Incontri che non ti aspettavi

[Corso Genin]

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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    Team 14 - Incontri che non ti aspettavi


    ~Un nuovo inizio~


    Erano passati ormai giorni da quando aveva presentato la sua domanda all'accademia come Ninja, ed erano passati giorni da quando aveav terminato quell'estenuante addestramento al tempio di monaci sulle montagne. Tempo a sufficenza perchè venisse formato un nuovo corso, con nuovi allievi e venisse selezionato proprio lui come sensei.
    Una lettera, nulla più, anche alquanto informale lo avvisava della decisione presa e lo ragguagliava sulle norme vigenti in mjateria di corsi genin e robe varie. Nonostante l'eccitazione provata nel poter finalmente insegnare, non mancava un forte retrogusto di noia, causato dalla moltitudine di regole e consigli sul come essere un buon insegnante. Ok che in fondo quello era il suo primo corso in qualità di sensei, ma non era di certo il caso di mandare una lettera così logorroica!. Inoltre, con estrema probabilità il suo sensei ai tempi non aveva appreso, o esmplicemente aveva saltato allegramente le diverse pagine. Lesse rapido, senza attenzione e molto svogliato, concentrandosi appena su alcuni particolari, ovvero il fatto che sarebbe stato suo compito avvisare gli allievi ed il nome degli stessi, con i relativi villaggi di appartenenza. Daisetsu Kakita di kiri e Laiton Hyuga. Non ebbe problemi a rammentare il giovane Laiton, conosciuto in uno strano modo pochi giorni prima, tuttavia non rammentò del giovane Kakita. Con rapidità scrisse le due lettere da inviare ai suoi studenti, predisponendo nel suo sadismo già una piccola prova.

    CITAZIONE
    Carissimo NOMEPG,
    l'accademia ti ha assegnato al team 14. Il tuo compito è raggiungere i tuoi compagni di squadra alle nella foresta alle porte di Konoha. Troverai il punto esatto sulla mappa allegata. Li incontrerete il vostro sensei, il quale vi ragguaglierà e vi supporterà nella vostra "prima" missione ufficiale per l'accademia. Siete quindi pregati di portare con voi tutto il necessario, dato che difficilmente ci sarà il tempo per recuperare oggetti o cibo.
    La data di incontro è il **/**/****. Non sono ammessi ritardi.

    Sapeva bene quanto tempo ci volesse per arrivare da Kiri a Konoha e sapeva altrettanto bene quanto fossero celeri i messaggi inviati tramite le normali vie postali, quindi scelse una data sufficentemente avanzata da permettere al Kakita di arrivare da Kiri, mentre lo Hyuga non averbbe di certo avuto problemi di tempo per arrivare essendo praticamente in casa. D'altro canto, si era guadagnato qualche giorno per preparare il suo "malefico piano" per valutare le prime reazioni dei suoi due studenti. Si, aveva allegramente ingorato le norme per un primo approccio agli studenti.

    [...]


    ~L'arrivo degli Apprendisti~


    Atasuke era ovviamente giunto per primo sul luogo d'incontro e non sapeva quale dei due apprendisi sarebbe giunto per primo, ne se i due avessero collaborato o agito separatamente. L'unica cosa che sapeva era che i due studenti non lo avrebbero trovato in quella fitta foresta, o almeno non subito.

    Al loro arrivo, i due malcapitati avrebbero trovato solo un piccolo accampamento, molto spartano e rudimentale, allestito appena con un piccolo focolaio spento e tre tende da campeggio montate attorno ad esso. Poco distante, a nord, avrebbero potuto udire un ruscelletto che scorreva lieve appena una ventina di metri più in là, mentre tutto attorno c'era solo fitta vegetazione. Cercando con attenzione, i due avrebbero poi trovato, dentro una delle tende, una piccola busta con su scritto "Alla cortese attenzione di Daisetsu e Laiton", mentre al suo interno conteneva un messaggio. La busta era posta in bella vista su un piccolo tavolino posto esattamente al centro della tenda. Era chiaramente stata lasciata li per essere trovata.
    Che cosa avrebbero fatto i due giovani studenti? Avrebbero aperto la busta o avrebbero cercato altre vie per trovare il sensei mancante?


    OT - Ok, alla fine risciamo a far partire questo corso genin. In questo primo post, abbastanza spartano voglio che descriviate principalmente la ricezione del messaggio e ri relativi preparativi che ne conseguono, ricordate che voi non sapete nulla, a parte che c'è una missione a cui dovete partecipare e che li vi avrebbe dovuto attendere un sensei. Il messaggio ovviamente manca poichè cosa accadrà varierà a seconda delle vostre azioni, reazioni, descrizioni e pensieri. State tranquilli comunque, è solo un piccolo "esame d'ingresso", detto ciò in bocca al lupo e buon corso. (nota, non potete scrivere Ot voi, se non nel topic apposito del corso XD)
    OT del corso: [OT corso genin] Team 14
    - /OT
     
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    ATTO 4: Una Strana Missione

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    *Cip*Cippppp*...*Cip*Cip*
    Era l'alba. Il sole stava, pian piano, salendo in cielo e tutti si svegliavano dal loro sonno notturno per iniziare una nuova giornata all'insegna della costruttività e del progresso sociale. Tutti tranne Laiton. Stranamente erano diversi giorni che dormiva sogni tranquilli. Forse si era abituato a quel comodo letto e non voleva abbandonare quello stato per nessun motivo al mondo. Però a disturbare la sua quiete c'erano uccellini, che posati sugli attrezzi all'esterno del rifugio di Laiton, producevano un cinguettio assordante e fastidioso. Non c'era niente di peggio che sentire lo stesso rumore in alternanza a piccoli attimi di silenzio, una cantilena infinita che doveva essere interrotta assolutamente.
    ... ed è in questi momenti che avrei voluto tanto avere la mia servitù ...
    Uscì la mano dal letto, l'alzò quanto bastava per arrivare alla maniglia della finestra scorrevole posta proprio sopra il suo letto. L'aprì a metà, alzò il busto per far uscire la testa dalla finestra ed inizio a parlare in modo poco elegante e non consono all'orario.
    BASTAAAAAAAA!! Andate via brutti uccellacci! Vi sembra l'ora di cinguettare?!?! NO!
    Mancava poco che morissero di crepacuore per lo spavento. Le povere bestioline scapparono.
    Intanto i suoi sogni lo stavano richiamando a gran voce. Lasciandosi cadere da quella posizione ritornò nel suo letto. Non passò molto, che un'imminente disturbatore apparve. Era un altro volatile.
    Questo si posò proprio sul davanzale aperto della finestra di Laiton. A differenza dei precedenti disturbatori, il pennuto emanava chiari e distaccati segnali di richiamo. Ma Laiton non aveva molto voglia di conversare in quel momento. Con un gesto della mano fece cenno di entrare, come se si stesse rivolgendo ad una persona e poi disse.
    Prego, entra. Fa come fossi a casa tua.
    Evidentemente stava sognando, ed interpretava quello che accadeva nella realtà mescolato a quello che stava accadendo nel sogno.
    Ma l'uccello era addestrato per infastidire. Scese dal davanzale e si si avvicinò sul letto. Iniziò a cinguettare con più forza in varie direzioni. Laiton aveva interpretato questo affronto come una sfida!
    Cosa hai detto di mia madre?? come ti permetti furfante?
    Stava delirando, la sottile soglia tra il mondo dei sogni e quello reale per Laiton non esisteva. Non si era accorto che il volatile stava facendo più di quanto gli fosse stato chiesto di fare. Era per il bene del giovane aprire gli occhi e vedere ciò che stava accadendo, ma si era troppo ben abituato a quel materasso morbidoso.
    Il povero animale continuò nell'intento di svegliare Laiton, ma senza alcun successo. A quel punto si fece più furbo ed iniziò ad infastidirlo non solo a livello psicologico, ma a livello fisico. Scese ancora, finendo sul cuscino proprio al fianco del volto del ninja. Con forza e insistenza il volatile iniziò a beccare sull'orecchio del giovane, che non ebbe nessuna reazione. Sembrava morto.
    A lungo andare il dolore, per Laiton, divenne insostenibile. Ignorare le prime 20 beccate non era stato un problema. In quel momento con un movimento rapido di mano, che era poco distante, afferrò il volatile che data la stretta si lamentava e venne scaraventato fuori dalla finestra ancora aperta.
    Dopo qualche rimbalzo per terra in pennuto più deciso che mai volle vendicarsi sull'umano. Rientrò nella stanza del giovane a tutta velocità, scaraventandosi sul posteriore del ragazzo.
    Laiton non potè far altro che gridare dal dolore e cadere dal letto. L'uccello finì sotto le coperte, anch'esse per terra. Dopo qualche secondo per capire la situazione, lo Hyuga ebbe un idea fulminante.
    Oggi per colazione si mangia piccione bollito...
    Con tutta fretta prese le coperte da terra, mettendo nel sacco il volatile e andò in cucina. Qui prese la prima pentola e ci fece finire dentro l'animale.
    Se volevi finire nel mio stomaco, bastava bussare anche alla mia porta... Non c'era bisogno di svegliarmi così!
    Non si sentiva stupido a parlare con un animale, ma quell'essere se l'era cercata. D'un tratto prima di mettere la pentola sul fuoco, ormai accesso a fiamma altissima, notò che alla zampa aveva legato qualcosa.
    Incuriosito colse anche che l'animale non aveva paura di Laiton ne faceva nulla per scappare. Gli pareva molto strano.
    Spense il fuoco, prese l'animale e si incuriosì a quello che aveva attaccato alla zampa.
    Mhmmm... cos'è...
    Riuscì a notare una cilindretto legato alla zampa. Lo slegò e il cilindro si sdrotolò.
    ERA UN MESSAGGIO!
    Prima d'ora non aveva mai ricevuto niente del genere, per non contare il fatto che si stava per mangiare un messaggero, chissà cosa avrebbero pensato i padroni!
    Ma tutto sommato era riuscito a scampare la figuraccia.
    Solo dopo essersi tranquillizzato per aver evitato un disastro dovuto alla colazione, lesse il messaggio.
    CITAZIONE
    [...]
    l'accademia ti ha assegnato al team 14. Il tuo compito è raggiungere i tuoi compagni di squadra alle nella foresta alle porte di Konoha. Troverai il punto esatto sulla mappa allegata.
    [...]
    Siete quindi pregati di portare con voi tutto il necessario, dato che difficilmente ci sarà il tempo per recuperare oggetti o cibo.
    [...]

    Lesse molto approssimativamente il messaggio ricevuto, ma ciò non era importante. Pian Piano il suo nome stava avendo importanza. Era stato convocato per una missione. La sua prima missione. Ma la convocazione non era quel giorno.
    Laiton fece un sospiro di sollievo. Avrebbe avuto altro tempo per dormire prima di andare in missione.
    Riprese il volatile, ritornò in camera e lo liberò per farlo tornare da dove era venuto. Poi chiuse accuratamente la finestra e ritornò a dormire.

    [...]



    La notte successiva Laiton non ebbe la stessa voglio di dormire quanto, la notte prima. Sicuramente l'adrenalina che il cuore aveva messo in circolo dopo aver maturato il pensiero di partecipare ad una missione lo aveva scosso notevolmente. La sua prima missione. Tutto questo non faceva altro che spingerlo ad usare l'immaginazione per capire cosa sarebbe accaduto, quali e quanti fossero i suoi compagni di missione e soprattutto come sarebbe finita.
    Il messaggio però, non diceva nulla del sensei che avrebbero avuto.
    Il giovane si fece coraggio e si alzò dal letto. Trascorrere una nottata fissando un soffitto monocolore non era il massimo per far passare il tempo velocemente, ma fantasticare su tutto quello che avrebbe potuto fare nella missione, aveva fatto passare il tempo in un battito di ciglia.
    Fece colazione con la solita ciotola di tsukemen e si fece una doccia rilassante. Mancavano ancora diverse ore all'incontro e Laiton avrebbe raggiunto il luogo dell'incontro in meno di 60 minuti. Quindi c'era tutto il tempo, per dare una spolverata alle armi del mestiere.
    Il suo arsenale era composto da una "vasta" gamma d'armi pronte ad essere sporcate dal sangue fresco dei nemici.
    Passò del tempo e Laiton rimase in casa, ma l'ora dell'incontro si stava avvicinando. Prima di farlo passò della cucina, aprì un'anta della dispensa e prese con se carne secca e qualche scorta d'acqua che mise in uno zainetto. Mentre le armi erano collocate nelle sacche presenti sulle game (una sulla chiappa destra, una sulla coscia destra e una sul fianco sinistro).
    Non ci volle molto per arrivare alle mura di konoha. Quando fu lì avvisò le guardie che stava uscendo per una missione, il tutto venne rigorosamente appuntano e solo alla fine di questo processo, gli venne dato il permesso per uscire.
    Appena mise il primo piede fuori della mura si trovò spaesato.
    E mho?!?!? dove vado?
    Non sapeva come muoversi fuori Konoha. Non si ricordava le strade dentro Konoha, figuriamoci le zone circostanti.
    In ogni caso aveva con lui la la mappa allegata al messaggio ricevuto. Si addentrò nella foresta di konoha seguendo la mappa, non era un segugio, ma almeno le mappe le sapere interpretare.
    Arrivò nel luogo contrassegnato dalla X in pochi istanti. Ma non vide nulla. Era tra la sterpaglia più assoluta. Qualcosa non quadrava. Forse si era sbagliato, oppure era molto vicino.
    Infatti gli bastò controllare qua e là che trovò un accampamento. Era deserto. Non c'era anima viva.
    Laiton aveva paura di sbagliarsi, quindi si fece un giro tra le tende. Notò che dentro una tenda c'era una lettera che era indirizzata a Laiton e a un altro ninja. Forse il suo compagno.
    Ahhh una lettera... mhmm sarà meglio aprirla. Ma prima vorrei aspettare il mio compagno. Non vorrei si infastidisse per questo mio gesto.
    Quindi uscì dalla tenda ed attese fuori l'arrivo del suo compagno.
    A nord il frusciare dell'acqua. Del suo compagno, come del suo sensei nessuna traccia.

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  3. Akashi
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    Chiamate alle Armi



    Per quanto ci avessi provato, non mi era stato possibile rimandare la partenza, la convocazione andava rispettata ed io, convalescente o meno, avrei dovuto avviarmi verso Konoha per la mia prima missione ufficiale:

    «Ma dai #800000Pà...non è possibile, non posso andarci in queste condizioni, mi farò del male! Sono ancora convalescente! Non puoi fare niente affinché la faccenda si rimandi giusto sino a quando non sarò in forze?»

    «No. Nella maniera più assolta. Sono categorico, non spenderò il mio nome solo per permetterti di oziare ed evitare i tuoi doveri. Corri a fare i bagagli, partirai stasera. E ricordati che io per te non sono "pà" ma sono tuo padre. Bada quindi a non mancarmi più di rispetto, scansafatiche che non sei altro»

    «Va bene pa...padre...ma non ti interessa di come sto? Potrei peggiorare la situazione!»

    «Vuoi la verità? No. Non mi interessa. E sai perché? Perché non ti ho detto io di andare a zonzo con quel tuo amico perditempo, non ti ho detto io di andare con lui a rubare l'acciaio dalla vecchia fonderia; e dato che non ti ho detto io di andare li, non è a causa mia che sei caduto e che ti sei spezzato le costole mesi fa. Se ora non hai ancora del tutto recuperato le tue forze, dovrai farlo lungo il tragitto. E' per questo che parti con largo anticipo rispetto alla data indicata. E ora va a raccogliere le tue cose. Muoviti, non credere che ti accompagnerò nel viaggio.»

    «Ma almeno asco...»

    «NO! Avanti, muoviti!»

    Ebbene si, nonostante la mia età quella era ancora la mia prima missione: vuoi per un motivo, vuoi per un altro, in tutto questo tempo non avevo ancora avuto modo di acquisire esperienza sul campo come shinobi sebbene assumere il ruolo di "tirapugni" per mia sorella e mio fratello mi aveva fisicamente temprato.

    Ma veniamo al motivo della discussione tra me e mio padre, il mio stato di convalescenza. Il mio migliore amico Kensuke gestiva una piccola armeria poco fuori Kiri. Forgiava armature di mirabile fattura e ultimamente osservarlo lavorare mi aveva carpito, instillandomi una certa voglia di imparare l'arte della forgia: fondere l'acciaio, piegarlo secondo la mia volontà e, come diceva lui, "creare l'ordine a partire dal disordine" erano cose che mi affascinavano parecchio, così che trascorrevo gran parte del mio tempo con lui. Si sa però, nel commercio le cose non sempre si svolgono secondo le regole, e quindi ogni tanto io e Kensuke ci intrufolavamo un po' ovunque...che fossero depositi di altri fabbri, o acciaierie cadute in disuso, quello che cercavamo erano buone partite di acciaio da "prendere in prestito". Ci si "Arrangiava", insomma.

    Una notte però, durante una di quelle "incursioni" ebbi un bruttissimo incidente: avevamo la necessità di accendere le luci in una acciaieria diroccata, ma la scalinata che conduceva all’ingresso della sala di controllo era franata quasi del tutto. L’unico modo per accedervi era attraverso un grande finestrone rotto, raggiungibile solo tramite arrampicata su di un traliccio semovente che evidentemente era stato abbandonato li. Proprio mentre ero nel punto più alto, mi mossi in maniera maldestra perdendo l'equilibrio: la presa, resa meno salda dalla presenza di polvere, cedette e così io caddi rovinosamente, rompendomi un bel po di costole e perdendo i sensi. Se Kensuke non fosse stato li, probabilmente sarei morto senza rendermene conto e senza che nessuno sapesse più nulla da me, quindi se da un certo punto di vista è colpa sua se ho rischiato di morire, da un’altro gli devo la vita.

    Come suppongo traspari dal mio dialogo con lui, a mio padre quella frequentazione non piace affatto, ma le sue motivazioni vanno al di là dell'episodio della caduta. Lui di fatto è un uomo molto orgoglioso di se stesso, uno di quelli a cui piace l'attivismo della gente ed il nostro Clan è un famiglia in ascesa, da poco apparsa sul panorama Kiriano. Egli mal sopporta la circostanza in cui mi trovo: escludendo mia sorella, io sono il suo primogenito maschio, quello a cui secondo la sua retrograda idea "va assegnato il testimone per il passaggio generazionale della Famiglia" e per questo era assolutamente necessario che io fossi un ninja nel più breve tempo possibile.

    Io, dal canto mio, comprendevo perfettamente il fatto che mio padre potesse avere delle aspettative per me e potevo anche immaginare la sensazione che provava quando io le disattendevo, ma era innegabile che non ero nelle condizioni adatte ad affrontare una missione vera.

    Tuttavia, era facile scambiare le mie ragioni per scuse, quindi feci come voleva e salii in camera mia per preparare i miei bagagli.

    [...]



    Quando tutto il necessario fu pronto, raccolsi il tutto e scesi di sotto, per salutare la mia famiglia. Non posso dirlo con certezza, ma credo da che dietro il muro emozionale innalzato da mio padre per rendere verosimile la sua faccia apprensiva e carica più che mai di aspettative emerse uno sguardo sereno e fiducioso.

    Quantomeno lo stavo rendendo felice.

    [...]



    Il viaggio verso Konoha fu quanto di più quieto potessi immaginarmi: niente classici attacchi da parte di banditi, niente ponti interrotti o tagliati, niente pedaggi extra...niente di niente. Da cosa traevano l'ispirazione i commediografi che condivano le loro vicende di tutti quei dettagli inverosimili?

    A parte queste cose di poco conto, mi avviai verso il luogo indicato sulla mappa e come potevo immaginare data la folta vegetazione presente, quel che vi trovai fu un accampamento assai poco fornito, allestito del minimo necessario a garantire la sopravvivenza umana. Quantomeno era collocato in maniera intelligente: il rumore dello scrosciare dell'acqua che si poteva udire in maniera abbastanza nitida indicava la presenza di un ruscello nei paraggi, e la fitta boscaglia garantiva occultamento da occhi indiscreti e poco attenti.

    Sul posto c'era già un'altra persona. Da come era vestito desumevo che doveva essere un ninja, ma non avevo elementi per capire se fosse il mio sensei o un mio compagno. Stando alla lettera infatti, avremmo trovato il resto del Team ed il sensei nello stesso luogo.

    Non dovevo però escludere la possibilità che fosse uno shinobi capitato li per caso, o qualcuno che aveva intercettato una lettera come la mia inviata a qualcuno dei miei compagni.

    Con una certa indifferenza, portai la mano al Tanto, con l'obbiettivo di mostrare in maniera chiara i miei intenti, poi dissi:

    «Chi sei, e per quale motivo sei qui?»



    Sperai solo di non dover azzuffarmi prima del tempo.

     
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  4. Grey Knight
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    Narrato

    -Pensato-
    <<parlato>>
    <<parlato>> (altri)


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    ~Call of Duty... again~



    Quando avevo letto l'intestazione della lettera pensavo fosse uno scherzo, dopo l'infruttuosa missione del sakè l'accademia voleva assegnarmi ad un' altro sensei.
    Un' ora più tardi, seduto alla mia scrivania, osservavo come in trance il foglio di carta, lo rilessi per l'ennesima volta

    CITAZIONE
    Carissimo Daisetsu Kakita-san,
    l'accademia ti ha assegnato al team 14. Il tuo compito è raggiungere i tuoi compagni di squadra alle nella foresta alle porte di Konoha. Troverai il punto esatto sulla mappa allegata. Li incontrerete il vostro sensei, il quale vi ragguaglierà e vi supporterà nella vostra "prima" missione ufficiale per l'accademia. Siete quindi pregati di portare con voi tutto il necessario, dato che difficilmente ci sarà il tempo per recuperare oggetti o cibo.
    La data di incontro è il **/**/****. Non sono ammessi ritardi.

    mi chiesi di nuovo se non fosse uno scherzo di cattivo gusto o un tentativo di truffa
    -impossibile, devono davvero avermi riassegnato-
    ormai avevo perso ogni speranza di entrare in quel mondo, avevo addirittura iniziato a cercare lavoro, quella lettera fu uno shock per me.
    Dovevo prepararmi per bene, senza dimenticare nulla, visto che era presto decisi di uscire a comprare provviste.
    Il mercato era affollato come sempre, mercanti che sbraitavano e capannelli di gente che si accalcavano presso le bancarelle cariche di frutta, verdura e del sempre abbondante pesce.
    Li vicino notai un pescivendolo lanciare un pesce ad un gatto che da alcuni minuti stava fissando il banchetto con aria famelica, di colpo si ritrovò sommerso di mici che chiedevano anche la loro parte come un branco di lupi famelici.
    Mentre guardavo incuriosito da quella visione, si aggiunsero anche i gabbiani provenienti dal vicino porto a dare manforte ai felini, razziando il pesce senza neanche poggiarsi sul banco
    -Poveraccio, forse è meglio che lo aiuti-
    corsi verso di lui urlando <<scio! SCIO!>>.
    I gatti vedendo arrivare i rinforzi si dileguarono in pochi istanti e i gabbiani, evidentemente ancora non sazi, si misero a volare in tondo sopra le nostre teste, in attesa.
    <<grazie mille giovanotto! Senza di te non sarei riuscito a scacciarli>>
    L'anziano si grattò la nuca mentre mi ringraziava.
    Doveva essere sulla settantina, piccolo di statura e la schiena incurvata da cinquant'anni di duro lavoro, una ampia zona glabra aveva preso piede dove una volta doveva esserci una folta capigliatura nera, i piccoli occhietti che mi guardavano da sotto le sopracciglia candide
    <<posso sdebitarmi in qualche modo?>>
    prese tre trote belle grosse, le avvolse nella carta e me le porse
    <<questo è il minimo che posso fare>>
    <<non posso accettare,l'ho fatto con piacere>>
    il vecchio insistette e visto che la sua riconoscenza era sincera accettai di buon grado.
    Acquistai anche alcune mele da un donnone che sbraitava qualcosa riguardo alle piantagioni che aveva a Konoha.
    Quando tornai a casa il vecchio era seduto al tavolo a leggere il giornale, i grandi occhi scuri immersi nella lettura
    <<parti di nuovo?>>
    <<si>>
    <<l'accademia?>>
    <<a quanto pare>>
    <<avrai bisogno di equipaggiamento>>
    <<il solito andrà bene>>
    andai nella mia stanza, dirigendomi verso il baule ai piedi del letto, ne estrassi il grande dadao, gli spiedi e i guanti di cuoio, accendino, filo di nylon e specchietto.
    Una volta ben equipaggiato andai a salutare il vecchio
    <<allora io vado>>
    <<non dimentichi niente?>>
    <<ho preso tutto>>
    <<allora questo non è tuo?>>
    il vecchio mi tirò una pillola rossastra
    <<attenzione! Non vorrei si rompesse>>
    acciuffai il tonico al volo e lo misi in tasca, sembrava che il vecchio fabbro si fosse rassegnato al fatto che volessi diventare uno shinobi.
    Uscii dal grande portone d'ingresso e mi diressi verso il porto.
    Affollata come sempre, l'area portuale di Kiri profumava di pesce fresco e salsedine, poco distante una nave stava ultimando il carico delle merci per il continente.
    Mi avvicinai ad un ufficiale portuale che stava controllando il carico
    <<mi scusi? Posso disturbarla?>>
    l'uomo senza neanche degnarmi di uno sguardo disse
    <<non vedi che ho da fare ragazzino? Lasciami in pace!>>
    l'ufficiale continuò a depennare delle voci dal suo foglio senza prestare la minima attenzione ne a me, ne a nessun altro quindi decisi di andare a parlare ad un marinaio della nave
    <<salve, posso sapere dov'è diretta questa nave?>>
    il lupo di mare con fare amichevole ricambiò il saluto dicendo
    <<verso la foglia ragazzo, serve un passaggio?>>
    <<mi fareste un grande favore! Ho bisogno di raggiungere Konoha il più presto possibile>>
    << la Lancia Degli Oceani è la nave più veloce di tutto il mare orientale>> disse con con orgoglio <<hai i permessi in regola?>>
    <<impegni accademici>> mi limitai a rispondere.
    <<benvenuto a bordo, MOZZO!>>
    -oh cazzo!- pensai, mi avevano fregato ma avevo stramaledettamente bisogno di attraversare il mare e raggiungere il continente.

    Dopo tre giorni di traversata e di fatica in mare finalmente raggiunsi lo stesso porto che solo poco tempo prima avevo visitato per il mio primo corso genin
    -che spreco di tempo- pensai -potevo rimanere qui e proseguire verso la foglia se lo avessi saputo-
    estrassi la mappa dalla tasca e la esaminai -manca ancora parecchia strada, quattro giorni a piedi direi, peccato non abbia tutto questo tempo-
    dopo venti minuti di ricerca ero ancora a piedi
    -sono fottuto-
    proprio quando avevo perso ogni speranza vidi in lontananza una carovana che stava partendo verso ovest, correndo a più non posso li raggiunsi in pochi minuti.
    Un uomo sulla trentina, barba folta che nascondeva una faccia dura e squadrata, attraversata da una lunga cicatrice che attraversava verticalmente l'occhio sinistro.
    <<che cazzo vuoi marmocchio?>>
    orrendamente a disagio spiegai la mia situazione allo sfregiato
    <<e pensi che a me ne possa fottere qualcosa marmocchio?>> e sputò per terra <<se proprio vuoi cavalcare con me e ricevere la mia protezione devi darmi qualcosa in cambio, quella bella lama per esempio>> disse indicando il dadao
    <<sono spiacente ma non posso proprio separarmene, se vuole ho del pesce e della frutta, di più non posso darle>>
    <<andata!>> disse ringhiando l'uomo <<dammi le vettovaglie, pagamento anticipato>>
    <<grazie mille, qual'è il mio cavallo?>>
    <<quello li, e cerca di non uccidermelo dalla fatica, moccioso>>
    mi avvicinai al destriero, un cavallo sicuramente non di razza, assolutamente non un purosangue, un cavallo baio ormai stanco della sua vita mi guardava con occhi grevi.
    Montai in sella e, approfittando della distrazione di tutti, diedi di speroni e, nello stupore generale partii come un razzo precedendoli.
    Lo sfregiato inveii e montò a cavallo per inseguirmi ma ormai avevo messo troppa strada tra loro e me, per essere sicuro di non essere ripreso dopo qualche miglio uscii dalla strada e mi inoltrai nei fitti boschi che portavano alla foglia.
    Dopo due giorni di cavalcata vidi un accampamento che doveva corrispondere a quello sulla mappa, c'erano due persone, ragazzi circa della mia età, uno pronto ad estrarre il tanto, l'altro apparentemente stupefatto di ciò che stava succedendo.
    -ma che diavolo sta succedendo? Saranno i miei compagni di corso? Se così fosse, perché c'è un clima così teso?-
    Dovevo capire cosa succedeva, dovevo intervenire.
    Scesi da cavallo e mi avvicinai all'accampamento dicendo ad alta voce
    <<adesso ci calmiamo tutti e vediamo di capirci qualcosa, io sono Daisetsu del clan Kakita di Kiri, sono qui per seguire un corso accademico per genin, voi chi siete?>>
    guardando quello pronto a sfoderare l'arma vidi il coprifronte della nebbia
    <<stai tranquillo compagno della nebbia, non dobbiamo perdere la calma, non vedi che questo ragazzo è della foglia? Ormai non siamo più in guerra, lascia il tanto e cerchiamo di ragionare>>
    sorrisi benevolmente al konohano, dagli occhi presumetti fosse uno Hyuga, mi rivolsi a lui
    <<mi dispiace ma a Kiri l'atmosfera è ancora parecchio tesa, siamo tutti sul chi vive, sei qui anche tu per il corso?>>
    ora rivolgendomi ad entrambi
    <<siamo tutti studenti? Il sensei dov'è? Qui vedo il fuoco spento, la cosa mi puzza, voi avete scoperto niente?>>

     
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  5. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~E il sensei dov'è?~


    Dopo appena pochi minuti, Atasuke sfruttando il chakra adesivo era salito su per il tronco di uno degli alberi attorno all'accampamento. Li avrebbe atteso ed osservato l'arrivo e le reazioni dei suoi allievi, e da li sarebbe intervenuto al momento opportuno. Non molto dopo, arrivò il primo dei suoi allievi: Laiton Hyuga. Come c'era da aspettarsi, il primo ad arrivare era proprio lo shinobi di Konoha. Questi aveva un aria spaesata mentre vagava nei dintorni dell'accampamento, ma fortunatamente riuscì a trovare l'accampamento. Da quel che poteva vedere, il giovane Hyuga viaggiava abbastanza leggero. Scelta saggia, certamente, tuttavia avrebbe verificato successivamente quanto saggia potesse essere. Il giovane, sotto il suo sguardo viglie perlustrò con attenzione l'accampamento entrando nelle varie tente a verificare se per caso vi fosse traccia del sensei. Di sicuro aveva trovato la lettera, tuttavia poco dopo uscì dalla tenda senza averla con se. Probabilmente aveva deciso di non agire e di attendere il resto della squadra. Un' ottima scelta la sua, ciò poteva indicare due cose: Comprendeva l'importanza dell'azione di squadra, oppure aveva paura di prendere iniziative, tuttavia, dato che lo conosceva, seppur vagamente, Atasuke era maggiormente convinto della prima opzione.
    Tempo dopo giunse all'accampamento un Kiriano, il quale con fare ben poco amichevole si apprestò allo Hyuga portando la mano all'arma che portava con se. Di certo quello era il modo peggiore per cominciare una missione. Incuriosito su chi fosse dei due Kiriani, Atasuke estrasse una delle sue carte, sulla quale aveva memorizzato i profili con le foto dei suoi studenti come promemoria.
    [Abilità]

    °Hummm, vediamo chi sei... Allora, Kiri, hummm ... Bene, tu dovresti essere Takuma Muramasa... Vediamo il tuo profilo... nulla in particolare, come gli altri non ha mai partecipato sino ad età "avanzata" rispetto agli inizi standard ... Interessante ... Beh ragazzo, hai proprio scelto un pessimo modo per cominciare: Pessimo comportamento in squadra, tanto per cominciare potrebbe essere un buon motivo per non ammetterti all'esame!°


    Non era affatto soddisfatto di quel Kiriano. Non solo a causa del fatto che stava in se minacciando un suo compatriota della foglia, ma soprattutto data la pessima socializzazione che questo stava dimostrando con gente che non era del suo villaggio... Eppure sapeva che quello che aveva davanti con molta probabilità era un suo compagno di squadra se non forse il suo sensei, tuttavia ciò portò Atasuke a confidare ancor meno nelle capacità del giovane.
    Prima che però diventasse pericolosa la situazione sbucò l'ultimo dei suoi studenti, Daisetsu. Una strana sensazione pervase Atasuke. Un misto di ribrezzo e di divertimento. Trovava insopportabile infatti dove essere in squadra con Daisetsu, rammentando il loro pessimo incontro, ma soprattutto provava divertimento nel sapere che quel tizio era nelle sue mani, soprattutto ricordando come lo aveva contattato.

    °Ricordi ... E pensare che tu volevi avermi nella tua squadra composta dai "più promettenti studenti" in circolazione. Certo hai fatto una buona scelta con me... Ma per essere in regola ti saresti dovuto tenere fuori dalla tua squadra...°


    Una sbeffeggiante risata gli uscì dalla bocca, tuttavia questa risultava ancora impercettibile ai giovani studenti data l'elevata distanza tra lui e gli stessi, oltre che per l'effervescente situazione in cui questi si trovavano.
    Avrebbe potuto già intervenire, tuttavia decise di dar loro la prima lezione del corso: "Come si forma e che cos'è una squadra". Li avrebbe quindi osservati ancora per vedere se e come si sarebbero appacificati tra loro per cooperare, ma soprattutto se e quali azioni avrebbero intrapreso per trovare il sensei mancante.
    Se però questi non avessero iniziato a cercare un modo per scoprire la posizione del sensei Atasuke avrebbe atteso sino all'ora di pranzo, ora in cui si sarebbe comunque fatto vedere, tuttavia... Non avrebbero di certo apprezzato la sua entrata in scena...



    OT - Banalmente, dopo il post di presentazione, eccovi ad un post di organizzazione del team. Sappiate che avete solo questo post per cnoscervi e organizzarvi per le ricerche di Atasuke. Al di fuori di questo potrete solamente approfondire la conoscenza e al più limare le divergenze. è ovvio che non vi chiedo di essere amici in un post, avrebbe poco senso e sarebbe irrealistico, Tuttavia la sfida è quella di fare in modo che gi altri si fidino del proprio PG e di organizzare un modo per trovare il sensei. Il contenuto della busta, come d'altronde l'entrata in scena o meno del sensei, dipendono da voi. Vi sconsiglio vivamente (per la salute dei vostri pg) di attendere mezzogiorno. Come nota tecnica prendete per buono che siano le 9:00 del mattino, avete quindi massimo 3 ore per agire, quindi Via al teleposting!

    Editato per un'incongruenza con il BG di Akashi
    - /OT


    Edited by Asgharel - 15/1/2012, 22:31
     
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    ATTO 4: Una Strana Missione

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    Laiton stava attendendo l'arrivo di qualcuno. I nomi scritti sulla busta stavano ad indicare, dalle deduzioni di Laiton, i partecipati a quella strana ed improvvisa convocazione. Rimase completamente immobile guardandosi intorno e memorizzando bene l'ambiente circostante. Il punto di incontro era un campo organizzato molto alla leggera, ma tutto sommato c'era tutto quello che serviva per sopravvivere. Rimanendo immobile, riusciva chiaramente a distinguere i tipici rumori della foresta. Laiton sperava di sentire l'arrivo del sensei scrutando i suoi passi tra le frasche o il rumore delle sue calzature sul duro legno degli alberi.
    Tutti rumori inusuali per gli abitanti di quell'habitat.
    Eeee... e bene sono il primo. Sembra che la mia mania per la precisione e l'odio per l'attesa, mi abbia portato ad arrivare in anticipo su tutti coloro che dovevano trovarsi qui a quest'ora. Molto probabilmente avranno gettato la spugna o non erano pronti per affrontare una cosa del genere.... già ma cosa???
    Nella mente di Laiton, si stava materializzando l'idea di un qualcosa di possibile, di una realtà che si sarebbe manifestata al più presto.
    Non ebbe modo di analizzare completamente la situazione che notò un rumore tra le siepi. Subito pensò ad un animale, ma un animale non produceva tutto quel baccano. La direzione da cui proveniva quel rumore non era la stessa via per cui era venuto Laiton, quindi escluse che fosse un essere umano.
    Qualunque cosa fosse, si stava avvicinando verso quel campo.
    Questo baccano non mi piace. Se è un animale... è un animale bello grosso. Avrà sentito odore di cibo. Ma le uniche cose da mangiare sono quelle che ho nel mio zaino. Oppure ci sono altre cibarie nascoste nelle tende.
    Una rapida occhiata dentro le tenda, non muovendo nemmeno un passo, e poi tirò un respiro di sollievo.
    Uuuu... Meno male... A questo punto chi o cosa si sta dirigendo verso di me, se avrà atteggiamenti ostili, non vivrà tanto per raccontarlo in giro...
    Spostò la lettera nella mano sinistra e con la destra si avvicinò al porta oggetti sulla gamba destra. In quella sacchetta vi erano le armi da lancio che Laiton aveva portato con se. Non avrebbe dovuto fare movimenti bruschi se difronte a lui si fosse materializzato un animale di grossa taglia. In ogni caso un paio di oggetti lanciati sulle zone giuste avrebbero steso chiunque.
    I battiti del cuore acceleravano, anche perchè poteva essere benissimo il suo sensei che si avvicinava. In quel caso avrebbe fatto una figura penosa.
    Devo stare calmo...
    Una gocciolina di sudore gli scese gli per la schiena, quando dal cespuglio uscì un ninja. Poi una lampo.
    I suoi nervi si prendevano beffa di lui.
    Ora davanti a Laiton si era palesato un altro ninja. Dagli atteggiamenti e dal coprifronte si notava che non era dotato di buone maniere. Un Kiriano. Ne aveva conosciuti durante i suoi 3 anni da fuggitivo e la prima impressione confermava tutte le dicerie su Paese della nebbia.
    Mhmm bel coprifronte... peccato per il resto...
    Laiton venne squadrato da capo a piedi, mentre lui non ricambiò tanta attenzione. Quelle occhiatacce gli davano fastidio, ma era disposto a tollerare "tutto" se quello fosse stato il suo sensei.
    Poi gli venne chiesto in modo diretto e brutale il motivo della sua presenza in quel luogo e la sua identità. A supporto delle sue domande il giovane Kiriano, portò una mano sul coltello che portava indosso.
    Laiton pensò subito che se quello fosse stato il sensei lo stava mettendo alla prova. Quindi non si sbilanciò mai più di tanto. Cercava di essere distinto nel suo fare e in quello che diceva.
    Sei tu che vieni da me... non sarebbe più educato che ti presentassi per primo, prima di rivolgerti ad uno sconosciuto con toni arroganti e con gesti provocatori?!??!?
    Laiton a sua volta voleva provocare per vedere quanto fosse reale la persona che gli stava davanti. Come giustamente il Kiriano diffidava di Laiton, a anche Laiton diffidava del Kiriano.
    Io son....
    Nel momento in cui si stava accingendo a presentarsi, altri rumori attirarono la sua attenzione.
    Poi dalle frasche sbucò qualcosa.
    Un altro???? ma allora ho proprio sbagliato ritrovo. Sono finito tra i pazzoidi, assassini di kiri.... e ma che diamine....
    Quest'ultimo arrivato, sembrava diverso. Era abbastanza solidale nei confronti di tutti, ma sopratutto nei confronti dei suoi compaesani. A Laiton non dispiaceva questo tipo di discriminazione o attaccamento. Era abituato a fare tutto da solo ed era da solo che era arrivato fino a quel punto. Questo secondo Kiriano, si presentò ed invitò anche Laiton e il suo compaesano a presentarsi.
    Bene! ... Io sono Laiton Hyuga e come avrete già capito vengo da Konoha. Ho ricevuto una lettera che diceva di trovarmi oggi, in questo posto, in quest'ora. A quanto posso dedurre Se l'ultimo arrivato è Daisetsu Kakita, il nostro amico sospettoso dovrebbe essere .... Takuma Muramasa
    Nessuno dei 3 era il sensei sotto mentite spoglie. Poi mostrò la busta che teneva nella mano sinistra facendo leggere i tre nomi dei tre ninja presenti in quel momento.
    Poi Laiton continuò...
    ... ma mettiamo da parte le nostre divergenze ed parliamo di cose importanti. Il sensei non è ancora arrivato. Nella lettera che mi è arrivata, mi è stato detto che il sensei ci raggiungerà il prima possibile ed è con lui che dovremo iniziare la nostra prima missione.
    Scommetto che una lettera del genere l'avete ricevuta pure voi!

    Laiton non aveva molta intenzione di aprire la busta. Voleva attendere il sensei. L'incarico non proveniva dal sensei ma dall'Accademia che aveva proposto la missione, quindi conveniva aspettarlo.
    Si, io sono ancora studente...
    Replicò Laiton.
    Ma ancora per poco... In ogni caso, come potete vedere qualcuno ha allestito il campo per noi. Queste tende sembrano essere una per ognuno di noi più una per il sensei. Molto probabilmente dovremmo passare qui delle notti.
    Il falò non acceso mi fa molto riflettere... Chi attrezza un così "BEN" organizzato campeggio e poi sparisce???

    A Laiton la situazione puzzava... e non era odore di bruciato.
    Tuttavia non avrebbe potuto fare niente, a meno che il sensei non fosse saltato fuori all'improvviso urlando e cantando.
    Il sole segnava in cielo la mattinata inoltrata (9.30-10.00). Del sensei nemmeno l'ombra. A quel punto Laiton prese le redini della situazione ed iniziò a parlare.
    Bhè se dobbiamo essere compagni di squadra dobbiamo mettere da parte le divergenze delle nostre nazioni e dei nostri ranghi. Quindi vi proporrei di sederci in una tenda nella speranza che il nostro sensei si faccia presto vivo.
    Senza raccogliere le adesioni della sua proposta, si avviò verso una delle tende (quella dove era collocata la lettera) e si sedette infondo.
    A quel punto i suoi compagni l'avrebbero dovuto raggiungere, non c'era nulla di male. Prima di entrare nella tenda, Laiton, piantò un bastoncino nel terreno proprio difronte la tenda ben visibile da dentro la cuccia e ben illuminato dal sole.
    Se i suoi compagni fossero entrati avrebbe innestato un discorso, per fraternizzare per conoscersi meglio.
    Come ho già detto prima io sono Laiton, la mia storia non è delle migliori e non starò qui ad annoiarvi con i miei racconti monotoni. Vi basti sapere che io sono diverso dagli altri di Konoha. La mia storia mi ha portato ad essere duro con il mondo e con tutto ciò che mi circonda. Purtroppo sono rimasto solo a questo mondo. Non so se potete capirmi. Tutto sommate anche voi siete umani.
    Laiton tentava di passare il tempo, nell'attesa dell'arrivo del sensei, in maniera costruttiva. Avrebbero parlato un po' di loro per entrare in sintonia.
    Spero che voi abbiate avuto un'esistenza migliore della mia...
    Oltre a raccontare la sua solita versione della storia, avrebbe ascoltato con molto interesse la versione dei suoi compagni con molta attenzione, per carpire informazioni di un altro paese.

    [...]



    I secondi passarono. I minuti passarono. Il tempo passò. Ma del sensei nessuna traccia.
    Laiton teneva d'occhio il tempo, notando il movimento dell'ombra del bastoncino che aveva piantato fuori la tenda. Mentre i suoi compagni parlavano, Laiton rifletteva sul ritardo del sensei e del campo già allestito. Gli sembrava tutto molto strano.
    Poi incrociò le mani e se le mise davanti alla bocca e iniziò a parlare sottovoce. (la mia veste in ogni caso non permette di leggere il labiale)
    Ragazzi, mi sa che ci stanno mettendo alla prova. Fate finta di niente e se devote parlare, fatelo sottovoce cercando di coprire il movimento delle vostre labbra...
    Erano ancora nella tenda, secondo le idee di Laiton qualcuno li osservava.
    Volevo dirvelo già da prima, ma mi sembrava una cazzata... mi sembra molto strano che una lettera, inviato da qualche carica autoritaria ci abbia detto una cavolata. Ci era stato chiesto espressamente di non fare ritardo. Il giorno è oggi. L'ora dell'appuntamento è passata da tempo, ma il senesi che stiamo tanto attendendo non è ancora qui.
    Se fosse arrivato, avrebbe di certo sentito le nostre voci... eppure...
    Secondo me ci stanno mettendo alla prova.... Non si fa ritardo alla prima missione.
    Non è una cosa normale, quindi vi proporrei una cosa...

    Laiton era serio. Sembrava che avesse pianificato la strategia che stava per enunciare, da diversi anni, ma in realtà era il frutto di tante piccoli suggerimenti che gli erano arrivati al cervello. Se qualcuno fosse stato lì per analizzare il loro comportamento, molto probabilmente avrebbe pensato che dopo un incontro burrascoso i 3 ragazzi avessero fatto amicizia. Ma un colpo di scena stava per arrivare.
    Poi continuò a parlare più serio di prima.
    Ora!!! se qualcuno ci sta osservando, ci starà anche "valutando" oppure, aspetta che noi facciamo qualcosa di nettamente stupido per intervenire.
    Quindi sarà qui da prima del mio arrivo e ci avrà osservati in tutti i nostri dettagli. Avrà notato il mio arrivo e la perlustrazione delle tende, avrà notato l'arrivo di Takuma e il suo atteggiamento scontroso nei miei confronti ed avrà notato anche Daisetsu che in un certo senso ha messo quiete tra di noi.
    Se ci stanno osservando e sono in più di uno, la nostra percentuale di scovarli si avvicino di molto allo zero, se non addirittura è proprio zero. Se l'osservatore è uno solo forse potremmo stanarlo, ma non sarà uno sprovveduto, sarà un ninja con abilità di gran lunga superiori alle nostre.
    Se mi dovessi sbagliare e non c'è nessuno che ci osserva, non avremo perso nulla. Anzi avremo fatto esperienza come attori.

    Poi togliendo le mani dalla posizione precedentemente descritta, perchè vi era la veste a coprire le sue labra, continuò sempre a bassa voce.
    Se siamo stati convocati per la nostra prima missione, non penso ci abbiamo affidato qualche incarico di prestigio o qualcosa di complicato da fare. Io penso sia tutto un pretesto. Di solito gli studenti non hanno missioni. Sono inesperti, sono impacciati, sono inaffidabili. Quindi di sicuro ci stanno esaminando e di certo non vorranno che ci succeda qualcosa: siamo ancora studenti!. Ed ecco ora il mio piano. Colui che ci sta osservando ha allestito tutto questo, quindi dovrebbe essere a conoscenza della nostra prima missione ed essendo il nostro "tutore" ci osserva anche per non farci uccidere.
    Quindi basta simulare una situazione di pericolo per farlo uscire allo scoperto. Siccome io e Takuma abbiamo avuto un piccolo battibecco possiamo giocare sul fatto che tra di noi c'è del dissenso, ho già in mente il motivo: Takuma, tu vuoi a tutti i costi sapere cosa c'è scritto in questa lettera, mentre io non voglio ed essendo arrivato per primo ed avendo preso io la lettera, mi sento il proprietario.
    Mentre il tuo compito, Daisetsu, sarà quello di dividerci, ma nello stesso tempo dovrà far attenzione a quello che accade intorno a noi, per scrutare l'eventuale osservatore.
    Se qualcuno esce allo scoperto o notate qualcosa che si muove tra le foglie comunicatelo agli altri e tentiamo di stanarlo INSIEME!

    Dopo aver esposto il suo piano, avrebbe atteso un cenno di intesa dei suoi compagni. Se Takuma e Daisetsu avessero accettato la sua proposta, Laiton si sarebbe alzato in piedi avrebbe afferrato Takuma per il colletto del suo abito e avrebbe tentato di scaraventarlo verso l'esterno per far vedere all'eventuale spettatore che si stavano pestando a sangue.
    Nel caso in cui fosse riuscito a scaraventarlo fuori, avrebbe preso un kunai dal porta oggetti, lanciandosi sull'avversario, tentando una finta sul collo, che avrebbe mancato apposta.
    Non è il miglior espediente, ma sicuramente non potrà fare a meno di intervenire.
    Intanto la busta era in bella vista conficcata tra i bottoni della veste di Laiton. Quello che sarebbe accaduto sarebbe dipeso dai suoi compagni.

    Post Numero 2

     
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  7. Akashi
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    Chiamate alle Armi



    Il Ninja sconosciuto parve intimorito dal mio modo di pormi nei suoi confronti. Alla mia minaccia latente cercò di ribattere con tentativo di calmare le acque provando a farmi capire che forse avrei dovuto presentarmi e fare le cose con calma. Segno di grande debolezza, o forse semplice conseguenza della paura verso l'ignoto: chissà chi credeva che io fossi!

    «Io sono una persona che ha avuto il compito di venire qui, in questo posto e tu, ai miei occhi, sei uno che fruga nel posto in cui io sono stato mandato: permetti che sia sospettoso nei tuoi confronti, oppure preferiresti un abbraccio tra amiconi, finta cordialità ed un invito a continuare a fare quello che stai facendo, Ninja di Konoha?»



    Feci una pausa. Osservandolo notai che in effetti nella mano sinistra teneva stretta una lettera; e dal fatto che non era ne sgualcita ne sporca desumetti che o doveva esserne il legittimo proprietario oppure doveva essere un ladro molto bravo. Il mio tono mutò, assumendo una sfumatura più rilassata:

    «Tuttavia, Ninja di Konoha, sono certo che qualora tu abbia la possibilità di mostrarmi che la tua presenza qui è legittimata, questo piccolo battibecco sarà ben presto solo un lontano ricordo, non è vero? Lasciami leggere quella lettera, se c'è scritto quel che deve esserci scritto riceverai le mie scuse!»



    Posai lo sguardo sulla sua lettera. Avrebbe accettato?

    Passarono pochi istanti e prima che il Ragazzo della foglia potesse comunicarmi le sue intenzioni, una voce irruppe alle nostre spalle: un terzo Shinobi, mio compaesano, era giunto nel luogo d'incontro e accortosi del clima di inquietudine si era prodigato per fare da pacere. Tra le tante cose che disse, disse qualcosa circa la pace tra i Villaggi. La pace...ricordai le lunghe chiacchierate che mio padre e mia madre si facevano "sulla Pace". Alla fine, mi ero convinto della tesi di mio padre, che se pur cinica a mio avviso era esatta. Sciogliendo i muscoli mi rivolsi al nuovo arrivato, ormai convinto del fatto che se non aveva agito sino ad ora l'ipotetico "ladro" non aveva di che agire. Gli dissi:

    «La pace eh? Dimmi un po caro Daisetsu, se siamo in pace perché l'accademia continua a formare nuove generazioni di Shinobi? Perché i nostri Paesi sono governati da poteri militari piuttosto che civili, e perché la principale fonte di arricchimento di ognuno degli abitanti dei Quattro Villaggi è lo Shinobido? La pace, credi a me, è solo uno specchietto per le allodole, solo un qualcosa nato per evitare che due Ninja di Kiri come me e te si coalizzino per uccidere questo ninja di Konoha così, senza motivo, per puro impulso patriottico. La pace vuol dire disoccupazione per noi shinobi!»



    Abbassai la guardia, sciogliendo in maniera definitiva ogni tensione e porgendo l'attenzione sullo shinobi di Konoha, a me ancora sconosciuto. Il mio viso era profondamente mutato nell'espressione, avevo ormai assunto la mia solita faccia serena e abbozzando uno sorriso appena accennato ma sincero, dissi allo Shinobi:

    «Quanto a te, Ninja di Konoha, se non hai approfittato di tutto questo tempo in cui ho allentato la presa nei tuoi confronti per fuggire o peggio attaccarmi, posso giungere solo a due conclusioni: o sei un imbecille, o sei un tipo apposto.»



    Incalzai il sorriso, facendo una breve pausa prima di riprendere a parlare:

    «Dal momento in cui mi sento di poter scartare la prima ipotesi......Scusa! Io sono Takuma Muramasa e come avrai potuto notare sono un Ninja di Kiri. Come ti dicevo prima, questa è stata solo una misura precauzionale: dopotutto non ci siamo incontrati in territorio accademico e quindi non potevo essere sicuro di chi tu fossi. Trovarti poi a frugare nella tenda, non ha aiutato molto poi, ahahahah!»



    Mi avvicinai a lui, prima di riprendere a spiegargli il motivo di tanto sospetto:

    «Vedi...dopotutto non siamo molto esperti: prova un po' a dirmi che cosa avrebbe potuto impedire a dei tagliagole di ammazzarti, rubarti lettera e coprifronte, apprendere di un incontro tra ninja inesperti e decidere di approfittarsene? Te lo dico io: niente. Quindi dato che troppa cautela non è mai abbastanza...ho preferito agire in questo modo. Ad un modo brusco di presentarsi si può sempre rimediare dopotutto, ad un kunai nella gola no.»



    Sorrisi prima di rivolgermi di nuovo al nuovo arrivato, guardandolo negli occhi:

    «E scusa anche a te Daisetsu, scusami tanto per la mia piccola digressione: spero che il mio cinismo non ti abbia spaventato, ma...credo sia genetico per noi Muramasa! Tu piuttosto, sei un Katita, no? Immagino tu ci sappia fare con la spada!»



    Gli sorrisi affettuosamente. Non ero pentito delle mie azioni, le credevo davvero legittime come lo erano; ma appurato che quei due non avevano intenzioni ostili, sarebbe stato meglio stare uniti, in tutti i sensi.

    [...]



    Il tempo passava senza che nulla cambiasse. Mi ero ritirato nella mia tenda, nella speranza di stare più comodo: era solo un'illusione però, non c'era modo di accomodarsi col sole che c'era. Laiton, il ninja di Konoha, controllava frequentemente l'orologio che si era fabbricato piantando un bastone al suolo. Quando parve avere un'intuizione, si mosse verso di noi per chiedere una sorta di riunione.

    Secondo lui il sensei era in attesa di entrare in scena, osservandoci. L'ipotesi per quanto potesse essere verosimile, non era la più logica: metterci alla prova sin dal primo istante, senza nemmeno darci la possibilità di comportarci secondo alcuni canoni prestabiliti? Per quanto ne sapevamo il Sensei poteva essere semplicemente andato a raccogliere della legna!

    Ma non avevamo elementi per mettere in discussione quella tesi, e come diceva lui, se ci fossimo sbagliati non ci avremmo rimesso granché. Tanto vale provarci!

    Non dissi nulla ed acconsentii all'attuazione di quel piano senza aprire bocca: lo feci sia per non produrre suoni, sia per far capire al ninja di Konoha che le mie intenzioni nei suoi confronti erano tutt'altro che ostili, sia perché non ne avevamo di migliori. Anche se un dubbio sulla reale necessità di "un piano" mi venne: e se avessimo semplicemente dovuto aspettarlo la? Poco male, nel dubbio tanto vale provarci!

    [...]



    Nell'esecuzione della messa in scena rocambolesca improntata dal ninja di Konoha, accompagnai i suoi movimenti per evitare di farci male e per rendere più sciolta e quindi naturale la farsa. In men che non si dica mi ritrovai con un kunai a ridosso della gola mentre intravidi Daisetsu venire fuori dalla tenda per fingere di separarci.

    Qualcuno fermo lì, dall'esterno, ad osservarci, quantomeno avrebbe dovuto pensare che eravamo tre imbecilli. Ma chi se ne frega, dopotutto.
     
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  8. Grey Knight
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    Narrato

    -Pensato-
    <<parlato>>
    <<parlato>> (altri)


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    ~Una trappola per topi~



    Riuscii a calmare le acque, le mie parole sembravano aver sortito l'effetto desiderato e il clima si distese.
    Takuma pareva non aver gradito il mio discorso sulla pace accademica e aveva esposto forti critiche a riguardo, con pacatezza risposi
    «mi duole doverti contraddire, gli Shinobi non servono per la guerra tra villaggi, non più. Ora l'accademia combatte la gente che pensa che questa fantomatica guerra esista ancora: Nukenin e terroristi» poi con una punta di rabbia conclusi «hai già scordato l'attentato nella nostra piazza centrale? Ho perso mio zio per colpa di quel terrorista e sono contento che l'accademia aiuti a fare in modo che queste cose non succedano più» (Citazione da questa giocata)
    Ero forse stato troppo duro ma la tragedia veniva ancora a tormentarmi durante il sonno e a dilaniarmi il cuore, infatti si scuso per lo sfogo e mi scoccò un sorriso che ricambiai benevolmente.
    Lo Hyuga ci invitò ad entrare nella tenda per attendere che il sensei arrivasse.


    Dopo un paio d'ore avevamo fatto conoscenza ma del sensei neanche l'ombra, la cosa mi puzzava ed a quanto pare non solo a me.
    Laiton ci confessò le sue perplessità in quanto al ritardo del sensei
    «Concordo» risposi «poi quell'accenno al non tardare, il fuoco spento qui fuori, la cosa è alquanto sospetta»
    Feci un gesto di approvazione Hyuga
    Laiton aveva un piano, a grandi linee lo stesso che avevo pensato io: se qualche topolino ci osservava li fuori, noi dovevamo solo mettere del formaggio in bella vista.
    Io e Laiton avevamo menti affini e la cosa avrebbe giocato a nostro favore
    «Abbiamo avuto la stessa idea, Laiton-san. A quanto pare non sono l'unico paranoico qua dentro!»
    Concordammo le parti e mi tocco il ruolo di pacere/sentinella, appena pronti il foglioso mollò un pugno a Takuma che, evitato il colpo prese Laiton proiettandolo fuori dalla tenda.
    Mi lanciai all'esterno per seguire i due che sembrava se le dessero di santa ragione, ovviamente Takuma era più in forma e prese il sopravvento sul povero Hyuga.
    Corsi verso di loro gridando
    «COSA DIAMINE STATE FANCENDO? PIANTATELA SUBITO!»
    nel frattempo con la coda dell'occhio cercavo qualche movimento tra gli alberi e i cespugli attorno a noi, niente da fare, sembrava che il tempo si fosse fermato.
    Appena li raggiunsi feci finta di cercare di dividerli e Takuma mi allontanò con una forte spinta, estrasse un Kunai e lo puntò verso la gola dello Hyuga.
    -cosa cazzo sta facendo? Si è fatto prendere troppo dal personaggio! Così lo ammazza davvero!-
    cercai di rialzarmi in fretta per poter intervenire io stesso, rischiavamo di perdere Laiton se il sensei non si fosse fatto vivo.
    Takuma mosse con rapidità il braccio in avanti, avetti il tempo solo di urlare.

     
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  9. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un pessimo inizio~


    Il trio di studenti era ormai riunito e l'occhio vigile di Atasuke vegliava su di loro dall'alto. Le sue orecchie udivano con attenzione le parole dei suoi studenti, anche se queste non erano perfettamente udibili. Loro non mostravano alcuna discrezione nelle loro parole e tranquillamente discutevano a voce alta. Sufficentemente alta da permettere ad Atasuke di udire i loro discorsi, seppur non nel dettaglio.
    Trascorse del tempo prima che i giovani decidessero di fare qualcosa, tempo durante il quale Atasuke era riuscito a farsi un idea su di loro, soprattutto sul Kiriano, unico sconosciuto. Il giovane Muramasa. In particolare prese alquanto in odio il suo discorso sulla pace tra i vari villaggi e la sua cinica visione del mondo e della vita. Era ovvio che non tutti la pensassero come lui, ma era di certo un suo compito correggere quella visione distorta non solo per rendergli la vita facile in futuro, ma soprattutto per evitare eventuali teste calde nelle future amministrazioni. Grazie al cielo il giovane Daisetsu stava riguadagnando punti rispetto al loro primo incontro. Prima cercando di mettere pace tra i suoi due compagni e successivamente esponendo la sua visione, condivisa dall'accademia e da Atasuke stesso sulla pace tra i villaggi.
    Di li a poco tuttavia fu Laiton a prendere l'iniziativa entrando nella tenda della lettera e piantando un paletto all'entrata, evidentemente per segnare il tempo che passava. Erano piccoli accorgimenti, tuttavia era di certo un punto a suo favore. Gli altri due di li a poco entrarono nella tenda, dove Atasuke li potè appena sentire bisbigliare, senza poter udire le parole che pronunciavano.

    [...]


    Il tempo scorreva inesorabile e dei suoi giovani studenti non c'era traccia. Che avessero agito con sufficente abilità da sfuggire al suo controllo? Non poteva saperlo con certezza, tuttavia per non farsi trovare impreparato legò assieme due kunai con una piccola parte del suo filo di nylon fabbricando con rapidità delle bolas.[Abilità]
    Non era affatto la prima volta che sfruttava un tale stratagemma, e di certo non sarebbe stata l'ultima. Tempo di finire ed ecco i suoi studenti uscire di gran carriera dalla tenda inscenando una sorta di lite. Certo erano bravi, tuttavia la netta differenza tra i due litiganti era palese e la mancanza di aggressività nei gesti era facile da scovare per uno come lui, spesso abituato a impersonare personaggi e scene varie.[Abilità]
    Per quanto fosse ai suoi occhi palese la recitazione, non comprese appieno la strategia dei ragazzi. Certamente era un qualche modo per attirare l'attenzione ed evidentemente era anche un modo per farlo uscire allo scoperto, tuttavia quello era di certo il peggiore dei modi che potevano utilizzare.

    °Humm, Carina come idea... tuttavia inutile. Denota il fatto che mi abbiate sottovalutato, soprattutto denota che avete sottovalutato il possibile ambiente in cui vi trovate. Strano che Takuma abbia preso parte ad una simile messinscena, soprattutto dopo la sua tendenza sospettosa di poco prima. Mi aspettavo che proponesse qualcosa di più tattico e meno suicida. Forse è meglio dargli corda e reggere il loro gioco...°


    Pensò rapido scagliandosi sui giovani con violenza inaudita. Si lasciò cadere a terra rilasciando il chakra adesivo con cui si stava tenendo attaccato. Sfruttando la copertura che il suo mantello gli concedeva compose rapido i seal necessari, terminando la sequenza nel momento dell'atterraggio.[Slot Tecnica Avanzata]
    Atterrò appoggiando a terra i piedi e la mano sinistra, mentre con un rapido movimento della destra estraeva le sue due bolas, [Abilità] scagliandole verso i piedi del giovane Muramasa ed impastando anche del chakra per aumentare la potenza del lancio, aumentando quindi la velocità delle bolas.[Slot Azione 1]
    L'attacco a sorpresa era semplice. Le bolas scagliate all'altezza dei piedi si sarebbero dovute avvolgere attorno alle caviglie del giovane muramasa, mentre in contemporanea il terreno sotto Daisetsu e Laiton si sarebbe tramutato in fango mentre i due arti di fango avrebbero dovuto afferrare rispettivamente la caviglia destra di Laiton e la sinistra di Daisetsu.
    Con estrema difficoltà i giovani studenti avrebbero potuto evitare quell'attacco, soprattutto a causa dell'enorme differenza di potenziale e di esperienza che sorgeva tra loro, oltre che per la distrazione causata dalla loro stessa recitazione.
    Atasuke avrebbe poi atteso eventuali parole o reazioni dei giovani prima di proferire parola. Di certo se avessero tentato di liberarsi o di attaccarlo si sarebeb difeso con violenza. Se invece avessero optato per una linea difensiva avrebbe poi iniziato a parlare con calma e con una voce differente da quella reale.[Abilità] Giusto per evitare che Laiton o Daisetsu potessero riconoscerlo attraverso quel mantello che celava completamente il suo volto, mostrando appena gli occhi ed il suo equipaggiamento.

    °Spero che questa volta facciate la scelta giusta...°



    OT-Bene... siamo quindi arrivati ad un primo post di "scontro". Avrei preferito posticipare un po le cose, tuttavia mi avete dato lo spunto per valutare una reazione improvvisa. Le mie eventuali parole giungeranno nel prossimo post, come anche le eventuali azioni in risposta a vostri eventuali attacchi o altro. In questo post valuterò principalmente la vostra onestà e la vostra eventuale strategia di reazione, quindi occhio a cosa fate. Per questo turno vorrei che non vi mettiate d'accordo ma che agiate indipendentemente dai vostri compagni (o adattandovi al più al post di chi vi ha preceduti con la risposta). Per dubbi sul regolamento (e credo che ne avrete XD) o altro, mi potete chiedere in OT o in via privata (msn)-/OT

    Chakra: 16 Bassi
    Vitalità: 14 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere




    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 325
    Resistenza: 300

    Agilità: 300
    Precisione: 300
    Senjutsu: 300
    Concentrazione: 300

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Lancio alle caviglie di Takuma + 1/2 basso +2T Forza per aumentare la velocità dei kunai
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Stretta della Palude [Medio]

    Azioni Free: "Rapido" creazione bolas (abilità Manualità)
    Riepilogo impasti:
    - 1/2 basso uso per due turni talento "Controllo del chakra I" (chakra adesivo)

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 3/5 Kunai, 5/5 shuriken
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon -30cm filo1
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso
    Create: 0/1 Bolas (2kunai, 30cm filo)

     
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  10. Grey Knight
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    Narrato

    -Pensato-
    <<parlato>>
    <<parlato>> (altri)


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    ~IMBOSCATA!~




    La recita stava andando male. Pessimamente.
    Con quel poco tempo che avevo non sarei riuscito a fermare Takuma dallo sgozzare il povero Laiton, mentre lottavo per rialzarmi il tempo sembrava rallentato, il braccio del kiriano che si muoveva deciso in avanti.
    Ero finalmente riuscito a conquistare la posizione eretta
    -cazzo, devo sbrigarmi!-
    ma prima che iniziassi a muovermi senti un fruscio di foglie proveniente dall'albero vicino
    -meno male, il sensei è arrivato! Siamo a posto!-
    pensai con sollievo un attimo prima di essere invaso dal terrore.
    Una figura incappucciata stava precipitando dalle fronde, circondata da uno sciame verde smeraldo di foglie, una visione meravigliosa e terribile allo stesso tempo.
    -e questo chi cazzo è? Un aggressore! Dobbiamo difenderci-
    urlai immediatamente agli altri
    «IMBOSCATA!»
    lo straniero atterrò appoggiando una mano a terra, l'altra intenta a frugare sotto al mantello, per estrarne poco dopo delle bolas e scagliarle in direzione dei miei compagni
    -sicuramente si occuperà anche di me, devo spostarmi e in fretta, è probabile che nel frattempo userà qualche jutsu contro di me-
    concentrai tutto me stesso per eseguire un salto mortale all'indietro[½ Basso di potenziamento in velocità]
    ero in volo mentre un braccio di fango spuntò dal terreno fendendo l'aria dove prima c'era la mia gamba.
    Nell'acrobazia sfoderai gli spiedi e li tenni tra le dita come fossero artigli
    -meglio non rispondere, da quello che ha fatto si vede che potrebbe fare il culo a tutti noi-
    quando atterrai incrociai le braccia in posizione di guardia, in attesa della mossa dello straniero.



    Statistiche


    Chakra: 13 Bassi
    Vitalità: 11 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere





    Forza: 200
    Velocità: 200
    Riflessi: 200
    Resistenza: 200

    Agilità: 200
    Precisione: 200
    Senjutsu: 200
    Concentrazione: 200

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    1° Slot Difesa:
    2° Slot Difesa:

    1° Slot Azione: salto mortale all'indietro + 1/2 basso+2T velocità
    2° Slot Azione:

    1° Slot Tecnica:

    Slot Gratuito:estrazione spiedi

    Conoscenze Utilizzate




     
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    ATTO 4: Una Strana Missione

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    La proposta di Laiton era stata accolta, anche se notava una qualche indifferenza nei modi di fare di Takuma, forse avevano iniziato con il piede sbagliato ma non sembrava esserci nessuna voglia di recuperare quel rapporto appena iniziata e già perduto.
    Pur non essendo soddisfatto di quella indifferenza Laiton procedette con il piano. Era abbastanza matura da capire di dover mettere da parte il suo astio per quel kiriano, per raggiungere un fine più alto.
    Infatti da lì a poco avrebbero avuto una sorpresa.
    Il piano di Laiton era pressapoco perfetto, nulla doveva andare storto. Ma così non fu. Durante la finzione Takuma fece di testa sua rendendo meno credibile la farsa.
    Sciocco!!! Cosa combini?
    Laiton stesso si era accorto del cambio improvviso di reazione di Takuma, avrebbe dovuto solo rimane fermo e Laiton avrebbe fatto qualcosa per non colpirlo. Ma in ogni caso la strategia venne portata a termine, quando Laiton puntò alla gola del kiriano il kunai.
    In quel momento Laiton vide con la coda dell'occhio una presenza cadere dalle chiome delle alberi, atterrando non poco lontano da loro.
    Laiton fece un sorrisetto sadico, aveva avuto ragione. In quel momento il suo ego sprizzava di gioia. Si sentiva al centro dell'attenzione, aveva intuito l'impossibile.
    Ora il problema era capire che intenzione aveva questo strano soggetto che non era riconoscibile. Poteva essere benissimo un esaminatore che li stava esaminando per una selezione, oppure era un ninja con non poche intenzioni malvagie e si voleva approfittare dei poveri, ma astuti, studenti che si trovavano in quel luogo.
    Mille erano le ipotesi che cozzavano nella mente di Laiton, ma non riusciva a dare una giusta risposta, almeno finché quel tipo non avesse detto o fatto qualcosa.
    Laiton stava per parlargli, ma quel ninja fu più veloce di lui.
    Lo Hyuga lo vide lanciare una bolas verso muramasa, mentre per Laiton e Daisetsu era stata decisa un'altra sorte.
    Tramite l'attuazione di una tecnica il suolo si tramutò in fango e due mani di fango tentarono di prendere i giovani per le gambe.
    Porca put....
    tana.... che sta succedendo....
    Quel bastardo, io lo ammazzo!

    Laiton era riuscito perlomeno a capire cosa stesse accadendo. Le azioni compiute da quel ninja erano così veloci che sembravano svolte tutte in contemporanea. Laiton capì il pericolo e riuscì anche a vedere la mano di fango che si avvicinavano a lui, ma l'unica cosa importate era che doveva fuggire.
    Questa me la paghi...
    Le tecniche che aveva a disposizione non sarebbero state sufficienti per poter eludere un attacco di quel tipo. L'unica possibilità era scappare. Tentò di fuggire con un salto, ma non ci fu nulla da fare. Era ormai impantanato e la mano di fango lo aveva ormai preso.
    A quel punto non poté far nulla era costretto a rimanere in quella posizione. Ora doveva prepararsi per un'alta eventuale offensiva avversaria.
    Tu!!! Chi Sei?!? Annunciati...
    Laiton non proferì altre parole per spronare a colui che era uscito dal nulla, che li aveva osservati fino a quel momento di presentarsi.
    Aveva anche lasciato spazio ai suoi compagni per dar modo di dire la loro.
    Poi portò entrambe le mani sulle tasche porta oggetti, nel caso in cui gli fossero serviti.


    Laiton Hyuga


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    Scheda: Click:guru:
    Portfolio: Click:sinve:

    STATISTICHE


    Chakra: 10 Bassi
    Vitalità: 10 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere



    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100

    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Senjutsu: 100
    Concentrazione: 100

    TEMPISTICA


    Slot Difesa (0/2) | Slot Azione (0/2) | Slot Tecnica (0/1) | Slot Gratuiti (0/∞)

    1° Slot Difesa: Non utilizzato
    2° Slot Difesa: Non utilizzato

    1° Slot Azione: Non utilizzato
    2° Slot Azione: Non utilizzato

    1° Slot Tecnica: Non utilizzato

    Slot Gratuito: Non utilizzato

    CONOSCENZE/TECNICHE UTILIZZATE



    Non utilizzato



    Post Numero 3

     
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  12. Akashi
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    Chiamate alle Armi




    La resa della messinscena non doveva essere delle migliori: persino io che vi ero all'interno potevo avvertirlo. Tuttavia era ovvio: già non avevamo esperienza nel combattere, figurarsi se potevamo anche avere una lontana idea di quel che voleva dire fingere realisticamente di combattere! Ma ormai avevamo iniziato, e per di più se poteva sortire l'effetto da noi voluto sarebbe risultata funzionale nonostante la sua bruttezza.

    Poi accadde qualcosa, qualcosa che non era esattamente quello che speravamo di ottenere con la scenata. Capii ben poco delle dinamiche della faccenda, indaffarato com'ero a fingermi aggressore: udii il tonfo di qualcosa che atterrava al suolo, immediatamente dopo qualcos'altro mi fece perdere l'equilibrio facendo in modo che la gravità facesse il suo corso.

    Caddi rovinosamente per terra.

    Il senso di disorientamento prevalse su di me lasciandomi spaesato. Alzando il busto e mettendomi a sedere per terra potetti notare che il qualcosa che era atterrato era in realtà un qualcuno, un qualcuno di incappucciato e di certo di non buone intenzioni. Spostando rapidamente lo sguardo alle mie caviglie, i cui movimenti mi risultavano assai compromessi, notai che il qualcosa che mi aveva fatto cadere era un paio di rudimentali bolas costruite a partire da due kunai ed un pezzo di nylon.

    Tornai ad osservare il nostro aggressore, cercando di concentrarmi su quello che stava facendo: l'incappucciato, subito dopo avermi fatto cadere, aveva preso a tentare di bloccare i miei due compagni di team, sfruttando una tecnica in grado di generare dal terreno degli arti prensili. Che fosse solo il Sensei? Non potevo dirlo, ma perché non mi aveva finito prima che potessi alzarmi dal suolo?

    Poco importava, dovevo liberarmi dalle bolas. D'istinto tentai di portare il Tanto che stringevo nella mano destra nelle vicinanze del nylon per reciderlo, ma solo in quel momento appresi di averlo perso nella caduta: si trova a poca distanza da me, tanto poca che per recuperarlo avrei solo dovuto allungare la mano e sporgermi col busto.

    Così feci, recuperando la lama che in men che non si dica mi garantì la libertà d'azione, recidendo il filo cinto attorno alle mie caviglie.

    Ciò fatto, restava solo la necessità di agire. Approfittando del fatto che il mio aggressore si stesse dedicando ai miei compagni, balzai in piedi recuperando una stabile posizione di equilibrio e immediatamente tirai fuori il Kusari Fundo dalla sacca in cui era riposto. Impugnandolo con la mano libera iniziai a farlo roteare. Quella che avevo assunto era la classica posizione di guardia di chi combatte con delle catene: sfruttando il Kusari Fundo in estensione avrei potuto ingabbiare un ipotetico avversario, strattonarlo verso di me ed usare il tanto per finirlo con un unico preciso affondo al cuore. Sperando di non dover ricorrere a quella precisa sequenza di operazioni proprio in quel frangente dal momento in cui il mio stato fisico non era dei migliori, mi rivolsi ai miei compagni dicendo loro con tono fermo:

    «Ragazzi, manteniamo la Calma. Nessuna mossa azzardata.»


    La tensione era alle stelle.


    CITAZIONE
    Chakra: 14/20
    Vitalità:14/14
    Energia Vitale:14/14
    Slot Azioni Utilizzati: Nessuno
    Slot Azione Difensivi Utilizzati: Nessuno

     
    .
  13. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]




    ~I'm your master!~


    Il trio che fino a pochi istanti prima stava fingendo una rissa era rimasto sconcertato dal suo attacco. Primo fra tutti Daisetsu che in uno scatto forse istintivo, forse di paura balzò via sperando di evitare l'arto di fango che Atasuke aveva scagliato contro di lui. Come ovvio non poè riuscirci e venne strattonato violentemente a terra dall'arto che lo aveva arpionato alla caviglia. Rimase in piedi, ma di certo le caviglie non avrebbero preso bene quella caduta improvvisa. Laiton invece non riuscì quasi a capire cosa stesse accadendo e non ebbe possibilità di opporre resistenza alcuna alla tecnica. Takuma inceve aveva da pararsi dall'insidiosa bolas alle caviglie ma nonostante la sua maggior prestanza fisica rispetto ai suoi compagni l'effetto a sorpresa giocò un ruolo sufficentemente importante per coglierlo alla sprovvista. Il giovane Takuma approfittò, per così dire, del tempo che Atasuke concesse loro per mettere mano al coltello e recidere i fili di Nylon per poi rimettersi in piedi e impugnando un Kusari-Fundo. Mossa intelligente senz'altro, tuttavia inutile. Interessante invece vedere come cercada di far guadagnare la calma anche asi suoi compagni per cercare di trovare una possibile via di fuga dalla loro situazione. Ciò però non era altro che la mera conclusione delle loro azioni che portarono solo a spedire tutti e tre erano nella sua imboscata. In una situazione reale l'intero team sarebbe morto in un sol colpo.

    "Tu!!! Chi Sei?!? Annunciati... "


    La voce di Laiton era chiaramente alterata, probabilmente per lo shock o forse per la sua natura aggressiva che si svelava in situazioni di pericolo. Atasuke non lo sapeva, tuttavia con un tono calmo e distaccato mosse il primo rimprovero al gruppo.

    «Scusa? Vorresti spiegarmi l'inutilità di questa domanda? Vorrei farti notare che stai chiedendo ad un uomo mascherato chi egli sia... soprattutto lo stai chiedendo dopo che QUELL'uomo vi ha imprigionati senza alcuna fatica e con un banale attacco. Voi piuttosto dovreste dirmi chi siete e che diavolo ci fate qui.»


    La voce era abilmente camuffata [Abilità] e per questo motivo ne Daisetsu ne Laiton avrebbero potuto riconoscere che dietro a quell'uomo misterioso caduto dal cielo come un'angelo della morte poteva essere Atasuke.
    Avrebbe atteso delle eventuali risposte da quelli che dovevano essere i suoi studenti per valutarne le reazioni e l'istinto di sopravvivenza. Che avessero o meno deciso di presentarsi Atasuke avrebeb svelato parte della sua persona, apostrofando eventualmente gli studenti che non lo avevano degnato di una presentazione.

    «In verità io so esattamente chi siete... Daisetsu Kakita di kiri, Laiton Hyuga di Konoha e Takuma Muramasa di Kiri. Voi siete tre idioti che per qualche insulsa ragione avete deciso di inscenare una pessima rissa, alquanto poco credibile per attirare l'attenzione su voi stessi nella speranza che il vostro sensei o chi per lui intervenisse per fermarvi. Se sbaglio qualcosa fatemelo sapere.»


    Un mortale silenzio sorse in cui il nulla assoluto si poteva udire. Pareva quasi che neppure gli uccelli volessero più cantare dopo ciò che era successo. Una breve pausa sufficentemente lunga da instillare un senso di angoscia in una qualsiasi persona normale, anche se non necessariamente i tre studenti avrebbero risentito della cosa. [Abilità]

    «In breve per sfortuna vostra io sono il vostro sensei, quindi ora prima che vi rispedisca tutti e tre a casa a calci in culo degnatemi almeno di una risposta assennata. Per qaule assurdo motivo avreste deciso di diventare degli shinobi? Sentiamo, sono proprio curioso di sapere come a tre geni come voi possa essere balzata in mente quest'idea.»


    Avrebbe atteso una risposta dai suoi ragazzi prima di proseguire con un'altra domanda spinosa con la quale avrebbe valutato l'intelligenza e le potenzialità dei suoi studenti.

    «E ora ditemi... di chi è stata l'idea di mettere in scena una cazzata come quella? Allora? Soprattutto come gli è saltato in mente di far partire una finta rissa senza almeno simulare dei rumori dalla tenda prima di iniziare a darvele? Sarebbe stato più credibile no? Ma soprattutto voglio capire per qual motivo avete deciso di farvi ammazzare... Per quanto un'idea balzana come questa possa funzionare come esca dacchè fa abbassare le difese al nemico portandolo ad attaccare... come vi è saltato in mente che sareste bastati voi tre di vedetta, tra l'altro già impegnati in una recitazione, per riuscire a sopraffare un'assalto eh? La lettera parlava di una MISSIONE, non di una scampagnata in allegria senza i libri di scuola!»


    Il suo tono si alzava sempre più per imprimere nella emnte dei suoi studenti la gravità di quell'azione. In effetti avevano ragione a pensare di non essere in pericolo dato che erano tenuti ben di riguardo, tuttavia per le informazioni che avevano qualcosa poteva essere andato storto e quindi avrebbero potuto subire realmente un'attacco nemico lasciandoci tutti le penne.

    «E tu Takuma... Che razza di idee hai per la testa? Eh? L'accademia per te è solo una banale presa in giro? Credi che sia così? Bene, lascia che ti spieghi una cosa signorina-so-tutto-io. Hai mai visto che cos'è una guerra? Sei mai stato in mezzo ad una battaglia? Hai mai visto qualcuno che veniva squartato davanti ai tuoi occhi? Hai mai provato il piacere di vedere tutta la tua famiglia uccisa ed il tuo villaggio raso al suo da una banda di tagliagole senza che nessuno fosse in grado di proteggerlo? Ma soprattutto hai mai ammazzato una persona? Magari così, senza motivo, solo perchè appartiene ad un villaggio diverso dal tuo? Io non credo, ma soprattutto credo che tu non abbia la più pallida idea di quello che succeda realmente in una guerra o anche solo in una missione, men che meno sai che cosa accade da queste parti e cosa è capitato ultimamente, altrimenti non diresti così, non diresti che l'accademia è solo una cazzata per creare una finta pace. Vedi di ravvederti su questa tua teoria o credimi quando ti dico che sarò il primo a darti la caccia appena ti beccherò ad inneggiare contro l'accademia e la pace che essa ha portato e li ti farò provare cosa vuol dire vedere la morte in faccia. Questa è una promessa.»


    Le sue parole erano dure e dal canto suo sentiva di averne anche ragione. Non poteva accettare che qualcuno mettesse in dubbio l'allenaza formata dall'accademia, soprattutto non dopo che aveva saputo della guerra costante contro i nukenin, soprattutto dopo che era venuto a conoscenza del fatto che molti degli aggressori al suo villaggio erano nukenin. Non disse altro, ne si presentò. Tutto ciò che i suoi studenti potevano vedere del suo volto erano due occhi che con sguardo malignio li fissavano. Non era uno sguardo cattivo, quanto piuttosto un forte sguardo di rimprovero verso quello che avevano fatto e che avrebbero potuto fare.

    OT-Bene... Dato che mi avete lasciato molto tempo avevo già preparato il opst in attesa di Akashi, quindi avete già subito la vostra risposta XD. Detto ciò in questo post molto banalmente dovete interagire dicendomi in poche parole chi siete ed il classico "credo ninja" dei vostri personaggi, quindi perchè volete diventare ninja etc... etc... Fatto ciò se vi comporterete abbastanza bene nel prossimo post potrei anche decidere di svelarvi il volto di Atasuke liberandovi dalle prese e non cacciarvi a pedate dal corso XD. Come detto se non ritenevo la difesa sufficente, non la consideravo :zxc: Ci vediamo nell'OT per le valutazioni :riot:-/OT

    Chakra: 16 Bassi
    Vitalità: 14 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere




    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 325
    Resistenza: 300

    Agilità: 300
    Precisione: 300
    Senjutsu: 300
    Concentrazione: 300

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Non utilizzato
    Riepilogo impasti: Altri impasti

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 5/5 Kunai, 5/5 shuriken
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon -30cm filo1
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso

    Conoscenze Utilizzate



    Interpretazione [ 2 ]
    Abile: L'utilizzatore possiede conoscenze di recitazione e modulazione della voce che gli permettono di copiare una qualsiasi persona conosciuta oppure inventata, incrementando le capacità di recitazione. Questa tecnica presuppone comunque un margine di errore, di mal'interpretazione.

     
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    ATTO 4: Una Strana Missione

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    In qualche modo Laiton e i due Kiriani, vennero intrappolati. Lo Hyuga e il kiriano "pacifico" vennero presi per le caviglie da una strana tecnica. Mentre l'altro ninja venne prima legato da una bolas e successivamente si liberò.
    Erano tutti sulla difensiva, ma ogni cellula di Laiton avrebbe voluto inebriarsi dell'adrenalina che uno scontro con quel ninja avrebbe potuto offrigli.
    Peccato! Magari in altre circostanze...
    Alla richiesta, di Laiton, di una presentazione il misterioso ninja diede una risposta che sinceramente Laiton non si aspettava e che non comprendeva.
    ... mhmm perchè non rivelare la sua identità se si vanta di quanto siamo stati deboli nel difenderci. A questo punto potrebbe anche ucciderci. Anzi l'avrebbe già potuto fare e non dirci chi è mi da a pensare.
    A quel punto Laiton pensò di aver capito molte cose di quel misterioso ninja che si era palesato al loro cospetto. Non era sicuro di quello che faceva, ma non aveva nulla da perdere.
    Prima aveva utilizzato la recitazione e ci aveva visto giusto. Qualcosa gli diceva che continuando su quella strada avrebbe avuto fortuna.
    TSK.
    Vuoi sapere chi sono io? Io penso che tu sai chi siamo noi.
    Lo dimostra il fatto che sei uscito allo scoperto, quando stavamo fingendo. Lo dimostra il fatto che non ci hai fatto del male.
    Lo dimostra il fatto che hai il volto coperto.

    Laiton aveva fatto supposizioni di cui non era sicuro, ma la deduzione logica aveva prevalso sulle apparenze.
    Poi quel ninja parlò dicendo di sapere chi fossero quegli studenti, dipingendoli con pittoreschi aggettivo non poco eleganti e inseguito chiese di esprimere il loro credo ninja.
    Laiton sorrise poi girandosi verso i suoi compagni, disse a bassa voce.
    Il credo ninja? il mio credo ninja?
    Io sono un ninja che ha l'unico obbiettivo di vendicare tutte le ingiustizie che mi sono state gentilmente offerte durante i miei pochi anni di vita. Il mio unico scopo e quello di guadagnare una posizione di rispetto per poter vigilare e impedire che le cose che sono successe a me non si ripetano.

    Laiton fu breve e concise, non voleva impedire agli altri di proferire parole, prima che il sensei li interrompesse nuovamente.
    Dopo che tutti diedero la loro motivazione, il sensei chiese con toni coloriti chi fosse l'ideatore del piano tanto bizzarra che avevano messo in atto.
    Come prima cosa bisognerebbe lodare il creatore di questo piano. Seconda cosa ma non per questo meno importante, l'ideatore sono stato io.
    Ma mi sembra che l'idea abbia avuto il risultato sperato.
    Di conseguenza finta o non finta ho ottenuto quello che volevamo....
    Abbiamo ottenuto quello che volevamo, di conseguenza non credo proprio sia una cazzata.

    Dopodiché la conversazione sembrò concentrarsi con il kiriano aggressivo. Per questo Laiton si tenne in disparte non dicendo più nulla.


    Laiton Hyuga


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    STATISTICHE


    Chakra: 10 Bassi
    Vitalità: 10 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere



    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100

    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Senjutsu: 100
    Concentrazione: 100

    TEMPISTICA


    Slot Difesa (0/2) | Slot Azione (0/2) | Slot Tecnica (0/1) | Slot Gratuiti (0/∞)

    1° Slot Difesa: Non utilizzato
    2° Slot Difesa: Non utilizzato

    1° Slot Azione: Non utilizzato
    2° Slot Azione: Non utilizzato

    1° Slot Tecnica: Non utilizzato

    Slot Gratuito: Non utilizzato

    CONOSCENZE/TECNICHE UTILIZZATE



    Non utilizzato



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  15. Akashi
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    Chiamata alle Armi




    Nel giro di pochi secondi apprendemmo che quello che ci si era parato davanti in maniera così poco ortodossa altri non era che il nostro Sensei. A tale dichiarazione smisi di tenere in rotazione il mio Kusarifundo lasciando che questo si fermasse per poi riporlo nel suo alloggiamento. Il Sensei dal nome e volto ancora conosciuti ci chiese poi per quale motivo desideravamo diventare ninja.

    Bella domanda, forse la più complessa che mi si potesse porre! Io non avevo un motivo in particolare per il quale avevo deciso di intraprendere questa carriera, e benché non volessi rifiutarla, a "diventare ninja" mi ci avevano solo mandato.

    L'ipotesi di mentire a quel tizio imbacuccato dalla testa ai piedi non mi sfiorò neanche lontanamente l'anticamera del cervello: mi avrebbe scoperto prima di subito. Tanto valeva dirgli la verità, cercando magari di proporgliela in una maniera edulcorata. Attesi un momento di silenzio prima di iniziare a parlare, rivolgendomi al sensei:

    «Il motivo per il quale ho deciso di diventare uno shinobi è...bhe se proprio devo dirla tutta, non c'è un motivo in particolare per il quale ho scelto questa strada. Con questo non voglio certo dire che il motivo della mia presenza qui è la necessità di trovare un ripiego, ma solo che prima di decidermi a prendere parte ad un corso ho svolto altre attività in parallelo: ho voluto imparare l'arte della forgia delle armature ed ho voluto imparare a veleggiare, due attività che si prestano molto facilmente allo sviluppo in un Villaggio come Kiri, celebre per la sua collocazione geografica e per il suoi Armorari. Non vorrei passasse l'idea che sono uno smidollato, uno che vuole fuggire dalle proprie responsabilità ed uno perditempo: ho un fratello ed una sorella, rispettivamente genin e jounin di Kiri e...bhè il nostro passatempo preferito, da sempre, è stato quello di menarci a tempo perso. Da loro ho imparato quel poco che so fare. Tuttavia, in una società militare come la nostra, è evidente che non basta solo saper tirare a pugni, quindi eccomi qui.»


    Attesi commenti ed eventuali reazioni da parte del Sensei e dei miei compagni, dopo presi ad ascoltare quello che gli altri avevano da dire.

    La ramanzina del sensei riprese non appena l'ultimo di noi ebbe finito di esporre il proprio credo ninja: determinato a sapere chi era la mente del Gruppo. Immediatamente dopo il sensei prese a parlarmi in maniera diretta. Quelle che uscivano dalla sua bocca mi sembravano assurdità inaudite, quella persona mi stava mettendo in bocca parole non mie, accusandomi di intenzioni che non avevo, arrivando persino a minacciarmi di morte nel caso avessi voltato le spalle all'accademia. Col volto stranito ribattei a tono la sua invettiva:

    «Credo che ci sia un grosso errore. Quello che per me è una grossa presa in giro, è la pace e non l'Accedemia e credo che ci sia una enorme differenza di fondo, tanto grande che non spenderò nemmeno una parola per descriverla. E' sotto gli occhi di tutti ormai che la pace così come la intendiamo noi non esiste più, è sotto gli occhi di tutti che l'Accademia si trova tra incudine e martello, è sotto gli occhi di tutti sin da quando la missione al Paese delle Cascate ha dato gli esiti che ha dato! Non ne ha mai sentito parlare, Sensei? Ad ogni modo è vero, io non sono mai stato in guerra....ma le chiedo: e lei? Lei c'è mai stato? A meno che lei non sia ultracentenario ne dubito fortemente data l'assenza di conflitti degni di tal nome da più di un secolo.»


    Mentre il discorso proseguiva un'incalzante irritazione serpeggiò nelle mie parole, cosa che succedeva sempre quando venivano dette cose non vere sul mio conto. Dopo una breve pausa, ripresi concludendo:

    «Infine, mi creda, qualora dovesse balzarmi alla testa l'idea di voltare le spalle all'Accademia, non si preoccupi, l'efficienza degli Shinobi di Kiri è tale che io sarei morto prima di superare le mura. Non ci sarebbe bisogno del suo interventi, tsk.»



    Lo sguardo era fisso sul Sensei. Non mi importava delle conseguenze, ero fatto così: non sopportavo chi parlava a sproposito senza conoscere e vantando meriti inesistenti.

     
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38 replies since 10/1/2012, 17:57   578 views
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