinazione.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Il mondo in cui vivrò, parte terza



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Sentii le mie gote riscaldarsi, dovevo essere arrossita.
    «Immagino sia inusuale che alla mia età non si sappia cucinare, ma come vi ho appena detto, i miei mentori non l'hanno ritenuta una conoscenza necessaria alla mia istruzione. Sono cresciuta in un mondo dove era importante che una fanciulla del mio rango dovesse apprendere la cerimonia del the, la dialettica, l'ikebana, mi diletto di pittura e a comporre haiku. Conosco le danze tradizionali, compresa quella con i ventagli, e so suonare varie tipologie di flauti. E per concludere mio fratello adottivo ha pensato di istruirmi nella via della spada.» Spiegai sempre nel mio modo pacato di condurre una conversazione.

    Shinobi e samurai, entrambi strumenti di morte; eppure i secondo erano legati dal giuramento, da vincoli d'onore. Non era lo stesso per i primi? Quali regole celava il mondo che avevo appena cominciato a conoscere?

    «Non ho mai negato che io stessa possa diventare letale sguainando Ninfea di Giada, ma proprio in virtù delle mie potenzialità, la via della lama deve essere la mia ultima risorsa. Estrarla dal fodero significherebbe privare l'avversario della linfa cremisi che lo mantiene in vita. Sono uno spadaccino, ma non per questo intendo uccidere. Ogni giorno mi addestro per affinare le mie abilità, per apprendere la saggezza di colui che conscio delle sue capacità saprebbe quando è il giusto momento di combattere, senza spargimenti di sangue o sofferenze gratuite al solo scopo di mostrare quanto sia forte. Non c'è onore in questo. Comprendo che al momento le vostre regole non siano le mie regole, ma sono qui per apprendere, per capire come poter far convivere quello che io sono con quello che sarò. La mia cultura, la vostra cultura, sono diverse, ma forse è possibile trovare dei punti in comune. Shay san, vi prego, parlatemi della via del ninja, la via che sto percorrendo, ma sappiate che non dimenticherò mai di essere un samurai.» L'avrei ascoltata se mi avesse spiegato, senza alcun pregiudizio. Ero lì per apprendere, ero sincera nei miei pensieri.

    Anche lei, al mio pari, per una parte della sua giovane vita aveva conosciuto la solitudine. Mi parlava del mio essere gentile, di una bellezza di cui non avevo mai fatto conto, della mia eredità paterna.
    Stare con le altre persone, condividere...
    Incrociai il suo sguardo perlaceo, il suo volto gentile incorniciato da quella chioma che mi ricordava una fiamma vivida, che ardeva con forza e passione.

    «Io comprendo le vostre parole. Ho provato a fidarmi, a condividere i miei pensieri, la mia storia, ma è complicato. Io non so, sono confusa. Per cui è difficile per me capire il significato dell'amicizia. Per ora non so se la solitudine sia una brutta cosa, con le sensazioni che vi ho descritto ho imparato a conviverci da quando ero molto piccola.» Ma non riuscii a dirle che con quella persona avevo appreso l'esistenza una diversa solitudine, quel vuoto che non pensavo potesse esistere, che potesse essere associato alla parola “amicizia”.
    Restai in silenzio per qualche istante, accorgendomi solo in quel momento della presenza di una cameriera.
    Provai un certo imbarazzo, potevo sperare nella sua discrezione, che non avesse udito i nostri discorsi?
    Mi sentii le gote infiammarsi.
    Dovevo essere arrossita ancora una volta.
    Che situazione imbarazzante.
    Cercai di calmarmi, mentre Shay san faceva la sua ordinazione.
    Quando venne il mio turno ero in qualche modo riuscita a recuperare il sangue freddo.

    «Perdonate la mia mancanza di rispetto per non essermi accorta della vostra presenza.» Mi scusai educatamente con la cameriera. «Prego, sareste così cortese da servirmi del the verde accompagnato da mochi ripieni al gelato di azuki e... Posso Shay san? Non ho mai assaggiato gli spiedini di frutta. Mi piacerebbe provarli, se non è scortese copiare parte della vostra ordinazione. Se non dovessero sussistere problemi, potrebbe servirmene una porzione anche a me per favore? Grazie.» Conclusi, rivolgendo un accenno di inchino alla donna.
     
    .
  7. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Quattordici anni e parlare già come una vecchia saggia che ha perso gran parte della vita nel modo sbagliato. Quello era Miyori-Chan, il cui appellativo doveva essere Sempai a giudicare dal modo in cui parlava. Cresciuta tra quattro mura ancora peggiori della mie, privata dell'istruzione utile a sopravvivere. Stronzate Hyuga, sempre le solite stronzate Hyuga. In qualsiasi regione, impero, paese.. c'erano sempre persone desiderose di essere dei perfetti idioti e far diventare i figli dei vecchi insensibili e privi del proprio io. Di un Io.

    Rimasi in silenzio, sorridendo appena alla cameriera mentre andava via con le ordinazioni, pensando a quello che avrei potuto dirle sul mondo Ninja, a come informarla che stava sbagliando tutto, e non solo per colpa di quello che era stato.. ma per colpa di quello che lei voleva essere. Sbagliato. - Miyori .. il mondo Ninja è molto complesso ed articolato, non ci sono posti per chi ha problemi col passato o col futuro.. esistono molte strade, molti modi per fare ciò che viene chiesto in base alle proprie capacità, ma nessuno di questi ti renderà mai Libera. Accettando di diventare Ninja, accademica, accetti di prendere il tuo essere samurai e fargli fare un .. - mimai il gesto di lanciare qualcosa all'esterno della sala. - .. volo fuori dal mondo. Non è uno scherzo, tu prima sarai una Ninja, poi una samurai, così come io prima sono una Ninja e poi un'Infermiera. Non è un obbligo, è una scelta che ho fatto un lunghissimo anno fa.. e che tu ti stai accingendo a fare. - Osservai di nuovo fuori, visibilmente contrariata da tutto quell'essere Samurai quel dare nomi alle spade e cose simili. - Se estrai la spada, estrai la spada, la lucidi, la guardi, la rifoderi e non devi ammazzare nessuno per fare un gesto del genere.. non c'è scritto da nessuna parte che un Samurai deve fare solo un mucchio di stronzate e non può divertirsi. E' Semplicemente ridicolo pensare ad una bambina di ..quindici o quanti anni hai che si comporta come un Sennin! Semplicemente sbagliato! - E, per quanto restassi apparentemente calma, avevo preso molto sul personale quel genere di discorsi.. senza nemmeno rendermene conto, tra l'altro, poiché non tolleravo che una ragazza come Miyori avesse avuto la stessa istruzione che possiedono i soldati di fanteria o i generali in guerra.

    - A me non interessa se da piccola ti facevano tirare di spada o ti tenevano sul piatto d'argento.. oti preparano a combattere contro chissà chi. Ma hanno sbagliato, completamente, ed in uno dei modi più schifosi che si possa fare.. perché? Perché tu Non sei una Samurai, io non sono una Ninja, Quello è ciò che siamo Diventate col tempo e per scelte forzate o meno, non Sei una Samurai, ficcatelo bene in testa.. se non ci riesci non avrai mai la possibilità di essere una persona vera. Sarai solo un burattino meccanico che fa la cerimonia del The, incapace di conoscere i valori del sorriso o dell'amicizia.. -
    Mi ero leggermente accorata a quel discorso. Suonava così sbagliato dal mio punto vista.. quasi folle a pensarci bene. Sapevo bene che Miyori aveva le sue ragioni, probabilmente migliori delle mie, ma questo non poteva impedirmi di combattere quel sistema malato e insulso. E non avrei mai smesso.

    - .. Tu sei una Persona. Ed una persona non si distingue per un pezzo di ferro portato alla cintola o un Jutsu .. o un grado o un copri fronte. Una persona è quello che sei, non quello che ti han fatta diventare, se vuoi diventare una Ninja sappi che dovrai prima tornare ad essere una persona.. e poi dovrai scegliere nuovamente una strada da seguire. Dimenticati tutto quello che è stato, pensa solo a quello che sarai, dimentica chi ti ha insegnato ciò che sai perché è sbagliato, impara a vivere la vita per conto tuo, senza giuramenti, senza altro obbligo che il vivere serenamente. -
    In quel momento mi risentì molto di aver parlato tanto in quel modo. Ma per cosa avevo combattuto io fino ad allora, se non la libertà di essere chi sono e fare quello che sento? Che senso aveva spiegare a Miyori come essere qualcosa che non poteva diventare, se non tornando ad essere se stessa, scordandosi le stronzate da Samurai e le cerimonie da atrofia mentale?

    - .. Ci sono solo due cose che odio a questo mondo.. e sono la Cattiveria gratuita, unitamente all'abuso di potere, e.. Le persone che sono incapaci di essere se stesse affidandosi a.. -
    Le sorrisi, per farle capire che non volevo offendere lei personalmente, ma rivolgendomi al senso generale. - .. Affidandosi ai gradi, ai titoli e alle proprie origini. - E detto da una Hyuga aveva un certo peso. Un peso a dir poco infinito conoscendo quanto poco fossero mentalmente aperti i miei familiari. - Sai cosa disse una volta un saggio?.. Che per diventare migliori bisogna lasciare andare quello che si è perduto o imparato in passato.. e per lasciarlo andare, bisogna lasciare andare, lasciandosi andare. - Picola pausa. - Niente di quello che sai o speri ti farà diventare ciò che desideri, non se non torni ad essere Miyori Uchiha, la quattordicenne appena arrivata a Konoha. - E con quello conclusi, fissando da tutt'altra parte, il mio monologo estremamente sanguigno e passionale. Non potevo fare troppe discussioni su quelle cose.. ancora non erano tempi maturi per me.. E forse non volevo perché, in fondo, un po' di ipocrisia l'avevo dentro al cuore, impossibile da cancellare.


     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Il mondo in cui vivrò, parte quarta



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Il fruscio del vento che accarezzava le foglie degli alberi, il nostro respiro, un sorriso, le pieghe del mio vestito che frusciavano mentre rivolgevo un lieve inchino, dalla mia pozione in seiza, alla cameriera che aveva preso le nostre ordinazioni.
    Nessuna parola, solo i suoni della natura, fino a quando la donna non lasciò la nostra privata sala da the.
    Fu allora che il silenzio fu dissipato dalla giovane kunoichi che mi sedeva accanto.
    Il mondo in cui volevo vivere...
    E il mondo in cui avevo vissuto...
    Ogni sua parola, ogni suo commento sembrava allontanare il mio passato dal mio futuro, strappando quell'esile filo che avevo cercato di cucire nel mio presente.
    Lanciare dalla finestra quello che ero, il mio essere samurai, la mia educazione da nobile, non ero sicura di riuscirci.
    Essere un ninja prima di tutto.
    Ma io ero qualcosa di diverso, potevo accettare le regole, ma non potevo essere solo e semplicemente una kunoichi.
    Ero un samurai per mia scelta, perlomeno ero quello che avevo sempre pensato, eppure i commenti di Shay san mi stavano facendo dubitare chi fossi io in realtà.

    Possibile che io sia solo un burattino vuoto? Che il mio passato, i miei sensi di colpa, il mio dovere verso Suiren abbia creato una prigione con sbarre invisibili di cui non mi sia mai accorta?

    Non la interruppi, lasciando che continuasse fino alla naturale conclusione dei suoi pensieri.
    La vidi volgere lo sguardo da un'altra parte mentre il silenzio calava ancora una volta, avvolgendoci nel suo inquieto abbraccio.


    Chiusi gli occhi per un istante, cercando di far luce sui miei dubbi, su chi fossi veramente.

    «Shay san, per me è difficile dimenticare chi io sia...» esordii, riaprendo le palpebre, mantenendo un tono di voce pacato, sebbene mi sentissi confusa. «Quello che siamo, lo siamo per il nostro passato, le nostre scelte; sul serio posso lasciare andare tutto e ricominciare da capo? Vedere la mia vita sotto un'altra ottica, essere una normale ragazza di quattordici anni con degli amici, capace di sorridere; non crediate che non mi piacerebbe.» Mi alzai dal cuscino su cui ero seduta avvicinandomi alla finestra per osservare il panorama. «Konoha è splendida, per quanto sia un villaggio ninja sembra così in pace con se stessa, un luogo dove sembrerebbe possibile avere una seconda opportunità. Io non sono vuota come potrebbe sembrare, solo che essere una “persona”, come lo intendete voi, potrebbe essere un'utopia nel mio caso.» Mi voltai verso di lei, avanzando di qualche passo fino a quando non incrociai il suo sguardo. «Ho riflettuto sulle vostre parole. Sono cresciuta come un samurai perché era mio desiderio esserlo. Non desideravo crescere come una principessa, chiusa nella sua gabbia in riva al lago, facile pedina degli interessi egoistici dei nobili. Per quanto la mia nascita fosse “sbagliata”, un imbarazzo per la famiglia regnante, non mi sono mai arresa, perché amavo e amo tuttora il luogo che mi ha dato i natali, il luogo dove i miei genitori si sono amati. Sono viva perché mio padre si è sacrificato per noi, posso parlarvi perché altri si sono sacrificati al mio posto, e quelli che non sono morti ne portano le cicatrici. Non riesco a sorridere pensando che ho lasciato tanta sofferenza alle spalle, ma non mi era possibile fare altrimenti o avrei vanificato ogni cosa. Sono qui perché voglio trovare un modo per aiutare chi ho dovuto abbandonare ad un'egemonia oppressiva.» Serrai ancora una volta i pugni. «Essere un samurai non mi ha permesso di fare nulla per loro, alla fine sono solo una ragazzina di quattordici anni, ancora inesperta. Voglio diventare un ninja per migliorarmi, per proteggere chi ho promesso di proteggere, per essere una persona su cui è possibile contare; lo so, sono legata al mio passato e al mio futuro, ma davvero posso dimenticarmene e diventare semplicemente Miyori? Non Miyori Uchiha, né Miyori hime, ma soltanto Miyori? Mi sarebbe sul serio permesso di esserlo, di lasciarmi andare? Io non giudico le persone dal coprifronte o dal loro passato, ma da quello che i loro cuori esprimono, ma non riesco a perdonare me stessa per essere quello che sono, per le mie debolezze, i miei errori.» Non sapevo cosa fare, era la prima volta che, quello che io avevo lottato per essere, veniva messo così duramente in discussione. Io volevo credere in lei... Sentivo di potermi fidare, le avevo rivelato parte della mia storia, ma avevo paura, paura di perdere la parte di me che mi aveva accompagnato fino a quel momento.
     
    .
  9. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted





    Principessa, I suoi genitori, in quelle frasi c'era tanto che non sapevo di Miyori Uchiha. Cose che non sapevo bene come collocare all'interno dei miei pensieri se non come grossi errori ambulanti che dovevo aiutarla a superare. - Miyori.. sul serio.. mi stai dicendo solo un mare di stronzate. - Volgarità? No, semplicemente la verità direttamente dalle mie labbra, labbra che desideravano solo la giustizia ed il bene per (quasi) tutti. - Miyori hai quattordici anni.. io non so dove vivessi prima, continuo a dimenticare il nome del tuo villaggio, ma devi capire che Konoha è la tua casa, che noi siamo la tua famiglia, se non la pensi così, se credi ancora che essere una diavolo di schiava del Bushido sia la chiave per diventare qualcuno.. bhe non è così! - Indicai l'esterno, alla sera. - Guarda la fuori, vedi scritto "Bushido Samurai" da qualche parte? No! E non perché sia sbagliato essere un Samurai.. ma perché tu non hai padroni! Tu sei Miyori Uchiha.. e devi viere come vivrebbe Miyori Uchiha, non come una Samurai al servizio di nessuno.. tu servi te stessa, non Konoha, non l'accademia, ma solo te stessa.. e sei tu a decidere cosa vuoi e non vuoi fare per bene del prossimo, non devi farti soggiogare da queste stupide e antidiluviane concezioni. - Presi uno dei pasticcini, mangiandolo con una certa foga. Non mi andava giù quel discorso ed avevo imparato ad essere passionale ed irriducibile in molte situazioni.

    - E si, per quanto sia doloroso, devi lasciarti alle spalle tutto quanto.. vita, amori, odio, rancore.. tombe. Non lo dico perché io sia riuscita a farlo, ho visto morire una persona a me cara e dopo un intero anno, ancora, ne soffro la perdita, ma perché tu non puoi sopravvivere in queste condizioni.. tu non sei viva, Miyori Uchiha, il sorriso dei tuoi occhi non è che una pallida ombra di quello che servirebbe al tuo animo per essere felice, i tuoi vestiti non riflettono il tuo animo, devi imparare ad essere forte, devi imparare a capire che certe cose, nel bene o nel male, non torneranno mai, E non vanno piante all'infinito. - Socchiusi gli occhi. - Ricordai tuoi genitori, la tua famiglia, la tua gente, conservane il ricordo migliore possibile.. e lascia che la tua vita scivoli verso il futuro, con tutte le meraviglie che ne conseguono. Dimentica la spada, dimentica i tuoi amici.. dimenticati persino quelli con cui sei arrivata qua se ti legano troppo a quel mondo o se non sono in grado di superarlo. - Allungai una mano, come a volerle fare una carezza, fermandomi poco prima e ritraendo la mano. - Io non voglio offendere i tuoi sentimenti, non voglio denigrare il tuo credo.. io voglio solo che tu possa essere chi sei veramente. Se ci riesci, allora scoprirai che la Spada non ti serve a nulla.. così come i Jutsu. Molti dei miei allievi non capiscono questo problema, inseguono ferocemente vendetta e perdizione dietro obiettivi infimi, giornalieri.. devi pensare al tuo futuro, a farti delle amiche, persone che ti proteggano, non solo allenatori e Sensei. - Forse ero stata troppo dura, forse lo ero con me stessa per gli eventi passati, forse volevo solo una nuova amica da proteggere.. Forse.


     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Il mondo in cui vivrò, parte quinta



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Spalancai gli occhi a quell'affermazione.
    Le mie erano solo un mare di... Arrossii al solo pensiero di quella parola.
    La mia storia era stata definita in ogni modo possibile, ma quella era la prima volta che udivo un commento del genere.
    Era la mia vita, il mio passato, come potevano essere solo un mucchio di assurdità? Erano parte di me, della Miyori che le stava davanti.
    Provai a replicare, ma le parole non uscirono fuori dalle labbra, come se la voce non ne volesse sapere di rispondere alla mia volontà.
    E forse fu un bene non interrompere il discorso che Shay san mi stava facendo.
    Se devo essere sincera non seppi cosa pensare. Una parte del mio animo si ribellava a quelle parole, non le accettava, le rifiutava. Io non ero una schiava di nessuno, avevo scelto io stessa chi essere. D'altra parte sentivo che qualcosa si stava facendo strada nel profondo del mio cuore, cercando di sfuggire a quelle catene che imprigionavano la parte del mio essere che sapeva sorridere, provare emozioni che erano state imprigionate nei recessi più bui, soffocate da una ferita che non si era ancora richiusa.

    Essere me stessa...
    Essere viva....
    Lasciarmi alle spalle il passato...
    Konoha, la mia nuova casa, la mia nuova famiglia...
    Conservare i ricordi di coloro che sono stati e sono la mia storia...


    Non sapevo se sarei riuscita a scivolare verso quel futuro di meraviglie che la Miyori, che viveva dentro di me, in fondo anelava.
    Vidi Shay san protendere la mano verso di me, per poi bloccare quel gesto senza che raggiungesse la sua naturale conclusione.
    Restai immobile a fissare il punto dove la sua mano si era trovata fino ad un istante prima.
    Era il gesto di una carezza?
    Non ero abituata, e probabilmente neanche lei.
    E alla fine non ero sicura di aver interpretato correttamente il significato di quel gesto.
    Non percepivo astio in lei, e per quanto fossero parole dure, comprendevo che non erano dirette allo scopo di farmi soffrire, non era un atteggiamento gratuito che mirava a offendere tutto quello in cui credevo, quello che ero.
    Mossi una mano facendola scivolare sulla pietra rossa incastonata nel torch, per stringere i lembi del kimono.
    Ancora una volta il mio sguardo si perse nel panorama serale che si poteva ammirare dalla nostra sala.


    «Vivere per me stessa, è difficile. Ricominciare da capo... Mi sembra come se tradissi la loro memoria, il loro sacrificio, la loro sofferenza.» Sospirai, rilasciando la stoffa dell'abito «Vivere senza la spada, è come se perdessi una parte di me. Ninfea di Giada non è semplicemente un'arma, ma un simbolo, un giuramento. Però posso capire le tue parole.» Mi voltai verso di lei. Sentivo le gote tingersi di rosso per non aver rispettato gli onorifici, per averle dato del tu. «Suiren... sono nata a Suiren, un paese verso settentrione, oltre le catene montuose. In pochi lo sanno, per la mia sicurezza.» La osservai, cercando di trovare le parole giuste. «Davvero potrei trovare una casa, una nuova famiglia qui a Konoha? Degli amici in un mondo di shinobi? Proteggere i miei amici come Miyo chan ed essere protetta non perché sono la hime di Suiren? Vivere liberamente ogni mio sentimento... Davvero non sarebbe una semplice utopia?» Mi sedetti al suo fianco «Non sarà facile, è tutto così nuovo per me. Anche dare del tu a qualcuno è qualcosa che mi risulta difficile, fatico nel farlo, però Shay san... posso provare...» scossi la testa «No, io voglio farlo, ma un passo alla volta, ok? Dovrai avere molta pazienza con me. Le vecchie abitudini sono dure a morire anche per una ragazza di soli quattordici anni.» Le sorrisi timidamente, socchiudendo le palpebre. Forse non era il massimo, ma era un tentativo, il mio primo tentativo di sorridere liberamente.
     
    .
  11. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted





    Non riuscivo a togliermi dalla testa il come una ragazzina potesse essere rovinata ancora prima di imparare cosa sia la libertà. Doveva essere una tortura, macché, una vera dannazione vivere col peso del passato sulle proprie spalle alla sua età. Mi sentivo incredibilmente felice per non avere legami con la mia infanzia.. non sentivo nulla per loro e questo mi aiutava a superare tutte le difficoltà che il futuro mi metteva contro in ogni nuova sfida. - Io credo, sinceramente, che Konoha sia una nuova casa per chiunque abbia il desiderio di averla. Non importa il passato, almeno per me, non conta niente quello che si è stati o cosa ci è stato impartito.. arriva un momento nella nostra vita in cui ognuno scegli cosa fare del profuturo. - Sospirai, osservandola. - Devi capire che molti non sono abbastanza forti da scegliere la propria via.. e prendono semplicemente quello che gli è stato offerto senza chiedersi se, realmente, potevano diventare qualcosa di diverso. - Le sorrisi. Speravo con tutta la mia anima che quelle mie parole, confuse e piene di emozione, riuscissero in qualche modo a scuotere quelle piccole e meravigliose iridi dove si specchiavano i miei occhi perlacei.

    - Io penso che tu sia molto più forte di quello che ti hanno insegnato ad essere. L'unico modo che hai perché il tuo passato non ti tormenti ancora è quello di abbandonarlo.. non perderlo o dimenticarlo, ma fare in modo che esso non condizioni od offuschi più il tuo giudizio. Non ci sono tempi giusti o sbagliati per quello che hai desiderio di fare, non esistono manuali di istruzioni o.. qualcosa che possa agevolarti. E' una battaglia dura che non finirà presto e mi rendo conto di quanto sia difficile per te rinunciare a ciò che credi sia la più alta espressione di orgoglio, fedeltà e Amore. - Mi rilassai un pochino, osservando gli altri cliente del locale. Mi venne stranamente in mente il motivo per cui molto Shinobi erano così malvagi o freddi nel loro intimo.. effettivamente non tutti avevano avuto la forza di scegliere quello in cui credevano. Li compatì.

    - Un giorno, magari, tornerai a Suiren come una persona diversa e ti renderai conto di quante cose il tuo nuovo io ti permetterà di portare a termine. Il cambiamento è positivo, dalle volte necessario, guarda me.. - Presi fiato in una pausa riflessiva particolarmente lunga. - .. Anche io avevo paura di tante cose all'inizio della mia carriera.. e molte cose mi fanno ancora una paura folle per quanto possa affrontarle sempre di petto. Credimi quando ti dico che potrai impiegare tutto il tempo che desideri per cambiare.. Konoha è un grande villaggio ed è capace di grandi e meravigliose cose se lo si sa assecondare. Promettimi solo che continuerai su questa strada ed avrai tutto il supporto che potrò darti, ora e nel futuro più remoto. - La guardai, decisa, seria, ed incredibilmente felice.
     
    .
10 replies since 19/7/2011, 02:19   107 views
  Share  
.