A spasso nella foresta

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  1. EdwardVlad
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    ৠ Prefatio ৠ



    « Aaaaargh! »


    Diedi un pugno ad uno degli scagnozzi. I restanti tre erano già a terra sanguinanti. Stavolta mi sa che avevo esagerato. Il proprietario del locale era ancora tremante, ma era rimasto sbigottito a guardare la scena. Ma forse è meglio fare un passo indietro.

    [...]




    Camminavo tranquillo per le strade di Otafuku, rinomato quartiere malfamato di Konoha. Sì. Esatto. Un quartiere malfamato nel bel e puritano villaggio nella foglia. Stavo morendo dalla fame, avevo voglia di mangiare qualcosa di sostanzioso, dopotutto mi ero allenato per ore.
    Camminando trovai un'insegna. Il cinghiale che ride

    « Non ci trovo niente da ridere...»


    Stetti a guardare l'insegna per qualche istante, dopodichè entrai sospirando e alzando le spalle. Varcai la soglia del locale buio riconoscendo il tipico fetore di alcol. Il Barista, un vecchio e anziano signore mi accolse con un sorriso un pò sdentato

    "Ooh un cliente....Benvenuto! Cosa desideri!"


    Osservai il barista e risposi con tono calmo, sorridendo.

    « Ramen grazie »



    Mentre stavo gustandomi il ramen, entrarono quattro tizi vestiti in nero. Si avvicinarono al barista con aria minacciosa. Il vecchio si

    "Ehehe Gan ci devi ancora pagare quei 2000 Ryo"


    " Ma...Ma...Io non ho quei soldi ve l'ho detto...


    Posai le bacchette con violenza sul tavolo ed espirai ad occhi socchiusi.

    " Sai che ce ne frega vecchio? Adesso basta! "


    Mi alzai e velocemente mi interposi tra il vecchio e i quattro scagnozzi. Alto un metro e ottantacinque per svariati chili di muscoli, sovrastavo il gruppo. Iniziai a sgranchirmi i muscoli del collo e delle nocche.

    « Avete interrotto il mio pranzo oltre che rompermi i coglioni... »


    " Eh? Ma che cazzo c... "


    Feci partire un pugno con tutta la mia forza, in piena faccia al tizio. Che volò per svariati metri fino ad finire su un tavolo, rompendolo. Uno dei tre rimasti cercò di caricare un pugno. Scostai il busto alla mia sinistra facendo passare il braccio del ragazzo poco accanto il mio volto. Lo afferrai all'altezza del gomito e lo scaraventai di peso sul bancone.
    Girandomi su me stesso diedi un calcio con il tallone alla bocca dello stomaco dell'altro che si piegò. Afferrandogli la testa tra le mani gli diedi una testata, che lo fece svenire.



    Ed eccoci ritornati all'inizio della nostra storia. I quattro erano doloranti a terra, ma ne sarebbero arrivati altri sentivo già i rumori. Guardai il locale e poi il vecchio con gli occhi spalancati. Decisi in fretta. Lo presi al volo prendendolo sotto braccio ed inizia a correre fuori dal locale, diretto non so dove. Già sentivo le urla di quelli che avevano dato l'allarme e qualcuno dei tizi in nero mi stava già inseguendo. Corsi verso il villaggio, forse il bosco mi poteva dare riparo. La scena era un pò comica. Un ragazzone dai capelli tinti, che sottobraccio portava un vecchietto e correva a perdifiato.

    Arrivai al bosco secolare di Konoha. Ansimando pesantemente. Posai a terra il vecchio e poggiai le mani sulle ginocchia per sostenermi. Ero stanco e mi scorreva del sangue dalla tempia sinistra. Evidentemente il pugno di uno dei scagnozzi era riuscito a sfiorarmi





    Edited by EdwardVlad - 31/3/2012, 21:50
     
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  2. Lutarissa
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    Hunter, aspetta, non correre!

    Un lupo, dalle dimensioni considerevoli e dalla pelliccia folta, che variava tra il grigio e il fulvo, zampettava, rapido ed allegro, facendosi largo tra la vegetazione della foresta. Inutile dire che non aveva il guinzaglio: si poteva fare con un cane, ma nessuno avrebbe potuto togliere la libertà ad un lupo, che mai e poi mai avrebbe accettato quell'umiliazione, neppure se imposta dai suoi amorevoli padroni umani.
    Una ragazza, di circa sedici anni, lo seguiva rapidamente, sbuffando. Era vestita con abiti leggeri e comodi e sulle spalle aveva posata la giacca di pelle nera, che le arrivava fino alle ginocchia. Alla gamba aveva allacciato un porta-kunai, con l'arma ben infilata lì dentro, ma per il resto la ragazza non sembrava possedere altre armi.
    D'altronde da cosa avrebbe dovuto proteggersi, al sicuro com'era nel suo villaggio, e con Hunter a guardarle le spalle?
    O meglio, in teoria avrebbe dovuto guardarle le spalle, ma il grosso lupo si stava limitando solo a farle perdere la pazienza.
    Shana sbuffò per l'ennesima volta: Hunter non sarebbe cambiato mai, era sempre il solito testone! Ma in fondo, lui era anche il suo migliore amico, e lei aveva dovuto rassegnarsi a comprendere il suo carattere giocoso ed esuberante.
    Una folata di vento abbastanza forte cominciò a scompigliare i lunghi capelli di Shana, che socchiuse gli occhi, dello stesso colore del fuoco, infastidita. Si accorse allora che Hunter si era fermato, e anche lei fermò i suoi passi, scrutando il suo lupo sorpresa.
    Alzò gli occhi al cielo, ringraziando un qualche fato provvidenziale di averle risparmiato quella tortura, e si avvicinò all'animale, posandogli con dolcezza una mano sul muso per fargli una carezza ma Hunter, inaspettatamente, si spostò gentilmente e iniziò ad annusare l'aria con sguardo vigile ed attento.
    Shana lo fissò con sguardo neutro, mentre il suo volto diventava la solita maschera inespressiva e riflessiva: quello non era un comportamento da Hunter...l'animale aveva per forza dovuto percepire qualcosa con i suoi sviluppatissimi sensi.
    La ragazza, perciò, si accucciò accanto a lui, con la testa inclinata da un lato, in ascolto.
    La mole di Hunter era decisamente grossa, tanto che Shana molte volte lo usava addirittura come cavalcatura. Le dimensioni di Hunter e la sua affabilità avevano fatto pensare a Shana che un tempo dovesse essere il compagno di qualche ninja appartenente a qualche specifico clan, tipo l'Inuzuka, ma forse era stato abbandonato, o aveva abbandonato il suo precedente padrone.
    Qualsiasi fossero i fatti, Blade, fratello di Shana, aveva trovato quel bestione ferito ai margini del bosco, e l'aveva accettato nella famiglia, di cui Hunter ormai era parte integrante.

    Mostrami cos'hai sentito...

    disse piano la ragazza, sussurrando, come se non volesse disturbare il grosso lupo concentrato.
    Hunter guaì e cominciò a muoversi rapidamente verso un punto ben preciso, voltandosi di tanto in tanto verso la sua padrona, come per accertarsi che lo stesse seguendo.
    Shana seguiva il suo amico in silenzio, con volto rilassato: in fondo poteva sempre trattarsi di una sciocchezza, come di un coniglio finito in qualche trappola, di cui Hunter aveva potuto fiutare il sangue, o qualcosa di simile.
    I passi della ragazza erano rapidi e silenziosi e ben presto lei si ritrovò a correre, facendosi largo fra piante spinose e tronchi di alberi, mentre tentava di non perdere di vista Hunter, che era davvero molto veloce.
    I polsini che aveva ai polsi, dei pesi in ferro che suo fratello stesso le aveva regalato per allenarsi, la impacciavano un poco, rallentandola. Fortunatamente Hunter si fermava ogni tanto, o Shana lo avrebbe perso di vista.
    Hunter arrivò per primo nella radura: in mezzo a tronchi, pietre e piante dall'aspetto poco invitante, stava rannicciato un vecchietto dall'aria spaesata, e accanto a lui c'era un ragazzo, un ninja di Konoha, in piedi, con una lieve ferita sulla tempia. Era dunque di quel ninja, il sangue che Hunter aveva fiutato.
    In un primo momento l'atteggiamento del lupo sembrò essere minaccioso: l'animale aveva infatto scoperto un labbro, rivelando ai due sconosciuti una chiostra di denti affilati e scintillanti. Il suo pelo si era rizzato e l'animale aveva divaricato leggermente le zampe, come sper assumere una qualche posizione da combattimento.
    Era logico il suo comportamento: se era stato abbandonato dal suo precedente padrone, era normale che non si fidasse più di tanto degli esseri umani. Chissà perchè, poi, un animale abbandonato come lui aveva scelto di legarsi alla famiglia Kasai.

    Stai buono.

    ingiunse da lontano la voce di Shana, che entrò piano nella radura, fissando prima il vecchietto per terra, poi il ninja che gli stava accanto, con sguardo diffidente, ma non preoccupato.
    Alla fine, la ragazza si strinse leggermente nelle spalle, affiancando Hunter e carezzandogli la testa per calmarlo. Subito il grosso lupo si quietò: fece un grosso sbadiglio e si accovacciò per terra, poggiando il muso sulle zampe e abbassando piano le orecchie, come per scusarsi del precedente atteggiamento minaccioso.
    In fondo, lui era pur sempre una specie di "guardiano" per Shana, ed era naturale anche che considerasse un suo dovere quello di proteggere la ragazza da eventuali nemici. Certo, era piuttosto irreale il trovare nemici all'interno del tuo villaggio, ma Hunter di certo non poteva saperlo.
    Shana era rimasta immobile tutto il tempo, senza fissare veramente quei due estranei. Alla fine mosse qualche passo, avvicinandosi al ninja in piedi, quello ferito alla tempia, fino a posizionarsi di fronte a lui, ma comunque a distanza di sicurezza.
    Si frugò nelle tasche e ne estrasse un fazzoletto imbevuto di dsinfettante, che passò piano allo sconosciuto ferito. Suo fratello Blade era infatti solito nasconderle un kit medico, o perlomeno bende e disinfettante nelle tasche della giacca, quando lei andavava ad allenarsi, perchè si procurava quasi sempre qualche ferita.
    Era un fratello non troppo apprensivo, ma le voleva bene, e glielo dimostrava sempre in quei piccoli gesti.

    Mn...non avrai mica preso questo povero vecchietto in ostaggio?

    buttò lì la ragazza, con un tono che però non era accusatorio, curioso o sospettoso: quella voce non aveva neppure una minima sfumatura, ma era fredda come il giaccio e stridente come la lama di un kunai sul metallo.
    Era la maschera difensiva di Shana, che, sentendosi sempre diffidente e maldisposta nei confronti degli sconosciuti, non sapeva come relazionarsi con le altre persone, e tendeva ad assumere un caratteraccio scorbutico.
    La ragazza, intanto, nel porre la domanda, era ritornata al fianco di Blade, e ora scrutava il ninja sconosciuto con un sopracciglio sollevato in una muta domanda...
     
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  3. EdwardVlad
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    Incontro




    Ero stanco ed ansimante. Non mi ero ancora neanche accorto del rivolo di sangue che scorreva lungo la mia tempia. Il vecchietto ancora tremante mi si avvicinò e mi posò una mano sulla spalla

    " Stai bene, figliolo? Grazie"


    Mi risollevai con calma e sospirai. Mi battei il petto con il pugno, facendo un rumore sordo.

    « Certo! Ci vuole ben altro per darmi preoccupazioni »


    Il vecchietto rise, mentre io di rimando gli sorrisi sprezzante.

    " Sono contento che tu stia bene..."


    Detto questo il vecchietto alzò lo sguardo a guardare il cielo. Scambiai quell'attimo di silenzio per preoccupazione. Dopo tutto adesso quel clan mafioso l'avrebbe inseguito, fino a fargliela pagare.

    « ...Perdonami...ti ho messo nei guai... »


    Il vecchietto si voltò perplesso, per poi mettersi a ridere. Io lo guardai un pò sorpreso a dir la verità

    " Ahahah! Ma che dici! Mi hai salvato la vita ragazzo, questo è l'importante..."


    Mentre stavamo parlando sentì un ringhio sommesso. Mi girai immediatamente, vedendo un lupo. Lupi nel bosco secolare? C'era qualcosa che non mi quadrava. Mi sollevai in tutta la mia altezza. Di certo ero molto grande, ma dovevo sembrare un colosso in confronto al vecchietto. Poggiai la mano sinistra sulla spalla destra, ed iniziai a ruotare quest'ultima per sgranchirla

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    « Dopo i mafiosi, ora devo affrontare anche un lupo »


    I miei occhi azzurri incrociarono con aria di sfida quelli del lupo, che sembrava non cedere terreno. Ad un tratto però una voce femminile risuonò nel luogo, con l'intento di tranquillizzare il lupo. Rimasi ancora più stupito quando vidi una ragazza uscire dal bosco. Occhi rossi e capelli rossi. Sembrava una kitsune.

    « Ah? »


    La osservai per qualche istante un pò imbambolato. Ancora non mi ero neanche accorto della piccola escoriazione sulla tempia sinistra. La vidi avvicinarsi a me, mentre io sembravo bloccato. Gli occhi aperti, come d'altronde la bocca. Mi porse una benda disinfettante. Rimasi un pò interdetto, anche perchè non capivo quel suo gesto. Mi tocca con la mano sinistra e sentì il sangue che scorreva lentamente.

    « Eh? Ah...! »


    Presi la benda disinfettante e me la passai lì sulla tempia, digrignando un pò i denti.

    « Grazie... »


    Non feci in tempo a ringraziarla che già si era allontanata posizionandosi accanto al lupo. Disse qualcosa riguardo al vecchietto.

    « COSA?? No!...Stavamo scappando da un clan di mafiosi »


    Osservai il vecchio dietro di me. Sembrava piuttosto distratto, guardava di nuovo il cielo. Non mi difendeva neanche! Mi voltai nuovamente verso la ragazza.

    « Piuttosto tu che fai nel bosco? E sopratutto in compagnia di un lupo »


     
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  4. Lutarissa
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    Il ragazzo accettò la garza imbevuta di disinfettante dopo avere esibito un'espressione perplessa: forse non si era accorto di essersi ferito in precedenza, qualunque cosa avesse fatto.
    Il vecchietto, comunque, adesso si era alzato e fissava il cielo con aria assorta. Shana scartò l'idea che potesse essere preso in ostaggio: quel vecchio sembrava rilassato e a suo agio in compagnia di quell'altro ninja.
    Anzi, più probabilmente, quel ninja lo aveva aiutato o gli aveva salvato la vita, almeno a giudicare dall'espressione a metà riconoscente, a metà preoccupata, dell'uomo. Beh, forse era stato vittima di qualche borseggiatore e il ninja lo aveva difeso.
    I borseggiatori non erano affatto rari, fra le strade di Konoha, specie nei vicoli più malfamati. Lazzaroni che non avevano mai pensato a trovarsi un lavoro, nullafacenti, oppure semplici orfani cresciuti in mezzo alla strada, che cercavano di sopravvivere come potevano.
    A Shana, una volta, era capitato un evento simile. Mentre cercava un negozio dove fare spesa, con Hunter, si era persa, e un individuo dall'aria non troppo rassicurante le si era avvicinata, con la chiara intenzione di derubarla. Ma il tipo non aveva visto il grosso lupo alle spalle della ragazza, perchè in un baleno si era ritrovato la dentatura di Hunter conficcata nel sedere, ed era scappato via uggiolando proprio come un cagnolino, scena che aveva strappato alla ragazza una risata.
    Era stato sempre Hunter, poi, a guidarla fino a casa. A quei tempi Shana aveva circa undici anni, e non era molto pratica delle strade di Konoha. Era vero, quello era il suo amato villaggio, ma in fondo lei non era tipo che usciva troppo di casa, se non per allenarsi nella foresta vicina alla sua abitazione, quindi era normale che ogni tanto si confondesse e non sapesse da che parte andare.
    Negli anni però si era fatta più esperta e aveva imparato a conoscere bene il suo villaggio, senza limitarsi a vivere da estranea in esso, anche se alle stradine affollate e ai locali di ritrovo continuava a preferire le foreste, i boschi e i luoghi silenziosi.
    La Kasai venne strappata ai suoi pensieri dalla voce del ragazzo, che in quel momento si stava giustificando per la presenza del vecchietto accanto a se, spiegando nel contempo anche la causa della sua ferita.

    COSA?? No!...Stavamo scappando da un clan di mafiosi


    Shana semplicemente annuì, senza dir nulla, ma non distolse lo sguardo, indagatore e freddo, dai due. Li stava studiando. Lo faceva con chiunque incontrasse.
    La ferita, era chiaro, se l'era procurata in uno scontro. Probabilmente era un tipo,comunque, a cui non piaceva mettersi in mezzo ad affari non propri, ecco perchè aveva preferito sfuggire agli inseguitori, piuttosto che conciarli per le feste, visto che sembrava un ninja abbastanza esperto da potere facilmente tenere testa a dei teppisti.
    Infatti, il respiro accelerato suggeriva che avesse corso parecchio, per seminare dei probabili inseguitori. Comunque non sembrava un tipo malvagio o con cattive intenzioni, quindi la ragazza si rilassò e socchiuse gli occhi, pur rimanendo muta come un pesce. Hunter adesso aveva rialzato le orecchie e si era rimesso in piedi.
    Osservava gli estranei con curiosità, ma non sembrava affatto ostile. Shana di tanto in tanto gli faceva una carezza sulla testa, e il lupo sembrava contento delle attenzioni, perchè scodinzolava come un cagnolino.
    Di solito i lupi non erano così affabili, ma Hunter era tutta un'altra cosa. Oltretutto, quando Blade l'aveva trovato, ferito, il grosso lupo non gli aveva neppure ringhiato contro. Si era fidato di quell'umano, d'istinto, forse ricordando le attenzioni di un probabile precedente padrone, e con quell'atteggiamento aveva guadagnato cure, una casa, e una famiglia.

    Piuttosto tu che fai nel bosco? E sopratutto in compagnia di un lupo

    continuò nuovamente in ninja sconosciuto, dopo essersi voltato verso il vecchio con uno sguardo un po risentito, di cui Shana non capì subito il motivo.
    Forse il ragazzo era risentito dal fatto che il vecchio non aggiungesse qualche parola di difesa nei suoi confronti dopo l'accusa rivolta dalla Kasai, e rimanesse imbambolato a guardare il cielo, come se avesse visto qualcosa di molto, molto interessante.
    La ragazza fissò il ninja per qualche istante, prima di rispondere. I suoi occhi rossi non si mossero di un centimetro, segno che la ragazza non aveva paura, nè provava preoccupazione.
    Certo, si sentiva un po a disagio, ma quello era semplicemente un aspetto del suo carattere: essendo diffidente e introversa, aveva qualche difficoltà a relazionarsi con gli altri, ecco perchè nascondeva quell'insicurezza sotto una spessa maschera di fredda compostezza.

    Perchè, hai qualcosa contro i lupi?

    chiese lei noncurante, stringendosi nelle spalle e battendo gentilmente qualche pacca sulla testa di Hunter, che si voltò verso il ninja con sguardo quasi risentito, ed emise un uggiolio di protesta.
    Hunter era senza dubbio un animale molto intelligente, e spesso Shana aveva l'impressione che riuscisse addirittura a capire qualche parola del linguaggio umano, ogni tanto; e quello era un chiaro segno del fatto che quel lupo era stato addomesticato da qualcuno, prima.

    Comunque...per rispondere alla tua domanda, stavo semplicemente passeggiando. E questo lupo si chiama Hunter, ed è il mio migliore amico.


    chiarì, sempre con noncuranza, lanciando un'occhiata al vecchietto.
    Forse aveva battuto la testa? Continuava a mantenere uno sguardo quasi allucinato...ma forse si stava riprendendo solo dal precedente spavento. Comunque, almeno lui non sembrava avere il fiatone, e Shana dubitava che un vecchio potesse reggere il passo con un ninja addestrato: più probabilmente lo aveva "trasportato" il ragazzo.

    Il mio nome è Shana, comunque. Shana Kasai.


    si presentò, cauta ma educata, attendendo forse che anche il ragazzo si presentasse.
    Non che le importasse conoscere i nomi di quegli estranei, in verità. Ma suo fratello prima di ogni altra cosa le aveva insegnato l'educazione, e lei era abbastanza responsabile da dargli retta, anche se evitava di essere eccessivamente formale e usare il lei o il voi quando parlava con qualcuno, specie con qualcuno del suo villaggio.
    Certo, se si fosse dovuta rivolgere ad un probabile sensei, va bene, ma con estranei non serviva essere troppo formali...bastava non essere maleducati, tutto qui...
     
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  5. EdwardVlad
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    Rivelazione



    Passai la garza imbevuta di disinfettante con cautela, bruciava un pò. Spostai lo sguardo azzurrissimo sulla ragazza, osservandola per qualche istante. Ormai avevo rinunciato a capire il vecchietto, che ora si era messo a gambe conserte e aveva socchiuso gli occhi. Possibile che volesse dormire in quel momento?
    Ad ogni modo mi avvicinai un pò alla ragazza, mentre lei mi rivolgeva la parola. Chiedeva se avessi avuto qualcosa contro i lupi. Spostai lo sguardo sul grande lupo accanto a lei e lo guardai perplesso.

    « Beh veramente non credo...A meno che non siano loro che abbiano qualcosa contro di me... »


    Sgranchì le nocche sorridendo in maniera sghemba quindi ancora un pò perplesso chiesi.

    « Mmh...sei un Inuzuka? »


    La osservai da capo a piedi. Non sembrava avesse le caratteristiche degli Inuzuka. Era sicuramente meno "selvaggia" e ancora meno passionale negli atteggiamenti. Generalmente gli Inuzuka erano più aggressivi negli atteggiamenti e meno distaccati. Invece quella ragazza sembrava avesse una maschera che congelava tutte le sue emozioni.

    « Piacere di conoscerti! Il mio nome è Ryuutarou »


    Quando annunciai il mio nome il vecchietto si destò velocemente. Si alzò e di scatto, uno scatto di cui non l'avrei mai creduto capace, si piazzò tra me e la ragazza.

    " Ti chiami Ryuutaoru? "


    Mi osservava come se fossi un diamante appena estratto da una miniera. Quel suo sguardo mi turbo parecchio, tanto che dovetti spostarlo su Shana. La guardai come per dire "Questo è pazzo". Mi scostai un pò e mi rivolsi alla ragazza

    « Porti sempre i pesi alle caviglie quando vai a passeggiare? Ti stai allenando per qualcosa? »

     
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  6. Lutarissa
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    Il ragazzo rimase un po perplesso dopo la prima domanda, ma poi commentò che non aveva nulla contro i lupi, a meno che questi non c'è l'avessero avuta con lui, e subito dopo l'affermazione fece un sorriso affabile.
    Beh ovvio. Capitava che ogni tanto i lupi attaccassero gli umani, se erano stati precedentemente addestrati a farlo o anche solo per fame. Ma a Konoha la maggior parte delle persone rispettava gli animali e addirittura li trattava da compagni e amici, bastava guardare il clan Inuzuka, che ne era un esempio vivente.
    Loro erano molto selvaggi negli atteggiamenti, ma erano anche socievoli e affabili, lo stesso comportamento che avevano i canidi, e proprio di canidi si circondavano: erano loro compagni, amici e preziosi alleati. Combattevano con e per loro, e oltretutto molte tecniche del clan Inuzuka potevano essere effettuate sui loro compagni animali, per creare attacchi devastanti e combinazioni davvero efficaci.
    Ogni tanto Shana aveva visto qualcuno di quel clan all'opera. Non era la sola che si allenava nella foresta, in fondo, e ogni tanto le era capitato di incontrare qualche persona, anche se aveva sempre preferito tenersi a distanza e magari allontanarsi anche, per non disturbare.
    No, non le piaceva proprio socializzare, ne era prova il fatto che, quando il ragazzo ancora sconosciuto le si era avvicinato, pur in modo amichevole, lei si era istintivamente allontanata di un passo, anche se il suo volto era rimasto composto e la sua espressione non aveva tradito alcuna emozione.
    Hunter era rimasto immobile: aveva comunque percepito che quegli estranei non costituivano un pericolo per lui e per la sua padrona, e ora li fissava solo con curiosità, pur restando anche lui a distanza di sicurezza.
    Intanto il vecchio si era seduto tra l'erba alta della foresta, a gambe incrociate. Forse era davvero un po tocco, o forse stava riflettendo su qualcosa di molto importante. Shana preferì ignorarlo: di solito studiava molto i comportamenti delle persone che incontrava, visto che quelle erano motivo di studio, per lei, ma chissà perchè il vecchio le trasmetteva una certa inquietudine.
    La riscosse, di nuovo, una domanda, posta dal ninja.

    Mmh...sei un Inuzuka?

    La domanda la lasciò un po perplesse: in fondo, lei aveva precisato nome e cognome, e il suo cognome non aveva nulla che fare con il clan Inuzuka.
    Lei, a quel pensiero, aggiunse mentalmente "purtroppo". Avrebbe voluto appartenere ad un clan conosciuto di Konoha...invece apparteneva ad una famiglia il cui cognome era estraneo quasi a tutti. Forse la sua famiglia non aveva mai avuto un suo clan...comunque, non era possibile scoprirlo visto che Alastor Kasai e sua moglie, morti quando Blade e Shana erano ancora piccoli, non avevano mai parlato ai figli delle loro origini e dopo che erano morti, ovviamente loro non avevano avuto nessun altro a cui chiedere, non avendo altri parenti.
    Shana raccattò la questione in un angolo -non era proprio un momento giusto per pensare nostalgicamente al passato- e in tutta risposta alla domanda del ragazzo scosse leggermente la testa.
    Poi il ninja si presentò con il nome di Ryuutarou. Shana annuì silenziosamente, ma a quel punto il vecchietto, che era rimasto in disparte tutto quel tempo, sembrò animarsi all'improvviso.
    Si alzò, un movimento davvero repentino che stupì la Kasai, e si frappose tra la ragazza e Ryuutarou, chiedendo a quest'ultimo se davvero si chiamasse in quel modo.
    Oh, si, quello era senza dubbio uno strano comportamento. Shana socchiuse gli occhi, e la sua espressione divenne nuovamente diffidente: stava chiaramente valutando nuovamente la strana situazione, mettendo il moto la sua materia grigia.
    C'era qualcosa di strano, sotto quel nome? A Shana non diceva nulla, ma se il vecchio l'aveva nominato con così tanto stupore, forse quel ragazzo, Ryuutarou, o magari le sue origini, nascondevano qualcosa che era fonte di quella voce allarmata.
    O forse il vecchio aveva vissuto una qualche esperienza con il clan o la famiglia a cui apparteneva Ryuutarou. A Shana non vennero altre supposizioni possibili in mente, almeno per quel momento, ma non disse nulla, limitandosi a mantenere la sua aria composta e tranquilla.
    Anche Ryuutarou sembrava stupito dall'atteggiamento del vecchio: lo fissò per un istante, ma sotto quello sguardo quasi allucinato distolse lo sguardo, per portarlo in quello di Shana.

    Porti sempre i pesi alle caviglie quando vai a passeggiare? Ti stai allenando per qualcosa?

    Ennesima domanda strana: Shana si strinse nelle spalle e annuì.
    Portava dei pesi per allenarsi ed era chiaro che voleva diventare una kunoichi, un giorno. Ma ne aveva, di strada da fare, se voleva realizzare il suo proposito e diventare una guerriera di Konoha...
    Voleva seguire le orme dei genitori. Poco importava che quella fosse una vita pericolosa...se loro avevano affrontato la morte amando il proprio villaggio, lo avrebbe fatto anche lei.

    Beh, si, mi alleno, per diventare una brava kunoichi.

    confermò, distogliendo per un attimo lo sguardo dal ragazzo per puntarlo sulla figura tesa del vecchio, che non si era ancora mossa di un millimetro, come in attesa di qualcosa.
     
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  7. EdwardVlad
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    Destino




    Osservai per lungo tempo quella ragazza che si trovava innanzi a me. L'apparenza era quella di una persona fredda ed asociale, ma il fatto che fosse là poteva voler dire soltanto che aveva un amore particolare per la natura. Tendenza che era sottolineata dal suo compagno animale e a cui esprimeva gran parte della sua passionalità nei gesti d'affetto verso quella creatura, alquanto solitaria generalmente.
    Per come vedevo le cose, quella ragazza poteva perfettamente essere la figlia di un branco di lupi. Sorrisi al pensiero

    « Te l'ho chiesto perchè nonostante il tuo cognome, spesso i clan accettano figli bastardi o cose del genere »


    Dissi tranquillo mentre spostavo lo sguardo sul lupo, accanto a lei. Non era certo un lupacchiotto, ma sembrava un buon amico per lei. Ryuu invece non aveva nessuno.
    Tutto era iniziato quando, qualche mese prima, si era risvegliato in un bosco, con poche cose personali. Era riuscito a capire che il suo passato era in qualche modo legato a Konoha e si era stabilito lì. Ancora nemmeno aveva preso casa, stava in un piccolo motel pidocchioso.
    In quel momento non aveva neanche un amico, nè il ricordo di essi o di una famiglia. Eppure, il suo comportamento non era mai freddo, ma espansivo con tutti. Anche con quella ragazzina un pò scontrosa.

    « A quanto so fra poco dovrebbero esserci gli esami Genin. Dovresti partecipare »



    Le sorrisi guardandola per bene negli occhi e con attenzione. Rimanendo per un pò in silenzio, cercavo di farla sciogliere un pò. Ma c'era qualcosa che non andava. Avevo una sensazione orribile, come essere molestato e sentivo il tocco di mani raggrinzite, sulle gambe e sul petto.

    " Mmh Buona muscolatura "


    Guardai in basso. Era quel dannato vecchietto che mi stava palpando

    « MA CHE DIAVOLO FAI! »


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    Dissi dandogli un pugno in pieno mento. Il vecchietto venne steso a terra senza fare una mossa. Deglutì. Forse avevo esagerato, potevo anche averlo ammazzato, o almeno era quello che pensai al momento.

    « Tutto okay? »


    Il vecchietto si rialzò, dandomi una testata sul naso. Non avevo mai sentito una testata così potente, da una persona così minuta. Mi poggiai le mani sulla faccia e la mia testa si cappottò all'indietro

    " Oh! Perdonami, ma mi avevi fatto veramente male!


    Disse, con tono patetico. Io lo guardai stralunato. Lui guardò prima me poi la ragazza e sorrise

    " Comunque Ryuutarou, io devo andare. Sono certo che ti rincontrerò "


    Rise come solo un vecchietto pluricentenario sa fare, dopodichè mi voltai a guardare la ragazza e di nuovo lui, ma già era sparito. Se Shana avesse osservato il vecchietto, lo avrebbe visto sparire tra gli alberi ad una velocità incredibile.

    « AHEM! E' la prima volta che lo incontro in vita mia... »







     
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  8. Lutarissa
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    Shana cominciò a sentirsi un po a disagio quando l'attenzione di quel ragazzo si spostava dal vecchio a lei. Sembrava la stesse valutando o studiando, esattamente come aveva fatto lei pochi istanti prima.
    Nonostante tutto, la ragazza non abbassò mai il capo, nè distolse lo sguardo cremisi dagli occhi di Ryuutarou. Poteva essere fredda, introversa, silenziosa e talvolta feroce, ma c'era qualcosa nei suoi geni, come in quelli del fratello Blade, che la spingeva a mostrarsi anche profondamente orgogliosa, in qualsiasi occasione.
    E, forse, era proprio l'orgoglio il suo maggior difetto. Ma non ci poteva fare nulla, era una questione di carattere, e comunque lei sapeva dimostrarsi molto umile alle volte, specie quando si trovava di fronte a persone verso le quali provava un grande rispetto.
    Il gesto che solitamente usava per mostrare rispetto, dinnanzi ad un suo pari o ad un superiore, era quello di sollevare la testa, distogliendo lo sguardo dal dato individuo ed esponendo la gola, oppure voltare il capo nella direzione opposta, gesto, quello, che spesso usavano anche i lupi dinnanzi ad un membro del branco più forte, o dinnanzi al lupo alfa.
    Erano gesti selvaggi e anche un po rozzi, che ricordava esserle stati insegnati da Blade quando era ancora molto piccola. Blade, una volta, le aveva detto che probabilmente un tempo il loro clan doveva forse far parte dell'Inuzuka, o forse erano adepti di quel clan selvaggio, perchè con essi condividevano molti gesti ed usi comuni.
    Oltretutto Alastor Kasai, loro padre, aveva avuto un compagno canide una volta, un cane-lupo di nome Meiyo, che però era morto con lui quel giorno, quando quei mercenari lo avevano sorpreso e ucciso assieme alla moglie.
    Le seguenti parole di Ryuutarou, comunque, stupirono non poco la ragazza, anche se lei ovviamente non lo diede a vedere.

    Te l'ho chiesto perchè nonostante il tuo cognome, spesso i clan accettano figli bastardi o cose del genere

    Shana lo fissò per qualche istante, e si sentì stranamente sollevata...forse lei e suo fratello, un giorno, avrebbero potuto entrare in un clan, crearsi una famiglia, e smetterla di sentirsi sempre così isolati dal villaggio che amavano, solo perchè non conoscevano nulla del loro passato e della loro famiglia.

    Non sapevo nulla di questo. Immagino sia una buona notizia...io non so nulla del passato della mia famiglia e vivo da sola con mio fratello, vicino alla foresta. Magari un giorno potremmo entrare in un clan...

    commentò quasi in un sussurro, tirando fuori uno scorcio di emozione dal volto inespressivo: una lieve traccia di sollievo, ma nascosta bene da un tono riflessivo e pensoso, come di chi sta valutando bene la situazione in cui si trova.
    Alla fine, però, la ragazza scosse con noncuranza la testa, come se quell'argomento, comunque, non fosse degno di essere trattato proprio in quel momento, e rimase in silenzio quando Ryuutarou le propose di iscriversi ai corsi genin.
    Riuscì solo ad annuire brevemente, forse per l'ennesima volta quel giorno. Ai corsi genin si era iscritta da poco, e attendeva pazientemente l'approvazione e l'invito a partecipare agli esami.
    Sapeva che sarebbe venuto il suo tempo, ma non si sentiva affatto impaziente. Forse perchè, a differenza di quello zuccone di suo fratello, lei era molto paziente, e cercava di controllare qualsiasi emozione la attraversasse.
    Si distrasse quando notò, con non poco stupore, che lo strano vecchietto aveva iniziato a palpare Ryuutarou, come se si fosse trattato di un cavallo, appena comprato, lavato e strigliato per una scuderia.
    Nonostante la comicità della situazione, rimase impassibile, anche quando il ragazzo, accortosi delle strane attenzioni del vecchio, tirò a quel bizzarro sventurato un pugno in pieno mento. Il vecchio, comunque, non tardò a reagire, e Shana sollevò un sopracciglio, sorpresa dalla rapidità e dalla forza dell'individuo, che dopo un breve saluto -e dopo avere quasi rotto il naso del più giovane- sgambettò rapidamente fuori dalla foresta.
    Shana si ritrovò a fissare il punto in cui il vecchio era sparito, ascoltando con un orecchio solo le parole di Ryuutarou. Il vecchio doveva essere stato, da giovane, un ninja.
    Altrimenti, come avrebbe potuto sviluppare quella rapidità? Senza contare che, per quanto si fosse sforzata, Shana non aveva sentito neppure un minimo rumore provenire dai passi felpati e silenziosi di quell'uomo anziano...
    Alla fine la ragazza si voltò di nuovo verso Ryuutarou, e accennò qualcosa di simile ad un sorriso, ma che suo fratello avrebbe più classificato come ghigno. Shana aveva infatti scoperto di poco i denti, rivelando due canini niente affatto lunghi, ma affilati.

    Mhn, fortunato che non ti abbia rotto il naso...quel vecchio ha un'energia impressionante, per la sua età...

    commentò, facendosi un po più seria.
    Aveva infatti sentito un rumore secco quando il vecchio aveva colpito con una testata Ryuutarou, ma nonostante la potenza che ci aveva messo, l'uomo non era minimamente sembrato danneggiato. Non quanto il più giovane, perlomeno.

    Comunque...e tu? Lo hai un clan, o qualcosa del genere?

    si decise a chiedere alla fine.
    Nello stesso momento, Hunter si stese sul terreno, e la sua padrona si sedette a gambe incrociate, anche se compostamente, tra l'erba alta della foresta, con la schiena poggiata contro il suo lupo, che emise un borbottio, ma non sembrava affatto infastidito.
    Adesso che si era seduta, Hunter sembrava molto più alto della ragazza, ma lei non sembrava curarsi dell'enorme statura del suo amico; in fondo lei si fidava così tanto di Hunter, che avrebbe senza dubbio potuto affidargli la sua vita.
     
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  9. EdwardVlad
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    Dialogo




    Mi misi a guardare il posto che il vecchio aveva lasciato vuoto e mi chiedevo come diavolo aveva fatto a scomparire a quel modo.
    Più ci pensavo meno riuscivo a capacitarmene, dopotutto era un signore anziano, tremante e indifeso, o almeno così mi apparse la prima volta che lo incontrai. Iniziai a pensare che, probabilmente, quel vecchio nascondeva qualche segreto e, sopratutto, sapeva qualcosa su di me che, fino a quel momento, non mi aveva rivelato.
    Cercai di scacciare quel pensiero e, quasi subito, la mia mente iniziò a concentrarsi sulla ragazza e sul suo enorme animale da compagnia. La prima volta che vidi quel lupo, sebbene non avessi provato paura, rimasi impressionato.

    « Hunter eh? Saresti pronto ad azzannarmi per difendere la tua padroncina? »


    Era un animale imponente con un pelo liscio e di un colore lucido, inoltre, alla presenza di quella piccola kunoichi, sembrava ancora più grande. Era come se fosse una sorta di guardia del corpo per lei.

    Shana sembrava piuttosto sollevata comunque dalle mie parole, anche se non riuscì a capirne il motivo. Forse voleva entrare in qualche clan esclusivo di Konoha o, ancora, forse sperava che le sue origini fossero affini a qualche clan importante, magari gli stessi Inuzuka.
    Sorrisi, anche se la ragazza nascondeva il suo sollievo sotto una maschera di impassibilità. Era un mio tentativo involontario di metterla a proprio agio. In realtà lei sembrava più attenta alle caratteristiche del vecchio, come lo ero stato io pochi secondi prima.

    « Ahahah! Già! Non ho mai visto un vecchio così coriaceo...maledizione a me e a quando l'ho salvato »


    Mi grattai la nuca sorridendo quasi istericamente. Pian piano le mie risate si quietarono fino a spegnersi in un sorriso ed infine alle sue parole anche quel sorriso mi si spense. Camminai per qualche secondo verso il lupo e alzai lo sguardo. Sospirando poi, mi sedetti anch’io sull’erba fresca. Anche da seduto ero molto più grosso di quel lupo. Guardai Shana con calma.

    « ...Non lo so... »


    Dissi alzando le spalle semplicemente.

    « Il problema è che non so niente di me prima di qualche mese fa. Non so chi sono i miei genitori nè da dove vengo nè se avevo amici o meno. Non conosco le mie potenzialità. So solo che sono un genin e che in qualche modo sono legato a Konoha»


    Sollevai la mia maglietta all'altezza della spalla destra.

    « L'unico segno identificativo che ho è questo drago nero tatuato sul braccio...ma sembra non appartenere a nessun clan »


    Da seduto, abbassai le spalle un pò afflitto, espirando pesantemente.



     
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  10. Lutarissa
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    Anche Ryuutarou sembrava essere curioso di sapere qualcosa di più su quello strano vecchio di cui ora erano svanite le tracce. In fondo quel bizzarro individuo non lo aveva forse apostrofato con curiosità, e addirittura palpeggiato?
    A quel pensiero Shana si trattenne dal fare un sorriso breve e tirato, di quelli che era solita fare quando la maschera si rompeva. Uno di quei sorrisi che duravano un istante, e che erano tanto sottili che nessuno avrebbe potuto accorgersene.
    Subito dopo, però, il ragazzo dimostrò interesse verso Hunter, e apostrofò il grosso lupo quasi scherzosamente, chiedendogli se era disposto ad attaccarlo pur di proteggere la sua padrona. A quel punto Shana tirò fuori un vero e proprio ghigno.
    Hunter era un animale molto intelligente: e infatti aveva quasi certamente capito le parole, o se non altro il tono, di quel ragazzo. Infatti alzò fieramente la testa, sporgendola oltre la spalla destra della padrona, e quasi poggiandovisi sopra con aria protettiva.
    I suoi occhi chiari si posarono fissi sul giovane. Non era uno sguardo ostile, bensì fiero e risoluto, come se l'animale, a modo suo, avesse risposto affermativamente alla precedente domanda posta da Ryuutarou. Passò quasi un minuto di silenzio, in cui il grosso lupo scrutò con quello sguardo il ragazzo, poi però la testa di Hunter si abbassò placidamente, per posarsi sull'erba, circondata dalle sue zampe, e i suoi occhi si chiusero un poco, mentre l'animale assumeva un atteggiamento abbastanza rilassato.
    Era certo che quel ragazzo, seppur estraneo alla sua vita, non avesse cattive intenzioni nei riguardi della sua protetta, dunque non meritava la sua ostilità, nè troppa attenzione.
    Shana fece scomparire il ghigno, accarezzando distrattamente la testa del suo "guardiano" che grugnì piano, e chiuse definitivamente gli occhi; le sue orecchie erano però sollevate, segno che l'animale era sveglio e ben vigile, dopotutto.
    A quel punto Ryuutarou fece un altro di quei sorrisi affabili.
    Forse stava cercando di mettere Shana a suo agio, visto che era palesemente chiaro che quella ragazza, a contatto con altre persone, non ci stava troppo bene.
    Shana non era avvezza a quella cortesia. Lei e suo fratello avevano vissuto, dopo la morte dei loro genitori, in uno stato quasi selvaggio, evitando di vedere troppa gente. Poi suo fratello aveva deciso di trasferirsi, con lei, in una casa interna a Konoha, ma al confine, quasi vicina alla foresta.
    Entrambi sentivano di avere un legame speciale con la natura. Forse era vero che quelli della loro famiglia un tempo facevano parte del clan Inuzuka.
    Ryuutarou a quel punto si grattò la nuca e, forse cercando di fare conversazione, commentò che mai in vita sua aveva visto un vecchietto così strano e arzillo.
    Shana lo studiò per parecchi secondi, con la solita espressione fredda. Alla fine, decise di fidarsi, e concesse al ragazzo un breve sorriso tirato, decidendo di mettere da parte la maschera, per una volta, tanto non era necessaria in quel momento.
    Quando vide l'espressione del ragazzo incrinarsi, alla menzione della parola "famiglia", si pentì di avere chiesto quella cosa, e quasi stava per scusarsi, ma si bloccò in tempo: in fondo, scusarsi sarebbe stato piuttosto inutile, oramai.
    Ryuutarou non sembrava avere o ricordare di avere una famiglia. Sapeva solo di essere legato a Konoha, ma ne ignorava il motivo. Shana lo studiò con attenzione e rispetto, chiedendosi se fosse più doloroso possedere una famiglia e poi perderla, come lei, o non ricordare le proprie origini, come il ragazzo che le sedeva di fronte.
    Sta di fatto che quella non era una gara, e Shana fece eclissare la domanda. Hunter aveva socchiuso gli occhi, e ora valutava il ragazzo con più attenzione: forse aveva capito anche quelle parole, e forse anche il grosso lupo ricordava di essere stato abbandonato e di avere avuto un'altra famiglia, un tempo.
    Shana istintivamente arretrò con il corpo quando il ragazzo le fece vedere un tatuaggio, che aveva sulla spalla destra: raffigurava un animale stilizzato, forse un dragone.
    La ragazza lo osservò affascinata, ma alla fine riportò l'attenzione sul ragazzo.

    Non ho mai visto questo simbolo prima d'ora, mi spiace di non poterti aiutare. Ma magari un giorno scoprirai le tue origini...ma in fondo tutto resterebbe più o meno uguale, no? Tu resteresti sempre te stesso...

    disse piano, grattandosi una guancia con aria assorta.
    All'improvviso le venne in mente qualcosa, e dovette trattenersi dal sorridere.
    Che avesse sorriso prima, in fondo, non significava che fosse avvezza a farlo, tanto che erano più numerosi i ghigni, che i sorrisi, sul suo volto indifferente e cauto.

    Che coincidenza...anche io ho una specie di tatuaggio di cui non so spiegarmi l'origine...

    disse piano e si scoprì un braccio, quello destro, per rivelare uno strano tatuaggio che sembrava quasi di tipo tribale.
    Raffigurava un occhio stilizzato attraversato da una croce, ma non era lineare sulla pelle. Era si, un tatuaggio, ma era percorso da qualche piccola cicatrice, segno che era stato inciso con il metodo più rozzo e tradizionale, ma anche più effettivo: quello di incidere la pelle con una lama impregnata di inchiostro.

    Credo che me lo abbiano fatto i miei genitori, ma non ne sono sicura. Loro sono moti quando ero ancora troppo piccola per poterglielo chiedere...

    disse, ma nella sua voce non emergeva neppure una traccia di malinconia per la scomparsa dei genitori.
    Certo, ogni tanto pensava a loro, con un po di nostalgia. Ma a modo suo quella era una cosa che si era lasciata alle spalle...perchè quello che contava era il presente, e i suoi non avrebbero voluto altro, da lei e da suo fratello: che andassero avanti. Sempre.
    Shana poggiò il mento sul palmo della mano e scrutò il ninja con più attenzione.

    Piuttosto, hai un luogo dove stare?

    chiese alla fine, mentre Blade sprofondava di nuovo tra l'erba, grugnendo silenziosamente.
     
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  11. EdwardVlad
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    Passato



    Quel lupo sembrò poco interessato alle mie attenzioni, poichè, evidentemente, gli premeva di più vigilare sull'incolumità della sua padroncina. Shana, invece, apparì soddisfatta del suo guardiano e lo guardò con orgoglio. In effetti non è da tutti avere un lupo come animale da compagnia, sopratutto quando esso è in età adulta.
    Guardai ancora per un pò quello splendido e solitario animale, dopodichè spostai la mia attenzione su Shana. Ormai era evidente che non era abituata a stare con le persone nè ad un certo tipo di etichetta, nonostante questo sembrava una brava ragazza, senza cattive intenzioni e con il desiderio di fare qualcosa.

    Quando feci quella uscita sul vecchietto finalmente riuscì a strapparle un sorriso. Mi sentivo soddisfatto di me stesso. Quella maschera gelida sembrava non potesse staccarsi mai da quel visino, eppure dopo qualche tempo ero riuscito a fornire una prima, minuscola, crepa che permettesse alla ragazza di liberarsi.
    Eppure tutto ciò passò in secondo piano, quando dovetti raccontare parte della mia storia alla mia interlocutrice. Era da un pò di tempo che vivevo con l'ansia di non riuscire mai a ricordare il mio passato e temevo che non parlandone più forse mi sarei scordato completamente tutto.
    Shana mi chiese se sarebbe cambiato qualcosa se avessi trovato il filo di connessione tra il me di ora e il mio passato. Sorrisi.

    « Beh è vero. Il passato è passato. Eppure senza i nostri ricordi perchè dovremmo fare qualcosa nella nostra vita? »


    Guardai con calma Shana nei suoi occhi scarlatti. Non avevo uno stato d'animo particolare eppure sono certo che in quel momento i miei occhi esprimevano solo una profonda tristezza.

    « Cioè se io salvassi il mio villaggio o un amico, o fossi innamorato e non riuscissi a ricordarmelo, quale sarebbe stato il punto di aver fatto quelle cose o di continuare a farle? »


    Dissi quindi sorridendo, con un pò di malinconia nell'animo.
    Qualche secondo dopo Shana mi mostrò il suo tatuaggio. Era rozzo, fatto in maniera primitiva, ma raffigurava un simbolo che non avevo mai visto prima. Mi avvicinai un pò, ancora da seduto, per osservare meglio il tatuaggio.
    Nel sentire le parole di Shana rimasi un pò perplesso. Che razza di genitori fanno un tatuaggio ad una bambina ancora piccola? Forse era una loro tradizione.
    Nella mia perplessità, l'argomento cambiò di nuovo quando Shana mi chiese se avevo un luogo in cui stare.

    « Eh? »


    Iniziai a ridere quasi istericamente grattandomi la nuca.

    « Un posto in cui stare? »


    Continuai a ridere per qualche secondo poi abbassai la testa e con fare afflitto e patetico dissi.

    « ...Sto in un motel... »


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  12. Lutarissa
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    Il vento era calato all'improvviso, e per un attimo la ragazza alzò lo sguardo al cielo, notando con un po di stupore che il sole stava calando molto lentamente.
    Doveva essere passata almeno un'ora, o forse di più...Shana dedusse che doveva essere pomeriggio inoltrato, almeno a giudicare dalle ombre che gettavano i tronchi ben dritti degli alberi tutt'intorno.
    Era stato Blade ad insegnarsi sia ad orientarsi, sia a vivere in una foresta riuscendo a sopravvivere anche per parecchio tempo. Il fratello le aveva detto che, quando era un giovanissimo studente, i genitori gli avevano ordinato di provare a trascorrere diversi giorni nella foresta, senza portarsi dietro che un piccolo kunai per difesa personale.
    Blade aveva obbedito: i primi giorni non aveva avuto proprio idea di cosa fare...i suoi racconti alla sorella minore narravano di tentativi infruttuosi di cacciare i pesci del torrente a mani nude, o di pessimi inseguimenti di caccia.
    Dopo un po, però, Blade aveva imparato a sopravvivere: aveva incominciato a dormire sugli alberi, a raccogliere l'acqua piovana servendosi di pezzi di corteccia cava, a procurarsi del cibo e a costruire trappole per lepri e altri piccoli animali.
    Quando era tornato a casa, era tornato senza dubbio più saggio.
    Era una cosa che molti ninja facevano: allenavano il proprio fisico e imparavano a sopravvivere anche in condizioni di vita piuttosto difficili.
    Anche Shana, proprio dal fratello, era stata mandata, a dieci anni, nella foresta, per imparare cosa voleva dire sopravvivere, cacciare ed essere indipendente.
    Straordinariamente, era stata ancora più veloce del fratello nell'imparare a cacciare e a vivere in mezzo ai boschi, dimostrando, dopo, di avere sviluppato un'incredibile sintonia verso quell'entità assoluta e perfetta che era la natura incontaminata.
    Shana ricordava bene quei giorni: suo fratello era stato molto fiero di lei, e a quel pensiero dovette trattenere un altro sorriso; invece si focalizzò sulle parole del ragazzo che le sedeva di fronte, spazzando via quei ricordi.
    Ryuutarou aveva detto qualcosa si molto saggio: quando non riesci a ricordarti di avere fatto qualcosa, poi che senso avrebbe averla fatta? Shana annuì leggermente, e il suo volto si fece più sereno, ma solo per un attimo, mentre rispondeva.

    Forse hai ragione. Ma il fatto che non ci ricordiamo di una cosa non potrà mai cancellare di averla fatta...e finchè viviamo, agiamo, in bene, troveremo sempre qualcuno che ci ricordi chi siamo davvero.

    disse leggermente. Forse non aveva senso, quella frase, ma Shana l'aveva detta per un motivo.
    Se un ninja salvasse il proprio villaggio da un terremoto, e nel farlo venisse colpito dalle macerie e perdesse la memoria, al risveglio non ricorderebbe nulla, ma resterebbe sempre il salvatore del villaggio. I cittadini lo andrebbero a trovare, ringraziandolo per il suo gesto, la sua famiglia gli mostrerebbe anche solo con uno sguardo quanto quel figlio l'abbia resa orgogliosa.
    E, anche senza memoria, quell'uomo si rispecchierebbe negli occhi di quelli che gli vogliono bene.
    Almeno secondo Shana, tutti avevano qualcuno, al mondo, anche se non lo sapevano, anche se magari era lontano...magari anche Ryuutarou un giorno avrebbe trovato un nesso con il suo passato, ne era certa.
    Dopo di ciò, il ragazzo si mise a ridere spasmodicamente, anche se dietro quella risata si celava un'emozione che Shana sulle prime non riuscì ad identificare.
    Ryuutarou infatti affermò con tono quasi afflitto che abitava in un motel. Ora, Shana non aveva mai visto un motel, ma da come ne aveva parlato lui, sembrava uno di quei luoghi comuni in cui si vive da soli.
    Si strinse nelle spalle e fece un accenno di sorriso.

    Oh beh, mi spiace. Se ti va qualche volta puoi venire a trovarmi...così mio fratello potrà finalmente parlare con qualcuno del suo stesso sesso, senza essere costretto a vedere sempre e solo facce femminili, sue testuali parole...immagino non sia felice di essere capitato, di recente, in un team prevalentemente femminile. Abitiamo quasi fuori dal villaggio, vicino al confine con la foresta...

    continuò Shana stringendosi nelle spalle, con tono però un po ironico.
    Povero Blade...in mezzo a tante femmine probabilmente era l'unico a dovere stare sempre zitto. Perchè, a quanto aveva capito sua sorella, le sue due compagne di team erano due vere e proprie oche, anche se brave kunoichi.
     
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  13. EdwardVlad
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    Storia





    Quando Shana sollevò lo sguardo io mi guardai intorno, desideroso di porre la mia attenzione sulla flora e sul terreno di quel bosco secolare. Gli alberi, altissimi, fornivano un riparo dal sole e un nascondiglio dagli invasori da generazioni e generazioni. Quella foresta era impregnata del sangue di moltissimi guerrieri ed innocenti. Povere scorte e mercanti. Malvagi banditi e ladri. Coraggiosi shinobi al servizio del proprio paese. Poggiai un palmo a terra senza far nulla, semplicemente socchiudendo gli occhi e sorridendo.
    Se non possedevo nessuna memoria di me, almeno potevo conservare la memoria del mio villaggio e della storia in generale.

    Spostai quindi lo sguardo su Shana. Dopo le mie parole annuì con volto sereno. Sorrisi, poi lei disse una cosa quindi io mi alzai, spolverando le mie ginocchia con pazienza.

    « Purtroppo questo non è sempre vero. Gli Shinobi vivono nell'oscurità molto spesso. La nostra storia, la storia di Konoha sopratutto, è piena di eroi sconosciuti, ma è così che un vero ninja agisce »


    Dissi quindi mi avvicinai un pò a Shana, sorridendo un pò malinconico.

    « E spesso proprio i Ninja poco conosciuti sono stati i più forti mai visti »


    Risi, stavolta con più tranquillità. Poi quando Shana mi propose di andare a trovarla ogni tanto, sorrisi e le feci l'occhiolino.

    « Certo che sì. Sarò lieto di conoscere tuo fratello, ma magari qualche volta ti porto fuori a mangiare »


    Dissi ridendo per poi osservare Hunter, il lupo e piegarmi un pò verso di lui, ovviamente sempre abbastanza distante da entrambi.

    « Oppure c'è il rischio che mi azzanni? »






     
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  14. Lutarissa
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    Shana stava ancora ascoltando le parole del ragazzo, e quando questi tacque, si accorse di qualcosa. O meglio, si accorse dell'assenza di qualcosa.
    Infatti la foresta era immersa nel più totale silenzio: il vento, calato ormai del tutto, non faceva più frusciare le frondose chiome degli alberi, i volatili del cielo avevano smesso improvvisamente di volare nel cielo lanciando i propri richiami, e anche grilli e cavallette ora tacevano.
    Sembrava di stare in una di quelle situazioni surreali: il silenzio era così profondo che faceva male alle orecchie. Ciononostante, a Shana piacevano moltissimo quei momenti di tranquillità, specie se si trovava nel mezzo della natura incontaminata come in quel momento.
    Il silenzio in un bosco o in una foresta era l'ambiente giusto per allenare la propria concentrazione, e semplicemente per rilassarsi e far passare una brutta emicrania. Blade lo diceva sempre, che le foreste erano probabilmente i migliori posti di tutto l'universo, ancora più stupefacenti e rilassanti delle terme.
    E detto da un'assiduo frequentatore di terme come Blade era proprio una gran cosa, ovviamente.
    Shana non era mai stata alle terme, forse perchè non amava particolarmente il calore, forse perchè non aveva mai davvero avuto interesse nel visitare quegli strani posti pieni di vapore.
    Preferiva di gran lunga passeggiare nei boschi con Hunter: almeno in mezzo a tutto quel silenzio era proprio raro trovare altre persone, un'ottima cosa per una come lei, caratterizzata proprio da un caratteraccio insicuro e, soprattutto, diffidente.
    Shana era così immersa nei suoi pensieri che quasi non si accorse di essere rimasta per parecchi minuti con lo sguardo sollevato, puntato al cielo che si stava ricoprendo di una leggera tonalità arancione, con un'espressione concentrata e imbambolata, da vera e propria ebete.
    Si riprese alla meno peggio, scuotendo quasi impercettibilmente il capo e concentrandosi sulle parole di Ryuutarou, che in quel momento stava dicendo qualcosa di importante: spesso i ninja sconosciuti erano quelli più importanti, che magari avevano compiuto grandi imprese o salvato il villaggio.
    Già, era vero. Shana non rispose, ma mostrò di avere compreso quelle parole nel modo più serio possibile. Quelli erano stati ninja che forse erano stati offuscati nella morte, o che, più probabilmente, avevano deciso di rimanere nell'anonimato perchè non piaceva loro essere al centro dell'attenzione. Oppure erano stati disertori pentiti, che in segreto avevano cercato di ricattarsi...le possibilità erano infinite! Eppure tutti quei guerrieri avevano avuto una storia, che nessuno tranne loro poteva conoscere bene, una storia che alla loro morte sarebbe stata perduta per sempre.
    Shana era rimasta più volte sconvolta, durante la sua ignota e breve vita, della morte, di come quell'inspiegabile entità potesse spazzar via in un attimo una vita, cancellare nel tempo il suo ricordo e offuscarne le passate imprese...
    Persino l'eroe più grande, un giorno, sarebbe stato dimenticato e sepolto sotto le sabbie del tempo perchè nulla era eterno e finito in quel mondo. Nulla.
    Quei pensieri riempirono l'animo della kunoichi di una strana malinconia, ma lei fece in fretta a scacciarla, per concentrarsi sul presente, e ascoltò con un mezzo sorriso le successive parole del ragazzo, questa volta rivolte ad Hunter.
    Shana non rise solo perchè aveva un grande self control, però inclinò daun lato la testa, fissando per un attimo il grosso lupo grigio-fulvo che, forse sentendosi chiamato in causa, aveva sollevato pigramente la testa dalla terra erbosa.

    Chi lo sa...potrebbe anche decidere di azzannarti il posteriore. Non sarebbe la prima volta che fa una cosa simile...anche se sinceramente non ho bisogno di un guardiano.

    scherzò lei, ma sapeva che in fondo Hunter reagiva e azzannava qualcuno solo se avvertiva un reale pericolo, quindi non avrebbe creato alcun danno al ragazzo.
    Hunter, come se avesse capito, emise un guaito che sembrava tanto una risata ironica e gutturale, poi crollò di nuovo al suolo e si mise a sonnecchiare piano, ma sempre in uno stato di dormiveglia, visto che non smetteva mai di vegliare la sua padrona.
    Non che lei avesse bisogno di protezione. Era sempre vissuta come una semi-selvaggia, e a scuola aveva scazzottato anche lei, alle volte. Poi si era allenata a lungo.
    Non era di certo una guerriera al livello di tanti altri, molto più esperti, molto più preparati, ma perlomeno sapeva difendersi e ingannare un possibile avversario abbastanza da stordirlo e fuggire.
    Fuggire non era sempre una scelta vile. Un buon ninja sapeva che in certi casi la fuga, il silenzio o l'acquisizione di un buon nascondiglio dal quale sbucare fuori per sorprendere l'avversario potevano rivelarsi scelte vincenti.
     
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  15. EdwardVlad
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    Offerta



    Sorrisi alle parole di Shana, ma non era uno di quei sorrisi aperti bensì più che altro una specie di ghigno sprezzante. Quasi di sfida.

    « Ah sì? Beh allora dovresti mostrarmi cosa sai fare...Magari anche ora.. »


    Dissi con una piccola punta di spavalderia, sempre con il sorriso sul volto. Ero un genin, questo lo sapevo, e conoscevo alcune tecniche, anche di questo ero cosciente, ma non avevo idea di cosa potevo fare in combattimento o in missione. A parte il viaggio di arrivo a Konoha ancora non avevo fatto neanche un combattimento nè una missione. Fin'ora mi ero solo premurato di fare qualche rissa contro qualche balordo o qualche gang di Otafuku.

    In realtà avevo proprio voglia di fare qualcosa, anche per tenere occupata la mia mente dal non ricordare. Ancora non avevo iniziato le ricerche sul mio passato, perchè non sapevo dove cominciare. Avrei dovuto chiedere all'amministratore del villaggio o all'Hokage.

    Ad ogni modo mi misi ben dritto in piedi. Senza sorridere la osservai seriamente. Ero un ninja, dopotutto, ed ero un guerriero, perciò nel mio sangue scorreva la voglia di combattere e cimentarmi.

    « Allora...vuoi metterti alla prova? »


    Osservai con calma la reazione di Shana. Certo, era strano che un ragazzo volesse combattere con una ragazza indifesa, ma in realtà volevo solo metterla alla prova. Non avrei mai fatto sul serio, ovviamente, eppure se non fosse stata esperta e capace sarebbe morta alla prima missione seria. Non potevo di certo permettere una cosa del genere, dopotutto, anche se l'avevo incontrata da poche ore, avevo già subito provato una strana simpatia per quella ragazza.
    Forse per via del suo passato, che dava l'impressione di voler dimenticare, al contrario di me, oppure per via del suo aspetto carino, nonostante la maschera di freddezza. Insomma mi sentivo in dovere di aiutarla e quello era il modo migliore per evitare il rischio di non vederla più non appena diventata genin.
     
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